E’ derby: Mourinho stuzzica i rossoneri

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Prima in classifica in campionato, agli ottavi di Champions League, in semifinale di Coppa Italia. Una vera e propria corazzata che malgrado tutti i problemi è in corsa per tutti e tre gli obiettivi e uno o due di questi non sono così lontani. Questo vuuole dire Mourinho quando i giornali e le tv si occupano dell’Inter spesso in maniera negativa. Oggi ha stuzzicato anche i cugini, a meno 6 in campionato non per il gusto di polemizzare quanto per rimarcare quanto di buono ha fatto la sua Inter, nonostante il caso Balotelli, il flop di Quaresma, mandato in prestito dopo 4 mesi di anonimato, l’involuzione di Mancini. Dall’altra parte c’è un Milan secondo in classifica, in rimonta, ma con alcuni problemi difensivi dovuti soprattutto all’assenza prolungata di Nesta, fermo ai box da oltre 6 mesi. E’ stato eliminato dalla Coppa Italia, il terzo obiettivo che però quest’anno avrebbe potuto lanciare giocatori come Shevchenko, Emerson, Senderos. Il primo e il terzo, per motivi diversi finora non hanno inciso, il secondo finisce regolarmente fuori dalla lista dei convocati.
In Uefa invece il cammino è stato regolare e ora inizia il dentro o fuori in due partite. Campionato a due facce: prima parte un po’ sottotone, ripresa grazie a Ronaldinho, due brutte sconfitte, a Palermo e a Torino e poi una serie di vittorie griffate Pato-Kakà. Qualcuno maliziosamente sostiene che i rossoneri vengano meno criticati perchè mediaticamente più forti. Non è il punto. Il Milan ha più bonus da spendere perchè a livello di titoli internazionali ha vinto fino a un anno fa qualcosa di molto importante e l’Inter spesso si è andata a cercare i guai da sola. Ora però si sente forte dei due titoli vinti consecutivamente e non vuol sentirsi sempre nel mirino. Mourinho fa da grancassa al pensiero morattiano, sulla scia di quanto diceva anche Roberto Mancini. Il Milan dal canto suo, cerca di valorizzare le proprie risorse, cercando di far passare in secondo piano i problemi che alla fine hanno tutte le squadre, dalla terza categoria alla serie A con l’unica vera differenza: il budget a disposizione.

fonte: tuttomercatoweb

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