Doping: farsi le canne non sarà più proibito per gli sportivi

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Doping marijuana
Gli sportivi possono farsi le canne

Farsi le canne non sarà più proibito per gli sportivi. Le nuove norme appena approvate concedono maggiore tolleranza sull’uso della cannabis da parte degli atleti. L’agenzia mondiale antidoping (Wada) ha alzato la soglia di tolleranza della marijuana portandola a 150 nanogrammi per millilitro, pari a 10 volte il livello attuale. Sopra quella soglia sarà ancora considerato doping.

Secondo i primi calcoli, l’innalzamento della soglia porterebbe ad una diminuzione di circa l’80% dei casi di positività legati all’uso di marijuana e soprattutto i laboratori saranno molto meno impegnati in analisi di questo tipo che rubano risorse e tempo prezioso alla lotta al vero doping, quello che dà reali benefici durante la gara e causa molti più danni in seguito.

Doping marijuana
Gli sportivi possono farsi le canne

Da sempre, nella comunità scientifica si dibatte sulla vera utilità della Thc, il principio attivo della pianta. La marijuana, infatti, non è poi così d’aiuto alle prestazioni degli atleti, visto che può avere effetti molto diversi da persona a persona e in molti casi può appannare i riflessi, dare sonnolenza o far diventare paranoici. Per questi motivi, già alcune federazioni sportive hanno deciso di eliminare definitivamente questa sostanza dalla lista di quelle proibite, sostenendo che gli effetti per gli atleti siano solo rilassanti.

Con una aumento così consistente della soglia di tolleranza, i casi punibili diminuiranno drasticamente, tanto che alcuni considerano questa scelta come una sorta di liberalizzazione della marijuana che potrà essere consumata anche il giorno prima della gara.

Tra i grandi nomi di sportivi coinvolti in sospensioni a seguito dell’ uso di cannabis impossibile dimenticare Michael Phelps nel 2009,  o il canadese Ross Rebagliati, che dovette addirittura restituire l’oro vinto a Nagano nel 2008 nello snowboard. Tra gli altri utilizzatori di cannabis famoso anche il pallavolista Giba, uno dei più grandi giocatori di sempre, e la stella NBA Carmelo Anthony, beccato ai tempi di Denver. Tanti anche i calciatori trovati positivi, l’ultimo in ordine di tempo è stato Cissé che a gennaio ha rimediato una squalifica di due mesi.

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