La tre giorni di Coppa ha ancora una volta evidenziato la crisi in cui versa il campionato italiano. Dalla Champions all’Europa League, dal Milan alla Sampdoria i team del vecchio stivale dimostrano ancora una volta di non aver ancora confidenza con il nuovo calcio beccando imbarcate paurose, frutto, spesso di una superiorità riscontrabile solo sulla carta.
Si salva solo l’Inter grazie ad un primo tempo straordinario e un approccio consono ad una partita di Champions. La rimonta del Tottenham, può esser un campanello ma al momento i nerazzurri possono godere delle attenuanti.
Perdere al Bernabeu può capitare a chiunque ma il modo in cui l’ha fatto il Milan mette in discussione il lavoro di Allegri e la sua capacità di allenare a certi livelli. Un manipolo di ragazzini allenati da Mourinho ha messo sotto scacco campioni affermati e con il palmares ricchissimo ma forse non più competitivi per certi obiettivi.
Delude la Roma che nell’anno in cui acquista invece di vendere trova delle difficoltà inspiegabile e dei conflitti interni preoccupanti, le ammissioni di Ranieri poi, fanno il resto. In Europa League, non va certo meglio, il solito Krasic, questa volta in tandem con Manniger, salva la Juve dalla sconfitta.
Flop anche della Sampdoria e di Di Carlo che sceglie un ampio turnover rovinando il vantaggio in classifica e rimettendo in discussione la qualificazione. Crolla anche il giovane Palermo contro un Cska più esperto e navigato. Non va oltre uno scialbo 0-0 il Napoli contro un Liverpool demotivato e orientato alla Premier.
Il Ranking Uefa è una tagliola inevitabile ma se è questo il quadro di ciò che il calcio italiano sa offrire non lamentiamoci ma ripartiamo.