Domani 13 Settembre, il termometro toccherà picchi elevatissimi in Lega Calcio, nonostante la calura estiva sia, ormai, alle porte. Non si tratta di una vera e propria previsione meteorologica, ovviamente, ma di un probabile scenario che potrebbe verificarsi all’interno del palazzo del potere del calcio italiano. Proprio domani, infatti, è in programma la discussione sulla ripartizione dei diritti TV per il prossimo triennio 2015-2018. In merito alla spinosa questione diritti televisivi esistono già da tempo due fronti contrapposti, formati rispettivamente dall’alleanza contestatrice a “sette” fra Juventus, Inter, Roma, Sassuolo, Hellas Verona, Fiorentina e Sampdoria, e dal sodalizio Milan-Lazio. Un’altra big della serie A, il Napoli di De Laurentiis, potrebbe essere decisiva nel fornire appoggio esterno alle sette società che, dal canto loro, contestano aspramente i criteri di ripartizione della ricca “torta” dei diritti televisivi puntando il dito sulla scarsa trasparenza di tali criteri, così come evidenziato in una lettera già sottoscritta dalle sette società con i “capofila” Andrea Agnelli e Della Valle.
Ciò che si critica, in particolare, è l’affidamento del ruolo di advisor nella gestione dei diritti televisivi ad Infront, la società che si occupa di curare il marketing ed il reperimento sponsor proprio di Milan e Lazio, oltre che di altri club come Palermo, Genoa e Cagliari. Emergerebbe, pertanto, un evidente conflitto di interessi che, di fatto, riguarda proprio il soggetto responsabile dell’attribuzione di risorse vitali per il futuro dei club. Complessivamente la cifra in questione si aggira su 1 miliardo di euro ma i club vorrebbero ritoccarla al rialzo, puntando soprattutto sull’aumento degli introiti dei diritti esteri che, ad oggi, fruttano 127 milioni: una cifra ben al di sotto di quella incamerata dalle squadre inglesi di Premier League che si aggira sui 500 milioni di euro.
La questione diritti televisivi è uno dei capitoli principali dei bilanci delle società di serie A e, pertanto, appare assolutamente prioritaria una definizione della questione che possa tenere in considerazione le esigenze dei due “fronti”. In caso contrario, la battaglia sarà aperta.