David Wright Miliband, 48enne londinese, era considerato fino a qualche settimana fa l’astro nascente della sinistra inglese. Poi lo stesso ex-Ministro degli Esteri, che infatti aveva ricoperto questo incarico dal 2007 al 2010, ha deciso di lasciare la guida del partito laburista al fratello minore Ed, oramai sulla cresta dell’onda e capace di gestire al meglio la politica nazionale e di guadagnare i consensi necessari alle tradizioni del suo partito. Tuttavia, il buon Miliband è balzato agli onori della cronaca dei tabloid inglesi non per le sue imprese presenti o anche future della politica britannica, ma bensì per le sue clamorose dimissioni dal calcio inglese.
Figlio di Ralph Miliband, teorico marxista, il laburista David ha annunciato le proprie dimissioni dalla poltrona della vicepresidenza del Sunderland, club di Premier League inglese, che per tirarsi fuori dalla lotta per non retrocedere per le ultime sette giornate di campionato ha assunto in qualità di manager nientemeno che Paolo Di Canio. L’italiano, diventato una vera icona per il calcio inglese, è però colpevole secondo Miliband, e non solo, di aver ostentato in più occasioni di essere un sostenitore della ideologia fascista. Una caratteristica umana e politica che travalica il mero significato sportivo e che pertanto rende l’assunzione di Di Canio intollerabile per Miliband.
Tuttavia, Di Canio non ha rinnegato i suoi saluti romani né tantomeno le sue simpatie per il fascismo. Nel 2005 in particolare, al termine di una partita della Lazio, salutò i suoi tifosi con il saluto romano. Dalle parti del Sunderland adesso c’è un’aria tesa e confusa. Il Sunderland non è tra le grandi nobili del calcio inglese, ma fondato nel 1879, ha vinto 6 campionati, l’ultimo dei quali però nel 1936, e 2 FA Cup, l’ultima nel 1973, ma i suoi tifosi sono tra i più appassionati del Regno Unito. Da sempre il Sunderland gioca contro il Newcastle il Tyne Wear Derby, una sfida ad alto contenuto agonistico ed anche di scontri tra tifosi. Ad ogni modo, Sunderland storicamente, tra calcio e non, è una città dai forti coinvolgimenti politici. L’ambiente ideale per Di Canio per dimostrare ancora una volta il suo carattere e le sue qualità?
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