Demetrio Albertini annuncia la sua candidatura alla presidenza dalla FIGC

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Demetrio Albertini

La notizia era nell’aria, la convocazione di una conferenza stampa oggi aveva fatto intuire quello che poi in realtà è stato: oggi pomeriggio a Milano Demetrio Albertini ha ufficializzato la propria scelta di candidarsi alla presidenza della Figc.

Demetrio Albertini
Demetrio Albertini

In tanti mi hanno chiesto di mettermi a disposizione. Ci vuole una volontà comune per cambiare completamente la situazione. Dopo la governance, il progetto principale deve essere quello sportivo: un progetto comune, con le varie specificità dei vari campionati, valorizzando i settori giovanili. La nostra Serie A deve attingere dai vivai: se non dovessimo riuscirci, difficile proporre qualsiasi modello sportivo.
Dobbiamo guardare all’estero: non solo alle seconde squadre, ma a tutte la varie componenti. L’obiettivo? E’ quello dei tedeschi: senza regole, hanno il 36% degli stranieri, noi siamo al 54%. Dobbiamo puntare al loro livello, senza però usare il loro modello preciso, ma estrapolando il meglio dalle altre nazioni.
Credo che la sinergia, ricca di valori, debba essere appunto valorizzata al massimo. Sono filosofie che ho maturato da dirigente, più che da giocatore: ho imparato il valore delle persone.
Cosa manca alla Federazione? L’armonizzazione di questo percorso, da parte di tutti i componenti. Unico paese, l’Italia, ad avere 3 leghe professionisti e 1 dilettanti: gli altri ne hanno meno, semplificando il tutto. Dobbiamo creare un dialogo che unisca tutti, semplificando le cose.
Gli altri paesi hanno un obiettivo: valorizzare le squadre di club tramite la Nazionale. Noi abbiamo fatto il Mondiale con 2-3 giocatori che erano alla prima partita internazionale della loro carriera. Dobbiamo capire cosa dobbiamo essere, se un campionato di passaggio o tornare a essere il campionato più bello del Mondo come negli Anni ’90: è questo il mio sogno. Ma sul mercato europeo le nostre squadre hanno meno forza contrattuale. Ed è impossibile imporre i cinque italiani in campo, da regolamento.

Un Albertini che ha deciso di mettersi in gioco anche e sopratutto grazie alle pressioni che gli sono arrivate fin dalla serata del post Italia-Uruguay, quella sfida che segno l’addio degli azzurri al mondiale brasiliano e alle susseguenti dimissioni del Ct Cesare Prandelli e del presidente federale Giancarlo Abete.

Una candidatura che è stata fortemente voluta dalla voglia di cambiare e dare una svolta al calcio italiano e fortemente sponsorizzata dal Ad del Milan Barbara Berlusconi e dal presidente della Juventus Andrea Agnelli.

Albertini quindi nell’assemblea del 11 agosto sarà lo sfidante dell’attuale presidente della Lega Nazionale Dilettanti Tavecchio che pare avere dalla sua il sostegno di parecchie società di Serie A. Non sarà comunque una votazione a senso unico anche perchè la discesa in campo di Albertini potrebbe portare molti a cambiare idea e a puntare sull’ex centrocampista del Milan.

 

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