Tre punti pesantissimi quelli conquistati dai bianconeri a Cagliari in una trasferta più che insidiosa. Dopo un periodo decisamente buio torna la luce in casa Juventus e l’allenatore Gigi Del Neri può togliersi qualche sassolino dalla scarpa nell’intervista post partita rilasciata a Sky, attribuendo grandi colpe per i precedenti risultati, ai troppi infortuni che hanno decimato il reparto offensivo bianconero. “Il calcio è fatto di uomini, di qualità e di finalizzazione – ha continuato il tecnico – senza punte è difficile giocare. Vincere a Cagliari non era semplice, questo successo di ci dà molta fiducia per il futuro”. L’arrivo di Alessandro Matri e il recupero di Luca Toni rappresentano la boccata d’ossigeno che mancava a questa squadra. Il mercato invernale ha portato forze fresche e peso all’undici titolare. La classifica conti alla mano, è molto corta e le distanze iniziano ad essere minori.
Forse, è proprio questa la partita della svolta in casa bianconera per tornare ad avvicinarsi alla zona Champions, unico obiettivo dichiarato fondamentale dalla dirigenza e dal presidente Agnelli.
Anche l’attaccante Luca Toni spesso criticato quest’anno per le sue prestazioni altalenanti si è tolto la soddisfazione di segnare contemporaneamente il primo gol con la nuova maglia bianconera e il gol numero 100 in serie A: “Sono ormai un po’ di anni che dicono che sono finito, in realtà sono ancora qui sul pezzo. Vai a vedere un po’ di numeri e faccio sempre gol”.
Meno loquace sulle domande relative alle prossime sfide di campionato, Del Neri è sembrato quasi infastidito sulla sfida contro l’Inter in programma domenica prossima 13 Febbraio: “Può essere più difficile giocare contro il Cagliari che contro l’Inter”. Il tecnico da la carica ai suoi con parole molto forti: “Per noi non cambia nulla qualsiasi avversario ci tocchi. Dobbiamo dimostrare di essere una squadra che sa soffrire, in grado di restare con i piedi per terra, andando avanti di domenica in domenica”.
Gli ordini sono chiari si naviga a vista, ogni partita deve essere giocata come fosse una finale.