De Laurentiis furioso per i calendari “Milan e Juve avvantaggiate”

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De Laurentis © Kris Connor/Getty Images

Dopo la sfuriata dell’anno scorso e la conseguente fuga in motorino durante il sorteggio del calendario della passata stagione, il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis si è reso nuovamente protagonista nella serata di ieri quando si è tenuto il sorteggio del calendario per l’anno sportivo 2012/2013. Quello che è certo è che De Laurentiis non ha peli sulla lingua e non ha paura di niente e di nessuno: dopo essere stato diramato l’intero calendario infatti il Presidente del club napoletano ha dichiarato che nella Lega ci sono troppi figli e figliastri con conseguenti favoritismi.

A scatenare la furia del produttore cinematografico è soprattutto la sfida che il Napoli dovrà sostenere nell’ultima giornata del campionato dove si scontrerà con la Roma. Non riescono a calmare lo sfogo nemmeno le repliche del Presidente della Lega Maurizio Beretta: secondo il romano infatti sarebbero state favorite sia il Milan che la Juventus che cercherebbero di diventare le prime della classe anche in questa nuova stagione.

De Laurentiis © Kris Connor/Getty Images

Nessun mezzo termine dunque per mettere in risalto la propria disapprovazione nel sorteggio che, secondo De Laurentiis, non è poi così trasparente: il Presidente del Napoli ha infatti dichiarato che secondo il suo parere questa serata è da anni manipolata dai molti che vogliono avere una strada più facile durante il cammino delle partite che ogni anno si vanno a disputare.

Durante lo sfogo ha voluto inoltre rivolgere alcune frasi anche a Edinson Cavani, giocatore che sta facendo discutere molto in questo calciomercato estivo: con qualche battuta infelice ha infatti spiegato che il calciatore non lascerà il Napoli nemmeno dopo lo scippo che ha visto come protagonista la moglie dell’uruguaiano Maria Soledad ed ha spiegato che non ci penserebbe due volte a spedire in panchina il giocatore, ad oggi impegnato con la propria nazionale alle Olimpiadi, se quest’ultimo avesse il coraggio di chiedere un aumento.

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