Era tutto fatto: il Cosenza avrebbe dovuto presentare alla stampa nella giornata di sabato Alessandro Pellicori e invece l’attaccante ex Grosseto e Avellino ha scelto gli inglesi del Queens Park Rangers di Flavio Briatore.
L’accordo tra giocatore e la società rossoblu era stato già raggiunto: contratto da 5 anni da circa 200 mila euro a stagione. Insomma il ritorno del figliol prodigo.
Invece Pellicori alla fine ha scelto di emigrare in Inghilterra e andare a giocare nel club londinese grazie ad un vero e proprio blitz di Gianni Di Marzio (collaboratore del Queens Park Rangers ed ex allenatore e dirigente del Cosenza) che lo ha strappato ai Lupi silani.
I tifosi ci sono rimasti male, come anche la dirigenza che aveva identificato nell’attaccante il grande colpo di mercato che avrebbe dovuto trascinare il Cosenza alla promozione in Serie B.
A distanza di qualche giorno Pellicori spiega il suo mancato approdo in riva al Crati e la scelta dell’avventura inglese:
Pellicori, cosa è successo? La gente aspettava solo lei alla presentazione.
“E’ successo che il Qpr ha formulato un’offerta alla quale non potevo dire di no“.
Una questione di soldi?
“Nient’affatto e tengo a sottolinearlo. E’ stata una scelta di opportunità e di prospettive. Per un calciatore è importantissimo poter entrare in un determinato giro calcistico. Credo che chiunque avesse fatto lo stesso“.
Ci sta dicendo che se non fossero arrivati gli inglesi lei sarebbe diventato un calciatore del Cosenza?
“Sì. A testimonianza che la mia scelta non è dipesa per nulla dal denaro vi racconto una cosa. Mi volevano il Crotone, l’Ascoli, la Salernitana, il Modena, il Sassuolo, l’Albinoleffe e finanche il Pescara che mi avrebbe ricoperto di oro. Per me non aveva senso giocare in squadrette (testuale, ndr) del genere. Ho detto al mio procuratore che o finivo in A o in una squadra di vertice di B come Brescia o Torino. Altrmenti l’unica alternativa era Cosenza. L’Avellino navigava in acque tutt’altro che tranquille: non avrebbe opposto resistenza“.
Perfino Sky ha detto che era del Cosenza.
“Sì, perché avevo appena rifiutato tutti. Il mio procuratore, Beppe Bozzo, acconsentendo a quello che diceva Gianluca Di Marzio, di fatto sapeva bene che sarei finito in rossoblù“.
Mentre il figlio la annunciava in tv, Di Marzio padre compiva un autentico blitz.
“E’ stata una trattativa lampo. Venerdì mattina mi hanno chiesto la disponibilità, la sera dovevo dare una risposta. A Napoli ho incontrato un emissario di Briatore“.
Ma scusi, con Mirabelli non si era d’accordo su tutto?
“Con Massimo ci siamo sentiti durante tutto l’anno. M’informavo di come andavano le cose e si parlava di un mio possibile arrivo in città. Mai discusso però di denaro, non ce n’era bisogno: l’accordo sarebbe venuto da sè. L’importante era la volontà di giocar al San Vito“.
E i cinque anni di contratto?
“Questo è vero, mi sarei legato al Cosenza con un quinquennale“.
Che ha detto al diggì?
“Che non potevo rifiutare. Ci sarà rimasto male, lui fa gli interessi del Cosenza, ma davanti ad una prospettiva del genere c’è poco da fare. Ci siamo visti sabato mattina“.
Vuole dire qualcosa anche ai tifosi?
“Sì. Auguro loro le migliori fortune. Dopo due campionati vinti, il sogno è quello di salire da subito in serie B: sarebbe fantastico. Un giorno chissà che non si creino nuovamente i presupposti per un mio ritorno. Non lo dirò mai addio alla mia squadra del cuore“.
Sarà, ma Pellicori forse ha proprio perso l’opportunità di scrivere la storia della sua squadra del cuore.
Intervista tratta da cosenzachannel