Cos’ha detto Quagliarella ad Alessio? Nervi tesi in casa Juve

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Fabio Quagliarella contrariato dopo la sostituzione in Milan-Juventus
Fabio Quagliarella contrariato dopo la sostituzione in Milan-Juventus | © Marco Luzzani/Getty Images

Le sostituzioni, con annesso malcontento da parte di chi è costretto ad uscire anzitempo dal campo, sono una costante che si ripropone molto spesso, e che le Tv tendono sempre a sottolineare ed enfatizzare alla ricerca del particolare rivelatore che possa far trapelare dissidi e screzi all’interno dello spogliatoio. In casa Juventus, però, un simile episodio fa notizia considerando la filosofia del club bianconero in merito alla gestione delle problematiche interne orientata al vecchio adagio “i panni sporchi si lavano in casa”. Per tal motivo, l’episodio accaduto in Milan-Juventus durante la sostituzione di Fabio Quagliarella per lasciar spazio a Sebastian Giovinco ha suscitato grande meraviglia e curiosità, a tratti morbosa.

Il “fatto” in questione è il seguente: Fabio Quagliarella viene richiamato in panchina, dopo una prestazione incolore condizionata dal rendimento insufficiente di tutta la squadra, esce dal campo visibilmente contrariato, con il capo chino. Prima di raggiunge la panchina, indossa il giubotto nero, e nella sua camminata lenta e rabbiosa, alza il bavero del piumino fino a coprire la bocca e volge la testa in direzione di Angelo Alessio, che si trova in piedi con lo sguardo volto verso il campo. Questo è ciò che le immagini hanno permesso di scrutare ma, a ben guardare, proprio nel momento in cui Quagliarella alza il bavero del giubotto, l’attaccante napoletano rivolge qualche parola all’indirizzo del vice di Conte e, a giudicare dalla mimica facciale, l’ umore del calciatore non è dei migliori, giusto per usare un eufemismo.

Fabio Quagliarella contrariato dopo la sostituzione in Milan-Juventus
Fabio Quagliarella contrariato dopo la sostituzione in Milan-Juventus | © Marco Luzzani/Getty Images

Ovviamente non è dato sapere quali siano state le parole pronunciate da Quagliarella, ma ciò che appare con certezza è il suo nervosismo per una sostituzione che non ha digerito, forse anche a causa della frustrazione per non aver potuto incidere sulla gara a causa di una prestazione complessivamente molto opaca. Quel che pare molto probabile, è che le parole pronunciate da Quagliarella siano state l’espressione di un malcontento per aver dovuto lasciare il campo, sentendosi nuovamente “in discussione”.

Tuttavia, a tal proposito, è necessario focalizzare l’attenzione sulle parole dello stesso attaccante napoletano nel post gara del match contro il Chelsea di martedì scorso, quando Conte lo ha schierato titolare e lui ha realizzato la rete del 2-0 contro i blues: complice l’euforia per la vittoria e la soddisfazione per la rete personale, Quagliarella aveva svelato un significativo retroscena che riguardava proprio le gerarchie ed i meccanismi di scelta del parco attaccanti bianconero, sottolineando la chiarezza adoperata da mister Antonio Conte fin dal ritiro estivo, preparando la squadra al fatto che in attacco non ci sono inamovibili e che tutti “gireranno”, come si usa dire in gergo calcistico. Per tal motivo, è chiaro che Fabio Quagliarella, così come tutti gli altri componenti del reparto offensivo della Juventus, sia ben conscio del fatto che il posto “fisso” non può essergli garantito e, dunque, la sua reazione di ieri è frutto di un malessere connesso a tale consapevolezza, un modo per rimarcare: “perchè devo uscire io e non qualcun’altro?” 

Nel post gara Angelo Alessio ha cercato di minimizzare l’accaduto, affermando di “esser stato concentrato alle dinamiche di gioco e di non aver sentito cos’abbia detto Quagliarella. Questo, naturalmente, rientra nell’impostazione bianconera orientata a risolvere le problematiche al riparo da occhi ed orecchie indiscrete ma, con tutta probabilità, alla ripresa degli allenamenti la questione verrà affrontata direttamente da mister Conte che non avrà affatto gradito perchè la disciplina e l’autocontrollo sono per lui un requisito fondamentale. Ma il nervosismo di Quagliarella ed il presunto battibecco Marchisio-Bonucci, con il centrocampista che accusa il difensore dicendogli “stiamo perdendo per colpa tua”, sono segnali che il mister bianconero deve analizzare con molta attenzione prima che l’unione di intenti della squadra venga compromessa.

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