Niente di nuovo sotto il sole, nella conferenza stampa di Antonio Conte prima della gara Novara Juventus in programma domani pomeriggio alle 15 i temi sono quelli che, nel corso della stagione, il tecnico salentino ripete instancabilmente. Determinazione, grinta, coltello fra i denti, esprimersi al massimo, non tirarsi indietro, non lasciare nulla di intentato, mangiare il campo, stare sempre sul pezzo. Il Conte-pensiero è sempre lo stesso, in salse diverse, e conduce ad un unico imperativo: la vittoria. Niente proclami, niente festeggiamenti anticipati, niente sorrisi rilassati in virtù dei tre punti di vantaggio sul Milan a quattro giornate dal termine della stagione (che sarebbero 4 se si considera il vantaggio della Juventus negli scontri diretti, ndr).
L’attenzione di Antonio Conte è totalmente focalizzata ad alimentare quel sogno che inizia per “s”, una parola che il mister bianconero non aveva mai pronunciato apertamente, e che nella conferenza stampa di oggi, invece, ha scandito, anche se, subito dopo, ha preferito rimanere sui temi che gli sono più cari, che fanno parte del suo “mantra”, e che – se declinati correttamente – possono portare proprio al raggiungimento di quell’0biettivo che ora sembra reale, concreto e raggiungibile. In tal senso, mister Conte elogia il gruppo, i “suoi” ragazzi, protagonisti di un processo di crescita velocissimo, riuscendo a districarsi egregiamente in diverse situazioni, sia di rincorsa che da capolista, che li hanno fortificati e resi impermeabili alle pressioni ed alle difficoltà esterne. Ecco perchè, a questo punto del cammino, sarebbe insensato negare ad ogni costo le speranze riposte in questo finale di stagione ed, infatti, Antonio Conte apre uno spiraglio alla possibilità di “crederci”: “Ora ci credo perchè è giusto visto dove siamo arrivati, siamo nella condizioni di far qualcosa di straordinario”.
Qualcosa di straordinario che, però, è ancora distante, nonostante l’entusiasmo di tutto l’ambiente bianconero, tifosi in testa, che sembrano sprizzare euforia da tutti i pori: ecco perchè Conte cerca di riportare l’attenzione solo sul presente, ossia la gara contro il Novara, per non perdere di vista l’importanza del ragionare step by step, partita dopo partita. Nella gara contro la squadra di Tesser, Conte sembra essere intenzionato a non fare troppi cambi rispetto alla trasferta di Cesena, con l’unico dubbio legato all’attaccante da affiancare a Mirko Vucinic: Borriello o Quagliarella? Marco Borriello sta vivendo sulle ali dell’entusiasmo dopo la rete decisiva contro i romagnoli, mentre Quagliarella si è allenato poco a causa di un fastidio agli adduttori, pertanto le sue quotazioni sembrano inferiori, così come quelle di capitan Del Piero, anche lui acciaccato a seguito dei minuti di gara disputati sul sintetico del Manuzzi. Campo sintetico che la Juventus ritroverà anche a Novara e che, insieme al caldo ed alle pressioni legate alla contemporaneità della gara del Milan, possono essere ostacoli aggiuntivi sul cammino della Signora, almeno della testa del suo tecnico. Difficoltà che si aggiungono alle caratteristiche della squadra piemontese, che “prova sempre a far gioco, ed è così che è arrivato dalla C alla serie A”.
Il pomeriggio di Novara sarà importante e delicato, in una giornata che si preannuncia caldissima non solo meteorologicamente: in tribuna, ci saranno anche due fra i più illustri personaggi della storia juventina, Michel Platini e Giampiero Boniperti, “ma non va inteso come una festa anticipata, ma solo come uno stimolo in più per far bene” – ipse dixit.
A cosa serve utilizzare termini latini e sfoggiare finta cultura quando si scrive un articolo del genere che denota una carenza cronica di padronanza della lingua italiana?
la carenza “cronica” è un’ opinione sua: volontà di critica a mio avviso superficiale perchè qualche errore di battitura non inficia il contenuto di un testo… Il termine latino lo usa chi lo conosce: non comprendo il fastidio verso l’ “ipse dixit”, anche perchè è un latinismo di larga diffusione. Se non le è chiaro, preciso che è solitamente adoperato per rafforzare alcune affermazioni quando appartengono ad un’ “autorità”. In tal caso, era riferito a Conte – anche ironicamente – per sottolineare le affermazioni decise del tecnico… cordialità.