La gara di questa sera contro il Celtic è uno di quei match che, pur semplici sulla carta alla luce del risultato dell’andata degli ottavi, può avere alcune insidie insite nella sua stessa semplicità. I pericoli in agguato per la Juventus sono soprattutto di natura psicologica, nell’approcciarsi ad una gara alla quale si arriva forti dello 0-3 dell’andata in terra scozzese e, dunque, potrebbe esservi il rischio di sottovalutarla in termini di impegno e concentrazione. Il condizionale, però, è d’obbligo proprio perché si tratta della Juventus e, in particolare, di Antonio Conte che fa della carica, della fame agonistica e dell’intensità i suoi dogmi. Pertanto, non bisogna meravigliarsi del fatto che nella conferenza stampa della vigilia le parole da lui adoperate risultano essere improntate alla necessità di “mantenere le antenne dritte”, definendo il match con il Celtic “un importante banco di prova per tutti”. I pericoli maggiori, secondo mister Conte, possono provenire proprio dalla determinazione e dall’orgoglio degli scozzesi, che hanno tutta l’intenzione di provare a cancellare la debacle subita al Celtic Park o, perlomeno, provare a rimediare fornendo una prestazione di grinta e sostanza, anche perché – ovviamente – le qualificazioni “si devono conquistare in 180 minuti”.
Andando maggiormente nel dettaglio, secondo mister Conte il Celtic è una squadra pericolosa ed insidiosa soprattutto sulle palle inattive, considerando le doti fisiche dei suoi uomini e, dunque, sarà indispensabile prestare attenzione in tal senso, perché i pericoli non vanno sottovalutati nonostante la seria ipoteca messa nella gara d’andata e perché “il calcio può sempre riservare sorprese” e, sembra scontato sottolineare, che in tal caso non sarebbero affatto gradite. Perciò mister Conte non molla di un centimetro e mantiene il suo consueto piglio deciso e determinato, non soltanto perché lo impone il “copione”.
Oltre al tema Champions League, la conferenza stampa di mister Conte tocca altre tematiche “di attualità”, connesse anche alla corsa-scudetto ed in risposta alle dichiarazioni di Adriano Galliani che, interpellato in merito, ha sentenziato che la Juventus “abbia già vinto lo scudetto”. Antonio Conte, da uomo scaramantico e pragmatico, non sembra aver gradito la “previsione” che potrebbe apparire anche come una “gufata”, e sottolineando il fatto che “mancano ancora undici gare al termine e lo stesso Milan un anno fa era a +7 sulla Juventus che ha poi vinto lo scudetto”. Per tal ragione, Conte non trascura “di fare gli opportuni scongiuri” ringraziando Galliani per la stima e sottolineando il fatto che “lui in fondo è juventino e se la Juve dovesse ripetersi sotto sotto sarà contento”.
Galliani ma non solo, Antonio Conte risponde anche alle parole del tecnico del Napoli Walter Mazzarri che ha affermato che la sua squadra avrebbe meritato di vincere lo scontro diretto di Venerdì sera. Conte la pensa diversamente e sottolinea, in tal senso, soprattutto la carica e la forza psicologica del suo gruppo, capace di non lasciarsi intimorire dal clima di tensione che si respirava prima della gara, con tanto di pietre lanciate contro il pullman e con tre vetri rotti.
La Juventus al San Paolo è scesa in campo e ha dimostrato di essere “sempre sul pezzo”, una caratteristica che infonde fiducia anche in prospettiva della gara contro il Celtic che ha intenzione di andare a Torino “non da semplice visitatore”.