Certo che il famoso detto “Chi non muore si rivede” con Riccardo Riccò è proprio azzeccato, il modenese che ha rischiato seriamente di perdere la vita a causa di un blocco renale procurato da un auto trasfusione del suo stesso sangue, può tornare a solcare la strade del ciclismo.
Infatti “l’Amore & Vita” squadra del patron Ivano fantini è pronta a far tornare l’ex cobra a determinate condizioni. “Patti chiari: se vuoi tornare a correre con la nostra squadra e tornare nel giro del grande ciclismo puoi tornare in sella per il prossimo 19 giugno ma solo se seguirai queste cinque condizioni”. E’ stato questo, più o meno, il discorso che il patron della squadra “Amore & Vita”, Ivano Fanini, ha fatto a Riccardo Riccò. Per l’ex campione di ciclismo, se accetterà, si prospetterebbe un ritorno alle corse a partire dal Giro di Toscana. “Niente orecchini e brillante incastonato nel dente – ha spiegato Fanini – Inoltre Riccò deve licenziare il procuratore e il preparatore se esiste. Deve avere il passaporto biologico aggiornato e non deve mai avere siringhe o medicinali al seguito se non espressamente autorizzati. Inoltre deve abitare a poca distanza dalla sede del team con la famiglia per essere controllato ogni momento. Infine deve mettere a disposizione delle autorità competenti tutto ciò che sa sul sistema-doping”.
Vediamo adesso come si svilupperà la vicenda e se il modenese riuscirà, una volta per tutte, a convincersi che non ha il bisogno di prendere sostanze proibite per tornare a vincere, certo questo è quello che sperano un po’ tutti ma si sa, la speranza è l’ultima a morire.