Il calcio si sarà anche fortemente modernizzato, ma certe sue icone e certe sue abitudini non avranno mai il tempo di scomparire del tutto. Esattamente 52 anni fa la voce gracchiante di Sandro Ciotti ai microfoni di Tutto il calcio minuto per minuto coniò una frase nel mondo del pallone a dir poco intramontabile e che sarebbe diventato un vero e proprio slogan: Clamoroso al Cibali. Infatti, il 4 giugno del 1961 il Catania superò con un netto 2-0 l’Inter di Helenio Herrera in un Cibali stracolmo ed il grande radiocronista, di fede interista peraltro, definì in questi termini il passo falso dei nerazzurri. La sconfitta alle falde dell’Etna, infatti, costò all’Inter la perdita dello Scudetto in favore della Juventus, che ottenne il punto decisivo impattando con il Bari.
La sconfitta registrò, ad ogni modo, grande clamore. In quanto il Catania non aveva più nulla da chiedere alla classifica del campionato, in quanto si era già salvato senza eccessivi patemi. Mentre l’Inter aspirava ancora concretamente a legittime ambizioni per lo Scudetto. Ma nella gara di andata di Milano, conclusasi per 5-0 in favore dell’Inter, Herrera aveva oltremodo dileggiato i volenterosi giocatori del Catania, definendoli come una squadra di postetelegrafonici. Il Catania, dunque, giocò quel pomeriggio per lavare l’onta di quella sconfitta, ma soprattutto per quell’offesa indelebile. I rossazzurri regolarono gli increduli interisti per 2-0, con un gol per tempo che portavano le firme di Mario Castellazzi e dell’argentino Salvador Calvanese. Gli uomini di Herrera, frustrati nel gioco e nel morale, chiusero la partita in 10 uomini per l’espulsione di Balleri.
L’Inter, che di lì a poco avrebbe dominato la scena calcistica italiana ed internazionale, si arrese a Catania di fronte alla veemenza e alla foga dei calciatori etnei. Clamoroso al Cibali si sarebbe trasformata in una frase intramontabile, buona in tante occasioni. Ogni qual volta si registra un risultato clamoroso la si usa abitualmente, proprio come se fosse successo ieri.