Il ciclista spagnolo, Alejandro Valverde della Caisse d’Epargne non potrà correre in Italia fino al 10 Maggio 2011. Così ha decisoIl Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna che ha confermato la squalifica di due anni, inflitta dal Tribunale Nazionale Antidoping .
Tutto nasce dal controllo che la procura antidoping italiana aveva effettuato confrontando il Dna di una sacca ematica sequestrata durante l’Operacion Puerto, in Spagna, con il campione di sangue prelevato al corridore durante un controllo a sorpresa Coni-Nado al termine della tappa di Pratonevoso del Tour 2008. Dal confronto era emerso che la sacca apparteneva, effettivamente, a Valverde.
Lo spagnolo si era appellato al Tas contro la decisione e l’Uci aveva rifiutato di estendere la squalifica al resto del mondo, in attesa della pronuncia del Tas. Con la sentenza odierna, il TAS, ribadisce che le prove presentate dal Coni ”non solo sono accettabili, ma rilevanti” e la sanzione comminata al ciclista spagnolo ”e’ proporzionata alla violazione delle norme da parte di Valverde. Tale decisione, dovrebbe portare, pertanto da parte dell’ UCI, all’ estenzione della squalifica del corridore a livello internazionale.