Non si considera un calciatore viziato, non si sottrarrà dal pagare il contributo di solidarietà ed è molto amareggiato per lo sciopero dello scorso weekend. Giorgio Chiellini è un difensore roccioso, ma anche un ragazzo lungimirante, di grandi capacità intellettive e di analisi, d’altronde è uno dei pochi “Dottori” della serie A, ed è attualmente impegnato nel corso di studi specialistici in Business Administration, che conta di portare a termine “in due o tre anni, di certo prima di chiudere la carriera”. Ecco perchè Giorgio Chiellini esprime chiaramente il suo disappunto per la mancanza di programmazione connessa alla chiusura del mercato il 31 Agosto, che costringe i tecnici ad assemblare la squadra al fotofinish, appena qualche giorno prima dell’esordio ufficiale della stagione. Sarebbe meglio, invece, che le operazioni di mercato venissero ultimate già a Luglio, come accadeva in precedenza, per consentire la preparazione della stagione con un organico già formato, che abbia il tempo di amalgamarsi gradualmente e di consolidare i meccanismi di squadra. Ora, invece, a tre giorni dalla chiusura ufficiale del calciomercato, Giorgione non conosce ancora il nome del suo prossimo compagno di reparto al centro della retroguardia bianconera. Inevitabile, poi, affrontare il discorso Juve. Una squadra nuova, da consolidare, che deve sperimentare e trovare un equilibrio per il gioco di mister Conte, spregiudicato quanto spettacolare, ma che Giorgio Chiellini già elogia, se non altro per lo spirito di novità che ha portato nello spogliatoio. Uno spirito che dovrebbe essere coniugato con la mentalità vincente, che fino a qualche anno fa apparteneva naturalmente alla Signora, ma che nelle ultime stagioni è stato a dir poco appannato da prestazioni deludenti e stagioni sottotono, che hanno escluso la Juve dalla Champions League, prima, e poi anche dall’Europa “minore”. Ecco perchè il presidente Andrea Agnelli ha voluto strigliare soprattutto la vecchia guardia, chiamata a dare di più, ed a riporrtare, se non altro, in auge quei valori bianconeri che pareva conoscere molto bene prima del terremoto del 2006. Giorgio Chiellini si sente chiamato in causa in prima persona, ed ha analizzato le cause delle sue difficoltà nella stagione scorsa. Non le rivela, ma le conosce, ed assicura che non hanno connessioni con il ruolo ricorperto in campo, anche perchè assicura che la sua posizione ideale è al centro della difesa, pur rendendosi sempre disponibile a giocare da terzino, nell’evenienza. In un clima di grande realismo, però, Chiellini conclude con una nota di ottimismo inerente le potenzialità della squadra bianconera, che riassume in tre punti. In primis, la presenza di un giocatore di “un altro pianeta”, Andrea Pirlo, in grado di trascinare la squadra con la sua immensa qualità. In secundis, lo spirito guerriero di Antonio Conte, che ha rinvigorito la passione dei tifosi, molto delusi dalle stagioni precedenti, ma speranzosi che il tecnico salentino possa dare una svolta alle ambizioni bianconere. E, last but not last, la voglia di rivincita dei calciatori, che farebbero di tutto per conquistare una vittoria importante, poichè consapevoli che “vincere alla Juve non avrebbe lo stesso valore di vincere altrove”. Determinazione e voglia di rifarsi, dunque, sono i punti chiave da cui ripartire.
Con questa difesa c’è da credere ben poco.