Antonio contro Antonio, il leccese contro il barese: non si tratta, però, di una classica rivalità locale connessa ad un derby pugliese bensì di un’altra pagina del botta e risposta Conte-Cassano che si protrae da alcune settimane. Tutto è iniziato con l’intervista rilasciata da Antonio Cassano alla trasmissione di Rai Tre “Che Tempo che fa” condotta da Fabio Fazio, nella quale il fantasista dell’Inter aveva dipinto i calciatori della Juventus come dei “soldatini” enfatizzando in maniera ironica quelle caratteristiche di rigore e disciplina che mister Conte pretende dai suoi uomini.
Un appellativo che, nell’ambiente bianconero, nessuno ha digerito e la risposta non si è fatta attendere: prima con Leonardo Bonucci, “entrato in tackle” con un Twit perentorio, in cui scriveva “professionisti, non soldatini” ed aggiungendo, poi, una frecciatina allo stesso Cassano, sottolineando la sua scarsa propensione alla corsa ed al lavoro duro. A questo, è seguita la risposta di Cassano che ha accettato la “battuta” di Bonucci, confermando il suo giudizio: “Ha detto la verità, io ho sempre fatto fatica a correre”.
Il fuoco polemico, però, non si è spento qui: dopo tre mesi di silenzio mediatico, mister Conte nei giorni scorsi è ritornato a parlare, con una videochat con i tifosi sulla piattaforma Google + ed ha risposto ad alcune domande in merito alle precedenti parole di Antonio Cassano. Il mister bianconero, in tal senso, non è stato di certo “morbido” ed, anzi, ha espresso in maniera molto schietta il suo punto di vista. Antonio Conte ha, così, precisato quali siano le caratteristiche necessarie per essere un calciatore da Juventus, ossia “serietà e professionalità” ed ha aggiunto che “se dietro ad un calciatore c’è un quaquaraqua preferiamo lasciarlo a qualcun altro”.
Ecco, dunque, che dopo l’appellativo ricevuto, Antonio Cassano torna a rispondere a margine di un’intervista rilasciata a Sport Mediaset, rispedendo al mittente la frecciata ricevuta ed aggiungendovi una punta di veleno che va a toccare un tasto molto delicato per il mister juventino, ossia la vicenda “scommessopoli” e la relativa squalifica per omessa denuncia. Cassano, infatti, pur riconoscendo di aver compiuto diverse “cassanate” nella propria carriera, afferma di non poter accettare lezioni di moralità da una persona che ha ricevuto una squalifica per omessa denuncia: “se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo”.
La risposta di Antonio Conte non si è fatta attendere e l’allenatore bianconero ha scelto un canale ufficiale per esprimere il suo punto di vista e le dovute precisazioni in merito, con un comunicato apparso proprio sul sito della Juventus. In primis, Conte precisa di non aver mai accennato alla parola “moralità” nel giudizio espresso su Cassano, ma di essersi limitato ad esprimere delle valutazioni sui criteri necessari per individuare un calciatore da Juventus evidenziando, in tal senso, il necessario rispetto dei ruoli, l’impegno e l’attaccamento al bene comune della squadra. Ed, alla luce di ciò, secondo Conte “il signor Cassano ha dimostrato di non avere tali requisiti”, avvalorando la sua tesi riferendosi ad alcune fra le più celebri ‘Cassanate’ quali l‘imitazione-sfottò a Fabio Capello, il gesto delle corna all’indirizzo dell’arbitro Rosetti ed altri episodi che lo stesso Cassano ha citato nella sua biografia, “a pagina 109”.
Un intervento a “piedi uniti” quello di Antonio Conte, che dopo mesi di silenzio è tornato a mostrare la sua grinta, anche dialettica: c’è da scommettere, però, che la nuova replica di Antonio Cassano non si farà di certo attendere per un’ altra puntata di “Antonio vs Antonio”.