Champions League, Barcellona – Chelsea e Real Madrid – Bayern Monaco le semifinali

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Real Madrid © DANI POZO/AFP/Getty Images

Chelsea e Real Madrid raggiungono Barcellona e Bayern Monaco in semifinale di Champions. Questo l’esito della doppia sfida dei quarti di finale, se per le merengues il discorso qualificazione era stato già archiviato dopo il 3-0 rifilato all’Apoel conquistato nel match d’andata giocato a Cipro, i londinesi hanno dovuto faticare più del previsto al cospetto di un Benfica che non si è mai arreso anche quando sotto di un gol è stato costretto a giocare in inferiorità numerica per oltre un tempo per l’espulsione del capitano Maxi Pereira.

I Blues di Di Matteo passano con al 21′ con Lampard, freddo nel trasformare il penalty concesso dal direttore di gara Skomina per una spallata di Javi Garcia su Cole, l’arbitraggio poi ha scatenato le proteste del ds delle Aquile Rui Costa al termine della gara, nonostante l’uomo in meno e i due gol da recuperare nel computo tra punteggio della gara d’andata e il primo tempo di quella del ritorno, i lusitani non si perdono d’animo e si gettano in avanti alla ricerca del gol del pari che avrebbe potuto riaprire i giochi concedendo tanti varchi per gli attaccanti del Chelsea, in particolar modo con Fernando Torres.

La rete del pari, meritata, arriva un pò tardi a 4 minuti dallo scadere dei 90 minuti regolamentari con Javi Garcia che sugli sviluppi di un corner anticipa tutti di testa compreso Cech, la squadra di Jesus crede nell’impresa e si riversa tutta in avanti ma al 92′ a punire troppo severamente un Benfica generosissimo ci pensa l’ex Porto Meireles che in contropiede, uno contro uno, scaglia la sfera sotto l’incrocio dei pali. Per il Chelsea si tratta della quarta semifinale nelle ultime sei stagioni e la sesta nelle ultime nove edizioni della Champions League. Ora ci sarà il proibitivo confronto con il Barcellona, per Di Matteo l’esame Guardiola: l’andata si giocherà allo Stamford Bridge il 18 aprile mentre il match di ritorno sei giorni più tardi, il 24, nell’inviolabile Camp Nou.

Real Madrid © DANI POZO/AFP/Getty Images

Finisce in goleada l’altro quarto di finale, al Bernabeu. L’Apoel ne prende 5 dal Real ma è comunque vincitore morale del match, essendo riuscito a violare la porta difesa da Casillas per ben due volte, e della competizione per essere arrivato fino ai quarti di finale contro ogni aspettativa. Con il discorso qualificazione già praticamente chiuso, Ronaldo e compagni si divertono in un vero e proprio “tiro a segno”, la squadra di Mourinho va al riposo sul 2-0 con le reti dell’asso portoghese e di un ritrovato Kakà. Nella ripresa esce fuori l’orgoglio dei ciprioti che trovano un gol storico con Manduca al 67′ che fa esplodere di gioia gli oltre 3 mila supporters arrivati al Bernabeu ma CR7 poco più tardi punisce ancora l’Apoel con un calcio di punizione delizioso a giro imparabile per il portiere facendo 3-1. Il Real non è sazio e cala il poker con Callejon a 10 dal termine, gli ospiti accorciano nuovamente le distanze grazie al penalty di Esteban Solari, fratello di Santiago che giocò nelle fila del Real dal 2000 al 2005. Non è ancora finita qui perchè c’è ancora il tempo per il 5-2 definitivo di Di Maria che beffa il portiere Chiotis con un pallonetto. Ad attendere il Real Madrid in semifinale il Bayern Monaco che aveva eliminato il Marsiglia con due 2-0. Le due gare di semifinale con i tedeschi (andata all’Allianz Arena il 17 aprile e ritorno al Bernebeu il 25) e l’eventuale finale dividono Mourinho dalla storia, lo Special One potrebbe essere infatti il primo tecnico a conquistare 3 Champions League alla guida di 3 club diversi dopo averla alzata al cielo con Porto nel 2004 e Inter nel 2010.

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