L’Olimpico di Roma non veniva profanato dal lontano 1993 quando sulla panchina degli azzurri, che s’imposero per 3-2, sedeva un giovane Marcello Lippi: era il Napoli dei ragazzini, di Ferrara, di Di Canio (realizzarono due gol stupendi, l’altro fu di Buso) e di un Cannavaro alle prime armi.
La storia si ripete 18 anni dopo ma questo di oggi, oltre ad essere una squadra giovanissima come quella, è un Napoli vincente e che può lottare fino in fondo per lo scudetto. E’ una squadra che non deve porsi nessun tipo di limite e dal potenziale enorme. Questo è il Napoli, ci perdonino gli altri che meriterebbero di essere citati, di Lavezzi, di Hamsik ma soprattutto di Cavani che con la doppietta di stasera non solo permette ai partenopei di sfatare il tabù Olimpico ma anche di tenere agganciato il Milan, che nel pomeriggio aveva schiantato il Parma, a 3 punti di distanza alimentando sempre di più i sogni di gloria di una piazza che non sogna in questo modo dai tempi di sua maestà Maradona.
Il Matador è sempre più decisivo e sempre più capocannoniere della massima serie con 20 gol all’attivo (sono 27 quelli stagionali realizzati tra campionato e coppe).
Roma – Napoli è una delle gare più sentite, nel primo tempo infatti si gioca poco a calcio, gli animi si scaldano velocemente e il clima diventa subito incandescente. Tanti i falli, il nervosismo arriva alle stelle per uno sputo di Lavezzi (e viceversa?) a Rosi. La prima frazione di gara potrebbe finire benissimo dieci contro dieci con la squadra di Mazzarri che tiene meglio il campo rispetto ai giallorossi che faticano ad uscire palla al piede a causa del pressing asfissiante di Cavani e soci. Il primo tempo finisce con un tiro a testa nello specchio nella porta e nulla più.
Nella ripresa Ranieri inserisce Menez al posto di Taddei per cercare di rendere la Roma più pericolosa ma è il Napoli a passare in vantaggio dopo appena 4 minuti di secondo tempo: Juan atterra Hamsik in area di rigore e Cavani realizza il penalty non prima di aver tenuto con il fiato sospeso i 4000 tifosi azzurri giunti all’Olimpico, prendendo prima il palo alla destra di Julio Sergio e poi, effetto ottico perchè dalle immagini si vede chiaramente che la sfera ha oltrepassato completamente la linea di porta, quello opposto per poi uscire ed essere ribattuto in rete dallo stesso attaccante uruguagio anche se non sarebbe servito. Uno a zero tra le proteste, inutili, di De Rossi (infatti se la palla non avesse oltrepassato la linea, il gol sarebbe stato da annullare perchè Cavani ribatte lui stesso in rete su una respinta non del portiere ma del palo).
La Roma a questo punto prova a gettarsi in avanti ma le fiammate di Menez non fanno male perchè l’undici di Mazzarri è compatto e chiude ogni varco. Lavezzi, scattato sul filo del fuorigioco, si mangia una colossale occasione a tu per tu con Julio Sergio, Ranieri si gioca anche la carta Totti, ancora una volta escluso dall’undici iniziale, ad un quarto d’ora dalla fine, ma a chiudere il match ci pensa il solito Matador che all’83’ su un cross dalla destra di Cannavaro sbuca tra i difensori giallorossi e trafigge da due passi per la seconda volta il portiere brasiliano. La Roma accusa il colpo e si eclissa, lasciando completamente la scena ai partenopei, gladiatori per una sera nella patria dei gladiatori.
Il tabellino
ROMA – NAPOLI 0-2
49′ rig Cavani; 83′ Cavani
ROMA (4-4-2): Julio Sergio; Rosi, Cassetti, Juan, Riise; Taddei (46′ Menez), De Rossi, Simplicio (77′ Greco), Perrotta; Borriello, Vucinic (77′ Totti sv).
Panchina: Doni, Loria, Castellini, Brighi.
Allenatore: Ranieri.
NAPOLI (3-5-2): De Sanctis; Campagnaro, P. Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena (58′ Zuniga); Hamsik (73′ Yebda); Cavani (85′ Mascara), Lavezzi.
Panchina: Iezzo, Santacroce, Cribari, Sosa.
Allenatore: Mazzarri.
Arbitro: Bergonzi
Ammoniti: Rosi (R), Lavezzi (N), Aronica (N), Dossena (N), Juan (R), De Rossi (R), Perrotta (R), Campagnaro (N), Cassetti (R)