La Lega Serie A, in collaborazione con la Panini, ha creato un originale album di figurine contro le discriminazioni. Il progetto vedrà coinvolti in una serie di attività editoriali i due prodotti più famosi dell’Azienda modenese: la collezione di figurine “Calciatori Panini” e il settimanale a fumetti “Topolino”. Questo progetto prevederà la pubblicazione del nuovo magazine “TopolinoGol” (in 5 volumi) con storie a fumetti ispirate al mondo del calcio, una storia speciale con protagonisti i grandi campioni del calcio italiano e la realizzazione di 20 scudetti delle squadre di Serie A TIMdisegnati con delle caricature in stile Disney. Il primo numero di “TopolinoGol” è allegato al numero di “Topolino”.
“Lega Serie A, da sempre in prima linea nella lotta alle discriminazioni e per un calcio aperto a tutti, solidale ed espressione di valori positivi, è onorata di poter collaborare con Panini su una serie di iniziative mirate al pubblico più giovane. La possibilità, tramite la storica rivista Topolino e il mitico album di figurine Calciatori, di comunicare queste tematiche in maniera simpatica, reiterata nel tempo e completa, ci permetterà, di concerto con le nostre Società e i loro calciatori, di trasmettere messaggi importanti, che andranno ad arricchire il complesso di azioni che stiamo mettendo in atto per dire no a tutte le discriminazioni” – ha dichiarato Maurizio Beretta, presidente di Lega Serie A.
“Siamo molto orgogliosi che il nostro album Calciatori e la ‘new entry’ Topolino, punte di diamante dell’attività editoriale Panini in Italia insieme allo storico Almanacco Illustrato del Calcio, possano contribuire a trasmettere un messaggio positivo a tutti i giovani nella lotta ad ogni discriminazione. I valori di integrazione e condivisione sono alla base di un corretto approccio allo sport e alla vita in generale e crediamo che questa attività con Lega Serie A possa rappresentare un supporto importante, insegnando divertendosi, all’educazione delle nuove generazioni“- h
a invece aggiunto Aldo Sallustro, amministratore delegato di Panini.
Girerà il mondo per essere calciato prima di tornare laddove è stato fabbricato, in Brasile, per l’inizio del Mondiale. E’ il pallone, l’essenza del calcio e pertanto il simbolo di una nuova campagna, “Spirit of Football“, che proietterà gli appassionati alle radici di questo sport, per riscoprire i suoi valori: l’uguaglianza, la fratellanza, l’educazione applicata all’attività agonistica.
E il Genoa è stato scelto quale testimonial dell’iniziativa per l’Italia, essendo il club più antico del Bel Paese. A dimostrare la portata del progetto, il fatto che per la Spagna sia stato coinvolto il Barcellona che ha visto protagonisti tra i tanti Dani Alves, Piquet e Fabregas, per la Germania il BorussiaDortmund e il Tottenham per l’Inghilterra.
Il Genoa dunque si prepara a un nuovo, suggestivo impatto con il calcio internazionale, dopo la vincente esperienza della PioneersCup. Ed è il caso di dire “galeotta fu Sheffield”, in quanto proprio nel corso di uno dei tanti incontri istituzionali tenutisi durante il soggiorno nella cittadina britannica, è stata avanzata la richiesta degli organizzatori di “Spirit of Football” di coinvolgere attivamente il Vecchio Balordo. Il percorso con i pionieri prosegue a vele spiegate (nel frattempo si sta lavorando anche alla seconda edizione della Pioneers).
Giovedì scorso, a distanza di 150 anni dalla prima partita ufficiale di calcio (9 gennaio 1864), è partito il tour di “Spirit of Football”. A BatterseaPark, nel londinese, dove sorse il primo campo dedicato al football e dove per la prima volta venne disputata una gara ufficiale, in cui si affrontarono i più famosi calciatori dell’epoca.
Come detto, il protagonista del progetto sarà un pallone, realizzato da un carcerato facente parte di un progetto riabilitativo promosso dal governo brasiliano, “Pintado a Liberdade“. La bola girerà il mondo per 6 mesi trasformandosi in una sorta di torcia olimpica. Il Genoa e Genova aspettano il pallone il 28 gennaio, che si porterà dietro il suo carico di iniziative collaterali. Rimbalzerà al GenoaMuseum and Store, al Centro Sportivo GianlucaSignorini e in una scuola locale, per un workshop dedicato.
In attesa del grande giorno e delle novità che si susseguiranno, iniziate a familiarizzare con quello che sarà il tormentone musicale legato all’iniziativa, “Beautiful Game“ dei New Model Army
A causa di una insufficienza cardiaca si è spento Eusèbio, la “pantera nera” o “perla nera” stella portoghese che da solo ha portato a sognare un paese intero, quando il calcio era diverso, quando un campione da solo scriveva la storia.
Prima di Futre, Figo, Rui Costa e Cristiano Ronaldo il calcio lusitano aveva solo un riferimento ricordandolo come “colui che fece piangere Pelè” e questo avvenne nel 1966 durante il Campionato del Mondo in Inghilterra quando con il Portogallo eliminò proprio il leggendario Brasile raggiungendo il traguardo storico del terzo posto.
Attaccante potente, di classe, velocissimo con un tiro secco e precisissimo, giocatore capace in carriera di realizzare 733 reti in 745 apparizioni, per tanti addetti ai lavori se anziché in Mozambico (ex-colonia portoghese) fosse nato in Brasile o Argentina probabilmente sarebbe ricordato come il più grande calciatore di tutti i tempi.
Con il Benfica, Eusèbio, costruì un autentico miracolo sportivo spodestando dal trono d’Europa in Coppa dei Campioni il Real Madrid nel 1962, che in quegli anni dominava la scena. Proprio con il Benfica, Eusèbio instaurò un rapporto durato 15 anni denso di grandi successi. 11 titoli nazionali, 5 Coppe del Portogallo, 1 Coppa dei Campioni nel 1962 e altre tre finali giocate con la squadra di Lisbona, città che davanti all’ingresso dello stadio “Da Luz” gli ha donato una statua gigantesca dove da subito, appena appresa la notizia migliaia di tifosi provenienti da tutto il Portogallo stanno lasciando testimonianze d’affetto.
Eusèbio ha vinto il Pallone d’oro nel 1965 ed è stato il primo giocatore di colore a poter vantare quel riconoscimento così come è stato il primo calciatore a fregiarsi della Scarpa d’oro nel 1968.
Tutto il mondo del calcio piange per la scomparsa di una delle stelle più luminose della sua storia.
La notizia giunta nella tarda serata di ieri ha rattristito il mondo: Nelson Mandela eroico ed esemplare padre della lotta all’apartheid si è spento a 95 anni. (altro…)
NBA 2K14 è ancora una volta il leader incontrastato delle simulazioni di basket, anzi probabilmente delle simulazioni sportive in generale. La 2K Sports anno dopo anno non sbaglia un colpo, specie nel videogame dedicato al mondo della pallacanestro made in USA, la NBA ed i suoi campioni. Anzi quest’anno fa un passo oltreoceano ed arriva anche in Europa in maniera attiva.
Parliamo di Europa perchè la prima annunciata novità è la presenza delle squadre del campionato di Eurolega in NBA2K14, ne parliamo subito anche per un semplice motivo, è una delle due cose che non ci convincono, così le tiriamo subito fuori senza nasconderle, anche perchè NBA 2K14 è un grande gioco e merita di essere conosciuto in ogni sua sfaccettatura. E’ sicuramente positivo avere ben 14 squadre del vecchio continente, purtroppo però manca ogni mordente per il loro utilizzo, a parte qualche rara partita per provarli o se si è tifosi, la possibilità del loro uso è ridotto alle amichevoli, anche con squadre NBA e a tornei personalizzati, manca quindi il campionato di Eurolega vero e proprio. Sarebbe stata una mossa riuscita al 100% se ci fosse stata questa possibilità e magari anche la possibilità di giocare nella modalità “Il Mio Giocatore/La Mia Carriera” con queste squadre. Altra pecca è quella relativa ai roster e alle valutazioni dei giocatori, cose che sicuramente nel corso dell’anno saranno aggiornate.
L’altra cosa che non ci ha convinto è la modalità “LeBron: Verso la gloria”, il percorso di fantasia dedicato a LeBron James che ci permetterà di scegliere il futuro del Prescelto. King James è legato strettamente quest’anno al marchio NBA 2K, è l’uomo copertina, il testimonial, colui che sceglie la soundtrack ed infine il protagonista principale del videogioco. L’idea di base è buona, con un poco di fantasia, si giocheranno le partite del futuro di LeBron James con due possibilità, la prima, “Dinastia Heat”, creando appunto la Dinastia dei Miami Heat, mentre la seconda, “Viaggio Fantastico”, vedrà The Chosen One in diverse squadre a dover dimostrare di essere il migliore di sempre. Noi avremmo preferito che ci fosse anche un modalità più reale, che avrebbe ripercorso il passato di King James dall’esordio con i Cleveland Cavaliers ai due titoli con i Miami Heat, inoltre avremmo preferito il controllo sul singolo giocatore piuttosto che di tutta la squada. Invece è indovinata la modalità delle sfide in cui LeBron James dovrà mettere in mostra tutte le sue caratteristiche in base alle diverse esigenze della sua squadre e delle situazioni delle partite.
Detto ciò, tutto il resto sa quasi di perfezione, nonotante negli anni la 2K Sports non abbia avuto concorrenti nel settore specifico ha comunque portato costante miglioramenti al gameplay, alle varie dinamiche di gioco, alla grafica ed alla caratteristiche proprie del gioco. Nell’anno in cui torna NBA Live 14 della EA Sports i miglioramenti non sembrano essere tanti, eppure NBA 2K14 stravince, distruggendo letteralmente il proprio avversario che anzi spesso e volentieri fa delle pessime figure.
NBA 2K14
Senza alcuna ombra di dubbio la motivazione principale che fa di NBA 2K14 la migliore simulazione di basket e forse anche sportvia è il grado di realismo raggiunto, la dinamiche delle azioni, il movimento della palla, gli effetti dello stadio, le esultanze dei giocatori, sono tutte componenti che fanno sembrare veritiera ogni partita. L’aggiunta di 3000 animazioni, alle innumerevoli già presenti, fa si che vi sia in ogni momento la giusta reazione da parte del singolo giocatore, inoltre il Motion System è stato ancora una volta migliorato, dando maggiore fluidità alle azioni di gioco e dei movimenti più naturali ai cestiti.
La gestione dei giocatori è stata migliorata anche per quanto riguarda il controller, la novità del Pro Stick, il nuovo sistema di controllo che permette con le levette analogiche di realizzare palleggi, tiri e passaggi, risulta essere alla lunga una scelta vincente che aumenta, se possibile, il livello di divertimento precedentemente raggiunto. Insieme al 2K Smart Play sarà così possibile creare delle giocate sensazionali e dall’alto tasso di spettacolo. Infine migliorate sia le percentuali al tiro, realistiche come non mai, sia il sistema di difesa, in particolare quello relativo alle stoppate che ancora una volta si conforma sempre più alla realtà.
Il resto, come abbiamo già detto, per quanto già visto sembra dare spesso l’idea di nuovo, l’essere migliore ancora una volta è chiaro sintomo di avere cura dei fan e 2K Games ne ha, così NBA 2K14 è un prodotto da avere assolutamente tra i propri videogame e con cui divertirsi sia da soli, che con gli amici, che online.
In attesa di definire le 32 Nazionali che saranno le protagoniste la prossima estate dei Mondiali2014 che si terranno in Brasile, e alla vigilia degli spareggi della zona europea, Adidas svela le divise per la Fifa World Cup 2014 realizzate per sette federazioni di grande prestigio, incoraggiando i fan a “show your colours or fade away“.
Argentina, Colombia, Germania, Giappone, Messico, Russia e Spagna sono le divise lanciate dal famoso marchio tedesco, le più leggere mai create da Adidas. Realizzate utilizzando la tecnologia adizero, le nuove divise consentiranno ai giocatori di essere più veloci e più comodi in campo. Saranno più leggere del 40% rispetto a quelle del 2012: il peso è stato ridotto in generale in tutta la maglia, ma in particolare nel colletto, nei polsini, negli stemmi delle federazioni ed anche nelle tre strisce. Anche i pantaloncini sono realizzati con un tessuto ultraleggero che aumenta la traspirabilità. Queste innovazioni consentiranno ai migliori calciatori al mondo di avere, in Brasile, maggiore libertà di movimento e comfort senza rinunciare ad elasticità e resistenza.
Il design di ogni divisa è ispirato dalle risposte di alcuni giovani ai quali era stato chiesto cosa li rendesse orgogliosi della propria nazione. Questo processo è stato attivato per ogni federazione creando sette storie distinte e sette temi di design diversi.
Queste nel dettaglio le divise di 7 delle Nazioni che prenderanno parte ai Mondiali 2014
Argentina: la divisa prende ispirazione dalla prima bandiera creata dal generale Manuel Belgrano, uno dei padri fondatori dell’Argentina e grande eroe in Sud America. L’Argentina è incredibilmente orgogliosa di essere indipendente e guarda ai giovani per guidare la nazione verso il futuro.
Colombia: la divisa colombiana presenta elementi grafici presi dal tradizionale copricapo locale, il sombrero vueltiao. “#unidosporunpais”, “uniti per il nostro paese” è scritto sul retro della maglia e fa riferimento all’amore per il paese che unisce i colombiani di ogni età.
Germania: la nuova divisa della Germania è ispirata dal valore che i tedeschi danno alla qualità ed all’impegno. In Germania vedono la nazionale di calcio come un vanto alla pari dell’architettura industriale. Die Nationalmannschaft è l’ambasciatore perfetto per questo concetto di eccellenza non ostentata.
Giappone: un tema grafico rappresenta la forza del team con 11 linee che rappresentano gli 11 giocatori in campo. Una banda colorata sulle spalle è basata sulla tradizione giapponese della scrittura a mano.
Messico: la divisa messicana è ispirata dall’arte locale, dalle icone del wrestling e dalla attitudine del paese ‘give it all’. La nuova divisa è particolarmente creativa ed ha un “superhero style”pensato per i nuovi eroi del Messico in vista della più importante competizione al mondo.
Russia: la divisa è ispirata dalla storia delle esplorazioni nello spazio e dalle conquiste dei cosmonauti russi negli anni sessanta, in particolare quelle esibite nel Cosmonautics Memorial Museum a Mosca. Il design documenta l’orgoglio dei russi per gli obiettivi raggiunti dalla propria nazione.
Spagna: il colore rosso della prima maglia unisce la Spagna, mentre i bagliori dorati simboleggiano l’età aurea del calcio spagnolo. La Nazionale è il faro della nazione e rappresenta un modello ispiratore per i giovani spagnoli.
Tutte le divise delle nazionali sono state disegnate e poi testate in un periodo di 18 mesi. Giocatori professionisti in Europa e America Latina le hanno provate in situazioni di gara per verificare resistenza, consistenza e sostenibilità pur garantendo prestazioni top e leggerezza.
I Mondiali di calcio si sa, sono l’evento più atteso di tutti gli appassionati di calcio e non solo. Per prepararsi al meglio ad accogliere Brasile 2014 Adidas ha lanciato una collezione di scarpe proprio ispirate alla Nazione Carioca che ospiterà il grande evento. Si chiama collezione Samba e, in questo lancio, Adidas ha per la prima volta presentato contemporaneamente una nuova scarpa per ognuno dei 4 modelli che ha in collezione: adizero™ f50, predator®, nitrocharge™ e 11pro. Le 4 scarpe, che formano la collezione Samba, hanno identità e tecnologie differenti e sono state disegnate con colorazioni molto vivaci per ispirare i calciatori delle nuove generazioni.
Il lancio di Samba Collection segna anche l’inizio della campagna adidas “All in or Nothing” dedicata alla Coppa del Mondo FIFA Brasile 2014™. Per il lancio della campagna sono stati chiamati alcuni dei giocatori più rappresentativi del calcio mondiale, da Leo Messi, Oscar, Dani Alves e Mesut Ozil.
Adidas – Samba Collection ispirata a Brasile 2014
Antoine Hadjimanolis, Global Senior Product Manager, adidas Football ha detto: “Per la Collezione Samba abbiamo preso ispirazione dal Brasile. Il pacchetto è pieno di colore ed energia proprio come il Brasile! Dalle spiagge di Bahia al carnevale di Rio, le nostre scarpe utilizzeranno toni e colori mai visti su una scarpa da calcio.”
Nitrocharge™ è la scarpa indossata fra gli altri da Dani Alves, Ezequiel Lavezzi e Daniele De Rossi. Per l’occasione è stata pensata in un nuovo colore Lime e pensata per il gioatore che corre per tutta la partita, realizza il maggior numero di Tackle. Grazie alla tecnologia ENERGYSLING™ un inserto elastico che avvolge l’avampiede per supportare la scarpa durante i movimenti laterali e i cambi di direzione più estremi, ed ENERGYPULSE™ elemento elastico posizionato nella suola che garantisce un ritorno di energia incredibile ad ogni sprint, la nitrocharge™ consente al motore della squadra di rinnovare il modo di giocare.
Adizero™ f50 indossata da Leo Messi, Lucas Moura, Edinson Cavani, Gareth Bale e Giuseppe Rossi, scarpa per consentire ai giocatori di essere più veloci. SPEEDTRAXION è la nuova configurazione dei tacchetti che permette di avere massima accelerazione e repentini cambi di direzione. Grazie a SPEEDFOIL il materiale che unise leggerezza, morbidezza e durata il comfort nella zona del tallone è assicurato.
Predator® Lethal Zones, scarpa di colore rosa indossata da Oscar, Xavi, Mesut Ozil, Fernando Torres e Riccardo Montolivo è progettata con cinque distinte Lethal Zones che aiutano per: controllo di palla, tocco, precisione e potenza, è una scarpa che aiuta a dominare ogni aspetto del gioco.
Infine la Samba 11pro, realizzata in un viola acceso, e indossata da Philipp Lahm, Hernanes, Frank Lampard e Mattia De Sciglio. La pelle Taurus ultraleggera e ultra morbida che garantisce comfort e un controllo di palla ottimale. E’ pensata per il giocatore completo.
La Collezione Samba Collection viene lanciata oggi con un video di ispirazione brasiliana che coinvolge alcuni dei giocatori che indosseranno le scarpe. Il video contiene una traccia musicale completamente nuova intitolata “BOTA”, realizzata da Buraka Som Sistema, in collaborazione con l’MC brasiliano Karol Conka (cult.cartel)
Pelè contro Maradona, Maradona contro Pelè: la rivalità tra i due più grandi campioni della storia del calcio è, ormai, una faccenda ben nota anche a coloro che di pallone ben poco si interessano. Attorno alle due leggendari figure, però, l’interesse è sempre elevato, in particolare quando sono gli stessi due ex campionissimi ad accendere i riflettori su tale astio, con schermaglie colorite e pepate che, il più delle volte, vengono “provocate” dall’argentino Maradona che, coerentemente con il suo carattere fumantino, non perde occasione di rivolgere qualche frecciatina pungente al brasiliano che, il più delle volte, diviene una battuta al veleno. Dopo averlo volontariamente dimenticato, qualche tempo fa, nell’elencazione dei “più forti calciatori di tutti i tempi” – in cui incluse se stesso, Lionel Messi e Alfredo Di Stefano – questa volta il confronto attiene un aspetto non strettamente legato al talento calcistico, ma prettamente “anatomico”.
Diego Armando Maradona, durante un convegno organizzato da due ex glorie del football mondiale e sudamericano – Romario (ex attaccante della nazionale verdeoro) e Chilavert (ex portiere della nazionale paraguayana) ha deciso di mostrare ai presenti una foto in bianco e nero risalente agli anni ’70 e che ritrae Pelè e Franz Beckenbauer sotto la doccia, all’interno degli spogliatoi, nel dopo partita. Uno scatto che mostra, inevitabilmente, i due calciatori completamente nudi e che ha fornito lo spunto a Maradona per sottolineare maliziosamente le differenze dimensionali tra O’ Rey ed il tedesco, esclamando senza mezzi termini: “Chi è il più grande dei due? Questo è certamente il più piccolo…”
Superfluo sottolineare che colui che fosse in difetto fosse proprio Pelè e che tale battuta abbia suscitato grande ilarità tra i presenti che, probabilmente, non si aspettavano di assistere ad un simile siparietto fuori programma, ben presto rimbalzato al di fuori della sala conferenze per sottolineare ancora una volta quanto forte sia la rivalità tra le due “prime donne” del calcio mondiale di tutti i tempi.
L’attaccante argentino del Napoli, Gonzalo Higuain, è rimasto ferito nel corso della sua breve vacanza in barca a Capri. Veementi le proteste in merito al soccorso medico rivolte da Aurelio De Laurentiis, patron della SSC Napoli, verso regione Campania, comune e nosocomio caprese.
Gonzalo Higuain, punta argentina del Napoli, è stato protagonista di un incidente occorsogli in barca nel mare di Capri. L’attaccante argentino, in compagnia di alcune amiche, intento nel tuffarsi a causa di un’onda ha perso l’equilibrio sbattendo col viso contro la pedana dell’imbarcazione. Nell’impatto l’attaccante del Napoli ha riportato un’ampia ferita lacero contusa alla mascella ed alcuni tagli di piccola entità su naso e zigomo. Interpellato sull’accaduto il top player azzurro ha dichiarato: “Volevo fare un tuffo, stavo per lanciarmi e non mi sono accorto di un’onda anomala che ha fatto sobbalzare la barca. Sono scivolato, ho sbattuto la testa sulla pedana, ho perso l’equilibrio, per fortuna è uscito solo tanto sangue”.
REAZIONI SULLA VICENDA: Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, contrariato per la gestione dei soccorsi ha espresso il suo punto di vista all’emittente Sky: “Appena ho visto le foto di Higuain ho subito detto ai miei avvocati: facciamo causa al comune di Capri e alla regione Campania, chiediamo 100 milioni di danni che poi devolveremo in beneficenza. I politici devono avere una lezione perché sono stanco del fatto che non abbiamo presidi medici di livello. A Capri può arrivare un calciatore, un attore, ma anche un turista qualsiasi, avere un incidente come quello capitato ieri: va in ospedale dove non gli sanno mettere i punti. Ma il sindaco di Capri che ci sta a fare, il presidente della regione che ci sta a fare se non riesce a coltivare una perla come Capri? A Capri può arrivare una barca con a bordo persone da miliardi di dollari e se succede qualcosa del genere che figura facciamo? Ma nemmeno in Africa avviene questo”.
Ernesto Esposito, direttore generale dell’ASL Napoli 1 centro, ha così replicato alle accuse del patron azzurro in merito ai soccorsi prestati dal nosocomio caprese: “Il signor Gonzalo Gerardo Higuain ha ricevuto tutta l’assistenza del caso. Da personale altamente qualificato e con grande efficienza. Sono del tutto incomprensibili dunque le dichiarazioni del presidente del calcio Napoli Aurelio De Laurentiis che evidentemente parla con scarsa conoscenza, siamo pronti a tutelare l’azienda e il personale”.
Dello stesso avviso Alfredo Irollo e Rosario Pierro, rispettivamente direttore sanitario e specialista in medicina legale dell’ospedale Capilupi, struttura dove è stato assistito l’attaccante argentino Higuain: “In merito ai soccorsi, per la parte sanitaria fa fede la scheda di intervento, che indica alle 12:44 la chiamata effettuata dalla motovedetta della guardia costiera su cui veniva trasportato Higuain, alle 12:45 la partenza dell’ambulanza dall’ospedale Capilupi di Capri che è giunta sul molo alle 13:00 ed ha fatto ritorno in ospedale alle 13:20. Se ne deduce che l’azione di soccorso del 118 è stata immediata ed efficace”.
Ciro Lembo, sindaco di Capri, ha così chiosato alle accuse rivolte dal patron azzurro De Laurentiis: “Si tratta di una dichiarazione avventata da un non competente. Riguardo il risarcimento danni potremmo valutare di chiederli noi e l’ASL per le sue dichiarazioni, per completare i lavori all’ospedale Capilupi. Quella uscita Aurelio De Laurentiis se la poteva risparmiare. Non capisco di quali colpe veniamo accusati. Noi ci preoccupiamo della salute di tutti non solo dei grandi nomi famosi e dei VIP, siano miliardari o calciatori. Mi risulta da informazioni raccolte che il signor Higuain è stato assistito prontamente sin dai primi minuti successivi all’incidente, in mare dalla guardia costiera ed a terra dal 118 ed affidato alle cure dei sanitari del Capilupi che lo hanno curato con molta tempestività e professionalità. Da qui la mia solidarietà con i medici dell’ospedale, e mi auguro che questo clamore mediatico messo in piedi da Aurelio De Laurentiis, che tra l’altro è uno dei cittadini benemeriti dell’isola di Capri, possa servire ad accelerare la ripresa dei lavori sospesi da tempo, mirati all’ammodernamento strutturale del Capilupi”.
Volete scoprire insieme a noi “Heineken Voyage”, la nuova campagna Heineken dedicata all’avventura? Non vi resta che guardare il video dell’ Heineken Dropped”, questo il nome della campagna globale lanciata da Heineken.
Il noto marchio ha selezionato quattro giovani scaraventandoli in posto “sperduti” del mondo con il minimo indispensabile per il ritorno a casa. I prescelti infatti avranno come obiettivo il rientro a casa affrontando tutte le insidie che i luoghi ignoti presentano. La prima avventura che vi raccontiamo è “Alaska” cui protagonista è Rikar Gil, un giovane 37enne spagnolo che è stato scaraventato nelle terre gelide dell’Alaska con in dotazione solo un salvagente e il biglietto aereo di ritorno per la sua terra. Come avrà affrontato la sua avventura Rikar? Scopriamolo insieme in attesa di conoscere la sorte degli altri concorrenti.