Categoria: Motori

  • Formula 1: primi test a Jerez, bene la Ferrari

    Formula 1: primi test a Jerez, bene la Ferrari

    Iniziata di fatto, anche se non ufficialmente, la nuova stagione di Formula 1. Le principali scuderie dopo le presentazioni delle loro monoposto si sono indirizzate sul circuito di Jerez de la Frontera per effettuare i primi test.

    Bisogna dire che le scuderie nel primo giorno di test hanno dovuto affrontare i problemi relativi alle difficoltà di assemblaggio delle nuove monoposto. Come ha detto il Campione del Mondo Sebastian Vettel:

    Nelle auto di Formula 1 ci sono milioni di parti da assemblare, è normale che all’inizio qualcosa possa non essere perfetto“.

    Il primo pilota ad effettuare un tempo significativo  è stato Hamilton che con la sua Mercedes ha fatto registrare 1’27″621 nella prima giornata. Il pilota britannico è stato anche il primo ad effettuare il primo incidente stagionale. Anche l’affidabilità delle monoposto va rodata, così come la conoscenza delle parti che compongono il bolide, nel caso della Mercedes ha ceduto l’ala, bella botta ma per fortuna nessuna conseguenza per Hamilton.

    La Ferrari inizialmente ha avuto qualche problema, poi Raikkonen è riuscito ad uscire e nelle prime tornate, tante rispetto ai colleghi delle scuderie top, non ha mai fatto registrare un tempo vicino a quello di Hamilton, ma il cronometro diminuiva il distacco ad ogni paio di tornate.

    La Ferrari F14 T alla fine dei 31 giri compiuti dal pilota finlandese il primo giorno  farà registrare il miglior tempo di giornata. Raikkonen infatti timbra un bel 1’27″104.

    Anche la Toro Rosso, ha lavorato alacremente in questi giorni raccogliendo preziosi dati grazie ai 15 giri percorsi da Vergne. Il primo giorno ha girato meno la Force India con Pérez, mentre si sono viste impegnate la Williams con Bottas, la Sauber con Gutierrez e la Caterham con l’esordiente Ericsson.

    La Force India di Sergio Perez ai box del circuito di Jerez | © Andrew Hone / Getty Images
    La Force India di Sergio Perez ai box del circuito di Jerez | © Andrew Hone / Getty Images

    Problemi invece nei primi due giorni di test per il campione del mondo Sebastian Vettel che il primo giorno ha compiuto solo una rapida uscita nel tardo pomeriggio con la nuova Red Bull RB10 facendo anche un testacoda senza conseguenze. 

    McLaren invece che si è fatta notare il secondo giorno insieme alla Mercedes di Rosberg. Mentre come detto la Red Bull ha mostrato ancora problemi. Sempre presente con Kimi Raikkonen la Ferrari, che segnala due punti fondamentali: 1) Raikkonen non è vero che non ama i test, qui sta macinando chilometri e facendo raccogliere preziosi dati per la scuderia. 2) La Ferrari ha forse qualche handicap nell’affidabilità, ma come globalità, senza avere un riferimento dalla Red Bull, sembra competitiva alla pari con i più forti già all’inizio della stagione.

    La Ferrari F14 T di Kimi Raikkonen a Jerez | © Mark Thompson / Getty Images
    La Ferrari F14 T di Kimi Raikkonen a Jerez | © Mark Thompson / Getty Images

    Ed il terzo giorno di prove conferma la straordinaria affidabilità di McLaren e Mercedes che girano incessantemente. Ferrari che a parte un problema tecnico con Alonso, che ha dovuto arrestare la sua monoposto, ma poi ha ripreso i test senza problemi, continua a girare incessantemente. Mentre ci sono a questo punto problemi importanti che riguardano l’elettronica ed i motori Renault, quindi soffrono Caterham, Toro Rosso ma soprattutto Red Bull che pagano pesantemente dazio alla scarsa affidabilità e riescono a fare ben poco.

    In generale le sensazioni migliori le hanno date come detto McLaren, Mercedes e Ferrari ed i piloti della rossa di Maranello stanno collaborando con un’abnegazione incredibile. Venerdì ultimo giorno di test a Jerez de la Frontera.

  • Schumacher, un mese dall’incidente

    Schumacher, un mese dall’incidente

    E’ trascorso ormai un mese dall’incidente sciistico che ha coinvolto Michael Schumacher sulla neve delle Alpi francesi, il 29 Dicembre 2013, mentre sciava insieme a suo figlio e ad altri ragazzi. Una fatalità tremenda, una caduta accidentale, un urto violento nonostante il casco indossato, che ha tenuto con il fiato sospeso per lunghi giorni, tra la diramazione di un bollettino medico e quello successivo. Ad un mese di distanza le notizie non sembrano essere più da prima pagina ma moltissimi tifosi dell’ex pilota ferrarista continuano ad interrogarsi sulle sue reali condizioni e, soprattutto, sulle possibilità di rivederlo in piena salute. Le notizie che trapelano raccontano di una situazione stabile: un fatto positivo in una situazione così delicata, in cui i medici dell’ospedale di Grenoble provano ad allentare la somministrazione di farmaci anestetici che, finora, hanno indotto il coma artificiale. Al fianco di Schumacher è, poi, sempre presente la moglie Corinna, così come il fratello ed ex pilota Ralf Schumacher, del padre e dell’amico fraterno Jean Todt, ex dirigente del team del cavallino rampante ai tempi dei pluri-trionfi mondiali di Schumi.

    Schumacher, un mese dopo l'incidente | © KARIM JAAFAR/AFP/GettyImages
    Schumacher, un mese dopo l’incidente | © KARIM JAAFAR/AFP/GettyImages

     

    I neurologi sostengono tesi contrapposte in merito alle reali possibilità di recupero in una simile situazione, soprattutto considerando il mese di coma: secondo alcuni medici, sarebbe possibile un recupero completo anche dopo tre mesi di coma, ed in tale direzione andrebbero alcuni precedenti casi.

    Per ora, riguardo ai parametri medici, sembra che qualche valore stia migliorando, anche se non ancora sufficiente  a garantire il risveglio completo e la respirazione spontanea. Si tratta solo di supposizioni trapelate, però, perchè attorno alla cartella clinica di Schumacher vige il massimo riserbo, acuito anche dal fatto che secondo le disposizioni dei vertici della struttura sanitaria, anche il minimo sospetto circa una fuga di notizie costerà il posto di lavoro.

    Per “recuperare tempo”, poi, i fisioterapisti provvedono quotidianamente a sottoporre Michael Schumacher a sedute di ginnastica passiva finalizzate a mantenere il tono muscolare nonostante la permanenza a letto. Tutto nella speranza dell’arrivo di buone notizie.

  • Formula 1, la Ferrari F14 T entusiasma i fan

    Formula 1, la Ferrari F14 T entusiasma i fan

    Presentata, finalmente la nuova monoposto della scuderia di Maranello ed è subito amore dei fan. (altro…)

  • Formula 1: Mclaren, presentate le nuove frecce d’argento

    Formula 1: Mclaren, presentate le nuove frecce d’argento

    Bella, cattiva e tutta argentata, così come la storia della Formula 1 l’ha consacrata, una freccia d’argento. La nuova McLaren è un mix di tecnologia ed aerodinamica da far paura e soprattutto tanta sicurezza. (altro…)

  • Formula 1, la Force India si toglie i veli

    Formula 1, la Force India si toglie i veli

    La prima scuderia del prossimo campionato di Formula 1 a presentarsi è la Force India che avrà in Sergio Perez e Nico Hulkenberg i piloti di punta.
    La VJM07 con motore Mercedes sfoggia una nuova livrea in nero, arancione e verde ma le novità sono altre, come ha spiegato il direttore tecnico Andrew Green durante la presentazione:

    “Quasi ogni singolo pezzo è figlio di un nuovo design, dall’ala anteriore destra al diffusore. La nascita della VJM07 è riconducibile alla macchina del 2013 ma abbiamo dovuto ottenere gli stessi risultati in un modo leggermente diverso”.

    E proprio sul’applicazione delle nuove norme diramate dalla F.I.A. interviene il principal manager della scuderia, Vijay Malya che raccoglie la nuova sfida per la Force India:

    “Le nuove regole hanno rappresentato una sfida enorme,  ma sono molto orgoglioso dell’approccio e della direzione presi. Sarà affascinante vedere come le diverse scuderie hanno interpretato le norme anche se in questo momento è impossibile prevedere chi ha fatto il miglior lavoro”.

    Nuova livrea Force India VJM07
    Nuova livrea Force India VJM07

    Per la Force India i test inizieranno la settimana prossima, presso il circuito di Jerez, impianto scelto dalla maggior parte dei team per provare le monoposto per la sua completezza. Infatti rappresenta un buon combinato per testare aerodinamicità e velocità, telaio e motore.

    Sahara Force India | © forceindiaf1 / Il Pallonaro
    Sahara Force India | © forceindiaf1 / Il Pallonaro

    La Force India è stata la prima a mostrarsi al pubblico, ma in settimana ci saranno le presentazioni delle altre monoposto, alcune direttamente in pista, altre con il consueto gala a cominciare da domani con la McLaren del nuovo corso targato Ron Dennis. Ecco l’elenco:

    • 24 gennaio 2014 – McLaren (online, ore 12:00)
    • 25 gennaio 2014 – Ferrari (ore 14:30)
    • 26 gennaio 2014 – Sauber (online)
    • 27 gennaio 2014 – Toro Rosso (Jerez)
    • 28 gennaio 2014 – Red Bull (Jerez, in pista)
    • 28 gennaio 2014 – Mercedes (Jerez, in pista)
    • 28 gennaio 2014 – Caterham (Jerez)

    Per Marussia, Williams e Lotus, che non parteciperà alla prima sessione di test, non è ancora stata stabilita una data al momento.

  • Formula 1: McLaren, Dennis di nuovo CEO per vincere

    Formula 1: McLaren, Dennis di nuovo CEO per vincere

    Un gran rinforzo per la scuderia di Woking (Regno Unito) è certamente quello del ritorno al ponte di comando di Ron Dennis. Veterano delle corse che ha guidato la McLaren ai successi più recenti.
    Nel 2009 il suo posto era stato preso da Martin Whitmarsh e nell’ultima stagione la monoposto britannica non ha mai raggiunto il podio, cosa che accadde per l’ultima volta nel 1980, proprio quando la Marlboro in qualità di principal sponsor intervenne sulla scuderia elevando Dennis a Team Manager. Con prima John Barnard e poi Adrian Newey iniziò proprio lì la scalata recenti successi delle frecce d’argento.

    Nella prossima stagione la McLaren ha deciso di cercare di invertire la rotta e riportare in prima linea il vecchio leone che maniacalmente e con modi di fare a volte che lo hanno reso antipatico è riuscito nell’impresa di risollevare la scuderia creata da Bruce McLaren nel 1963.

    Ron Dennis si è ripreso il posto di Ceo (Chief Executive Officer), una posizione che include tra le nuove responsabilità l’esame della competitività del team. Insomma dirigente di alto livello e coordinatore del reparto corse, in pratica è da prevedere una nuova rivoluzione a Woking.

    Ron Dennis e Martin Whitmarsh | © Clive Mason / Getty Images
    Ron Dennis e Martin Whitmarsh | © Clive Mason / Getty Images

    In un’intervista recente, apparsa sul Corriere dello Sport, Dennis dichiara:

    ” I miei colleghi azionisti mi anno dato mandato per scrivere un nuovo capitolo nella storia della McLaren, a cominciare dal migliorare le nostre prestazioni dentro e fuori la pista, nelle prossime settimane ho intenzione di intraprendere una revisione completa e obiettiva di ciascuna delle nostre imprese con l’intento di ottimizzare ogni aspetto della nostra attività esistenti, oltre all’individuazione di nuove aree di crescita da capitalizzare sulle nostre tecnologie ed eventualmente ulteriormente investire in loro. A febbraio articolerò una nuova strategia del Gruppo per implementare la struttura organizzativa più adatta per realizzarlo. Sono eccitato dalla prospettiva di tornare al ruolo di Ceo del gruppo e lavorare con i miei colleghi e gli altri soci per soddisfare il nostro obiettivo, che è quello di vincere qualunque cosa facciamo

    Il lancio della nuova monoposto McLaren, la MP4-9 è previsto per il 24 gennaio. C’è molta attesa per vedere l’inizio di questa seconda era targata Ron Dennis.

  • Perizia, “Schumacher tradito dal destino”

    Perizia, “Schumacher tradito dal destino”

    La Procura di Albertville (Francia), come sappiamo, ha aperto un’inchiesta inerente l’incidente che ha coinvolto Michael Schumacher sulla, o meglio sul fuori, pista da sci di Meribel nelle Alpi francesi.

    Ieri è stata la giornata della conferenza stampa, che come promesso c’è stata, per fare luce su quanto accaduto.

    Intanto è stato fatto un chiarimento molto importante che smentisce parzialmente, almeno, quanto era trapelato nei giorni scorsi. Non ci sono video diversi che riprendono l’incidente, ma esiste solo un video registrato da una telecamera posta sul casco da sci che indossava Michael Schumacher al momento della caduta.

    Ecco i principali passaggi che il Procuratore Patrick Quincy, che segue l’inchiesta, ha rilasciato ieri nella conferenza stampa per svelare la Perizia sull’incidente a Schumacher:

    “Il video della telecamera posta sul casco di Michael Schumacher dura 2 minuti e ci ha fornito elementi molto importanti. Grazie al filmato siamo potuti risalire al punto esatto e al momento preciso dell’impatto contro le rocce“.

    Da qui avviene la ricostruzione di quanto è successo all’ex-pilota di Formula 1 e della Ferrari.

    “Gli sci di Michael erano nuovissimi e non sono la causa della caduta. Al momento dell’incidente Schumacher non stava soccorrendo nessuno, l’impatto è avvenuto contro una roccia posta ad 8 metri dal bordo della pista, coperta dalla neve“.

    Michael Schumacher | © Mark Thompson / Getty Images
    Michael Schumacher | © Mark Thompson / Getty Images

    In tal senso l’emittente locale BFM a tal ha aggiunto altri elementi, pare  infatti che Schumacher si stesse spostando da una pista all’altra, sciando a velocità moderata, in un tratto coperto da neve fresca quando ha incrociato due rocce poste una in fila all’altra. Un fatto quindi che sarebbe potuto capitare a chiunque impegnato in un’azione che avviene normalmente presso un impianto sciistico.

    Quincy comunque ci tiene a precisare che le indagini sono in ogni caso in una fase iniziale:

    In questo momento è impossibile valutare eventuali responsabilità, né se Schumacher abbia commesso un’imprudenza. Posso dire che la pista di Meribel era ben segnalata“.

    Il video ovviamente rimane posto sotto sequestro dalle autorità francesi, tuttavia si può già intendere da queste prime fasi dell’inchiesta che molte delle voci riportate da alcuni media, che indicavano l’incidente come una sciagurata manovra da parte di Michael Schumacher o come un atto eroico da parte dell’ex-pilota per aiutare suo figlio, presente sul “fuori pista” con lui, non trovano assolutamente conferma.

    Adesso l’attenzione dei media si concentra sulla pista “maledetta” e sulla località sciistica, infatti da archivi vari è spuntato un precedente del 2009. La stazione sciistica era stata condannata a pagare un risarcimento di 86 mila euro ad una modella di 24 anni, caduta su una pista blu (facile) riportando un trauma cranico più varie fratture.

  • Ferrari. Montezemolo: “Alonso e Kimi insieme? E’ pericoloso”

    Ferrari. Montezemolo: “Alonso e Kimi insieme? E’ pericoloso”

    Le scuderie di Formula 1 si stanno preparando per la stagione prossima cercando di assemblare il più possibile le proprie squadre. sia in termini di strumenti tecnici a disposizione che in termini di piloti.
    La Ferrari dopo aver avuto per anni una prima guida ed un gregario ha deciso di cambiare strategia. Doveva ancora terminare la stagione scorsa che già aveva annunciato l’ingaggio di Kimi Raikkonen, nuovamente alla guida della “rossa di Maranello” al fianco di Fernando Alonso.

    I ferraristi si sono subito divisi, tra chi era d’accordo sulla scelta e chi, più conservatore, prediligeva un secondo pilota che potesse essere d’aiuto ad Alonso per riportare il cavallino rampante sul trono mondiale.

    Fernando Alonso e Kimi Raikkonen | © Josep Lago / Getty Images
    Fernando Alonso e Kimi Raikkonen | © Josep Lago / Getty Images

    Intervistato dall’agenzia di stampa Reuters è lo stesso Luca Cordero di Montezemolo ad avere qualche dubbio sulla buona riuscita della strategia di avere due prime guide in squadra.

    Mettere uno di fianco all’altro Kimi Raikkonen e Fernando Alonso può essere molto pericoloso, ma è anche vero che tutto in Formula 1, è potenzialmente pericoloso“.

    Questa la frase che ha lasciato molto perplessi, in quanto è lecito pensare, che se qualcuno in particolare poteva e aveva il diritto di esprimersi a monte sulla decisione della Ferrari, quello era proprio lui. Ma subito dopo lo stesso Montezemolo corregge il tiro, quasi a voler giustificare la scelta dando una lettura logica del duo Alonso-Raikkonen:

    Fernando Alonso sa benissimo una cosa. Deve correre per la Ferrari e non per sé. Kimi è nella seconda metà della sua carriera, quindi potremo contare sulla sua esperienza, sul suo senso di responsabilità“.

    Letta in questi termini, ovviamente l’esternazione iniziale cambia notevolmente il suo effetto e viene da pensare che all’inizio i due piloti avranno carta bianca, poi la strategia della Ferrari potrebbe cambiare e a seconda di chi sarà davanti, l’altro pilota dovrà dare il suo supporto alla squadra per il massimo risultato, quindi aiutare il compagno.

    Montezemolo poi non lesina critiche al cosiddetto “simulatore“, che infatti definisce come:

    “Una terribile macchina artificiale che non mi piace affatto, sulla quale la Ferrari ha speso tanto. Kimi ci lavorerà tanto a gennaio, ma sarebbe stato molto più semplice provare a Fiorano e Mugello, test dove però non siamo stati ammessi. E’ una barzelletta…“.

    Certamente la nuova stagione della Ferrari non inizia su basi di certezza assoluta nemmeno per il proprio boss. Però è anche vero che le uniche certezze vengono dai due piloti ingaggiati, nessun’altra scuderia del circus può vantare una coppia simile e solo i primi test su pista potranno dire se anche la monoposto sarà degna del binomio che la piloterà.

     

  • Superbike: cambiano le regole per la Superpole

    Superbike: cambiano le regole per la Superpole

    Ogni anno, prima che la stagione inizi, gli sport motoristici sono alla ricerca di modifiche dei regolamenti che possano fare in modo di aumentare lo spettacolo delle corse ed al tempo stesso allineare il più possibile la competitività dei partecipanti. A volte la cosa riesce a volte invece ci si rende conto, a meno di metà della stagione, di aver sbagliato.

    Sono in arrivo nuove regole in arrivo per la stagione 2014 del Mondiale Superbike. In particolare sulla Superpole.

    In pratica saranno in venti a darsi battaglia per la migliore posizione in griglia, ci saranno due sessioni da quindici minuti ciascuna. Fondamentale sarà l’operato dei piloti nelle sessioni di prove libere in quanto sarà proprio il combinato dei tempi di esse a giocare un ruolo importante per raggiungere la pole position finale.

    Vediamo in dettaglio come cambierà la procedura:
    a) I primi venti che si classificheranno dopo le prove libere 1, 2 e 3 prenderanno parte alla Tissot-Superpole

    b) I dieci piloti più veloci nel combinato delle libere otterranno l’accesso diretto alla Superpole 2, mentre quelli classificati tra l’undicesima e la ventesima posizione dovranno passare dalla Superpole 1.

    c) I primi due classificati della Superpole 1 passeranno alla Superpole 2, completando il totale di dodici piloti che si sfideranno per le prime dodici posizioni in griglia.

    d) Entrambi i turni di Superpole saranno di 15 minuti ciascuno, con una pausa di dieci minuti tra le due sessioni.

    Mondiale Superbike | © Adrian Dennis / Getty Images
    Mondiale Superbike | © Adrian Dennis / Getty Images

    Si tratta di una combinazione machiavellica che però potrebbe portare maggiore spettacolo nella fase prima della gara della Superbike, in pratica si cerca in tutti i modi, e pare sia la strada giusta, di creare una sessione di prove libere agguerrita non meno delle Superpole, ma già dando, a piloti e pubblico, una chiave di lettura di come potrà essere composta la griglia di partenza.

    Gli organizzatori saranno riusciti a creare il mix regolamentare giusto per aumentare lo spettacolo durante le prove e dare alla gara una fisionomia più corretta o potrebbe alla fine cambiare poco e aumentare solo la confusione per chi segue la Superbike?

  • Schumacher in fin di vita, il mondo dello sport unito vicino a lui

    Schumacher in fin di vita, il mondo dello sport unito vicino a lui

    Può succedere che anche se sei un campione affermato di uno sport, per il quale per anni hai rischiato la vita, nella vita quotidiana, lontano dal tuo habitat ti trovi a dover lottare tra la vita e la morte per un’azione che probabilmente avrai fatto altre cento volte e per la quale non hai avuto la minima preoccupazione. (altro…)