Gara 1 del Gran Premio della Repubblica Ceca spettacolare quella che si è appena conclusa sul circuito di Brno. Con un asfalto rovente e che faceva registrare i 40 gradi, Marco Melandri ha battuto il re di Brno Max Biaggi centrando la terza vittoria stagionale e in carriera in Superbike precedendo sotto la bandiera a scacchi il centauro romano e Carlos Checa.
Categoria: Motori
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Superbike, a Brno Melandri si impone su Biaggi e Checa
Lotta serrata tra i due piloti italiani che hanno preso da subito il largo ma a metà gara hanno dovuto fare i conti anche con la risalita del leader della classifica iridata della Ducati che però non ha avuto il guizzo giusto per portare la sua bicilindrica di Borgo Panigale davanti all’Aprilia e alla Yamaha. Staccate da paura per Melandri che ha resistito a tutti gli attacchi di Biaggi con il coltello tra i denti. Il discorso campionato è ridotto ormai a questi 3 piloti con Checa che guida il Mondiale con 277 punti e conserva un cospicuo vantaggio sul romano (+39) e sul ravennate (+57). Al quarto posto si piazza un ottimo Michel Fabrizio sulla Suzuki, seguono l’irlandese della Yamaha Eugene Laverty e Ayrton Badovini in sella alla Bmw privata. Settimo il compagno di team di Biaggi Leon Camier che ha preceduto le due Kawasaki di Tom Sykes e Joan Lascorz. Alle 15:30 il via a gara 2 del Gran Premio della Repubblica Ceca.© Mirco Lazzari gp/Getty Images -
F1, passo indietro della Fia sugli scarichi soffiati
La notizia è arrivata stamattina poco prima delle terze libere e non ha lasciato indifferenti gli addetti ai lavori. La Fia infatti avrebbe rivisto la regola sulla possibilità di utilizzare gli scarichi in rilascio fino al 50% invece che al 20%, che era stata applicata con una deroga inizialmente solo per i motori Renault per una questione di affidabilità, e poi estesa a tutti gli altri.
La miccia era stata accesa dalle vetture che usufruiscono del motore Mercedes, e in particolare dalla McLaren, che aveva lamentato di non ottenere dei vantaggi da questa nuova regola. Ecco dunque spiegato il motivo per cui ora sarà possibile sfruttare solo il 10% degli scarichi in rilascio, come inizialmente si era predisposto, proprio a partire da Silverstone. Questa nuova rivoluzione dovrebbe portare ad un ridimensionamento delle prestazioni della Red Bull e di un avvicinamento da parte di Ferrari e McLaren.© Mark Thompson/Getty Images -
F1: a Silverstone piove, nelle libere spiccano Webber e Massa
Prove libere del venerdì difficili per tutti i team di Formula 1 che hanno dovuto fare i conti con l’abbondante pioggia caduta sul circuito di Silverstone dove domenica si correrà il Gran Premio di Gran Bretagna. I piloti hanno potuto lavorare poco per trovare il giusto set della macchina appunto per le condizioni estreme che si sono abbatute oggi sul tracciato inglese.
Il primo turno va a Mark Webber con il miglior tempo di 1:46.603 precedendo la Mercedes di Michael Schumacher e la Williams di Rubens Barrichello staccati rispettivamente di 6 e 7 decimi. Seguono Sergio Perez sulla Suaber e Felipe Massa che ha preceduto il compagno di squadra Fernando Alonso (settimo). Ottavo Lewis Hamilton mentre il campione del mondo in carica e leader della classifica iridata Sebastian Vettel chiude con il 13esimo tempo. Nella sessione del pomeriggio, posticipata per la pioggia, acuto di Felipe Massa che si è messo davanti a tutti con il tempo di 1:49.967. Classifica rimaneggiata e tutt’altro che indicativa con le vetture scese in pista solo negli ultimi minuti di sessione. Secondo tempo per Nico Rosberg a 7 decimi, terzo Kamui Kobayashi a un secondo e quattro decimi. Quarto e quinto tempo per le due McLaren di Hamilton e Button, 14esimo tempo per Webber seguito immediatamente da Alonso mentre Vettel, 18esimo, compie solo 4 giri.© ANDREW YATES/AFP/Getty Images -
La Williams torna al motore Renault
Uno dei binomi più vincenti degli ultimi decenni della Formula 1 torna a ricomporsi: dalla prossima stagione infatti la Renault fornirà i motori alla Williams, una delle nobili decadute della F1. La scuderia di Frank Williams si è assicurata la fornitura della casa francese per le prossime due stagioni con opzione per il 2014 abbandonando i motori “economici” Cosworth.
Un accordo importante questo siglato da Sir Frank che vuole rilanciare la sua scuderia dopo il ridimensionamento nell’ultimo periodo imposto dalla crisi economica in cui versava il team. La Williams Renault infatti dal 1989 al 1997 ha segnato un’epoca della Formula 1 con la conquista di 4 titoli piloti (Nigel Mansell ’92, Alain Prost ’93, Damon Hill ’96 e Jacques Villeneuve ’97) e 5 costruttori (’92, ’93, ’94, ’96, ’97) per un totale di 63 Gran Premi vinti annoverando tra le propria fila anche campioni ed ottimi piloti che non sono riusciti ad imporsi come lo sfortunato Ayrton Senna che perse la vita proprio al volante della FW16 durante il Gran Premio di San Marino al suo primo anno con la scuderia di Grove, Riccardo Patrese, Thierry Boutsen, David Coulthard e Heinz Harald Frentzen. Si riapre una nuova era per la Williams Renault? Solo il tempo potrà dircelo. Con questo accordo la casa francese porta a 4 il numero di team ai quali dovrà fornire i propulsori nella prossima stagione: la Williams infatti si aggiunge a Red Bull e alle due Lotus.© LIU JIN/AFP/Getty Images -
Whitmarsh: “Hamilton resta in McLaren”
Lewis Hamilton e McLaren, un rapporto che stava diventando complicato e minato dal dominio e dalla superiorità mostrati dalla Red Bull negli ultimi due anni. A gettare acqua sul fuoco sulle voci che vogliono un imminente divorzio dalla Freccia d’Argento per approdare proprio in Red Bull è il team principal della scuderia di Woking Martin Whitmarsh.
Il numero uno della McLaren in un’intervista all’Indipendent svela la voglia del pilota inglese di continuare a correre con la Freccia d’Argento: “Ho parlato con Lewis negli ultimi 10 giorni e mi ha mostrato la sua passione, il suo entusiasmo e il desiderio di continuare a far parte di questa squadra che lui ama. Sa che possiamo mettergli a disposizione una monoposto vincente. Lo conosco da quando aveva 11 anni e l’avrei capito se mi avesse mentito“. Il campione del mondo 2008 è in una fase critica della sua carriera, le prestazioni non all’altezza del rivale austriaco lo hanno spinto ad oltrepassare i suoi limiti di aggressività, caratteristica che lo ha reso un vincente, portandolo a commettere tanti errori in quest’ultimo periodo. Reduce da un sesto, un quarto posto e un ritiro negli ultimi 3 Gran Premi, Hamilton si giocherà il tutto per tutto il prossimo mese a partire da domenica in occasione del GP di casa in Gran Bretagna a Silverstone e presentarsi al giro di boa del Mondiale 2011 al Nurburgring il 24 luglio e in Ungheria a Budapest la settimana successiva con una macchina vincente per rientrare in corsa avvicinando la lepre Sebastian Vettel. Una “mission impossible” per il ragazzo allevato dalla McLaren.© Mark Thompson/Getty Images -
MotoGP: le pagelle del GP d’Italia
Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio d’Italia 2011. Lorenzo 9: Por Fuera gioca come il gatto con il topo: prima lascia scappare e divertire Stoner, poi quando decide di andarlo a riprendere lo svernicia come se la sua Yamaha avesse una marcia in più andando a vincere il suo secondo GP stagionale riaprendo un Mondiale che sembrava avesse preso ormai la strada dell’Australia.
Dovizioso 9: per una volta sveste i panni di seconda, o terza, guida per indossare quelli di rompiscatole o guastafeste del canguro australiano suo compagno di box. Andrea guida divinamente riuscendo a stare al passo di Lorenzo per oltre 3/4 di gara e beffare Stoner nei giri finali. Un secondo posto che è un chiaro segnale alla Honda che per l’anno prossimo deve tagliare una moto ufficiale e al momento la sua è la prima della lista. Toccherà al forlivese far cambiare idea alla casa nipponica. Stoner 7: fugge subito via, pensare che dopo appena un giro il suo vantaggio sugli inseguitori è oltre il secondo. Ci si aspetta la solita gara da mattatore e invece nel finale cede vistosamente lasciando il trionfo all’antagonista principale del Mondiale Lorenzo e la piazza d’onore al Dovi. Honda 8: anche se questa volta è stata battuta dalla Yamaha piazza due moto sul podio. L’obiettivo è riportare a Saitama sia il Mondiale piloti sia quello marche che manca dal 2006. Spies 8: il primo degli umani. Il mattatore di Assen arriva ai piedi del podio ma riesce a spuntarla di forza su Simoncelli. Il campione Superbike 2009, dopo un avvio un pò stentato, può abbandonare la fase di apprendistato. Pedrosa 7: è un voto più d’incorraggiamento che alla sua prestazione. Fa comunque un discreto ottavo posto reduce dall’ennesima operazione alla spalla. Con un Mondiale ormai compromesso deve evitare che la sua carriera da motociclista volga al termine. Simoncelli 6.5: arriva quinto ed è già una notizia che transita sotto la bandiera a scacchi. Anche se perde il duello con Spies questa volta è più cauto e attento a non combinare un’altra frittata che ha inciso e molto sulla sua performance. Rossi 6.5: male in qualifica, parte malissimo e si ritrova alla prima curva in penultima posizione ma sul suo circuito, il Mugello, dove ha messo la sua firma 6 volte consecutive ma anche dove è incappato in una brutta caduta rimediando la frattura scomposta di tibia e perone, sfodera tutta la sua classe riuscendo a risalire fino alla sesta posizione con una Ducati ancora con notevoli problemi. Ducati 4: nonostante l’aggiornamento è ancora lontana, anzi, lontanissima dai primi. Rossi fatica a guidare la GP11 diventata GP11.1 che necessita ancora di evoluzione. La strada è lunga e tutta in salita.© Mirco Lazzari gp/Getty Images -
Lorenzo show al Mugello. Che rimonta!
Ancora un successo per la Yamaha dopo la vittoria ottenuta all’università del motomondiale ad Assen. Questa volta a trionfare sul circuito del Mugello, teatro del Gran premio d’Italia, ottava prova del motomondiale, è stato Jorge Lorenzo che con una prestazione superlativa ritrova il gradino più alto del podio che gli mancava dallo scorso 3 Aprile a Jerez.
Lo spagnolo, dopo aver dato vita ad un acceso duello con Andrea Dovizioso per la seconda posizione, decide di salutare l’italiano e di prodursi in una rimonta a dir poco fenomenale raggiungendo Stoner a sei giri dal termine, in crisi per un problema al collo e con evidenti problemi di gomme, superandolo senza troppi indugi alla prima occasione alla Casanova-Savelli. Da li in poi il monologo dello spagnolo che taglia il traguardo con un rassicurante vantaggio sugli inseguitori. Beffato dunque Casey Stoner, che ha provato ad andarsene all’inizio martellando giri veloci su giri veloci creando un distacco che però non è stato sufficiente per resistere alla rimonta dello scatenato Lorenzo. Possiamo considerare doppia la beffa per l’australiano, superato nel finale anche da Andrea Dovizioso, che finalmente riesce a sfoderare una grandissima prestazione battendo il leader del mondiale nonchè più quotato (per il titolo) compagno di squadra. Alle spalle dei primi tre, a circa cinque secondi, l’altro duetto che ha infiammato la gara a suon di sorpassi, vale a dire quello tra Marco Simoncelli e Ben Spies. Lo statunitense, dopo aver vinto ad Assen la scorsa settimana, si ripete in un’altra bella prova, riuscendo a battere proprio all’ultimo giro la Honda dell’italiano, che a differenza delle altre gare, forse, ha usato un pò più di prudenza, che gli ha comunque consentito di chiudere in quinta posizione.© VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images Sesto posto più che positivo per Valentino Rossi che come sempre in gara riesce a tirare il meglio (che non è tanto) della sua Ducati e portare punti importanti per la sua personale classifica. A dispetto di tante difficoltà è la prima delle Ducati, davanti a quella di Barbera, settimo, e a quella di Nicky Hayden, male oggi soltanto in decima posizione dopo un dritto nelle battute iniziali che ne ha compromesso la prestazione. E’ vero, su una pista in cui il Dottore ha vinto nove volte su quattordici un sesto posto potrebbe essere considerato un risultato negativo, ma con questo potenziale è davvero il massimo che si poteva ottenere. Il rientrante Dani Pedrosa invece chiude la sua gara in ottava posizione a 32″ da Lorenzo, davanti a Colin Edwards, mentre Cal Crutchlow ancora una volta, come ad Assen, accusa degli strani problemi all’anteriore della sua moto ed è costretto al ritiro. Chiude in ultima posizione il campione del mondo della Moto2 Toni Elias.© Mirco Lazzari gp/Getty Images ORDINE D’ARRIVO
Pos. Pilota Team Tempo 1. LORENZO
YAMAHA 41:50.089 2. DOVIZIOSO
HONDA +0.977 3. STONER
HONDA +1.143 4. SPIES
YAMAHA +8.980 5. SIMONCELLI
HONDA +9.076 6. ROSSI
DUCATI +26.450 7. BARBERA
DUCATI +28.745 8. PEDROSA
HONDA +32.043 9. EDWARDS
YAMAHA +33.421 10. HAYDEN
DUCATI +34.724 11. AOYAMA
HONDA +37.359 12. ABRAHAM
DUCATI +43.964 13. BAUTISTA
SUZUKI +47.654 14. DE PUNIET
DUCATI +48.840 15. ELIAS
HONDA +1:15.199 16. CRUTCHLOW
YAMAHA RIT -
MotoGP: classifica piloti e costruttori dopo il GP d’Italia
Colpo di Lorenzo al Mugello nel Gran Premio d’Italia che gli permette di riavvicinarsi sensibilmente al leader della classifica iridata Casey Stoner arrivato terzo e beffato anche all’ultimo giro dal compagno di team Andrea Dovizioso: ora sono 19 i punti di distacco che separano i piloti di Honda e Yamaha con l’italiano dietro che con i suoi 119 punti rimane in corsa per il Mondiale anche se più staccato. Consolida il quarto posto Valentino Rossi arrivato sesto al traguardo.
In classifica marche tutto invariato con la Honda in testa (185) che si giocherà il titolo con la Yamaha (164) e a seguire Ducati e Suzuki.
CLASSIFICA PILOTI
Pos. Pilota Team Pt. 1. STONER
HONDA 152 2. LORENZO
YAMAHA 133 3. DOVIZIOSO
HONDA 119 4. ROSSI
DUCATI 91 5. HAYDEN
DUCATI 77 6. SPIES
YAMAHA 74 7. PEDROSA
HONDA 69 8. AOYAMA
HONDA 56 9. EDWARDS
YAMAHA 53 10. SIMONCELLI
HONDA 50 11. BARBERA
DUCATI 44 12. ABRAHAM
DUCATI 37 13. ELIAS
HONDA 35 14. CRUTCHLOW
YAMAHA 32 15. BAUTISTA
SUZUKI 30 16. CAPIROSSI
DUCATI 22 17. DE PUNIET
DUCATI 12 18. HOPKINS
SUZUKI 6 19. AKIYOSHI
HONDA 3 CLASSIFICA COSTRUTTORI
Pos. Team Pt. 1. HONDA
185 2. YAMAHA
164 3. DUCATI
99 4. SUZUKI
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