Categoria: Motori

  • MotoGP: trionfo di Lorenzo a Misano, Stoner 3°

    MotoGP: trionfo di Lorenzo a Misano, Stoner 3°

    Dopo un digiuno durato ben 4 Gran Premi, Jorge Lorenzo torna sul gradino più alto del podio vincendo il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. Sul circuito di Misano Adriatico il campione del mondo in carica ha dominato dall’inizio alla fine la gara con la sua Yamaha perfetta e ben equilibrata precedendo l’ottimo Dani Pedrosa e l’attuale leader della classifica iridata Casey Stoner che ferma a 3 la sua striscia di vittorie consecutive (Laguna Seca, Brno e Indianapolis). Per Lorenzo si tratta del terzo successo stagionale per un totale di 17 vittorie in MotoGP.

    © MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images
    Gara viva fino a metà percorrenza fino a quando Por Fuera non decide di imporre la sua andatura salutando i suoi avversari e andando a tagliare il traguardo in solitaria rifilando ben 7”2 alla Honda di Pedrosa, che ruba punti importanti in chiave Mondiale al compagno di team australiano in favore di Lorenzo, e 12” a quella di Stoner che ora vede ridursi il suo vantaggio in classifica piloti a 35 lunghezze. Ai margini del podio due italiani, Marco Simoncelli e Andrea Dovizioso hanno ravvivato il finale di gara con una lotta serrata: alla fine a spuntarla è stato di un soffio il numero 58 della Honda del team Gresini. Dietro di loro Ben Spiessulla seconda Yamaha. Settimo posto per Valentino Rossi, autore di una buona partenza e di un buon inizio gara che lo ha tenuto in lotta per il quarto posto fino a tre quarti di gara. Poi la sua Ducati è calata di prestazione accontentandosi di portare a casa 8 punti in un Mondiale completamente da dimenticare per il Dottore. Ottavo Alvaro Bautista con l’unica Suzuki in pista sempre più convincente e in netta crescita, completano la top ten la Ducati di Hector Barbera e la Yamaha di Cal Crutchlow. Misano, l’ultimo, amaro invece per Loris Capirossi: l’highlander del Motociclismo, che ha annunciato il suo ritiro alla fine di questa stagione dopo ben 22 anni di corse trascorsi sulle piste di tutte il mondo, si è dovuto infatti ritirare al giro 20 per dei problemi tecnici sulla sua Ducati.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. LORENZO YAMAHA 44:11.877
    2. PEDROSA HONDA +7.299
    3. STONER HONDA +11.967
    4. SIMONCELLI HONDA +17.353
    5. DOVIZIOSO HONDA +17.390
    6. SPIES YAMAHA +18.092
    7. ROSSI DUCATI +23.703
    8. BAUTISTA SUZUKI +30.678
    9. BARBERA DUCATI +37.502
    10. CRUTCHLOW YAMAHA +37.720
    11. AOYAMA HONDA +39.548
    12. ABRAHAM DUCATI +40.506
    13. EDWARDS YAMAHA +53.349
    14. DE PUNIET DUCATI +1:02.366
    15. ELIAS HONDA +1:20.156
    16. CAPIROSSI DUCATI RIT
    17. HAYDEN DUCATI RIT
  • Superbike, Checa vince gara 1 al Nurburgring, podio per Melandri e Haga

    Superbike, Checa vince gara 1 al Nurburgring, podio per Melandri e Haga

    Carlos Checa riprende la sua marcia trionfale verso il titolo di campione del mondo Superbike. Dopo la doppietta di Silverstone prima della pausa estiva, il centauro spagnolo della Ducati si è imposto abbastanza agevolmente in gara 1 al Nurburgring dove oggi si correva il Gran Premio di Germania complice anche il forfait prima della gara di Max Biaggi che ha rimediato la frattura del metatarso del piede sinistro nelle prove cronometrate dicendo così anche addio al Mondiale.

    © GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Checa ha mantenuto la prima posizione dall’inizio alla fine riuscendo prima a difendersi dagli attacchi di uno scatenato e finalmente protagonista Noriyuki Haga, alfiere dell’Aprilia oggi vista l’assenza di Biaggi e terzo al traguardo al suo primo podio stagionale, e poi staccando lo stesso pilota giapponese con una serie di giri veloci. Haga si è poi dovuto arrendere anche a Marco Melandri, il ravennate della Yamaha gli ha soffiato il secondo posto restando virtualmente ancora in corsa per il titolo Mondiale avendo un distacco di 76 punti dal ducatista quando in palio però restano a disposizione solo 175 punti alla fine della stagione. Quarto posto per l’altra Yamaha di Eugene Laverty, protagonista di un bel duello ad inizio gara con il compagno di box Melandri, che ha preceduto la prima Bmw di Leon Haslam e la Ducati del team Effenbert di Sylvain Guintoli. Buon decimo posto per Jonathan Rea al rientro dopo l’infortunio al polso che lo ha tenuto lontano dalle corse per 3 lunghi mesi e fresco di rinnovo con la Honda anche per la stagione 2012, mentre deludono Michel Fabrizio, con l’unica Suzuki in pista, e Troy Corser (Bmw) che transitano sotto la bandiera a scacchi rispettivamente in 16esima e 15esima posizione. Alle 15:30 il via alla seconda manche del Gran Premio di Germania.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. CHECA DUCATI 38:59.779
    2. MELANDRI YAMAHA +1.855
    3. HAGA APRILIA +2.322
    4. LAVERTY YAMAHA +7.789
    5. HASLAM BMW +9.727
    6. GUINTOLI DUCATI +10.113
    7. LASCORZ KAWASAKI +17.226
    8. CAMIER APRILIA +17.228
    9. BADOVINI BMW +18.166
    10. REA HONDA +19.457
    11. SYKES KAWASAKI +22.136
    12. AITCHISON KAWASAKI +25.346
    13. TOSELAND BMW +31.617
    14. ROLFO KAWASAKI +31.796
    15. CORSER BMW +33.320
    16. FABRIZIO SUZUKI +38.149
    17. TAMADA HONDA +1:16.143
    18. SMRZ DUCATI RIT
    19. BERGER DUCATI RIT
    20. BIAGGI APRILIA NP
  • MotoGP, Misano: libere del venerdì a Stoner e Lorenzo

    MotoGP, Misano: libere del venerdì a Stoner e Lorenzo

    Nella prima giornata di prove libere sul circuito di Misano, 13esima tappa del Motomondiale 2011, sono stati Casey Stoner e Jorge Lorenzo i piloti più veloci in pista. I duellanti per la conquista del titolo mondiale si sono aggiudicati rispettivamente la sessione della mattina e quella pomeridiana: l’australiano della Honda aveva messo in fila tutti con un 1:34.180 precedendo Ben Spies e il compagno di team Dani Pedrosa di due e tre decimi.

    © MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images
    Quarto tempo, ma più staccata, per l’altra Honda Repsol di Andrea Dovizioso che ha accusato un gap di 8 decimi pieni, poi Marco Simoncelli e Jorge Lorenzo che si è rifatto nel pomeriggio abbassando di qualche decimo il miglior tempo della mattina di Stoner: 1:33.929 per lo spagnolo campione del mondo contro l’1:34.005 dell’attuale leader della classifica iridata. E le Ducati? La migliore Desmosedici è risultata quella di Hector Barbera che ha strappato due personali ottimi ottavi posti nelle due sessioni ma a preoccupare è ancora la GP11.1 di Valentino Rossi che annaspa nelle retrovie in cerca del migliore assetto per la gara di domenica sul circuito posto a due passi da casa sua, Tavullia. Il Dottore ha fermato il crono sull’1:35.745 nella prima sessione, tempo che poi ha abbassato di 4 decimi nel pomeriggio chiudendo la sua giornata con la migliore prestazione di 1:35.331. Soddisfacente il venerdì per altri due piloti di “casa”, Simoncelli e Dovizioso: Sic, nativo di Cattolica, fa quinto e quarto; Dovi, che è di Forlì, fa quarto e sesto. Chiude il gruppo dei piloti italiani Loris Capirossi (15esimo e 16esimo tempo), l’highlander del Motociclismo che proprio ieri, dopo 22 anni di onorato servizio, ha annunciato il suo ritiro dalle corse alla fine di questa stagione.

  • Moto GP, Indianapolis: Il solito Stoner davanti a tutti, Rossi solo 14esimo

    Moto GP, Indianapolis: Il solito Stoner davanti a tutti, Rossi solo 14esimo

    Ancora una volta è Casey Stoner, su Honda, a piazzarsi davanti a tutti (e a dettare legge) in una sessione di qualificazione della classe Moto GP: l’asso australiano, leader della classifica iridata al momento, fa segnare il miglior crono sul tracciato di Indianapolis con un ottimo 1’38″850, distanziando di oltre mezzo secondo l’americano Ben Spies su Yamaha (1’39″373), questo a testimonianza del dominio del numero 27.

    © Jamie Squire/Getty Images
    In terza posizione l’altra Yamaha di Jorge Lorenzo, l’attuale Campione del Mondo accusa un distacco dalla pole di quasi un secondo (1’39″629) e si trova in netta difficoltà in una gara da vincere assolutamente (magari sperando in eventuali disgrazie altrui, leggasi Stoner) per riaprire il discorso sul titolo mondiale. Subito dietro di loro, ad aprire la seconda fila, l’altra Honda di Dani Pedrosa (1’39″947) che accusa un ritardo di un secondo ed un decimo dal poleman, in quinta posizione Andrea Dovizioso (1’40″024), sesto Colin Edwards, mentre Marco Simoncelli è settimo (ed apre la terza fila con il tempo di 1’40” 204). Nicky Hayden è il primo dei ducatisti in ottava posizione (1’40″244) vicinissimo s “Super Sic”, nono Alvaro Bautista che chiude la terza fila. L’altro spagnolo Barbera è in decima posizione, seguono Cal Crutchlow e De Puniet (11esimo e 12esimo). Male Valentino Rossi, nelle retrovie in quattordicesima posizione ad oltre 2 secondi da Stoner, dietro ad Hiroshi Aoyama e davanti a Toni Elias. Chiudono il gruppo il ceco Abraham e Loris Capirossi, che hanno fatto segnare tempi poco significativi girando addirittura sopra il minuto e 40 secondi (per Capirex il crono migliore è stato 1’41″092). In definitiva si è potuta constatare l’ennesima prova di forza di Stoner, sicuramente assistito da una moto perfetta, ma al momento pare veramente difficile eguagliere lo stile di guida e le prestazioni del “canguro” australiano. Si spera solo di vedere un pò di “battaglia” per la prima posizione domani in gara e non di assistere al solito monologo che oramai si va ripetendo da qualche gara a questa parte.

  • F1: a Spa pole di Vettel, Alonso 8°

    F1: a Spa pole di Vettel, Alonso 8°

    Non c’è trippa per gatti, Sebastian Vettel ottiene la pole position, la nona stagionale e la 24esima in carriera, anche sul magnifico circuito di Spa Francorchamps mettendo una seria ipoteca per la vittoria nella gara di domani valida per il Gran Premio del Belgio, 12esimo appuntamento del Mondiale 2011 di Formula 1.

    © JOHN THYS/AFP/Getty Images
    Il tedesco, con una Red Bull semplicemente perfetta e che ha mostrato di possedere una stabilità tra le curve del circuito belga da far paura, al termine di una sessione bagnata ma con la pista che è andata progressivamente asciugandosi, ha preceduto Lewis Hamilton e il compagno di scuderia Mark Webber con il miglior tempo di 1:48.298 rifilando 4 decimi all’inglese della McLaren e ben oltre un secondo all’australiano che oggi festeggiava i suoi 35 anni e il rinnovo per un altro anno con la scuderia austriaca del magnate Mateschitz. Hamilton è risultato l’unico capace di tenere il passo del campione del mondo in carica e domani cercherà di balzare in testa alla prima curva per contendere la vittoria al rivale. A chiudere la seconda fila una Ferrari, un pò a sorpresa non quella di Fernando Alonso ma quella di Felipe Massa autore di una buona qualifica per quanto concerne la posizione ma non confortante a livello di tempi considerati i due secondi pieni di distacco che il brasiliano ha accusato da Vettel. Addirittura peggio ha fatto peggio lo spagnolo che ha chiuso ottavo la sua sessione cronometrata a 3 secondi esatti dalla pole. Davanti al ferrarista, che domani in gara dovrà dare tutto sè stesso per puntare almeno al podio, si sono classificati Nico Rosberg, quinto, e gli strepitosi Jaime Alguersuari, con la Toro Rosso, e Bruno Senna, al primo GP stagionale con la Renault dove ha preso il posto del silurato Nick Heidfeld, rispettivamente autori del sesto e settimo tempo. Chiudono la top ten il messicano della Sauber Sergio Perez e il russo Vitaly Petrov con la seconda Renault. Restano fuori dalle prime dieci posizioni invece il vincitore dell’ultimo Gran Premio Jenson Button, eliminato nel Q2 con il 13esimo tempo per un errore di valutazione dei suoi ingegneri che lo hanno fatto rientrare ai box a 4 minuti dal termine della sessione con la pista che stava asciugandosi, e Michael Schumacher che ha terminato la sua qualifica dopo pochi secondi andando a sbattere contro le barriere per aver perso la ruota posteriore, montata male, qualche attimo dopo il suo ingresso in pista per il giro di lancio che ha messo ko la sua Mercedes e che lo costringerà a partire dall’ultima posizione, una nota negativa nel weekend nel quale festeggia i suoi 20 anni di carriera Formula 1. Un motivo in più per fare bene domani e compiere una storica rimonta come quella di cui si rese protagonista nel 1995 sullo stesso circuito al volante della Benetton Renault vincendo il GP dopo essersi qualificato con il 16esimo tempo.

  • Mark Webber rinnova con la Red Bull

    Mark Webber rinnova con la Red Bull

    Arriva un annuncio importante direttamente dallo stupendo circuito di Spa-Francorchamps, tracciato sul quale domenica si correrà il Gran Premio del Belgio: mentre i piloti si apprestano a scendere in pista la Red Bull, con un comunicato ufficiale, conferma il proprio pilota Mark Webber anche per la stagione 2012. Una notizia sicuramente non scontata ma che ora avrà molti effetti sul mercato piloti in vista della prossima stagione (la Ferrari era sulle tracce proprio di Webber per affiancarlo ad Alonso), tra l’altro l’accordo trovato tra il team austriaco ed il pilota australiano non è stato dei più semplici ma alla fine si è giunti ad un intento comune che soddisfa entrambe le parti.

    • © Mark Thompson/Getty Images
      Volevo continuare a correre al top anche per il prossimo anno e rimanere alla Red Bull era la scelta più ovvia. La mia motivazione per raggiungere il miglior risultato possibile è ancora molto alta. Negli ultimi 5 anni abbiamo costruito una macchina vincente e voglio spingere me stesso e la monoposto al limite ancora per ogni gara del prossimo anno“.

    Queste le prime parole di Webber dopo la firma del rinnovo annuale. Soddisfatto anche il team principal Chris Horner, anche se sono noti a tutti gli appassionati di motori gli screzi avuti con il pilota australiano, reo a suo dire, di non rispettare gli accordi interni alla scuderia, ultimo episodio avvenuto a Silverstone durante il Gran premio di Gran Bretagna:

    • Quando abbiamo iniziato a progettare e parlare del 2012, era ovvio che Mark e la squadra volessero continuare assieme. E’ stato facile trovare un accordo. La coppia Webber-Vettel è molto forte, entrambi si spingono a vicenda e noi siamo estremamente contenti che resteranno assieme per una quarta stagione“.

    Proprio a proposito di Vettel ancora non si hanno dichiarazioni ufficiali a proposito del rinnovo del compagno di scuderia. A Vettel sicuramente non piace l’atteggiamento aggressivo che Webber mette in mostra quando le 2 monoposto austriache arrivano a battagliare in gara, forse avrebbe voluto avere all’interno del box un compagno più “morbido”, ma ormai i giochi sono fatti. Non resta che attendere le parole del campione tedesco.

  • F1, Schumacher in testa nelle prime libere a Spa

    F1, Schumacher in testa nelle prime libere a Spa

    Nel giorno del 20esimo anniversario del suo debutto in Formula 1, Michael Schumacher è stato il pilota più veloce nelle prove libere della mattina a Spa dove domenica si correrà il Gran Premio del Belgio. Il sette volte campione del mondo con la sua Mercedes ha sfruttato le condizioni asciutte prima che sulla pista belga sopraggiungesse uno scoscio di pioggia segnando il miglior tempo con il crono di 1:54.355.

    © Mark Thompson/Getty Images
    Alle sue spalle il compagno di scuderia Nico Rosberg staccato di oltre 4 decimi e che è riuscito, come il Kaiser, a completare il suo giro lanciato con asfalto asciutto quello che invece non è riuscito a tutto il resto dei piloti. Il terzo tempo infatti è firmato Jenson Button ma con un distacco di 8 secondi da Schumi seguono il leader della classifica iridata Sebastian Vettel (+9.397) e l’altra McLaren di Lewis Hamilton (+9.946). Attardate le due Ferrari: Felipe Massa ha fatto meglio di Fernando Alonso, il brasiliano ha chiuso la sessione risalendo in settima posizione negli ultimi minuti migliorando la sua prestazione mentre lo spagnolo non è andato oltre l’11esimo tempo a 12 secondi e 7 decimi dal tedesco della Mercedes. Inizia male la nuova avventura di Bruno Senna in Renault: il test-driver dopo aver soffiato il sedile da titolare a Nick Heidfeld, tagliato dalla scuderia francese, è rimasto vittima di un incidente, senza conseguenze per il pilota, che ha danneggiato in maniera consistente la sua vettura. Alle 14 le seconde libere del venerdì con l’incognita meteo, come da tradizione a Spa Francorchamps.

  • MotoGP, Pedrosa domina libere di Brno

    MotoGP, Pedrosa domina libere di Brno

    Vacanze terminate per la MotoGp, i piloti e i team sono tornati in pista questa mattina per le prime libere di Brno dove domenica si correrà il Gran Premio della Repubblica Ceca. Il più veloce dell’intera giornata è stato Dani Pedrosa che nella sessione mattutina ha stampato il miglior tempo in 1:56.328 replicando al pomeriggio peggiorando la sua migliore prestazione di un solo decimo (1:56.454).

    © MICHAL CIZEK/AFP/Getty Images
    Alle spalle dello spagnolo altre due Honda ufficiali, quella di Casey Stoner e quella di Marco Simoncelli. L’australiano, leader del Mondiale, si è piazzato secondo in entrambe le sessioni staccato di quasi un secondo al mattino mentre ha recuperato diverso gap nel pomeriggio beccandosi “solo” 3 decimi da Pedrosa, lo stesso ha fatto l’italiano del Team Gresini che ha fatto il terzo tempo sia nella prima che nel pomeriggio riducendo il distacco dallo spagnolo portandolo dal secondo a 6 decimi abbondanti. Piazzamenti fotocopia anche per Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso e Ben Spies: il campione del mondo in carica della Yamaha ha concluso entrambe le sessione con il quarto tempo, così come il forlivese della Honda (quinto) e lo statunitense compagno di box di Lorenzo (sesto). Miglioramento dalla mattina al pomeriggio per Valentino Rossi: il Dottore ha chiuso le prime libere con l’11esimo tempo a quasi 2 secondi e mezzo dal miglior crono, si migliora poi nel pomeriggio piazzandosi con il settimo tempo e dimezzando il distacco da Pedrosa (+1.291). Domani alle 10:00 la terza e ultima sessione di prove libere, alle 14:00 previste le qualifiche ufficiali valide per la pole position del Gran Premio della Repubblica Ceca, 11esimo appuntamento del Mondiale 2011 MotoGP.

  • La Yamaha lascia la Superbike, Melandri senza moto nel 2012

    La Yamaha lascia la Superbike, Melandri senza moto nel 2012

    Lo shock è notevole e arriva come un fulmine a ciel sereno: la Yamaha ha comunicato il ritiro dal Mondiale Superbike al termine di questa stagione. Dopo la Ducati, che ha chiuso il team ufficiale lo scorso anno, anche la casa giapponese getta la spugna lasciando il campionato delle derivate di serie nonostante i buoni risultati conseguiti quest’anno e nelle passate stagioni. La Yamaha lascia la Superbike dopo aver vinto un titolo costruttori nel 2007, con in sella Noriyuki Haga e Troy Corser, e un campionato piloti nel 2009 con Ben Spies.

    © GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Tutta colpa della crisi globale che ha colpito anche il mercato delle due ruote, i costi purtroppo sono diventati insostenibili anche per dei colossi motoristici come Yamaha a causa della carenza di sponsor che, conseguenza della crisi, non investono più capitali in questo settore. Restano appiedati così i due piloti Marco Melandri ed Eugene Laverty. Un peccato per il ravennate, alla sua prima esperienza in Superbike, che si ritrovava a lottare per il titolo insieme a Carlos Checa e Max Biaggi e che ora questa decisione peserà inevitabilmente sul prosieguo della stagione ma anche per il giovane irlandese che stava mettendo in mostra tutte le sue potenzialità. Grazie al lavoro svolto fin qui dai due piloti, anche il team nipponico si ritrovava in piena lotta con Ducati e Aprilia per contendersi il campionato marche. Amareggiato Melandri che ha preso male la decisione della Yamaha: “Emotivamente sono distrutto. Troverò un’altra moto, ma finalmente mi sentivo a casa. E’ un po’ come essere lasciato dalla ragazza” – confessa alla Gazzetta dello Sport – “Ero appena rientrato a casa dall’Inghilterra e mi sono messo un po’ a riposare. Dopo un’ora mi sono svegliato e ho trovato tre chiamate sul mio cellulare, il mio manager, Dosoli e Koerkamp. Ho capito subito che qualcosa non andava. E infatti, nel giorno in cui avremmo dovuto annunciare ufficialmente il mio rinnovo, mi sono trovato seduto per terra. Stavamo lavorando benissimo e si erano creati dei legami forti. Avevo trovato quello che cercavo“. E dopo Ducati e Yamaha ora viene da chiederci: chi sarà il prossimo ad alzare bandiera bianca? Già la Suzuki, che da quest’anno ha garantito solo una moto ufficiale, non se la passa bene e deve alla tenacia di Francesco Batta la sopravvivenza in Superbike, la Honda è la delusione maggiore di quest’anno e non ci sorprenderebbe se decidesse di seguire le orme della connazionale e principale antagonista Yamaha. Restano Aprilia, Bmw e Kawasaki. Urge al più presto trovare una soluzione e un rimedio che riesca a limitare e contenere i costi in maniera tale da poter garantire ancora per tanto tempo campionati spettacolari come quelli che la Superbike ha sempre offerto dal giorno della sua creazione, nel 1988, e non andare incontro verso una “morte della categoria” alla quale tutti gli appassionati del Mondiale delle derivate di serie non vogliono neanche lontanamente pensarci. Che ne sarà del futuro della Superbike?

  • F1, le pagelle del Gp d’Ungheria

    F1, le pagelle del Gp d’Ungheria

    Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio d’Ungheria 2011. Button 10: è in gare dalle condizioni incerte e variabili come queste che si esalta e riesce a dare il meglio di sè stesso, è il più abile a decifrare il meteo e ad interpretare i repentini cambiamenti delle condizioni della pista. Non a caso le sue vittorie sono arrivate qui e in Canada in due Gran Premi segnati da capricci metereologici. E’ l’unico pilota a non aver mai commesso neanche una piccola sbavatura, guida pulita e decisa.

    © Mark Thompson/Getty Images
    Vettel 6.5: il leader della classifica iridata si impegna solo a gestire nel migliore dei modi la corsa senza portare oltre il limite la sua Red Bull onde evitare brutte sorprese. Subisce i sorpassi dei piloti McLaren ma alla fine arriva un secondo posto che rafforza la sua leadership nel Mondiale, sveste i panni del cannibale per indossare quelli del calcolatore. Un passo deciso verso il secondo titolo iridato. Alonso 7: l’aveva detto che da qui alla fine del Mondiale avrebbe guidato al limite tentando il tutto per tutto in ogni gara con maggiore probabilità di incappare in errori, una strategia pienamente condivisibile ma effettivamente qualche rischio di troppo, specialmente nella prima parte di gara, se lo prende e inutilmente. Lo spagnolo, al terzo podio consecutivo, sta facendo i miracoli e la pausa estiva arriva nel momento più opportuno per consentirgli di ricaricare le pile e affrontare la seconda metà di stagione da assoluto protagonista. Hamilton 5: è la sempluce media aritmetica tra il 10 della prima parte di gara, dove da dimostrazione che è lui il pilota più forte attualmente in circolazione in Formula 1 sorpassando e staccando il padrone del Mondiale 2011 Vettel mica uno qualsiasi, e lo 0 della seconda parte di gara, dove prima commette un errore imperdonabile alla chicane che lo manda in testacoda quando aveva ormai la gara in pugno, poi azzarda strategia montando gomme intermedie alle prime innocue gocce di pioggia cadute sull’asfalto ungherese che lo costringono a rimontare gomme slick, facendo mea culpa nel dopo gara, e infine beccandosi un drive-through per aver effettuato una manovra pericolosa mentre recuperava la vettura dal testacoda precedente dimostrando di possedere ancora delle lacune in termini di lucidità e di andare in men che non si dica “nel pallone”, motivi per il quale, in controtendenza con quanto scritto sopra, non è ancora lui il pilota più forte in Formula 1. Divina la sua guida, sembra che navighi sull’acqua, poteva ripetere il trionfo del Nurburgring di sette giorni fa. Croce e delizia. McLaren 10: zitta zitta è tornata al vertice dopo aver toccato il fondo nel Gran Premio di casa a Silverstone. Da allora due vittorie in altrettante gare con entrambi i piloti, a dimostrazione che la vettura è equilibrata e gode di ottima salute. Se non fosse stato per la strategia azzardata di Hamilton ora staremmo parlando di una doppietta delle Frecce d’Argento. Webber 5: pomeriggio anonimo con quel mezzo che si ritrova tra le mani. Che il suo sarà un weekend difficile lo si capisce sin dalle libere del venerdì, confermato dal deludente sesto posto in griglia ottenuto nelle qualifiche e proseguito in gara dove giunge quinto con un ritardo pesante dai primi. Massa 6: il buon Felipe per la prima volta in stagione riesce a qualificarsi con un piazzamento migliore rispetto al compagno di squadra Alonso. E’ già questa è una notizia, ma in gara siamo alle solite rischiando in un fuori pista il danneggiamento serio dell’ala posteriore che lo avrebbe costretto al ritiro. Un punto in più va per il giro più veloce della gara che arriva con gomme nuove e macchina quasi scarica di carburante. Di Resta 7.5: il primo dei “mortali”, conquista un ottimo settimo posto grazie ad una corsa e una strategia perfetta. Lo scozzese della Force India è una delle poche note liete della stagione 2011. Mercedes 4: “rimandata a settembre” diremmo se ci trovassimo in un contesto scolastico. A meno di clamorosi e improbabili recuperi prestazionali in questo mese di agosto, la stagione della casa di Stoccarda è da bocciare. Hungaroring 10: recentemente riconosciuto come uno dei più soporiferi del Mondiale di Formula 1 per la sua tradizionale monotonia data dalla tortuosità del tracciato, oggi il circuito situato sulle colline ungheresi alla periferia della capitale Budapest ha regalato mille emozioni e colpi di scena, tanti sorpassi e tanti pit stop come non si erano mai visti prima d’ora (ben 88 in totale, record in Formula 1). Il meteo ci ha messo del suo creando scompiglio in un GP dove si attendevano le tradizionali temperature roventi di questo periodo dell’anno.