Categoria: Motori

  • Massa-Hamilton, ancora nessun chiarimento

    Massa-Hamilton, ancora nessun chiarimento

    La controversia che vede protagonisti Felipe Massa e Lewis Hamilton va avanti. Il brasiliano, dopo la sfuriata di Singapore, ha chiesto un chiarimento con il collega volendo, alla vigilia del Gran Premio del Giappone, spegnere le polemiche che si stanno trascinando da un pezzo senza però trovare la controparte disponibile, almeno per il momento, al “dialogo”: “L’audio di Smedley? Si ho sentito ma non m’interessa, di questa storia non mi va di parlare” ha risposto Hamilton a chi gli domandava sull’accaduto. Per intendere meglio la vicenda però dovremmo riavvolgere indietro un pò il nastro e ripartire dal contatto di Marina Bay.

    © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images
    Siamo al 12esimo giro della gara ed Hamilton, rimasto indietro alla partenza, si è appena sbarazzato delle due Mercedes di Schumacher e Rosberg mettendo nel mirino Massa. Tutti si apprestano ad assistere all’ennesima rimonta del pilota inglese e invece alla curva 9 i due arrivano al contatto, o meglio, Hamilton tampona Massa causando la rottura del proprio alettone anteriore e la foratura della ruota posteriore della Ferrari del brasiliano. Risultato: entrambi costretti ai box e gara rovinata, inoltre l’inglese si becca anche una penalità per l’incidente provocato. La responsabilità addebitata all’inglese dai commissari di gara è indiscutibile e sacrosanta ma, come avevo spiegato in un precedente articolo, il contatto è stato fortuito e senza nessun tipo di cattiveria da parte di Lewis, accusato molte volte di essere irresponsabile, che aveva anche desistito dall’attacco sul brasiliano in quel punto della pista rientrando in traiettoria.   La gara poi è andata avanti, Hamilton ha acchiappato un quinto posto, nonostante il drive through, mentre il ferrarista è arrivato nono. Tutto tranquillo, fino a quando Felipe non decide di andargliene a dire quattro al “nemico” mentre questi concedeva un’intervista alla BBC con tanto di pollice all’insù sarcastico da parte del brasiliano e pacche sulla spalla dell’inglese poco amichevoli. “Non usa il cervello” aveva tuonato ai microfoni Felipe infastidito dalle continue manovre al limite del collega. Vecchie ruggini che risalgono al Gran Premio di Montecarlo, quando Hamilton con una manovra, questa sì azzardata, alla Loews rovinò irrimediabilmente la Ferrari di Massa e poi proseguite con scaramucce per tutto l’arco della stagione. Poi più niente fino all’altro ieri quando il buon Massa aveva ricevuto la “santa illuminazione” e si era convertito alla “religione del perdono sempre e comunque”, porgendo l’altra guancia all’inglese e cercando di seppellire l’ascia di guerra: “Basta polemiche inutili, sono sicuro che con Lewis avremo modo di chiarirci e mettere una pietra sopra su tutta questa storia, com’è giusto che sia fra due piloti. Quello che succede in pista deve rimanere lì” (ma proprio tu lo dici Felipe? ndr). Ma il tutto avviene dopo, e sottolineo dopo, la pubblicazione di un video da parte del sito ufficiale della Formula 1 nel quale si sente l’ingegnere di pista di Felipe, Rob Smedley, riferirgli testuali parole: “Hold Hamilton as much as we can. Destroy his race as much as we can. C’mon boy” che, tradotto nella nostra lingua, viene così “Teniamo Hamilton più che possiamo. Distruggiamogli la corsa più che possiamo, andiamo, ragazzo!“. Tutto questo, ironia della sorte, al giro 11 della gara proprio poche curve prima del “fattaccio”. Frasi che hanno suscitato clamore in Inghilterra, ma non solo, e imbarazzo all’interno del team del Cavallino Rampante che ha cercato di smorzare il tutto: “Rob si è lasciato prendere dalla foga del momento e ha usato una parola (‘destroy’) non certamente felice ma comunque priva di qualsiasi intento malizioso. Nulla quindi a che vedere con il contatto avvenuto fra lo stesso Felipe e Lewis“. Chiariamo una cosa: nessuno vuole capovolgere la realtà dei fatti, la dinamica dell’incidente è chiara, ma quel “distruggi la sua gara“, da un lato comprensibile per via dell’agonismo e dell’adrenalina che fornisce questo sport in determinati momenti, ad alcuni è risultato un pò “forte” ed inappropriato visto che può essere interpretato in diversi modi. Se prima Hamilton aveva dovuto subire un duro processo mediatico ora sono in molti ad aver cambiato parere: la sua posizione, alla luce dei nuovi fatti, si è ammorbidita ma non perchè la responsabilità dell’accaduto non sia più sua ma perchè Massa, su incitamento del suo ingegnere di pista, era pronto a rendersi protagonista, anche se siamo solo nel campo delle ipotesi, di un comportameneto antisportivo. Ma come? Proprio Massa che denunciava a destra e a manca le manovre pericolose di Lewis era pronto a rovinare la gara del collega un attimo prima che questi l’avrebbe rovinata per davvero a lui qualche secondo più tardi ma con la fondamentale differenza che nel primo caso sarebbe stato fatto intenzionalmente nel secondo invece non è avvenuto di proposito ma è stato solo un normale incidente di gara? Un pò come dire “Il bue che da del cornuto all’asino”, non ti pare Felipe? E’ chiaro il perchè della marcia indietro del brasiliano, che soltanto ora, dopo la pubblicazione del video, cerca di spegnere le polemiche con Hamilton. Lui si difende: “Che devo dire se dovessimo aprire le comunicazioni radio di tutta la F.1 ne sentiremmo tante di cose strane. A parte il fatto che non mi ricordavo proprio di quanto aveva detto, Rob stava semplicemente cercando di incoraggiarmi, di spingermi usando quell’espressione. Penso che non serva a niente adesso fare polemiche e tentare di collegare questo episodio con il successivo contatto con Hamilton: sono due fatti separati, che non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro. In ogni caso ribadisco che ho cercato di spiegarmi (?) con Lewis dopo la corsa, ma lui non ha voluto“. Caro Felipe di una cosa hai proprio ragione: che, a fatti avvenuti, non si può collegare la comunicazione radio con l’incidente perchè, ripeto, la responsabilità è pienamente di Hamilton. Ma se io avessi avuto un solo dubbio, uno solo, su quanto successo due domeniche fa, da leone, fuori dall’abitacolo, e padalino della giustizia saresti passato ad agnellino e grande ipocrita per quante volte hai predicato, giustamente, il rispetto delle regole.

  • F1, Button rinnova con la McLaren

    F1, Button rinnova con la McLaren

    La McLaren scaccia i recenti rumors che volevano Jenson Button in Ferrari a partire dal 2013 annunciando il prolungamento del contratto, in scadenza a fine 2012, con il pilota inglese. La scuderia di Woking non ha chiarito la durata del nuovo accordo precisando solo di averlo esteso per più anni.

    © Mark Thompson/Getty Images

    Il campione del mondo 2009 con la Brawn, resterà così ancora a lungo in McLaren che ora dovrà risolvere la questione legata a Lewis Hamilton, anche lui in scadenza nel 2012, nonostante Lewis abbia reagito con entusiasmo alla notizia del rinnovo di Button “è una grande notizia, Jenson ed io siamo ancora affamati e ambiziosi come sempre di vincere gare e Mondiali in futuro“. Con Button che in questa stagione si è rivelato più efficace del collega, dimostrando maggiore sangue freddo e una maggiore costanza di rendimento del compagno di squadra andato spesso in confusione, il team britannico potrebbe anche decidere di interrompere, alla fine della prossima stagione, il rapporto con l’ex bimbo prodigio, “allevato” proprio dalla McLaren, che strizza l’occhio a quella Red Bull che si appresta a vincere il suo secondo titolo mondiale con Sebastian Vettel. Un campanello d’allarme per la McLaren che non avrebbe mai voluto perdere entrambi i piloti e restare con un palmo di naso.   Button, che si trova al secondo posto in classifica piloti, il primo dei “mortali”, e che in McLaren ha vinto 4 Gran Premi di cui 2 quest’anno (Canada e Ungheria), si è dichiarato entusiasta per aver avuto la possibilità di continuare a gareggiare al volante della Freccia d’Argento:

    Non mi sono mai sentito così a casa come alla McLaren. Con questa squadra ho conquistato quattro vittorie fra le più belle della mia carriera, sono attualmente secondo nel Mondiale e sento di non avere mai guidato meglio di così. Sono risultati che si possono raggiungere solo con l’adeguato livello di supporto e sono fermamente convinto che la passione e la volontà di vincere siano più forti nella McLaren che in qualsiasi altra squadra Non ho mai nascosto di voler continuare a vincere gare e Mondiali e sono sicuro che questo sia il posto giusto per raggiungere questi obiettivi. Alla McLaren sappiamo come si vince.

  • MotoGP, le pagelle del GP del Giappone

    MotoGP, le pagelle del GP del Giappone

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio del Giappone 2011 Pedrosa 8: niente di straordinario la sua gara, viene avvantaggiato dall’uscita di pista di Stoner e dalla penalizzazione inflitta a Dovizioso che si era sbarazzato di lui poco prima con estrema facilità andando alla caccia dell’australiano. Camomillo ringrazia e deve preoccuparsi solo di tenere a bada Lorenzo che sulla pista di Motegi non era di certo il favorito. Terzo sigillo in stagione per lo spagnolo.

    © TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images
    Lorenzo 7.5: sul circuito del nemico, Motegi è la pista della Honda, il campione del mondo in carica ottiene un secondo posto guidando bene senza commettere errori. Lo spagnolo sapeva che sarebbe stato molto arduo salire sul podio, figuriamoci il secondo posto. Stoner 6.5: escursione fuori pista non programmata per l’australiano che “finalmente” commette il suo primo errore della stagione. A dire il vero la responsabilità non è esclusivamente sua ma pare che qualcosa nell’impianto frenante della sua Honda non abbia funzionato come avrebbe dovuto. Reagisce bene e dalla settima posizione fa fuori uno dietro l’altro gli avversari terminando terzo. Il Mondiale resta sempre a portata di mano. Dovizioso 7.5: non potremo mai averne la certezza ma, parere personale, se non fosse stato per la partenza anticipata che gli è costato un ride through avrebbe potuto vincere a Motegi anche in virtù dell’errore di Stoner. Penalizzato, recupera fino alla quinta posizione. Simoncelli 8: merita mezzo punto in più di Dovizioso perchè riesce a vincergli il duello per la quarta posizione. Anche lui penalizzato per aver anticipato la partenza, festeggia il rinnovo di contratto con la Honda ancora come pilota ufficiale facendo una buona gara. Bautista 7: il voto allo spagnolo della Suzuki è dato dal 10 pieno fin quando rimane in piedi e il 4 per la caduta da ingenuo. Peccato perchè aveva il quarto posto a portata di mano dopo aver accarezzato per qualche giro il sogno del podio. Spies 7.5: week-end condizionato da un intossicazione alimentare che lo ha limitato e non poco. Alla partenza perde un mucchio di posizioni finendo fuori pista sulla sabbia dopo essersi toccato con Rossi ma riesce, nonostante anche la sua scarsa forma e l’inconveniente, a riprendersi e arrivare sesto al traguardo. Rossi sv: la sua gara finisce dopo pochi secondi dal via per un contatto con la Yamaha di Spies. Partito settimo, una delle migliori qualifiche stagionali, nel warm up dimostra di avere un buon passo di gara. La Ducati sembra andare meglio, avrebbe potuto lottare per le posizioni immediatamente successive al podio. Purtroppo, però, non lo sapremo mai….

  • Checa e Ducati campioni del Mondo Superbike

    Checa e Ducati campioni del Mondo Superbike

    Arrivano a Magny Cours i verdetti della stagione 2011 del Mondiale Superbike: il titolo piloti è stato vinto da Carlos Checa, doppietta oggi nel Gran Premio di Francia [gara 1; gara 2], il titolo marche è andato alla Ducati. Per il pilota spagnolo si tratta del suo primo titolo iridato mentre per la casa bolognese di Borgo Panigale è il 17esimo sigillo nel campionato delle derivate di serie. Si fregia del titolo di vice-campione del mondo Marco Melandri mentre il terzo posto finale in classifica se lo giocheranno Eugene Laverty e Max Biaggi, trionfatore dello scorso anno, nell’ultima gara a Portimao del prossimo 16 ottobre. I due piloti sono divisi da soli 2 punti.

    Nella classifica marche, già detto del titolo alla Ducati, la Yamaha è favorita sull’Aprilia per il secondo posto, mentre in fondo alla graduatoria Suzuki e Honda, a pari punti, cercheranno di evitare l’ultimo posto.

    CLASSIFICA PILOTI

    Pos. Pilota Team Pt.
    1. CHECA DUCATI 467
    2. MELANDRI YAMAHA 360
    3. LAVERTY YAMAHA 283
    4. BIAGGI APRILIA 281
    5. HASLAM BMW 216
    6. CAMIER APRILIA 194
    7. GUINTOLI DUCATI 179
    8. HAGA APRILIA 170
    9. BADOVINI BMW 155
    10. FABRIZIO SUZUKI 145
    11. LASCORZ KAWASAKI 142
    12. REA HONDA 138
    13. SYKES
    KAWASAKI 133
    14. SMRZ
    DUCATI 118
    15. CORSER
    BMW 85
    16. XAUS HONDA 49
    17. BERGER
    DUCATI 49
    18. ROLFO
    KAWASAKI 42
    19. AITCHISON
    KAWASAKI 36
    20. HOPKINS
    SUZUKI 20
    21. VERMEULEN
    KAWASAKI 14
    22. TOSELAND
    BMW 13
    23. FORES
    BMW 12
    24. LANZI
    BMW 10
    25. WATERS
    SUZUKI 8
    26. SANDI
    DUCATI 7
    27. POLITA
    DUCATI 5
    28. BAIOCCO
    DUCATI 4
    29. VENEMAN
    BMW 3
    30. KIRKHAM
    SUZUKI 3
    31. KISPATAKI
    HONDA 1
    32. STARING
    KAWASAKI 1
    33. LOWES
    HONDA 1
    34. LAI HONDA 1

    CLASSIFICA COSTRUTTORI

    Pos. Team Pt.
    1. DUCATI 491
    2. YAMAHA 415
    3. APRILIA 399
    4. BMW 261
    5. KAWASAKI
    209
    6. HONDA
    162
    7. SUZUKI
    162
  • Superbike, in Francia Checa concede il bis. Anche la Ducati campione del mondo

    Superbike, in Francia Checa concede il bis. Anche la Ducati campione del mondo

    Gara 2 del Gran Premio di Francia, come al solito, emozionante che ha visto la vittoria ancora di Carlos Checa dopo il trionfo nella prima manche. Il pilota spagnolo, nonostante corra con il titolo di campione del mondo conquistato già in gara 1, non vuole regalare nulla agli avversari e centra la 14esima vittoria in una sola stagione, record per la categoria, e la 19esima in carriera. Inoltre i festeggiamenti sono doppi perchè la Ducati a Magny Cours conquista aritmeticamente il 17esimo titolo marche Superbike della sua storia. Una vera e propria impresa considerando che proprio da quest’anno la casa di Borgo Panigale aveva deciso di non partecipare più come team ufficiale ma appoggiarsi ad un team clienti.

    © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Sul podio finiscono le due Yamaha di Marco Melandri e Eugene Laverty. Il ravennate è costretto, così come in gara 1, ad un’altra rimonta dalle retrovie superando poi il compagno di box all’ultimo giro e giungendo ad una manciata di secondi dal nuovo campione del mondo. Quarto transita un buon Leon Haslam su Bmw mentre è costretto al secondo ritiro odierno colui che ieri aveva conquistato con un giro record la Superpole, Jonathan Rea, questa volta andato ko per un problema tecnico sulla sua Honda mentre era in battaglia con Checa e Laverty per il primo posto. Bene anche il pilota di casa Sylvain Guintoli che porta la sua Ducati privata al quinto posto, poi seguono la prima Aprilia di Leon Camier, la Kawasaki di Joan Lascorz e le due Bmw di Ayrton Badovini e Troy Corser. Decimo Noriyuki Haga mentre Michel Fabrizio perde l’anteriore della sua Suzuki al secondo giro tornando a casa dalla trasferta francese con soltanto due punti in tasca. Prossimo e ultimo appuntamento del Mondiale 2011 Superbike a Portimao il 16 ottobre per il Gran Premio del Portogallo dove ritroveremo anche Max Biaggi, ormai recuperato dalla frattura al piede che non gli ha consentito di lottare fino all’ultimo con Checa e Melandri per il titolo per l’ultimo atto della stagione.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. CHECA DUCATI 38:17.851
    2. MELANDRI YAMAHA +1.267
    3. LAVERTY YAMAHA +2.043
    4. HASLAM BMW +6.506
    5. GUINTOLI DUCATI +7.843
    6. CAMIER APRILIA +8.360
    7. LASCORZ KAWASAKI +15.285
    8. BADOVINI BMW +15.549
    9. CORSER BMW +16.278
    10. HAGA APRILIA +22.996
    11. FORES BMW +43.132
    12. BERGER DUCATI +47.846
    13. ROLFO KAWASAKI RIT
    14. REA HONDA RIT
    15. AITCHISON KAWASAKI RIT
    16. FABRIZIO SUZUKI RIT
    17. SYKES KAWASAKI RIT
  • MotoGP, classifica piloti e costruttori dopo il GP del Giappone

    MotoGP, classifica piloti e costruttori dopo il GP del Giappone

    L’errore di Stoner, terzo nel Gran Premio del Giappone, permette a Jorge Lorenzo di rosicchiare 4 punti in classifica mondiale. Il vantaggio dell’australiano è comunque ancora cospicuo, 40 punti quando mancano solo 3 gare al termine della stagione 2011. La vittoria a Motegi è andata a Dani Pedrosa che in classifica tallona ad una sola lunghezza il terzo posto occupato da Andrea Dovizioso (195 contro i 196 punti del forlivese). Torna a casa senza punti Valentino Rossi caduto dopo le prime curve di GP.

    In classifica marche la Honda comanda con 355 punti seguita da Yamaha a 294. Staccate Ducati e Suzuki.

    CLASSIFICA PILOTI

    Pos. Pilota Team Pt.
    1. STONER HONDA 300
    2. LORENZO YAMAHA 260
    3. DOVIZIOSO HONDA 196
    4. PEDROSA HONDA 195
    5. SPIES YAMAHA 156
    6. ROSSI DUCATI 139
    7. HAYDEN DUCATI 123
    8. SIMONCELLI HONDA 119
    9. EDWARDS YAMAHA 98
    10. AOYAMA HONDA 94
    11. BARBERA DUCATI 77
    12. BAUTISTA SUZUKI 67
    13. CRUTCHLOW
    YAMAHA 57
    14. ABRAHAM
    DUCATI 50
    15. ELIAS
    HONDA 47
    16. DE PUNIET DUCATI 39
    17. CAPIROSSI
    DUCATI 29
    18. AKIYOSHI
    HONDA 7
    19. HOPKINS
    SUZUKI 6
    20. ITO HONDA 3

    CLASSIFICA COSTRUTTORI

    Pos. Team Pt.
    1. HONDA 355
    2. YAMAHA 294
    3. DUCATI 162
    4. SUZUKI 73
  • Superbike, Checa trionfa in gara 1 a Magny Cours e diventa campione

    Superbike, Checa trionfa in gara 1 a Magny Cours e diventa campione

    “Non è mai troppo tardi” recita un noto proverbio. All’età di 39 anni (li compirà il prossimo 15 ottobre) di cui 20 trascorsi sulle piste di tutto il mondo in sella ad una moto, Carlos Checa si laurea campione del mondo della Superbike, il primo spagnolo a centrare il titolo iridato nel campionato delle derivate di serie. Per il centauro della Ducati è la 13esima vittoria in stagione (su 23 gare) e la 18esima in carriera in Superbike.

    © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Checa, al quale servivano soltanto 3 punti per ottenere la certezza aritmetica del titolo, ha vinto gara 1 del Gran Premio di Francia, disputatosi sul circuito di Magny Cours, facendo una gara a sè e precedendo il rivale numero uno al Mondiale Marco Melandri e Leon Haslam che completano il podio. In particolare il ravennate della Yamaha, che l’anno prossimo passerà in Bmw, si è reso protagonista di una strepitosa rimonta recuperando dall’ottavo posto risalendo fino alla piazza d’onore sfilando i suoi avversari uno dietro l’altro, per ultimo il compagno di squadra Eugene Laverty (quinto alla fine) che è andato in crisi di gomme negli ultimi giri cedendo il passo sia a Melandri e Haslam che a Leon Camier, giunto quarto con l’Aprilia ufficiale. Sesto e settimo posto per il beniamino di casa Sylvain Guintoli e Noriyuki Haga, completano la top ten le due Kawasaki di Joan Lascorz (ottavo) e Tom Sykes (decimo), in mezzo l’esperto Troy Corser su Bmw. E’ caduto invece nei primi minuti di corsa il favorito qui in Francia e titolare della superpole Jonathan Rea che, partito male, scivola all’ultima chicane danneggiando irrimediabilmente la sua Honda. Gara 2 prevista per le 15:30.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. CHECA DUCATI 38:16.465
    2. MELANDRI YAMAHA +2.201
    3. HASLAM BMW +3.218
    4. CAMIER APRILIA +3.796
    5. LAVERTY YAMAHA +5.602
    6. GUINTOLI DUCATI +9.634
    7. HAGA APRILIA +9.814
    8. LASCORZ KAWASAKI +11.387
    9. CORSER BMW +17.143
    10. SYKES KAWASAKI +24.523
    11. FORES BMW +34.523
    12. FABRIZIO SUZUKI +1:19.742
    13. ROLFO KAWASAKI +1 GIRO
    14. BERGER DUCATI RIT
    15. REA HONDA RIT
    16. BADOVINI BMW RIT
    17. SMRZ DUCATI RIT
    18. AITCHISON KAWASAKI RIT
  • MotoGP, Pedrosa vince a Motegi. Stoner imperfetto, Rossi va ko

    MotoGP, Pedrosa vince a Motegi. Stoner imperfetto, Rossi va ko

    Dani Pedrosa ha vinto il tanto discusso, per via delle possibili radiazioni provocate da un’esplosione della centrale nucleare di Fukushima in seguito al forte terremoto dello scorso mese di marzo, Gran Premio del Giappone. Sulla pista di Motegi, il pilota spagnolo della Honda ha approfittato di un errore del battistrada Stoner e della penalizzazione inflitta a Dovizioso per partenza anticipata ottenendo la sua terza vittoria stagionale e la 15esima in MotoGP.

    © TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images
    Il podio di Motegi, circuito di proprietà della Honda, è stato poi completato da Jorge Lorenzo e da Casey Stoner che, nonostante il dritto mentre si trovava al comando, è riuscito a risalire dalla settima alla terza posizione. Lorenzo guadagna così qualcosa come 4 punti in classifica Mondiale portandosi a 40 punti dall’australiano, ancora tanti a soli 3 Gran Premi dal termine della stagione. Immensa amarezza per Andrea Dovizioso, arrivato quinto al traguardo: scattato dalla prima fila il pilota forlivese scavalca subito Pedrosa e si getta all’inseguimento di Stoner che aveva preso già qualche centinaio di metri di vantaggio ma la partenza anticipata lo costringe al ride through (un attraversamento della pit-lane a velocità limitata) che gli fa perdere la possibilità di una vittoria. Quarto posto per Marco Simoncelli (anche lui penalizzato per una partenza anticipata) che alla fine vince il solito duello con Dovizioso, poi Ben Spies, non al meglio della forma, sulla seconda Yamaha e la prima Ducati di Nicky Hayden. Cade invece nelle prime curve di gara Valentino Rossi. Il Dottore, chiuso tra due moto, va in terra e deve rinunciare al combattimento. Getta al vento invece un prezioso e meritato risultato Alvaro Bautista che perde l’anteriore della sua Suzuki quando era al quarto posto e dopo essere stato per diversi giri virtualmente sul podio. Un vero peccato per lo spagnolo e per la casa giapponese che ha fatto un notevole balzo in avanti nel corso della stagione portandosi dalle retrovie dello schieramento a combattere per le posizioni immediatamente successive al podio. Tra due settimane si va in Australia, a Phillip Island Stoner ha la chance si chiudere il Mondiale in casa: il pilota della Honda sarà campione del Mondo se riuscirà a guadagnare almeno 10 punti sul detentore del titolo Lorenzo.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. PEDROSA HONDA 42:47.481
    2. LORENZO YAMAHA +7.299
    3. STONER HONDA +18.380
    4. SIMONCELLI HONDA +23.550
    5. DOVIZIOSO HONDA +23.691
    6. SPIES YAMAHA +37.604
    7. HAYDEN DUCATI +39.167
    8. EDWARDS YAMAHA +45.023
    9. AOYAMA HONDA +49.074
    10. DE PUNIET DUCATI +59.022
    11. CRUTCHLOW YAMAHA +1:13.964
    12. AKIYOSHI HONDA +1:21.709
    13. ITO HONDA +1:26.381
    14. ELIAS HONDA RIT
    15. BAUTISTA SUZUKI RIT
    16. CUDLIN DUCATI RIT
    17. BARBERA DUCATI RIT
    18. ROSSI  DUCATI RIT
  • Superbike, superpole Rea a Magnycours

    Superbike, superpole Rea a Magnycours

    Prima pole position stagionale per Johnatan Rea in Francia, sul circuito di Magnycours che domani ospiterà l’ultima gara dell’anno della Superbike. Il pilota britannico, dopo una stagione passata fra tante difficoltà in Honda, riesce a togliersi la consolazione di aver firmato anche il record della pista in 1:37.490, 110 millesimi meglio del nordirlandese della Yamaha Eugene Laverty, e 4 rispetto a Carlos Checa, al quale basteranno tre soli punti domani in gara per laurearsi campione del mondo. L’unica Aprilia superstite di Leon Camier chiude la quarta fila con il tempo di 1:38.006 a mezzo secondo dalla vetta.

    © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Sylvain Guintoli apre la seconda fila con il quarto tempo precedendo Sykes e Haslam. Solo ottavo Marco Melandri, che domani in gara deve sperare in un’ecatombe del leader del mondiale e portare a casa due primi posti per sperare almeno di giocarsi il mondiale all’ultima manche di gara2. Impresa assai difficile quella del ravennate di fare bottino pieno sulla pista francese, con la quale non gode proprio di un’ottimo feeling. Terza fila per Nori Haga, con l’Aprilia clienti, davanti alla Kawasaki di Lascorz e alla Ducati di Berger. Corser chiude 12esimo con la Bmw. Rispettivamente 14esimo, 16esimo e 18esimo Michel Fabrizio, Ayrton Badovini e Roberto Rolfo mentre l’altro italiano, il campione del mondo in carica Max Biaggi non prenderà parte alla gara per via dell’infortunio occorsogli al piede sinistro al Nurburgring. Il campione romano dovrà abdicare in favore dell’avversario Carlos Checa proprio qui dove un’anno fa conquistava il primo titolo in Superbike, e dovrà farlo nel modo peggiore possibile per un pilota e cioè non prendendo parte alla gara. Superpole 1. Jonathan Rea?(Castrol Honda)?Honda CBR1000RR?1’37.490 2. Eugene Laverty?(Yamaha World Superbike Team)?Yamaha YZF R1?1’37.600 3. Carlos Checa?(Althea Racing)?Ducati 1098R?1’37.932 4. Leon Camier?(Aprilia Alitalia Racing Team)?Aprilia RSV4 Factory?1’38.006 5. Sylvain Guintoli?(Team Effenbert-Liberty Racing)?Ducati 1098R?1’38.094 6. Tom Sykes?(Kawasaki Racing Team Superbike)?Kawasaki ZX-10R?1’38.094 7. Leon Haslam?(BMW Motorrad Motorsport)?BMW S1000 RR?1’38.382 8. Marco Melandri?(Yamaha World Superbike Team)?Yamaha YZF R1?1’38.562 9. Noriyuki Haga?(PATA Racing Team Aprilia)?Aprilia RSV4 Factory?1’38.137 10. Joan Lascorz?(Kawasaki Racing Team)?Kawasaki ZX-10R?1’38.204 11. Maxime Berger?(Supersonic Racing Team)?Ducati 1098R?1’38.347 12. Troy Corser?(BMW Motorrad Motorsport)?BMW S1000 RR?1’38.516 13. Jakub Smrz?(Team Effenbert-Liberty Racing)?Ducati 1098R?1’38.524 14. Michel Fabrizio?(Team Suzuki Alstare)?Suzuki GSX-R1000?1’38.565 15. Mark Aitchison?(Team Pedercini)?Kawasaki ZX-10R?1’38.623 16. Ayrton Badovini?(BMW Motorrad Italia SBK Team)?BMW S1000 RR?1’38.687 17. Javier Fores?(BMW Motorrad Italia SBK Team)?BMW S1000 RR?1’39.230 18. Roberto Rolfo?(Team Pedercini)?Kawasaki ZX-10R?1’39.982

  • Marquez in pole a Motegi

    Marquez in pole a Motegi

    Sul circuito giapponese di Motegi valido per il GP del Giappone, 14esimo appuntamento della stagione, Marc Marquez centra la sua settima pole stagionale che lo lancia all’inseguimento della vetta mondiale distante solo sei punti dal capoclassifica Stefan Bradl dopo le ultime tre vittorie consecutive. Lo spagnolo della Suter Repsol firma il miglior tempo in 1:52.067, precedendo lo svizzero Thomas Luthi e il nostro Andrea Iannone, con un ottimo terzo posto, vicinissimi al leader, rispettivamente ad uno e tre decimi. Bradley Smith si piazza subito dietro con il tempo di 1:52.645, braccato a pochi millesimi da Takahashi, Corsi e De Angelis. Il leader del mondiale Stefan Bradl chiude soltanto ottavo, in difficoltà su questo circuito cosi come nelle ultime tre uscite stagionali, in cui ha messo a serio rischio la sua leadership mondiale.

    © TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images
    Mattia pasini chiude la top-ten a otto decimi dal leader dietro a Dominique Aegerter. Tante le insidie del circuito giapponese che ha riservato spiacevoli sorprese ai piloti. Ne hanno fatto le spese Krummenacher ed Espargaro che ha rischiato anche di essere investito, ma per fortuna nessuna conseguenza per entrambi i piloti. marc marquez, thomas luthi, Non prenderà parte al GP il nostro Claudio Corti, a causa della vicinanza del circuito alla centrale nucleare di Fukushima, colpita dallo tsunami dei mesi scorsi. Il pilota dell’Italtrans riprenderà a correre ufficialmente nel GP di Australia a Phillip Island che si disputerà il prossimo 16 ottobre.