Categoria: Motori

  • Guido Falaschi, il mondo dei motori piange un altro pilota

    Guido Falaschi, il mondo dei motori piange un altro pilota

    Anche questa volta ci diranno che chi decide di correre e passare la sua vita in sella ad una moto o su un auto da corsa di poterci lasciare la vita lo mette in conto. La morte di Marco Simoncelli qualche settimana fa ha destabilizzato un po tutti e non per ultimo il coraggio e la forza della sua famiglia. Quest’oggi il mondo dei motori piange Guido Falaschi un giovanissimo e promettente pilota argentino che ha trovato la morte in un terribile impatto durante una prova del Turismo Carretera argentino sul circuito di Balcarce, nella provincia di Buenos Aires.

    Inutili soccorsi a Guido Falaschi | Foto dal web

    Guido Falaschi, soprannominato “Il Piccolo Principe”, durante la corsa disputata con vetture in stile stock-car motorizzate da propulsori V8, nel tentativo di evitare la vettura di Leonel Larrauri è andato a sbattere violentemente contro le barriere di protezione venendo poi catapultato nel centro della pista dove ha avuto un tremendo impatto con le autovetture di Guillermo Ortelli e di Nestor Girolami.

    I soccorsi e la corsa in ambulanza sono stati vani tanto da esser annunciata la morte dopo pochi minuti. La gara si è ovviamente conclusa con la bandiera rossa e solo per completezza di informazione è stata vinta da Mauro Giallombardo. L’incidente riporta in auge il tema sicurezza e mentre molti si interrogano sulle dinamiche dell’incidente di Marco Simoncelli un altro caso purtroppo mortale infiamma l’acceso dibattito. Questo però è il momento del dolore e per questo esprimiamo la nostra condoglianza agli amici e ai famigliari. Il paradiso dei piloti avrà cura di te, Ciao Guido.
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  • F1, le pagelle del GP di Abu Dhabi. Hamilton e Alonso leoni

    F1, le pagelle del GP di Abu Dhabi. Hamilton e Alonso leoni

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Abu Dhabi 2011.

    Lewis Hamilton | © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images

    Hamilton 10: visibilmente imbronciato al termine delle qualifiche per aver perso per un soffio una pole position che sembrava già sua, a Luigino torna finalmente il sorriso in gara salendo sul gradino più alto del podio a distanza di quasi 4 mesi. Dopo aver vissuto un periodo negativo tra prestazioni altalenanti e problemi di natura personale, Lewis fa una gara a dir poco perfetta e condotta con una concentrazione tale da non fare neanche una sbavatura. Sempre preciso e veloce ingaggia un bel duello, a debita distanza, con Alonso a suon di giri veloci resistendo alla pressione del ferrarista tenendo i nervi saldi, cosa che di recente non riesce ad avere. Certo, Vettel gli spalanca le porte del successo andando ko alla seconda curva ma l’inglese ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per portare a casa la vittoria anche se Vettel fosse rimasto in gara. Chapeau.

    Alonso 10: tornato sul luogo del “suicidio Ferrari” della scorsa stagione dove un errore di valutazione degli ingegneri nella strategia gli aveva fatto perdere il Mondiale, si mette tutto alle spalle e parte come come un razzo guadagnando subito dopo poche curve la seconda posizione. Pensare che dovrebbe essere normale per uno come lui e per una scuderia gloriosa come la Ferrari puntare alla vittoria invece la vettura mostra ancora delle lacune aerodinamiche e delle difficoltà a mandare in temperatura gli pneumatici che costringono il pilota spagnolo a compiere una vera e propria impresa, l’ennesima della stagione, arrivando secondo ed arrendendosi solo ad un Hamilton irresistibile. E’ l’unico a tenere il passo dell’inglese. Chiunque al suo posto farebbe peggio.

    Button 8: sale sul gradino più basso del podio anche se il suo obiettivo principale era quello di arrivare davanti ad Alonso per aumentare il vantaggio e difendere il secondo posto in classifica piloti. Si fa infilare dallo spagnolo sul primo rettilineo dopo la partenza, poi gli salta il Kers e deve fare gara di contenimento su Webber, cosa che gli riesce alla grande.

    Webber 6: appena la sufficienza per l’australiano che alla partenza si fa beffare da Alonso concedendogli troppa strada e poi non riesce ad avere la meglio su un Button costretto a difendersi dai suoi attacchi senza poter utilizzare il Kers. Ok che la Red Bull nelle mani di Vettel è un’altra cosa, ma il quarto posto odierno non è sicuramente il risultato migliore che ci si aspettava. E’ lontano dalla forma strepitosa dello scorso anno.

    Massa 5.5: nei primi giri è pimpante tant’è che resta agganciato al treno guidato da Button e Webber per diversi giri; poi però il brasiliano molla gradualmente e finirà quinto. Nei giri finali va anche in testacoda, cercherà il riscatto sulla pista di casa a San Paolo tra due settimane per il Gran Premio del Beasile.

    Rosberg 7: con un contratto appena rinnovato con la Mercedes (prolungamento fino al 2013 con opzione fino al 2014 a 12 milioni di euro a stagione) Nico fa il suo dovere in pista finendo davanti al compagno di squadra Schumacher e staccato di un paio di secondi da Massa. E’ la Mercedes che deve migliorare, non il pilota.

    Vettel 10/sv: era doveroso dare due voti, uno per la qualifica stupenda di ieri e che ha un significato ben preciso visto che ha eguagliato il record di pole position conquistate in una sola stagione (14) detenuto da Mansell e che resiste dal lontano 1992 e l’altro per la gara che lo ha visto ko incolpevolmente dopo poche centinaie di metri tradito da una foratura allo pneumatico posteriore destro.

    Sutil 8: pare che la Force India non voglia riconfermarlo per la prossima stagione, un peccato perchè Adrian è pilota costante e competitivo. Meriterebbe il salto in un top team, ma attualmente tutti i sedili sono occupati. Arriva ottavo e ancora una volta davanti al compagno di squadra Di Resta (nono), anche lui protagonista di una gara consistente e di “botte” con Buemi.

    Barrichello 8: quale miglior modo della rimonta dall’ultimo posto fino al 12esimo per rispondere alle voci che lo vorrebbero ormai un bollito e con una Williams che vorrebbe “silurarlo” per affidare il suo volante a Raikkonen. Il pilota più longevo della Formula 1 con le sue 325 gare, quello nella sua San Paolo tra due settimane potrebbe essere il suo ultimo Gran Premio in F1. Noi gli auguriamo, in caso di divorzio dalla Williams, di trovare un’altra sistemazione adeguata.

  • Hamilton re ad Abu Dhabi, Alonso 2°. Vettel out

    Hamilton re ad Abu Dhabi, Alonso 2°. Vettel out

    Dopo un lungo digiuno durato diversi mesi e prestazioni poco convincenti, Lewis Hamilton torna sul gradino più alto del podio vincendo il Gran Premio di Abu Dhabi, penultimo appuntamento del Mondiale 2011 di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ottiene il suo terzo successo in stagione, dopo Cina e Germania, e il 17esimo in carriera, confermando la competitività della sua Freccia d’Argento sin dalle prime libere del venerdì.

    Lewis Hamilton | © Mark Thompson

    Partito dalla prima fila al fianco di Sebastian Vettel che il giorno prima gli aveva soffiato proprio all’ultimo tentativo la pole position, Hamilton ha avuto vita abbastanza facile nel corso del GP: il tedesco campione del mondo in carica infatti, scattato bene allo spegnimento del semaforo rosso mantenendo la prima posizione, è stato tradito da una foratura dello pneumatico posteriore destro – forse a causa della conformazione del cordolo del circuito di Yas Marina – che lo ha messo ko dopo solo due curve e dopo aver percorso solo poche centinaia di metri andando in testacoda e lasciando via libera all’anglo-caraibico. Vettel poi riuscirà a conquistare lentamente i box ma sarà costretto al ritiro per il danneggiamento del mozzo posteriore destro. Per il due volte campione del mondo si tratta del primo ritiro stagionale, non si ritirava infatti dal lontano Gran Premio di Corea dello scorso anno quando ruppe il propulsore mentre era in testa alla gara e compromettendo il campionato, poi comunque vinto.

    Hamilton si è dovuto così limitare a controllare Fernando Alonso, ancora una volta straordinario e protagonista di una meravigliosa partenza, cosa che recentemente gli riesce con molta facilità. Lo spagnolo infatti, partito quinto dallo schieramento, dopo le prime curve si ritrova terzo e in fondo al rettilineo porta l’attacco su Jenson Button superandolo e mettendosi così negli scarichi di Hamilton che però ben presto accumula un vantaggio oscillante nell’ordine di 2-3 secondi sul ferrarista.

    Dietro di loro Button e Mark Webber si danno battaglia per il terzo posto con Felipe Massa immediatamente dietro che poco a poco perde contatto. Nè il pilota McLaren nè l’unica Red Bull rimasta in pista però riescono a tenere il passo dei due davanti che fanno gara a sè. Al quattordicesimo giro Button accusa dei problemi al Kers e si stacca definitivamente dal duo di testa tenendo però sempre dietro l’australiano.
    Nella prima girandola dei pit stop le posizioni di testa non cambiano, salvo che i meccanici Red Bull impiegano troppo tempo nella sosta e ciò fa perdere a Webber la quarta posizione in favore di Felipe Massa. Per tentare di riportarsi sotto Button, gli ingegneri della scuderia austriaca modificano la strategia facendo compiere uno sosta in più al pilota con gomme morbide per poi montare le dure solo all’ultimo giro (il regolamento impone di utilizzare entrambe le mescole in gara). La rimonta però riesce solo a metà perchè Webber alla fine nei giochi di strategia sopravanza solo Massa mentre l’inglese della McLaren è riuscito nel suo intento di salire sul gradino più basso del podio,

    Fernando Alonso | © Clive Mason/Getty Images

    Il tutto mentre Hamilton e Alonso si sfidano a distanza a suon di giri veloci. La Ferrari capisce di non avere grosse chances di vittoria e modifica la strategia dello spagnolo azzardando un rientro ai box ritardato rispetto ad Hamilton ma alla fine l’inglese, su gomme dure, riesce a perdere solo pochi decimi nei confronti del ferrarista, con gomme morbide usurate, andando a trionfare sotto la bandiera a scacchi.

    Massa chiuderà in quinta posizione seguito dalle due Mercedes di Nico Rosberg, fresco di rinnovo con la scuderia di Stoccarda, e Michael Schumacher. Buone prestazioni anche per le due Force India, entrambe a punti, giunte all’ottavo e nono posto rispettivamente con Adrian Sutil e Paul Di Resta. Un risultato aspettato per la scuderia indiana visto il buon week-end trascorso ad Abu Dhabi. Chiude la top ten Kamui Kobayashi con la Sauber, restano fuori invece dalla zona punti le due Toro Rosso, con Sebastien Buemi aggressivo e in lotta con Di Resta per gran parte della gara ma costretto al ritiro, e le due Renault (13esimo Vitaly Petrov e 16esimo Bruno Senna). Buonissima la gara di Rubens Barrichello, che probabilmente l’anno prossimo cederà il suo volante a Kimi Raikkonen – signifivativa la presenza nel paddock del manager del pilota finlandese ex McLaren e Ferrari per un suo imminente ritorno in F1, che piazza la sua Williams in dodicesima posizione dopo essere partito dal fondo della griglia; tra luci e ombre invece la gara del compagno di team Pastor Maldonado che, partito anche lui dalle retrovie per aver finito la scorta di 8 motori da utilizzare nell’arco di tutto il campionato ricorrendone ad un nono, è giunto 14esimo ma beccandosi due penalità per non aver rispettato le bandiere blu.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1h37:11.886
    2.   ALONSO FERRARI +8.457
    3.   BUTTON McLAREN MERCEDES +25.881
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT +35.784
    5.   MASSA FERRARI +50.578
    6.   ROSBERG MERCEDES +52.317
    7.   SCHUMACHER MERCEDES +1:15.900
    8.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1:17.100
    9.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:40.000
    10.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1 GIRO
    11.   PEREZ SAUBER FERRARI +1 GIRO
    12.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    13.   PETROV RENAULT +1 GIRO
    14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    15.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    16.   SENNA RENAULT +1 GIRO
    17.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT +1 GIRO
    18.   TRULLI LOTUS RENAULT +2 GIRI
    19.   GLOCK VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    20.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH +2 GIRI
    21.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH RIT
    22.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI RIT
    23.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH RIT
    24.   VETTEL RED BULL RENAULT RIT
  • F1, Vettel, pole e record ad Abu Dhabi

    F1, Vettel, pole e record ad Abu Dhabi

    Ennesima pole position per Sebastian Vettel, la 14esima stagionale (eguagliato Mansell). Sul circuito di Yas Marina il pilota tedesco della Red Bull strappa all’ultimo tentativo la prima piazza a Lewis Hamilton e soprattutto rovina la festa in casa McLaren per una sfiorata prima fila delle Frecce d’Argento.

    Sebastian Vettel | © Paul Gilham/Getty Images

    Perfetto il giro lanciato finale del bicampione del mondo che nell’ultima parte stacca l’inglese di quasi 2 decimi sorprendendo gli addeti ai lavori, non tanto per le sue già conosciute qualità di campione, ma più che altro per la superiorità mostrata dalla McLaren durante le libere del venerdì e del sabato, nelle quali si era pronosticata una pole della scuderia inglese.
    In seconda fila partiranno Jenson Button “distante” 11 millesimi dal compagno di squadra e Mark Webber, ancora sottotono nonostante abbia la stessa macchina di Vettel (ma non lo stesso talento!).

    Quinto Fernando Alonso, che dà, come sempre, il massimo per una Ferrari nettamente inferiore alle rivali e già con la testa alla stagione 2012. Più lontano Massa che è staccato di oltre 6 decimi dallo spagnolo, seguono in quarta e quinta fila le due Mercedes di Rosberg e Schumacher, rispettivamente settimo e ottavo, e le due Force India di Sutil e di Di Resta (nono e decimo). Da segnalare la crisi della Williams con Maldonado e Barrichello che partiranno nelle retrovie, il primo per una penalizzazione che gli ha fatto perdere 10 posizioni in griglia (dovuto al limite massimo di motori utilizzabili in stagione), il brasiliano per non aver realizzato tempi nelle qualifiche dovuto al cambio del motore sulla sua vettura.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 1:38.481
    2.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1:38.622 +0.141
    3.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1:38.631 +0.150
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT 1:38.858 +0.377
    5.   ALONSO
    FERRARI 1:39.058 +0.577
    6.   MASSA
    FERRARI 1:39.695 +1.214
    7.   ROSBERG MERCEDES 1:39.773 +1.292
    8.   SCHUMACHER
    MERCEDES 1:40.662 +2.181
    9.   SUTIL
    FORCE INDIA MERCEDES 1:40.768 +2.287
    10.   DI RESTA
    FORCE INDIA MERCEDES NO TIME
    11.   PEREZ SAUBER FERRARI Q2
    12.   PETROV
    RENAULT Q2
    13.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI Q2
    14.   SENNA RENAULT Q2
    15.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    16.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI Q2
    17.   MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH Q2
    18.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT Q1
    19.   TRULLI LOTUS RENAULT Q1
    20.   GLOCK VIRGIN COSWORTH Q1
    21.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH Q1
    22.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH Q1
    23.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH Q1
    24.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH Q1
  • Hamilton il più veloce nelle ultime libere di Abu Dhabi

    Hamilton il più veloce nelle ultime libere di Abu Dhabi

    Dopo il dominio McLaren nelle libere di ieri, questa mattina nel terzo e ultimo turno disponibile di free practice prima delle qualifiche ufficiali del Gran Premio di Abu Dhabi previste alle 14:00 ora italiana, è stato ancora una Freccia d’Argento a svettare davanti a tutti.

    Lewis Hamilton | © Mark Thompson

    Il miglior tempo è stato fatto segnare da Lewis Hamilton che, con il crono di 1:38.976, è stato anche l’unico pilota in grado di scendere sotto il muro dell’1:39. L’anglo-caraibico sembra in ottima forma nonostante la brutta gara di due settimane fa in India e negli ultimi due appuntamenti, prima che cali il sipario sulla stagione 2011, vorrebbe fare bella figura e portare a casa il massimo, ovvero la vittoria.
    Hamilton ha preceduto le due Red Bull di Mark Webber e Sebastian Vettel, staccate di oltre 4 decimi, a soli 2 millesimi dal campione del mondo, con il quarto tempo, troviamo l’altra McLaren di Jenson Button che dovrà difendere la sua seconda posizione nel Mondiale dagli attacchi di Alonso e Webber che nella classifica iridata tallonano da vicino l’inglese.

    Quinto tempo proprio per Fernando Alonso, staccato di 7 decimi da Hamilton, e che è l’ultimo pilota a scendere sotto il muro dell’1:40 (1:39.661). Seguono Nico Rosberg, con la prima Mercedes, e Felipe Massa con l’altra Ferrari. Poi le due Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, che sembrano competitive e in grado di poter lottare per entrare nella Q3, la terza e ultima fase di qualifica che assegna la pole position. Chiude la top ten Michael Schumacher.
    Ai margini della top ten troviamo le due Sauber chiuse nella morsa delle due Renault: Kamui Kobayashi e Sergio Perez sono preceduti da Bruno Senna che a loro volta precedono il russo Vitaly Petrov.

    Come dicevamo, alle 17:00 locali, quando in Italia saranno le 14:00, il via alla sessione di qualifiche che assegna la pole position del Gran Premio di Abu Dhabi, penultima gara del Mondiale 2011 di Formula 1.

  • Abu Dhabi, McLaren davanti nelle libere

    Abu Dhabi, McLaren davanti nelle libere

    McLaren subito competitive sul circuito di Yas Marina, dove domenica si correrà il Gran Premio di Abu Dhabi, nelle prime prove libere del venerdì. Nella sessione della mattina era stato Jenson Button a siglare il miglior giro con il tempo di 1:40.263, in quella pomeridiana è stato il compagno di scuderia Lewis Hamiltona mettere tutti in fila con il miglior crono di 1:39.586.

    Lewis Hamilton | © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images

    Con le Frecce d’Argente davanti in entrambi i turni, le Red Bull e le Ferrari si sono dovute accontentare delle posizioni immediatamente successive: nella prima sessione meglio le Lattine Volanti con Mark Webber, secondo, e Sebastian Vettel, quarto, a seguire le Rosse, nel secondo e ultimo turno di giornata Fernando Alonso, tornato sul “luogo del delitto” a distanza di un anno sul circuito dove nella passata stagione per una strategia errata del muretto Ferrari perse il titolo Mondiale in favore di Vettel, e Felipe Massa si sono messi davanti l’australiano e il neo campione del mondo, rimasto vittima di un incidente alla prima curva danneggiando solo in modo lieve la sua vettura tant’è che i meccanici del team austriaco hanno potuto rimettere a posto la sua Red Bull consentendo a Sebastian di poter rientrare in pista e prendere parte alla fase conclusiva della libere.

    Nico Rosberg, fresco di rinnovo con la Mercedes, ha chiuso la giornata con un ottavo e un ventesimo posto lavorando differentemente tra la prima e la seconda sessione, al contrario il compagno di box Michael Schumacher che al mattino aveva ottenuto solo il 15esimo tempo per poi chiudere la giornata con il settimo tempo. Competitive si sono dimostrate anche le due Force India che con Adrian Sutil e Paul Di Resta sono riuscite ad entrate nella top ten. Male le due Renault che dovranno faticare più del previsto domani in qualifica, Vitaly Petrov ha chiuso con il 13esimo tempo sia al mattino che al pomeriggio, ancora più dietro Bruno Senna che nella seconda sessione ha terminato con il 15esimo miglior crono.

  • Rosberg rinnova con Mercedes fino al 2013

    Rosberg rinnova con Mercedes fino al 2013

    Nico Rosberg rimarrà al volante della Mercedesalmeno fino al 2013. Il pilota 26enne ha esteso oggi il suo contratto che lo legava alla scuderia di Stoccarda di un ulteriore anno fino al 2013 con opzione per il 2014.

    Nico Rosberg | © Mark Thompson/Getty Images

    Il tedesco, anche senza rinnovo, avrebbe gareggiato comunque anche per la prossima stagione alle dipendenze del team tedesco con a capo Ross Brawn al fianco di Michael Schumacher. La Mercedes infatti, dal suo ingresso come costruttore in Formula 1 nel 2010, aveva ingaggiato con un biennale sia l’emergente Rosberg che l’esperto e leggenda Schumacher, tornato su una monoposto a distanza di 3 anni dal suo ritiro dalle corse. Per il figlio del celebre Keke campione del mondo F1 nel 1982 si era parlato di un forte interesse della Ferrari, che aveva pensato anche a Jenson Button prima che questi firmasse il rinnovo con la McLaren, per prendere il posto di Felipe Massa a partire dal 2013 ed affiancare l’intoccabile Fernando Alonso. La scuderia di Maranello sarà costretta così cercare il sostituto del brasiliano altrove.

    Rosberg ha preferito rimanere in Mercedes anzichè tentare il “salto” in un top team evidentemente perchè gli sono state date garanzie sulla competitività per l’anno prossimo della Freccia d’Argento:

    Sono molto felice di avere prolungato il mio contratto con il team Mercedes, vincere con una Freccia d’Argento sarà il mio più grande obiettivo e farò di tutto per aiutare la mia squadra a diventare uno dei migliori team nella Formula1“.

    Considerato come un pilota di grande prospettiva sin da quando la Williams lo fece esordire in Formula 1 nel 2006 dopo essersi laureato campione del mondo GP2 nel 2005, Nico ha raccolto poco sinora non ottenendo nessuna vittoria e nessuna pole position e andando sul podio solo in 5 occasioni (2 volte in 4 anni di Williams e 3 in due anni, non ancora terminati, di Mercedes) nei 106 Gran Premi disputati nella sua carriera di pilota di Formula 1. Vedremo se l’eterna promessa spiccherà finalmente il volo e comincerà a dare filo da torcere ai big ai quali non avrebbe nulla da invidiare se solo facesse quel salto di qualità che gli manca, ovviamente supportato da una Mercedes competitiva con Red Bull, Ferrari e McLaren, per lottare alla pari con Vettel, Alonso, Hamilton e Button.

  • Test Valencia, dominio Honda. Pedrosa e Stoner volano

    Test Valencia, dominio Honda. Pedrosa e Stoner volano

    Si è chiusa, con la riconferma delle Honda, la due giorni di test sul circuito Ricardo Tomo di Valencia. Anche la sessione odierna è stata dominata dalla casa di Tokyo con Dani Pedrosa che si ripete dopo aver ottenuto anche nella giornata di ieri il miglior tempo seguito immediatamente dal compagno di team Casey Stoner.

    Dani Pedrosa | © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Lo spagnolo migliora il tempo registrato ieri abbassandolo di 3 decimi pieni e battendo di pochi millesimi, solo 54, la pole position ottenuta da Stoner sabato scorso nelle qualifiche dell’ultimo Gran Premio della stagione su questo stesso circuito. Dani ha chiuso la giornata di test con un tempo record di 1:31.807 precedendo Stoner di un decimo e mezzo (1:31.968) ma è anche vero che lo spagnolo ha potuto beneficiare di più giri, 45 contro i 33 completati dall’australiano campione del mondo in carica. La nuova RC213V 1000 è già un razzo. Conferme anche per Ben Spies che ha chiuso con il terzo miglior tempo della giornata così come ieri. Il pilota texano, al quale era affidato il compito di testare appieno le novità della M1 in assenza della prima guida Jorge Lorenzo, ancora convalescente dopo l’operazione di chirurgia plastica al quale si è sottoposto per la ricostruzione dell’anulare della mano sinistra, si è avvicinato sensibilmente alle Honda dimezzando il gap accusato ieri portandolo da un secondo pieno a 5 decimi (1:32.338). A seguire le altre due Yamaha clienti di Cal Crutchlow e di Andrea Dovizioso, rispettivamente a 7 decimi e a 1.4 secondi. Valentino Rossi termina i test confermandosi con il sesto tempo in assoluto, 1:33.332, ma ancora lontano dalla migliore prestazione odierna accusando un gap di oltre un secondo e mezzo. La GP12, come lo stesso Valentino ha dichiarato, è più guidabile della vecchia Desmosedici ma deve essere migliorata in alcune componenti per poter lottare nel 2012 con Honda e Yamaha. Dietro il Dottore le due Ducati private di Hector Barbera e di Karel Abraham. Infine Alvaro Bautista fa il suo esordio sulla Honda del Team Gresini, che ha scelto lo spagnolo per affidare la moto dello scomparso Marco Simoncelli, con il nono tempo. L’ex pilota della Suzuki ha effettuato 55 giri fermandosi a 2 secondi dal leader.

  • Bautista sulla Honda di Simoncelli. Accordo con Gresini per il 2012

    Bautista sulla Honda di Simoncelli. Accordo con Gresini per il 2012

    Sarà Alvaro Bautista a correre con la Honda del Team Gresini che fu di Marco Simoncelli, lo sfortunato pilota romagnolo che ha perso la vita lo scorso 23 ottobre in un tragico incidente durante il Gran Premio della Malesia. L’annuncio ufficiale è arrivato dallo stesso Fausto Gresini nel pomeriggio che ha voluto fortemente il pilota spagnolo alle sue dipendenze dopo quanto di buono fatto con la Suzuki specialmente nell’ultimo anno:

    Sono soddisfatto che nella prossima stagione Bautista guiderà una Honda RC213V con i colori del nostro team. E’ un pilota molto veloce e lo stimo per la sua simpatia e cordialità. Sono convinto che si integrerà rapidamente nel nostro gruppo ed insieme raggiungeremo traguardi importanti vivendo piacevoli emozioni“.

    Alvaro Bautista | © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Che il pilota spagnolo avrebbe lasciato la Suzuki lo si era intuito ieri quando per svolgere la sessione di test a Valencia sulla moto della casa di Hamamatsu era salito in sella l’ex Ducati Randy De Puniet mentre Alvaro era presente nel paddock per definire gli ultimi dettagli con Gresini. Per lui un contratto annuale per la stagione 2012. L’accordo con Bautista chiude le porta della classe regina ad Andrea Iannone, anche lui in lizza per prendere il posto di Simoncelli, che dovrà attendere ancora un anno per il salto di categoria rimanendo anche per la prossima stagione in Moto2 con la Suter. Bautista oggi è sceso in pista a Valencia per la seconda e ultima giornata di test con la Honda chiudendo la giornata con il nono tempo ad oltre 2 secondi di distanza dal miglior tempo stabilito da Pedrosa. Finisce dopo due stagioni la sua avventura in Suzuki che aveva creduto nel pilota spagnolo facendolo esordire nella classe regina l’anno scorso affiancandolo all’esperto Loris Capirossi. Per lui due quinti posti come miglior risultato, ma tanti piazzamenti nei primi dieci, alla prima stagione in MotoGP che gli sono valsi il 13esimo posto nella classifica piloti finale. Rimasto unico portacolori della Suzuki per la decisione dei vertici della casa giapponese di schierare solo una moto nel 2011, l’ex vice campione del mondo della 250 nel 2008 ha faticato moltissimo nella prima parte del Mondiale 2011 con una GSV-R 800 in ritardo di sviluppo rispetto alle rivali. Poi il gran lavoro svolto dal pilota e le indicazioni date alla casa nipponica cresciuta in maniera esponenziale nella seconda metà di stagione hanno permesso di ottenere egregi risultati sia in qualifica che in gara, rovinati soltanto dalla sfortuna e da alcune cadute del pilota. Basti pensare che la Suzuki è passata dall’ultima posizione in griglia a lottare alla pari con le Yamaha clienti e le Ducati e, in alcune circostanze, anche con le Honda di Dovizioso e Simoncelli.

  • Pedrosa il più veloce nei test a Valencia, Rossi 6°

    Pedrosa il più veloce nei test a Valencia, Rossi 6°

    Nella prima giornata di test a Valencia con i primi prototipi 1000 cc MotoGP in vista della prossima stagione 2012, la nuova Honda RC213V si è riconfermata la moto più performante piazzando i due piloti ufficiali nelle prime due posizioni.

    Dani Pedrosa | © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Il miglior tempo è stato di Dani Pedrosa che con il suo 1:32.186 strappa, di soli 132 millesimi, il record di giornata al campione del mondo 2011 Casey Stoner (1:32.322). Qualche decimo in più rispetto alla pole position che l’australiano aveva conquistato tre giorni fa sullo stesso circuito nelle qualifiche del Gran Premio di Valencia (1:31.861). Terzo tempo della giornata per Ben Spies in sella alla Yamaha ufficiale che non poteva contare sull’infortunato e convalescente Jorge Lorenzo. Il texano ha accusato quasi un secondo di ritardo dalla coppia Honda chiudendo con un 1:33.226. Quarto posto a sorpresa per l’ex ducati Randy De Puniet in sella alla Suzuki 800 (la mille non è ancora pronta), a conferma del buon sviluppo di cui ha goduto la GSV-R nell’ultimo periodo nelle mani di Alvaro Bautista che dovrebbe invece passare alla Honda del team Gresini sulla moto che fu di Marco Simoncelli. Valentino Rossi con la nuova Ducati GP12 (la versione 0 come l’ha denominata il direttore tecnico della casa di Borgo Panigale Filippo Preziosi) ha chiuso la giornata con il sesto tempo nella morsa delle due Yamaha clienti del team Monster Tech 3 di Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, alla sua prima uscita con la Yamaha dopo l’addio alla Honda. Per il Dottore, che a fine giornata ha dichiarato di trovarsi di più a suo agio su questa versione della Desmosedici con telaio perimetrale in alluminio anzichè il vecchio telaio portante in carbonio, 1:33.857 il miglior giro personale ottenuto in 71 tornate, il pilota che ha effettuato più giri dopo solo Crutchlow (75) e Spies (73) – le due Honda ufficiali si sono limitate a completare “soltanto” una quarantina di giri – a 1 secondo e 6 decimi da Pedrosa. Infine a provare sul circuito Ricardo Tomo anche le cosiddette CRT (Claiming Rule Team), che l’anno prossimo andranno a “rimpolpare” una griglia di partenza che nel 2011 contava solo 17 moto: si tratta della Suter Bmw di Carmelo Morales, della Inmotec di Ivan Silva e della Grillini Team di Gianluca Nannelli e Federico Sandi. Domani secondo e ultimo giorno di prove prima dei test invernali sul circuito di Sepang.