Categoria: Motori

  • F1, super Button vince a Melbourne davanti a Vettel. Alonso è 5°

    F1, super Button vince a Melbourne davanti a Vettel. Alonso è 5°

    Jenson Button vince il Gran Premio d’Australia, primo appuntamento stagionale del Mondiale di Formula 1. Il pilota inglese conquista il terzo successo della carriera sul circuito dell’Albert Park, grazie al sorpasso iniziale sul compagno di squadra Lewis Hamilton e sfruttando la migliore strategia di gara rispetto agli avversari che gli ha permesso di restare sempre davanti al gruppo a parità di pit-stop.

    Neanche la safety-car, entrata in pista nelle fasi finali del GP per rimuovere la Catehram di Vitaly Petrov rimasta ferma in rettilineo, ha impensierito il campione del mondo del 2009, che porta a casa il suo 13esimo successo in carriera, reso ancora più importante dalla statistica che negli ultimi 5 anni ha incoronato campione del mondo il vincente di Melbourne.

    Alle spalle della McLaren numero 3 troviamo la Red Bull di Sebastian Vettel, in netta ripresa rispetto alle qualifiche opache del sabato, e che sul passo gara sembra avere ancora qualcosa in più rispetto agli avversari. Il tedesco, pur senza effettuare neanche un sorpasso, guadagna ben quattro posizioni sin dallo start, agevolato dal ritiro dello sfortunato Michael Schumacher, abbandonato dalla sua Mercedes per una rottura del cambio mentre era in lotta con il campione del mondo per la terza posizione, e alla fine deve dire grazie alla safety-car entrata in pista che gli ha permesso di rientare ai box e di rimanere davanti ad Hamilton.

    Hamilton che dopo la pole position conquistata ieri può essere considerato il grande deluso della giornata. Si fa beffare in partenza da Button e si mostra più debole del compagno nella strategia di gara. Anche sfortunato nella parte finale con l’entrata in pista della safety-car, proprio un giro dopo il suo rientro ai box, ma deve fare mea-culpa per aver ritardato un pò troppo il momento del primo pit-stop. Hamilton riesce a portare a casa comunque un podio meritato.

    Podio che viene assaporato per un momento anche dall’altra Red Bull di Mark Webber, arrivato vicinissimo alla McLaren di Hamilton. L’australiano, che nella gara di casa avrebbe voluto portare a casa almeno il terzo posto, non è riuscito nella fase finale della corsa a portare l’attacco decisivo all’anglo-caraibico, nonostante il distacco sotto al secondo gli permetteva di sfruttare la doppia zona DRS. La Red Bull sembra infatti pagare ancora qualche chilometro di troppo nei confronti della vettura di Woking in rettilineo, ma alla fine la quarta posizione deve tenersela stretta visto che alla partenza ha rischiato il peggio con il doppio contatto con la Toro Rosso del connazionale Daniel Ricciardo e la Williams di Bruno Senna.

    Jenson Button © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Quinta posizione per la Ferrari di Fernando Alonso, che come sempre riesce a tirare il miglior potenziale da una vettura che non sembra proprio la migliore del lotto. Lo spagnolo imprime anche un buon ritmo alla gara nelle fasi iniziali ma poi si perde come sempre nella fase decisiva della gara, quella finale, perdendo di consistenza nel momento in cui la vettura comincia a svuotarsi del carburante. In più la Ferrari sembra soffrire ancora tanto nel portare a temperatura gli pneumatici, che con il diminuire dei gradi hanno faticato a dare grip alla F2012. Dopo la safety-car infatti Alonso ha dovuto fare i miracoli per difendersi dall’ottima Williams di Pastor Maldonado, che le ha provate tutte per portarsi davanti all’asturiano, esagerando nell’ultimo giro ed eliminandosi da solo commettendo un errore alla curva dopo il primo intermedio. Comunque incoraggiante la prestazione della vettura del team di Groove.

    Ottima prestazione anche per le Sauber di Kamui Kobayashi e Sergio Perez. Il samurai giapponese, dopo qualifiche non proprio esaltanti, si è fatto spazio in gara come al suo solito a suon di sorpassi riuscendo a terminare la gara in sesta posizione. Anche il messicano di scuola Ferrari è autore di una garande rimonta fino all’ottavo posto dopo la penalizzazione nella giornata di ieri che lo ha portato in fondo allo schieramento per aver sostituito il cambio.

    Tra le due Sauber la Lotus di Kimi Raikkonen, che riesce a limitare i danni dopo la deludente 18esima posizione delle qualifiche. La vettura del finlandese soffre comunque di qualche problema di assetto ma la bravura dell’ex campione del mondo, nonostante la pausa di due anni dalla Formula 1, gli ha permesso di portare a casa la settima posizione e sei punti importantissmi per il morale e la classifica. Il compagno di team Romain Grosjean conclude la gara dopo solo due giri per la rottura della sospensione causata dal contatto con la Williams dello sfortunato Pastor Maldonado. Il ritorno del francese ha cosi un brutto epilogo, anche se comunque il campione del mondo GP2 compromette la sua gara sin dalla partenza, scattando malissimo allo start perdendo la terza posizione e scivolando fino alla sesta.

    Ancora una volta malissimo Felipe Massa che inizia nel peggiore dei modi la sua stagione 2012. Dopo una gara opaca passata più a lottare con i problemi di bilanciamento della sua F2012 che con gli avversari confeziona il primo ritiro stagionale a causa di un contatto per evitare il sorpasso all’esterno di Bruno Senna. I due camminano insieme dalla curva Hellas fino al primo intermedio, poi i danni all’alettone e alla sospensione costringono il ferrarista a ritirarsi.

    Ottime prestazioni invece per Daniel Ricciardo, nono con la Toro Rosso nel Gran Premio di casa, e Paul Di Resta con la Force India, che chiude la top-ten portando a casa i primi punticini di questo mondiale. In classifica comandano Button e la Mclaren davanti a Vettel e alla Red Bull, mentre la Ferrari, in attesa di miglioramenti, deve accontentarsi della quarta piazza alle spalle della Sauber.

    La Formula 1 non si ferma qui. I piloti saranno impegnati a scendere in pista anche il prossimo week-end a Sepang, dove andrà in scena il secondo GP del Mondiale 2012 valevole per il Gran premio della Malesia. Appuntamento a settimana prossima.

  • F1, Hamilton in pole in Australia, male Red Bull e Ferrari

    F1, Hamilton in pole in Australia, male Red Bull e Ferrari

    Va a Lewis Hamilton la prima pole position della stagione. Sul circuito dell’Albert Park di Melbourne teatro del primo Gran Premio del 2012 il pilota inglese conquista la prima casella grazie ad un primo giro straordinario nell’ultima qualifica, la Q3, agevolato anche dal fatto di aver montato per primo un set di coperture morbide nuove risparmiate nelle altre due precedenti sessioni. L’anglo-caraibico è stato comunque l’unico in grado a scendere sotto il muro dell’1.25, anche se per soli pochi centesimi, fermando il cronometro sul tempo di 1.24:922, precedendo di un solo decimo il compagno di squadra Jenson Button (1.25:074 il tempo del vice campione del mondo), e partirà cosi davanti a tutti nel GP d’Australia. Per lui seconda pole position sul circuito australiano, 20esima della carriera.

    La McLaren conferma dunque le indiscrezioni dei protonistici e si conferma velocissima conquistando tutta la prima fila che non è sembrata mai in discussione per tutta la durata delle prove. Basti considerare che al terzo posto troviamo la sorpresa di giornata, la Lotus di Romain Grosjean, che bagna il suo rientro in Formula 1 con la prima piazza della seconda fila, davanti ad una coppia ritrovata, il binomio Mercedes-Schumacher, che conquista il miglior risultato da quando il tedesco ha fatto rientro nel Circus. La prestazione del team di Stoccarda è sembrata molto incoraggiante visto che hanno passato tutta la sessione nelle prime posizioni, e solo un errore per giro nell’ultima qualifica, ha impedito a Nico Rosberg di impensierire le due McLaren. Per il giovane figlio d’arte soltanto la settima posizione a sette decimi dalla vetta, davanti alla Williams Di Pastor Maldonado, la Force India di Nico Hulkenberg e la Toro Rosso di Daniel Ricciardo, che chiude la top-ten

    Lewis Hamilton © WILLIAM WEST/AFP/Getty Images

    Soltanto la terza fila invece per la Red Bull. Fa un pò effetto trovare indietro i campioni del mondo, le vetture che l’anno scorso monopolizzavano la prima fila facendo la differenza nell’ultimo giro secco. Sebastian Vettel chiude lontanissimo dalle McLaren, sesto e a sette decimi, dietro anche al suo compagno di squadra Mark Webber, cha ha accusato lo stesso ritardo. Secondo Chris Horner entrambi i piloti sarebbero stati rallentati da problemi al Kers, che avrebbero contribuito ad una prestazione abbastanza opaca. Ma anche l’anno scorso il sistema di recupero dell’energia non era il più funzionante sulla vettura anglo-austriaca, ma questo non gli impediva di dominare i GP. Insomma siamo solo all’inizio ed è ancora presto per tirare delle conclusioni,  ma le lattine volanti paiono aver perso un pò di competitività e lo strapotere visto lo scorso anno sembra essere soltanto un lontano ricordo.

    Parte male anche la stagione della Ferrari. A differenza della Red Bull, le difficoltà della F2012 erano state ampiamente previste e annunciate nei giorni scorsi e proprio per questo motivo nessuno si aspettava la pole position. Ma già dal primo Gran Premio stagionale vedere fuori dalla top-ten entrambe le monoposto di Maranello fa una certa impressione. Fernando Alonso chiude la sua qualifica in 12esima posizione, al secondo tentativo di giro veloce in Q2 a causa di un suo errore alla prima curva insabbiandosi nella ghiaia dopo un testacoda provocato dal contatto con l’erba a lato della pista. Peccato perchè il primo giro dello spagnolo era stato abbastanza incoraggiante e senza l’errore avrebbe potuto lottare sicuramente almeno per la seconda fila. Ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte.

    Felipe Massa invece chiude 16esimo, semplicemente per il fatto di essere stato più lento degli altri. Il brasiliano, chiamato a riscattare la stagione 2011 molto più che deludente, non poteva avere inizio peggiore, e viene graziato da Kimi Raikkonen, che non inizia proprio nel migliore dei modi la sua seconda vita in F1. il finlandese chiude in 18esima posizione, terminando i giochi già nella Q1.

    Chiudono la classifica le Caterham del connazionale Kovalainen e Petrov, le Marussia di Glock e Pic e le HRT di De La Rosa e Karthikeyan che non hanno superato neanche il 107% e rischiano di non prendere parte alla gara di domani.

    La griglia di partenza potrebbe essere comunque modificata a seguito di alcune irregolarità di alcune vetture. Alla fine della Q2 infatti i commissari di gara hanno messo sotto la lente di ingrandimento il comportamento di alcuni piloti che erano scesi contemporaneamente in pista per cercare di passare il turno e che probabilmente hanno commesso qualche scorrettezza. Nelle prossime ore il verdetto.

  • F1, prove libere nel segno di McLaren e Mercedes

    F1, prove libere nel segno di McLaren e Mercedes

    Sono partite questa mattina sul circuito dell’Albert Park di Melbourne in Australia le prime libere che hanno aperto il mondiale 2012 di Formula 1. Entrambe le sessioni sono state caratterizzate da una leggera pioggia che ha reso umido il tracciato, ma se nella prima parte di giornata i 20 gradi di temperatura hanno contribuito ad asciugare la pista, dopo la pausa pranzo la pioggia torrenziale ha costretto per la maggior parte del tempo i piloti a rimanere nei box.

    La sessione mattutina si è aperta nel segno della McLaren che ha conquistato le prime due posizioni con Jenson Button, autore del miglior crono con il tempo di 1.27:560, davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton, staccato di soli due decimi. Terzo posto per Michael Schumacher, in ritardo di sei decimi dalla coppia di Woking. L’altra Mercedes del compagno Nico Rosberg chiude in sesta posizione.

    Dietro le tre Frecce d’Argento la Ferrari di Fernando Alonso, che si ferma a otto decimi dalla vetta. Non malissimo la posizione dello spagnolo che comunque ammette che le condizioni della F2012 non sono ancora al meglio. Il compagno di squadra Felipe Massa comincia la sua stagione nel peggiore dei modi chiudendo la sua prima sessione in 18esima posizione a tre secondi di ritardo e con un errore all’attivo che lo ha costretto ad insabbiarsi nella ghiaia dopo un testacoda.

    Jenson Button © WILLIAM WEST/AFP/Getty Images

    Male apparentemente anche la Red Bull, che comunque si pensa abbia fatto pretattica facendo di tutto per nascondersi. Mark Webber chiude quinto a quasi un secondo, Sebastian Vettel è addirittura 11esimo, fuori dalla top ten, con oltre due secondi di svantaggio, dietro anche al rientrante Kimi Raikkonen che chiude in decima posizione.

    La pioggia  ha reso praticamente inutile la seconda sessione visto che le condizioni metereologiche hanno permesso ai piloti di montare le gomme slick solamente a 20 minuti dalla fine, quiando i giochi erano praticamente fatti. Il più veloce di tutti nell’ultima sessione è stato Michael Schumacher, seguito da Nico Hulkenberg con la Force India e dalla Sauber di Sergio Perez.

    Le insidie del tracciato bagnato non hanno risparmiato l’altra C32 di Kamui Kobayashi, che si è resa protagonista di un testacoda proprio sul rettilineo finale, finendo sal centro della pista essendo uscito troppo largo dall’ultima curva e avendo toccato l’erba sintetica ancora troppo umida. I top team hanno girato con cautela testandole condizioni della pista senza foezare il tempo, mentre Alonso conferma la quarta posizione.

    Per le qualifiche non è prevista pioggia quindi le prove che decideranno la griglia di partenza si svolgeranno con pista asciutta. A differenza delle libere di oggi che lasciano il tempo che trovano, da domani si farà sul serio.

  • F1, Mondiale 2012 al via da Melbourne. La caccia a Vettel è aperta

    F1, Mondiale 2012 al via da Melbourne. La caccia a Vettel è aperta

    Tutti i piloti e i team sono già arrivati al Melbourne, manca ormai poco all’inizio dell’attesissimo Mondiale 2012 di Formula 1, soltanto 24 ore alle prime libere sul circuito dell’Albert Park in Australia che apriranno la 63esima edizione del campionato del mondo, quello che sarà infatti il più lungo mondiale della storia della F1. Da quest’anno saranno infatti ben 20 i Gran Premi su cui i piloti dovranno confrontarsi, uno in più rispetto allo scorso anno quando venne cancellato dal calendario il GP del Barhain per gli ormai noti disordini del paese.

    Le new-entry quest’anno saranno proprio il rientro del Bahrain e il nuovo GP di Austin sui quali però aleggiano ancora molti dubbi, mentre di sicuro non avremo più il Gran Premio della Turchia sul circuito di Istanbul, che saluta la competizione dopo 7 anni. Per il resto tutto confermato, con il rientro del Nurburgring a discapito di Hockenheim per l’alternanza ogni anno per il GP della Germania, e i due suggestivi Gran Premi in notturna di Singapore e Abu Dhabi.

    Si riparte da Melbourne, che come nella maggior parte delle volte sarà teatro della gara inaugurale del Mondiale. Circuito cittadino ma da sempre uno dei più veloci considerando le medie sul giro tra le più alte della Formula 1, è da tradizione favorevole alla vettura meglio bilanciata in conseguenza dell’alto carico aerodinamico che le vetture necessitano per percorrere le sue 16 curve. Il punto in cui i piloti potranno maggiormante tentare il soprpasso sarà sul rettilineo del traguardo, favoriti dal dispositivo DRS introdotto la scorsa stagione, che da quest’anno potrà essere attivato ben due volte su questo circuito, sia sul rettilineo principale che in quello successivo tra la le curve 2 e 3.   Il punto di detection point invece sarà solo uno, e sarà posto alla curva prima del traguardo.

    Sarà un GP molto importante perchè da molti anni resiste la tradizione che vede campione del Mondo il pilota che riesce a vincere  su questa pista. Il favorito numero uno in questione è sicuramente Sebastian Vettel, forte della sua consacrazione negli ultimi due anni e voglioso di eguagliare il record di Micheal Schumacher e Fangio di conquistare tre titoli mondiali consecutivi. Riuscendoci riuscirebbe sicuramente a smentire tutti coloro (più dai colleghi stessi che dall’esterno) che lo etichettano come “pilota che vince perchè ha la macchina più forte”. Anche perchè da quest’anno si riparte da una sorta di anno zero, in cui sono state tantissime le limitazioni e le innovazioni imposte dalla Fia.

    A partire dall’abolizione dei tanto discussi scarichi soffiati introdotti dal genio Adrian Newey, che da quest’anno saranno posizionati più in alto sulla vettura come ai vecchi tempi e non potranno generare più tanto carico aerodinamico. Proprio per questo motivo la Pirelli che anche quest’anno sarà il fornitore ufficiale degli pneumatici fornirà gomme che consentiranno al pilota una maggiore aderenza al posteriore.

    Ma la novità più importante a livello visivo sarà sicuramente l’antiestetico muso a becco d’anatra che sarà presente su tutte le vetture ad eccezione della sola McLaren che ha preferito optare per una soluzione lineare in controtendenza rispetto al resto della compagnia. Questa soluzione aerodinamica sarà caratterizzata dalla divisione per via di uno scalino della parte dell’abitacolo con la parte anteriore del muso stesso per via delle nuove regolamentzioni che vincolano l’altezza massima della vettura nella parte anteriore, per diminuire la pericolosità dell’impatto in caso di urto con la parte laterale della vettura che è stata appositamente rialzata.

    C’è chi ha fatto quindi di necessità virtù, neanche a dirlo Newey si è subito adoperato per trovare uno stratagemma per trasformare un semlice scalino in un’arma micidiale: vi ha infatti posto una fessura per il passaggio dell’aria che non si è ancora riuscita a decifrare ma si è pronti a scommettere su un’altra invenzione aerodinamica (simile all’F-duct) e non ad un semplice passaggio d’aria per refrigerare i piloti come lui stesso ha dichiarato. Anche la Sauber ha presentato una soluzione analoga posta però al di sopra dello scalino.

    F1, Gran Premio Australia | © Robert Cianflone/Getty Images

    Dalle varie Gallerie del Vento si è passati poi alla pista e i test pre-stagionali hanno mostrato che per forza di cose la macchina da battere sarà ancora la Red Bull campione del mondo in carica ma la lotta si preannuncia molto serrata: la macchina più in forma è stata sicuramente la Lotus, dominatrice nella maggior parte delle giornate di test, che quest’anno schiera una coppia tutta nuova quanto ambiziosa. Il campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen fa il suo ritorno dopo due anni passati nel Rally, e Romain Grosjean, campione iridato GP2, ansioso di riscattare la mezza stagione nel 2009 con la Renault in cui venne ingaggiato per sostituire Nelsinho Piquè e nella quale non si mise certo in luce per i risultati in pista, abbastanza deludenti.

    Dalle premesse la scuderia francese sicuramente potrebbe essere la sorpresa della stagione, anche se le gerarchie là davanti non sembrano essere cambiate. La McLaren si presenta sicuramente come anti Red Bull visto che nei test collettivi è stata una delle scuderie più convincenti. Hamilton e Button sono due piloti di sicuro affidamento e che possono puntare entrambi al Mondiale, ma l’anglo-caraibico dovrà dimostrare di saper gestire meglio la sua vita al di fuori della pit-lane. Per il resto la scelta del team di andare in controtendenza nella progettazione della nuova vettura è stata molto coraggiosa e bisognerà aspettare ancora poco per sapere se porterà un vantaggio o uno svantaggio.

    E poi c’è la Ferrari che nonostante i problemi annunciati da Domenicali ci si aspetta di trovarla sempre lassù a lottare per la vittoria. E’ vero che i test non sono andati nel modo in cui si sperava ma la progettazione di un’auto innovativa rispetto allo scorso anno richiede tempo per migliorare. Anche la McLaren lo scorso anno partì malissimo ma finì per diventare l’anti Red Bull. E se su Alonso si può fare sicuro affidamento, Massa deve dimostare di meritare la Ferrari riscattando la stagione deludente dello scorso anno, portando più risultati utili possibili al team.

    Alle spalle delle prime tre big, la Mercedes sembra essere nata sotto i migliori auspici, e come al solito il team tedesco, sotto la direzione dell’ex Ferrari Ross Brawn, è stato uno dei miglior a livello di innovazione. Basti pensare al W-duct, fratello di quell’ F-duct bandito dalla FIA, che migliora l’aerodinamica della vettura e incrementa la velocità in rettilineo mandando in stallo l’ala anteriore. Non è un caso che il dispositivo sia stato copiato subito dalla McLaren, ma essendo stato considerato un sistema legale le vetture ad utilizzarlo non potranno che aumentare. Sicuramente all’interno del team si punterà sulla voglia di riscatto del vecchio leone Micheal Schumacher che vuole dimostare di non essere un pilota finito e per questo ripartirà dal record di sorpassi ottenuto lo scorso campionato, e sulla bravura di Nico Rosberg, pilota mai sbocciato completamente ed in attesa della prima vittoria.

    Posibili outsider sicuramente la Force India che punta a migliorare il campionato dello scorso anno già di ottimo livello. Per farlo potrà contare su Nico Hulkenberg che ha dimostrato il suo valore già in Williams conquistando anche una pole position nel GP del Brasile 2010, e su Paul Di Resta. Fatto fuori invece Adrian Sutil a seguito della vicenda che lo ha coinvolto nel caso Lux. Desta molta sorpresa la coppia tutta nuova in Toro Rosso con Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne che hanno sostituito Alguersuari e Buemi che comunque non demeritavano affatto. Se per lo svizzero c’è stata la promozione se pur come terzo pilota in Red Bull per lo spagnolo è stata una vera è propria bocciatura. Sicuramente dalla nuova coppia ci si aspetta di più dal team, staremo a vedere.

    Da non sottovalutare anche la Sauber spinta dal propulsore Ferrari e che potrà contare su un pilota sempre di scuola “Rossa” come Sergio Perez e dal samurai giapponese Kamui Kobayashi, capace come pochi di rifilare sorpassi in un fazzoletto di pista. Molte aspettative anche sul fronte Williams, la grande decaduta ormai da un pò (troppi) anni, abbandonata anche dai suoi sponsor principali. Così per mantenere il suo grande appeal ha richiamato un binomio affscinante, quello con Senna che ricalca le orme dello zio Ayrton, affiancato dal venezuelano Pastor Maldonado sperando che in questi anno arrivino risultati più convincenti.

    Partono in ultima posizione sia la Marussia, exVirgin, che ha totalizzato pochi chilometri con Timo Glock e Charles Pic tra l’altro con la vecchia vettura, e la HRT di Pedro de La Rosa e Narain Karthikeyan, che si apprestano ad iniziare il Mondiale con zero chilometri sulle spalle. Davanti a loro la comunque migliorata Catehram, che ha perso la battaglia legale con la Renault per il nome Lotus, schiererà Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov, che grazie ai suoi sponsor ha scalzato all’ultimo momento Jarno Trulli.

    Per questo motivo il Mondiale partirà dopo moltissimi anni senza nessun portabandiera a difendere il nostro tricolore, ma in compenso potremo contare sullo spettacolo che si spera i ben 6 campioni del Mondo daranno nell’arco della stagione. In pista contemporaneamente ci saranno 12 titoli iridati, con Michael Schumacher, re assoluto con 7 titoli all’attivo, seguito dalla coppia Vettel e Alonso che inseguono a quota 2. Un titolo a testa per la coppia McLaren Hamilton e Button e l’ex Raikkonen.

    Chi avrà la meglio quest’anno? Allacciate le cinture, il responso, come al solito, lo darà la pista.

  • MotoGP, Honda Gresini in nero per Simoncelli

    MotoGP, Honda Gresini in nero per Simoncelli

    E’ stata presentata questa mattina nella cornice della Galleria del Vento del Politecnico di Milano la nuova RC213V del team Gresini che prenderà parte alla stagione 2012 di MotoGP che scatterà il prossimo 8 aprile sul circuito di Losail in Qatar.

    La modifica più importante che riguarda la nuova creazione della casa giapponese è la colorazione della nuova livrea che è stata cambiata rispetto agli anni scorsi. Da quest’anno infatti il colore predominante sarà il nero e non più il bianco come nelle precedenti stagioni, in segno di rispetto alla memoria di Marco Simoncelli, scomparso tragicamente lo scorso 23 ottobre sul circuito di Sepang durante il Gran premio della Malesia.

    La nuova moto rappresenta quindi voglia di cambiamento ma allo stesso tempo legame con il passato più recente visto che anche quest’anno SuperSic avrebbe dovuto essere il portabandiera del team: “E’ stato difficile decidere di continuare dopo quanto è successo – queste le parole del team manager Fausto Gresini –. Ti fai molte domande e molte non hanno risposta. Ma nel nostro cuore c’è una grande passione, la stessa che aveva Marco, penso che anche lui non avrebbe voluto vederci smettere, faremo del nostro meglio in suo onore”.

    Honda Gresini © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Nessuna novità dunque dopo i test pre-stagionali in cui il team aveva presentato una livrea di colore nero che aveva fatto pensare ad una livrea provvisoria in attesa della presentazione ufficiale. E invece nulla di tutto ciò, il colore predominante sarà appunto il nero che farà da sfondo allo sponsor ufficiale nonchè storico della San Carlo, con un’unica striscia rossa nella parte superiore del cupolino che dividerà il numero anch’esso su sfondo nero, con l’unica parte bianca della moto.

    Alla presentazione era presente tutto il team che da quest’anno sarà presente in tutte e tre le competizioni, con l’unica moto 1000 di Alvaro Bautista nella MotoGP accompagnata dalla CRT di Michele Pirro, che avrà la stessa soluzione cromatica della RC213V, Gino Rea e Rattapark Wilairot nella classe Moto2 e Niccolò Antonelli nella Moto3.

  • Ducati in vendita, Audi si fa avanti

    Ducati in vendita, Audi si fa avanti

    Qualche settimana fa avevamo parlato della volontà di Andrea Bonomi, proprietario della Ducati, di mettere in vendità lo storico marchio della casa di Borgo Panigale stabilendo un prezzo di vendita attorno al miliardo di euro. Una grande operazione finanziaria questa che avrebbe consentito all’imprenditore milanese di ricavare il triplo di quanto sborsato nel 2006 per l’acquisto del marchio bolognese.

    Appresa la notizia, pubblicata sul più autorevole giornale economico-finanziario del Regno Unito e del mondo, il Financial Times, e riportata anche dal nostro Sole 24 Ore, sulla Rossa si sono fiondate immediatamente le case automobilistiche tedesche che hanno fiutato l’affare mettendosi in prima linea per l’acquisizione del noto marchio motociclistico: Bmw, Mercedes ma soprattutto Volkswagen. Come si apprende oggi dalla rivista britannica Car, l’Audi, facente parte del gruppo del colosso con sede a Wolfsburg, si sarebbe assicurata un’opzione d’acquisto il cui termine ultimo per esercitarla è stata fissata a fine aprile. Si parla di un’offerta che oscilla tra gli 840 e 850 milioni di euro.

    La Ducati così potrebbe parlare presto tedesco. Se da un lato il rammarico per la perdita di un marchio storico made in Italy esiste, dall’altro, inutile negarlo, affidarsi, specialmente in questo momento di recessione, ad un partner industriale forte come lo è il gruppo Volkswagen potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata sfruttando la sua solidità e la sua forza economica traendone notevoli benefici ed affermarsi sul mercato internazionale dal momento che la casa tedesca è uno dei pochi produttori a non risentire della crisi economica che sta attanagliando non solo il mercato dell’automobile, anzi, incrementa anno dopo anno il suo fatturato e l’utile netto che nel 2011 è raddoppiato rispetto all’anno precedente.

    Ducati logo

    Si era parlato anche di una quotazione in borsa della casa di Borgo Panigale ma questa ipotesi rimane una possibilità molto remota, la strada principale intrapresa da Bonomi, che attraverso la sua holding Investindustrial detiene la maggioranza delle quote (il 70% circa), resta quella di legarsi con un partner finanziario stabile economicamente.

    Uno dei problemi da risolvere quanto prima è conoscere realmente a quanto ammonta il debito dell’azienda bolognese, stimato secondo la rivista d’oltremanica in 800 milioni di euro, quota che ridurrebbe il valore netto dell’azienda a soli 50 milioni. Ducati ha però precisato che il debito non raggiunge i 200 milioni. Qualunque sia la cifra del debito,Volkswagen potrebbe bissare l’operazione fatta nel 1998 quando rilevò, sempre attraverso Audi, il 100% di un altro noto marchio italiano, Lamborghini, risanandone completamente il bilancio.

  • Domenicali: “La Ferrari come l’Italia nell’82”

    Domenicali: “La Ferrari come l’Italia nell’82”

    I test di inizio stagione che si sono chiusi pochi giorni fa sul circuito di Barcellona non sono certo rimasti impressi per le prestazioni brillanti della Ferrari e se è vero che comunque la prestazione sul giro singolo in questo preciso momento della stagione lasciano un pò il tempo che trovano è altrettanto vero che la Rossa qualche problemino lo ha mostrato. La marcia di avvicinamento al Gran Premio d’Australia, prima gara dell’anno che aprirà il Mondiale non è cominciata sotto i migliori auspici per la nuova F2012 e per tutto il team Ferrari che per bocca del suo team principal Stefano Domenicali, in un’intervista al programma sportivo XXL che andrà in onda su Italia 1 questa sera dopo mezzanotte, fa sapere che le vere gerarchie si sapranno dopo le prime quattro gare del mondiale. Verità o pura pretrattica? “Non voglio sentir parlare di approccio pessimistico al mondiale, anche perchè nessuno ha mai detto che partiamo indietro rispetto agli altri o che siamo in difficoltà, semplicemente la nostra insoddisfazione nasce dal fatto che non sono stati centrati alcuni dei nostri obiettivi tecnici. E a chi mi dice se firmerei per un terzo posto a Melbourne io rispondo che non firmo proprio nulla”. Le ragioni dell’insoddisfazione da parte del team parte principalmente dal fatto che la macchina, profondamente rivoluzionata rispetto a quella dell’anno passato, aveva dato delle buone impressioni nei primi test di Jerez, ma è stata successivamente modificata in alcune zone determinanti come gli scarichi che portavano un eccessivo surriscldamento degli pneumatici. “Avevo chiesto ai nostri tecnici una macchina estrema perché, diversamente, non saremmo stati in grado di recuperare il gap rispetto ai migliori. La prima configurazione degli scarichi ha fatto vedere un buon potenziale ma ci ha dato problemi: le gomme si surriscaldavano e la prestazione non era stabile. Quindi abbiamo dovuto cambiare, anche se non mi ha fatto certo piacere farlo. Lavoriamo ancora sulla soluzione originaria perché crediamo che possa dare un bel vantaggio di prestazione, ma non potremo provarla fino ai test del Mugellodi inizio maggio”.

    Stefano Domenicali e Chris Horner | © FRED DUFOUR/AFP/Getty Images

    Forse questa difficoltà nel dover cercare ancora la soluzione migliore per la prima gara ha fatto scattare alla mente del team principal il parallelo con l’Italia del 1982 guidata da Enzo Bearzot, che partì con il freno a mano tirato nelle prime tre gare pre e post mondiale tanto che lo stesso ct della Nazionale venne messo sulla graticola: “Magari succede come nel 1982, quando l’Italia al Mondiale partì male per poi rientrare nelle partite che contavano di più vincendole tutte. Difendendosi si può anche vincere”. Anche la scelta del silenzio stampa risulta un pò analoga a quella adottata da Bearzot con la squadra azzurra, ma su questo punto Domenicali smentisce qualsiasi punto in comune: “In quanto al silenzio stampa, voglio ribadire che non c’è nessuna scelta del genere. A Barcellona avevamo deciso che parlasse soltanto il responsabile tecnico Pat Fry perchè volevamo rimanere concentrati nei briefing tecinici, e poi Fernando ha detto due parole allo stadio, un posto di passione per eccellenza. Tutto qui.  Dopo le ultime stagioni fatte più di bassi che di alti la Ferrari è chiamata al riscatto, e in questo senso la posizione di Domenicali è stata più volte messa sotto accusa soprattutto quando ricade puntualmente il paragone con il suo predecessore, Jean Todt: “Sentirsi in discussione fa parte del mio lavoro, ma lo sono di più nei confronti della mia famiglia, che non vedo mai. Sono qui da più di vent’anni e ormai la Ferrari è la mia seconda famiglia, è giusto che certe responsabilità ricadano su di me, anche se non sono io a disegnare la macchina”. Infine un’inevitabile pensiero sugli avversari: “La Red Bull parte ancora davanti, la McLaren è in forma e la Lotus potrebbe essere la sorpresa del  Mondiale. Ho visto bene anche Toro Rosso e Force India, soprattutto sul giro secco. In tanti faranno degli sgambetti all’inizio poi la situazione si normalizzerà ma mi aspetto che tutti siano più vicini l’uno all’altro rispetto al 2011″. Tenendo sempre un occhio ben attento alla Ferrari, che ha dimostrato anche nelle difficoltà di saper reagire e risollevarsi sempre nei momenti più importanti, come nel 2010, anno in cui tutti all’inizio la davano per spacciata per poi essere arrivata fino all’ultima gara addirittura davanta alla Red Bull a giocarsi il Mondiale. Sappiamo tutti come è andata a finire ma quest’anno potrebbe essere tutta un’altra storia…

  • Il Milan ricorda Simoncelli un girone dopo

    Il Milan ricorda Simoncelli un girone dopo

    Sono trascorsi ormai cinque mesi dalla morte di Marco Simoncelli nella tragica domenica di Sepang, in Malesia, in quella curva che pareva conoscere bene e che, invece, lo ha tradito, come la sua moto, come il suo destino. Un destino amaro, che lo ha strappato all’affetto dei suoi cari, ai quali non rivolge piu’ i suoi dolci sorrisi, ma che lo sentono sempre vicino e cercano di onorare e mantener viva la sua memoria in ogni occasione, anche pubblica, perchè “il rumore” salga fin lassu’, dove Marco riposa.

    Ecco, dunque, che la famiglia ha organizzato in tal senso diverse iniziative per celebrare il suo ricordo, con positività e senza retorica, in pieno stile Sic, scanzonato ed allegro. Il suo venticinquesimo compleanno, infatti, nel mese di Gennaio, è stato festeggiato in grande stile, con una serata di musica e comicità allo stadio di Rimini, per far “casino” e festeggiare degnamente, come sarebbe piaciuto a Marco. Ed ancora, altre celebrazioni svolte in questi mesi, promosse anche dalla Fondazione appositamente creata dai genitori e dagli zii di Sic, come l’intitolazione del Palazzetto dello Sport di Coriano di Romagna, il suo amato paese, a suo nome.

    Domenica pomeriggio, invece, il viso sorridente di Sic verrà ricordato a San Siro, in occasione della partita casalinga del suo amato Milan contro il Lecce, la gara di ritorno che giunge esattamente “un girone dopo” la partita d’andata, disputata proprio quel maledetto 23 Ottobre, poche ore dopo che Sic era volato in cielo.

    Marco Simoncelli | © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Per questo motivo, prima della gara, San Siro tributerà un applauso a Marco Simoncelli e, prima della gara, entreranno in campo 58 bambini (il numero non è casuale, ma rappresenta “58” che Sic adoperava come numero della moto da gara, ndr) della scuola calcio Milan di Coriano di Romagna, che indosseranno una maglietta con l’immagine di Marco: sarà, dunque, un’ occasione per ricordarlo e applaudirlo ancora una volta, anche alla Scala del calcio.

    In tal senso, le parole del papà di Marco Simoncelli esprimono grande gratitudine nei confronti del Milan, per “un gesto bellissimo che contribuisce in maniera genuina e positiva a ricordare il nome e quello che è stato Marco”.

    Paolo Simoncelli, a causa di un imprevisto, purtroppo non potrà esser presente allo stadio domenica pomeriggio ma, con il cuore, sarà comunque lì ed intanto fissa già il prossimo appuntamento, al quale sicuramente non mancherà: fra maggio e giugno si terrà, a Milano, un torneo di calcio in onore di Marco.

    Sic, di certo, apprezzerà molto.

     

  • F1, Raikkonen chiude al comando i test di Barcellona

    F1, Raikkonen chiude al comando i test di Barcellona

    L’ultimo giorno di test pre-campionato prima dell’inizio del mondiale di Formula 1 va in archivio con il miglior tempo di Kimi Raikkonen che riscatta alla grande la terza giornata di prove in cui aveva ottenuto soltanto l’ultimo posto a causa di problemi allo sterzo. Sul circuito del Montmelò a Barcellona il finlandese della Lotus stacca il miglior tempo di sessione fermando il cronometro sull’1.22:030, tempo ottenuto nella mattinata e poi mentenuto per tutto il resto della sessione in cui si è concentrato nella simulazione di un GP con ben 121 giri che ne hanno fatto il pilota più attivo in pista. Raikkonen chiude i test cosi come li aveva iniziati, cioè al comando.

    Alle spalle del finnico la Ferrari di Fernando Alonso che chiude a soli 220 millesimi di ritardo con il tempo di 1.22:250. Anche per lo spagnolo un infinità di giri percorsi, ben 115, lavorando per lo più sulle regolazioni d’assetto della F2012 che a detta dello stesso spagnolo è un pò in ritardo sulla concorrenza.

    Terzo posto per Bruno Senna con la Williams che però ha girato soltanto al mattina percorrendo 53 tornate per poi lasciare il testimone nel pomeriggio al suo compagno di team Pastor Maldonado, che con i suoi 48 giri di cui il migliore in 1.23:347, non è riuscito ad andare oltre il nono tempo.

    Kimi Raikkonen | © Paul Gilham

    Quarto tempo per la Force India di Nico Hulkenberg a quasi tre decimi dalla vetta che precede la Sauber di Kamui Kobayashi per soli 7 centesimi. Il giapponese è stato ancora una volta protagonista delle due bandiere rosse di sessione causate da un’uscita di pista e dall’ennesimo problema tecnico sulla C31.

    Segue Lewis Hamilton che porta a termine ben 115 tornate recuperando parte del programma perso ieri per via del problema idraulico occorso sulla sua MP4-27. L’inglese chiude la sessione con il tempo 1.22:430, a circa 4 decimi da Raikkonen, ma il passo di gara tenuto dalla Freccia  d’Argento di gran lunga uno dei migliori.

    Settimo tempo per la Catehram di Vitali Petrov, autore anche di un fuoripista, che precede di due decimi la Mercedes di Micheal Schumacher che completa 100 tornate con il miglior tempo di 1.22:939.

    Ultime due posizioni per le sorelle del campionato, la Toro Rosso di Daniel Ricciardo e la Red Bull di Sebatian Vettel. Il tedesco della lattina volante è stato costretto a rimanere ai box per molto tempo a causa di un cedimento all’ala anteriore riscontarto nei primi 15 giri di installazione in mattinata e di un problema al cambio nella sessione pomeridiana. In totale soltanto 23 giri per il campione del mondo che a differrenza di Webber non ha avuto la possibilità di provare la miride di novità portate in pista dalla Red Bull nella giornata di sabato.

    D’ora in poi i team non dovranno più nascondersi e la parola passa in maniera ufficiale alla pista con le prove del Gran Premio inaugurale di Formula 1 che si terranno venerdi 16 marzo sul circuito dell’Albert Park di Melbourne in Australia. Il mondiale è già iniziato.

  • F1, Perez comanda la terza sessione sotto la pioggia

    F1, Perez comanda la terza sessione sotto la pioggia

    Sergio Perez ha chiuso al comando la terza e penultima giornata di test collettivi della Formula 1 sul circuito del Montmelò, a Barcellona. Il messicano ha messo le ruote della sua Sauber C31 davanti a tutti grazie al tempo fatto segnare nella mattinata con il crono di 1.22:094. Il messicano ha sfruttato degli stint brevi con poco carburante e con gomme supersoft per ottenere la prestazione singola per poi concentrarsi sulla lunga distanza nel pomeriggio prima di essere interrotto dall’arrivo della pioggia che ha condizionato il lavoro di tutti i team.

    Alle spalle della Sauber c31 troviamo la McLaren di Jenson Button, staccato di soli 9 millesimi con il tempo di 1.22:103. La Freccia d’Argento ha accusato nella mattinata il primo stop tecnico di questo pre-stagione a causa di un problema idraulico che ha costretto l’inglese per gran parte della mattina ai box. Nel pomeriggio il campione del mondo 2009 si è concentrato su stint brevi con gomme medie con le quali ha firmato il miglior tempo.

    Terza posizone per Daniel Ricciardo, anche lui vicinissimo alla vetta della classifica per soli 61 millesimi. L’australiano è stato il pilota che nella sessione odierna ha effettuato più tornate, ben 131, sfruttando anche l’occasione per girare sulla pioggia con le gomme intermedie.

    Sergio Perez | © Mark Thompson/Getty Images

    Ai piedi del podio virtuale la Ferrari di Felipe Massa con il quarto tempo assoluto. Il brasiliano è stato a lungo in testa nella mattinata, segno che le modifiche apportate dagli ingegneri di Maranello sulla vettura stanno dando risposte importanti, e avrebbe dovuto concentrarsi su una simulazione di GP al pomeriggio, lavoro che è stato reso vano dall’arrivo della pioggia che ha bloccato tutto. Per Massa giri anche sull’asfalto bagnato, pochi ma importanti per capire il comportamento dei nuovi pneumatici intermedi Pirelli.

    Quasi stesso tempo per la Force India di Paul Di Resta e la Williams di Bruno Senna rispettivamente in quinta e sesta posizione e staccati di 33 e 67 millesimi.

    Soltanto ottavo invece Mark Webber con la versione aggiornata e (forse) definitiva della Red Bull RB8. Il pilota australiano non è riuscito ad andare sotto il mezzo secondo di distacco, nascondendo probabilmente il potenziale della lattina volante in vista dell’inizio del mondiale il prossimo 18 marzo a Melbourne.

    Chiudono il gruppo dei 10 piloti la Mercedes di Nico Rosberg e la Lotus del campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen che ha perso molto tempo in mattinata a causa di un problema allo sterzo. Il finlandese è stato anche il pilota che ha girato meno con sole 43 tornate all’attivo con il miglior crono in 1.25:379, a più di 3 secondi di ritardo.

    Da notare che dei dieci piloti in pista ben nove hanno chiuso sotto il secondo, a parte Raikkonen che ha completato soltanto dei giri di verifica della vettura. Da domani molte delle squadre alterneranno i piloti con i rispettivi compagni di squadra per l’ultimo giorno di test che chiuderanno il pre-stagione della Formula1.