Categoria: Motori

  • Rosberg in pole, Schumi 2°. Prima fila Mercedes, male Vettel

    Rosberg in pole, Schumi 2°. Prima fila Mercedes, male Vettel

    Nico Rosberg conquista la pole position del Gran Premio di Cina sul circuito di Shangai che domenica ospiterà il terzo appuntamento extraeuropeo della stagione 2012. Il tedesco della Mercedes firma la sua prima pole position in carriera dopo ben 110 gare nel circus stampando un incredibile giro nella Q3 fermando il cronometro sul tempo di 1:35.121 che non ha lasciato diritto di replica agli avversari. Risultato storico per la casa dalla stella a tre punte che come costruttore non piazzava una monoposto davanti a tutti sulla griglia di partenza da ben 57 anni, dal lontano 1955.

    Il pilota che più si è avvicinato alla prestazione di Rosberg nelle qualifiche è stato Lewis Hamilton, che era anche stato il più veloce nelle terze e ultime libere del mattino, ma che di fatti si è fermato a ben mezzo secondo dalla vetta con il tempo di 1:35.626. Ma a causa della sostituzione del cambio della sua McLaren l’inglese sarà retrocesso in griglia di 5 posizioni, e quindi domani scatterà dalla quarta fila in settima posizione dietro la piazza del suo compagno di squadra Jenson Button.

    Proprio per questo motivo la prima fila di domani sarà colorata di verde-argento visto che Michael Schumacher scalerà dalla terza alla seconda posizione e partirà di fianco al suo compagno di squadra per una prima fila tutta Mercedes. La vettura tedesca si dimosta ancora una volta velocissima sul giro secco grazie anche al sistema F-duct, giudicato regolare nei giorni scorsi dalla Fia, che viene azionato non appena viene innescato nei tratti veloci il DRS, il dispositivo dell’ala mobile, anche se il tratto di pista in cui Rosberg ha fatto la differenza è stato quello centrale e quindi in quello guidato. Ma i problemi per il team tedesco potrebbero cominciare da domani quando il dispositivo, a differenza delle qualifiche, potrà essere azionato soltanto una volta e in più i due piloti tedeschi dovranno fare ancora i conti con l’eccessivo consumo degli pneumatici Pirelli, problema che come confermano nel box ancora non sembra essere stato risolto.

    Nico Rosberg © PETER PARKS/AFP/Getty Images

    Alle spalle delle due Mercedes partirà la Sauber di Kamui Kobayashi che grazie ad un ultimo giro perfetto è riuscito a sopravanzare di appena un decimo il finlandese della Lotus Kimi Raikkonen. Mentre dalla terza fila scatteranno Jenson Button e Mark Webber, che potranno pensare al colpaccio in gara grazie ad una migliore gestione di gara rispetto agli altri.

    Detto di Hamilton, che sarà scalato in settima posizione, in ottava troviamo l’altra Sauber di Sergio Perez, reduce dalla fantastica gara della Malesia che per poco non gli consegnava la vittoria, proprio ai danni di Fernando Alonso che domani partirà alle sue spalle. Lo spagnolo è riuscito ancora una volta a limitare i danni riuscendo ad entrare nella Q3 anche se i distacchi di tutte le vetture sembrano essere notevolmente diminuiti. Chiude la top-ten il francese della Lotus Romain Grosjean che non ha effettuato nessun giro nella Q3 per risparmiare un set di gomme morbide per la gara.

    Sorpresa in negativo della qualifica cinese è l’assenza dai migliori dieci piloti del campione del mondo in carica Sebastian Vettel, che manca all’appuntamento della lotta alla pole dopo ben 41 Gran Premi. Il tedesco non è riuscito ad andare oltre l’11esima posizone vedendosi eliminato già nella Q2. Alle sue spalle partirà l’altra Ferrari di Felipe Massa, che ora sembra aver accorciato le distanze almeno dal suo compagno di squadra a soli tre decimi.

    La sorpresa di domani invece potrebbere essere l’arrivo della pioggia. Dopo le libere della mattina svoltesi sotto il sole, sono infatti arrivati dei nuvoloni che hanno coperto il cielo di Shanghai e che hanno minacciato per tutto il tempo lo svolgimento delle qualifiche. Un’eventuale gara su pista baganata potrebbe rimescolare le carte e regalarci una corsa emozionante come quella vista a Sepang.

  • F1, a Shanghai libere a Hamilton e Schumacher

    F1, a Shanghai libere a Hamilton e Schumacher

    Nelle prime prove libere del Gran Premio della Cina volano la McLaren di Hamilton e la Mercedes di Schumacher. Con la pioggia che ha bagnato l’asfalto del tracciato di Shanghai, ma che è andato progressivamente asciungandosi solo sul finale di sessione, il pilota anglo-caraibico ha staccato il miglior tempo nelle prove della mattina fermando il cronometro sull’1:37.106 al termine dei soli 7 giri effettuati in pista lasciando tra sè e il più immediato inseguitore Nico Rosberg un secondo pieno di distacco che a sua volta ha preceduto il compagno di box Michael Schumacher, entrambi hanno compiuto il doppio dei giri del pilota Mclaren che, ricordiamo, domani perderà 5 posizioni in griglia per aver sostituito il cambio sulla sua vettura.

    Immediatamente dietro si piazzano le due Sauber e le due Red Bull, il grande protagonista di Sepang Perez ha staccato il quarto tempo precedendo Kobayashi, Webber e il campione del mondo in carica Vettel. Chiudono la top ten Button, e le Toro Rosso di Ricciardo e Vergne. Male le Ferrari che chiudono le prime libere in 11esima e 12esima posizione rispettivamente con Alonso e Massa a 3 secondi dal leader.

    Se è vero che la prima sessione non è stata molto indicativa causa condizioni meteorologiche, lo stesso non vale per la seconda che si è svolta su pista asciutta: a svettare è stato Michael Schumacher con una Mercedes W03 molto competitiva e che ha ricevuto proprio ieri l’ok dalla FIA in merito al reclamo presentato dalla Lotus per il contestato sistema F-Duct, dichiarato regolare dal momento che il dispositivo non richiede l’intervento manuale del pilota come invece si doveva fare nella passata stagione. Ora tutti cercheranno di “copiare” il sistema messo a punto dalla Mercedes. Il Kaiser è stato l’unico a scendere sotto il muro dell’1:36 concludendo le prove pomeridiane con il tempo di 1:35.973. Ad un soffio dal sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, staccato di 172 millesimi mentre ottima è stata anche la sessione di Vettel a 15 millesimi dal pilota inglese della McLaren. La Red Bull è sembrata a posto e capace domani di lottare per la pole position.

    Michael Schumacher © LIU JIN/AFP/Getty Images

    Quarto posto per l’altra “lattina volante” guidata da Webber che ha preceduto Rosberg con Button che, a guardare i tempi, si è concentrato più sul passo gara che a trovare la prestazione sul giro secco, fattore questo che implica come il pilota inglese sia assolutamente sicuro della sua vettura e favorito per la pole position domani dal momento che l’unico in grado di contendergli la pole, ovvero il compagno di team Hamilton, è fuori dai giochi a causa della penalità che dovrà scontare in qualifica.

    Alonso chiude la top ten chiudendo la giornata a un secondo e tre decimi dalla vetta e in decima posizione, Massa fa addirittura peggio rispetto alla prove della mattina piazzandosi in 17esima posizione preceduto dalle Lotus di Raikkonen e Grosjean, che non hanno brillato, dalle Toro Rosso di Vergne e Ricciardo, dalla Sauber di Perez e dalla Williams di Maldonado. La Ferrari, come era facilmente prevedibile, faticherà molto in qualifica, gli uomini del Cavallino sperano di fare meglio in gara, magari invocando l’arrivo della pioggia per domenica che potrebbe far ripetere l’exploit di Sepang.

  • La F1 in Cina, Alonso “Difficile ripetersi”. Hamilton penalizzato

    La F1 in Cina, Alonso “Difficile ripetersi”. Hamilton penalizzato

    Dopo la pausa di tre settimane che ha fatto “rifiatare” piloti e team per l’impegno ravvicinato in Australia e Malesia, la Formula 1 sbarca in Cina dove domenica sul circuito di Shanghai si correrà il terzo appuntamento stagionale del Mondiale. La vittoria, a dir la verità giunta un pò per caso e un pò per la bravura del pilota in condizioni di pista difficili, di Alonso a Sepang ha consentito alla scuderia Ferrari di lavorare con un pizzico di tranquillità in più e alleggerito la pressione anche se il ritardo che la Rossa accusa da Red Bull, ma soprattutto McLaren, è ancora consistente come confermano sia il pilota spagnolo sia il dt Pat Fry.

    ALONSO NON SI FA ILLUSIONI – Il due volte campione del mondo e leader della classifica iridata sa che le chance di vittoria a Shanghai sono davvero striminzite nonostante Fernando sappia nascondersi bene prima di ogni week-end. Questa volta il meteo non dovrebbe aiutare gli uomini del Cavallino dal momento che per il fine settimana si prevede sì tempo nuvoloso ma non si attende quella pioggia che in Malesia ha esaltato la doti di guida di Alonso che sull’asciutto fatica a trovare il ritmo e la prestazione suol giro secco. Il gap dai top team, come conferma Pat Fry, è ancora elevato e di poco inferiore al secondo, inoltre la mancanza di novità tecniche per questo Gran Premio, anche se la Ferrari si presenterà con alcuni aggiornamenti aerodinamici, non rende per niente agevole il compito di Alonso che dovrà, come gli capita ormai da qualche periodo a questa parte, limitare i danni e continuare a portare più punti possibili a Maranello in vista di tempi migliori e di una vettura più performante.

    Fernando Alonso © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

    HAMILTON PENALIZZATO – La notizia più importante prima di affrontare il week-end cinese è la penalizzazione odierna inflitta ad Hamilton che perderà, a qualifica conclusa, 5 posizioni in griglia per la sostituzione del cambio sulla sua McLaren che resta comunque la vettura favorita per la pole position. L’anglo-caraibico, autore di entrambe le pole nei primi due GP, a Shanghai dovrà fare una gara in rimonta mentre Jenson Button, che si era affermato con autorità a Melbourne, vorrà riscattare la travagliata gara di Sepang che lo ha visto fuori dalla zona punti. Il tracciato cinese, con i suoi rettilinei e i suoi curvoni veloci che favoriscono l’aerodinamica, sembra calzare a pennello alla Freccia d’Argento che qui è salita sul gradino più alto del podio nelle ultime due edizioni.

    MCLAREN VS RED BULL – In Cina però si attende la reazione della Red Bull, macchina perfetta nelle due ultime stagioni, che quest’anno pare aver perso la sua imbattibilità: la vettura campione del mondo in carica si comporta meglio in gara piuttosto che in qualifica, Vettel sembra tornato essere umano dopo aver stradominato l’anno passato, Webber non è riuscito ancora a salire sul podio. Vedremo se la pausa ha portato benefici all’interno della scuderia austriaca per portarsi sullo stesso livello della McLaren. I bookmakers quotano la vittoria di Button a 3.00 e quella di Hamilton, dopo l’inconveniente sulla sua vettura, a 5.00; in mezzo ai due piloti McLaren si piazza Vettel (4.50) mentre un eventuale successo di Alonso viene pagato 10 volte la posta giocata. Da tenere d’occhio Mercedes e Lotus che in qualifica vanno fortissimo, Schumacher e Rosberg da un lato e Raikkonen e Grosjean dall’altro proveranno ad inserirsi nella lotta per le prime due file e per salire sul podio.

    IL PROGRAMMA – Si parte domani con le prime libere alle 4 del mattino ora italiana seguita dalla seconda sessione alle 8:00. Sabato mattina terza e ultima sessione di libere all’alba che precedono la qualifica prevista alle 8:00 (le 14:00 locali) mentre la gara scatterà domenica alle 9 del mattino quando in Cina saranno le 3 del pomeriggio.

  • Rossi e Ducati, è l’inizio della fine. Il divorzio la soluzione migliore

    Rossi e Ducati, è l’inizio della fine. Il divorzio la soluzione migliore

    L’esito del week-end in Qatar, primo appuntamento stagionale del Motomondiale, potrebbe aver aperto una voragine incolmabile tra Valentino Rossi e la Ducati. Il responso della pista nella notte di Losail è netto, chiaro e crudo, il feeling tra il Dottore e la Desmosedici non c’è. Pilota e moto sono agli antipodi, sono gli opposti che non si attraggono come ci insegna la fisica da secoli ma si respingono. Il binomio tutto italiano che doveva far sognare milioni di tifosi e appassionati delle due ruote si è rivelato al momento un qualcosa di fallimentare, un matrimonio quello tra Rossi e la Rossa nel quale non è mai sbocciato veramente l’amore e la parola divorzio comincia già a risuonare con una certa insistenza dalle parti di Tavullia e Borgo Panigale.

    Decimo al traguardo con oltre mezzo minuto accumulato dal vincitore in 22 giri di gara, dodicesimo in griglia a due secondi dalla pole e ultimo delle 1000 cc, più lento non solo del compagno di team Nicky Hayden che dispone di una Ducati GP12 ufficiale ma anche di Hector Barbera che si ritrova tra le mani una GP12 non evoluta. Numeri inesorabli che non possono, per ovvie ragioni, far contento Rossi che nelle interviste post gara ha espresso tutta la sua amarezza per il deludente risultato conseguito ieri sera nel Gran Premio d’apertura di quella che doveva essere la stagione del riscatto ma che, da quanto si è visto, rischia di essere ancor più disastrosa della precedente. Sul viso del 7 volte campione del mondo della classe regina si legge lo sconforto di chi ormai le ha tentate tutte e sta per alzare bandiera bianca, la “bestia da gara” che è sempre riuscita a rimediare alle pessime qualifiche sfornando il giorno dopo prestazioni brillanti (per quanto brillanti si possano definire la sfilza di quinti e sesti posti collezionati lo scorso anno per un pilota abituato a salire sul gradino più alto del podio, ndr) si è smarrita in quel di Losail.

    Rossi e Ducati © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    Il duro sfogo non è dettato da un eccesso di emotività nè frutto di un commento fatto troppo “a caldo”, Rossi è consapevole delle sua azioni e dice sempre quel che pensa: “Abbiamo perso le speranze, non è la moto che volevo io, non sono un ingegnere e non posso risolvere i problemi, ma solo dare indicazioni – aggiungendo – Dopo il duro attacco di Barbera e l’uscita di pista ho pensato di tornare ai box e ritirarmi, ho continuato perchè sono un professionista“.

    La stoccata del Dottore è portata dritta al cuore della Ducati che, attraverso il team manager della scuderia Vittoriano Guareschi e il direttore generale Filippo Preziosi, si assume tutta la responsabilità di tale situazione “Vale non ha colpe, siamo noi che dobbiamo metterlo nella condizione per fargli esprimere tutto il suo talento” ma allo stesso tempo rimane spiazzata dalle parole forti e cariche di amarezza del pilota.

    Troppe le diversità che separano pilota e moto, lo stile di guida di Rossi non si adatta a quello della Ducati e viceversa. Lui ama le moto che si lasciano guidare e tendono ad avere una maggiore precisione nell’inserimento in curva e una ciclistica migliore rispetto alla potenza del motore, lei invece fa le bizze e non si lascia addestrare tanto facilmente, è più potente ma scorbutica in uscita di curva quando è necessario spalancare al massimo la manopola del gas. Lo scenario futuro non è per niente roseo e non ci vuole di certo un indovino per  intuire che il rapporto tra marito e moglie è ormai logoro e sta per giungere alla conclusione. Per tali ragioni il divorzio pare essere la soluzione migliore, sia per l’uno che per l’altra per evitare che entrambi continuino a farsi del male. Resta da determinare quando ciò avverrà, se a fine stagione alla scadenza naturale del contratto quando gli accordi di tutti i big scadranno per un mercato piloti che è già in fermento o addirittura anche prima, con Rossi che potrebbe essere ingaggiato da un team satellite della Honda (Team Gresini?) se le cose non dovessero migliorare nell’immediato. Salvo miracoli. Ma se la “resurrezione” del binomio Ducati – Rossi non è avvenuta nel giorno di Pasqua è difficile che possa accadere da qui a breve.

     

    Rossi e Ducati, esiste una soluzione?

    • No, divorzio immediato (80%, 269 Voti)
    • Si, continuare nello sviluppo della GP12 (20%, 69 Voti)

    Totale Votanti: 338

  • MotoGP, pagelle GP Qatar. Disastro Rossi – Ducati

    MotoGP, pagelle GP Qatar. Disastro Rossi – Ducati

    Jorge Lorenzo vince il primo Gran Premio del Mondiale 2012 MotoGP a Losail in Qatar davanti ai due piloti Honda Dani Pedrosa e Casey Stoner. A ridosso del podio si piazzano Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, Valentino Rossi inizia la stagione malissimo, decimo. Le pagelle ai protagonisti del GP del Qatar 2012.

    Lorenzo 9: grande calcolatore, è consapevole che al momento possiede la moto, la Yamaha, più equilibrata del lotto e la più “gentile” con i nuovi pneumatici, che da quest’anno entrano subito in temperatura ma finiscono anche molto prima. Adotta la migliore tattica, quella dell’attesa: segue a distanza Stoner e quando intuisce che l’australiano non ne ha più affonda il colpo portando l’attacco decisivo che gli consegnerà i primi 25 punti della stagione.

    Stoner 7: il campione in carica sbaglia la sua strategia di gara preferendo sin dall’inizio spremere i nuovi pneumatici imprimendo un ritmo impressionante tentando l’allungo su Lorenzo e Pedrosa che invece preferiscono risparmiarli per il gran finale. Solo il gradino più basso del podio per il padrone del GP del Qatar (4 vittorie sulle 6 edizioni disputate).

    Pedrosa 8: al contrario di Stoner, Dani usa la testa e preserva le gomme fino all’ultimo. Solo così Camomillo potrà arrivare fino in fondo e giocarsi il titolo Mondiale con Jorge e Casey, evitando di lasciare punti preziosi per strada. Rimedia alla pessima qualifica (settimo beccandosi oltre un secondo dal tempo della pole).

    Crutchlow 8: il primo dei “terrestri”, il pilota inglese della Yamaha ha il merito di aver vinto l’estenuante battaglia per il quarto posto contro il compagno di team Andrea Dovizioso. Oltretutto nelle qualifiche guadagna la prima fila scattando dalla terza piazza in griglia.

    Dovizioso 7.5: nonostante sia stato battuto nel duello da Crutchlow, per il Dovi il quinto posto non è assolutamente da buttare via. Vedremo se il passaggio dalla Honda ufficiale alla Yamaha clienti del team Tech3 di Poncharal sarà traumatico oppure no.

    Valentino Rossi © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    Rossi 4: l’entusiasmo mostrato dopo i primi giri di pista con la nuova GP12 aveva lasciato subito spazio ad una sorta di preoccupazione nei test invernali. Al termine del primo week-end la preoccupazione, a sua volta, lascia spazio al pessimismo più nero per un’altra stagione anonima. Rossi e Ducati è un binomio che non funziona, è vero che la Ducati da qualche anno a questa parte non è il massimo della competitività, ma vedere Hayden che gira mezzo secondo al giro più forte del Dottore, essere l’ultimo delle “mille” e transitare sotto la bandiera a scacchi in decima posizione davanti solo a Spies e alle CRT significa che tra il 7 volte campione del mondo della classe regina e la Desmosedici non c’è proprio feeling. In una semplice e concisa parola, un disastro! Non riesce a tirare fuori neanche la “bestia da gara” che è in lui.

    Hayden 7: paga una partenza non proprio eccezionale, il pilota statunitense è comunque il primo ducatista in qualifica (quinto) e in gara (sesto). La sua guida è di gran lunga migliore rispetto a quella mostrata da Valentino Rossi ma il podio al momento rimane lontanissimo.

    Bradl 7.5: buon ottavo posto per il tedesco campione del mondo in carica della Moto2 al suo esordio nella classe regina, conduce in sesta piazza per tanti giri prima di accusare la fatica non essendo ancora abituato alle “mille”.

    Barbera 7: avrebbe meritato molto di più ma sul suo voto non può non pesare l’errore alla staccata della prima curva nei giri finali di gara, messo sotto pressione da Hayden. Primo dei ducatisti fino a tre quarti di gara, nulla di strano se non fosse in sella all’unica Ducati GP12 non evoluta e per giunta portata al traguardo davanti a quella ufficiale evoluta di Valentino Rossi.

    Spies 4: l’ultimo arrivato in sella ad una 1000 cc, paga le due cadute durante il week-end e i problemi di chattering in gara che non gli consentono di guidare al meglio la sua Yamaha.

    Ducati 4: dallo storico telaio a motore portante in fibra di carbonio al telaio perimetrale in alluminio di quest’anno nulla è cambiato. La rivoluzione epocale della casa bolognese non ha dato i suoi frutti, il rischio che questa sia un’altra stagione fallimentare è elevatissimo e concreto. Cosa si inventeranno a Borgo Panigale?

  • MotoGP, Lorenzo vince a Losail. Rossi decimo

    MotoGP, Lorenzo vince a Losail. Rossi decimo

    Jorge Lorenzo vince il primo Gran Premio di MotoGP dell’anno sul circuito di Losail in Qatar. Lo spagnolo, partito dalla pole position, interrompe lo strapotere sul tracciato qatariano del suo più accreditato nemico per la lotta al titolo mondiale Stoner, che aveva collezionato ben quattro vittorie su cinque edizioni disputate, andando a conquistare una vittoria più che meritata che converte decisamente tutti i favori del pronostico e che porta a quota 38 i successi in carriera.

    Perfetta la strategia di gara di Lorenzo, che sfrutta tutto il potenziale della sua M1 per portarsi davanti nelle fasi decisive della corsa, grazie anche ad una migliore gestione delle gomme che la Yamaha sembra trattare più delicatamente rispetto alla Honda. Inversamente Stoner, in testa per 3/4 di gara, deve arrendersi per il troppo degrado degli pneumatici e per un problema all’avambraccio che lo ha frenato nel finale, quando tutti i piloti cominciavano ad accusare la stanchezza. Al canguro australiano non è bastato dunque avere un motore super in rettilineo, che comunque in configurazione da gara sembra dare meno gap a quello della Yamaha, per mantenere la vetta della classifica.

    La doppia beffa per Stoner viene dal fatto che il compagno di squadra Daniel Pedrosa, dopo delle libere e delle qualifiche quasi disastrose, riesce a trovare il set-up giusto della moto nel warm-up, risorgendo in gara che lo ha visto assoluto protagonista. Lo spagnolo infatti corre per tutta la gara davanti, componendo un terzetto con Stoner e Lorenzo, cosa che forse non si sarebbe aspettato neanche lui alla vigilia, ma alla fine riesce a strappare una seconda posizione che da morale e punti preziosi per un mondiale che si preannuncia molto combattuto, almeno tra questi tre piloti.

    Jorge Lorenzo © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    Ai piedi del podio le due Yamaha Monster del team Tech 3, con Andrea Dovizioso che non riesce a vincere il bellissimo duello in famiglia con il compagno Cal Crutchlow che ci mette tutta la sua bravura per conquistare il suo Gran Premio personale arrivando davanti al forlivese. In definitiva le due Yamaha clienti sembrano essere le uniche possibili outsider capaci di entrare nel gruppetto dei primi per contendere almeno il podio ai primi tre, a dimostrazione questo di quanto sia efficace quest’anno la moto giapponese.

    Per non dimenticare poi Ben Spies, in 11esima posizione, praticamente ultimo delle moto prototipo e apparso molto opaco oggi per le varie cadute delle prove che gli hanno causato qualche problema fisico di troppo, ma sicuramente quest’anno, in condizioni normali, avrà un ruolo da protagonista nelle prime posizioni.

    Nicky Hayden, sesto e ancora una volta primo delle Ducati con la GP12 , autore di una gara più che accettabile con una moto che non sembra ancora al top della condizione, anzi. Lo statunitense  guida il quartetto formato da Alvaro Bautista, Stefan Bradl e Hactor Barbera, che butta al vento una bella prestazione esagerando la staccata alla prima curva nel tentativo di sorpasso ad Hayden e finendo inevitabilmente lungo rovinando la sua gara. Da segnalare anche la prestazione dell’iridato Moto 2 Stefan Bradl con la Honda LCR, che ha viaggiato oer gran parte di gara stabilmente in sesta posizione.

    In difficoltà ancora Valentino Rossi, al quale non può certamente bastare l’entrata nella top-ten con la decima posizione per sentirsi soddisfatto. Il Dottore fa una grande fatica nella prima parte di gara a tenere il ritmo delle “moto di categoria”, per poi migliorare nel finale con serbatoio più vuoto e con gomme quasi finite, ma di fatto il nove volte campione del mondo chiude la sua prima gara penultimo, considerando che dalla 12esima alla 18esima posizione troviamo soltanto le CRT capitanate dal solito Colin Edwards che riesce a chiudere degnamente la gara ad appena un secondo dalla Yamaha ufficiale di Spies.

    Tra i tre ritirati troviamo i due italiani Michele Pirro con la FTR Gresini e Danilo Petrucci. Ritiro anche per Karel Abraham su Ducati

  • Moto2 e Moto3, Marquez e Vinales vincono in Qatar

    Moto2 e Moto3, Marquez e Vinales vincono in Qatar

    MOTO 2 – Marc Marquez va a vincere la prima gara dell’anno sul circuito di Losail teatro del GP del Qatar, portando a quota 18 i successi in carriera nel Motomondiale. Bella soddisfazione per lo spagnolo che aveva trascorso tutto il periodo dei test invernali (e non solo) a lottare contro un problema ad un’occhio infortunato lo scorso anno nel GP della Malesia e che gli aveva causato tanti grattacapi, ma che ora con la vittoria di oggi dimostra di essere completamente recuperato.

    La categoria si conferma ancora una volta molto combattuta. Alle spalle del vice campione del  mondo 2011, troviamo il nostro Andrea Iannone, che paga a caro prazzo la sua scarsa velocità in rettilineo perdendo la prima posizione proprio sotto la bandiera a scacchi per soli 61 millesimi. ma l’italiano ha mostrato una guida praticamente perfetta e si è dimostrato il più veloce nei tratti guidati, fatto che fa ben sperare per il prosieguo del Mondiale.

    Alle spalle dei primi due, staccato di quasi un secondo e mezzo, lo spagnolo Pol Espargaro che conquista il podio a discapito del suo connazionale e compagno di squadra Esteve Rabat per soli due decimi. Ancora una volta la Spagna si conferma padrona con ben tre piloti nelle prime quattro posizioni. Quinta posizione per il poleman Thomas Luthi, che proprio nell’ultimo giro perde la testa della classifica a causa di un contatto con il vincitore della corsa che lo ha portato largo ad una curva facendogli perdere vittoria e podio.La sfida è continuata anche dopo la bandiera a scacchi con lo svizzero che ha accusato lo spagnolo di aver compiuto una manovra, se non oltre, al limite del regolamento, il che fa presagire un’altra battaglia nel prossimo GP di Spagna a Jerez.

    Per trovare il primo italiano dobbiamo invece scendere fino all’ottava posizione dove troviamo Simone Corsi che precede Bradley Smith e Mika Kallio che chiudono la top-ten. Soltanto 16esimo Claudio Corti, mentre Roberto Rolfo, proveniente dalla Superbike, inizia la sua stagione con un ritiro.

    Marc Marquez © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    MOTO 3 – Nella classe minora Maverick Vinales si aggiudica la prima gara della stagione a Losail. Il giovane spagnolo, alla sua seconda stagione, vince la prima storica gara della Moto 3, la quale da quest’anno sostituisce la 125 che ha salutato il Motomondiale l’ultimo Gran Premio dello scorso anno corso sul circuito di Valencia.

    Il pilota del team Avintia è protagonista di una grande rimonta dopo una partenza non del tutto esaltante che lo ha relegato indietro nella prima parte di gara, riscattandosi nel prosieguo della corsa raggiungendo e superando l’ottimo Romano Fenati, al suo esordio nel Motomondiale, che inizialmente aveva tentato la fuga per poi essere ripreso dallo spagnolo, e che non è riuscito per pochissimo nell’impresa di vincere un Gran Premio alla sua prima gara assoluta. Il campione del mondo europeo della 125, classe 1996, però può consolarsi alla grande per aver conquistato appena 16enne uno strepitoso secondo posto precedendo sul podio il tedesco Sandro Cortese.

    Quarto posto ai piedi del podio per lo spagnolo della Kalex Luis Salom, che precede il portoghese Luis Salom. Dalla sesta alla ottava posizione troviamo le tre KTM degli esordienti Zulfahmi Khairuddin, Arthur Sissis e Danny Kent, racchiusi nell’arco di pochi secondi e che avrebbero potuto lottare anche per il podio. Chiudono la top-ten Luis Rossi e Alex Rins.

    A parte Romano Fenati vanno male gli altri italiani, con Niccolò Antonelli in 17rsima posizione e Simone Grotzky Giorgi in 22esima. Ritiro invece per Luigi Morciano e Alessandro Tonucci.

  • MotoGP, Lorenzo pole in Qatar. Male Rossi, 12°

    MotoGP, Lorenzo pole in Qatar. Male Rossi, 12°

    Jorge Lorenzo centra la prima pole position stagionale sul circuito di Losail, teatro del primo Gran Premio stagionale in Qatar. Lo spagnolo si conferma ancora il più veloce dopo le terze libere del pomeriggio che avevano fatto presagire ad una sua possibile candidatura alla prima piazza, fermando il cronometro sull’1:54.634, staccando il suo principale rivale Casey Stoner, che deve accontentarsi della seconda posizione a due decimi di ritardo.

    L’australiano non è affatto contento della sua Honda e lamenta i soliti problemi di chattering sull’anteriore che non gli permettono di guidare come lui vorrebbe. Al contrario la Yamaha è in ottima salute e piazza ben tre moto nelle prime quattro posizioni con Cal Crutchlow a chiudere la prima fila con la moto clienti del team Monster Tech 3 e Ben Spies immediatamente alle sue spalle che deve mangiarsi le mani per aver chiuso le sue qualifiche con una caduta nel momento in cui girava per il tempo migliore a quattro minuti dalla fine.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    In quinta posizione la migliore delle Ducati è ancora una volta quella di Nicky Hayden, capace di strappare un ultimo giro davvero eccezionale e di chiudere le sue qualifiche ad un secondo di distacco dalla vetta, anche se il gap dai primi rimane ancora troppo alto, basta vedere la prestazione del compagno di squadra Valentino Rossi, che non va oltre una deludente 12esima posizione ad oltre due secondi dalla testa resa ancora più amara dal fatto di essere l’ultima moto prototipo, davanti soltanto alle CRT 800 guidate da Colin Edwards in 13esima posizione. E’ chiaro che il feeling tra la Rossa e il Dottore pare non essere ancora nato ma bisogna aspettare la gara di domani, in cui le qualità di Rossi emergono alla grande, per dare dei giudizi più precisi.

    Sesta posizione alle spalle di Hayden per Andrea Dovizioso che chiude le sue qualifiche davanti a Daniel Pedrosa, in chiara difficoltà con la sua “vibrante” RC213V che non esalta il suo stile di guida e che sembra soffrire anche le basse temperature del tracciato notturno di Losail che non sclada a sufficienza le gomme. Il pilota spagnolo accusa infatti un secondo e due decimi di distacco dalla vetta e a fatica precede di pochi centesimi  il suo connazionale Hector Barbera con la Ducati Pramac GP zero utilizzata nei test da Rossi e Hayden.

    Completano la classifica dei primi dieci l’iridato della Moto 2 Stefan Bradl con la Honda LRC e Karel Abraham con la Ducati Cardion, che per pochi ddecimi scalza la Honda Gresini di Alvaro Bautista dalla top-ten.

  • MotoGP, Stoner davanti nelle prime libere a Losail. Rossi decimo

    MotoGP, Stoner davanti nelle prime libere a Losail. Rossi decimo

    Il giovedi di Losail ha dato il via alla stagione 2012 del Motomondiale con il primo turno di prove libere del Gran Premio del Qatar, che come consuetudine si correrà nella suggestiva cornice notturna.

    Il pilota più veloce della prima sessione è stato il campione del mondo in carica Casey Stoner che ha firmato il miglior tempo nell’ultima parte fermando il crono sul tempo di 1:56.474, migliore di giornata ma ancora lontano dal tempo migliore assoluto di oltre due secondi (1:54.137) fatto registrare lo scorso anno sempre dall’australiano sebbene con cilindrata 800.

    Il canguro australiano precede di un solo decimo la Yamaha di Jorge Lorenzo, che si conferma velocissimo nel passo gara così come aveva dimostrato di saper fare anche nei test invernali, e proprio per questo non sarà facile per Stoner tenerlo dietro. A conferma della buona condizione della Yamaha la quarta posizione di Ben Spies a poco meno di mezzo secondo dal leader mentre la sorpresa di giornata è la terza posizione della Ducati con Nicky Hayden che stacca un gran tempo nella parte finale della sessione fermando il cronometro sul tempo di 1:56.924. Probabile che il tempo dello statunitense sia stato fatto registrare con le gomme morbide, ma questo non toglie merito alla grande prestazione del campione del mondo 2006 e che mette ancor più nell’ombra quella fatta segnare dal compagno di squadra Valentino Rossi, soltanto decimo a quasi un secondo e mezzo di distacco.

    Casey Stoner | © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Il Dottore ha però svolto un programma di lavoro differente da Hayden girando per la maggior parte della sessione con gomme a mescola dura e concentrandosi sul passo di gara ma sta di fatto che il nove volte campione del mondo è appena  il terzultimo delle moto di massima cilindrata davanti soltanto a Karel Abraham e al campione del mondo Moto 2 Stefan Bradl, visto che dalla 13esima posizione in poi troviamo la fila delle moto CRT 800 aperta da Randy De Puniet e chiusa da James Ellison in 21esima posizione. La terza posizione di Hayden fa comunque sperare nel team di Borgo Panigale che i margini di miglioramento di questa nuova moto siano ancora ampi.

    Anche perchè non sembra essere perfetta neanche la moto campione del mondo, visto che la Honda di Daniel Pedrosa fatica a trovare il giusto set-up in vista di qualifica e gara. Se i problemi sulla moto di Stoner sembrano essere ininfluenti ai fini della prestazione, la sua RC213V sembra soffrire molto di problemi con il chattering che faticano ad essere risolti e la quinta posizione a sei decimi dalla testa della classifica ne è la dimostrazione. Lo spagnolo è davanti allo statunitense  Cal Crutchlow ancora bravo a piazzare la sua Yamaha Monster appena dietro i big riuscendo a chiudere davanti alla Honda Gresini di Alvaro Bautista e al compagno di squadra Andrea Dovizioso che è ancora lontano dal miglior feeling con la sua M1.

    In giornata si svolgeranno le seconde  e le terze libere che saranno il preludio prima della battaglia per la pole position in programma nella giornata di sabato.

  • Superbike, Lascorz operato. A meno di un miracolo sarà tetraplegico

    Superbike, Lascorz operato. A meno di un miracolo sarà tetraplegico

    Dramma in Superbike. Joan Lascorz, il pilota del Kawasaki Racing Team caduto nel pomeriggio di ieri durante una sessione speciale di prove nel circuito di Imola, è stato operato questa mattina all’ospedale di Bologna. La prima diagnosi parlava di una frattura alla quinta e sesta vertebra cervicale. L’intervento chirurgico è durato oltre sei ore, durante le quali i medici hanno ricollocato la sesta vertebra nella posizione corretta. Nonostante l’operazione sia andata a buon fine, le condizioni dello spagnolo rimangono disperate. Salvo miracoli, il 27 enne resterà tetraplegico dal collo in giù.

    Nelle prossime ore è previsto il trasferimento di Lascorz a Barcellona, dove proseguirà le restanti cure. Gli staff medici dei due ospedali stanno allestendo gli ultimi preparativi per consentire a rider della Kawasaki di tornare in terra spagnola, dove potrà ricevere l’affetto dei propri cari e amici di sempre, che avranno il difficile compito di strappare un sorriso allo sfortunato 27 enne.

    joan lascorz | © Robert Cianflone/Getty Images

    Un incidente assurdo quello capitato a Lascorz, schiantatosi mentre andava a 240 km/h contro le barriere di protezione, lungo il rettilineo che precede la salita della Piratella. Fin dall’inizio si è capita la gravità della situazione, che ha richiesto l’intervento dell’elicottero per soccorrere al meglio il pilota spagnolo. Lascorz il giorno prima si era classificato al settimo posto in gara 1, con il proprio compagno di squadra Sykes giunto secondo sia in gara 1 che in gara 2.

    Soltanto un miracolo potrà salvare dalla paralisi a vita Joan Lascorz. Lo stesso di cui beneficiò nel 2009 il pilota della Ducati, con un passato alla Kawasaki, Regis Laconi. Il francese in seguito a una caduta durante il GP di Sudafrica subì gravi lesioni a sei vertebre. Il destino però volle concedergli una seconda possibilità, e adesso Laconi è un uomo che può vivere una vita normale.

    L’augurio nostro e di tutta la redazione è che Lascorz riesca a realizzare i sogni che portava dentro di sé.
    Preghiamo per te, Joan

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    VIDEO TRIBUTO JOAN LASCORZ
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