Categoria: Motori

  • MotoGP, a Jerez Rossi bene con la pioggia

    MotoGP, a Jerez Rossi bene con la pioggia

    La prima giornata di prove libere sul circuito di Jerez dove in questo week-end si correrà il Gran Premio di Spagna, secondo appuntamento stagionale del Motomondiale, è stata influenzata dal maltempo. La pioggia infatti, caduta copiosamente sul tracciato al mattino, non ha permesso ai piloti di affrontare la prima sessione di prove preferendo rimanere ai box e aspettando che le condizioni meteo, e soprattutto quella della pista, migliorassero.

    Solo in pochi si sono cimentati in qualche giro di pista: a parte le due Honda clienti di Alvaro Bautista e Stefan Bradl, sono stati i piloti CRT i temerari. Il miglior tempo è andato a Ivan Silva sulla BQR-FTR, autore di un poco indicativo 1:48.674 ottenuto in condizioni di pista ancora accettabili, che ha preceduto di 6 secondi appunto Bradl e De Puniet, di 7 Bautista, di 8 Pasini e di oltre 10 Pirro, Hernandez ed Edwards. I big hanno preferito rimanare rintanati nei box evitando di prendere inutili rischi.

    Valentino Rossi © CRISTINA QUICLER/AFP/GettyImages

    Nella sessione pomeridiana, con le condizioni della pista che andavano progressivamente migliorando, a staccare il miglior tempo è stato Dani Pedrosa, lo spagnolo della Honda ha chiuso con il crono di 1:50.780 mettendosi in fila tutti gli altri. Exploit di Valentino Rossi con la pista umida, il sette volte campione del mondo della classe regina e la Ducati sembrano trovarsi a loro agio in queste condizioni di aderenza precaria portando a casa un ottimo secondo posto a 6 decimi dal leader, risultato che potrebbe far ben sperare per domani in qualifica e domenica in gara poichè le previsioni meteo promettono ancora pioggia.

    Rossi si è messo dietro i due super favoriti per la lotta al titolo Mondiale, Jorge Lorenzo e Casey Stoner, che hanno accusato entrambi oltre un secondo da Pedrosa e sono tallonati dall’altra Ducati ufficiale di Nicky Hayden ad un soffio dal pilota della Yamaha e della Honda. Più staccati Andrea Dovizioso, Alvaro Bautista e Cal Crutchlow che hanno chiuso rispettivamente con il sesto, settimo e ottavo tempo. Stesso crono per Ben Spies e Stefan Bradl, le CRT di Randy De Puniet e Mattia Pasini hanno fatto meglio delle Ducati di Karel Abraham e di Hector Barbera.

    Domani alle 10:10 la terza e ultima sessione di prove libere prima delle qualifiche che assegneranno la pole position a partire dalle 14:00.

  • F1, Vettel domina a Sakhir, rinascita Raikkonen 2°. Alonso 7°

    F1, Vettel domina a Sakhir, rinascita Raikkonen 2°. Alonso 7°

    Sebastian Vettel vince il Gran Premio del Bahrain sul circuito di Sakhir, quarta prova del Mondiale 2012 di Formula 1. Il campione del mondo tedesco centra il suo primo successo stagionale tornando alla vittoria che gli mancava da ben cinque gare, ultimo ottenuto nel GP d’India dello scorso anno e si porta per la prima volta quest’anno in testa alla classifica mondiale.

    Il pilota della Red Bull domina la corsa dall’inizio alla fine centrando l’Hat Trick avendo ottenuto pole, vittoria e giro veloce riportando un pò di quella serenità che nel box si era perduta a causa di un inizio di stagione non proprio esaltante. Tuttavia i problemi sembrano essere stati risolti grazie all’innovazione di questi nuovi scarichi che pare abbiano portato un miglioramento delle prestazioni. Con la vittoria di oggi diventano quattro i piloti e i costruttori diversi ad aver vinto i primi quattro GP disputati a  dimostrazione di quanto questo campionato sia equilibrato.

    Alle spalle del campione del mondo in carica la vera sorpresa di giornata, le due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean che portano a casa una bella quanto inaspettata doppietta con il secondo e il terzo posto finale. Le due vetture del team di Enstone si sono dimostrate velocissime soprattutto in rettilineo essendo le due monoposto con la velocità di punta più alta. Inoltre entrambi i piloti hanno gestito bene il degrado degli pneumatici anche avendo optato per due strategie diverse, situazione che ha permesso a Kimi Raikkonen di scavalcare il compagno di squadra dopo il secondo pit-stop.

    Il finlandese è stato anche l’unico a mettere un pò di pressione e a minare, anche se per pochi giri, la leadrship di Vettel non riuscendo a trovare il guizzo giusto per portarsi davanti, ma è da sottolineare la prestazione del campione del mondo del 2007 che dimostra di essere ritornato nel circus alla grande. Ottima ancjhe la prestazione di Grosjean che porta a casa il suo primo podio della carriera in Formula 1.

    Le due Lotus tra le due Red Bull. Ai piedi del podio infatti troviamo l’altra lattina volante di Mark Webber, che non ha mai avuto però il passo per stare con i primi tre ma bisogna dire che è anche grazie ai suoi 12 punti se la Red Bull si riporta in testa al campionato del mondo.

    Sebastian Vettel © Mark Thompson/Getty Images

    In quinta posizione il vincitore del Gran premio di Cina Nico Rosberg, autore di una gara ai limiti della regolarità. Il tedesco si è reso protagonista di una manovra che deve essere ancora esaminata attentamente dai commissari di gara prima con Hamilton e poi con Alonso, costretti ad andare fuori pista in manovra di sorpasso proprio ai danni del pilota della Mercedes, quindi la classifica finale potrebbe subire ancora delle variazioni se la segnalazione dovesse tradursi in penalità in termini di secondi. Rosberg ha poi fermato la sua W03 all’uscita dei box una volta tagliato il traguardo a causa di un problema allo scarico.

    Festa anche in casa Force India, che riesce a portare a casa una importante sesta posizione con Paul Di Resta, che sfrutta al meglio la strategia di gara con due soli pit-stop. L’inglese è cosi riuscito a chiudere davanti alla Ferrari di Fernando Alonso, anche se con difficoltà visto che nel finale i suoi pneumatici hanno avuto un brusco calo di prestazione. Lo spagnolo invece porta ancora una volta a casa punti importantissimi ai fini della sua classifica personale, e riesce a limitare i danni per quanto riguarda il distacco dalla vetta della classifica, che in queste prime quattro gare, definite di transizione prima dell’inizio della stagione, ammonta a soli 10 punti.

    Alonso riesce a terminare ancora una volta davanti alla McLaren di Lewis Hamilton, l’unica superstite visto che Jenson Button è stato costretto al ritiro a pochi giri dalla fine presumibilmente per un problema al motore della sua MP4-27. L’anglo-caraibico deve appellarsi letteralmente alla sfortuna che lo ha fermato ai box per ben due volte oltre il tempo limite nei pit-stop, a causa ancora una volta di un problema al dado della ruota posteriore sinistra che aveva qualche difficoltà ad avvitarsi, lo stesso che ha impedito a Button di lottare per la vittoria la scorsa settimana a Shangai.

    Alle spalle di Hamilton l’altra Ferrari di Felipe Massa, che porta a casa un nono posto importantissimo che glipermette di guadagnare i suoi primi due punti mondiali. Chiude la top-ten la Mercedes di Michael Schumacher, partito in ultima fila a causa della sostituzione del cambio nel venerdi, ma bravissimo nel rimontare fino alla decima posizione davanti alla Sauber di Sergio Perez.

    Discorso inverso invece per Daniel Ricciardo, che dopo una bella qualifica chiusa con il sesto tempo si perde in gara non riuscendo ad andare oltre la 15esima posizione.

  • Superbike, Guintoli e Rea trionfano ad Assen

    Superbike, Guintoli e Rea trionfano ad Assen

    Sylvain Guintoli e Jonathan Rea conquistano rispettivamente la prima e la seconda manche del Gran Premio d’Olanda, corso sullo storico tracciato di Assen, l’Università del Motomondiale. Il francese si impone in gara 1 sulle altre due Ducati di Davide Giugliano e Carlos Checa, mentre in gara 2 deve arrendersi al britannico della Honda autore di una grande corsa. Biaggi e Checa faticano più del previsto con condizioni di meteo a dir poco pazze, e il terzo appuntamento della stagione va dunque ai due outsider, ma alla fine chi sorride è il romano che ritorna in vetta alla classifica Mondiale proprio a discapito dello spagnolo campione del mondo in carica.

    GARA 1 –  Partiti con pista asciutta la gara vede subito fuori uno dei principali protagonisti di giornata, il poleman Tom Sykes che è costretto al ritiro a causa di problemi al motore della sua Kawasaki ZX10R mentre è al comando della corsa. In testa al gruppo resta cosi Marco Melandri che conduce la gara fino a nove giri dal termine, quando l’arrivo della pioggia comincia  a rimescolare le carte.

    La gara viene interrotta e ripresa successivamente sotto il diluvio che questa volta vede primeggiare l’altra BMW di Leon Haslam che accumula un grande vantaggio sul diretto inseguitore Ayrton Badovini. Ma le insidie del circuito olandese, bagnato come un lago, non risparmiano nessuno e colpisce prima il leader della corsa Haslam e successivamente Badovini, autore di una gara fino a quel momento a dir poco perfetta con la BMW clienti. Cosi chi ne beneficia è Sylvain Guintoli, da sempre bravissimo sotto la pioggia, che capotalizza al massimo gli errori degli avversari andando a conquistare la sua prima vittoria nelle derivate di serie. Al secondo posto un’altro italiano, Davide Giugliano, che riesce a conquistare il suo primo podio in Superbike grazie ad una gara tutta d’attacco.

    Il tris Ducati viene completato da Carlos Checa, che chiude davanti alle Aprilia del principale rivale in classifica Max Biaggi, autore di una fantastica rimonta dalla 17esima posizione fino alla quarta, e di Eugene Laverty. Melandri con pista bagnata non è più riuscito a trovare il feeling con la sua BMW e non è andato oltre la nona posizione. Meglio di lui Michel Fabrizio, sesto alle spalle del duo Aprilia.

    Sylvain Guintoli © VINCENT JANNINK/AFP/Getty Images

    GARA 2 – Colpi di scena sin da subito nella seconda manche. La gara viene dichiarata bagnata anche se la maggior parte della pista è completamente asciutta. Per questo motivo quasi tutti i piloti optano per entrambe le coperture slick ad eccezione di Carlos Checa, che decide di montare due gomme da bagnato sperando nel ritorno della pioggia. Scelta sbagliata quella del campione del mondo che dopo due giri è costretto a rientrare ai box per cambiare le gomme, rimanendo impatanato nel gruppone.

    Davanti Smrz allunga su Guintoli e Rea ma il calo delle sue coperture Pirelli è dietro l’angolo. Pochi giri più tardi infatti sia Guintoli che Rea superano il ceco che poco dopo viene costretto all’errore da Aitchinson, doppiato, che non si accorge del suo arrivo e lo spinge fuori dal cordolo dove l’erbetta sintetica bagnata lo scaraventa a terra facendogli dire addio ai sogni di gloria.

    Alla fine Rea, grazie anche ad una migliore scelta di gomme rispetto a Guintoli (due gomme morbide per il francese, dura al posteriore per il britannico) riesce a spuntarla andando a conquistare la sua nona vittoria in carriera. Guintoli conclude un week-end da favola portando a casa una vittoria e un secondo posto che neanche lui forse si aspettava.

    Alle loro spalle la lotta tra Laverty, Melandri e Haslam ha raggiunto l’apice nelle fasi finali di gara, con sorpassi e controsorpassi spettacolari che alla fine hanno visto uscirne vincitore il pilota della Aprilia sulle due BMW di Melandri e Haslam, che non riesce a sopravanzare il compagno di squadra sul traguardo per soli due millesimi.

    Il poleman Tom Sykes è stato il primo invece ad accusare il calo degli pneumatici e non è andato oltre la sesta posizione davanti al bravissimo Ayrton Badovini. Ottavo Max Biaggi che comunque torna dal week-end olandese con il primo posto nella classifica mondiale davanti a Carlos Checa, che paga a caro prezzo la scelta di gomme sbagliata chiudendo ultimo in 17esima posizione.

  • Pole di Vettel in Bahrain, Hamilton in prima fila. Alonso 9°

    Pole di Vettel in Bahrain, Hamilton in prima fila. Alonso 9°

    Con il focolaio dei disordini e delle manifestazioni della popolazione contro il regime del sovrano Hamad Bin Isa Al Khalifa ancora acceso a pochi chilometri dal circuito, in Bahrain si sono svolte regolarmente le qualifiche del Gran Premio che si correrà domani alle 13:00 (ora italiana). A conquistare la pole position è stato Sebastian Vettel che nell’ultimo tentativo disponibile ha beffato Lewis Hamilton il quale si è dovuto accontentare della seconda posizione in griglia. L’anglo-caraibico, autore in stagione di due pole position su quattro, domani partirà comunque in prima fila al fianco del campione del mondo in carica, tornato a ruggire dopo i precedenti deludenti risultati (un secondo, un undicesimo e un quinto posto in gara, ndr) per quella che è la sua prima pole position stagionale e la 31esima in carriera.

    Meno di un decimo a dividere i due piloti, 1:32.422 per Vettel, 1:32.520 per Hamilton che è seguito dall’altra Red Bull di Mark Webber (1:32.637). Le lattine volanti sembrano essere tornate competitive ma non ancora abbastanza per tornare sui livelli stratosferici dello scorso anno. In seconda fila a far compagnia all’australiano e a chiudere il gioco delle coppie, Jenson Button con l’altra McLaren dal quale domani ci si attende, come al solito, una gara di vertice potendo contare sulla sua estrema costanza sul passo gara.

    Sebastian Vettel © Paul Gilham/Getty Images

    L’eroe della Cina di una settimana fa Nico Rosberg partirà dalla quinta piazza, il tedesco, al contrario dei primi quattro i quali hanno conservato per l’ultima e decisiva sessione due set di gomme morbide, ha effettuato un solo tentativo di giro lanciato ottenendo un discreto 1:32.821, seguito dalla sorpresa Daniel Ricciardo che ha portato la Toro Rosso in terza fila. Romain Grosjean e Sergio Perez occuperanno la settima e ottava posizione con le loro Lotus e Sauber mentre non hanno effettuato nessun tentativo Fernando Alonso e Paul di Resta. Lo spagnolo della Ferrari aveva usato tutti i treni di gomme morbide nella Q1 e nella Q2 per poter garantirsi l’ingresso nella top ten e ha preferito non uscire dai box per risparmiare le gomme in previsione della gara sperando in un exploit per la gara di domani.

    Fuori dalla top ten Kimi Raikkonen sulla seconda Lotus (11esimo), Felipe Massa (14esimo) con l’altra Ferrari e Michael Schumacher che è stato eliminato addirittura nella Q1; sulla Mercedes del tedesco pare sia stato riscontrato un problema tecnico che non lo ha potuto far scendere in pista nelle fasi finali della prima sessione per rispondere ai miglioramenti dei rivali che lo hanno fatto arretrare progressivamente in griglia fino alla definitiva 17esima posizione.

    L’appuntamento è per domani alle 14:00 per il via al blindatissimo Gran Premio del Bahrain (massiccia la presenza dell’esercito nell’area che delimita il circuito per garantire la massima sicurezza), quarta prova del Mondiale 2012 di Formula 1, caratterizzato dal clima di tensione che si respira da ormai oltre un anno a Sakhir e nei dintorni dell’arcipelago del Golfo Persico.

  • Superbike, pole per Sykes ad Assen. Checa 5°, Biaggi solo 17°

    Superbike, pole per Sykes ad Assen. Checa 5°, Biaggi solo 17°

    Tom Sykes conquista la Superpole del Gran Premio d’Olanda sul circuito di Assen, valevole per il terzo appuntamento stagionale della Superbike. All’Università del Motomondiale il britannico porta la sua Kawasaki ZX10R  davanti a tutti per la terza volta consecutiva bissando alla grande le pole position di Phillip Island e Imola, fermando il cronometro sul tempo sensazionale di 1:35.399, oltre un secondo meglio del primo inseguitore, vale a dire Johnatan Rea, che non riesce a fare meglio di 1:36.432.

    Risultato dedicato da tutto il team allo sfortunato compagno di squadra di Sykes Joan Lascorz, rimasto gravemente infortunato nei test di Imola successivi al Gran Premio stesso nei quali ha riportato la frattura della quinta e sesta vertebra cervicale, che ne ha messo a serio pericolo la carriera.

    Tom Sykes © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    In prima fila anche le Ducati, quelle che non ti aspetti, perchè sono quelle del team Effembert di Jakub Smrz, uno dei migliori interpreti di Assen, e Sylvain Guintoli. Carlos Checa aprirà la seconda fila dalla quinta posizione con il tempo di 1:37.156. Lo spagnolo non è parso al top della condizione e i quasi due secondi di distacco dalla vetta ne sono la dimostrazione. Sarà dura nella gara di domani lottare con un Sykes in queste condizioni, ma “El Toro” della Ducati proverà a tirare il meglio di sè in gara, soprattutto se le condizioni meteo continueranno a variare come capitato nella giornata di oggi. In sesta posizione il primo portacolori dell’Italia è Michel Fabrizio con la BMW, davanti al suo compagno di squadra Leon Haslam e alla Suzuki di John Hopkins.

    Le condizioni di meteo variabile hanno mietuto vittime illustri, come Marco Melandri che non è riuscito ad andare oltre il nono posto, bloccato nella prima delle due sessioni da venti minuti in cui è stata suddivisa oggi eccezionalmente la Superpole. Ancora più in difficoltà Max Biaggi che scatterà soltanto dall 17esima posizione.

  • Scontri in Bahrain, un morto. Ecclestone non ferma la F1

    Scontri in Bahrain, un morto. Ecclestone non ferma la F1

    Sempre più teso il clima attorno al Gran Premio di Formula Uno in programma domani in Bahrain, in considerazione delle violente manifestazioni che da giorni si svolgono nel Paese del Golfo Persico e che hanno condotto a diversi episodi di certo non rassicuranti per chi dovrà scendere in pista. Dopo la molotov esplosa al passaggio di un van del team Force India, ed il pericolo incendio anche per il minibus della Sauber, si registra la notizia di un morto tra i manifestanti, durante gli scontri fra sciiti e polizia.

    L’uomo aveva circa 30 anni ed è stato rinvenuto cadavere questa mattina, sul tetto di un edificio nei pressi del villaggio di Shukhura, a pochi chilometri di distanza della capitale Manama, Neche è stato uno dei principali teatri dei violenti scontri fra manifestanti e forze dell’ordine che hanno cercato di reprimere le proteste dei gruppi anti-regime, che lottano per i loro diritti, per l’uguaglianza e la libertà, di cui, finoad oggi, hanno conosciuto solo le parole.

    Nella notte, inoltre, numerosi focolai di protesta si sono accesi anche nei pressi di Sakhir, non lontano dalla località in cui si trova il circuito di Formula Uno, che dovrebbe essere (salvo cambiamenti dell’ultima ora, ndr) teatro del Gran Premio di domani e delle qualificazioni di oggi pomeriggio. Il condizionale è d’obbligo data la situazione che si sta vivendo, anche se i vertici della Formula Uno sembrano intenzionati a non chinare la testa agli eventi, ed a voler proseguire per la loro strada, rimanendo fedeli al motto “show must go on”.

    Manifestanti in Bahrain | © AFP/Getty Images

    In tal senso, si registrano le dichiarazioni di Bernie Ecclestone, che continua a ribadire come non ci siano i presupposti per poter cancellare la gara: “Siamo qui, abbiamo un accordo per essere qui. Solo l’autorità sportiva del Bahrain può chiedere di cancellare la gara”. Inoltre, Ecclestone pare essere molto contrariato nei confronti della stampa che, a suo dire, avrebbe “calcato la mano” nel descrivere e raccontare il clima di tensione in Bahrain, proprio in concomitanza con lo svolgimento del Gran Premio, perchè i giornalisti “hanno bisogno di un terremoto o di qualcosa del genere, di una buona storia di cui scrivere e, se non c’è, tendono ad inventarla, gonfiando le cose”, sottolineando, inoltre, che – probabilmente – la molotov esplosa nei pressi del van della Force India potrebbe essere un episodio non collegato con la situazione delle proteste in Bahrain ma, bensì, il team in questione “potrebbe essere nel mirino di qualcuno per altri motivi”.

    In realtà, però, la violenza degli scontri, la presenza di un morto e numerosi feriti, la volontà dichiarata di “accrescere le proteste in concomitanza dello svolgimento della gara di Formula Uno” per incrementare la visibilità internazionale delle manifestazioni, lasciano tutt’altro che tranquilli, mostrando le dichiarazioni del boss della Formula Uno in un’ottica assolutamente poco prudente. Dare la colpa ai media è, dunque, soltanto un modo “miope” di voler dribblare la difficoltà del momento, cercando di alleviare le proprie responsabilità e l’inevitabile pressione che si sta vivendo in questi delicati giorni, con la consapevolezza del fatto che una decisione non correttamente ponderata, in questi casi, può avere effetti realmente devastanti.

  • F1, Hamilton e Rosberg nelle prime libere in Bahrain

    F1, Hamilton e Rosberg nelle prime libere in Bahrain

    Con la preoccupazione e l’allarme per i disordini, le rivolte e le manifestazioni anti-governative della popolazione che stanno proseguendo ormai da oltre un anno, piloti e scuderie si trovano costretti ad affrontare questo fine settimana un Gran Premio del Bahrain in un clima di totale assurdità e non consono ad una manifestazione sportiva e ad spettacolo come lo è la Formula 1.

    Il boss della F1 Bernie Ecclestone non poteva proprio rinunciare ai petroldollari degli sceicchi dal momento che per lui la Formula 1 non è nient’altro che business e chi se ne importa se a pochi chilometri di distanza dalla capitale dell’arcipelago del Golfo Persico Sakhir e dal circuito ci sono scontri tra dimostranti sciiti, che manifestano giorno e notte per difendere i propri diritti cercando di sovvertire il governo del sovrano sunnita, e le forze dell’ordine. In tutto questo clima surreale, l’altro ieri si è sfiorata la tragedia con un mezzo della Force India sfiorato da un ordigno mentre stava percorrendo la strada che separa l’hotel nel quale alloggiano i tecnici e i meccanici del team indiano e il circuito, la cui area in queste ore è blindatissima dall’esercito per garantire la massima sicurezza al Grande Circus.

    Ma per il “grande capo” the show must go on, contro tutto e tutti. Così oggi hanno preso il via le prime prove libere con Lewis Hamilton e Nico Rosberg che si sono spartiti il venerdì. Il pilota della McLaren è stato il più veloce nella sessione della mattina con il miglior tempo di 1:33.572 precedendo il campione in carica Sebastian Vettel su Red Bull di 3 decimi, Paul di Resta al volante della Force India e Nico Rosberg su Mercedes; nel pomeriggio a svettare è stato proprio il tedesco vincitore del Gran Premio della Cina, il suo primo in assoluto in Formula 1, abbassando il miglior tempo della mattina di ben 7 decimi chiudendo al comando con il miglior crono di 1:32.816. A seguire le due Red Bull di Mark Webber e Vettel che su questo circuito sembrano aver ritrovato la competitività smarrita in questa stagione mentre al quarto posto si è piazzato Hamilton seguito da Michael Schumacher e Jenson Button.

    Hamilton e Rosberg © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images

    Male le Ferrari in entrambe le sessioni, nelle prove della mattinata Fernando Alonso e Felipe Massa hanno chiuso lontano dalla vetta, in 13esima e 15esima posizione rispettivamente ad un secondo e otto decimi e oltre due secondi; in quella pomeridiana lo spagnolo ha fatto leggermente meglio staccando l’ottavo tempo ad un secondo e sei decimi dal miglior tempo mentre il brasiliano ha stabilito il 12esimo crono. Per le Rosse si prospetta un altro Gran Premio tutto in salita e in difesa per portare a casa punti importanti in attesa di rientrare in Europa e apportare alla vettura quelle soluzioni aerodinamiche che consentirebbero al team di Maranello di fare un passo in avanti e avvicinarsi ai top team.

    Fatto curioso, un gruppo di hacker informatici, firmatosi Anonymous, è riuscito ad intrufolarsi nel sistema del sito ufficiale della Formula 1 mandandolo in tilt (tutt’ora è oscurato) mentre su un altro sito ha diffuso un messaggio contro il regime oppressivo del re Hamad bin al Khalifa rivendicando diritti civili e politici per la popolazione del Bahrain.

  • F1 tensione in Bahrain, bomba sfiora team Force India

    F1 tensione in Bahrain, bomba sfiora team Force India

    Alta tensione in Bahrain, dove in questo week-end si correrà il quarto Gran Premio di Formula 1 della stagione. Un van della scuderia Force India, nella giornata di ieri è stato sfiorato da una molotov, sulla strada che separa il circuito dall’hotel in cui i componenti del team alloggiano. Tutti illesi, fortunatamente, perchè “non eravamo noi il bersaglio” come ha precisato il portavoce del team Will Hings, anche se la paura appare il sentimento predominante fra le scuderie di Formula Uno presenti, al punto che un meccanico – di cui non si conosce però il nome – ha chiesto di poter tornare in Gran Bretagna.

    Negli ultimi giorni, dunque, la tensione appare crescente soprattutto in considerazione del fatto che il Gran Premio potrebbe essere considerato un vero e proprio bersaglio per i dimostranti anti-governativi e, nonostante i controlli delle forze dell’ordine siano aumentati esponenzialmente, non sembra esserci il giusto clima necessario per una manifestazione sportiva.

    Bernie Ecclestone | © SAEED KHAN/AFP/Getty Images

    Lo scorso anno, il Gp del Bahrain era stato cancellato, a seguito di alcune dimostrazioni violente fra la maggioranza sciita e la minoranza sunnita, alla quale viene chiesta una maggiore eguaglianza sociale, e che avevano portato ad una cinquantina di morti, ma quest’anno – per scongiurare una nuova cancellazione – il capo del “Circus” di Formula Uno, Bernie Ecclestone, aveva provato a rassicurare tutti, definendo “tranquilla” la situazione nel Paese, facendo seguito anche alle dichiarazioni di Jean Todt, presidente della Fia, che – dopo un viaggio “esplorativo” compiuto nello scorso mese di Novembre in cui aveva incontrato alcuni vertici politici del Bahrain – aveva espresso parere favorevole alla “fattibilità” della manifestazione nel Paese del Golfo Persico.

    A seguito dell’episodio di ieri, il presidente del circuito Alzayani ha cercato di rassicurare tutti, definendo l’accaduto come “un episodio isolato”, anche perchè “ i manifestanti non volevano colpire l’auto”: allo stato dei fatti, dunque, le prove di venerdì e sabato dovrebbero svolgersi regolarmente, così come la gara in programma domenica, augurandosi, naturalmente, che non accadano altri episodi del genere e che la cronaca non si intrecci con il racconto sportivo.

  • F1, pagelle Gp Cina. La “prima” di Rosberg

    F1, pagelle Gp Cina. La “prima” di Rosberg

    La Cina ha accolto un nuovo vincitore, il terzo stagionale in altrettante gare: Nico Rosberg vince il suo primo Gran Premio in Formula 1 precedendo al traguardo le due McLaren di Jenson Button e Lewis Hamilton. Giù dal podio Mark Webber e il campione del mondio in carica Sebastian Vettel, Fernando Alonso solo nono. Le pagelle ai protagonisti del GP della Cina 2012.

    Rosberg 10 e lode: dopo 111 gare e alla sua settima stagione Nico Rosberg, dopo tante fatiche e sofferenze, riesce finalmente a bagnare la sua prima vittoria in Formula 1 dopo che nelle qualifiche era riuscito anche a conquistare la sua prima pole position in carriera. Una gara condotta quasi sempre in testa (primato perso solo temporaneamente durante la girandola dei pit stop), il 10 e lode era inevitabile per il figlio di Keke, campione del mondo nel 1982, differente dal padre nello stile di guida (più pulito e ragioniere Nico, più aggressivo e impulsivo Keke). Ha il merito di aver riportato sul gradino più alto del podio la Mercedes (come costruttore, ndr), facendolo prima di quel Michael Schumacher sul quale la scuderia di Stoccarda aveva puntato tutte le proporie fiches. Il nuovo che avanza.

    Button 8: ad un certo punto della gara sembrava potesse insidiare il primato di Rosberg ma un problema ai box durante l’ultimo pit stop non gli ha dato l’opportunità di giocarsela fino in fondo con il tedesco. Deve accontentarsi della piazza d’onore e di aver terminato ancora una volta davanti al compagno di team  Hamilton.

    Hamilton 7.5: tradito dal cambio giovedì prima delle libere, la penalità che gli ha fatto perdere 5 posizioni in griglia relegandolo in quarta fila gli ha compromesso la gara. Forse avrebbe potuto lottare per qualcosa di più, magari fare meglio del compagno di team Button, chi lo sa, il quale in gara però riesce a girare con tempi inferiori. Tre gare, due pole position ma tre terzi posti che lo proiettano, vista questo primo scorcio di stagione incerto con tre vincitori diversi nelle prime tre gare, in cima alla classifica iridata.

    Webber 7: è la seconda volta che gli capita di precedere Vettel, roba che non si vedeva da parecchio tempo; ma se in Malesia Vettel aveva avuto problemi per una foratura dello pneumatico terminando fuori dalla top ten, ieri l’autrsliano ha avuto la meglio nel duello “corpo a corpo” superando il tedesco bicampione del mondo.

    Nico Rosberg © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

    Vettel 6.5: dov’è finito il divoratore di vittorie dell’ultimo anno? Forse sta pagando una Red Bull inferiore a McLaren e Mercedes? Da quello che si è visto in Cina la Red Bull è stata sullo stesso piano di Lotus e Williams, ragion per cui o Lotus e Williams sono sullo stesso livello delle big o è la Red Bull che non è più la vettura perfetta che ha sbaragliato la concorrenza nell’ultima stagione. Propendiamo per ques’ultima opzione. Ed evidentemente il campioncino tedesco per vincere ha bisogno di una vettura più performante dell’attuale. Pessima la sua qualifica, 11esimo, rimonta e porta a casa un quinto posto che non è quello che ci aspettiamo.

    Senna 8: Bruno non solo fa un ottimo settimo posto ma riesce a stare davanti al compagno di team Maldonado con una Williams rinata dai flop degli ultimi anni e tornata a fare buoni risultati. Ciliegina sulla torta il brasiliano e il venezuelano riescono a mettersi dietro Fernando Alonso.

    Alonso 5.5: purtroppo per lui non è arrivata la pioggia in suo soccorso che gli ha consentito di vincere in Malesia, la Ferrari attualmente è lontana anni luce dalle vetture migliori ma è anche vero che ieri lo spagnolo ha commesso un errore evitabile mentre si trovava in lotta con le Williams.

    Raikkonen 7.5: ha rischiato di salire addirittura sul podio, la vettura era ben sistemata, equilibrata nelle curve e veloce tant’è che nella prima parte di gara Hamilton, nonostante avesse il vantaggio della scia, non riusciva a sfruttarla al meglio per avvicinarsi ed effettuare il sorpasso. Nel finale esce di traiettoria raccogliendo tanto sporco sui suoi pneumatici, degradandoli quel tanto che basta per farlo scivolare dalla seconda posizione alla 14esima.

    Schumacher 9: la sua gara dura 12 giri, giusto il tempo per far vedere che con una vettura all’altezza può dire la sua anche a 43 anni. Parte secondo e mantiene la posizione fino al primo pit stop quando un meccanico non avvitandogli bene il bullone dello pneumatico costringendolo al ritiro dopo poche centinaia di metri. Sfortunato.

  • F1, Rosberg vince a Shangai davanti a Button e Hamilton. Solo 9° Alonso

    F1, Rosberg vince a Shangai davanti a Button e Hamilton. Solo 9° Alonso

    Nico Rosberg vince il terzo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1 sul circuito di Shangai, teatro del Gran Premio della Cina. Il pilota tedesco, dopo aver conquistato la prima pole della carriera nelle qualifiche, bissa il risultato positivo di sabato andando a vincere il suo primo Gran Premio dopo 111 gare all’attivo (inclusa quella di oggi), regalando alla Mercedes il ritorno al successo come costruttore dopo 57 anni, ultimo quello del cinque volte campione del mondo Juan Manuel Fangio sul circuito di Monza, GP d’Italia.

    Con la vittoria di oggi la Cina ha regalato al campionato il terzo vincitore diverso su altrettante gare disputate, il che fa presagire ad un mondiale sicuramente più equilibrato rispetto agli ultimi anni. A dimostrazione di ciò è stata emozionante ed esaltante la lotta finale che ha coinvolto fino ad un certo punto ben sei piloti, tutti racchiusi nel giro di un secondo ed in lotta per la seconda posizione, alle spalle di un Rosberg che aveva già fatto il vuoto e che non vedeva l’ora di tagliare il traguardo per portare a casa i suoi primi 25 punti mondiali.

    Alla fine l’ha spuntata Jenson Button, che però deve appellarsi alla sfortuna per essere rimasto bloccato ai box nel suo terzo e ultimo pit-stop oltre il tempo limite per un problema nel montaggio della ruota posteriore sinistra, senza il quale avrebbe potuto insidiare sicuramente la posizione di Rosberg che dopo la sua seconda e ultima sosta era ritornato davanti a lui per una decina di secondi. Cosi l’inglese è stato costretto a rientrare nel gruppetto e ad abbandonare i sogni di gloria, lasciando al tedesco la possibilità di risparmiare gli pneumatici e di involarsi da solo al traguardo.

    Terza posizione per l’altra McLaren di Lewis Hamilton, che si consola con il terzo gradino del podio che lo lancia inesorabilmente in vetta alla classifica mondiale in attesa del prossimo appuntamento. Il team di Woking non ha sicuramente sfruttato in questi primi tre GP tutto il potenziale e la miglior condizione rispetto ai rivali ma al momento è sicuramente la vettura che sta meglio e raggiungerla in vetta alla classifica non sarà di certo facile.

    Nico Rosberg © Ker Robertson/Getty Images

    Anche perchè la Red Bull sembra faticare più del previsto ma è comunque riuscita a salvare la faccia grazie alla quarta posizione di Mark Webber e alla quinta di Sebastian Vettel, che comunque ha rimontato dalla 11esima posizione e che avrebbe potuto raccogliere anche di più se non avesse dovuto arrendersi al calo di prestazione degli pneumatici nel finale e cedere la posizione prima a Button e poi nell’arco degli ultimi due giri ad Hamilton e Webber, che deve dirsi fortunato per essere decollato soltanto a metà dopo un’uscita di pista al 40esimo giro nella curva 13, prima del lungo rettilineo antecedente il traguardo.

    Alle spalle del tedesco bicampione del mondo troviamo la Lotus di Romain Grosjean, che ha portato a casa qualche punticino prezioso dopo che il team di Enstone aveva assaporato la possibilità di conquistare la seconda posizione con Kimi Raikkonen, che ha improvvisamente ceduto nel finale a causa del degrado delle gomme e che lo ha relegato in 14esima posizione. Buona comunque la prestazione del finlandese che fino a quando ha potuto ha lottato da vero guerriero per difendere la sua posizione.

    Cosi come è eccellente la prestazione delle due Williams di Bruno Senna e Pastor Maldonado, entrambe a punti nei primi dieci della classifica e apparse molto competitive e vicine ai team di testa. Sicuramente davanti alla Ferrari, che sta attraversando un periodo a dir poco nero. Non bastano i miracoli di Fernando Alonso, e alla fine la tanto attesa pioggia proclamata dallo spagnolo e che avrebbe potuto rimescolare le carte non è arrivata, e addirittura le temperature piuttosto basse del circuito cinese hanno fatto riemergere i soliti problemi della Rossa nel portare a giusta temperatura gli pneumatici. Cosi il risultato non poteva essere che deludente, con Alonso che anzi si è difeso bene fin quando ha potuto ma non riuscendo ad evitare la nona posizione finale, e Felipe Massa che ancora una volta chiude il suo score personale con uno zero in classifica, e con la 13esima posizione finale.

    Al contrario la prestazione delle Sauber, dimostraesi validissime sul giro secco in qualifica ma che hanno perso di consistenza sul passo di gara. Kamui Kobayashi riesce comunque a chiudere nella top-ten, anche se partiva dalla terza posizione, Sergio Perez, dopo la bella gara della Malesia, chiude in 11esima posizione.

    Peggio è andata a Micheal Schumacher che avrebbe potuto sicuramente lottare, se non per la vittoria, almeno per il podio, ma che è stato abbandonato sul più bello dai suoi meccanici che al primo pit-stop, al 12esimo giro, hanno dimenticato di avvitargli il dado della ruota anteriore destra costringendolo ad un ritiro che, vista la competitività della Mercedes, gli lascia l’amaro in bocca.