Categoria: Motori

  • Button in testa nelle libere 2 in Spagna

    Button in testa nelle libere 2 in Spagna

    Dopo l’exploit di questa mattina di Fernando Alonso, Jenson Button ha fatto sua la seconda sessione di prove libere sul circuito del Montmelò a Barcellona dove nel week-end si correrà il Gran Premio di Spagna, quinto appuntamento stagionale del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ha chiuso la prima giornata con il miglior tempo di 1:23.399 abbassando di quasi un secondo netto il crono dello spagnolo della Ferrari fatto registrare qualche ora prima.

    Alle spalle di Button il trionfatore dell’ultimo GP nonchè campione del mondo in carica Sebastian Vettel che dopo un avvio in tutto in salita è riuscito in Bahrain a centrare il primo successo stagionale rinfrancato anche da una Red Bull notevolmente migliorata da marzo ad oggi. Solo 164 millesimi dividono l’inglese dal tedesco che domani saranno sicuri protagonisti nella qualifica che assegnerà la pole position. Terzo tempo per Nico Rosberg con la prima delle Mercedes che ha preceduto l’altra McLaren di Lewis Hamilton, a mezzo secondo dal compagno di team e leader della giornata. Anglo-caraibico in leggero ritardo rispetto a Button con la nuova Freccia d’Argento che presentava un nuovo muso anteriore, più alto e sinuoso quasi a “scivolo”, soluzione aerodinamica introdotta dagli ingegneri di Woking a partire da questo week-end.

    Jenson Button © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Subito dietro le due Lotus protagoniste in Bahrain e che hanno occupato i due posti più bassi del podio, Kimi Raikkonen ha preceduto Romain Grosjean di soli 46 millesimi di secondo dimostrando comunque un ottimo passo gara. Più indietro le due Ferrari, Felipe Massa ha fatto meglio di Fernando Alonso piazzandosi in 11esima posizione mentre lo spagnolo che qui corre il Gran Premio di casa ha chiuso soltanto con il 14esimo tempo ma a preoccupare maggiormente i tecnici di Maranello non è la posizione con la quale l’asturiano ha chiuso la sessione ma il tempo registrato, addirittura peggiore di due decimi rispetto a quello ottenuto in mattina che gli era valsa la leadership provvisoria.

    Per quanto riguarda gli altri big Mark Webber e Michael Schumacher si sono attestati in settima e ottava posizione a quasi 7 decimi dalla vetta mentre è da registrare la buona performance della Force India di Nico Hulkenberg e della Sauber di Kamui Kobayashi, entrambi entrati nella top ten. Domani alle 11:00 terza e ultima sessione di prove libere, alle 14:00 le qualifiche vere e proprie.

  • F1, Alonso al comando nelle prime libere di Barcellona

    F1, Alonso al comando nelle prime libere di Barcellona

    E’ stato Fernando Alonso il pilota più veloce nelle prime libere del Gran Premio di Spagna che domenica sarà teatro del quinto appuntamento della stagione 2012 sul circuito i Barcellona. Il pilota asturiano, nonchè ndiscusso idolo di casa ha girato con il miglior tempo di 1:24.430, ottenuto con gomme dure, al pari di tutti gli altri piloti, e risultando anche uno dei piloti più attivi in pista portando a termine ben 20 giri anche se la sua Ferrari F2012 è stata ferma ai box per gran parte della sessione.

    Dunque le modifiche introdotte per questo GP e provate nei test della scorsa settimana al Mugello sembrano aver dato i frutti sperati, nonostante il primo pilota della Rossa continui a predicare un cauto pessimismo. Le modifiche alla F2012 rispetto al Gran Premio del Bahrain sono sostanziali. La scuderia di Maranello ha infatti aggiornato le due ali, sia l’anteriore che il posteriore e una modifica anche agli scarichi, soffianti in alto e al centro, che almeno in questa sessione hanno dimostrato di essere efficaci.

    Alonso precede la Red Bull del vincitore dell’ultimo GP Sebastian Vettel, secondo ma a quasi quattro decimi dalla prima Ferrari. Anche per la scuderia campione del mondo sono visibili degli aggiornamenti rispetto alla gara scors, soprattutto nella zona del musetto che risulta essere meno sottile e più corto rispetto al suo predecessore. Al terzo posto a sorpresa l’ottima Sauber di Kamui Kobayashi, a quasi mezzo secondo da Alonso ma a un solo decimo dalla Red Bull di Vettel.

    Fernando Alonso © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Quarto tempo per Jenson Button con la McLaren Mercedes che ha presentato per la prima volta in stagione una sorta di scalino sul muso anteriore molto alto come sulle altre vetture sebbene sulla vettura di Woking abbia una forma sempre molto lineare rispetto alle altre. La scuderia inglese che non ha girato con i piloti titolari negli ultimi test al Mugello, era munita di indicatori aerodinamici per testare le nuove componenti.

    Buona sessione per la Williams Renault di Bruno Senna che precede la prima delle Mercedes di Michael Schumacher. Sembrano essersi nascoste invece le due Lotus-Renault, molto competitive sia in Bahrain che al Mugello, con Romain Grosjean settimo alle spalle del tedesco e Kimi Raikkonen nono. In mezzo l’altra McLaren di Lewis Hamilton che si colloca in ottava posizione a otto decimi dalla vetta. Decimo Nico Hulkenberg che chiude la top-ten con la Force India.

    La seconda faccia della Ferrari, quella meno sorridente, è quella di Felipe Massa, 12esimo staccato di un secondo pieno dal compagno di squadra in testa alla classifica. Peggio di lui Mark Webber, 13esimo alle spalle proprio del brasiliano. A seguire Nico Rosberg in 14esima posizione. 15esima posizone per Sergio Perez, che ancora una volta deve fare i conti con la fragilità della sua Sauber C31 andata a fuoco ancora una volta nella zona degli scarichi cosi come nei test del Mugello. Il debuttante americano Alexander Rossi, sostituto di Heikki Kovalainen chiude 21esimo. Ultimo posto per Dani Clos su HRT.

    La seconda sessione di prove libere riprenderà alle 14 dopo la pausa pranzo.

  • MotoGP, Stoner domina all’Estoril. Meglio Rossi 7°

    MotoGP, Stoner domina all’Estoril. Meglio Rossi 7°

    Casey Stoner bissa il successo ottenuto la settimana scorsa a Jerez nel Gran Premio di Spagna vincendo anche all’Estoril, terzo appuntamento stagionale del Motomondiale. L’australiano centra la sua seconda vittoria consecutiva dominando dall’inizio alla fine replicando tutto ciò che aveva fatto lo scorso week-end, scattando bene in partenza e tenendo con autorità la testa della classifica per tutta la gara.

    Cosi come accaduto a Jerez, fondamentale è stato il gap acquisito ad inizio gara dai suoi principali rivali, che poi non hanno avuto più il guizzo giusto per riportatrsi sotto e sferrargli l’attacco decisivo, lasciando il via libera ad uno Stoner che con l’ennesima vittoria, oltre a conquistare la vetta solitaria della classifica, allontana le voci di un suo possibile ritiro a fine stagione.

    Neanche i presunti problemi al braccio del campione del mondo hanno permesso a Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa di insidiarlo, nonostante il distacco stazionasse quasi sempre sul secondo. Il maiorchino, dopo prove non all’altezza del suo potenziale, può dirsi comunque soddisfatto per aver conquistato una seconda posizione insperata alla vigilia, ma ora è costretto a rincorrere il rivale che gli è balzato davanti in vetta alla classifica mondiale di un punto.Per Pedrosa invece soltanto la consolazione di aver conquistato con il terzo posto il suo 100esimo podio in carriera e la consapevolezza di essere attualmente un gradino sotto il suo team-mate.

    Casey Stoner | © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Ai piedi del podio un positivo Andrea Dovizioso, primo al traguardo degli italiano, che si prende la soddisfazione di aver battuto per la prima volta in stagione il suo compagno di team Cal Crutchlow. Le due Yamaha Monster del team Tech 3, come del resto da inizio stagione, chiudono staccati di un abisso dai magnifici tre ma per il momento devono accontentarsi di fare gara a sè occupando stabilmente la quarta e la quinta posizione il che è comunque un ottimo risultato per un team satellite.

    Alle loro spalle la Honda Gresini di Alvaro Bautista che piano piano, gara dopo gara, si sta avvicinando alle prestazioni delle Yamaha clienti. Lo spagnolo precede al traguardo di 5 secondi Valentino Rossi, finalmente primo tra le Ducati, e che può dirsi cautamente soddisfatto dei piccoli miglioramenti della GP12 che gli hanno permesso di battere per la prima volta in stagione il suo compagno di squadra Nicky Hayden, 11esimo al traguardo e ultimo delle moto di cilindrata 1000, mai cosi in difficoltà in questa stagione come oggi.

    Ancora più in difficoltà Ben Spies, in ottava posizione e parecchio in difficoltà seppur con la Yamaha ufficiale. Lo statunitense per il momento deve accontentarsi di lottare con la Honda clienti di Stefan Bradl, battuto soltanto al fotofonish, troppo poco se comparato ai risultati del suo compagno di squadra Lorenzo che con la stessa moto sembra volare e che probabilmente, continuando cosi, gli costeranno la sella della M1.

    A chiudere la top-ten la Ducati di Hector Barbera davanti ad Hayden mentre le uniche CRT arrivate al traguardo sono quelle di Aleix Espargaro e Randy De Puniet, dolorante al traguardo a causa della caduta che ha coinvolto nelle qualifiche anche Edwards, oggi assente, e che gli ha procurato un trauma al torace. Ritirati tutti gli altri.

  • Superbike, Guintoli firma la Superpole a Monza. Sesto Biaggi

    Superbike, Guintoli firma la Superpole a Monza. Sesto Biaggi

    Sylvain Guintoli conquista a sorpresa la pole position del Gran Premio d’Italia che domani ospiterà il quarto appuntamento della stagione 2012 della Superbike. A Monza la maggiore protagonista è stata la pioggia caduta abbondante in mattinata e che ha reso molto insidioso il tracciato brianzolo rimescolando di fatto le carte in tavola.

    La pista bagnata infatti ha favorito la Ducati, bicilindrica a differenza di tutte le altre moto derivate di serie, e che aveva dimostrato di essere poco veloce in tutte le sessioni di prova precedenti, dominate dalle BMW ufficiali e satelliti. La pioggia e il conseguente abbassamento dei tempi ha favorito la casa di Borgo Panigale e Guintoli, che, reduce da una vittoria e un secondo posto nella gara di settimana scorsa ad Assen si toglie la soddisfazione di portare a casa la prima Superpole in carriera, proprio nel “Tempio della Velocità”.

    Sylvain Guintoli © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Al secondo posto la Kawasaki Ninja di Tom Sykes costretto ad abdicare dopo aver conquistato le prime tre pole della stagione. Il britannico firma il record di velocità fermando il tachimetro sui 339,5 km/h, velocità di punta mai raggiunta prima dalle due ruote ma si ferma però a ben sette decimi dalla Ducati Effembert di Guintoli, precedendo al terzo posto Marco Melandri, unico con la BMW in grado di confermarsi nelle prime posizioni. Al quarto posto chiude la prima fila l’altra Ducati di Carlos Checa, che in gara spera nell’aiuto della pioggia per portare a casa un piazzamento importante, cosa che sull’asciutto risulterebbe assai improbabile.

    Apre la seconda fila la Honda di Johnatan Rea mentre l’altro pretendente al titolo Max Biaggi partirà in quinta posizione, alle spalle di Sykes e davanti alla Ducati di Jakub Smrz. Buona prestazione per Davide Giugliano, che in condizioni critiche è riuscito a portare la sua moto fino all’ultima sessione di qualifica, la Superpole 3, anche se non è riuscito a fare meglio dell’ultima piazza, cioè l’ottavo posto.

    Nona posizione per John Hopkins con la Suzuki mentre l’Aprilia di Eugene Laverty chiude la classifica dei migliori dieci con il decimo tempo. Appena fuori dalla top-ten la BMW di Michel Fabrizio, seguito da Leon Camier e dall’altra BMW di Ayrton Badovini. Soltanto 14esimo invece Leon Haslam

  • MotoGP, Stoner in pole all’Estoril davanti a Pedrosa. Rossi 9°

    MotoGP, Stoner in pole all’Estoril davanti a Pedrosa. Rossi 9°

    Casey Stoner conquista la sua prima pole position personale della stagione sul circuito dell’Estoril, teatro del Gran Premio di Portogallo, terzo appuntamento del Mondiale MotoGP.

    Il campione australiano firma il miglior tempo fermando il cronometro sul tempo di 1:37.188 che sa tanto di grande impresa, non tanto per la bravura e lo stile del pilota quanto per le difficoltà dimostrate fino al warm-up dalla Honda nell’ultimo settore, il più ostico per gli ormai noti problemi di chattering che sfavoriscono i piloti dal “cavatappino” in poi.Nonostante ciò, Stoner, grazie anche ad una guida al limite, è riuscito a portare a casa una prima posizione sudatissima, visto che il compagno di squadra Daniel Pedrosa lo segue a ruota, staccato di soli 13 millesimi. Lo spagnolo non è riuscito a spuntarla nei confronti del suo team-mate ma è pronto a giocarsi la vittoria nella gara di domani a cospetto di un buon passo gara che nelle ultime libere di questa mattina lo aveva portato davanti a tutti.

    Al terzo posto la vera sorpresa di giornata, un sempre più positivo Cal Crutchlow, che piazza la sua Yamaha Monster in prima fila staccato di soli 101 millesimi dalla vetta. Il britannico aveva per un attimo anche assaporato la possibilità di partire davanti a tutti ma la fame dei piloti Honda lo ha fatto scalare fino all’ultimo posto della prima fila, risultato comunque più che positivo.

    Il pilota del team Tech3 relega cosi in seconda fila il suo compagno di marca Jorge Lorenzo, scivolato in quarta posizione e mai apparso brillantissimo per tutto week-end portoghese. Il pilota spagnolo, che venerdì ha festeggiato il suo 25esimo compleanno, è però sempre fortissimo sul passo gara tanto che domani in gara cercherà di farsi come regalo la seconda vittoria stagionale per cercare almeno di dare agli avversari il primo segnale del Mondiale.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Anche perchè la Yamaha sembra esserci, come dimostra la quinta posizione di Ben Spies, che sembra ritrovato dopo aver passato i primi due Gran Premi un pò nell’ombra. Le due Yamaha ufficiali precedono la Honda del team Gresini di Alvaro Bautista che proprio all’ultimo giro scalza dalla sesta posizione un Andrea Dovizioso abbastanza incolore, soprattutto se paragonato al suo compagno di squadra Crutchlow, che fino a questo momento lo ha sempre battuto sia in gara che in qualidfica.

    Per trovare la prima Ducati dobbiamo scendere invece fino alla ottava posizione, dove troviamo la prima GP12 satellite di Hector Barbera staccato di soli 63 millesimi dal forlivese e che a sua volta precede di 53 millesimi Valentino Rossi, che questa volta ha fatto meglio del suo compagno di squadra Nicky Hayden, in decima posizione. La nota positiva per il Dottore è che per la prima volta nella stagione il suo distacco è sceso sotto il secondo e la Ducati comincia a dare i primi segnali positivi e incoraggianti di qualche possibile miglioramento, anche se obiettivamnete i primi restano ancora lontani.

    Alle spalle dei primi dieci chiude il gruppetto dei prototipi la Honda LCR del campione del mondo Moto2 Stefan Bradl, davanti alla lunga compagine di CRT aperta da Aleix Espargaro. I nostri Michele Pirro e Mattia Pasini navigano in 16esima e 17esima posizione, mentre penultimo chiude Danilo Petrucci, in 20esima posizione.

    Buone notizie arrivano dalla clinica mobile, dove sono stati trasportati Colin Edwards e Randy De Puniet, autori di un incidente che ha costretto i commissari di gara ad esporre la bandiera rossa e ad interrompere temporaneamente la sessione. La moto del francese dopo una scivolata è andata a finire contro quella dell’americano che nella caduta non ha riportato gravi conseguenze fisiche a parte la frattura della clavicola sinistra già infortunata qualche tempo fa. Con tutta probabilità il texano sarà costretto domani a dare forfait e a non prendere parte alla gara.

  • Ayrton Senna, 18 anni fa moriva il più grande pilota di tutti i tempi

    Ayrton Senna, 18 anni fa moriva il più grande pilota di tutti i tempi

    Cade oggi il 18esimo anniversario della morte di Ayrton Senna, immenso campione della Formula 1 scomparso l’1 maggio del 1994 durante il Gran Premio di San Marino e che negli anni in cui ha corso ha scritto la storia di tutto l’automobilismo sportivo.

    Quel giorno si correva a Imola, terzo appuntamento del Mondiale. Il week-end sammarinese iniziò con infausti presagi, nelle prove del venerdi Rubens Barrichello fu protagonista di un brutto incidente che per poco non diede fine alla sua carriera agonistica. Accadde lo stesso il giorno dopo a Roland Ratzenberger, sebbene con destino diverso. Il pilota austriaco perse il controllo della sua vettura, una Simtek Ford, alla curva intitolata a Gilles Villeneuve andando a schiantarsi contro il muretto e morendo sul colpo.

    Senna, in pole position dopo le qualifiche per la terza volta consecutiva su tre GP, aveva lasciato la McLaren per prendere il posto del suo nemico numero 1, il “Professore” Alain Prost alla guida della Williams Renault, campione del mondo in carica. Al settimo giro della corsa il brasiliano, messo sotto pressione da un giovanissimo Michael Schumacher che gli stava guadagnando terreno alla guida della Benetton Ford e vincitore dei primi due Gran Premi, perse il controllo della sua vettura al Tamburello a causa del cedimento del piantone dello sterzo, finendo violentemente e ad una velocità elevatissima contro le barriere di protezione.

    La gara fu subito interrotta e i soccorsi furono tanto immediati quanto inutili. Il trasporto in ospedale non servì a salvargli la vita tanto erano gravi le ferite e i traumi riportati soprattutto alla testa. Quel giorno la F1 perse uno dei protagonisti più amati nel mondo del circus capace come pochi di entusiasmare gli animi degli appassionati di questo sport.

    Ayrton Senna © Mike Hewitt/Getty Images

    Gli anni particolarmente più gloriosi sono sicuramente quelli passati con la McLaren con la quale ottenne la sua consacrazione definitiva vincendo i suoi tre titoli Mondiali nel 1988, 1990 e 1991. Gli anni nella casa di Woking furono caratterizzati anche dalla grande competizione con il suo compagno-rivale Alain Prost con il quale diede vita a duelli entusuasmanti culminati spesso con grandi imprese da parte del brasiliano. Oltre ai tre titoli iridati Ayrton Senna vanta anche un particolare record, è infatti il pilota ad aver ottenuto più pole position (67) in relazione ai Gran Premi disputati (161). Solo il sette volte campione del mondo Michael Schumacher è riuscito nell’impresa di battere questo record con 68 partenze dalla prima posizione, sebbene abbia disputato quasi il doppio dei GP con 288 gare sulle spalle, ed è terzo nella storia della F1 per numero di vittorie, 41, dietro proprio al campione tedesco, che primeggia con 91 successi, e Prost con 51.

    Senza quel maledetto 1 maggio del 1994 oggi Ayrton avrebbe 52 anni. Uomo dalle grandi doti umane non solo per il suo impegno nel sociale, di cui tutti siamo a conoscenza, ma forse in pochi ricorderanno il soccorso prestato ad un pilota che aveva subito un incidente durante le prove del Gran Premio del Belgio nel 1992 schizzando fuori dalla sua McLaren senza pensarci su due volte e al rischio che avrebbe corso con la vettura incidentata in mezzo alla pista, pilota dalla grandissima caratura e di forte personalità, anche se non particolarmente attivo con le telecamere a causa del suo carattere schivo e riservato. Non per questo non può essere considerato uno dei piloti più forti che la Formula 1 abbia  mai avuto, forse il più grande di sempre, il suo ricordo è da sempre vivo nella memoria di tutti gli appassionati di questo sport e non solo, mito della Formula 1 al quale le nuove generazioni dell’automobilismo che cominciano sin da piccoli ad avvicinarsi a questo sport si ispirano perchè Ayrton Senna non era un semplice pilota ma “il” pilota.

    VIDEO TRIBUTO AYRTON SENNA

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  • Romano Fenati, il nuovo fenomeno. Un pò Rossi un pò Sic

    Romano Fenati, il nuovo fenomeno. Un pò Rossi un pò Sic

    Il motociclismo italiano (e non solo) da oggi ha un nome nuovo: è quello di Romano Fenati, sedicenne pilota del Team Italia FMI che milita nella classe Moto 3, ultima nata nel Motomondiale e che ha preso il posto della 125, la “ottavo di litro” andata in pensione con il Gran Premio della Comunità Valenciana dello scorso anno.

    Già vincitore del Campionato Europeo Velocità del 125 nel 2011, grazie al successo odierno nel Gran Premio di Spagna, ottenuto in condizioni pazze sul circuito di Jerez de la Frontera, il pilota marchigiano ha conquistato la sua prima vittoria dopo appena Motomondiale, sebbene anche dalla prima gara in Qatar, al suo esordio, avesse dimostrato di avere le doti giuste per affermarsi. Non solo, grazie al successo ottenuto in terra spagnola, Fenati riporta l’Italia sul gradino più alto del podio nella classe minore, successo che mancava da ben 49 gare, ultimo quello ottenuto da Andrea Iannone nel Gran Premio di Catalogna nel 2009.

    Semplicemente perfetta la sua condotta di gara in condizioni tutt’altro che semplici vista l’abbondante pioggia che aveva reso molto insidioso l’asfalto di Jerez. Insidie che hanno colpito i suoi principali rivali, ma non lui, che nonostante il grande vantaggio accumulato sui suoi diretti avversari ha continuato a  spingere portando a ben 40 secondi il distacco dal secondo classificato, statistica di cui non si ha ricordo nel motciclismo. Niente male per un esordiente di soli 16 anni che ha dimostrato di avere una maturità e un coraggio fuori dal comune.

    Romano Fenati © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Proprio per questa caratteristica oggi ha ricordato molto il nostro Marco Simoncelli, un “pazzo” del Motomondiale così come lo ha definito il Dottor Costa, uno che non si risparmiava mai in gara, un altro predestinato che siamo sicuri avrebbe dato ancora tanto al mondo delle corse e che ci è stato strappato via troppo presto. Per molti aspetti questi due piloti hanno molto in comune, anche se per fare simili paragoni è ancora molto presto, il giovane Romano Fenati è ancora all’inizio di un lungo cammino che si spera lo porti a togliersi tantissime soddisfazioni, ma certo è che questa storica affermazione lo pone insieme a tanti nomi illustri che hanno fatto la storia del motociclismo come quello di Valentino Rossi e con il quale i paragoni si sprecano, il pilota marchigiano ricorda infatti tantissimo anche il Rossi di inizio carriera per la “fame di vittoria” che dimostra già di possedere a questa giovane età.

    Intanto con un secondo ed un primo posto nelle prime due gare si gode il primato solitario in vetta alla classifica Mondiale con 45 punti, cosa impensabile fino a pochi mesi fa ma che di fatto lo lancia tra i protagonisti di questo sport.

    Video ultimo giro trionfale di Romano Fenati a Jerez

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  • MotoGP, Stoner vince in casa di Lorenzo. Rossi 9°

    MotoGP, Stoner vince in casa di Lorenzo. Rossi 9°

    Casey Stoner si aggiudica il secondo appuntamento stagionale del Mondiale 2012 vincendo meritatamente il Gran Premio di Spagna. Il campione del mondo australiano conquista la sua prima vittoria sul circuito di Jerez de la Frontera, tana del nemico numero uno Jorge Lorenzo, anche un pò a sorpresa vista la non brillantissima prestazione delle qualifiche che lo hanno classificato soltanto in quinta posizione, oltretutto il tracciato spagnolo non è da sempre uno dei preferiti dall’australiano.

    Ma oggi il pilota della Honda ha dimostrato di saper difendersi alla grande anche su un circuito a lui ostico soprattutto quando nel finale le gomme hanno cominciato a calare di prestazione. A differenza del Qatar, dove perse di consistenza cedendo la prima e la seconda posizione a Lorenzo e a Pedrosa, l’australiano trova l’accelerazione definitiva negli ultimi giri della gara rendendo vani gli attacchi di Lorenzo che si era riportato prepotentemente su di lui e andando a conquistare il suo 40esimo successo in carriera.

    Allo spagnolo della Yamaha invece non riesce la stessa rimonta di Doha e deve accontentarsi della seconda posizione in casa sua, laddove gli anni scorsi aveva quasi sempre lasciato soltanto le briciole agli avversari. Il maiorchino è stato bravo a ridurre il gap da Stoner nella parte centrale della corsa ma lo sforzo notevole fatto fare alle gomme lo costringe nel finale a qualche lungo di troppo che gli impedisce di giocarsi la vittoria fino alla fine, ma che comunque non gli compromette la vetta della classifica con i suoi 45 punti.

    Casey Stoner © CRISTINA QUICLER AFP/Getty Images

    Stesso podio del Qatar, solo con protagonisti invertiti, con Dani Pedrosa, terzo, che nel finale ha il suo bel da fare per difendersi dagli attacchi di un arrembante Cal Crutchlow, in crescita con la Yamaha del team Tech 3. Alla fine saranno pochi i millesimi che divideranno i due piloti al traguardo. Più staccato invece, ma stabilmente per tutta la gara in quinta posizione, Andrea Dovizioso, ancora una volta battuto dal suo compagno di squadra e in attesa di tempi migliori per ritornare a lottare con i primi.

    Sesto posto per la Honda Gresini di Alvaro Bautista davanti all’altra Honda del team LCR di Stefan Bradl. Il campione del mondo della classe Moto 2 riesce a beffare nel finale Nicky Hayden, ancora primo delle Ducati al traguardo. Lo statunitense è protagonista di una prima parte di gara strepitosa e coraggiosa al limite della guida che aveva fatto presagire ad un risultato diverso per la casa bolognese. E invece con il passare dei giri il ritmo del campione del mondo 2006  perde di consistenza, e complice anche un contatto con Crutchlow, finisce con il lottare nelle retrovie.

    Hayden riesce comunque a chiudere ancora una volta davanti al suo team-mate Valentino Rossi, mai nel vivo della gara e protagonista soltanto del duello con Barbera, che alla fine deve cedergli la posizione. Il Dottore è ancora alle prese con qualche problema di troppo sulla sua GP12 e alla fine sono tanti i 34 secondi di distacco dalla vetta ma probabilmente a pesare di più sono i 6 secondi di ritardo dal compagno di squadra.

    In difficoltà ancora una volta Ben Spies, che come in Qatar chiude con una prestazione deludente. L’americano, campione del mondo Superbike nel 2009, sembra un lontano parente del pilota ammirato in questi anni ma ha come attenuante il fatto di non essere in perfette condizioni fisiche. Alle sue spalle soltanto le CRT capitanate da Aleix Espargaro, fratello di Pol che ha vinto in Moto 2, seguito dai nostri Danilo Petrucci e Mattia Pasini.

    Penultimo, in 16esima posizione, Colin Edwards in mezzo a Ivan Silva e Karel Abraham. Ritiri soltanto per le CRT di Randy De Puniet, Michele Pirro, Yonny Hernandez e James Ellison.

     

  • Fenomenale Romano Fenati. Espargaro beffa Marquez

    Fenomenale Romano Fenati. Espargaro beffa Marquez

    Uno straordinario Romano Fenati conquista il Gran Premio di Spagna dominando sul circuito di Jerez de la Frontera. Il pilota marchigiano, appena sedicenne da qualche mese, ottiene la sua prima vittoria nel Motomondiale dopo sole due gare, centrando la sua prima soddisfazione assoluta dopo aver conquistato un’ottima seconda posizione nel Gran Premio inaugurale della Moto3, in Qatar. Nella classe intermedia invece Pol Espargaro ha la meglio su Marq Marquez, beffato dall’arrivo della pioggia che ha stoppato la corsa oltre i 2/3 di gara decretando l’ordine di arrivo del giro precedente quando lo spagnolo della Kalex era ancora davanti al connazionale.

    MOTO 3 – L’asfalto reso umido dalla pioggia caduta abbondante in mattinata si trasforma in insidia per tutti i piloti che faticano parecchio a restare in piedi. Romano Fenati, Louis Rossi e il poleman di giornata Alex Rins sembrano avere un’altro passo, con quest’ultimo che cerca di allungare sui due avversari, in bagarre tra di loro. Ma l’insidia è dietro l’angolo, lo spagnolo infatti va lungo in una curva e dopo aver accumulato un buon vantaggio rientra in lotta con i rivali.

    Romano Fenati © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Il primo a dire addio ai sogni di gloria è il francese Rossi, che a 14 giri dalla fine scivola in curva. Stessa sorte poco più tardi per Rins, che spalanca le porte della vittoria al nostro Fenati, che nonostante abbia il comando della corsa saldamente in pugno anzichè rallentare spinge sempre di più portando al termine della gara un vantaggio imbarazzante sugli avversari: ben 40 secondi.

    Lo spagnolo, aiutato a rientrare in pista dai commissari di gara, chiude in quarta posizione alle spalle di Luis Salom, secondo, e Sandro Cortese che sale sul gradino più basso del podio. Ottimo risultato anche per Niccolò Antonelli, che è riuscito a portare a casa un’importante ottava posizione in una gara ad eliminazione diretta che ha visto tagliare il traguardo soltanto 17 piloti su 37.

    MOTO 2 – Pol Espargaro trionfa nella classe Moto 2 dopo una gara rocambolesca iniziata con condizioni d ‘asciutto e terminata sul baganato. Lo spagnolo beffa nel finale il connazionale Marc Marquez, quando la gara viene interrotta dalla bandiera rossa per l’arrivo della pioggia. L’ordine d’arrivo viene dunque fissato al giro 17, quello precedente all’interruzione della gara in cui Espargaro era ancora davanti a Marquez.

    Alle spalle dei primi due lo svizzero Thomas Luthi e l’inglese Scott Redding, protagonisti nelle prime battute di gara. Il migliore degli italiani è Claudio Corti, in sesta posizione, mentre delude Andrea Iannone che chiude la sua gara soltanto in 14esima posizione.

  • Lorenzo in pole a Jerez, fiasco Rossi è 13°

    Lorenzo in pole a Jerez, fiasco Rossi è 13°

    In attesa di ripetersi e salire sul gradino più alto del podio anche domani, Jorge Lorenzo fa 2 su 2 e, dopo quella conquistata a Losail in Qatar, fa sua anche la pole position del Gran Premio di Spagna, la 20esima in carriera in MotoGP. Sul circuito di Jerez de la Frontera lo spagnolo vice campione del mondo ha ingaggiato un duello a distanza entusiasmante e infuocato con il connazionale Dani Pedrosa per ottenere la pole, l’uno togliendo all’altro il miglior tempo giro dopo giro. Alla fine a spuntarla è stato il pilota della Yamaha che ha staccato uno strepitoso 1:39.532 con il quale ha preceduto di soli 135 millesimi l’alfiere della Honda, unico in grado di tenere il ritmo di Por Fuera vedendo i distacchi dal terzo in poi.

    A completare la prima fila una vera e propria sorpresa, Nicky Hayden con la Ducati. Lo statunitense è riuscito a portare al limite la sua Desmosedici, cosa che invece non è riuscita a Valentino Rossi in evidente difficoltà con la GP12 concepita e realizzata in base alle sue necessità e direttive ma che ha fatto ancora peggio dell’esordio chiudendo la qualifica con il 13esimo tempo, addirittura peggio della CRT (che montano un motore 800 cc) di Randy De Puniet e delle due Ducati clienti di Karel Abraham ed Hector Barbera. La giornata viene resa ancora più amara e disastrosa se si da uno sguardo ai tempi del Dottore, circa 3 secondi e mezzo dal leader e un secondo netto dalla Ducati di Barbera che lo precede in griglia. A questo punto ci si chiede come sia possibile che con la stessa e identica moto Hayden abbia raccolto un ottimo risultato piazzando la Ducati in prima fila e Rossi stenti non solo a trovare la prestazione ma anche un minimo di feeling con la moto. Domani il sette volte campione del mondo farà la danza della pioggia (attesa tra l’altro nella mattinata) dal momento che ieri Valentino sull’asfalto umido è stato uno dei migliori chiudendo con il secondo miglior tempo, difficile infatti che con pista asciutta come sul finale di qualifica il pilota italiano riesca a trovare lo spunto giusto per fare una gara decorosa.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Bene Cal Crutchlow che apre la seconda fila con la Yamaha Tech 3 privata di Poncharal perdendo l’opportunità di partire dalla prima di soli 7 millesimi. Attardato anche Casey Stoner: il campione del mondo in carica soffre ancora i nuovi pneumatici e non fa meglio del quinto tempo, staccato dalla vetta di 1 secondo e 45 millesimi. A seguire due Yamaha, quella “Factory” di Ben Spies e quella clienti di Andrea Dovizioso, rispettivamente in sesta e settima posizione. Ottavo tempo per Alvaro Bautista sulla Honda del team Gresini sulla soglia dei due secondio di ritardo da Lorenzo, poi Stefan Bradl (Honda LCR) e il primo delle moto CRT Randy De Puniet che, come riportato sopra, ha avuto il merito di portare la sua ART davanti a 3 Ducati 1000 cc.

    L’appuntamento è per domani alle 14:00 con il via al Gran Premio di Spagna, seconda prova del Motomondiale 2012.