Categoria: Motori

  • Stoner annuncia il ritiro dalle corse

    Stoner annuncia il ritiro dalle corse

    Annuncio shock in MotoGP. Nella tradizionale conferenza stampa del giovedì alla vigilia delle prove libere del Gran Premio di Francia che si correrà a Le Mans in questo week-end, Casey Stoner ha comunicato il suo ritiro dalle corse a fine stagione. L’intenzione di appendere il casco al chiodo in realtà circolava già da diverse settimane nel paddock ma il pilota australiano aveva sempre dribblato ogni tipo di domanda riguardo al suo futuro e nessuno si aspettava un addio così prematuro. Stoner infatti il prossimo ottobre compirà 27 anni, non di certo un’età da “pensione” per questo sport che perde uno dei suoi simboli dell’ultimo cinquennio.

    Sono due anni che pensavo a questa cosa. Ne ho parlato a lungo con la mia famiglia e alla fine ho preso la decisione di ritirarmi alla fine del 2012. Nel 2013 non correrò più. Ci sono molte cose di quest’ambiente e di questa vita che non erano compatibili con me, non mi piacevano. Ho passato molti momenti bellissimi e indimenticabili però questa è la mia decisione“.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Decisione quindi che non sarebbe maturata per stare più vicino alla sua famiglia, la moglie Adriana sposata nel 2007 e la figlia Alessandra nata 3 mesi fa, ma che affonda le sue radici nella perdita di passione verso la MotoGP di oggi che non considera più il suo mondo. Stoner si è laureato due volte campione del mondo nella classe regina nel 2007 in sella alla Ducati e l’anno scorso al suo primo anno nel team Honda ufficiale e attualmente guida la classifica iridata con 66 punti precedendo il rivale Jorge Lorenzo di una sola lunghezza. Ha vinto 2 dei 3 GP disputati fin qui in questa stagione, in totale nella sua carriera in MotoGP sono 35 le vittorie (42 se si considerano anche le classi inferiori), 35 le pole position e 62 i podi. Il suo stile di guida aggressivo ha fatto esaltare tanti milioni di appassionati delle due ruote.

    Stoner è colui che ha portato la Ducati all’unico trionfo fino ad ora in MotoGP, con la casa di Borgo Panigale ha trascorso 4 anni intensi che hanno portato tanto gioie e ottimi risultati. Poi il passaggio alla Honda che ha puntato tutto sul pilota australiano per tornare a vincere, missione riuscita al primo anno nel quale ha stracciato tutti gli avversari vincendo 10 delle 17 gare previste dal calendario. L’annuncio del ritiro ha sorpreso anche Valentino Rossi che nell’ultimo periodo aveva avuto degli attriti con l’australiano, rapporto incrinatosi definitivamente dopo il Gran Premio di Jerez del 2011 quando il Dottore in fase di sorpasso fece cascare Stoner: “È una brutta notizia per la MotoGP. Perdiamo un grande rivale e pilota, ma è una sua decisione, intima, e va rispettata“.

  • Rossi in Superbike? Flammini invita il Dottore

    Rossi in Superbike? Flammini invita il Dottore

    Valentino Rossi in Superbike è più che un’idea. Ad affermarlo è lo stesso patron delle derivate di serie Maurizio Flammini che senza troppi giri di parole invita il campione di Tavullia a trasferirsi nel suo campionato, nel quale ritroverebbe tanti amici-rivali protagonisti nel passato di battaglie epiche in MotoGP quali Max Biaggi, Marco Melandri e Carlos Checa.

    Il tutto all’indomani dell’annuncio ufficiale del passaggio da La7 a Mediaset, che ha acquisito da Infront Sports&Media i diritti per trasmettere per il triennio successivo le gare del Mondiale Superbike, con opzione per il triennio successivo, puntando a far crescere un circuito che si caratterizza per un alto numero di piloti e costruttori in pista rispetto al campionato concorrente a cui ormai prendono parte soltanto tre delle grandi scuderie mondiali ovvero Honda, Yamaha e Ducati.

    Il Dottore che attualmente sta facendo molta fatica in sella alla sua Ducati a tenere il passo dei primi nella categoria dei prototipi, secondo Flammini ritornerebbe ad essere protagonista assoluto in Superbike, categoria che in effetti ha fatto rinascere piloti che sembravano avviarsi sul viale del tramonto e che invece hanno trovato le motivazioni giuste per rimettersi in gioco arrivando a vincere anche il campionato del mondo. Appunto Max Biaggi, il cui unico neo è quello di non essere riuscito ad affermarsi nella classe regina della MotoGP, ma che dopo due anni di apprendistato è riuscito ad adattare il suo stile di guida nelle derivate di serie, di cui, alla veneranda età di quasi 40 anni, è ancora protagonista assoluto.

    Valentino Rossi © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    La Superbike sta vivendo il periodo di maggior visibilità, non a caso da settimane si stanno registrando i record di ascolti in una categoria sempre di più in ascesa e che sta registrando una sempre più costante crescita di appassionati visti i tanti duelli messi in pista dai vari protagonisti, al contrario della MotoGP, che invece è in lieve calo di ascolti. Anche Rossi la settimana scorsa aveva esaltato le gare della Superbike dopo le 2 manche del Gran Premio d’Europa sul circuito di Donington attraverso la sua pagina Twitter scrivendo poche ma significative parole: “Che razza di gara la Superbike! Che bagarre, bravi tutti”, sminuendo quelle della MotoGP: “Purtroppo le nostre gare sono diventate molto più noiose”.

    E dunque il suo approdo nelle derivate di serie potrebbe essere una reale possibilità ma soprattutto un sogno realizzabile.

  • Massa in bilico, la Ferrari pensa al suo sostituto?

    Massa in bilico, la Ferrari pensa al suo sostituto?

    Felipe Massa rischia il posto. Esauriti i termini del week-end spagnolo che ha regalato ancora una volta una prestazione deludente del brasiliano che chiuso soltanto 15esimo, si torna a parlare del suo possibile futuro, che oggi più che mai sta facendo riflettere e non poco i piani alti di Maranello.

    Alle prestazioni eccelse del compagno di squadra Fernando Alonso, primo nel Mondiale in coabitazione con Sebastian Vettel a quota 61 punti, fanno da contraltare infatti quelle poco brillanti del vice-campione del mondo 2008, che ha a malapena raccolto due punti nel Gran Premio del Bahrain. La Ferrari, nonostante un periodo poco brillante a livello prestazionale sta pensando seriamente ai due titoli mondiali in ballo, e se grazie allo spagnolo quello piloti è ancora tutto da combattere, in quello costruttori la quarta posizione alle spalle anche della Lotus non soddisfa affatto, per questo nel team si sta pensando già ad un possibile sostituto che possa prendere il posto del brasiliano in questa avvincente stagione.

    Già qualche tempo fa si era accostato alla Rossa il nome di Sergio Perez, pilota di proprietà Ferrari ma che difficilmente la Sauber farà ritornare a stagione in corso alla casa madre, e per questo motivo si vagliano altre offerte, in primis quella di Paul Di Resta, promettente pilota scozzese attualmente in forza alla Force India. Il giovane pilota occupa la 12esima posizone in classifica e vive una situazione simile a quella della Ferrari visto che con i suoi 15 punti sta stracciando il suo compagno di squadra Nico Hulkenberg, 15esimo ma a quota 3 soli punti.

    Felipe Massa © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Di Resta sarebbe il pilota ideale, farebbe da degno secondo ad Alonso e inoltre porterebbe punti importanti in cascina per aumentare le possibilità di avvicinare i primi nel campionato costruttori. Nei giorni scorsi, durante il week-end del Gran Premio di Spagna, Anthony Hamilton, padre di Lewis e manager dello scozzese, è stato avvistato nel box Ferrari ad intrattenersi con alcuni uomini di Maranello, e tutto lascia pensare che l’operazione potrebbe essere completata dopo il Gran Premio di Montecarlo, ma non è da scartare nenache l’ipotesi Hulkenberg, che non sta riuscendo ad espremersi ai massimi livelli apprezzati in Williams, con la quale conquistò la pole del Gran Premio del Brasile nel 2010.

    Il sedile lasciato scoperto nella scuderia indiana potrebbe essere preso, anzi ripreso da Adrian Sutil, che ha chiuso la causa penale con Eric Lux, manager della Lotus che era stato ferito in locale dal pilota tedesco con conseguente condanna a 18 mesi con condizionale. Il pilota era stato dunque sospeso dalla Force India in attesa della conclusione del processo, e adesso potrebbe far ritorno nel team che lo ha scaricato.

    A questo punto ci si aspettano delle risposte (in pista) da Felipe Massa, uno dei piloti più discussi di sempre, prepariamoci dunque a vivere delle possibili sorprese in un Mondiale che di sorprese ne sta già regalando parecchie, come dimostrano i risultati di queste prime 5 gare che hanno visto vincitori 5 piloti di 5 costruttori diversi.

  • MotoGP su Sky, a Mediaset i diritti della Superbike

    MotoGP su Sky, a Mediaset i diritti della Superbike

    La MotoGP sbarca su Sky. L’emittente satellitare del magnate Rupert Murdoch ha infatti annunciato l’acquisto della massima categoria del Motomondiale assieme alle sorelle Moto2 e Moto3, che dalla stagione 2014, anno in cui terminerà il contratto ancora vigente con Mediaset, saranno visibili soltanto a pagamento e non più in chiaro.

    Secondo alcune fonti l’accordo tra Sky e la Dorna, la società spagnola che cura gli interessi del Motomondiale, sarebbe stato raggiunto sulla base di 17 milioni, cifra con la quale la società di Murdoch si è assicurata tutte e 18 gare del campionato. L’accordo tra le due società prevede anche una clausola con la quale l’emittente televisiva si impegna a trasmettere almeno 8 gare, presumibilmete le più importanti, in chiaro, e aquesto punto resta da capire chi avrà la voglia di aggiudicarsi una competizione in calo di ascolti, complice soprattutto l’assenza di piloti italiani competitivi visto che il maggior rappresentante Valentino Rossi, protagonista di battaglie epiche in tutto il decennio che ha accompagnato la collaborazione tra il Motomondiale e Mediaset, sta vivendo il momento di maggiore crisi in sella alla sua Ducati. L’ipotesi più probabile è che la collaborazione resti in famiglia con la messa in onda delle gare su Cielo, canale del digitale terrestre sempre di proprietà di Murdoch, anche se le probabilità di vederle sulla Rai o sulla stessa Mediaset non sono del tutto da scartare.

    MotoGP © MIGUEL RIOPA AFP/Getty Images

    L’impresa controllata dalla Holding Fininvest, proprietà della famiglia Berlusconi, che ha “scaricato” il Motomondiale ”dopo un rapporto pluriennale ricco di soddisfazioni, in assenza di certezze sui regolamenti e sul numero di Case e di campioni presenti nel 2014“, non resterà però a bocca asciutta. La società ha infatti deciso di puntare forte sul campionato delle derivate di serie, la Superbike, campionato sempre di più in ascesa e che sta registrando una sempre più costante crescita di appassionati grazie alle lotte mozzafiato messe in atto in pista dai piloti soprattutto quelli italiani con Max Biaggi e Marco Melandri. L’azienda di Cologno ha acquisito da Infront Sports&Media i diritti esclusivi del Mondiale a partire dal 2013, anno di scadenza con La7 che attualmente ne detiene i diritti, fino al 2015, con opzione per il triennio successivo, puntando su “un circuito molto competitivo che si caratterizza per un alto numero di piloti e scuderie ufficiali in pista (Bmw, Honda, Suzuki, Kawasaki, Aprilia e Ducati) rispetto al campionato concorrente della MotoGP, oltre che per una formula che vede gareggiare moto di serie praticamente uguali a quelle disponibili sul mercato per il pubblico degli appassionati“.

    Dall’anno prossimo dunque Mediaset trasmetterà entrambe le competizioni, a meno che con sorprese dell’ultimo minuto Sky non decida di acquistare con un’anno di anticipo il Mondiale dei prototipi.

  • F1, pagelle GP Spagna. Maldonado “gloria nazionale”

    F1, pagelle GP Spagna. Maldonado “gloria nazionale”

    Non finisce di stupire il campionato del mondo 2012 di F1, uno dei più combattuti degli ultimi anni. Il week-end spagnolo ha regalato il quinto vincitore diverso, sia come pilota che come costruttore, su cinque gare, ultimo quello storico di Pastor Maldonado, primo pilota venezuelano a vincere un GP. Si conferma bravissimo ancora una volta Fernando Alonso, che conquista un ottimo secondo posto, cosi come Kimi Raikkonen, ancora a podio. Sugli scudi anche Lewis Hamilton e Kamui Kobayashi. Male invece Jenson Button, Mark Webber e Felipe Massa.

    Maldonado 10 – massimo voto per il protagonista assoluto di questo GP. Evita di compromettere la sua gara facendo sfilare Alonso al via, poi gestisce la gara da leader vero senza la benchè minima sbavatura. Magistrale il giro più veloce in prossimità nel secondo pit dello spagnolo che intanto aveva finito le gomme e che gli ha permesso il sorpasso. Dopo la pole regalatagli gentilmente dal pasticcio della McLaren corona il suo week-end perfetto con la prima vittoria in F1, e per questo nel suo paese c’è già chi vuole santificarlo.

    Williams 10 e lode – ritorno alla vittoria nel giorno più significativo, ovvero nel 70esimo compleanno del suo fondatore Frank Williams, presente ai box e visibilmente emozionato. Risultato meritato vista la crescita esponenziale della vettura di quest’anno che potrebbe riportare la scuderia ai fasti di un tempo.

    Alonso 9,5 – vincere davanti al pubblico di casa poteva essere il massimo per lo spagnolo che ce l ha messa tutta per ripagare l’apporto dei suoi fans. La macchina però, a suo dire, lo tradisce nel finale e deve accontentarsi della seconda piazza, che porta comunque punti preziosi in cascina. Si comporta sempre da vero leader, quale nel team in effetti lo è.

    Raikkonen 9 – il secondo podio consecutivo è la giusta ricompensa per il finlandese, che da quando è ritornato ha sempre dimostrato di non aver perso lo smalto dei tempi migliori. Ha solo da recriminare al box, che lo tiene inspiegabilmente in pista con gomme finite per una presunta quarta sosta di Maldonando e Alonso, che alla fine non è arrivata. Ha la forza nel finale di riportarsi negli scarichi dello spagnolo, quando però ormai è troppo tardi per attaccarlo. Ciliegina sulla torta dedica il suo risultato alla mamma. Genio.

    Pastor Maldonado © Tom Gandolfini/AFP/GettyImages

    Grosjean 8 – ottima la prestazione del francese che continua a sorprendere e soprattutto a portare punti importanti al team. Per lui anche la consolazione di aver ottenuto il giro più veloce della gara. Niente male.

    Kobayashi 9 – la scelta di aver risparmiato un treno di gomme in qualifica ha pagato. Il giapponese senza acuti di rilievo chiude la gara in quinta posizione ma soprattutto vince la sfida in famiglia con il suo compagno di squadra Sergio Perez. Questa volta è toccato a lui portare in alto i colori della Sauber.

    Vettel 7,5 – il risultato non rispecchia tutto quanto messo in pista dal tedesco, che si batte fin dalla partenza per cercare di guadagnare terreno sui primi. Una penalizzazione eccessiva, presa nello stesso momento e per la stessa ragione da Massa, ne rallenta l’azione ma comunque riesce a limitare i danni portando a casa un sesto posto che gli permette di mantenere la leadrship della classifica mondiale in coabitazione con Fernando Alonso.

    Hamilton 8,5 – parte ultimo retrocesso da una penalizzazione di cui non ha colpa e che forse in fin dei conti è risultata anche eccessiva. Lui in gara fa quel che può, esaltandosi a suon di soprpassi come solo lui sa fare, cercandi di risparmaire al massimo gli pneumatici che nel clima infuocato della Spagna si consumavano velocemente. Alla fine deve arrendersi proprio a causa delle gomme finite ma l’ottavo posto davanti al compagno di squadra porta allo stesso tempo tanta soddisfazione e tanto rammarico.

    Button 5,5 – lui che è cosi bravo nell’usare le gomme va i crisi come non mai e si vede. Parte davanti al compagno di squadra, retrocesso ultimo, a fine gara gli termina dietro. Doveva ma soprattutto poteva fare di meglio sin dalle qualifiche. Non pervenuto.

    Mclaren 3 – week-end nero per la suderia inglese che comincia malissimo sin dalle qualifiche con il pasticcio del carburante che costa la pole position a Hamilton. Come se non bastasse per la terza volta consecutiva la gara dell’inglese viene condizionata ai box dall’errore dei meccanici che lo tengono ai box più del previsto. Tutto da dimenticare

    Massa 4 – pessimo in qualifica con il 17esimo tempo (recupera una posizione poi per la retrocessione di Hamilton in ultima posizione), parte bene e difende egregiamente la sua posizione ma si perde rovinando la sua gara subendo una penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle.

    Webber 5 – totalmente in confusione, cosi come la Red Bull. Praticamente evanescente sia in qualifica, fuori gia in Q2, e in gara tanto che senza penalizzazioni riesce ad arrivare dietro anche al suo compagno di squadra

  • Superbike, Melandri e Rea i re del GP d’Europa

    Superbike, Melandri e Rea i re del GP d’Europa

    A Donington Park, quinto appuntamento del Mondiale Superbike valevole per il Gran Premio d’Europa, si impongono Marco Melandri, vittorioso in gara 1, e Johnatan Rea, vincitore di un discussissimo secondo round. Limita i danni il centauro di casa Aprilia Max Biaggi, che nonostante non abbia vinto si riporta in vetta alla classifica mondiale complice un week-end più che opaco del campione del mondo in carica Carlos Checa.

    GARA 1 – Vittoria storica per Marco Melandri che regala alla Bmw il primo successo in carriera nelle derivate di serie. Il pilota italiano, forte di una migliore gestione degli pneumatici ha piazzato il guizzo decisivo nel finale ai danni di Tom Sykes andando a prendersi la prima meritatissima vittoria della stagione.

    A completare una prima manche perfetta ci pensa il compagno di squadra Leon Haslam che grazie al suo secondo posto porta alla casa di Monaco di Baviera anche la prima doppietta della storia, con l’inglese che deve recriminare per un errore alla chicane “esse” senza il quale avrebbe potuto puntare anche alla vittoria.

    Al terzo posto Tom Sykes, che dopo la pole di ieri riesce a portare almeno la sua Kawasaki sul gradino più basso del podio mentre Max Biaggi, per la foga di conquistare il podio è costretto a lasciare il quarto posto alla Honda di Johnatan Rea e ad accontentarsi del terzo posto.

    Marco Melandri © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Tre inglesi padroni di casa, e due italiani a fare la gara sin dall’inizio. Alle loro spalle il vuoto con Carlos Checa e Davide Giugliano, rispettivamente sesto e settimo, staccati di una vita con le Ducati Althea. Ottavo posto per l’altra Ducati, quella Effembert, di Sylvain Guintoli. Resiste nella top-ten Michel Fabrizio, decimo con la Bmw Motorrad Italia, davanti al compagno di squadra Ayrton Badovini. Davanti a loro la Suzuki di Leon Camier.

    GARA 2 – Pressochè un remake di gara 1 i 5 protagonisti fanno il vuoto e si giocano la vittoria anche nella seconda manche. Questa volta a spuntarla è il pilota della Honda Johnatan Rea, che in modo molto rocambolesco conquista la seconda vittoria della stagione dopo quella ottenuta ad Assen.

    Il nordirlandese infatti è protagonista all’ultima curva dell’ultimo giro di un contatto con il connazionale Haslam, il quale, perdendo l’equilibrio, finisce contro il compagno di squadra Marco Melandri, rovinando parzialmente quanto fatto di buono in gara 1. Risultato, ritiro per l’italiano, 15esimo posto in ultima posizione per l’inglese, che comunque non cancella la crescita del team tedesco dall’inizio della stagione.

    Il tutto a favore di Max Biaggi che ringrazia la coppia Bmw e conclude la gara con un insperato (alla vigilia) secondo posto, che gli permette di fare un ulteriore balzo in avanti in vetta alla classifica. Terzo il poleman di giornata Tom Sykes, velocissimo sul singolo giro, ma ancora non perfetto sulla distanza di gara.

    Carlos Checa esce invece con le ossa rotta dal week-end europeo. Il campione del mondo in carica dopo una prima gara deludente viene toccato nelle fasi iniziali da Eugene Laverty, che lo manda sulla ghiaia e lo costringe ad abbandonare la corsa. Ritiroche gli fa perdere anche la seconda posizione in classifica in favore di Tom Sykes, che ora insegue il centauro romano a sole cinque lunghezze.

     

  • Super Maldonado batte Alonso a Barcellona. Vettel 6°

    Super Maldonado batte Alonso a Barcellona. Vettel 6°

    Cinque su cinque. Tanti infatti sono i vincitori diversi delle prime cinque gare di questo equilibratissimo Mondiale 2012 di Formula 1, che oggi ha visto trionfare Pastor Maldonado, salito sul gradino più alto del podio assaporando il gusto dolce della prima vittoria in Formula 1, ma non è tutto.

    L’ex campione del mondo della GP2 è infatti il primo venezuelano a centrare un successo in F1, e lo fa vincendo il Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò nei pressi di Barcellona, regalando a Frank Williams il ritorno alla vittoria proprio nel giorno del suo 70esimo compleanno, vittoria che mancava da ben otto anni dal Gran Premio del Brasile del 2004 con Juan Pablo Montoya. Non è un caso che il ritorno alla vittoria coincida con l’anno del ritorno del motore Renault, binomio che ha caratterizzato le vittorie della scuderia negli anni 90, e con questo meritatissimo successo il team di Groove diventa la quinta vettura diversa vincente nei primi cinque GP di quest’anno.

    Da evidenziare la prestazione di Maldonado, che dopo aver perso la testa della corsa alla partenza in favore di Fernando Alonso, riesce a recuperare con una grandissima strategia di gara e a scavalcare lo spagnolo al secondo pit-stop, grazie anche ad un giro record che gli permette di guadagnare ben 2 secondi all’idolo di casa. Da vero veterano poi la gestione della prima posizone, mai messa in dubbio neanche nel finale quando Alonso cominciava a farsi minaccioso negli specchietti ma senza riuscire a trovare il guizzo giusto per portargli l’attacco definitivo.

    Il pilota della Ferrari dal canto suo deve recriminare per quel doppiaggio su Charles Pic della Marussia in prossimità della sua seconda sosta che gli ha fatto perdere decimi importanti per la vittoria, anche se è fuori di dubbio che anche senza questo episodio difficilmente avrebbe battuto il super-Maldonado di oggi. Non è bastato infatti l’apporto incredibile del suo pubblico allo spagnolo che nel finale deve ancora lottare con problemi di usura gomme, ma tutto sommato può comunque consolarsi per la continua crescita della Ferrari che nelle sue mani sembra davvero efficace, e per la ritrovata vetta della classifica in coabitazione con Sebastian Vettel.

    Anzi nel finale il pilota della Rossa ha il suo bel da fare per mantenere a distanza uno scatenato Kimi Raikkonen, che grazie alla maggior freschezza delle sue gomme a mescola dura gli recupera secondi su secondi portandosi negli scarichi della F2012, me per il sorpasso è troopo tardi. Costa caro al finlandese volante l’ aver ritardato di qualche giro il suo ultimo pit-stop, ma in definitiva il week-end spagnolo conferma il suo buon periodo di forma, basta pensare che il finnico è stato l’unico a mantenere il passo dei primi due piloti, e quindi podio più che meritato.

    Pastor Maldonado © DIMITAR DILKOFF/Getty Images

    Medaglia di legno per l’altra Lotus di Romain Grosjean, ancora una volta protagonisti, mentre bella la prestazione della Sauber di Kamui Kobayashi che vede premiata la scelta di risparmiare un set di gomme nelle qualifiche con un’ottima quinta posizione.

    Dalla settima posizione in poi, a prte Alonso naturalmente, troviamo tutti gli altri big. A cominciare dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel che salva il salvabile chiudendo la gara in sesta posizone, che viste come si erano messe le cose, è oro colato. Partendo da una discutibile penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle per l’incidente occorso a Michael Schumacher e Bruno Senna, che ha causato al tedesco la perdita di molte posizioni, per passare alla strana sostituzione del nuovo muso anteriore che apparentemente non sembrava avere problemi.

    Nonostante ciò il numero uno in carica riesce a terminare davanti all’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg che con il settimo posto chiude degnamente il week-end spagnolo del team tedesco, visto l’ennesimo ritiro del compagno di squadra. Non è bastata infatti come in Cina la super-velocità del propulsore Mercedes sul rettilineo principale per competere per la prima posizone e anzi la W03 ha dovuto fare i conti con l’usura degli pneumatici che con il caldo torrido di Barcellona sono ritornati punto debole della vettura.

    Mezzo disastro in casa McLaren dove l’unica nota positiva è ancora una volta la rimonta di Lewis Hamilton, che dall’ultima posizione, dopo la squalifica inflittagli nella giornata di ieri, riesce a limitare i danni e a chiudere davanti al suo compagno di squadra Jenson Button. L’anglo-caraibico ha gestito al meglio i suoi pneumatici dimostrando di non essere poi cosi aggressivo come si dice e la tattica delle due soste ha pagato, almeno per quanto riguarda lo scontro in famiglia, ma un ottava e una nona posizione non possono essere certo risultati positivi per il team di Woking, che deve fare ancora i conti con gli errori dei meccanici ai box durante i pit-stop. E’ toccato nuovamente ad Hamilton che al momento di uscire dalla sua piazzola passa sopra la pistola di avvitamento dei dadi della ruota posteriore sinistra, fortunatamente per lui senza conseguenze.

    Alle spalle delle due McLaren la Force India di Nico Hulkenberg che chiude la top-ten in decima posizione, mentre da dimenticare la gara dell’altra Red Bull di Mark Webber, 11esima ad un giro di distacco, e per l’altra Ferrari di Felipe Massa, che come Vettel ha dovuto subire il drive throught per aver ignorato le bandiere gialle, chiudendo la sua gara soltanto in 15esima posizione.

     

  • Hamilton penalizzato a Barcellona partirà ultimo. Maldonado in pole

    Hamilton penalizzato a Barcellona partirà ultimo. Maldonado in pole

    Non sarà più Lewis Hamilton a partire dalla pole position domani nel Gran Premio di Spagna, prima gara europea della stagione 2012 di Formula 1. Il pilota anglocaraibico è stato infatti squalificato dai commissari di gara al termine delle verifiche tecniche sulla McLaren a causa di un’irregolarità con il carico di carburante utilizzato per l’ultimo stint in Q3.

    La Mp4-27 era rimasta ferma in pista dopo aver tagliato la bandiera a scacchi e aver conquistato la pole position con il giro migliore in assoluto, lasciando appiedato il pilota inglese che era rientrato nella pit-lane in scooter grazie all’aiuto dei commissari. Da un primo momento era emerso che il problema alla vettura era stato causato da un guasto tecnico ma la direzione di gara ha poi appurato che sulla McLaren non era presente un quantitativo di benzina sufficiente a prelevare il campione di un litro richiesto dal regolamento, violando cosi l’articolo 6.6.2 dello stesso, il quale prevede che la vettura deve essere portata nel parco chiuso autonomamente e non spinta.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    Già in passato il team di Woking era stato protagonista dello stesso episodio sempre con Lewis Hamilton, rimasto privo di carburante dopo aver conquistato la pole position del Gran Premio del Canada del 2010 (anno del famigerato F-duct). In quella situazione la direzione di gara si trovò spiazzata a cospetto di una situazione mai verificatasi in precedenza e il campione del mondo 2008 la passò liscia, la conseguente modifica dell’articolo in questione ha invece portato oggi alla squalifica del pilota che sarà retrocesso in ultima fila, costretto a rimontare dall’ultima posizione.

    La retrocessione di Hamilton, che cancella cosi la 150esima pole della storia della Freccia d’Argento, fa gioire un’altra gloriosa scuderia; la Williams infatti ritrova la pole con Pastor Maldonado che domani partirà davanti al gruppo per la prima volta i carriera. Nel box di Groove la gioia della prima posizione mancava dal Gp del Brasile del 2010, dove allora venne conquistata da Nico Hulkenberg. Piccola soddisfazione anche per Fernando Alonso, che scala in prima fila con la grande occasione di ripetere il colpaccio della Malesia, aiutato dal supporto del pubblico che domani sarà sicuramente tutto dalla sua parte.

    Riammesso anche Narain Karthikeyan con la HRT, che nonostante non avesse superato il 107% del tempo migliore nella prima qualifica domani prenderà ugualmente parte alla gara.

     

  • Superbike, Sykes poker a Donington. 4° Biaggi

    Superbike, Sykes poker a Donington. 4° Biaggi

    Ancora una volta sarà Tom Sykes a partire davanti a tutti nel campionato Superbike, dove domani andrà in scena sul circuito di Donington il quinto round stagionale delle derivate di serie.

    Il britannico sul tracciato di casa, teatro del Gran Premio d ‘Europa, piazza per la quarta volta su cinque gare stagionali la sua Kawasaki Ninja ZX10R in pole position con un giro fenomenale, fermando il cronometro sul tempo di 1:27.716, facendo registrare anche il record della pista. Altra soddisfazione per il team di Akashi, che dopo aver conquistato a mani basse la seconda manche del Gran Premio d’Italia a Monza la scorsa settimana porta a casa l’ennesima pole position, la sesta della sua carriera in Superbike.

    Alle sue spalle le due Bmw di Leon Haslam e Marco Melandri che a differenza delle libere di ieri sembrano essersi avvicinate alle migliori nel passo gara e sono sicuramente da tenere d’occhio. Cosi come Max Biaggi che riesce a portare a casa un’importante quanto insperata quarta posizione che per lo meno domani gli permetterà di partire in prima fila vicino ai migliori.

    Tom Sykes © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    In quinta posizione troviamo il poleman del Gran Premio d’Italia Sylvain Guintoli che riesce a tenere dietro la Honda di Johnny Rea e la Suzuki di Leon Camier. Nelle prime otto moto, quelle che hanno preso parte alla Superpole 3, troviamo l’altra Ducati Effembert di Jakub Smrz, che non è riuscito a ripetersi dopo le belle libere della giornata di ieri.

    Fuori inaspettatamente dalla qualifica più importante anche Carlos Checa, che sembra avere qualche difficoltà in più del previsto nel competere per le prime posizioni. El Toro di casa Ducati partirà dalla nona piazza, e sarà costretto ad inseguire dalla terza fila. Decima e 11esima posizione per le due Bmw Motorrad Italia di Ayrton Badovini e Michel Fabrizio seguite dalla Aprilia gemella di Max Biaggi con Eugene Laverty.

    Tra gli altri italiani Davide Giugliano e Niccolò Canepa chiudono in 13esima e 14esima posizione, Lorenzo “Zorro” Zanetti in 20esima posizione, quart’ultimo.

  • F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò alle porte di Barcellona, quinta prova del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota anglocaraibico conquista con un giro stratosferico la terza pole personale della stagione dopo quelle ottenute in Australia e in Malesia, portando a 22 quelle in carriera e a cifra tonda, 150, quelle della McLaren.

    Giro perfetto quello del campione del mondo 2008 che firma un irraggiungibile 1:21.707, unico pilota capace di scendere sotto il muro dell’1:22, scegliendo di seguire nel suo ultimo tentativo la vera sorpresa di giornata, Pastor Maldonado, che riporta la Williams in prima fila, che mancava dal Gran premio del Brasile del 2010, in cui Nico Hulkenberg, allora compagno di Rubens Barrichello, conquistò la prima posizione. Non solo questione di fortuna la prestazione del pilota venezuelano che, nonostante il mezzo secondo accusato dal primo, ha dimostrato di essere molto veloce anche nelle prime due sessioni di qualifica, chiuse entrambe con il primo posto e solo una prestazione superlativa di Hamilton gli ha tolto la gioia della prima pole position.

    Dunque indeedita prima fila domani, con Maldonado che potrebbe essere sicuramente la mina vagante di giornata. Terza posizone per Fernando Alonso che apre la seconda fila con il tempo di 1:22.302, a due centesimi dalla seconda posizione. Lo spagnolo, spinto dal tifo del pubblico, è riuscito come al solito a sfoderare una prestazione al di sopra delle possibilità di questa Ferrari, anche se deve ringraziare la strategia rinunciataria degli altri big che hanno preferito risparmiare le gomme per la gara di domani, che si annuncia “infuocata”, non soprattutto per le condizioni metereologiche.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    E’ il caso di Kamui Kobayashi, che non ha effettuato tempi cronometrati nell’ultima qualifica a causa anche dell’ennesimo problema sulla sua C31, dimostratasi ancora una volta troppo fragile. Il giapponese partirà dalla decima posizione, ultimo disponibile nella Q3, e chiuderà la top-ten. Cosi come Michael Schumacher e Sebastian Vettel, che invece hanno effettuato soltanto il giro di lancio per poi rientrare nei rispettivi box e conservare un prezioso set di gomme morbide per la gara. I due tedeschi infatti sono i due piloti che hanno più set di gomme nuove a disposizione e nonostante partano dalla ottava e dalla nona posizione hanno tutte le possibilità di recuperare terreno sul passo gara. Il tutto a vantaggio delle due Lotus, in quarta e quinta posizione con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, seguiti dalla Sauber di Sergio Perez e la Mercedes di Nico Rosberg.

    Tante le esclusioni eccellenti dalla Q3 in una delle qualifiche più strane degli ultimi tempi. L’altra parte del box McLaren ha poco da sorridere con Jenson Button che chiude in 11esima posizione, stesso discorso per la Red Bull di Mark Webber, alle spalle dell’inglese in 12esima posizione. Ancora peggio va all’altra Ferrari di Felipe Massa alle prese con la peggior qualifica della stagione in 17esima posizione. Anche problemi di traffico per il brasiliano che forse qualche decimo gliel’ha fatto perdere ma che ancora una volta non giustifica il distacco dal compagno di squadra. Fuori dalla gara il solo Narai Karthikeyan, che non ha superato il 107% del tempo della pole position.