Categoria: Motori

  • F1, pagelle GP Monaco. Webber principe di Montecarlo

    F1, pagelle GP Monaco. Webber principe di Montecarlo

    Sul circuito cittadino di Montecarlo spunta la Red Bull di Mark Webber che conquista la sua prima vittoria stagionale in una delle gare meno emozionanti, in termini di sorpassi, della stagione. L’australiano è il sesto vincitore diverso su altrettanti Gran Premi disputati ma alla scuderia anglo-austriaca va il merito di aver portato per prima alla vittoria entrambi i piloti. Gara molto equilibrata chiusasi con i primi sei piloti racchiusi nel giro di sei secondi, cosa che praticamente rispecchia l’andamento fin qui di un Mondiale più equilibrato che mai. Il più sopddisfatto al termine del week-end monegasco è Fernando Alonso, che ritrova la vetta solitaria della classifica a quota 76 punti, tre in più della coppia Red Bull Webber-Vettel. Ora diamo i voti ai protagonisti della corsa.

    Webber 9: ha fatto quello che doveva fare, cioè partire bene e mantenere la prima posizione per poi gestire la gara con relativa tranquillità visto che le caratteristiche del circuito non davano la possibilità di sorpasso. Per poco il compagno di squadra non lo beffa ma la pioggia arriva in suo aiuto, anzi non arriva, evitandogli di fermarsi una seconda volta e di balzare nuovamente in testa. E’ il secondo successo sul circuito di Montecarlo dopo quello del 2010, che gli permette di raggiungere Vettel al secondo posto della classifica iridata a soli tre punti da Alonso. Gara perfetta.

    Red Bull 9,5: pur non dominando come nei due anni passati è sempre in testa alla classifica e di questo va dato merito al team che dopo un inizio di stagione complicato ha saputo risollevarsi alla grande. Anche il week-end monegasco non era iniziato sotto i migliori auspici ma alla fine se ne ritornano a casa con il terzo successo consecutivo a Monaco e la vetta del campionato costruttori. Gli unici due nei di questo fine settimana sono la testa della classifica piloti persa da Vettel in favore di Alonso e le proteste delle altre scuderie che si lamentano per un presunto fondo irregolare della lattina volante che lascia il team con il fiato sospeso.

    Rosberg 8,5: solita prestazione consistente del tedesco che fa dimenticare il risultato ottenuto da Schumi nelle qualifiche conquistando un ottimo secondo posto. L’arrivo della pioggia nel finale gli ha fatto pensare per un attimo di portare un attacco al leader Webber, ma su un tracciato con quelle caratteristiche e soprattutto in quelle condizioni di umido era meglio non rischiare.

    Alonso 9: fortunato al via che il contatto con Grosjean non gli provoca conseguenze. Poi corre una gara tutta ragionata gestendo al meglio le gomme e spingendo quando gli altri (Hamilton) erano in difficoltà. La posione guadagnata ai danni dell’inglese è un capolavoro di tattica e velocità poichè sfrutta il mezzo giro che Lewis gli lascia a disposizione per guadagnare quel tanto che basta per restargli davanti al pit. Sta di fatto che Nando dopo sei Gran Premi si ritrova da solo in testa alla classifica davanti ai due piloti della Red Bull. E nessuno all’inizio del Mondiale in Australia ci avrebbe scommesso.

    Vettel 9,5: ha lasciato perplessi la sua scelta di non aver girato nelle qualifiche proprio qui che partire dietro non è il massimo della convenienza. E invece la scelta di risparmiare  un set di supersoft e partire con le soft si era rivelata la strategia giusta grazie ad un primo stint lunghissimo. L’arrivo della pioggia gli avrebbe sicuramente consegnato la vittoria ma la fortuna gli gira le spalle e alla fine deve accontentarsi di guadagnare soltanto due posizioni ai danni di Hamilton e Massa, ma non di Alonso, che gli resta davanti in gara e soprattutto si prende la vetta solitaria del Mondiale.

    Hamilton 8: ancora una volta tocca a lui tenere alto il nome della McLaren visto che del compagno di squadra oggi non non si hanno avuto tracce per tutta la gara. Con una  vettura nettamente sotto tono riesce comunque a tenere il passo dei primi anche se la sensazione di poter attaccare i piloti davanti a lui non l ha mai data. Si aspettava l’arrivo della pioggia che forse gli poteva dare una mano in ottica di gara visto che la sua McLaren era settata con un assetto intermedio, ma arriva troppo tardi, quando la gara è ormai finita. Perde due posizioni in favore di Alonso e Vettel che lo scavalcano nel gioco dei pit-stop relegandolo dalla terza alla quinta posizione e inoltre il fatto di essere l’unico pilota a non aver ancora vinto in questo campionato sta cominciando a pesargli come un macigno.

    Mark Webber © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Massa 7,5: finalmente una gara all’altezza per il brasiliano che mostra piccoli segni di ripresa. La miglior risposta possibile, e tra l’altro sul circuito con più fascino,  alle critiche  dell’ultimo periodo e alle voci che lo volevano fuori dalla Ferrari dopo questo GP, e correre con una simile pressione addosso non è facile. Non sarà una vittoria ma per lui girare sullo stesso passo di Alonso che il piede pesante ce l’ha eccome ha la stessa valenza. E in più porta a casa punti importantissimi per il morale suo e della squadra.

    Di Resta-Hulkenberg 8: sicuramente la grande e lieta sorpresa del week-end monegasco. In una gara priva di sorpassi il duo della Force India (voto 8) conquista un settimo e un ottavo posto portando a casa 10 punti importantissimi per il Mondiale. Con sentiti ringraziamenti a Grosjean che elimina quasi mezzo gruppo già alla prima curva.

    Button 5: farebbe bene a dimenticare al più presto il week-end del Principato, che pure in passato gli ha regalato grandi gioie. Questo evidentemente non era il suo anno e lo si capisce già dal sabato, eliminato in Q2 con la 13esima posizione e restando fuori dalla lotta per la pole. In gara le cose non vanno meglio e lottare per metà gara con la Caterham di Kovalainen deve essere davvero frustrante. Alla fine colleziona il secondo ritiro nelle ultime tre gare disputate.

    Kovalainen 8: Nessuno ne parla, ma il biondino finlandese compie una grande impresa eguagliando il record di Jarno Trulli che nel 2010, con la sua ex-Lotus aveva conquistato il miglior risultato della squadra con la 13esima posizione. E in più ottiene una bella rivincita contro la sua ex scuderia, la McLaren, prendendosi la soddisfazione di aver tenuto dietro di sè per oltre metà gara Button costringendolo anche al ritiro per una foratura. Davvero niente male.

    Lotus 5: doveva essere la grande favorita e invece è stata la grande delusione del week-end monegasco. Vettura ben lontana da quella equilibrata e veloce apprezzata ad inizio stagione. Montecarlo è una gara a parte ma ci si aspettava sicuramentre qulacosa di più.

    Schumacher 8: è la media perfetta tra il 10 per la pole conquistata nelle qualifiche del sabato e il 6 di sufficienza per la gara. Schumi aveva il passo per restare con i primi ma resta imbottigliato dietro Raikkonen per troppo tempo e superare su questo circuito può diventare difficile anche per lui che ci ha vinto 5 volte. La sfortuna sembra poi perseguitarlo dato che all’inizio perde posizioni per il contatto con Grosjean (sempre una Lotus) e poi è costretto all’ennesimo ritiro per un problema al cambio di cui non ha assolutamente colpa. Il bottino di due soli punticini accumulati fino a questo momento non rispecchia l’andamento della sua bella stagione ein più resta il dubbio di come sarebbe potuta andare a finire se fosse partito dalla pole, ma il destino beffardo ha voluto cosi.

    Raikkonen 5,5: fatica più del previsto tra le stradine del circuito cittadino e il Principato, che fa risaltare le vere abilità del pilota, sentenzia che il finlandese ancora un pò di ruggine di dosso deve scrollarsela, ma si sa, due anni lontano dalle corse, qualche segno lo lasciano. Mai competitivo per tutto il week-end, se non nelle libere che contano poco e niente. Almeno fa meglio del compagno di squadra Grosjean (voto 2) che rimedia una figuraccia alla partenza, riuscendo a chiudere nella top-ten, in nona posizione.

    Maldonado sv: week-end molto difficile per il venezuelano, che veniva dall’entusiasmante vittoria dell’ultimo GP a Barcellona. Tutto però da sabato è cominciato ad andargli storto a cominciare da una penalizzazione a dir poco sciocca nelle terze libere del sabato mattina per un contatto con Perez che poteva risparmiarsi e che gli fa perdere dieci posizioni in griglia relegandolo praticamente nelle ultime posizioni. Il giusto epilogo è il ritiro in gara dopo appena una curva coinvolto nell’incidente innescato alla partenza da Grosjean.

    Senna 7: questa volta il box feteggia, se pur in maniera minore rispetto alla scorsa settimana,  il risultato del nipote di Ayrton, che pur senza acuti sfrutta i ritiri di piloti più quotati per piazzarsi nella top-ten e portare un punticino nelle casse della squadra.

  • F1, Webber vince a Montecarlo. Alonso sul podio

    F1, Webber vince a Montecarlo. Alonso sul podio

    Il Gran Premio di Monaco, sesto appuntamento stagionale del Mondiale 2012 di Formula 1, non smentisce le attese e regala al campionato il sesto vincitore diverso su altrettante gare disputate. Mai nella storia si era verificata una simile circostanza e tra le stradine di Montecarlo questa volta è toccato a Mark Webber salire sul gradino più alto del podio vincendo il GP più prestigioso del circus bissando il successo ottenuto sempre sullo stesso tracciato nel 2010. Per l’australiano è il nono centro in carriera mentre la Red Bull conferma la tradizione favorevole sul tracciato monegasco vincendo per il terzo anno consecutivo. Doppia soddisfazione per il team anglo-austriaco visto che dei sei piloti vincenti delle prime sei gare, due sono del team di Milton Keynes.

    Webber dunque conferma le regola che nella maggior parte dei casi vuole vincente il pilota che parte dalla pole position. Le anguste strade del Principato infatti non hanno regalato emozioni in termini di sorpassi ma una sfida al millesimo di secondo per i primi sei piloti che hanno chiuso la gara racchiusi in altrettanti secondi. Bastava semplicemente partire bene e mantenere la prima posizione e in questo il pilota della Red Bull è stato davvero bravo, gestendo poi bene la gara controllando alla perfezione il consumo degli pneumatici. Soltanto la pioggia poteva mischiare le carte in tavola ma, ampiamente annunciata nei giorni scorsi, alla fine non è arrivata, anzi ha lasciato terminare la gara per poi scatenarsi dopo il GP. Le poche gocce cadute nel finale non hanno regalato altre emozioni, e infatti le posizioni che si erano stabilizzate dopo i pit-stop di tutti i piloti non sono più cambiate.

    Alle spalle dell’australiano Nico Rosberg ha sperato nel colpaccio nel finale di gara senza però riuscire a trovare la zampata giusta per portare la sua Mercedes W03 davanti all’avversario. D’altronde il GP era quello meno adatto per riuscire nell’impresa ma al tedesco va comunque il merito di aver sempre messo pressione al leader della corsa restandogli incollato negli scarichi dall’inizio alla fine. Il distacco a fine gara era racchiuso appunto a soli 6 decimi di secondo.
    Bene anche Fernando Alonso che sale sul gradino più basso del podio conquistando una meritata terza posizione. Lo spagnolo, in una gara praticamente con zero sorpassi, è stato abile a sfruttare il gioco delle soste per sopravanzare la McLaren di Lewis Hamilton, sfruttando l’unico giro con pista libera davanti a sè per stampare i parziali record nei primi due settori, che gli sono valsi la medaglia di bronzo finale. L’asturiano conquista ancora una volta punti pesantissimi portandosi da solo in vetta alla classifica del Mondiale con 76 punti, 3 in più di Sebastian Vettel.

    Al tedesco, che fino a poche ore fa era in testa in coabitazione con il pilota della Ferrari, va comunque dato il merito di aver corso una ottima gara che per poco non rischiava di portare a casa con la vittoria. Seb infatti con una scelta di gomme totalmente differente da quella dei primi ha avuto la possibilità di montrare una mescola diversa, la soft, da tutti gli altri per non aver effettuato giri cronometrati nella Qualifica 3, portandolo fino a 20 giri dal termine in testa alla gara. A quel punto si sperava nell’arrivo della pioggia che gli avrebbe permesso di effettuare un’unica sosta e montare pneumatici da bagnato, situazione che in effetti non si è verificata, ma la strategia ha comunque pagato visto che il campione del mondo in carica si è ritrovato con due posizioni guadagnate ai danni di Lewis Hamilton e Felipe Massa.

    Mark Webber © BORIS HORVAT/AFP/GettyImages

    L’inglese ancora una volta è stato quello che nel giro dei pit-stop ci ha rimesso di più, perdendo la posizione in favore sia di Alonso che di Vettel. Il pilota della McLaren dalla terza posizione finale chiude soltanto quinto ma sembra tuttavia aver colto il massimo risultato con una Freccia d’Argento che al contrario di inizio stagione non sembra proprio essere il massimo della competitività. Al contrario il brasiliano della Ferrari nonostante la sesta posizione alle spalle dell’anglo-caraibico, esce dal week-end francese con il sorriso a 32 denti per aver disputato una gara di tutto rispetto e finalmente all’altezza delle prime posizioni, conquistando in maniera molto convincente, e per la seconda volta in stagione dopo il Gran Premio del Bahrain, punti importantissimi per la classifica personale e della Ferrari. A punti, ma staccate di un’eternità, anche le due Force India di Paul Di Resta e Nico Hukenberg rispettivamente in settima e ottova posizione. Ottimo risultato per il team indiano.

    Grande delusione invece per la Lotus che coglie soltanto la nona posizione con l’unica vettura superstite di Kimi Raikkonen. Il finlandese conferma i problemi di gomme accusati durante tutto il week-end dimostrando di avere su questo circuito cittadino molto impegnativo ancora un pò di ruggine addosso dopo tre anni di inattività. Il compagno di squadra Romain Grosjean invece si auto-elimina già in partenza, compiendo una manovra al limite del regolamento scontrandosi prima con Alonso e poi con Michael Schumacher. L’unico ad uscire dalla corsa però è proprio lui che a fine gara sarà ascoltato dai commissari assieme al tedesco in merito alla manovra che ha causato anche l’uscita in pista dell’unica safety-car della corsa.
    Capitolo Schumi. In Mercedes si stanno chiedendo cosa sarebbe potuto succedere se il Kaiser fosse partito dalla prima posizione conquistata meritatamente nelle qualifiche di ieri. Anche perchè il sette volte campione del mondo ha dimostrato di avere un passo in linea con i tempi dei primi, almeno fino al momento del suo ritiro probabilmente per un problema al cambio causato dal contatto in partenza con Grosjean anche se manifestatosi a distanza di diversi giri.

    Week-end nero anche per Jenson Button, fuori nella Q2 nelle qualifiche del sabato e ritirato nel finale dopo una gara corsa alle spalle della Caterham di un ottimo Heikki Kovalainen, che pareggia la prestazione di Jarno Trulli del 2010, in cui portò la vettura ex-Lotus, nel miglior piazzamento stagionale della scuderia con la 13esima posizione. All’inglese invece soltanto la delusione di aver ottenuto il secondo ritiro stagionale che allontana sempre di più dalla testa della classifica generale. Il vincitore dell’ultimo Gran Premio di Spagna Pastor Maldonado, dopo la penalizzazione nelle qualifiche del sabato e la retrocessione dalla nona alla 19esima posizione, chiude la sua gara già alla prima curva sempre a causa del contatto iniziale con Grosjean, mentre le luci dei riflettori nel team di Groove questa volta sono puntati tutti sul compagno di squadra Bruno Senna, che chiude la gara nella top-ten in decima posizione. Stessa sorte di Maldonado anche per Kamui Kobayashi, che termina la corsa “decollando” sulle protezioni dopo il contatto con il pilota francese della Lotus.

    Amarezza nel box Toro Rosso. Daniel Ricciardo si ritira al 66esimo giro, mentre Jean-Eric Vergne dopo una gara eccellente perde la settima posizione per la scelta azzardata di montare gomme intermedie nel finale, scelta che però non ha pagato visto che la pioggia è si arrivata ma dopo la bandiera a scacchi. A Sergio Perez invece la consolazione di aver realizzato il giro più veloce della gara con il tempo di 1:17.296. Per il messicano anche una penalizzazione per aver tagliato pericolosamente la strada a Raikkonen nel tentativo di rientrare ai box, senza fortunatamente nessuna conseguenza per i piloti in pista.

  • F1, a Montecarlo il ruggito del leone. Schumacher in pole

    F1, a Montecarlo il ruggito del leone. Schumacher in pole

    Ritorno al passato a Monaco. Michael Schumacher infatti piazza la zampata del campione conquistando la pole position del Gran Premio di Montecarlo, la prima dal suo rientro in Formula 1 nel 2010, tornando davanti a tutti dopo ben 6 anni, l’ultima pole position infatti risale al Gran Premio di Francia nel 2006. Il campione tedesco, nel sesto appuntamento della stagione, mette a segno un ultimo giro praticamente perfetto segnando il miglior tempo in 1:14.301, spazzando via le voci che lo vogliono nuovamente prossimo alla pensione alla fine di questa stagione. Miglior risposta Schumi non poteva dare, qui a Monaco, uno dei pochi circuiti dove il pilota può ancora fare veramente la differenza, aggiornando il suo già ricco palmares portando a quota 69 lo score delle pole position in carriera.

    La gioia della pole si trasforma però in delusione per il sette volte campione del mondo, che a causa della penalizzazione inflittagli al Gran Premio di Spagna per l’incidente con Bruno Senna, sarà arretrato di cinque posizioni in griglia di partenza e scatterà dalla terza fila in sesta posizione. Il tutto a vantaggio di Mark Webber, che si è visto soffiare proprio all’ultimo secondo la prima posizione per soli 80 millesimi, valevole comunque soltanto per le statistiche visto che ad usufruire della prima casella domani in gara sarà proprio lui. Risultato inaspettato viste le difficoltà incontrate nei tre turni di libere, ma l’australiano è riuscito a portare a casa la miglior posizione possibile nel GP in cui la pole position vale sicuramente più che in ogni altro circuito viste le caratteristiche del tracciato molto angusto e stretto.

    Michael Schumacher © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Il pilota della Red Bull dovrà fare attenzione all’altra Mercedes di Nico Rosberg, che complice l’arretramento del compagno di squadra manterrà il verde-argento della casa di Stoccarda in prima fila. Il tedesco potrà lottare sicuramente per la vittoria visto che anche nelle terze libere era stato il pilota più veloce della sessione. Appena dietro partirà Lewis Hamilton, che con il suo solito guizzo nel giro secco porta in quarta posizione una McLaren non perfetta e poco veloce. Basti pensare che il compagno di squadra Jenson Button partirà dalla 13esima posizione costretto a fermare la sua Mp4-27 appena dopo la Q2.

    Alle spalle dell’inglese in quinta posizione la Lotus di Romain Grosjean, più volte a rischio eliminazione nella Q2 cosi come quella del compagno di squadra Kimi Raikkonen, soltanto ottavo. La vettura di Enstone, additata da molti nei giorni scorsi di essere la vettura più veloce su questo circuito ha un pò deluso le aspettative. Cosi come la Ferrari, che forse aveva abituato troppo i tifosi nei tre turni di libere a stare nelle posizioni davanti, e invece sia Fernando Alonso che Felipe Massa hanno fatto più fatica del previsto, anche se le due Rosse hanno avuto la capacità di qualificarsi alla terza qualifica senza troppi sforzi. Lo spagnolo è l’ultimo dei piloti ad usufruire della penalità di Schumacher e scalerà dalla sesta alla quinta posizione. Il brasiliano partirà settimo davanti a Raikkonen e alle spalle del Kaiser, non certo il cliente più comodo da affrontare.

    Oltre a Schumi anche un altro pilota sarà penalizzato. Pastor Maldonado, vincitore dell’ultimo Gran Premio di Spagna sarà costretto ad arretrare di 10 posizioni per aver colpito nelle libere della mattina il messicano Sergio Perez sotto il tunnel che porta alla chicane Nouvelle .Il venezuelano così dalla nona sarà retrocesso in 19esima posizione, mentre Perez partirà ultimo a causa di un incidente nei primi minuti della sessione provocato dal cedimento della sospensione anteriore sinistra alla curva delle piscine.

    Crisi nera invece per Sebastian Vettel che chiude la sessione di qualifica in decima posizione scegliendo di non effettuare giri cronometrati. Scelta abbastanza anomala e discutibile quella del campione del mondo in carica, in un circuito dove partire dietro non aiuterà certamente visto la difficoltà nei sorpassi. Inoltre il tedesco si era dimostarto in difficoltà già dalla Q1 in cui era stato costretto a montare le gomme a mescola più morbida, le supersoft. Guadagnerà comunque la nona posizione ai danni di Maldonado.

  • F1, a Montecarlo Alonso e Button svettano nelle libere

    F1, a Montecarlo Alonso e Button svettano nelle libere

    La giornata delle prime prove libere, che a Montecarlo si disputano tradizionalmente di giovedì, ha registrato gli acuti di Fernando Alonso e Jenson Button che si sono aggiudicati rispettivamente prima e seconda sessione. Sul circuito monegasco dove domenica si correrà l’attesissimo Gran Premio di Monaco, considerato da sempre il gioiello della Formula 1 e la gara più affascinante della stagione, lo spagnolo della Ferrari ha messo tutti in fila durante le libere della mattina fermando il cronometro sull’1:16.265, precedendo la Lotus di Romain Grosjean di 3 decimi e mezzo.

    Gli aggiornamenti aerodinamici che il team di Maranello ha portato nel Principato non solo hanno permesso all’asturiano di ridurre il gap dai top team e top driver, gap colmato già dallo scorso Gran Premio con il secondo posto di Fernando in Spagna, ma di lanciare loro un messaggio chiaro e preciso, avere ottime possibilità di contendere pole position e vittoria anche sul tortuoso circuito cittadino di Montecarlo dove è sempre stato importante partire davanti a tutti per vedere le proprie chance di successo aumentare in maniera esponenziale. Le barriere protettive adiacenti alla pista non consentono infatti di poter effettuare sorpassi o comunque li rendono complicati, sono davvero pochi i punti della pista dove i piloti possono provarci.

    A dimostrazione che la Ferrari si trova a proprio agio sul circuito monegasco, dove è necessario avere una vettura impostata su un setup che prevede un maggiore carico aerodinamico e una minore efficienza e potenza del motore, il sesto posto di Felipe Massa che poi nella seconda sessione con pista bagnata ha fatto ancora meglio chiudendo la giornata al terzo posto precedendo anche Alonso (solo 59 millesimi il divario tra i due). Terzo tempo per Sergio Perez in costante crescita con la sua Sauber, quarto crono per Lewis Hamilton mentre per trovare la prima Red Bull dobbiamo scorrere fino alla nona posizione occupata dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel.

    Fernando Alonso © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Nella sessione pomeridiana, svoltasi sul bagnato, il miglior tempo è stato di Jenson Button che lo ha realizzato qualche istante prima dell’arrivo della pioggia sul tracciato: il pilota inglese della McLaren ha sfruttato la mescola supersoft, utilizzate per la prima volta in questa stagione – la Pirelli per questo week-end ha portato le mescole più morbide, ovvero supersoft (banda rossa) e soft (banda gialla) – chiudendo le prove con un 1:15.746. Alle sua spalle si conferma Romain Grosjean che paga quasi 4 decimi seguito, come dicevamo, dalle due Ferrari di Massa e Alonso. Quinto tempo per l’eroe di Barcellona Pastor Maldonado, che replica la prestazione ottenuta sull’asciutto nelle libere della mattina. E le Red Bull? Mark Webber ha chiuso settimo, Sebastian Vettel decimo, entrambi a un secondo e mezzo dal leader: giovedì da dimenticare o la scuderia austriaca ha preferito nascondersi consapevole della propria forza sulla pista di Montecarlo dove a contare è unicamente l’aderenza e non la velocità di punta?

    Domani consueto giorno di riposo, poi sabato alle 11:00 l’ultima sessione di prove libere prima delle qualifiche alle 14:00, stesso orario per la gara domenica.

  • Formula 1 pronta a quotarsi in Borsa

    Formula 1 pronta a quotarsi in Borsa

    La notizia è di quelle che portano con sè una grande risonanza ed un forte impatto connesso, in particolare, a due fattori assolutamente rilevanti: il soggetto e l’oggetto. In primis, il soggetto, ossia la Formula Uno, il circus dorato e plurimilionario che muove capitali ed espande la sua portata in ogni parte del mondo, dai Paesi emergenti a quelli della vecchia Europa; l’oggetto, invece, è la possibile quotazione in borsa, sulla piazza di Singapore o di Hong Kong.

    Una notizia non ancora ufficiale ma che pare avere buone probabilità di diventarlo ben presto, considerando che l’ipotesi in questione è stata discussa apertamente dal presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, a margine della presentazione di un nuovo centro per le cure delle malattie neuromuscolari dell’infanzia all’Ospedale Niguarda di Milano, alla cui realizzazione la scuderia di Maranello ha dato un diretto contributo. Il presidente del Cavallino, infatti, si è mostrato ben disposto all’eventualità di una quotazione in borsa per la Formula Uno, perchè tale operazione porterebbe con sè sicuri benefici, fra cui maggiore “trasparenza e stabilità”: in tal senso, il riferimento – neppure troppo velato – pare essere rivolto ad una necessità di cambiamento radicale rispetto all’attuale situazione, in cui gli aspetti della gestione economica e commerciale dei diversi team sono perlopiù gestiti dalla società Formula One Group, posseduta – a sua volta – in parte da Cvc Capital Partners che, però, ha progressivamente ridotto la sua partecipazione, ed in parte dallo stesso patron Bernie Ecclestone.

    Bernie Ecclestone | © Vladimir Rys/Getty Images

    I tempi necessari a gettare le basi per l’avvio della “nuova fase” non dovranno essere, però, troppo lunghi ed, in tal senso, pare che già nel corso della riunione di venerdì prossimo a Montecarlo (dove si correrà nel weekend anche il prossimo Gran Premio, ndr) i vari team discuteranno la delicata questione, considerando che – se l’operazione dovesse avere concreta attuazione – le diverse squadre entreranno direttamente come azionisti e soci del progetto. Ci sarà da testare gli umori dei diversi team ed, in particolare, di quelli più potenti ma, se i vari step necessari verranno superati senza intoppi, già per la fine del mese di giugno la collocazione potrebbe prendere il via, con un’offerta iniziale da circa 2,3 milardi di euro in azioni, pari a 3 miliardi di dollari.

    Oltre alla conferma da parte di Montezemolo, anche Dow Jones Newswires ha segnalato che Cvc Capital, la società che detiene attualmente il 40% del capitale della Formula One Group (la quota del 25% è di proprietà di Ecclestone, mentre la restante parte è di proprietà di BlackRock, Waddell & Reed Financial e Norges Bank Investment Management, ndr) si starebbe apprestando a lanciare una campagna di marketing appositamente studiata per il prossimo lancio in borsa, a partire dalla metà di giugno.

    Alla luce di tale notizia riportata, sembra che la piazza borsistica prescelta sia quella di Singapore, che avrebbe già dato il parere favorevole al lancio dell’operazione, e lo stesso Bernie Ecclestone si recherà nella metropoli asiatica subito dopo il Gp di Monaco per definire nel dettaglio tutti gli aspetti necessari.

  • La F1 fa tappa a Montecarlo, domenica si corre il GP di Monaco

    La F1 fa tappa a Montecarlo, domenica si corre il GP di Monaco

    Dopo la pausa di una settimana dall’ultimo Gran Premio di Spagna disputatosi nel caldo torrido di Barcellona ecco che la Formula 1 scalda di nuovo i motori per far tappa nel Principato di Monaco, sesto appuntamento del Mondiale 2012, che proprio quest’anno festeggia il suo 70esimo anniversario dalla sua entrata ufficiale nel calendario di F1. L’ultimo GP ha regalato la prima vittoria di Pastor Maldonado, nonchè un grande equilibrio nel campionato al cospetto dei 5 vincitori diversi su altrattante gare disputate. Ecco perchè il GP di Monaco che si terrà domenica si preannuncia come uno dei più avvincenti degli ultimi anni.

    IL FASCINO DI MONTECARLO – Monaco rappresenta il circuito più corto con i suoi 3,34 km da percorrere per 78 giri (260,52 km il totale), ma allo stesso tempo quello più lungo visto che le medie sul giro molto basse impongono una maggior durata della distanza in gara. Montecarlo è il circuito più longevo e anche il più lento del calendario con le strette stradine e chicane che lo caratterizzano ma sicuramente anche quello più carico di fascino al pari di circuiti storici come Spa-Francorchamps o Monza dove una vittoria vale certamente qualcosina in più in termini di importanza rispetto agli altri circuiti, ma soprattutto rappresenta ancora uno dei pochi tracciati dove il pilota può ancora fare la differenza e teatro di grandi gare in passato. I muretti vicinissimi alla pista impongono infatti una grande concentrazione per tutta la durata della gara, in cui chi sbaglia non ha via di scampo.

    INCOGNITA METEO E GOMME – A differenza di Barcellona dove tutti i piloti hanno dovuto modificare un pò il loro stile di guida per preservare maggiormante le gomme che nell’ambiente torrido della Spagna si usuravano con molta facilità, il clima monegasco dovrebbe dare un pò di tregua visto che le temperature si preannunciano più basse e gradevoli. Proprio per questo, così come lo scorso anno, la Pirelli porterà per la prima volta in stagione la gomma Supersoft, quella con dicitura rossa, che verrà utilizzata come gomma morbida, e quella soft, con spalla gialla, come mescola più dura. Questa scelta dovrebbe garantire un maggiore spettacolo ma soprattutto meno calcoli da parte dei piloti che dovranno preoccuparsi meno di risparmiare le gomme e più sulla prestazione assoluta. Ma attenzione al meteo, che potrebbe riservare in previsione del wee-end una gara sotto la pioggia

    FERRARI LAVORA SULL’AERODINAMICA – Rispetto a tutti gli altri circuiti a Monaco è necessaria un’impostazione della vettura nettamente diversa. Per questo in Ferrari si cerca di portare più aggiornamenti possibili atti a migliorare quello che è il carico aerodinamico della monoposto lasciando da parte l’efficenza del motore, che sul circuito cittadino è richiesta al minimo. Tuttavia non si tralasciano molti degli aggiornamenti portati in Spagna e che potrebbero rivelarsi molto utili visto che la F2012 sul circuito del Montmelò, anche se con caratteristiche diverse, è sembrata migliorata rispetto alle prime gare. In Ferrari si tiene a far bene in vista di questo Gran Premio, anche perchè pochi giorni fa, esattamente il 21 Maggio, cadeva l’anniversario del debutto del Cavallino nel Mondiale di F1, proprio sul circuito di Montecarlo nel 1950.

    Montecarlo GP Monaco © Paul Gilham/Getty Images

    INCERTEZZA SUI FAVORITI – Come detto la Ferrari arriva bene al Gran Premio di Monaco grazie al secondo posto di Alonso nel GP di Spagna che lo ha rilanciato nuovamente in vetta alla classifica mondiale, anche se in coabitazione con Sebastian Vettel. Così come la Williams e Maldonado, binomio vincente al Montmelò, e la Lotus, sempre a piazzamento in questa stagione con Raikkonen e Grosjean, e che senza sorprese potrebbe essere la sesta scuderia vincente nei primi 6 GP. Chi invece arriva un pò meno meglio nel Principato sono Red Bull e soprattutto McLaren. La scuderia austriaca sembra la brutta copia della vettura imbattibile delle ultime due stagioni, mentre a Woking, dopo un inizio abbastanza incoraggiante, paiono aver perso la strada giusta e stanno trovando più difficoltà del previsto a tenere il passo dei primi. Inoltre le caratteristiche della Mp4-27 sembrano adttarsi bene ai circuiti con curve ad alta velocità, praticamente inesistenti a Monaco, e meno a quelle di bassa velocità, paricolare sul quale i due piloti di Woking dovranno lavorare molto.

    SCHUMACHER PENALIZZATO – Si parte comunque da una certezza, ovvero la squalifica comminata a Michael Schumacher che verrà retrocesso di 5 posizioni a qualifica ultimata per aver tamponato il brasiliano della Williams Bruno Senna durante il Gran Premio di Spagna. La manovra del tedesco era stata esaminta a fine gara dai commissari che hanno deciso di infliggere la penalità nel GP successivo, visto che la gara dei due piloti a Barcellona era terminata con l’incidente in causa.

    PROGRAMMA WEEK-END – Come di consueto il week-end monegasco si aprirà con le prove libere, non di venerdì come su tutti gli altri circuiti, ma di giovedì. Si parte con le prime prove libere alle ore 10:00. seguite dalle seconde libere alle ore 14:00. Da giovedì si riprenderà poi sabato in cui si terranno le terze libere nella mattinata dalle 11:00 alle 12:00, e successivamente la lotta per la pole con le qualifiche delle ore 14:00. Stesso orario per la gara, domenica alle ore 14:00.

  • MotoGP, Lorenzo domina a Le Mans. Rinascita Rossi 2°

    MotoGP, Lorenzo domina a Le Mans. Rinascita Rossi 2°

    Jorge Lorenzo ha praticamente dominato il Gran Premio di Francia, quarto appuntamento stagionale della MotoGP. Sull’asfalto bagnato e insidioso di Le Mans, lo spagnolo, dopo aver superato alla partenza le due Honda di Stoner e Pedrosa, non ha più mollato la vetta della classifica, guidando alla perfezione su un tracciato reso viscidissimo dalla pioggia e accumulando giro dopo giro un vantaggio incolmabile per gli avversari.

    Il pilota della Yamaha è stato dunque il più abile di tutti visto che sin dalle prove libere del venerdi aveva lavorato nella direzione giusta, ovvero in previsione di una gara che tutti avevano annunciato bagnata e che tale si è manifestata e una volta di più ha dimostrato di aver aver raggiunto il livello di maturità giusto che potrebbe permettergli di vincere il mondiale pur non avendo la moto migliore del lotto.

    La vittoria di oggi infatti, seconda stagionale dopo quella ottenuta a Losail nel Gran Premio del Qatar, lo riporta in vetta lla classifica generale davanti al duo Honda composto da Stoner e Pedrosa.

    La notizia del giorno, che non mette in secondo piano la strepitosa vittoria di Lorenzo ma vi si pone a pari merito, è la straordinaria impresa di Valentino Rossi che sull’asfalto bagnato di Le Mans da lui stesso tanto invocato nei giorni scorsi dimostra di non aver perso lo smalto dei tempi migliori e di poter essere molto competitivo quando la moto glielo consente. Il Dottore, con una Ducati finalmente all’altezza dei primi che si è adattata bene alle condizioni critiche dell’asfalto, si scrolla di dosso tutte le critiche degli ultimi tempi andando a conquistare di forza la seconda posizione, il miglior piazzamento in due anni di Ducati.

    Il tutto grazie ad un duello come ai vecchi tempi fatto di rimonte, sorpassi e controsorpassi che lo ha visto duellare con la ben più quotata Honda di Casey Stoner. L’australiano che non è riuscito a recuperare terreno nei confronti del fuggitivo Lorenzo, si ritrova a fine gara con le gomme finite e con alle spalle un Rossi arrembante che dopo averlo studiato per un paio di giri lo supera prendendo quel margine necessario per chiudere la gara davanti a lui.

    Jorge lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Evidentemente il circuito francese porta bene al pilota di Tavullia che già lo scorso anno in condizioni simili andò a conquistare il suo primo e fino ad oggi unico podio con la casa di Bologna. Stoner invece deve accontentarsi del gradino più basso del podio, che non lo soddisfa certamente visto che perde la leadership della classifica mondiale proprio nel week-end dell’annuncio del suo ritiro alle corse.

    Chi invece deve recriminare più di tutti considerando la pole position conquistata nelle qualifiche di ieri è Daniel Pedrosa, che già dalle prime curve esce fuori dalla lotta per i primi posti nonostante su queste condizioni in passato si sia sempre comportato bene. Lo spagnolo, molto sotto tono, chiude la sua deludente corsa senza acuti in quarta posizione, ed esce per la prima volta in stagione fuori dal podio. Alle sue spalle il compagno di marca Stefan Bradl, quinto sulla Honda LCR, che beffa nel finale la Ducati di Nicky Hayden, staccato sul traguardo di soli 4 decimi.

    In settima posizione troviamo invece uno sfortunatissimo Andrea Dovizioso, che dopo una gara corsa insieme al gruppetto dei primi, fatta eccezione per il solo Lorenzo che oggi ha fatto un altro sport, scivola a pochi giri dal termine nel tentativo di restare incollato agli scarichi della Ducati di Rossi che nel frattempo si stava avvicinando alla Honda di Stoner. Il forlivese, dopo essersi steso nella ghiaia, è poi riuscito a ripartire ma è chiaro che per la gara che stava realizzando meritava un epilogo certamente migliore. Stessa sorte per il compagno di squadra Cal Crutchlow, che completa nel peggiore dei modi la giornata nera del team Monster Tech 3. Il britannico, caduto al 18esimo giro della corsa, chiude la sua gara in ottava posizione a pochi secondi dal Dovi.

    Completa la top-ten il duo spagnolo composto dalla Ducati di Hector Barbera e la Honda Gresini di Alvaro Bautista, a più di un minuto dalla testa della corsa. Chi invece vede lontana la parola fine per la sua crisi è Ben Spies, 16esimo ad un giro di distacco dal compagno di squadra Lorenzo, vincitore della corsa. Per il texano anche una sosta ai box per aver perso la visiera del casco che comunque non basta a spiegare quanto di negativo stia facendo in questa stagione. E la terzultima posizione dietro a quasi tutte le CRT ne è la dimostrazione.

    Davanti a lui anche i nostri Mattia Pasini e Michele Pirro rispettivamente 12esimo e 14esimo, cosi come James Ellison, Aleix Espargaro e Yonny Hernandez. Chiudono la classifica in penultima e ultima posizione Chris Vermeulen, sostituto di Colin Edwards sulla CRT NGM e Ivan Silva. Fuori Randy De Puniet, Karel Abraham e soprattutto Danilo Petrucci caduto a 4 giri dal termine ma fino a quel momento autore di una grandissima gara in 11esima posizione.

  • Moto2, Luthi non sbaglia a Le Mans. Moto3, vince Rossi. Fenati ko

    Moto2, Luthi non sbaglia a Le Mans. Moto3, vince Rossi. Fenati ko

    Nel Gran Premio di Francia sul circuito di Le Mans, quarto appuntamento stagionale del Motomondiale, la fa da padrona la pioggia, caduta copiosa durante la mattinata, che caratterizza le gare delle classi Moto2 e Moto3, nelle quali hanno la meglio l’idolo di casa Louis Rossi e Thomas Luthi, entrambi al loro primo successo stagionale. Va male invece agli altri protagonisti, su tutti Romana Fenati, out dopo pochi giri e Alex De Angelis. Ottimo secondo posto nella classe intermedia per Claudio Corti.

    MOTO 2 – Prima vittoria della stagione per Thomas Luthi che vince il GP nella classe intermedia. Da vero svizzero l’ex campione del mondo 125 gestisce la gara con la lucidità giusta per poter arrivare fino in fondo prendendo la vetta della classifica nell’ultima parte di gara complice le tante cadute degli avversari.

    Lo svizzero ringrazia lo spagnolo Marc Marquez, autore della pole position ma caduto a metà gara, che gli spalanca le porte del primato solitario nella corsa, cosi come Alex De Angelis protagonista di una scivolata alla curve Chapelle, in cui è rimasto pericolosamente in mezzo alla pista per fortuna senza essere centrato da nessuno, cosi come non ci sono conseguenze per Simone Corsi, caduto alla prima curva con la stessa modalità.

    Il tutto a favore di Claudio Corti che conquista il primo podio della carriera nel Motomondiale sfruttando la caduta negli ultimi giri della gara del padrone di casa Johann Zarco, che esagera nella rimonta e che è costretto a dire addio ai sogni di gloria. A podio assieme a Luthi e Corti, anche Scott Redding, mentre Andrea Iannone deve accontentarsi della medaglia di legno ai piedi del podio. Piccola impresa anche per Julian Simon, che caduto a pochi metri dal traguardo riesce a portare a piedi la moto alla bandiera a scacchi, chiudendo in 13esima posizione

    Thomas Luthi © JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP/GettyImages

    Pol Espargaro, nonostante il sesto posto alle spalle di Mika Kallio, balza ora solitario in vetta alla classifica con 71 punti davanti a Marquez, con 70. Il vincitore della corsa Luthi è terzo a sole tre lunghezze di distacco dalla vetta, mentre è più staccato Andrea Iannone, che segue con 46 punti. Sale anche Corti, settimo a quota 32.

    MOTO 3 – La prima gara della domenica invece , apertasi sotto una pioggia torrenziale, va al francese Louis Rossi, che con il successo odierno regala al proprio pubblico la sua prima vittoria nel Motomondiale. In una gara ad eliminazione diretta l’idolo di casa è bravo a non commettere errori e rimanere in sella alla sua moto sfruttando al massimo le cadute degli avversari, ritrovandosi incredibilmente primo da quinto e ultimo del gruppetto.

    A farne le spese sono nell’ordine i più quotati Hector Faubel e Miguel Oliveira, in lotta fino a quel momento per la prima posizione, e successivamente anche a Maverick Vinales e Luis Salom. Stessa sorte per Romano Fenati che non è altrettanto bravo come a Jerez dove in condizioni simili aveva ottenuto una strepitosa vittoria, è il primo a provare l’asfalto di Le Mans dopo soli due giri.

    Grandissima gara per il nostro Niccolò Antonelli con la Honda del team Gresini, che rimonta dalla 27esima fino alla quarta posizione. Alla fine poteva poteva portare a casa un risultato ancora più positivo ma un errore engli ultimi giri della corsa gli nega la gioia del podio, sul quale salgono Alberto Moncayo, e Alex Rins.

    Alla fine soltanto 15 i piloti al traguardo, ben 18 quelli ritirati a causa della scarsa aderenza al tracciato. Ride il tedesco Sandro Cortese che nonostante il sesto posto scavalca Vinales in testa alla classifica mondiale con 12 punti di vantaggio sullo spagnolo. Fenati torna a casa con il quarto posto a 22 punti vantaggio dalla vatta staccato di 4 punti dallo spagnolo Salom.

  • MotoGP, pole per Pedrosa a Le Mans. Rossi è 7°

    MotoGP, pole per Pedrosa a Le Mans. Rossi è 7°

    Dopo tre turni di prove libere dominate da Casey stoner, nelle qualifiche del Gran Premio di Francia, valevole per il quarto appuntamento del Motomondiale ecco rispuntare Daniel Pedrosa, che con un guizzo porta a casa la prima pole position della stagione.

    Lo spagnolo ha saputo interpretare al meglio le condizioni del tracciato di Le Mans, inizialmente bagnato a causa della pioggia caduta copiosamente questa mattina dopo il terzo turno di libere, dopo che appunto tutte e tre le sessioni si erano disputate sull’asciutto. Il circuito si è via via asciugato permettendo ai piloti di  montare le gomme slick e abbassare tornata dopo tornata i tempi sul giro. Pedrosa è stato il più rapido grazie al tempo di 1:33.638, un decimo meglio del giro più veloce fatto segnare da Casey Stoner nelle seconde libere di ieri, e di 303 millesimi migliore rispetto altempo dello stesso pilota australiano che si piazza al secondo posto dietro alla Honda RC213V gemella del compagno di squadra. Il campione del mondo, il più veloce nella mattinata e autore nella stessa sessione di una caduta alla destra-sinistra della curva Chemin Aux Boeufs, non riesce nell’impresa di conquistare anche l’ultimo turno di prove, ed è costretto a rinunciare all’assalto alla pole negli ultimi minuti della sessione a causa del traffico che non gli permette di migliorare il suo tempo.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Stesso discorso per Jorge Lorenzo, costretto ad alzare più volte l’acceleratore della sua M1, che aprirà la seconda fila dalla quarta posizione. Più bravo di lui Andrea Dovizioso, terzo,  che con il tempo di 1:33.976 conquista una meritata prima fila staccato di soli 35 millesimi dall’ex compagno di squadra Stoner. Il pilota forlivese deve rinunciare anche alla possibilità di un ultimo tentativo alla pole a causa di un problema tecnico al motore della Yamaha che lo costringe ha restare forzatamente ai box, senza però togliergli la soddisfazione e la certezza di aver disputato delle ottime qualifiche. Tutta la seconda fila invece sarà composta dalla colonia Yamaha, con appunto Lorenzo, Cal Crutchlow e Ben Spies, in ripresa rispetto alle ultime gare.

    La prima Ducati è quella di Valentino Rossi che domani aprirà la terza fila dalla settima posizione, decisamente meglio rispetto alle ultime uscite. Il Dottore chiude ad 1 secondo e due decimi dal leader della classifica ma sembra trovarsi più a suo agio in questa pista, che non a caso l’anno scorso gli ha regalato il primo podio in Ducati, ma soprattutto sembra essere uno dei migliori interpreti delle condizioni variabili della pista anche se sarà molto difficile tenere lo stesso passo dei primi. Alle spalle del pesarese la Honda del team Gresini di Alvaro Bautista, caduto nel finale, poi solo Ducati con Hector Barbera, Karel Abraham e Nicky Hayden, soltanto 11esimo e fuori dalla top-ten.

    Grande risultato per Randy De Puniet con la prima delle CRT, capace di chiudere in 12esima posizione davanti anche alla Honda prototipo di Stefan Bradl, anche se malconcio a causa di una caduta ad inizio sessione. In 14esima posizione Michele Pirro con la FTR del team Gresini, mentre per trovare gli altri italiani dobbiamo scendere in 18esima e 20esima posizione occupate rispettivamente da Danilo Petrucci e Mattia Pasini. Ultima posizione ancora una volta per Chris Vermeulen che paga un distacco di circa 5secondi dai primi.

  • MotoGP, Stoner domina le libere a Le Mans

    MotoGP, Stoner domina le libere a Le Mans

    Neanche l’annuncio del suo ritiro precoce dalle corse (ancora deve compiere 27 anni) a fine stagione deconcentra Casey Stoner che nelle prove libere del Gran Premio di Francia sul circuito di Le Mans piazza la sua Honda davanti a tutti in entrambe le sessioni: 1:34.321 il miglior tempo della mattina abbassato di quasi 6 decimi netti (1:33.740) il pomeriggio. La decisione di dire basta al termine di questo campionato è arrivata come un fulmine a ciel sereno anche se nel paddock si era intuito nelle settimane scorse il malessere del pilota asutraliano che, come affermato in conferenza stampa, è scemata la sua passione verso questo sport, che è anche il suo lavoro, a causa del l’incompatibilità con la MotoGP di oggi.

    Stoner ha preceduto il compagno di team Dani Pedrosa che ha chiuso la giornata con il secondo miglior crono in entrambe le prove libere dimostrando come la Honda RC213V sul tracciato francese disponga già di un ottimo potenziale. Un pò più attardato Jorge Lorenzo che è riuscito a risalire dal sesto tempo registrato nella prima sessione al terzo della seconda, riducendo il gap dal leader da 9 a 3 decimi. Il passo gara del campione del mondo 2010 comunque è ottimo anche in previsione della perturbazione che si abbatterà sulla Francia nel week-end e che porterà tantissima pioggia.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Quarta piazza ai piedi del podio virtuale per Alvaro Bautista, che con il tempo di 1:34.437, si mette alle spalle la Yamaha ufficiale di Ben Spies, ancora una volta non brillantissimo e a dimostrazione del suo non perfetto feeling con il tracciato francese una caduta per la perdita dell’anteriore della sua M1. Alle spalle del texano segue il duo Yamaha Tech3 con Andrea Dovizioso che precede seppur di pochi millesimi il compagno di squadra Cal Crutchlow. Anche il passo gara dei due sembra essere allineato sugli stessi tempi perciò nel team Monster si preannuncia un’altra avvincente sfida in famiglia per la gara.

    La prima delle Ducati la si trova in ottava posizione ed è quella clienti del team Pramac di Hector Barbera, che bene si era comportato anche al mattino con il quinto posto a soli otto decimi dal solito Stoner. Lo spagnolo precede di pochissimi millesimi le due Desmosedici ufficiali di Valentino Rossi e Nicky Hayden che compiono un leggero salto avanti rispetto al mattino con il campione di Tavullia che avanza dalla decima alla nona posizione, sempre in linea con il distacco registrato dai primi da inizio stagione, ovvero un secondo abbondante. L’americano inverte invece la posizione con il Dottore rispetto al mattino mantenedo invariato il suo distacco dalla vetta. Anche in Ducati, cosi come in Yamaha, si sta lavorando in previsione gara, anche perchè nel team sono sicurissimi dell’arrivo della pioggia, che a quel punto potrebbe davvero rimescolare le carte in tavola e favorire i due alfieri della casa di Bologna.

    Appena dietro la top-ten in 11esima posizione la Honda LCR di Stefan Bradl, davanti alla Ducati Cardion di Karel Abraham, sempre alla prese con problemi fisici che lo hanno accompagnato anche all’Estoril, e ultimo in sella ai prototipi di cilindrata 1000. Segue appunto il gruppetto di CRT aperto dal solito Randy De Puniet, che precede il colombiano Yonny Hernandez in sella alla sua Avintia Blusens. Subito dopo troviamo i due italiani con Mattia Pasini e Michele Pirro rispettivamente in 15esima e 16esima posizione mentre Danilo Petrucci chiude in 18esima posizione anche a causa di un problema al motore della sua Ioda Racing.

    Chiude il gruppo Chris Vermeulen, vincitore a Le Mans nel 2007 quando era in sella alla Suzuki, che ritorna per sostituire Colin Edwards, infortunatosi nelle qualifiche del GP del Portogallo alla clavicola. L’australiano, assente da 3 anni dalla MotoGP, non ritorna però nel migliore dei modi e chiude la sua prima giornata di prove libere in ultima posizione.