Categoria: Motori

  • MotoGP, Pedrosa vince al Sachsenring, Stoner out

    MotoGP, Pedrosa vince al Sachsenring, Stoner out

    E’ Daniel Pedrosa il vincitore del Gran Premio di Germania del Motomondiale, ottavo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda si aggiudica la sua prima vittoria della stagione confermando il buon feeling che lo lega al circuito tedesco di cui è vincitore da ben 3 edizioni consecutive.

    Lo spagnolo, scattato come al suo solito come una fionda già dalla partenza dimostra di avere un altro passo insieme al suo compagno di squadra Casey Stoner che già dopo i primi giri accumulano un vantaggio incolmabile per la concorrenza. Cosi dopo aver dominato in lungo e in largo per tutta la gara il team HRC si prepara a festeggiare una importantissima doppietta in risposta alla Yamaha nettamente in diffcoltà su questo circuito in cui l’aerodinamica la fa da padrona. Ma nel finale di gara il vero colpo di scena lo regala Stoner, che confeziona letteralmente un regalo al compagno di team e al rivale nella classifica del Mondiale Jorge Lorenzo. All’ultimo giro l’australiano infatti perde l’avantreno della sua RC213V alla Sachsen Kurve nel tentativo di superare il compagno di squadra e termina la sua gara con una rovinosa caduta ad una sola curva dal termine, pareggiando lo zero in classifica ottenuto da Lorenzo ad Assen lo scorso week-end.  Come se non bastasse il campione del mondo in carica perde nuovamente la testa della classifica proprio ai danni del pilota della Yamaha e viene scavalcato anche da Pedrosa che ora diviene il diretto inseguitore del maiorchino a sole 14 lunghezze di distacco. Bel risultato per Pedrosa che in un sol colpo ottiene la sua prima vittoria in stagione e si prende la soddisfazione di scvalcare il suo team-mate nella classifica del campionato.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Ma chi esce più contento dal week-end tedesco è sicuramente Lorenzo, che nonostante il passo insufficiente per lottare per la vittoria conquista una seconda posizione preziosissima per ritornare in vetta al Mondiale ringraziando Stoner che per un momento ritorna quello di un tempo compiendo una ingenuità imperdonabile che gli costa cara ai fini di un Mondiale molto equilibrato.

    Al terzo posto ma staccato di tantissimo ancora una volta c’è Andrea Dovizioso, che per la terza volta quest’anno riesce a salire sul gradino più basso del podio. Il pilota forlivese fino ad ora è l’unico ad esserci riuscito con una moto satellite, e questa di per sè e già una grande notizia, in più è bravissimo a restare davanti alla Yamaha ufficiale di Ben Spies che fino all’ultimo combatte per un posto sul podio, senza riuscirci perchè il Dovi è bravissimo a resistere. Cosi come con il suo comapgno di squadra Cal Crutchlow, arrembante nei suoi tubi di scarico fino a pochi giri dal termine e forse anche più veloce ma la resistenza del pilota italiano lo costringe a forzare la prima staccata con risultato un lungo che lo porta nelle retrovie a giocarsi la posizione con le Ducati.

    Anche perchè l’attuale campione del mondo della Moto 2 Stefan Bradl è bravo a piazzarsi in quinta posizione, proprio davanti alle moto della casa bolognese, prime delle quali è quella di Valentino Rossi, sesto a pochi decimi sul tragurado dalla Honda LCR. Il nove volte campione del mondo dopo un inizio in sordina che fa presagire ad un altra gara scialba è autore di una bella rimonta che lo porta dalla decima alla sesta posizione. Percorso invece per il suo compagno di squadra Nicky Hayden, calato vistosamente nel finale, che da quinto chiude decimo ai margini della top-ten.

    Tra le due Ducati ufficiali troviamo la Honda Gresini di Alvaro Bautista, anche lui in rimonta, poi appunto la Yamaha di Crutchlow e l’altra Ducati, quella Pramac, di Hector Barbera. Poi solo CRT con Randy De Puniet appena fuori dalla top-ten in 11esima posizione davanti a Colin Edwards e ad Aleix Espargaro.  16esima posizone per il test driver Ducati Franco Battaini davanti al connazionale Danilo Petrucci e Ivan Silva in ultima posizione. Ritirati gli altri due italiani Michele Pirro, per un problema alla catena della sua FTR Gresini e Mattia Pasini, centrato in pieno da Yonny Hernandez nelle prima battute di gara e autore di un week-end davvero sfortunatissimo.

  • F1, Alonso in pole a Silverstone beffa Webber

    F1, Alonso in pole a Silverstone beffa Webber

    Sotto la pioggia torrenziale abbattutasi sul circuito di Silverstone Fernando Alonso conquista la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna, valevole per la nona gara del Mondiale di Formula 1. Il pilota della Ferrari con un ultima qualifica capolavoro porta a casa la sua prima pole position della stagione grazie al tempo di 1:51.746 fatto segnare proprio al suo ultimo tentativo dopo la bandiera a scacchi, ottenendo una prima posizione che a Maranello mancava dal GP di Singapore nell’ormai lontano 2010, da quasi due anni.

    Eppure il sabato dello spagnolo non è stato uno dei più semplici. Dopo una Q1 relativamente agevole la Ferrari sbaglia strategia all’inizio della Q2 montando su entrambe le vetture le  coperture intermedie invece che quelle da bagnato pesante, e il ferrarista rischia di uscire per ben due volte, la prima per un testacoda a causa dell’intensificarsi della pioggia che a circa sette minuti dal termine provoca la prima e unica bandiera rossa della sessione, e la seconda, dopo circa due ore di attesa che permette alla pista di asciugarsi un pò di più rispetto in precedenza, sul finire della Q2, nella quale Alonso si salva per pochi centesimi dall’11esima posizione, per poi piazzare la zampata del campione nella qualifica decisiva. Resta comunque da capire la regolarità del tempo fatto segnare sul finire della Q2 da Alonso con bandiere gialle per un uscita di pista di Romain Grosjean.

    Fernando Alonso © Clive Mason/Getty Images

    Lo spagnolo beffa nel finale l’australiano della Red Bull Mark Webber, l’unico in grado di tenere il passo della Ferrari ma che deve rinunciare ad una pole che ormai sembrava nelle sue mani per soli 49 millesimi di ritardo. In terza posizione Micheal Schumacher, esaltato dalle condizioni difficili del tracciato che mettono in mostra il vero potenziale dei piloti. Il sette volte campione del mondo agguanta con un gran giro la terza casella della griglia stracciando il suo compagno di team Nico Rosberg, soltanto 13esimo e fuori già in Q2, e domani partirà con la sua Mercedes dalla seconda fila appena dietro gli scarichi della Ferrari di Alonso.

    Quarto tempo per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, staccato di 179 millesimi dal kaiser tedesco e di 453 millesimi da Alonso, ma bravo a sopravanzare nel finale un ritrovato Felipe Massa che lotta per tutta la Q3 con i primi per la conquista della pole position. Tuttavia per il brasiliano è arrivata soltanto una quinta posizione, comunque di incoraggiamento in vista della gara di domani che si preannuncia combattutissima. Al suo fianco in terza fila partirà il suo ex compagno di squadra Kimi Raikkonen, in sesta posizione con la prima delle Lotus.

    Qualifica da dimenticare invece per la McLaren padrona di casa. Il team di Woking conferma le difficoltà di questo ultimo periodo nonostante i nuovi aggiornamenti apportati sulla vettura in questo week-end, non riuscendo a fare meglio dell’ottava posizione ottenuta dal solito Lewis Hamilton che limita i danni, ma staccato dalla vetta di oltre due secondi e mezzo e preceduto anche dalla Williams del “nemico” Pastor Maldonado. Jenson Button si conferma in crisi nera e chiude la sua sessione già nella Q1 con il 18esimo tempo, ma grazie agli arretramenti di Jean-Eric Vergne (da 16esimo a ultimo per la sostituzione del cambio) e Kamui Kobayashi (da 12esimo a 17esimo per la penalizzazione dopo l’incidente con Massa al GP d’Europa a Valencia) partirà 16esimo.

    Nella top-ten in decima posizone partirà Romain Grosjean, che non ha effettuato giri cronometrati in Q3 per essere rimasto nel finale di Q2 fuori a bordo pista. Penalizzazione anche per Nico Hulkenberg, che sempre per la sostituzione del cambio perderà 5 posizioni, mentre Charles Pic si dovrà appellare alla Federazione per poter partecipare domani alla gara per non aver superato il 107% del tempo migliore in Q1.

  • Pasini investe meccanico distratto in corsia box

    Pasini investe meccanico distratto in corsia box

    Grande spavento durante le prove libere del Sachsenring per un incidente che ha coinvolto Mattia Pasini e un meccanico Ducati del team Cardion Ab di Karel Abraham. Il pilota romagnolo mentre stava percorrendo la corsia box di rientro dalla pista ha investito in maniera del tutto involontaria il tecnico che ha attraversato la pit lane senza curarsi in alcun modo di un eventuale transito di moto e non accorgendosi quindi del pilota che stava sopraggiungendo.

    Inevitabile l’impatto che fortunatamente è avvenuto a velocità contenuta, secondo la telemetria a 57 km/h. I due protagonisti sono rimasti doloranti a terra per qualche minuto, poi si sono rialzati. Fortunatamente nessuna conseguenza grave, il meccanico ha riportato un’escoriazione al viso mentre Pasini, all’inizio apparso un pò stordito, dopo i controlli effettuati in clinica mobile e in ospedale ha ricevuto l’ok dei medici.

    Mattia Pasini © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Il video dell’impatto in corsia box tra Pasini e il meccanico

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  • Pioggia a Silverstone, libere a Grosjean e Hamilton

    Pioggia a Silverstone, libere a Grosjean e Hamilton

    Prime prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna bagnate, sul circuito di Silverstone infatti è caduta una pioggia abbondante che ha costretto i meccanici a lavorare in maniera più assidua su un assetto da bagnato dal momento che le previsioni portano pioggia per tutta la durata del week-end. I piloti hanno infatti trascorso la maggior parte del tempo a disposizione “rintanati” nei box.

    I più veloci sono stati Romain Grosjean e Lewis Hamilton. Il pilota della Lotus ha fatto sua la prima sessione con il tempo di 1:56.552 precedendo la Toro Rosso di Daniel Ricciardo di quasi 3 decimi, unici due piloti a scendere sotto il muro dell’1:57. Terzo tempo per l’alfiere della McLaren staccato di oltre 6 decimi dal pilota franco-svizzero, l’anglocaraibico però ha portato a termine pochi giri di pista, 6 per la precisione, dopodichè si è infilato nel suo box per non uscirvi più. A seguire Sergio Perez e la prima delle due Ferrari, non quella di Fernando Alonso ma quella di Felipe Massa. Per il brasiliano 7 giri con il miglior crono di 1:58.119. Completano la top ten Mark Webber, Kamui Kobayashi, le due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg e l’altra Toro Rosso di Jean-Eric Vergne. Fuori dai primi dieci Sebastian Vettel, staccato di quasi 3 secondi da Grosjean mentre per Alonso 4 giri di pista ma nessun riferimento cronometrato.

    Lewis Hamilton © Clive Mason/Getty Images

    Nella sessione pomeridiana miglior tempo per Hamilton che vuole centrare il successo nel Gran Premio di casa e riscattare la gara di Valencia terminata contro le barriere di protezione ad un giro e mezzo dalla fine speronato da Maldonado. L’inglese ha chiuso le prove odierne con un 1:56.345 che è anche la migliore prestazione in assoluto dell’intera giornata. Alle sue spalle vicinissimi Kobayashi, Michael Schumacher e Rosberg racchiusi nell’arco di un decimo netto. Molto più indietro gli altri con Perez, quinto, ad 1.1 secondi dal leader e Button, sesto, a 1.6. Le condizioni temerarie della pista hanno permesso a vetture meno potenti di portarsi nelle posizioni che contano, come la Caterham di Heikki Kovalainen che ha chiuso con il settimo miglior tempo della sessione. In netto ritardo Alonso e Vettel: lo spagnolo è decimo con un ritardo di 2 secondi e mezzo, il tedesco 13esimo ad oltre 3 secondi. Nessun tempo rilevato per Grosjean, Webber, Ricciardo e De la Rosa.

  • Maria De Villota, grave la test driver della Marussia

    Maria De Villota, grave la test driver della Marussia

    Restano gravi le condizioni della test driver della scuderia Marussia, Maria De Villota, rimasta coinvolta in un terribile incidente nella giornata di ieri, mentre si trovava con la sua monoposto sul circuito dell’aerodromo di Duxford (zona sita nell’est dell’Inghilterra). Maria De Villota stava testando un nuovo pacchetto aerodinamico che i piloti ufficiali della scuderia di F1 avrebbero poi avuto durante il prossimo Gran Premio di Silverstone. La monoposto si è schiantata contro un camion della Marussia, a circa 70-80 km/h, quando sul tracciato stava scendendo una forte precipitazione. Per la figlia dell’ex pilota di F1 Emilio De Villota quella di ieri era la prima giornata alla guida della Marussia. Saranno decisive le prossime 48 ore per sapere il futuro della sfortunata ragazza spagnola.

    Come raccontato dal reporter della Bbc Chris Mann, Maria De Villota nei minuti successivi allo schianto non avrebbe dato segni di vita. Soltanto dopo dieci interminabili minuti la test driver della Marussia ha mosso le mani. Trasportata al più vicino centro medico, Maria De Villota è stata operata al cervelloper ridurre i traumi riportati in seguito all’incidente poche ore prima. I medici confermano la riuscita dell’intervento, sebbene vogliano aspettare ancora 48 ore per dichiarare l’iberica 32 enne fuori pericolo.

    maria de villota | ©Mark Thompson/Getty Images

    Una nota ufficiale del team Marussia ha precisato come la test driver figlia d’arte sia cosciente, ribadendo che l’equipe medica stia seguendo attentamente l’evoluzione del quadro clinico, sottoponendola ad ulteriore esami.

    Subito dopo aver appreso la notizia, anche il circus della Formula 1 si è stretto intorno a Maria De Villota e la sua famiglia. I primi ad abbracciare idealmente la test driver della Marussia su Twitter sono stati Fernando Alonso e Jenson Button. Il pilota della Ferrari si è detto fiducioso circa le condizioni della sfortunata connazionale, mentre il collega inglese ha rivolto il suo pensiero alla famiglia, che sta attraversando in queste ore momenti difficili.

    Maria De Villota incidente, il video della Bbc

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  • Superbike, Biaggi e Melandri trionfano a Aragon

    Superbike, Biaggi e Melandri trionfano a Aragon

    L’Italia trionfa in Spagna. E’ questo l’esito dell’ottavo round del Mondiale Superbike 2012 tenutosi ad Aragon con Max Biaggi che ha fatto sua Gara 1 al termine di un duello serrato con Marco Melandri che a sua volta si è preso la rivincita in Gara 2 battendo al fotofinish Eugene Laverty, un risultato che tutti gli italiani sperano possa ripetersi questa sera a Kiev nella finalissima degli Europei di calcio tra Italia e Spagna che eleverà sul tetto d’Europa o azzurri o furie rosse.

    GARA 1 – Nella prima manche è stata una questione a due con Biaggi e Melandri che hanno preso subito il largo e con il poleman Tom Sykes che ha perso gradualmente posizioni. A fare l’andatura il pilota romano dell’Aprilia con il ravennate che non ha ceduto neanche un centimentro al Corsaro sferrandogli l’attacco negli ultimi 6 giri di gara. Biaggi non si è dato per vinto e, dopo aver studiato le traiettorie dell’avversario, ha portato l’affondo decisivo sul pilota Bmw nel corso della penultima tornata e con uno straordinario ultimo giro ha guadagnato quei decimi necessari per consentirgli di transitare per primo sotto la bandiera a scacchi per la quarta vittoria in stagione. A completare il podio il primo pilota Ducati Carlos Checa che ha sofferto il weekend spagnolo, alle spalle del campione del mondo in carica l’Aprilia privata di Chuck Davies che si è preso una grande soddisfazione precedendo quella ufficiale di Eugene Laverty. Buona la gara di Michel Fabrizio, sesto al traguardo, davanti al compagno di team con Bmw ufficiale Leon Haslam. Cadute nel finale per Sykes e Ayrton Badovini.

    Melandri e Biaggi © Quinn Rooney/Getty Images

    GARA 2 – Copione leggermente diverso nella seconda manche in cui Melandri, Biaggi, Laverty e Davies hanno dato vita ad una battaglia bellissima. Alla fine a spuntarla è stato Melandri che è andato a conquistare la terza vittoria stagionale con Biaggi che è rimasto giù dal podio e Laverty e Davies a festeggiare nelle celebrazioni post gara. Quinto posto per Jonathan Rea che si è rifatto della caduta in gara 1 e a seguire Haslam, Checa e Sykes. Poi il trio italiano Badovini, Giugliano e Fabrizio.

    Nel Mondiale Max Biaggi guida la classifica con 248.5 punti seguito da Melandri a 200.5, leggermente attardati Rea (183), Checa (175) e Sykes (172.5). Prossimo appuntamento il 22 luglio a Brno per il Gran Premio della Repubblica Ceca.

  • Stoner trionfa ad Assen. Lorenzo ko, calvario Rossi

    Stoner trionfa ad Assen. Lorenzo ko, calvario Rossi

    E’ Casey Stoner il vincitore del GP d’Olanda, teatro del settimo appuntamento stagionale del Motomondiale. Il campione australiano torna a vincere e lo fa nel migliore dei modi quì ad Assen, all’Università del Motomondiale, dopo un filotto di tre gare in cui aveva visto trionfare il suo diretto rivale Jorge Lorenzo, che aveva dato anche un bello scossone al Mondiale ma questa volta la fortuna è stata tutta dalla sua parte. Il suo compagno di team Alvaro Bautista infatti al pronti via arriva lungo alla staccata centrando in pieno il maiorchino della Yamaha in terza posizone, che incolpevole finisce a terra concludendo nel peggiore dei modi la sua gara. Arriva subito dunque il primo e il più importante colpo di scena.

    Fuori Lorenzo, l’unico in grado di contrastare il dominio della Honda con il suo passo gara, per gli uomini HRC la strada si fa tutta in discesa, con le due Honda di Dani Pedrosa e Stoner a fare l’andatura con un ritmo indiavolato e a seguire tutti gli altri. Ben presto la lotta per la vittoria diventa affare solo per due con il gruppetto degli inseguitori che inevitabilmente si stacca dal codone delle Honda che viaggiano assieme verso una doppietta che ormai nessuno può togliergli, favoriti anche dalla scelta di montare gomme morbide a differenza degli avversari, tutti sulla mescola dura. Ma resta in gioco la vittoria, e a 10 giri dal termine Stoner si scorda dei suoi acciacchi procurati nella caduta delle libere del venerdi e supera Pedrosa un pò in crisi con le gomme nel veloce cambio di direzione, involandosi inesorabilmente da solo al traguardo, andando a prendersi la prima vittoria dopo l’ annuncio del suo ritiro alle corse alla fine di questo campionato.

    Bel risultato per l’australiano che in un sol colpo ottiene la terza vittoria stagionale ma soprattutto ritrova la vetta solitaria della classifica Mondiale dopo un periodo molto difficile per lui a livello sportivo. Per Lorenzo invece, che avrebbe potuto dare la mazzata definitiva al campionato in caso di vittoria, soltanto l’amaro in bocca per essere stato abbattuto dopo neanche un giro di corsa.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Alle spalle delle due Honda un superlativo Andrea Dovizioso, che vince il duello in famiglia con la Yamaha ufficiale di Ben Spies. L’italiano è l’unica nota positiva della giornata del team Yamaha, (che comunque ha sporto reclamo contro la manovra di Bautista), prendendosi di forza la terza posizione che a pochi giri dalla fine sembrava ormai persa. Il forlivese infatti dopo aver commesso un errore, recupera tutto lo svantaggio di otto decimi all’americano e dopo aver bussato più di una volta sul codone della sua Yamaha rompe gli indugi proprio all’inizio dell’ultimo giro superando Spies alla prima curva prendendo quel margine necessario per arrivare in sicurezza sotto la bandiera a scacchi. Traguardo meritato per Dovizioso ancora unico pilota di un team satellite ad andare a podio, ma buona anche la gara di Spies che dopo un inizio di stagione tragico, sta recuperando in fretta in termini di prestazione.

    Quinta posizione troviamo Cal Crutchlow che completa il terzetto formato dalle Yamaha, mantre in sesta posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden. L’americano è bravo a recuparare dopo un dritto nella ghiaia ad inizio gara e complice gli errori degli altri piloti si piazza in un’ottima posizone. Alle sue spalle l’altra Ducati di Hector Barbera, sempre in lotta con lui sin dall’inizio della gara ma nel finale lo spagnolo arriva lentissimo e lontanissimo da Hayden al traguardo forse a causa di un problema sulla sua GP12.

    Dopo di chè troviamo la CRT di Randy De Puniet, che precede il “suoi compagni di marca” Michele Pirro e Mattia Pasini, che chiudono con un ottimo risultato entrando nella top-ten. 11esimo invece, appena fuori, Danilo Petrucci, mentre per trovare Valentino Rossi dobbiamo arrivare fino alla 13esima nonchè penultima posizione. Il campione di Tavullia nonostante la scelta di montare una gomma dura, distrugge il battistrada a circa metà gara mentre lottava per la quinta posizione con Crutchlow, Hayden e Barbera, problema che lo costringe a rientare ai box e montare una nuova gomma. Rientrato in ultima posizione è riuscito a recuperarne soltanto una ai danni James Ellison, troppo poco per il nove volte campione del mondo che a fine stagione darà inevitabilmente il suo addio alla Ducati.

  • Assen, Marquez batte Iannone. Vinales beffa tutti

    Assen, Marquez batte Iannone. Vinales beffa tutti

    Due splendide gare delle sorelle minori della MotoGP hanno aperto il sabato del Motomondiale, giorno in cui di consueto si corre il GP d’Olanda sul circuito di Assen, l’Università del Motomondiale, valevole per il settimo appuntamento della stagione. Nella classe Moto 2 Marc Marquez si impone battendo nel finale di gara dopo una splendida rimonta Andrea Iannone, allungando inesorabilmente nella classifica Mondiale. Nella classe Moto 3 invece successo per l’altro spagnolo Maverick Vinales che proprio all’ulima curva beffa gli altri tre piloti in lizza per la vittoria.

    MOTO 2 – Dopo la pole position conquistata nelle qualifiche del venerdi Marc Marquez non delude le aspettative e conquista il successo in uno dei circuiti più storici del Motomondiale. Qui ad Assen lo spagnolo ottiene anche il suo terzo centro stagionale consecutivo allungando nella classifica del Mondiale che ora lo vede primeggiare con 127 punti, grazie anche all’aiuto inconsapevole di Pol Espargaro che chiede troppo alle sue gomme ancora fredde e si stende dopo soli due giri mandando a monte le sue possibilità di vittoria e soprattutto riducendo al lumicino quelle Mondiali.

    Della caduta di Espargaro sembra poterne approfittare Andrea Iannone che in pochi giri accumula un vantaggio di oltre tre secondi favorito anche dalla battaglia tra Marquez e Scott Redding che si danno fastidio e lasciano scappare l’italiano. Ma   lo spagnolo, sempre più prossimo al passaggio alla Honda HRC nel prossimo campionato, dopo essersi scrollato di dosso il britannico compie una grande rimonta sfruttando anche il calo di gomme di Iannone ritrovandosi a tre giri dalla fine l’uno dietro l’altro.

    Dopo aver subito il primo sorpasso nel corso dell’ultimo giro Iannone tenta la stessa strategia vincente di Barcellona cercando di riportrasi davanti al più veloce rivale ma questa volta dopo un controsorpasso è costretto ad un lungo ad una curva cedendo di fatto al vittoria a Marquez costretto ad accontentarsi della seconda posizione dopo una gara passata al comando. L’italiano però ora è il diretto antagonista nel Mondiale dello spagnolo anche se lo segue a 23 lunghezze di distacco.

    Completa il podio della Moto 2 Redding che batte in volata Esteve Rabat e Alex De Angelis, sesto Bradley Smith. Oltre ad Espargaro abbandonano la corsa anche Simone Corsi, che durante la gara perde anche letteralmente il codone della sua Ioda Racing e Thomas Luthi, centrato in pieno all’inizio da un altro pilota costringendolo ad una brutta battuta d’arresto.

    Marc Marquez © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    MOTO 3 – Nella ottavo di litro successo per Maverick Vinales, al suo quarto successo stagionale, che dopo una lunga battaglia durata quasi tutta la gara è riuscito ad avere la meglio su un gruppetto composto da ben 4 piloti in lotta per la vittoria.

    Lo spagnolo, nonostante tantissimi errori commessi per tutta la gara è sempre riuscito a recuperare grazie anche agli screzi tra i due compagni di squadra Sandro Cortese, poleman di giornata, e Danny Kent, che inaspettatamente hanno dato vita ad un duello quasi al limite del regolamento rischiando più volte di stendersi in terra.

    Il duello tra ledue KTM è il preludio di un ultimo giro davvero da brividi in cui Luis Salom grazie ad uno staccatone si porta in testa alla gara proprio prima della chicane che porta al traguardo, ma esagera nella frenata regalando un sorpasso agevole al connazionale Vinales e arrivando al fotofinish con le due KTM di Cortese e Kent. Il tedesco ha la meglio sui due rivali per 11 millesimi e chiude in seconda posizione, mentre neanche la fotocellula per pochi istanti è riuscita a far capire chi tra gli altri due avesse avuto la meglio, con Kent decretato terzo ai danni di Salom per un solo millesimo di vantaggio, in pratica un nulla. Lo spagnolo si ritrova cosi da primo a quarto, e di fatto fuori dal podio,  nel giro di una sola curva.

    Staccato di un secondo Louis Rossi in quinta posizione, mentre per tutti gli altri distacchi più importanti. Caduto Niccolò Antonelli, che partiva dalla prima fila, a pochi giri al termine della gara mentre era in 11esima posizione, lasciando il titolo di migliore degli italiani a Romano Fenati che chiude 12esimo.

  • F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    F1 pagelle GP Europa. Alonso magnifico

    Quello andato in scena ieri è stato un Gran Premio d’Europa che ha regalato mille emozioni grazie ad un Fernando Alonso super che sul tracciato di Valencia ha raccolto la sua seconda vittoria stagionale, l’unico al momento ad esserci riuscito, che gli ha consentito di balzare in vetta alla classifica Mondiale approfittando anche dei ritiri di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton che sono tornati a casa a mani vuote. Il podio è completato da Kimi Raikkonen, ottimo il suo rientro dopo i due anni di inattività, e dal Kaiser Michael Schumacher al quale mancava da 6 anni dal Gran Premio della Cina del 2006 (in mezzo però anche 3 anni di inattività). Le pagelle ai protagonisti del GP Europa 2012.

    Alonso 10 e lode: le lacrime e la commozione sul podio raccontano come meglio non possono lo stato d’animo dello spagnolo della Ferrari dopo la splendida cavalcata che lo ha visto protagonista della rimonta dall’11esima posizione ottenuta in qualifica fino a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi. «La più bella vittoria della mia carriera» dirà a fine gara, dal sapore particolare perrchè oltretutto ottenuta in patria. Sfodera dei sorpassi spettacolari ai suoi diretti avversari, uno più bello dell’altro, infiammando il pubblico spagnolo. La fortuna lo aiuta a conquistare la testa della corsa (neanche minimamente immaginabile solo il giorno prima) prima approfittando del pasticcio al box McLaren per sopravanzare Hamilton, poi beneficiando della safety car per portare l’attacco deciso su Grosjean e della rottura di Vettel che gli hanno spianato la strada verso un incredibile successo che ha fatto entusiasmare milioni di tifosi. Un trionfo.

    Raikkonen 9: quatto quatto, zitto zitto, Iceman porta a casa il secondo posto e 18 punti importanti per la classifica mondiale, quanto bastano per dire “Signori, ci sono anch’io”. La sua costanza in gara è da far paura, tiene il ritmo dei vari Hamilton, Alonso e del compagno di squadra Grosjean, gli mancano solo quei 2-3 giri al massimo che fanno la differenza per ritrovare lo smalto di un tempo.

    Schumacher 8: il Leone torna a ruggire. Con una strategia attenta nel preservare le gomme, Schumi ritrova la gioia del podio a distanza di 6 anni e per la prima volta dal suo ritorno in Formula 1, obiettivo questo sfuggitogli almeno un paio di volte. Quale spot migliore di questo, oltre alla pole position conquistata a Montecarlo circa un mese fa, per convincere la Mercedes ad accelerare i tempi del rinnovo del contratto in scadenza a fine stagione?

    Vettel 10: se non ci fosse stata la safety car e l’inconveniente sulla sua Red Bull che lo ha appiedato proprio alla ripartenza vanificando un weekend fin lì straordinario staremmo qui a parlare di un’altra gara. Pole postion il sabato e ritmo indiavolato la domenica che lo stava lanciando verso una vittoria facile facile. Ma il fato gli ha giocato un brutto scherzo, vedendosi prima annullare praticamente tutto il vantaggio accumulato nei 35 giri percorsi per l’ingresso in pista della safety car, poi assistendo, inerme, allo spegnimento del motore della sua “Lattina Volante”. Sfortunato, avrebbe vinto a mani basse.

    Fernando Alonso © Mark Thompson/Getty Images
    Grosjean 9: per chi non se ne fosse accorto, è stato il secondo pilota più veloce in pista dopo Vettel. Questa volta all’ottima qualifica stava replicando una fantastica gara, vero tallone d’Achille di questa prima parte di stagione del pilota franco-svizzero campione iridato in GP2. Il suo sogno di vincere il primo Gran Premio in carriera poteva concretizzarsi con l’aiuto della safety car che ha azzerato gli oltre 15 secondi di svantaggio che aveva Vettel nei suoi confronti ma il guasto tecnico della sua Lotus subito dopo la “stoccata” di Alonso non glielo ha permesso.

    Hamilton 8: se un pilota, oltre che con gli avversari, deve lottare anche contro i propri meccanici c’è qualcosa che non va. Ogni volta che rientra ai box il pilota inglese si fa il segno della croce sperando che tutto fili liscio. La McLaren ha notevoli problemi di gomme e Lewis si trova costretto a correre tutto il GP in difesa. Nonostante il fattaccio al pit, riesce a risalire e ritornare, anche grazie a circostanze favorevoli, fino alla seconda posizione ma gli pneumatici lo mollano sul più bello a due giri dal termine. Oppone una strenua resistenza prima su Raikkonen e poi su Maldonado che lo manda a sbattere contro le protezioni. Perseguitato.

    Webber 9: come Alonso, anche l’australiano fa una grande gara tutta in rimonta giungendo quarto al traguardo dopo essere partito dalla 19esima posizione e sfiorando addirittura il podio dopo aver tallonato nei giri finali quel leone di Schumacher. Non è sullo stesso livello del suo compagno di squadra ma mette comunque in cascina punti importanti per il Mondiale che lo proiettano in seconda posizione davanti a Vettel e Hamilton e dietro solo al ferrarista.

    Hulkenberg 8: il quinto posto finale è il risultato di un weekend praticamente perfetto, il tedesco della Force India si prende anche la soddisfazione di vincere il duello interno con Paul Di Resta. Le potenzialità per emergere le ha tutte.

    Button 4: Chi l’ha visto? Jenson attraversa una profonda crisi tecnica, i risultati parlano chiaro: un 18esimo, un nono, due 16esimi e un ottavo posto negli ultimi 5 Gran Premi. Che il feeling con la sua McLaren sia ridotto ai minimi termini è sotto gli occhi di tutti, resta da capire il motivo di tale involuzione per il vice campione del mondo in carica

    Maldonado 4.5: 55 giri di grande intensità, rovina tutto quanto di buono fatto commettendo un errore grave nell’ultimo giro che compromette la sua gara e quella di Hamilton cercando di superare l’anglo-caraibico, in crisi con le gomme, in un punto dove era impossibile superare. Una manovra azzardata che gli costa una penalizzazione in gara (retrocesso da decimo a 12esimo nell’ordine d’arrivo) e nel prossimo GP (partirà 10 posizioni più indietro sulla griglia di partenza).

    Meccanici McLaren 0: “errare è umano ma perseverare è diabolico” recita un noto proverbio. Per l’ennesima volta i meccanici inglesi combinano un’altra pagliacciata ai box e per l’ennesima volta a farne le spese è il povero Hamilton, roba da far spazientire anche  un santo. A Woking avevano già preso decisioni drastiche (licenziamento, ndr) nei confronti di alcuni colpevoli, non ci meravigliremmo se ne seguissero altre.

  • F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    F1, impresa Alonso a Valencia. Schumi sul podio

    Fernando Alonso vince un emozionante Gran Premio d’Europa, teatro dell’ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Lo spagnolo, autore di una grande gara che resterà nella storia del circus come lui stesso ha dichiarato: “la mia più bella vittoria di sempre”, conquista il suo secondo successo stagionale, unico ad esserci riuscito dall’inizio del campionato, proprio davanti al pubblico di casa, fondamentale nell’appoggio al connazionale che, aggiudicandosi 25 punti importantissimi dopo il mezzo disastro della gara di Montreal nel GP del Canada, lo riportano nuovamente solitario in vetta alla classifica del Mondiale.

    Sul circuito di Valencia, a differenza delle altre edizioni piuttosto monotone, lo spettacolo questa volta non è mancato. Il pilota della Ferrari infatti, partito 11esimo dopo le deludenti qualifiche del sabato, si è esibito in una rimonta strepitosa recuperando già diverse posizioni alla partenza avvicinandosi alle posizioni di testa a suon di sorpassi. Lo show del ferrarista è partito dopo il primo pit-stop, periodo di gara in cui tutti i piloti che gli stavano davanti non sono riusciti a frenare l’inerzia dell’idolo di casa che per vincere, oltre alla sua bravura, si è dovuto appellare tantissimo anche alla fortuna che ha messo fuori gioco i suoi diretti concorrenti per la lotta al titolo mondiale.

    E’ il caso di Sebastian Vettel, fuori al 34esimo giro mentre si trovava meritatamente in prima posizione dall’inizio della gara, per essere stato appiedato di colpo dalla sua Red Bull dopo l’entrata in pista della safety-car per il contatto che ha coinvolto il pilota della Toro Rosso Jean-Eric Vergne e quello della Catheram di Heikki Kovalainen. Eppure la gara del campione tedesco aveva preso le forme di una passeggiata dopo soli pochi giri dall’inizio del GP, aiutato inaspettatamente dal diretto rivale Hamilton, secondo ma in crisi con le gomme morbide, che faticava a tenere il suo passo, veramente indiavolato. Ma la domenica del pilota della Red Bull è stata a dir poco sfortunata e la rottura della sua RB8 lo ha lasciato con l’amaro in bocca.

    E la stessa sorte è toccata a Lewis Hamilton che prima, ancora una volta, ha dovuto accusarsi i problemi dei suoi meccanici al pit-stop che hanno faticato a fissare la ruota anteriore sinistra facendogli perdere come al solito molti secondi ma soprattutto la terza posizione a vantaggio di Alonso. Poi, un pò come capitato allo spagnolo nel GP del Canada, i problemi di gomme lo hanno costretto a cedere, dopo una strenua lotta, la posizione in favore di Kimi Raikkonen, e successivamente il contatto con Pastor Maldonando lo ha messo definitivamente fuori gioco, anche se la manovra del venezuelano è apparsa un pò azzardata visto che comunque il sorpasso sull’inglese sarebbe avvenuto sicuramente poche curve più tardi. Due zeri in classifica che pesano tantissimo nell’economia del Mondiale.

    Fernando Alonso © Mark Thompson

    Ma la sfortuna colpisce anche Romain Grosjean, in una gara in cui due ritiri per motivi tecnici da parte delle vetture di testa non si vedevano da tantissimo tempo. Il francese dopo essere stato superato magistralmente da Alonso dopo la ripartenza è riuscito comunque a restargli negli scarichi assaporando la possibilità di un sorpasso che poteva regalargi la prima vittoria in carriera. E invece la sua Lotus E20 cede di colpo per un problema all’alternatore vanificando la sua bella gara che molto probabilmente sarebbe culminata con il suo terzo podio stagionale e un altro risultato positivo.

    Per cui dietro ad Alonso chiude in seconda posizione l’altra Lotus di Kimi Raikkonen, che comunque ha meritato pienamente il risultato ottenuto, mentre in terza posizione, a completare un podio composto da tre campioni del mondo, ritroviamo il sorriso di Michael Schumacher, che ritorna a festeggiare nella cerimonia post-gara per la prima volta dal suo rientro in Formula 1. Dopo tanti ritiri e altrettanta sfortuna per il kaiser oggi le cose hanno finalmente girato per il meglio consentendogli di ottenere la seconda gioia personale dopo la pole position conquistata sempre sul circuito cittadino, quello più prestigioso di Montecarlo, dimostrando in questa stagione di gareggiare ai livelli che gli competono.

    Ai piedi del podio invece Mark Webber, anche lui autore di una grande rimonta dopo essersi qualificato 19esimo nelle qualifiche. L’australiano non ha brillato, nè tantomeno ha avuto spunti degni della sua fama ma lavorando nell’ombra è riuscito comunque a risalire sfruttando anche le disgrazie degli altri piloti e  conquistare punti importantissimi per la classifica del mondiale che ora lo vede secondo e diretto inseguitore di Fernando Alonso a 20 punti di distacco.

    Ottimo risultato anche per le due Force India di Noco Hulkenberg e Paul di Resta, che chiudono rispettivamente in quinta e settima posizione divisi soltanto dall’altra Mercedes di Nico Rosberg. Ennesima gara incolore per l’altra McLaren di Jenson Button che sta trovando più difficoltà del previsto a trovare il feeling con una MP4-27 che sembra essere più “cucita” addosso al suo compagno di squadra Hamilton, davanti alla Sauber di Sergio Perez  e alla Williams di Pastor Maldonando che nonostante l’incidente con l’anglo-caraibico è riuscito a chiudere in decima posizione nella top-ten. Il venezuelano sarà ascoltato dai commissari a fine gara che prenderanno decisioni in merito all’incidente in questione, quindi la classifica potrebbe subire ancora dei mutamenti.

    Infine Felipe Massa che dopo essere partito a razzo ha chiuso in 16esima posizione a causa dell’incidente al 33esimo giro con Kamui Kobayashi che lo ha costretto a completare tutto un giro con una gomma forata per rientrare ai box e cambiarla. Il giapponese è invece stato punito dalla Commissione di gara ma ha chiuso lo stesso la sua gara anzitempo per un ritiro.