Categoria: Motori

  • Hamilton vince all’Hungaroring davanti alle Lotus. 5° Alonso

    Lewis Hamilton ha vinto meritatamente il Gran Premio di Ungheria, teatro dell’11esimo appuntamento stagionale e ultimo prima della pausa estiva che terrà i piloti lontano dalle piste per un mese. Il pilota della McLaren conferma l’ottimo feeling con il circuito dell’Hungaroring dove ha già vinto altre due volte, nel 2007 e nel 2009, andandoci vicino anche lo scorso anno, e centrando questa volta il suo terzo successo sulla pista ungherese, portandosi ad una sola lunghezza dal primatista assoluto del circuito, Micheal Schumacher fermo a quota 4.

    Il campione inglese ha resistito alla grande agli attacchi delle due Lotus, che si sono divisi i compiti per cercare di infastidirlo; è toccato infatti prima a Grosjean, che nella prima parte di gara con le gomme morbide è stato l’unico pilota a mantenere il suo ritmo di gara, e successivamente a Raikkonen, che grazie ad una strategia capolavoro è arrivato a giocarsi la vittoria alle spalle dell’anglo-caraibico. Hamilton è stato però bravo a mantenere il comando della corsa e dopo aver mantenuto la pole position iniziale e aver gestito benissimo la gara fino alle battute finali ha conquistato il suo secondo successo stagionale che lo porta a quota 20 centri totali in carriera. Cosi l’inglese può tornare a sperare anche in ottica Mondiale anche se i punti di distacco dall’attuale leader Alonso sono ancora tanti, ben 47.

    Come detto alle spalle del pilota della Freccia d’Argento si è piazzata la Lotus di un grande Kimi Raikkonen, che non si è scomposto quando alla partenza ha perso la quinta posizione in favore di Alonso, e ha mantenuto la lucidità per affrontare la sua strategia di gara. Grazie al miglior trattamento che la Lotus riserva alle sue gomme il finlandese è riuscito ad inanellare una serie impressionante di giri veloci prima del suo ultimo pit-stop, ed è riuscito prima a superare con un grande sorpasso di forza all’uscita della corsia dei box il suo compagno di squadra, per poi avvicinarsi pericolosamente ai tubi di scarico della McLaren di Hamilton. Ma la tortuosità della pista magiara non ha permesso al pilota finlandese di sferrare l’attacco decisivo all’inglese nonostante il suo distacco dal leader dopo la rimonta si era stabilizzato sotto il secondo, e quindi con la possibilità anche di aprire il dispositivo dell’ala mobile sul rettilineo. Alla fine il distacco che ha separato i primi due piloti era di un solo secondo.

    Lewis Hamilton © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Completa una grande giornata per il team di Enstone la terza posizione di Romain Grosjean, autore di una grande gara terminata meritatamente con il podio, ma con la macchia di essersi perso un pò nel finale dopo il sorpasso del più esperto compagno di squadra che lo ha anche forse un pò intimorito. Da quel momento in poi il francese si è limitato soltanto a gestire la gara e a mantenere la posizione su Sebastian Vettel, senza comunque troppi affanni. Il tedesco ha provato a inventarsi qualcosa pur di guadagnare qualche posizione cercando di imitare la stessa strategia della McLaren nel GP del Canada  a Montreal, montando le gomme soft nel finale e cercare di guadagnere terreno sugli avversari che avevano le gomme medie già ampiamente sfruttate. Ma questa volta la scelta non ha pagato e pur non perdendo nessuna posizione il campione del mondo non è andato oltre la quarta piazza.

    Il quinto posto è tutto di Fernando Alonso che rispetto alla partenza è stato in grado di guadagnare una posizione ai danni dell’altra McLaren di Jenson Button. Il pilota spagnolo che proprio oggi compiva 31 anni, non ha festeggiato al meglio il suo compleanno, ma nonostante una gara incolore è riuscito a portare ancora una volta punti importantissimi per il Mondiale incrementando a 40 punti il vantaggio in classifica sul diretto rivale Mark Webber, soltanto ottavo oggi seppur dopo una bella rimonta dall’11esima posizione, ma perdendone due su Vettel.

    Per Button invece un mezzo passo indietro rispetto alla bella gara di Hockenheim chiusa al secondo posto, considerando che partiva dalla quarta posizione ed ha chiuso sesto alle spalle del ferrarista dopo essere stato per gran parte di gara terzo a lottare per il podio. Per l’inglese non ha pagato la strategia (strana) di tre soste che nella parte centrale della gara lo ha relegato per molti giri dietro la Williams di Bruno Senna facendogli perdere di fatto le possibilità del podio. Grazie comunque ai suoi 8 punti la McLaren ritorna seconda nella classifica costruttori a 53 punti di distacco dalla Red Bull, tallonata dalla ottima Lotus, attualmente terza forza del campionato ad un solo punto di distacco. Perde terreno la Ferrari che scivola al quarto posto con 189 punti.

    Anche perchè Felipe Massa è autore della solita gara a dir poco opaca chiusa con la nona posizione finale e dunque i suoi 2 punti non sono certo d’aiuto per la classifica costruttori. Davanti a lui buona gara per la Williams di Bruno Senna, che ha chiuso ottavo e ha dimostrato che gara dopo gara sta crescendo di consistenza. Chiude la top-ten l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che salva la faccia al team in un week-end in cui tutto per gli uomini della casa di Stoccarda tutto è andato storto. Ne è la dimostrazione la “gara non gara” di Michael Schumacher, che poco prima della partenza resta fermo sulla griglia per un ancora sconosciuto problema sulla sua vettura per poi beccarsi un drive throught dopo un solo giro di corsa per aver superato il limite di velocità nella corsia box durante il suo primo cambio gomme. A quel punto la gara si era ormai compromessa e si è conclusa al giro 61 con l’ennesimo e inevitabile ritiro per problemi alla W03.

    Dopo questa tappa il circus andrà in vacanza per oltre un mese. Si riprenderà infatti il 2 settembre giorno in cui si terrà il prossimo appuntamento del Mondiale sul bellissimo circuito di Spa-Francorchamps.

    ORDINE D’ARRIVO GP UNGHERIA – 1. Hamilton (McLaren), 2. Raikkonen (Lotus), 3. Grosjean (Lotus), 4. Vettel (Red Bull), 5. Alonso (Ferrari), 6. Button (McLaren), 7. Senna (Williams), 8. Webber (Red Bull), 9. Massa (Ferrari), 10. Rosberg (Mercedes), 11. Hulkenberg (Force India), 12. Di Resta (Force India), 13. Maldonado (Williams), 14. Perez (Sauber), 15. Kobayashi (Sauber), 16. Ricciardo (Toro Rosso), 17. Vergne (Toro Rosso), 18. Kovalainen (Caterham), 19. Petrov (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. Glock (Marussia), 22. De La Rosa (Hispania)

    CLASSIFICA PILOTI – Alonso 164, Webber 124, Vettel 122, Hamilton 117, Raikkonen 116, Rosberg 77, Button 76, Grosjean 76, Perez 47, Kobayashi 33, Maldonado 29, Schumacher 29, Di Resta 27, Massa 25, Senna 24, Hulkenberg 19, Vergne 4, Ricciardo 2

    CLASSIFICA COSTRUTTORI – Red Bull 246, McLaren 193, Lotus 192, Ferrari 189, Mercedes 106, Sauber 80, Williams 53, Force India 46, Toro Rosso 6

  • Lorenzo in pole a Laguna Seca

    Lorenzo in pole a Laguna Seca

    E’ stata una battaglia sul filo dei millesimi ma alla fine a spuntarla è stato Jorge Lorenzo. Sul circuito di Laguna Seca dove nella sera italiana si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti, decimo appuntamneto del Mondiale MotoGP, lo spagnolo della Yamaha si è aggiudicato la pole position numero 3 del 2012, che in stagione mancava dal 28 aprile scorso dal Gran Premio di Jerez, e la 21esima nella classe regina, ai danni di Casey Stoner che è uno dei migliori interpreti della pista situata nel deserto californiano avendoci vinto due volte (al pari di Nicky Hayden). Il crono di Lorenzo di 1:20.554, con il quale ha preceduto di soli 74 millesimi l’australiano della Honda nonchè campione in carica, è anche il tempo record del circuito che apparteneva proprio a Stoner (1:21.376) stabilito nel 2010 in sella alla Ducati.

    La gara, che come da tradizione è riservata alla classe regina, sembra sia questione tra loro due poichè anche se a completare la prima fila c’è Dani Pedrosa, lo spagnolo della Honda è staccato di 3 decimi e mezzo dal miglior crono. Il vincitore del Sachsenring cercherà di rimanere il più possibile nella scia di Lorenzo e Stoner per approfittare del loro primo errore e inserirsi nella lotta per la vittoria finale. In quarta posizione ad aprire la seconda fila Ben Spies che nei giorni antecedenti il Gran Premio ha dato il suo addio ufficiale alla Yamaha al termine della stagione; mezzo secondo il ritardo dell’americano dal compagno di team Lorenzo con l’auspicio di poter battagliare per il podio. Quinto tempo per Cal Crutchlow e sesto per Andrea Dovizioso per una seconda fila tutta Yamaha, 7 decimi il gap del britannico, quasi un secondo per il forlivese che forse non si trova del tutto a suo agio sul magnifico circuito di Laguna Seca. Il pilota italiano precede la Honda Gresini di Alvaro Bautista ma sarà arduo per lui centrare il quarto podio consecutivo.

    Jorge Lorenzo © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Passiamo alla nota dolente: Valentino Rossi, che con il tempo di 1:22.544 non è riuscito a fare meglio della decima posizione. Pesantissimo anche il distacco del campione di Tavullia dal miglior tempo assoluto, quasi due secondi che non fanno ben sperare in vista della gara, ma soprattutto per un possibile prolungamento anche per il prossimo anno del rapporto tra Valentino e la casa bolognese che sembra ormai agli sgoccioli. Il pesarese ha chiuso alle spalle della Honda LCR di Stefan Bradl ed è staccato inoltre di ben otto decimi dalla prima delle Ducati, che è quella dell’idolo indiscudsso di casa Nicky Hayden in ottava posizione, che sul circuito Californiano ha già vinto le prime due edizioni. Il Dottore quindi di fatti è l’ultimo tra i piloti ufficiali e ha preceduto di soli tre decimi la ART di Randy De Puniet, che come al solito è il primo pilota ad aprire la colonia delle tantissime CRT, seguito da Aleix Espargaro e Colin Edwards.

    Peggio di Rossi ha fatto Karel Abraham che con la moto prototipo si è piazzato in 14esima posizione alle spalle delle tre CRT ed è staccato do oltre tre secondi dalla vetta. Staccatissimi tutti gli altri; Michele Pirro ha chiuso in 16esima posizione davanti a Toni Elias, mentre Mattia Pasini non è riuscito a fare meglio della 18esima posizione davanti a Danilo Petrucci, autore anche di una caduta durante lo svolgimento del turno. La wild-card Steve Rapp ha chiuso il gruppo a 6 secondi e tre decimi di distacco dalla vetta.

    Appuntamento alla gara come di consueto alle ore 23 italiane in virtù del fuso-orario di nove ore in meno della California rispetto al nostro paese. Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche invece non dovrebbero variare rispetto alle qualifiche quindi tutti i piloti potranno avere un quadro molto chiaro delle proprie potenzaialità sul passo di gara.

  • Pole di Hamilton all’Hungaroring. Alonso sesto

    Pole di Hamilton all’Hungaroring. Alonso sesto

    Lewis Hamilton ha conquistato la pole position del Gran Premio d’Ungheria, 11esimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Sul circuito dell’Hungaroring il pilota della McLaren ha conquistato il miglior tempo fermando il cronometro sul tempi di 1:20.953, tempo a dir poco sensazionale in quanto l’anglo-caraibico è stato l’unico a scendere sotto il muro dell 1:21.

    Hamilton si è confermato velocissimo dopo i tre turni di prove libere che tra ieri e oggi lo avevano candidato come serio pretendente alla pole position, e infatti anche in tutte e tre le manche di qualifica il campione del mondo 2008 ha praticamente dominato gli avversari portando a casa la sua terza pole position stagionale, 21esima della carriera, e regalando alla McLaren la 150esima pole della sua gloriosa storia.

    Alle spalle del pilota inglese troviamo Romain Grosjean, che completa cosi un’inedita prima fila. Il pilota della Lotus è stato autore di un’ottima qualifica e pur pagando quasi quattro decimi dalla McLaren di Hamilton sul giro secco, è comunque da tenere d’occhio per quanto riguarda il passo di gara, che sembra molto efficace. Il francese ha scalzato dal secondo posto, e dunque dalla prima fila, il campione del mondo in carica Sebastian Vettel che deve accontentarsi di piazzare la sua Red Bull in terza posizione ad un soffio dalla vettura nero-oro di Grosjean, un grande passo avanti comunque rispetto alle disastrose prove libere di ieri.

    Lewis Hamilton © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    In quarta posizione si è classificato Jenson Button, meno efficace del compagno di squadra che ha ottenuto la pole position, ma pur sempre competitivo con una McLaren che dopo gli aggiornamenti della settimana scorsa ad Hockenheim è ritornata nelle posizioni di vertice. L’inglese farà coppia con Vettel in seconda fila ma parte staccato di 6 decimi dalla vetta e con qualche problemino di troppo in vista del passo di gara.

    Kimi Raikkonen sulla seconda Lotus aprirà la seconda fila in quinta posizione, proprio davanti alle due Ferrari di Fernando Alonso, che partirà appaiato a lui in sesta posizione, e Felipe Massa, che aprirà subito dopo la quarta fila. Per le Rosse di Maranello è un mezzo passo indietro rispetto al GP di Germania visto i distacchi abissali, quasi vicino al secondo, che sull’asciutto distanziano i due piloti dalla prima posizione, ma il probabile arrivo della pioggia in gara potrebbe fortemente scombussolare i piani di tutti i team e favorire i piloti che hanno scelto un assetto intermedio.

    Buona qualifica anche per la Williams che ha piazzato entrambi i piloti nella top-ten con Pastor Maldonado che ha chiuso in ottava posizione ed è riuscito a centenere il suo distacco anche sotto il secondo. Più staccato Bruno Senna che ha pagato un secondo e tre decimi di ritardo dal miglior tempo assoluto. Le due Williams scatteranno davanti all’ottimo Nico Hulkenberg che con un buon tempo chiude la top-ten con la sua Force India spinta dal motore Mercedes.

    Delusione invece per Mark Webber, che ha confermato di non avere un grande feeling con il circuito ungherese chiudendo le sue qualifiche già nella seconda manche classificandosi in 11esima posizione. Stesso discorso per gli uomini della Mercedes, che su un circuito molto lento e  tecnico come quello dell’Hungaroring non hanno modo di sfruttare il grande potenziale del propulsore Mercedes. Proprio per questo motivo Nico Rosberg domani scatterà dalla 13esima posizione mentre il compagno di squadra Michael Schumacher partirà addirittura 17esimo, praticamente ultimo del secondo gruppo.

  • Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    E’ stato Daniel Pedrosa il pilota più veloce nelle prime due sessioni di prove libere sul circuito di Laguna Seca, teatro del GP degli Stati Uniti dove domenica come di consueto soltanto le MotoGP prenderanno parte al decimo appuntamento del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo si è aggiudicato entrambi i turni di prove staccando il miglior tempo nella seconda sessione, conclusasi da pochi minuti, grazie al tempo di 1:21.088, inferiore soltanto al record della pista fatto segnare da Casey Stoner nel 2008 sulla Ducati  (1:20.700). Il centauro della Honda si è inoltre concentrato nella messa a apunto delle due versioni della RC213V, la nuova, quella portata nei test del Mugello, e quella utilizzata finora.

    Pedrosa ha preceduto il diretto rivale nella classifica mondiale Jorge Lorenzo, che si è piazzato alle sue spalle in entrambe le sessioni migliorando di poco il suo tempo nella seconda. Il maiorchino è staccato di oltre tre decimi dal connazionale ma ha preceduto, seppur di pochi millesimi, Casey Stoner, che al contrario del suo compagno di squadra ha preferito provare soltanto il nuovo motore sulla vecchia moto.

    Alle spalle dell’australiano l’altra Yamaha di Ben Spies, cha ha da pochi giorni annunciato il suo divorzio dalla casa dei tre diapason a fine stagione, seguito dalle due Yamaha clienti di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow. Da notare che le prime sei posizioni sono state pressochè identiche sia al mattino che al pomeriggio mentre in settima posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden, fresco di rinnovo contrattuale per un altro anno con la casa bolognese e da sempre idolo indiscusso dei tifosi della Laguna, che però paga un secondo e tre decimi di ritardo dalla vetta occupata dal suo ex compagno di team alla Honda Pedrosa.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty ImagesL’americano ha scalzato in settima posizione il suo attuale compagno di team Valentino Rossi, che dalla settima piazza della mattinata è sceso alla nona del pomeriggio, a tre decimi da Hayden. Tra le due Ducati ufficiali si è classificata la Honda LCR di Stefan Bradl. Decima posizione a chiudere la top ten per la Honda Gresini di Alvaro Bautista, tornata a “vestire” di bianco già dal GP d’Italia al Mugello la scorsa settimana in memoria di Marco Simoncelli.

    Più in difficoltà Toni Elias che dopo essere stato appiedato dal suo teamin Moto 2 è stato chiamato dalla Ducati Pramac per sostituire fino a settembre Hector Barbera, infortunatosi a tibia e perone nei test del Mugello. Il primo campione del mondo della Moto 2 si è classificato in 14esima posizione, alle spalle anche delle tre CRT di Aleix Espargaro, Randy De Puniet e Colin Edwards. Peggio di lui Karel Abraham che con la Ducati Cardion ha chiuso in 16esima posizione. Per trovare gli altri italiani dobbiamo scendere fino alla 17esima posizione dove troviamo Mattia Pasini precedere Michele Pirro. Ultima posizione invece per Danilo Petrucci.

    Tante le cadute nella seconda sessione. Ne hanno fatto le spese prima Crutchlow con una brutta scivolata, seguito successivamente da Bautista e sul finire del turno anche da Rossi, al quale ancora una volta viene meno l’aiuto della ruota anteriore che perde aderenza scaraventandolo per l’ennesima volta contro le barriere di protezione, che a causa dei danni ricevuti, hanno causato anche la prima e unica bandiera rossa del turno per far si che venissero riparate. Gli ultimi minuti di prove dunque hanno visto quasi tutti i piloti scesi in pista nel tentativo di migliorare i tempi, senza successo visto che il traffico ha impedito loro di abbassare i tempi.

    Domani si terranno le terze e ultime libere in attesa delle qualifiche che decreteranno la griglia di partenza per il GP di domenica che con il fuso orario in Italia andrà in onda alle ore 23:00.

  • Dominio Hamilton nelle prime libere all’Hungaroring. Quinto Alonso

    Dominio Hamilton nelle prime libere all’Hungaroring. Quinto Alonso

    Lewis Hamilton è stato il dominatore assoluto della prima giornata di prove libere disputatasi sul circuito dell’Hungaroring, che domenica sarà teatro del GP d’Ungheria, 11esima prova del Mondiale di F1. Il campione inglese ha chiuso al comando entrambe le sessioni di giornata chiudendo con il miglior crono di 1:21.995 fatto segnare nel pomeriggio dopo la pausa pranzo nonostante la sessione fosse stata disturbata all’inizio dall’arrivo della pioggia.

    Il pilota della McLaren ha migliorato di quasi un secondo il tempo della mattina precedendo l’ex pilota delle Frecce d’Argento, ora in forza all Lotus, Kimi Raikkonen, che ha chiuso con un distacco ridottissimo dall’anglo-caraibico, solo 185 millesimi di ritardo. Nella prima sessione il finlandese aveva chiuso solo con l’ottava posizione a oltre un secondo di ritardo.

    Terzo tempo per la sorprendente Williams di Bruno Senna che ha preceduto le due Ferrari di Felipe Massa e Fernando Alonso, apparse comunque a proprio agio anche sul circuito ungherese dopo il trionfo dello spagnolo ad Hockenheim nello scorso GP di Germania. Alle spalle delle due Rosse invece mezzo passo indietro per Jenson Button, che dopo il secondo posto della mattina ad un solo decimo dal compagno di squadra, passa nel pomeriggio alla sesta piazza a oltre sette decimi di ritardo dalla vetta davanti all’ottima Force India di Paul di Resta.

    Lewis Hamilton © Tom Gandolfini/AFP/GettyImagesSolito lavoro oscuro per la Red Bull che ha preferito concentrarsi sul lavoro per la lunga distanza e non sulla prestazione singola anche se la lattina volante è apparsa più in difficoltà rispetto alle altre uscite stagionali. Nella prima sessione infatti le due monoposto di Milton Keynes si sono classificate in 13esima posizione con Mark Webber e in 15esima con Sebastian Vettel, migliorando poi nel pomeriggio grazie all’ottava posizione del tedesco, mentre si è dimostrato sempre in difficoltà l’australiano che ha addirittura peggiorato la sua posizione scalando alla 14esima piazza. Chiudono la top-ten la seconda Lotus di Romain Grosjean e la prima Mercedes di Michael Schumacher davanti proprio al suo compagno di team Nico Rosberg.

    Da notare che tutti i tempi della seconda sessione sono stati fatti registrare con condizioni di pista assolutamente asciutta prima che la pioggia irrompesse sul circuito per il terzo GP consecutivo congelando di fatto tutte le posizioni. Una delle poche scuderia a girare anche in condizioni da bagnato è stata proprio la Ferrari con Massa e Alonso che hanno montato le gomme da bagnato e provato una sorta di stop and go al pit stop ai box. La Red Bull invece potrebbe aver trovato delle difficoltà dopo l’abolizione delle mappature utilizzate in Germania che garantivano una migliore stabilità della vettura e una migliore profusione dei gas di scarico al posteriore, che sono state vietate dalla Federazione dopo i controlli del week-end scorso. Ma come sempre le indicazioni del venerdi contano poco e niente. Già dalle libere di domani mattina potremo capire qualcosa di più sui reali valori in campo prima della battaglia per la pole di domani pomeriggio, che come a Monaco vale quasi una mezza vittoria.

  • Trionfo di Alonso in Germania. Button sul podio, Vettel penalizzato

    Trionfo di Alonso in Germania. Button sul podio, Vettel penalizzato

    Una gara perfetta quella di Fernando Alonso, un altro capolavoro che gli ha permesso di trionfare nel Gran Premio di Germania e di allungare nel Mondiale incrementando il suo vantaggio in classifca dal suo più immediato inseguitore Webber portandolo a 34 punti. Per lo spagnolo, alla sua terza vittoria stagionale e 30esima in Formula 1, la trasferta ungherese tra sette giorni prima della lunga sosta estiva sarà cruciale per accumulare ulteriore vantaggio sui rivali e dare lo strappo decisivo per la corsa al titolo iridato.

    Sul circuito di Hockenheim Alonso ha condotto magistralmente la gara dall’inzio alla fine anche se in alcuni frangenti del Gran Premio si è ritrovato a difendersi dagli attacchi di Sebastian Vettel prima e Jenson Button, il pilota di Oviedo ha però guidato da vero professore calcolando ogni rischio consentendo alla Ferrari di transitare prima sotto la bandiera a scacchi. Una vittoria anche dal sapore politico dal momento che nella Germania capitale economica dell’Europa si è affermato un binomio italo-spagnolo i cui Paesi stanno attraversando un difficile perodo dal punto di vista finanziario.

    Alle spalle di Alonso è giunto il pilota di casa Sebastian Vettel che però è stato penalizzato dai commissari di 20 secondi da sommare al tempo totale di percorrenza nell’ordine d’arrivo del Gran Premio che gli è costato non solo il secondo posto ma anche il podio, scivolando in quinta posizione. Il campione del mondo in carica della Red Bull, la scuderia austriaca nella mattinata era stata ogetto di un’indagine dalla Federazione che aveva riscontrato una mappatura irregolare del motore e che se l’era cavata con una semplice ammonizione, è stato punito per un sorpasso inflitto a Jenson Button non giudicato regolare dalla direzione gara mettendo tutte  e 4 le ruote fuori dalla pista avvantaggiandosi di una migliore accelerazione rispetto all’avversario subito dopo il tornante lento. Il pilota inglese della McLaren è giunto così secondo tornando a salire sul podio a distanza di 4 mesi che mancava dal GP di Cina per la precisione. Grande gara quella di Button che, con una guida pulta e precisa partito dalla sesta posizione e grazie ad una McLaren ritrovata e tornata ad essere competitive dopo il fallimento nelle ultime uscite, è riuscito a risalire di posizioni raggiungendo anche la coppia di testa che aveva fatto il vuoto dietri di sè. Grazie ad un ultimo pit stop anticipato è riuscito a scavalcare Vettel e mettersi negli scarichi di Alonso, insidiato fino a 10 giri dal termine. L’usura delle gomme poi non gli ha consentito di difendere la seconda posizione conquistata solo provvisoriamente dal tedesco, nella guida apparso oggi molto nervoso prendendosi molti rischi in accelerazione alle uscite delle curve veloci per cercare di riuscire a stare in scia agli avversari.

    Fernando Alonso © Lars Baron/Getty Images

    Sul gradino più basso del podio Kimi Raikkonen, che oramai ci ha abituato a grandi rimonte: partito decimo dalla griglia, il finnico della Lotus grazie alla sua costanza in gara è riuscito a risalire e a portare a casa un altro straordinario risultato, al contrario del compagno di scuderia Romain Grosjean che ha sofferto e non poco il circuito tedesco classificandosi in 18esima posizione. Strepitosa anche la gara di Kamui Kobayashi giunto quarto con la sua Sauber e tornato a battere Sergio Perez, che ha finito la gara in sesta posizione. Settimo posto per il padrone di casa Michael Schumacher, il quale forse ha pagato una strategia errata effettuando una sosta in più degli avversari che gli ha fatto perdere la quarta posizione. Completano la top ten un anonimo Mark Webber e i tedeschi Nico Hulkenberg e Nico Rosberg, autore di una bella rimonta dalla 21esima posizione fino al decimo posto finale. Perseguitato dalla sfortuna ancora una volta Lewis Hamilton, incappato nella foratura dello pneumatico posteriore sinistro dopo appena tre tornate di gara forse a causa dei detriti dell’alettone anteriore lasciati in pista dalla Ferrari di Felipe Massa (12esimo) in un tamponamento nelle battute iniziali. Grande rammarico per il pilota della McLaren che avrebbe potuto battagliare per la vittoria dimostrando di avere il ritmo dei primi addirittura andandosi a sdoppiare da Vettel, facendo inviperire il tedesco, e tallonando Alonso per diversi giri prima di rientrare per la sua sosta ai box e di ritirarsi poco dopo. A questo punto l’anglo-caraibico, solo 4 punti negli ultimi 3 Gran Premi, è tagliato fuori dalla lotta per il Mondiale a meno di una clamorosa e improbabile rimonta nella seconda parte di stagione: sono infatti 62 i punti di ritardo in classifica dal leader Alonso. E pensare che Hamilton solo un mese fa con la vittoria in Canada si era portato al comando del Mondiale, un vero crollo.

    La Formula 1 non si ferma, tra sette giorni si va a Budapest per affrontare il Gran Premio d’Ungheria, 11esimo appuntamento stagionale, prima di osservare la sosta estiva di agosto. Sarà importante arrivare a questo “giro di boa” nel pieno delle forze e della competitività.

    Ordine d’arrivo Gran Premio di Germania: 1. Alonso (Ferrari), 2. Button (McLaren), 3. Raikkonen (Lotus), 4. Kobayashi (Sauber), 5. Vettel (Red Bull), 6. Perez (Sauber), 7. Schumacher (Mercedes), 8. Webber (Red Bull), 9. Hulkenberg (Force India), 10. Rosberg (Mercedes), 11. di Resta (Force India), 12. Massa (Ferrari), 13. Ricciardo (Toro Rosso), 14. Vergne (Toro Rosso), 15. Maldonado (Williams), 16. Petrov (Caterham), 17. Senna (Williams), 18. Grosjean (Lotus), 19. Kovalainen (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. de la Rosa (Hispania), 22. Glock (Marussia), 23. Karthikeyan (Hispania), 24. Hamilton (McLaren)

    Classifica piloti: Alonso 154, Webber 120, Vettel 118, Raikkonen 95, Hamilton 92, Rosberg 76, Button 65, Grosjean 61, Perez 47, Kobayashi 31, Maldonado 29, Schumacher 29, di Resta 27, Massa 23, Hulkenberg 19, Senna 18, Vergne 4, Ricciardo 2

    Classifica costruttori: Red Bull 238, Ferrari 177, McLaren 157, Lotus 156, Mercedes 105, Sauber 78, Williams 47, Force India 46, Toro Rosso 6

  • Red Bull sotto indagine e a rischio squalifica per Hockenheim

    Red Bull sotto indagine e a rischio squalifica per Hockenheim

    Acque agitate in questi minuti in casa Red Bull. Questa mattina la scuderia austriaca è stata oggetto di verifiche da parte della Federazione, dopo i controlli effettuati il delegato Fia Jo Bauer ha emesso un comunicato attraverso il quale decideva di mettere sotto investigazione le due vetture di Milton Keynes.

    La Federazione ha riscontrato una mappatura diversa del motore Renault montato sulle monoposto di Sebastian Vettel e Mark Webber rispetto a quanto adottato nei precedenti Gran Premi violando così l’articolo 5.5.3 del regolamento, l’irregolarità conferirebbe alle due vetture un vantaggio aerodinamico non indifferente. Questo il comunicato ufficiale emesso dalla Federazione:

    «Dopo aver esaminato le mappature delle vetture numero 1 e 2 appare chiaro che il numero massimo di giri impostato è inferiore rispetto a come era impostato negli altri eventi. Nella mia opinione viene violato l’articolo 5.5.3 del regolamento tecnico 2012, il motore è in grado di erogare una coppia maggiore ad una certa velocità in relazione al regime di rotazione. Inoltre, questa mappatura altera artificialmente le caratteristiche aereodinamiche di entrambe le vetture in violazione del TD 036-11. Ho riferito il tutto agli steward che esamineranno il caso».

    Red Bull © Lars Baron/Getty Images

    Il direttore tecnico del team Adrian Newey e il team principal Chris Horner sono stati convocati in direzione gara a colloquio con i commissari. A questo punto la Red Bull nella peggiore delle ipotesi potrebbe rischiare una squalifica e conseguente estromissione di entrambe le vetture dalla griglia di partenza del Gran Premio di Germania. Soluzione questa però che sembra la più remota. Più accreditata invece l’ipotesi di una retrocessione in fondo allo schieramento ma non è escluso che una decisione definitiva venga presa al termine della gara, lasciando inalterata la griglia di partenza. Si attende a momenti la decisione della direzione gara.

  • Sykes re delle Superpole, a Brno Biaggi 14°

    Sykes re delle Superpole, a Brno Biaggi 14°

    Sarà ancora una volta Tom Sykes a partire davanti a tutti, a Brno dove domani si correrà il Gran Premio della Repubblica Ceca del Mondiale Superbike, il centauro inglese della Kawasaki ha centrato la sua settima Superpole in stagione su 9 appuntamenti guadagnandosi “sul campo” meritatamente il titolo di re della Superpole. Sykes ha fermato il cronometro sull’1:58.010, nuovo record del circuito, tempo di quasi mezzo secondo più veloce di Carlos Checa che segue immediatamente il britannico il quale poi, per sua sfortna, non riesce a replicare gli exploit della qualifica con una Ninja che soffre in gara e non ancora competitiva sulle lunghe distanze.

    La prima fila è completata quindi dallo spagnolo della Ducati campione del mondo in carica, da Eugene Laverty sulla prima delle due Aprilia ufficiali e Davide Giugliano, in grande spolvero, compagno di team di Checa. Il pilota romano non è ormai più una sorpresa dopo una prima parte di stagione nella quale ha dovuto prendere confidenza con la nuova categoria alimentando le speranze dei suoi tifosi e quelli italiani per affermarsi con i primi. Seconda fila occupata da 3 Bmw su 4: Marco Melandri guida la truppa delle tedesche precedendo il pilota con il quale divide il box Leon Haslam, con in mezzo la Honda di Jonathan Rea, e Michel Fabrizio. Nono tempo per Chuck Davies sull’Aprilia del team clienti ParkinGO.

    Tom Sykes © RADEK MICA/AFP/GettyImages

    Superpole da dimenticare per il re di Brno Max Biaggi, vincitore sul circuito ceco per 11 volte nella sua carriera in tutte le categorie in cui ha corso (4 in 250, 3 in 500/MotoGP e 4 in Superbike): il pilota romano dell’Aprilia non è riuscito ad accedere nella seconda e decisiva sessione qualificandosi solo con il 14esimo tempo che domani lo costringerà ad una gara in rimonta per non vedere il suo vantaggio nel Mondiale da Melandri farsi più esiguo. Servirà il miglior Max.

    Il programma: il via di gara 1 è previsto a mezzogiorno in punto, la seconda manche alle 15:30.

  • Alonso in pole ad Hockenheim davanti a Vettel

    Alonso in pole ad Hockenheim davanti a Vettel

    Fernando Alonso partirà in pole position domani nel Gran Premio di Germania, decimo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota spagnolo della Ferrari ha beffato tutti ad Hockenheim risultando il più veloce sotto la pioggia che è arrivata puntuale condizionando seconda e terza sessione di qualifiche ottenendo così la sua seconda pole stagionale e consecutiva e la 22esima in carriera. Morale altissimo all’interno del team di Maranello che alla luce delle ultime prestazioni e reduce dalla splendida e irripetibile vittoria di Valencia e del secondo posto a Silverstone dopo aver dominato il Gran Premio per 3/4 di gara ed essere scattato dalla pole position, può finalmente ritenersi la vettura da battere.

    Per Alonso miglior giro in 1:40.621, un “tempone” se si considera che c’è un abisso tra sè e gli altri piloti: Sebastian Vettel che domani scatterà al suo fianco dalla prima fila è staccato di 4 decimi, il campione del mondo in carica non è sembrato molto brillante in qualifica ma è riuscito ugualmente a portare a casa un buon risultato grazie alle sue doti di guida, Mark Webber di quasi un secondo. L’australiano, vincitore dell’ultimo Gran Premio, però non potrà partire dalla posizione conquistata perchè dovrà retrocedere di 5 posizioni in griglia per essere stato costretto a sostituire il cambio sulla sua Red Bull. I meccanici hanno provato a riparare il guasto senza riuscirvi. In seconda fila quindi partiranno Michael Schumacher e Nico Hulkenberg: il pilota della Mercedes vola quando si tratta di guidare sul bagnato, per quello della Force India non si tratta della migliore performance della carriera poichè ottenne la pole position nel Gran Premio del Brasile 2010 al volante di una Williams (anche in quella occasione le condizioni della pista non erano asciutte ma umide).

    Fernando Alonso © Lars Baron/Getty Images

    Ad aprire la terza fila Pastor Maldonado che oramai ha portato stabilmente la Williams nella top ten seguito dalle due McLaren che qui ad Hockenheim ha portato diverse novità aerodinamiche, visibili e non visibili, per migliorare le prestazioni della vettura in difficoltà nell’ultimo periodo in particolar modo con Jenson Button il quale partirà davanti a Lewis Hamilton che sicuramente avrà imprecato per l’arrivo della pioggia dal momento che l’anglo-caraibico, che domani festeggerà i suoi 100 Gran Premi in Formula 1, sull’asciutto aveva dato dimostrazione di essere uno dei piloti più veloci e di poter lottare per la pole position. A completare la top ten la seconda Force India di Paul di Resta e la Lotus di Kimi Raikkonen mentre sono indietro Felipe Massa, 14esimo, e Romain Grosjean a seguire il brasiliano della Ferrari. Entrambi guadagnano una posizione per la penalità inflitta a Sergio Perez reo, secondo i commissari di gara, di essere stato d’intralcio a Raikkonen e Alonso nella Q2 e che quindi è stato retrocesso in 17esima posizione subito dietro a Nico Rosberg autore di una pessima qualifica al contrario del compagno di team Schumacher.

    Domani il via del Gran Premio di Germania alle 14:00 che, stando alle ultime previsioni meteo, dovrebbe corrersi sull’asciutto. In caso di successo Alonso darebbe una svolta decisa nel Mondiale.

  • F1, Button e Maldonado al top nelle libere di Hockenheim

    F1, Button e Maldonado al top nelle libere di Hockenheim

    Jenson Button è stato il pilota più veloce nelle prove libere del Gran Premio di Germania, decimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Sul circuito di Hockenheim il pilota della McLaren ha messo a segno il giro più veloce di giornata grazie al tempo di 1:16.595, tempo fatto segnare nella prima sessione di prove con pista asciutta. Al secondo posto troviamo l’altra McLaren, il compagno di squadra Lewis Hamilton che lo segue a distanza, a ben mezzo secondo di distacco dalla prima posizione, segno che con i nuovi aggiornamenti la Freccia d’Argento è pronta per ritornare a volare.

    Significative sono state infatti le novità portate dal team inglese, a partire dalle nuove fiancate, dal nuovo retrotreno ma soprattutto le novità a livello di meccanica all’interno della monoposto che dovrebbero portare ad un incremento delle prestazioni della vettura in pista.

    Seguono al terzo posto Fernando Alonso con la prima delle Ferrari a sette decimi di ritardo e la Mercedes di Micheal Schumacher staccato di pochi millesimi dallo spagnolo. Bene la Sauber che piazza Sergio Perez in quinta posizione davanti alla Force India di Nico Hulkenberg e l’altra Mercedes di Nico Rosberg. Felipe Massa chiude le sue prime libere in ottava posizione davanti a Pastor Maldonando e a Romain Grosjean che chiudono la top-ten.

    Importanti aggiornamenti anche per quanto riguarda la Lotus che avrebbe portato in Germania un dispositivo molto simile all F-Duct per migliorare ancora di più la velocità di punta, ma perfettamente legale visto che viene azionato direttamente dal DRS e non dal pilota. Grande trovata dunque per il team di Enstone che comunque si era già dimostrata nella prima parte della stagione una delle vetture più veloci sul rettilineo.

    Jenson Button © THOMAS KIENZLE/AFP/GettyImages

    Tuttavia il compagno Kimi Raikkonen chiude le prime libere in 15esima posizione a due secondi e due decimi di distacco dalla vetta. Indietro anche le Red Bull che hanno preferito nascondersi con Sebastian Vettel 12esimo e Mark Webber 20esimo in una sessione che di indicativo ha dato davvero poco.


    Nelle seconde libere caratterizzate dalla pioggia incessante è invece salito in cattedra Pastor Maldonado che ha sfruttato il breve periodo di tregua della pioggia per montare le gomme intermedie e migliorare giro dopo giro il suo tempo che alla fine è risultato il migliore della sessione grazie all’ 1:27.476. Il ritorno della pioggia ha poi impedito ai piloti di migliorare le posizioni fino a quel momento ottenute congelando di fatto la sessione.

    Alle spalle del pilota venezuelano ha chiuso Nico Rosberg che in gara sarà penalizzato di cinque posizioni sulla griglia di partenza per aver sostituito il cambio a causa di un guasto. Il tedesco ha preceduto il campione del mondo in carica Sebastian Vettel e il messicano della Sauber Sergio Perz che si è confermato veloce anche sul bagnato.

    Quinto posto per Romain Grosjean davanti alla Toro Rosso di Daniel Ricciardo, mentre chiude ottavo Jenson Button che dimostra di non essere veloce tanto quanto sull’asciutto con la nuova McLaren, e a dimostrazione di ciò la 19esima posizione di Lewis Hamilton. L’inglese precede in nona posizione Mark Webber e in decima Kimi Raikkonen.

    Deludenti le Ferrari con Massa 12esimo e Alonso 20esimo proprio alle spalle di Hamilton, anche se nel box si respira un cauto ottimismo in vista della gara. Tanti i testacoda della sessione provocati proprio dalla pioggia che ha reso molto scivolosa la pista: Ricciardo è stato autore di un uscita di pista al Motodrome senza conseguenze, peggio è andata a Micheal Schumacher che sempre nello stesso punto ha perso il controllo della sua Mercedes danneggiando la parte posteriore e quella anteriore della vettura, causando la bandiera rossa e la sospensione anticipata della sessione. Le libere continueranno anche nella mattinata di domani prima delle qualifiche che si svolgeranno al pomeriggio ma atenere banco è come sempre il meteo che anche in questo week-end si preannuncia più incerto che mai.