Categoria: Motori

  • Superbike, Carlos Checa in pole a Phillip Island

    Superbike, Carlos Checa in pole a Phillip Island

    Nel weekend che apre ufficialmente il campionato Superbike Carlos Checa conquista la Superpole nel Gran Premio d’Australia. Sul circuito di Phillip Island lo spagnolo della Ducati ha fatto registrare il tempo migliore in 1:30.234 precedendo Eugene Laverty e l’italiano Michel Fabrizio entrambi su Aprilia. Stesso crono per Tom Sykes, quarto, e Marco Melandri, quinto: entrambi hanno fatto registrare un tempo di 1:30.615 effettuato per prima dal pilota della Kawasaki che partirà davanti al pilota italiano della BMW. Sesto posto per Sylvain Guintoli , più staccati seguono Camier, Haslam, Jonathan Rea e Davide Giugliano, decimo, staccato di un secondo dal pole-man di giornata.

    Proprio in prossimità della bandiera scacchi Checa firma un tempone e straccia il suo vecchio record (1:30.882) ottenuto nel 2011, che pochi minuti prima era stato abbassato da Michel Fabrizio, prendendosi la pole che sembrava essere destinata proprio a quest’ultimo, sempre in testa durante tutto l’arco delle qualifiche, che alla fine ottiene sì la prima fila ma un terzo tempo che non lo rende troppo soddisfatto.

    Carlos Checa
    Carlos Checa Superpole a Phillip Island © by Quinn Rooney/Getty Images

    Ottima seconda piazza per Eugene Laverty con l’Aprilia ufficiale, vera favorita del campionato anche in virtù dei problemi accusati dalla Ducati in questo avvio di stagione, in primis l’infortunio al piede per il pilota italiano Ayrton Badovini che ne ha condizionato la prestazione e risiede in 19° posizione staccati di oltre due secondi dal suo compagno di squadra Checa. Proprio lo spagnolo ha ammesso di aver guidato al massimo per centrare questa grande prestazione dopo due qualifiche in cui le nuove Ducati Panigale 1199R hanno faticato più del previsto piazzandosi indietro rispetto alle previsioni.

    Battagliero Marco Melandri piazzatosi quinto con lo stesso tempo di Tom Sykes ma con una BMW competitiva; il pilota ravennate potrebbe rappresentare una vera mina vagante nel corso della gara, andando a insidiare le posizioni di testa sperando che la spalla non gli procuri dei problemi in termini di rendimento. Staremo a vedere come si svolgerà la gara d’apertura della stagione del mondiale Superbike, di certo si preannuncia un Gran Premio ricco di emozioni sul circuito australiano che anche in passato ha regalato numerosi colpi di scena per gli appassionati delle due ruote.

  • Raikkonen chiude al comando i test di Jerez

    Raikkonen chiude al comando i test di Jerez

    Kimi Raikkonen ha chiuso al comando la prima sessione di test pre-stagionali della Formula 1 disputatasi sul circuito di Jerez de la Frontera. Nel quarto e ultimo giorno di prove il finlandese ha realizzato il miglior giro con il tempo di 1:18.148 realizzato nella sessione pomeridiana con un set di gomme morbide in uno stint breve di tre giri. Dopo essersi portato in tesa il pilota della Lotus E21 ha continuato il suo programma di lavoro concentrandosi sui long-run e sulla distanza di gara, compiendo in totale in questa giornata 83 tornate.

    Al secondo posto troviamo la Force India del test-driver Jules Bianchi che ha chiuso alle spalle di Raikkonen per soli 27 millesimi. Davvero ottima la prova del francese che potrebbe essere promosso a pilota titolare della scuderia indiana vista l’assenza di una seconda guida al fianco di Paul Di Resta. Bianchi ha effettuato 56 giri totali prima di lasciare nelle ultime due ore di sessione il volante della VJM06 proprio al pilota scozzese che ha completato 49 giri chiudendo però in ultima posizione a oltre cinque secondi dalla vetta.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © Mark Thompson/Getty Images

    Terzo crono per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel con la nuova Red Bull RB9. Il pilota tedesco dopo aver ottenuto il miglior tempo nella essione mattutina fermando il cronometro sull’ 1:18.565 non è riuscito a migliorarsi nel pomeriggio nel quale si è concentrato soprattutto sulla distanza di gara effettuando dei long.run con dei parziali abbastabza interessanti, dimostrando di trovarsi subito a proprio agio con la nuova vettura di Milton Keynes. Alle spalle del numero uno la Sauber di Esteban Gutierrez che ha avuto modo accumulare dati su entrambe le mescole di gomme Pirelli con dei long-run oltre che aumentare la confidenza con la C32 grazie ai 142 giri percorsi nella giornata odierna.

    Meglio di lui soltanto Lewis Hamilton che dopo aver effettuato pochi giri alla sua prima uscita stagionale in Mercedes a causa della rottura dei freni posteriori ha completato ben 145 tornate  ottenendo il sesto miglior tempo. Tra i due la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, quinto alla fine della giornata di test. Settimo posto invece per la McLaren Mp4-28 di Sergio Perez che ha completato 98 giri senza particolari problemi, al contarrio di Pedro De La Rosa, che al primo giorno al volante della Ferrari ha dovuto fare i conti con un problema al cambio della F138 dopo appena due giri. Il guasto è stato successivamente riparato permettendo allo spagnolo di effettuare 51 giri nona ndando oltre però la nona posizione.

    Davanti all’esperto test-driver della Rossa si è classificato il pilota della Williams Valterri Bottas, ma alla Ferrari resta il merito di aver compiuto il giro più veloce dei test con Felipe Massa nella terza giornata grazie al tempo di 1:17.8, unico pilota a scendere sotto il muro dell’1.18. Decima e 11esima posizione rispettivamente per Charles Pic della Caterham e Luis Razia della Marussia.

  • Pedrosa al comando nella seconda giornata di test a Sepang

    Pedrosa al comando nella seconda giornata di test a Sepang

    Daniel Pedrosa si conferma leader nella seconda giornata dei test invernali sul circuito di Sepang, chiudendo la sessione di prova al comando della classifica generale. Il pilota della Honda Hrc precede, come già accaduto ieri, il pilota Yamaha Jorge Lorenzo, staccato dal connazionale di 19 millesimi, anche se nei giri effettuati complessivamente il maiorchino ha avuto un passo decisamente migliore del rivale. Si conferma al terzo posto Marc Marquez nonostante abbia girato su tempi abbastanza alti, ma è stato sufficiente il passaggio 20 per ottenere il terzo tempo di giornata davanti a Valentino Rossi quarto, ma comunque in netto miglioramento di prestazione sul giro. Cal Crutcholw si piazza dietro i top driver chiudendo davanti a Stefan Bradl e Alvaro Bautista sebbene con distacchi notevoli dal quartetto di testa. Sempre attardate ma in netto miglioramento le due Ducati di Hayden e Dovizioso, che hanno ottenuto rispettivamente il nono e il decimo tempo a oltre un secondo e mezzo di ritardo.

    Daniel Pedrosa
    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    La sessione odierna ha visto un Pedrosa riconfermarsi al comando con una Honda già superiore rispetto al resto del gruppo, e soprattutto un Marquez già ad altissimi livelli che tiene il passo della coppia Lorenzo-Pedrosa come se fosse un veterano, candidandosi seriamente a battagliare per il titolo già nella sua prima stagione nella massima categoria. Lo spagnolo classe ’93 sembra non accusare le difficoltà di ambientamento su una moto nettamente diversa rispetto a quelle protagoniste in Moto2, mostrando sin da subito un gran feeling con la sua nuova Honda.

    Migliora di giro in giro Valentino Rossi, distante dalla vetta 5 decimi ma in costante crescita per tutto l’arco della sessione ma complessivamente c’è soddisfazione nel team Yamaha per il lavoro svolto in questi due giorni sulla M1. Il “Dottore” ha affermato che  c’è da lavorare ancora sul setting della moto ma essere così vicini ai piloti di testa che viaggiono forti lo rende comunque soddisfatto. Un pò più pessimista Jorge Lorenzo, deluso dalla prestazione della sua moto, che non si aspettava inferiore alla Honda in questi test invernali.

  • Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    E’ da poco terminata la seconda sessione di test pre-stagionali della Formula 1 sul circuito di Jerez de la Frontera. Ancora una volta, dopo essere stato velocissimo nella sessione di ieri chiusa al secondo posto, si è confermato Romain Grosjean sulla Lotus E21 che ha iniziato i test 2013 come quelli del 2012, facendo davvero una bella impressione. Il pilota francese è stato il pilota più veloce in pista in entrambe le sessioni ed ha chiuso la sua giornata con il miglior crono di 1:18.218, sei decimi meglio del tempo fatto registrare ieri da Button. Grosjean ha messo insieme ben 95 tornate, risultando uno dei piloti più attivi in pista, ed è stato l’unico pilota ad ottenere un tempo migliore nella sessione del pomeriggio, ma ha chiuso la sessione anzitempo dopo essere rimasto fermo quasi a fine sessione sul tracciato spagnolo provocando la bandiera rossa che ha proclamato la fine della seconda giornata di test.

    In seconda posizione troviamo la Force India di Paul Di Resta che ha girato in 1:19.003 fermandosi a sette decimi dalla prima posizone, confermandosi auto di ottima caratura con il pilota scozzese a bordo, mentre nel pomeriggio la vettura indiana è stata affidata nelle mani del test-driver James Rossiter che ha effettuato 19 tornate, chiudendo con il decimo tempo assoluto. Terza piazza per la Toro Rosso di Daniel Ricciardo che si è fermato a nove decimi da Grosjean e ha preceduto la vettura sorella di Mark Webber, la Red Bull RB9, che  si è concentrata ancora una volta sui long-run completando ben 101 giri, accantonando per il momento la prestazione assoluta.

    Romain Grosjean
    Romain Grosjean © Paul Gilham/Getty Images

    Quinto posto per Nico Hulkenberg sulla Sauber che come Grosjean è stato autore di un fermo pista causato molto probabilmente da un problema di ripescaggio della benzina. Sesto posto quindi per Lewis Hamilton, pilota più atteso al debutto sulla Mercedes, che ha effettuato il miglior giro in 1:19.519 prima di abbandonare definitivamente la sessione per un problema all’impianto frenante che lo ha portato ad uscire di pista e a rovinare la parte anteriore della vettura contro le barriere. E’ durata quindi poco la curiosità di vedere all’opera il pilota anglo-caraibico al volante della W04, cosi come non è iniziata nel migliore dei modi l’annata della squadra di Stoccarda che anche ieri è stata protagonista in negativo con il problema all’alternatore che aveva costretto Nico Rosberg ha fermare la propria vettura, portando a casa un magro bottino di soli 29 giri totali in due giorni.

    Alle sue spalle in settima posizione la McLaren di Sergio Perez al debutto ufficiale sulla Mp4-28, che a differenza del compagno Jenson Button non ha avuto particolari problemi ed ha potuto svolgere regolarmente il suo programma di lavoro concentrato sui long-run completando 81 tornate, la migliore delle quali in 1:19.572. Subito dopo troviamo Felipe Massa che ha chiuso in ottava posizione. Il ferrarista si è concentrato ancora una volta su test di aerodinamica con particolare vernice fluo per testare i flussi d’aria passando a velocità costante sui rettilinei, ma anche test di meccanica e comparazione dei dati della F138 che saranno passati alla nuova galleria del vento di Colonia (quella della Toyota). Non si cercherà nquindi in questi test la prestazione assoluta sul giro singolo e anche domani, che sarà l’ultimo giorno di Massa a bordo della Rossa, il lavoro verrà svolto in questa direzione; poi il volante passerà nelle mani dell’esperto Pedro De La Rosa.

    Alle spalle della Ferrari, e molto più staccate troviamo in ordine la Williams in versione 2012 di Pastor Maldonado, poi il test-driver della Force India James Rossiter, la Caterham di Giedo Van Der Garde e in ultima posizione la Marussia di Luis Razia, che il team oggi ha confermato come secondo pilota al fianco di Max Chilton. Il pilota brasiliano ha effettuato soltanto 31 tornate prima di abbandonare la sessione per un guasto al motore.

     

     

  • Valentino Rossi risponde alle critiche. Nostalgia Stoner

    Valentino Rossi risponde alle critiche. Nostalgia Stoner

    Ah rieccolo. Valentino Rossi è tornato in sella alla Yamaha dopo due anni passati a chiedersi il perché e il per come della crisi d’astinenza avuta in Ducati, con la quale aveva conquistato si e no due-tre podi messi in croce. Nei test MotoGP di ieri a Sepang, Valentino ha chiuso al quarto posto, a quattro decimi dal trio tutto spagnolo formato da Pedrosa, Lorenzo e Marquez. Dei numeri però ci frega ben poco, anche perché non siamo di quei banchieri che trascorrono la loro giornata davanti al computer per vedere dei numeri scendere e salire, manco fossero a Mirabilandia. La questione centrale è il ritorno di Valentino Rossi, in tutti i sensi. Perché piaccia o non piaccia, il Dottore ieri ha lanciato un messaggio inequivocabile a chi lo dava per spacciato: io ci sono, e voglio lottare per vincere.

    Valentino Rossi c’è, ma Stoner?

    Valentino Rossi | ©Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Valentino Rossi | ©Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Di questi tempi l’anno scorso Rossi non se la passava di certo bene, ingarbugliato come era tra dati e telai nuovi per rendere migliore la Ducati, la quale però si comportava come la bigotta più incallita del paesello di montagna, che prima di concedersi all’eventuale fidanzato deve ripetere dieci ave maria e cinque pater noster, in modo da purificare corpo e spirito. Ecco, uno spirito che invece pareva del tutto assente nella Ducati, insensibile a qualsiasi modifica, e fatichiamo a credere che quest’anno le cose cambino in positivo, visti anche i distacchi rimediati ieri (due secondi e passa). Forse per il Dovi la soluzione migliore era quella di rimanere nel team satellite della Yamaha, e fregarsene della decisione dei simpatici giapponesi di preferirgli Valentino. Almeno il numero 46 l’avrebbe visto da vicino in gara, senza dover portare sulla moto i binocoli.

    Mi dicono di non parlare degli assenti, che non sta bene. Il senso del galateo però fatico a coglierlo quando di mezzo ci sono piloti che vivono per una bandiera a scacchi. E allora parliamone pure di Casey Stoner, l’assente, colui il quale ha preferito una tranquilla vita in Australia dove andrà a comporre il ridente ritratto della famiglia perfetta. Lui ricco sfondato, lei bella e basta, più il bimbo. Bene, c’è un problema però. Non che voglia farmi gli affari degli altri, però Stoner all’anagrafe risulta avere 27 anni. A voi sembra giusto un ritiro a questa età? Ora senza scomodare nessuno per carità, però se anche uno come Biaggi ha vinto a 41 anni un titolo mondiale, perché sprecare un talento come il suo (di Stoner eh) lì tra canguri e partite del Sydney? Francamente ci appare assurdo.

    Non vogliamo pensare che l’abbia fatto consapevole che Valentino Rossi sarebbe tornato competitivo quest’anno, in modo da evitare qualsiasi scontro in pista. Che fine farebbe sennò il pilota Stoner? L’unico capace a guidare e vincere in sella ad una Ducati, e l’unico capace di rompere le scatole al Dottore sia dentro che fuori la pista. L’unico che in questi ultimi anni ha mostrato un potenziale ed un talento in moto enorme, superiore rispetto a tutti gli altri, compreso camomilla Pedrosa e l’altro spagnolo Lorenzo. L’unico però a ritirarsi alla verde età di 27 anni.

  • Test Sepang MotoGP, Pedrosa al comando. Rossi 4°

    Test Sepang MotoGP, Pedrosa al comando. Rossi 4°

    Daniel Pedrosa chiude al comando la prima giornata di test in Malesia, sul circuito di Sepang, nella giornata che apre ufficialmente i battenti della nuova stagione del Motomondiale. Il campionato si preannuncia molto avvincente e combattuto, soprattutto grazie al ritorno in Yamaha di Rossi e al passaggio di Marquez alla Honda ufficiale dopo il ritiro di un mostro sacro come Casey Stoner.

    Lo spagnolo della Honda, leader della sessione odierna, precede di 8 millesimi il Campione del Mondo in carica Jorge Lorenzo su Yamaha. Tiene il passo dei due un ottimo Marc Marquez distante dalla vetta solo 44 millesimi, mentre è più indietro Valentino Rossi che ha ottenuto il quarto tempo nella prima uscita con la sua nuova “vecchia” moto, chiudendo con 4 decimi di distacco dal trio di testa. Ancora una volta tra i piloti di testa troviamo Stefan Bradl, che ha chiuso la sua giornata di prove dietro il “Dottore”, lasciandosi alle spalle Cal Crutchlow su Yamaha. In netta difficoltà le due Ducati, con Hayden in decima posizione a oltre 2 secondi da Pedrosa, e Andrea Dovizioso, chiamato a sostituire Rossi nella scuderia di Borgo Panigale, tredicesimo con 2 secondi e mezzo di distacco mentre l’altro italiano Andrea Iannone chiude 16esimo.

    Dani Pedrosa
    Dani Pedrosa al comando nei test MotoGP di Sepang © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Soddisfatto Rossi alla sua prima uscita in sella alla Yamaha con la quale ha vinto 4 titoli mondiali: “Sono bastati 10 giri per rendermi conto che questa è la mia moto“, ha affermato entusiasta il pilota di Tavullia, che ha aggiunto inoltre come si sia divertito a guidare sulla pista malese dopo l’esperienza negativa vissuta in Ducati che ne ha limitato il potenziale nelle ultme due stagioni. Valentino sa che la moto può ancora migliorare nonostante ci sia già un buon feeling alla guida della M1 che, assicura il “Dottore”, essere migliore rispetto a quella guidata da lui nella precedente esperienza nel team giapponese, ma rimane comunque fiducioso del fatto che ci saranno dei progressi in vista dell’inizio della stagione.

    Infine una battuta anche su Marc Marquez, vero outsider del campionato, che ha già messo in mostra le sue doti nella nuova categoria, apparso pimpante e velocissimo sin dalle battute iniziali: “Non mi aspettavo un Marquez così competitivo. Sapevo che sarebbe stato veloce, ma non così“.

  • Button il più veloce nella prima giornata di test a Jerez

    Button il più veloce nella prima giornata di test a Jerez

    Dopo due mesi abb0ndanti di pausa la Formula 1 è tornata ufficialmente in azione questa mattina sul circuito di Jerez de la Frontera dove è andata in scena la prima giornata di test collettivi pre-stagionali per il campionato 2013. Sono scese in pista tutte le scuderie ad eccezione della sola HRT, sulle quali ci sono ancora ombre sul futuro, mentre hanno avuto modo di svelarsi anche le ultime due nate, la Caterham C03 di Charles Pic e Giedo Van Der Garde, e la Marussia M02 che al momento è affidata all’unico pilota superstite Max Chilton visto che Timo Glock è stato appiedato dal team qualche settimana fa.

    Jenson Button
    Jenson Button © Paul Gilham/Getty Images

    Per i piloti è stata l’occasione di provare le nuove mescole della Pirelli, rese dalla casa italiana più morbide e meno durature rispetto a quelle del 2012 per favorire lo spettacolo, ma soprattutto è stata l’occasione per provare per la prima volta le nuove nate e scoprirne parzialmente il potenziale. Al termine delle 8 ore di test è spiccata la McLaren Mp4-28 di Jenson Button che ha chiuso subito al comando la prima giornata. Il pilota inglese ha chiuso con il miglior tempo di 1:18.861, tempo arrivato però soltanto al termine della seconda sessione visto che la nuova Freccia d’Argento ha passato gran parte della giornata ai box per un problema accusato nelle prime battute del mattino alla pompa della benzina, che tante noie aveva provocato alla vettura di Woking anche lo scorso anno. Per Button infatti soltanto pochi giri, 37, nulla in confronto ai 73 di Mark Webber che è risultato uno dei piloti più attivi in pista.

    L’australiano al volante della nuova Red Bull RB9 ha chiuso al secondo posto a quasi un secondo dal pilota della McLaren e ha preceduto la Lotus E21 di Romain Grosjean che nella mattinata si era imposto con il miglior tempo. Giornata positiva anche per Paul Di Resta, pilota più attivo in pista, che ha portato la Force India a compiere ben 89 tornate, la migliore delle quali in 1:20.343 ad un secondo e tre decimi dal miglior tempo di Button.

    Quinto posto per la nuova Toro Rosso di Daniel Ricciardo che si era confermato nelle posizioni di vertice anche al mattino in cui si era classificato quarto mentre alle sue spalle troviamo la Ferrari F138 di Felipe Massa che ha sostenuto una giornata abbastanza anonima. Il pilota brasiliano ha effettuato 64 tornate, fermando il cronometro sul tempo migliore di 1:20.536 ad un secondo e sei decimi dalla vetta, senza però registrare particolari problemi.

    Nico Hulkenberg ha piazzato la Sauber C32 in settima posizione precedendo la Mercedes di Nico Rosberg che ha subito accusato un problema al motore della sua W03 perdendo praticamente tutta la giornata di test percorrendo soltanto 11 giri. Nona invece la Williams di Pastor Maldonado che ha girato con la vettura 2012 provvista comunque di alcuni aggiornamenti che si presume verranno adottati sulla nuova monoposto che sarà svelata il 19 febbraio. Nelle due ultime posizioni la Caterham di Van Der Garde a tre secondi e la Marussia di Max Chilton, staccatissima a cinque secondi di distanza.

    
    
  • Svelata a Jerez la nuova Mercedes W04

    Svelata a Jerez la nuova Mercedes W04

    Oggi è stato il giorno della presentazione della nuova Mercedes, la nuova vettura del team tedesco che parteciperà al prossimomondiale 2013 di Formula 1. La nuova monoposto di Brackley, svelata sul rettilineo del circuito spagnolo di Jerez de la Frontera dove da domani partiranno i primi test collettivi della nuova stagione,  prenderà il nome di W04 , continuando la serie che dal 2010 ha inaugurato l’era del team tedesco.

    La nuova monoposte della casa di Stoccarda si presenta chiaramente come una evoluzione della vettura dello scorso anno, una sorta di anno di transizione in attesa dell’avvento delle nuove motorizzazioni che di conseguenza comporterà anche delle radicali modifiche anche a livello strutturale e aerodinamico della vettura. Ma allo stesso tempo i due piloti di punta del team Nico Rosberg e Lewis Hamilton cercheranno di togliersi delle soddisfazioni con un team che non viene da annate fortunate. Soprattutto sul pilota anglo-caraibico, che da quest’anno sostituirà Michael Schumacher, ci sono delle grandi aspettative forte dell’esperienza accumulata e portata dalla McLaren.

    Mercedes W04
    Mercedes W04 © Justin Davies/Getty Images

    La vettura, realizzata per mano dell’ingegner Aldo Costa, vecchia conoscenza della Ferrari, come detto non si discosta molto dalla vettura dello scorso anno, anche se presenta delle differenze sostanziali con la sua progenitrice. La parte anteriore presenta una nuova ala a cinque elementi in stile McLaren mentre sul muso è sparito parzialmente lo scalino, che si presenta in maniera poco pronunciato per effetto del “vanity panel”, che ricorda molto quello con effetto “a scivolo” utilizzato sempre dalla McLaren nella seconda parte della scorsa stagione. Rimasto inalterato invece lo schema delle sospensioni, con il push-rod all’anteriore e il pull-rod al posteriore.

    Di impostazione differente rispetto alla concorrenza il disegno delle pance laterali che si presentano in modo molto voluminoso rispetto a quelle di Ferrari, McLaren e Red Bull invece molto rastremate e miniaturizzate. Ai lati del musetto in prossimità degli specchietti sono posizionati tre particolari profili aerodinamici, già visti la scorsa stagione su Ferrari prima e McLaren dopo, cosi come sopra le bocche d’ingresso dell’aria ne troviamo altri due di dimensioni differenti tra loro per indirizzare il flusso d’aria al posteriore. La parte posteriore appunto è molto ingombrante e presenta la soluzione degli scarichi ad effetto “Coanda” incorporati nei bulbi, soluzione vista fin’ora sulla maggior parte dei team.

    La nuova W04 dopo essere stata presentata ufficialmente è già scesa in pista  per un breve shakedown con Nico Rosberg, a cui è stato affidato il compito di battezzare la nuova monoposto. Dopo la presentazione di oggi la Mercedes W04 inizierà i veri test domani a Jerez, nella sessione di test pre stagionali che apriranno ufficialmente la stagione 2013 di Formula 1.

    LE IMMAGINI DELLA NUOVA MERCEDES W04

     

  • Presentata la nuova Red Bull RB9 di Vettel e Webber

    Presentata la nuova Red Bull RB9 di Vettel e Webber

    Dopo McLaren e Ferrari è arrivato anche il turno della presentazione della nuova Red Bull, la scuderia campione del mondo in carica sulla quale c’era più attesa e curiosità sulla quale sono stati tolti oggi i veli nel quartier generale di Milton Keynes. La nuova arma del team anglo-austriaco che permetterà a Sebastian Vettel e Mark Webber di partecipare al campionato del Mondo 2013 di Formula 1 e con la quale avranno il compito di difendere entrambi i titoli mondiali conquistati nel 2012, si chiamerà RB9, 9 come gli anni di partecipazone della squadra al mondiale da quando nel 2005 subentrò al posto della Jaguar, vettura con la quale la squadra spera di poter bissare i titoli ottenuti lo scorso anno e vincere per il quarto anno consecutivo.

    Red Bull RB9
    Red Bull RB9 © Richard Heathcote/Getty Images

    Partorita sempre per mano di Adrian Newey, a cui da 8 anni è affidato il progetto della vettura anglo-austriaca, la RB9 si presenta non molto distante dalla sua progenitrice, che ha dominato per lunghi tratti lo scorso anno vincendo più Gran Premi di tutti. Macchina che vince non si cambia e infatti la nuova monoposto rappresenta una logica conseguenza della vettura dello scorso anno, frutto anche, come ormai noto, dei regolamenti che non hanno subìto sostanziali cambiamenti dall’anno passato: “è una vettura evoluzione del modello precedente” – ha dichiarato Newey alla cerimonia di presentazione – .” Non ci sono stati cambiamenti regolamentari durante l’inverno quindi abbiamo potuto svolgere un lavoro di miglioramento e affinamento della vettura dello scorso anno. A modo suo è una vettura rivoluzionaria perchè è all0interno che abbiamo aggiunto deim dettagli “diabolici”. Possiamo dire che la variazione più significativa invece è data dalle gomme Pirelli che abbiamo avuto modo di provare pochissimo solo durante le prove  libere di Interlagos”. Il primo particolare che risalta all’occhio è il muso, più lungo e leggermente più stretto rispetto, che a differenza di Ferrari e McLaren presenta lo scalino che (al momento) non è stato coperto con il “vanity panel“. Sparita è invece la fessura a mò di presa d’aria denominata “letter box” all’altezza dello stesso che per tutto lo scorso anno ha caratterizzato la RB8 e che la cui funzione non è mai stata definita con precisione.

    Al contrario della Ferrari, chequest’anno è stata seguita nel percorso anche dalla McLaren, la Red Bull non ha modificato l’impostazione delle sospensioni che saranno ancora pull-rod al posteriore per favorire l’aerodinamica e push-rod all’anteriore, al contario delledue avversarie che hanno optato per il pull-rod su entrambe le soluzioni. Mentre diversa è la conformazione delle pance laterali sulle quali i tecnici hanno fatto un grande lavoro di snellimento e affinamento al fine di favorire i flussi d’aria al posteriore e di conseguenza anche le bocche dei radiatori sono leggermente più piccole. Sempre sulle pance è presente una colorazione diversa rispetto alla vecchia auto con il viola dello sponsor principale Infinity che predomina sul blu elettrico e che si ripropone in parte anche sull’ala anteriore.

    Le ali appunto. Anche sulla RB9 sono state mascherate con dei profili standard privi di fessure e appendici aerodinamiche, cosi come sembra uaguale anche la conformazione degli scarichi ad effetto ” Coanda”, pressochè simili a quelli della RB8,  per cui bisognerà aspettare i primi test per osservare la versione definitiva della vettura che come accaduto lo scorso anno si è presentata ai primi test stagionali profondamente mutata rispetto alla monoposto portata alla presentazione.

    LE IMMAGINI DELLA RED BULL RB9

  • Ecco la nuova Ferrari F138 di Alonso e Massa

    Ecco la nuova Ferrari F138 di Alonso e Massa

    Dopo un’interminabile attesa e tanta curiosità è stata finalmente svelata la nuova Ferrari che Fernando Alonso e Felipe Massa guideranno nel prossimo campionato  di Formula 1. La nuova vettura della casa di Maranello è stata denominata F138 per la combinazione dell’anno di progettazione e il numero di cilindr, il V8, alla sua ultima apparizione nel Mondiale dato che dall’anno prossimo saranno sostituiti dai 1.6 turbo, e rappresenta un’evoluzione della  F2012, sebbene sia stata studiata per offrire prestazioni sicuramente migliori di quelle dello scorso anno, nel quale i piloti della “Rossa” hanno spesso faticato contro le rivali più accreditate. La F138 sarà la macchina con cui Fernando Alonso tenterà di contendere il titolo Mondiale al tre volte Campione del Mondo Sebastian Vettel, che con la sua Red Bull partirà con i favori del pronostico anche quest’anno, in vista dei test a Jerez che tanto dirà sul lavoro effettuato in fase di progettazione dalle varie scuderie.

    Ferrari F138
    Ferrari F138 © Handout/Getty Images

    La 59esima creatura della casa di Maranello si presenta come una logica evoluzione della monoposto dello scorso anno, auto che è arrivata a giocarsi il Mondiale con Sebastian Vettel e la Red Bull fino all’ultima gara della stagione. Tuttavia ogni area della vettura, a detta dello stesso direttore tecnico Pat Fry, è stata profondamente rivista per massimizzare le prestazioni in pista. Rispetto al 2012, come sulla McLaren presentata ieri a Woking, è stata alzata l’altezza da terra della parte anteriore della vettura, il muso è più alto per garantire l’ingresso di una maggiore quantità d’aria ed è sparito l’antiestetico muso a scalino che sarà mascherato con il “vanity panel” , introdotto quest’anno dalla Fia. Immutato invece il sistema della sospensione anteriore, che come sulla F2012 adotterà ancora il pull-rod.

    Diversa è anche la soluzione delle pance, decisamente più scavate e rastremate adifferenza della vettura dello scorso anno che aveva un disegno decisamente più ingombrante che non favoriva l’interazione tra aria fredda e aria calda dei gas discarico, punto debole della F2012. Simile è invece il disegno delle bocche d’ingresso d’aria nei radiatori se non per una parte decisamente più sinuosa nella parte superiore. Mantenuta invece la soluzione del doppio air-box, sopra la testa del pilota, il che potrebbe far pensare che anche la Ferrari quest’anno potrebbe avallare l’idea di un doppio DRS.

    La parte posteriore è quella con le maggiori novità tecniche.La nuova F138 è decisamente più snella e rispetto alla vettura dello scorso anno, il che dovrebbe favorire un miglioramento dell’aerodinamica, a cominciare dalla nuova soluzione degli scarichi a effetto “Coanda”, soluzione già vista nella parte finale dello scorso anno su Lotus e Mercedes, al fine di far interagire i gas caldi di scarico con la soluzione in carbonio siyuata davanti alle ruote posteriori. Mentre cosi come sulle altre due nuove nate Lotus e McLaren, anche sulla Ferrari le ali anteriori e posteriori dovrebbero essere quelle non definitive che verranno introdotte presumibilmente nei prossimi test di Jerez il prossimo 5 marzo.

    LE IMMAGINI DELLA NUOVA FERRARI F138