Categoria: Motori

  • Montezemolo scuote la Ferrari: “meno parole e più fatti!”

    Montezemolo scuote la Ferrari: “meno parole e più fatti!”

    Il poco positivo exploit della Ferrari al Gran Premio di Nürburgring di Formula 1 pare aver deluso Luca Cordero di Montezemolo, presidente della storica scuderia di Maranello. Stefano Domenicali, direttore della gestione sportiva della rossa, vista la recente débâcle potrebbe pagarne in un prossimo futuro le conseguenze.

    Il presidente della FerrariLuca Cordero di Montezemolo, guarda avanti e sprona il team del cavallino rampante al riscatto nelle prossime due gare di Silverstone del 19 luglio e dello Hungaroring‎ del 28 luglio: “Oggi insieme ai tecnici abbiamo esaminato l’agenda delle prossime settimane di lavoro chiarendo le priorità. Adesso chiedo a tutti una maggiore determinazione e una forte concentrazione su ogni dettaglio. Ho enorme fiducia nella squadra e da tutti attendo risposte concrete, perchè solo attraverso una grande volontà e tanto lavoro sarà possibile raggiungere i risultati che tutti vogliamo ottenere. In sintesi, meno annunci e parole e più fatti”.

    Luca Cordero di Montezemolo/ © Mark Thompson / Getty Images
    Luca Cordero di Montezemolo/ © Mark Thompson / Getty Images

    Dopo il rammarico in casa Ferrari per il negativo epilogo della gara di Nürburgring conclusasi con la quarta posizione di Fernando Alonso, a 34 lunghezze da Sebastian Vettel, ed il ritiro di Felipe Massa, il team principal della scuderia di Maranello, Stefano Domenicali, ha manifestato tutta la voglia di riscatto della Ferrari: “Ancora una volta abbiamo avuto conferma dell’importanza delle analisi e della gestione del comportamento delle gomme. Regola valida per tutti ma che noi dobbiamo cercare di sfruttare meglio degli altri se vogliamo vincere, anche per quanto riguarda lo sviluppo della F138, terreno su cui dobbiamo far meglio dei nostri avversari. Ora ci attendono settimane decisive in vista dell’Ungheria. C’è un test importantissimo che dovremo cercare di sfruttare al massimo, sia per quanto riguarda il rendimento degli pneumatici, sia per lo sviluppo tecnico della monoposto. Tutto è ancora in gioco, perché siamo solo a metà campionato e i traguardi di inizio stagione sono ancora alla nostra portata”.

  • Vettel trionfa al Nurburgring davanti alle Lotus. Alonso 4°

    Vettel trionfa al Nurburgring davanti alle Lotus. Alonso 4°

    Sebastian Vettel ha trionfato nel Gran Premio di Germania sul tracciato del Nurburgring, nono appuntamento della stagione 2013 di Formula 1. Il pilota della Red Bull ha messo il suo primo sigillo sullo storico tracciato tedesco, sul quale prima d’ora non aveva mai vinto pur essendoci andato molto vicino, grazie ad una strategia di gara impeccabile frutto anche di una grande partenza che gli ha permesso di balzare subito al comando e imprimere il proprio ritmo alla corsa, e nonostante gli episodi in gara parevano girare tutti a suo sfavore il campione del mondo in carica ha saputo resistere alla grande agli attacchi minacciosi degli avversari alle sue spalle, andando a tagliare per primo il traguardo sotto la bandiera a scacchi riscattando la delusione del ritiro di una settimana fa a Silverstone con 25 punti importantissimi che gli permettono di allungare il passo nella classifica generale del Campionato.

    Alle spalle del tedesco hanno chiuso le due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, in netta crescita rispetto alle ultime uscite stagionali e ritornate sugli standard prestazionali di inizio campionato. Nonostante una strategia di gara diversa entrambi i piloti di Enstone sono rimasti in gioco per la vittoria fino all’ultimo anche se si è dovuto ricorrere ad un gioco di squadra per permettere al finlandese, nettamente più veloce del compagno di squadra grazie agli pneumatici a mescola morbida montati nel finale, di andare ad insidiare la posizione di Vettel senza però risultati. Comunque molto importante il risultato del team inglese che dopo la disastrosa gara di casa a Silverstone è ritornata a piazzare i suoi due piloti sul podio.

    Podio da qui è rimasto giù per un soffio Fernando Alonso che le ha tentate tutte per scavalcare Grosjean senza riuscire a trovare il guizzo giusto per agganciare la terza posizione. Ancora una volta lo spagnolo è riuscito a limitare i danni in gara dopo che le disastrose qualifiche chiuse all’ottavo posto avevano fatto presagire una gara tutta in salita, e in effetti così è stato ma Nando è riuscito a difendersi bene portando a casa il massimo risultato possibile. Giornata agrodolce per la Ferrari che ha visto il ritiro dopo soli 4 giri di Felipe Massa finito in testacoda alla prima curva per un probabile problema tecnico.

    Delusione in casa Mercedes, dopo la pole del sabato Di Lewis Hamilton che aveva fatto sperare il team di Stoocarda in una gara da assoluti protagonisti. La W04 invece si è dimostrata assolutamente sottotono soffrendo ancora le alte temperature e solamente all’ultimo giro l’anglo-caraibico è riuscito a conquistare la quinta posizione ai danni di Jenson Button. Ci si attendeva decisamente di più da Nico Rosberg, vincitore dell’ultima gara a Silverstone e solo nono al termine del GP, autore di una gara abbastanza anonima.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Paul Gilham/Getty Images

    In ripresa rispetto alle ultime gare la McLaren, entrata in zona punti sia con Button, sesto dopo una ottima strategia che gli ha permesso di effettuare un pit in meno rispetto agli altri, che con Sergio Perez, ottavo, scavalcato solo nel finale da Mark Webber quando si è ritrovato in crisi con le gomme. Sfortunatissimo invece l’australiano costretto ad una gara di rimonta dall’ultima posizione dopo lo spiacevole inconveniente in corsia dei box; lo pneumatico avvitato male da un meccanico si è sganciato dalla sua RB8 andando a colpire un cameraman trasportato subito al centro medico per accertamenti. Il numero due della Red Bull è stato poi aiutato a ripartire dai meccanici dopo un nuovo pit-stop.

    Grande risultato per Nico Hulkenberg, che per la seconda gara consecutiva è riuscito ad entrare nella top-ten e a chiudere in decima posizione. Sicuramente una bella vetrina per un pilota che sta nettamente stracciando il suo compagno di squadra per aspirare ad un volante più prestigioso nella prossima stagione.

    Momenti di vera paura al 39esimo giro: la Marussia di Jules Bianchi ferma a bordo pista dopo un problema al motore viene letteralmente dimenticata dai commissari facendola scivolare pericolosamente sulla pista in prossimità dell’ultima chicane, dopo il lungo rettilineo dell’ Hatzenbects. Per fortuna in prossimità del tratto di pista non transitava nessuna vettura ma l’episodio di fatto ha inevitabilmente causato l’uscita in pista proprio a metà gara della safety-car rimescolando le carte e rendendo la seconda parte della corsa decisamente avvincente.

  • Hamilton in pole al Nurburgring, Alonso 8°

    Hamilton in pole al Nurburgring, Alonso 8°

    Ancora una volta qualifiche nel segno di Lewis Hamilton: il pilota inglese, dopo essere partito davanti a tutti una settimana fa a Silverstone, si aggiudica la pole del Gran Premio di Germania sul circuito del Nurburgring facendo registrare il tempo di 1: 29.398, battendo per poco più di un decimo Sebastian Vettel, secondo con la sua Red Bull.

    Terzo tempo per l’australiano Mark Webber, seguito dalle due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, mentre il sempre più sorprendente Daniel Ricciardo partirà in sesta posizione confermando così il suo notevole rendimento che ha favorito l’interessamento di alcuni top team, su tutti la Red Bull, che ha individuato proprio nel pilota della Toro Rosso il sostituto di Mark Webber prossimo al ritiro, nonchè la “spalla” ideale di Vettel all’interno del box della scuderia anglo-austriaca. Qualifica strategica per entrambe le Ferrari, soprattutto nell’ultima manche nella quale sia Felipe Massa (7°) che Fernando Alonso (8°) hanno deciso di montare le gomme dure per utilizzare una strategia conservativa nella prima parte di gara, per poi “aggredire” i rivali nella seconda parte sfruttando i treni di gomme morbide, decisamente più performanti.

    Lewis Hamilton
    Lewis Hamilton © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    In nona posizione partirà Jenson Button che pur sempre con una Mclaren in chiara difficoltà di prestazione, è riuscito a limitare i danni raggiungendo la Q3, al contrario del suo compagno di box Sergio Perez, eliminato in Q2 col tredicesimo tempo. Ma è la clamorosa uscita di scena di Nico Rosberg nella seconda qualifica la vera sorpresa di giornata: il pilota tedesco, infatti, è stato beffato in sequenza dal connazionale Nico Hulkenberg, da Ricciardo e proprio a tempo scaduto da Button che gli ha soffiato l’ultimo posto disponibile per entrare in Q3, il tutto dettato da un errore clamoroso di valutazione della Mercedes che lo ha tenuto fino alla fine del tempo fermo ai box ormai sicuri che Rosberg avesse raggiunto la sessione successiva per dare la caccia alla pole position.

     

  • Rosberg ringrazia Vettel e vince a Silverstone. 3° Alonso

    Rosberg ringrazia Vettel e vince a Silverstone. 3° Alonso

    Una gara pazzesca. E’ questo il primo termine che viene in mente pensando al Gran Premio di Gran Bretagna 2013, ottavo appuntamento del Mondiale di Formula 1. (altro…)

  • Valentino Rossi torna al successo ad Assen. 2° Marquez, 5° Lorenzo

    Valentino Rossi torna al successo ad Assen. 2° Marquez, 5° Lorenzo

    Finalmente è ritornato a suonare l’inno italiano sul gradino più alto del podio e chi se non lui sarebbe potuto riuscire nell’impresa di interrompere il dominio spagnolo che dura da inizio campionato? Chi se non Valentino Rossi, che a 34 anni è ritornato alla vittoria dopo quasi tre anni di digiuno, da quell’ultimo successo datato Ottobre 2010 al Gran Premio della Malesia per poi sprofondare in un periodo buio passato in sella alla Ducati. Non è un caso che il Dottore sia ritornato alla vittoria ad Assen, Gran Premio d’Olanda e Università del Motociclismo, da sempre uno dei suoi circuiti preferiti sul quale ha ottenuto ben 8  successi e dove nel 2009 ottenne il suo 100esimo centro in carriera, e non è un caso che a farlo sia stato in sella alla “sua” Yamaha M1, la moto che più di tutte in carriera gli ha regalato soddisfazioni, le più grandi.

    Il pesarese è riuscito a zittire la critica che ormai lo vedeva come un pilota bollito dimostrando una grande prova di carattere, quella che tutti i suoi tifosi aspettavano da 44 gare a questa parte. Il nove volte campione del mondo ha trovato da subito il ritmo giusto per stare con i primi, cosa che in quest’anno non gli era mai riuscita ed è poi riuscito a portare gli attacchi decisivi ai suoi rivali nella chicane prima del rettilineo finale mostrando la cattiveria dei tempi migliori; bellissimi i sorpassi a Marquez prima e Pedrosa poi che gli hanno permesso di prendere la testa della gara già al sesto giro imprimendo poi un ritmo insostenibile che lo hanno portato a tagliare il traguardo per la 106esima volta davanti a tutti.

    Valentino Rossi
    Valentino Rossi © Mirco Lazzari/Getty Images

    Marc Marquez è giunto secondo, nonostante una caduta nelle qualifiche del sabato gli abbia procurato la doppia frattura di mignolo e alluce destri. Lo spagnolo ha chiuso con circa due secondi di ritardo dalla prima posizione ma come al solito è uscito alla distanza, beffando il suo compagno di squadra Daniel Pedrosa giunto ai giri finali della corsa con le gomme alla frutta nel tentativo di restare nella scia di Rossi che oggi era praticamente imprendibile. Il giovane rookie della Honda ha dovuto faticare comunque per tenere a bada gli attacchi di un arrembante Cal Crutchlow, che nonostante la pole position ottenuta nelle qualifiche è stato costretto ad una rimonta a causa di una partenza tutt’altro che perfetta. Il pilota britannico avrebbe potuto ottenere facilmente la seconda posizione ma un errore di valutazione lo ha portato ad andare lungo alla prima curva proprio mentre iniziava l’ultimo giro, rischiando di centrare Marquez che era davanti a lui.

    Da applausi la gara di un eroico Jorge Lorenzo, che ha sorpreso tutti ad inizio giornata dando la notizia che avrebbe preso parte alla gara nonostante l’infortunio occorsogli nelle libere del venerdi. Il campione del mondo in carica è scattato dall’ultima posizione proprio perchè nella giornata di ieri mentre i suoi colleghi prendevano parte alla sessione di qualifica per definire la griglia di partenza lui si faceva operare per ridurre la frattura scomposta alla clavicola sinistra fissata da otto viti ad una placca in titanio; nonostante ciò è risalito in moto grazie anche alle infiltrazioni e si è esibito in una grande rimonta che lo ha portato fino alla quinta posizione finale, ad una manciata di secondi dal principale rivale nella lotta al titolo Pedrosa, che già da venerdì stava pregustando l’allungo decisivo in classifica generale, ma sul quale ha perso soltanto due punti risultando come vero sconfitto di questa tre giorni olandese.

    Ci si aspettava invece di più da Stefan Bradl, che aveva ottenuto la terza posizione al termine delle qualifiche del sabato. Il tedesco ha perso di consistenza durante la gara scivolando fino alla sesta posizione finale davanti all’altra Honda di Alvaro Bautista, tallonato da un grande Aleix Espargaro, ormai non più una sorpresa, che sulla Crt Art del team Aspar è riuscito a chiudere in ottava posizione precedendo la seconda Yamaha Monster di Bradley Smith.

    Davvero sottotono la gara delle due Ducati con Andrea Dovizioso che ha chiuso la top-ten in decima posizione e Nicky Hayden subito dietro in 11esima. Distacchi abissali per i due piloti di Borgo Panigale che mettono un serio punto di domanda sul futuro della GP13, davvero lontana, lontanissima dalle posizioni che le competono.

     

  • Pole di Hamilton a Silverstone. 2° Rosberg davanti alle Red Bull. Solo 10° Alonso

    Pole di Hamilton a Silverstone. 2° Rosberg davanti alle Red Bull. Solo 10° Alonso

    Lewis Hamilton conquista la pole position nel Gran Premio di casa a Silverstone. Il pilota inglese, col tempo “monstre” di 1:29.607, strappa proprio al fotofinish la prima posizione in griglia al compagno di scuderia Nico Rosberg, conquistando la seconda pole stagionale e monopolizzando ancora una volta la prima fila in qualifica e dimostrando di essere ancora la monoposto più veloce sul giro secco, lasciando la seconda fila alle due Red Bull di Sebastian Vettel e Mark Webber, qualificatisi rispettivamente in terza ed in quarta posizione sulla griglia di partenza attardati di 5 decimi dal beniamino di casa.

    Lewis Hamilton
    Lewis Hamilton © Alexander Klein/Getty Images

    Grandissima prestazione delle due Force India di Paul di Resta e Adrian Sutil, che ottengo il quinto e il settimo tempo e della Toro Rosso di Daniel Ricciardo il quale si inserisce proprio tra le monoposto della scuderia indiana ottenendo la sesta posizione in griglia. A seguire le Lotus di Romain Grosjean e di un Kimi Raikkonen molto in ombra, chiude la Q3 Fernando Alonso con una Ferrari sottotono che ha fatto fatica a rientrare anche in Q2, nonostante i proclami di miglioramento dettati qualche settimane fa dopo la deludente qualifica canadese di Montreal. Undicesimo Jenson Button le cui scarse prestazioni in pista ormai non fanno neanche più notizia, scavalcata in classifica anche da Force India e Toro Rosso, segno di un’allarmante regressione che sembra non avere fine. Felipe Massa, ancora una volta eliminato in Q2, finisce dodicesimo dopo l’ennesimo weekend nero della sua lunga e incostante carriera in Ferrari, segnato da un altro incidente di cui è stato protagonista nelle libere del venerdì, lasciando spazio a molte voci di mercato che lo allontanerebbero dalla scuderia di Maranello.

    Come spesso è accaduto nel corso del campionato, la Red Bull in gara ha completamente capovolto lo scenario delineatosi durante le qualifiche del sabato, mostrando una netta superiorità sulle Mercedes per affidabilità e consumo delle gomme. Staremo a vedere se ancora una volta Sebastian Vettel sarà in grado di allungare in classifica sui rivali o se i progressi compiuti dalla scuderia tedesca daranno nuova linfa ad un Mondiale che sembra già essersi incanalato su binari ben precisi, Fernando Alonso permettendo…

     

  • Marquez il più veloce ad Assen davanti a Rossi. Lorenzo è k.o.

    Marquez il più veloce ad Assen davanti a Rossi. Lorenzo è k.o.

    Marc Marquez è stato il pilota più veloce al termine della prima giornata di prove libere sul circuito di Assen. Il pilota spagnolo ha segnato il miglior tempo nella seconda sessione sotto il diluvio e con pista completamente bagnata fermando il crono sull’1:46.617, dimostrandosi pilota veramente valido nonostante su questo tracciato non avesse mai effettuato giri su una MotoGP. Il giovane rookie della Honda ha preceduto Valentino Rossi in seconda posizione, alle spalle dello spagnolo di soli 252 millesimi, che ha dimostrato grandi passi avanti rispetto all’ultima uscita stagionale al Montmelò dopo gli incoraggianti test di Aragon, anche se c’è da dire comunque che il pesarese a differenza del rivale ha girato con pneumatici a mescola morbida.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Terza posizione per l’altra Honda Repsol di Dani Pedrosa a sei decimi dal compagno di squadra e davanti all’altra Honda, quella clienti, di Stefan Bradl, il prio dei non ufficiali nelle prime posizioni. A seguire le due Ducati di Andrea Dovizioso e Nicky Hayden che come sempre sul bagnato si sono dimostrate più competitive e più vicini ai piloti di testa restando nell’ordine del secondo di ritardo. Settimo posto per Cal Crutchlow che ha chiuso la classifica dei big mentre c’è da segnalare l’ottima prova di Danilo Petrucci, ottimo ottavo con la Ioda Racing, e di Claudio Corti, appena fuori dalla top-ten in 11esima posizione.

    Ha detto invece malissimo il giovedì olandese al campione del mondo in carica Jorge Lorenzo, uscito con una clavicola fratturata dalle libere odierne. Il pilota spagnolo aveva fatto segnare in mattinata il giro più veloce chiudendo al comando la classifica dei tempi e si stava confermando anche nella sessione del pomeriggio ma mentre stava forzando il tempo è andato a toccare la riga bianca alla curva 13 resa ancora più scivolosa dall’asfalto bagnato imbattendosi in una bruttissima caduta che gli ha procurato la frattura scomposta della clavicola sinistra. Un brutto colpo per il maiorchino che veniva da due successi consecutivi ed era in grande rimonta sul connazionale Pedrosa, davanti in classifica per soli 6 punti. Ora invece il pilota della Yamaha sarà costretto a saltare sicuramente la gara di Assen e dovrà sperare per non perdere anche l’appuntamento del Sachsenring tra due settimane. Sarà operato tra qualche giorno a Barcellona dal Dottor Mir, solo dopo si saprà qualcosa in più sui tempi di recupero.

     

  • Lorenzo domina al Montmelò davanti alle Honda. Rossi 4°

    Lorenzo domina al Montmelò davanti alle Honda. Rossi 4°

    Jorge Lorenzo ha vinto il Gran Premio della Catalogna sul tracciato del Montmelò a Barcellona teatro del sesto appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota spagnolo, partito dalla terza casella della griglia, è scattato benissimo alla partenza guadagnando da subito la prima posizione ai danni del poleman Daniel Pedrosa, e ha poi cercato di imprimere il suo ritmo alla gara tentando una volata solitaria, senza però riuscire a staccarsi dalle spalle le due Honda di Pedrosa e Marc Marquez, che hanno tenuto il passo fino a pochi giri dalla fine quando il maiorchino ha aumentato il ritmo sfruttando, come al Mugello, il calo delle gomme dei due connazionali del team Hrc. Con un secondo abbondante di vantaggio Lorenzo ha così potuto amministrare il vantaggio arrivando in tutta tranquillità sotto la bandiera a scacchi che sullo stesso tracciato lo ha visto trionfatore per ben tre volte, tanti quanti sono i successi della stagione in corso dopo quelli ottenuti nel GP inaugurale di Losail e quello di due settimane fa al Mugello.

    Jorge Lorenzo
    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari/Getty Images

    Dal canto suo Pedrosa, secondo al traguardo è sempre rimasto vicino al suo connazionale ma non ha mai dato l’impressione di poterlo attaccare anche perchè la Yamaha nell’ultimo settore prima del lungo rettilineo finale faceva davvero la differenza. Così quando le gomme hanno cominciato a cedere più che di Lorenzo lo spagnolo ha dovuto fare i conti con il suo compagno di squadra, arrembante alle sue spalle e anche in maniera eccessiva visto che ha rischiato di stendersi più di una volta, soprattutto alla curva Repsol in cui ha rischiato seriamente di centrare il compagno arrivando lungo e andando quasi fuori pista. Alla fine ha dovuto accontentarsi del terzo posto andando a completare un podio tutto spagnolo, anche se il duello tra i due Hondisti è stato l’unico ad infiammare la gara.

    Ha limitato i danni invece Valentino Rossi, che in una gara avara di sorpassi ma ricca di cadute è riuscito a piazzarsi in quarta posizione ai piedi del podio. Il pesarese, quinto nelle battute iniziali, ha ringraziato Cal Crutchlow che ha forzato troppo stendendosi alla “S” prima della Campsa lasciando via libera al Dottore che ha fatto gara a sè non riuscendo mai a tenere il ritmo dei primi tre. Alle spalle del numero 46 un ottimo Stefan Bradl che dopo aver battagliato a lungo con le Ducati è riuscito a piazzarsi immediatamente dietro ai piloti ufficiali, complice la caduta di Nicky Hayden alla curva Caixa, e al degrado accentuato delle gomme di Andrea Dovizioso, che all’ultimo giro ha ceduto la sesta posizione anche alla Yamaha di Bradley Smith, peggiorando di 15  secondi il tempo totale di Valentino Rossi dello scorso anno.

    Ottima anche la gara delle Crt che hanno chiuso nella top-ten grazie all’ottava posizione di Aleix Espargaro e alla nona di Colin Edwards, davanti alla Ducati Pramac di Michele Pirro. Ancora una brutta gara per Andrea Iannone, caduto alla curva Repsol cosi come Alvaro Bautista, caduto per la seconda gara consecutiva nel corso del primo giro, rischiando di ripetere l’incidente del Mugello nel tentativo di superare Valentino Rossi che per fortuna questa volta ha preferito girare più largo evitando l’impatto.

    Grazie a questo successo Lorenzo si riporta sotto in classifica generale a Pedrosa, molto costante a differenza degli altri anni ma distante ora solo sette lunghezze. Marquez è subito dietro a conferma del dominio spagnolo nel Motomondiale anche se la caduta del Mugello sta pesando e non poco nell’economia del mondiale. Rossi stanzia in quinta posizione approfittando della caduta di Crutchlow per guadagnargli qualche punto e portarsi alle spalle dei primi tre visto che ottenere la vittoria quest’anno sarà davvero molto difficile.

     

     

  • F1, nessuna variazione per le gomme Pirelli

    F1, nessuna variazione per le gomme Pirelli

    La Pirelli, azienda unica fornitrice dei pneumatici di F1, diversamente da quanto deciso in precedenza, per condurre ulteriori test sulla nuova struttura delle gomme, non attuerà nessun cambiamento alla fornitura di pneumatici per i prossimi gran premi di Gran Bretagna, Germania ed Ungheria.

    L’azienda milanese Pirelli, sola fornitrice di gomme per le vetture del Circus, ha annunciato la decisione, a causa del tempo limitato per testare la nuova struttura in kevlar, di non voler apportare variazioni ai pneumatici, con mescole da asciutto, delle vetture di formula 1 per i prossimi tre gran premi: “La decisione è dovuta al fatto che le nuove gomme, a causa della pioggia, non sono state testate sufficientemente nel corso delle prove libere di venerdì scorso in Canada, ciò non ha permesso di trovare l’unanimità da parte dei team”.

    La società meneghina ha inoltre reso noto di aver lavorato per risolvere nei reparti produttivi l’annoso problema della delaminazione dei pneumatici: “Le due gomme più dure della gamma Pirelli sono quelle che meglio si adattano alle elevate richieste di carico imposte dal tracciato di Silverstone. Al Nürburgring la rugosità dell’asfalto è molto bassa, di conseguenza alle gomme è richiesto grip meccanico, ciò, combinato con le condizioni meteorologiche spesso molto variabili, fa delle mescole soft e medium la miglior scelta per questo tracciato leggendario”.

     F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images
    F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images

    Per il circuito di Hungaroring invece saranno disponibili, a detta della Pirelli, pneumatici con mescole P Zero Orange hard e P Zero White medium: ”Quello dell’Ungheria è il tracciato permanente più lento in calendario, ma che impegna molto le gomme a causa di un layout tortuoso. Se a ciò si aggiungono temperature ambientali spesso elevate, le mescole hard e medium diventano le più indicate per questo tracciato, anche perché le soluzioni Pirelli di quest’anno sono più morbide di quanto non fossero quelle della gamma 2012″.

  • Vettel, dominio assoluto a Montreal. Alonso limita i danni, è 2°

    Vettel, dominio assoluto a Montreal. Alonso limita i danni, è 2°

    Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio del Canada sul circuito di Montreal, sesto appuntamento della stagione 2013 di Formula 1. Sul tracciato canadese il pilota della Red Bull ha dominato dal primo all’ultimo giro grazie ad un passo gara insostenibile per gli avversari che non hanno potuto far altro che veder allontanare giro dopo giro la sagoma viola e blu della RB8 numero 1, la cui leadership in gara non è mai stata messa in discussione neanche nei valzer dei pit-stop. Il tedesco con una gestione di gara pressochè perfetta è così riuscito ad apporre la prima firma nell’albo d’oro di Montreal, la 28esima totale della carriera, pur ottenuta con qualche rischio di troppo come quello corso nelle prima fasi di gara che ha portato il campione del mondo in  carica a sfiorare il muretto all’uscita della prima chicane.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel in pole nel GP del Canada © Mark Thompson/Getty Images

    Ma nonostante ciò la prima posizione non è mai stata in dubbio, al contrario è stata apertissima la lotta per la seconda posizione. Lewis Hamilton che sembrava sicuro del secondo gradino del podio ha ceduto clamorosamente nell’ultima parte di gara, dopo il secondo pit-stop, venendo raggiunto da Fernando Alonso che a 8 giri dalla fine gli ha soffiato il secondo posto. Il ferrarista forse poteva essere l’unico in grado di poter impensierire il vincitore coma ha dimostrato il duello a distanza sul filo dei millesimi per ottenere il giro più veloce ma sulla sua condotta di gara ha pesato l’aver fatto i primi giri alle spalle della Williams di Valterri Bottas, che sull’asciutto ha perso la competitività avuta nelle qualifiche del sabato rallentando lo spagnolo. Per il pilota della Mercedes sono affiorati invece i soliti problemi di usura gomme che lo hanno costretto a cedere agli attacchi dell’asturiano, e peggio è andata al suo compagno di squadra Nico Rosberg autore di tre pit-stop e di una gara abbastanza anonima chiusa solamente al quinto posto e ad un distacco abissale, un minuto e dieci secondi, primo dei non doppiati. Sfortunato invece è stato Mark Webber, quarto finale, che avrebbe potuto giocarsi benissimo il podio se solo nelle fasi cruciali del GP, nel bel mezzo del duello con Alonso, non fosse stato autore di un contatto con la Caterhem del doppiato Van Der Garde, contatto che ha provocato il danneggiamento dell’ala anteriore e la conseguente perdita di carico aerodinamico per circa metà della gara. All’ australiano è andato comunque il merito e la soddisfazione di aver ottenuto il giro più veloce di gara nell’ultimo giro della corsa.

    In sesta posizione ha chiuso il francese della Toro Rosso Jean Eric Vergne che no nonostante sia stato il primo tra i doppiati ha portato punti pesanti a casa per il team. Alle sue spalle l’inglese Paul Di Resta che con una strategia ad un solo pit-stop e una prima parte di gara lunga ben 54 giri è riuscito a portare a casa un ottimo sesto posto. A punti anche il compagno di squadra Adrian Sutil che ha chiuso la top-ten guadagnando un punticino nonostante un drive-through per aver ignorato le bandiere blu “vendicandosi” nei confronti dell’ex amico Hamilton che, rallentato, è stato poi superato da Alonso.

    Ottava posizione per Felipe Massa, che ha compiuto un ottima rimonta dalla 16esima posizione iniziale risultando anche uno dei piloti più attivi in pista con il maggior numero di sorpassi, mentre abbastanza opaca è stata la giornata della Lotus e di Kimi Raikkonen, nono e senza uno spunto degno di nota; il finlandese ha chiuso per la 24esima gara consecutiva nella zona punti, conquistando il record, ma ha perso la seconda posizione in classifica generale in favore di Alonso. A punti non è andata invece nessuna delle due McLaren che è rimasta a secco dopo ben 64  gare in cui almeno uno dei due piloti chiudeva in zona punti; Sergo Perez e Jenson Button si sono classificati rispettivamente in 11esima e 12esima posizione e  tutto ciò rappresenta benissimo la situazione disastrosa attuale del team di Woking, entrata in una crisi che sembra non avere fine