Categoria: MotoGP

  • Lorenzo in pole ad Aragon beffa Pedrosa. Rossi 8°

    Lorenzo in pole ad Aragon beffa Pedrosa. Rossi 8°

    E’ Jorge Lorenzo il mattatore delle qualifiche della MotoGP ad Aragon, 14esimo appuntamento della stagione. Il pilota spagnolo è il più abile ad interpretare le condizioni di una pista asciutta ma umida e particolarmente insidiosa e conquista la sua quinta pole position stagionale grazie al miglior tempo di 1:49.404, fatto segnare negli ultimi giri della sessione.

    Nessuna sorpresa al secondo posto dove troviamo il rivale e connazionale Daniel Pedrosa, che non è riuscito a strappare la prima posizione al pilota della Yamaha per soli 88 millesimi. La sessione del pilota della Honda è partita male, con una caduta all’inizio delle qualifiche che gli ha impedito di proseguire il lavoro con la prima moto, ma c’è da dire che anche con la moto di riserva lo spagnolo ha dato del filo da torcere a Lorenzo che gli ha tolto la pole solo al suo ultimo tentativo, mentre Dani al suo ultimo giro ha trovato Rossi che lo ha di molto rallentato.

    In terra spagnola dunque le prime due posizioni vengono monopolizzate da due spagnoli, mentre al terzo posto alle spalle dei due dominatori, troviamo Cal Crutchlow che chiude la prima fila con un gran tempo, 1:49.576, ad un solo decimo dalla migliore prestazione.

    Jorge lorenzo © JOSE JORDAN/AFP/GettyImages

    Il britannico della Yamaha del team Tech3 tiene alle sue spalle il suo team-mate e dominatore delle prime due sessioni di libere Ben Spies che chiude a tre decimi dalla pole. Con quella dello statunitense sono ben tre le Yamaha nelle prime quattro posizioni, a dimostrazione dell’ottimo feeling della M1 sul tracciato spagnolo, sia in condizioni d’asciutto, che in condizioni da bagnato.

    Più staccati tutti gli altri con Stefan Bradl in sella alla Honda Lcr che occupa la quinta posizione affianco di Spies davanti all’altra Yamaha di Andrea Dovizioso che chiude cosi la seconda fila. Ad aprire la terza fila invece ci pensa Johnatan Rea con la seconda Honda ufficiale, quella di Casey Stoner, che migliora e tiene dietro un terzetto di Ducati composto da Valentino Rossi, Nicky Hayden ed Hector Barbera.

    Il pilota di Tavullia in ottava posizione è il migliore tra i piloti di Borgo Panigale anche se il suo distacco si stabilizza ad un secondo e mezzo dalla vetta , di gran lunga superiore rispetto alle ultime uscite stagionali. Ma il pesarese si prende la soddisfazione di tener dietro il suo compagno di squadra Hayden, molto veloce nelle sessioni del venerdi, seppur in non perfette condizioni fisiche, mentre Barbera chiude la top-ten in decima posizione.

    Aleix Espargaro chiude la sessione in 11esima posizione ed è il primo dei piloti Crt, bravo a chiudere davanti alla Honda Gresini di un Alvaro Bautista in difficoltà sin dalle libere del venerdi. Tra gli italiani troviamo Michele Pirro in 15esima posizione seguito subito da Mattia Pasini in 16esima. Più indietro Danilo Petrucci in 18esima posizione alle spalle di Colin Edwards. Chiude la classifica David Salom.

  • Spies il più veloce nelle libere di Aragon. Rossi 8°

    Spies il più veloce nelle libere di Aragon. Rossi 8°

    Ben Spies è il pilota più veloce nella prima giornata di prove libere ad Aragon, 14esimo round del Motomondiale. Il pilota statunitense fa segnare il miglior tempo nella seconda sessione, chiudendo il suo giro migliore in 2:00.219 precedendo di soli 66 millesimi il primo dei pretendenti al titolo mondiale, lo spganolo Daniel Pedrosa.

    Alle loro spalle a completare la prima fila virtuale il connazionale Jorge Lorenzo che però è staccato di oltre mezzo secondo dal suo compagno di squadra in vetta alla classifica, anche se tra i tre sembra al momento il pilota messo meglio sulla distanza di gara nonostante le condizioni a dir poco proibitive della pista resa molto bagnata, quasi impraticabile daal pioggia.

    In quarta posizione troviamo Nicky Hayden, con la prima delle Ducati, ferma a sette decimi dalla vetta ma a soli due da Lorenzo. L’americano era stato anche il più veloce nel turno della mattina, condizionato però fortemente dalla pioggia che ha costretto quasi tutti i piloti a restare fermi ai box e risparmiare cosi le rispettive moto.

    Ben Spies © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/GettyImages

    Hayden, che rispetto al GP precedente gode di condizioni di salute nettamente migliori, precede di ben 4 decimi la Yamaha Tech 3 di Andrea Dovizioso, suo prossimo compagno di squadra in Ducati nel team ufficiale, e l’ottimo Stefan Bradl con la Honda del team LCR. Il tedesco chiude nella morsa delle due Yamaha satellite poichè al settimo posto troviamo l’altra M1 di Cal Crutchlow, a cui però è stato annullato il giro più veloce per aver tagliato una chicane.

    Dopo un primo turno abbastanza promettente, nonostante l’assenza di molti piloti, chiuso in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra Hayden, nella seconda sessione Valentino Rossi non riesce ad andare oltre l’ottavo tempo alle spalle proprio del pilota ex Superbike e prossimo acquisto Ducati Pramac. Il Dottore è staccato di sette decimi da Crutchlow e chiude a oltre due secondi dalla vetta complice anche un problema al cambio su una delle sue moto che ha compromesso il regolare svolgimento del suo programma. C’è da dire anche però che il feeling con il tracciato aragonese non è dei migliori e soprattutto dopo la bella prova di Misano ci si aspettava di più.

    Tanto che alle sue spalle a soli due decimi si piazza Karel Abraham con la Ducati satellite del team Pramac, che si permette il lusso di precedere le due Honda di Alvaro Bautista e Johnatan Rea, che con la Honda di Casey Stoner, ancora fermo ai box dopo l’incidente ad Indy, non riesce a fare meglio dell’11esimo tempo.

    A seguire la fitta colonia di CRT aperta dal solito Randy De Puniet seguito da Aleix Espargaro e James Ellison.Più indietro gli altri italiani, con Mattia Pasini in 15esima posizione, Michele Pirro in 17esima e Danilo Petrucci in 19esima. Chiude la classifica Colin Edwards.

  • A Misano vince Lorenzo. Rossi è 2°, out Pedrosa

    A Misano vince Lorenzo. Rossi è 2°, out Pedrosa

    E’ stato Jorge Lorenzo il vincitore indiscusso del Gran Premio di San Marino, 13esimo appuntamento del motomondiale, corsosi sul circuito di Misano Adriatico intitolato alla memoria di Marco Simoncelli dopo la sua scomparsa a Sepang. Il pilota spagnolo ha praticamente dominato la gara dall’inizio alla fine firmando la sua 44esima vittoria della carriera, sesta stagionale, mettendo una seria ipoteca sul campionato del mondo che ora lo vede leader della classifica con 38 punti di vantaggio sul rivale principale Daniel Pedrosa, caduto dopo neanche un giro dall’inizio del Gran Premio.

    Ma sul tracciato romagnolo è successo davvero di tutto sin dalla partenza quando sia Abraham che Pedrosa sono rimasti fermi sulle rispettive piazzole e aiutati a ripartire dai propri meccanici per completare il giro d’installazione. Situazione che si ripete prima della partenza costringendo i commissari a far ripetere tutte le procedure e a diminuire la gara di un giro per rimanere nei limiti dei consumi sia di carburante che di gomme.

    La seconda partenza riserva un colpo di scena. Abraham con evidenti problemi alla frizione viene costretto a rientrare in pit per effettuare la partenza dai box mentre Pedrosa alle prese con un problema alla ruota anteriore rimasta bloccata si schiera ultimo in griglia per aver portato, prima del secondo giro di ricognizione, la moto fuori dalla griglia. Strada spianata dunque per Lorenzo che qualche curva più tardi si ritrova in prima posizione e con Pedrosa fuori dai giochi essendo stato steso alla Quercia nel corso del primo giro da Hector Barbera che centra il posteriore della Honda RC213V chiudendo molto probabilmente i giochi per il Mondiale con cinque gare d’anticipo. Pochi giri più tardi e la gara perde un’altro dei suoi protagonisti, Cal Crutchlow, che inseguiva da vicino il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso

    Jorge Lorenzo © Gabriel Bouys/Getty Images

    Da li in poi Lorenzo conduce un monologo rifilando nel giro di poche tornate oltre tre secondi di vantaggio sui suoi inseguitori. Il primo dei quali il suo prossimo compagno di squadra Valentino Rossi, galvanizzato un pò dal suo ritorno in Yamaha che gli permetterà di competere ancora una volta per il titolo, un pò per le modifiche apportate alla Ducati che gli hanno permesso di ritornare a girare su ritmi più che interessanti. Il pilota di Tavullia si sbarazza in pochi giri di un arrembante Stefan Bradl, alle sue spalle per tutta la gara con la prima delle Honda che però non regge il ritmo consumando prima degli altri la gomma posteriore e permettendo di fatto ad Andrea Dovizioso e Alvaro Bautista di rifarsi sotto nelle battute finali di gara.

    Con Lorenzo e Rossi sicuri della prima e della seconda posizione ad animare gli ultimi giri di gara è la battaglia per la terza piazza e per l’ultimo posto disponibile sul podio che vede trionfare Bautista su Dovizioso seppur per soli 3 millesimi di secondo. Per il pilota spagnolo del team Gresini la soddisfazione del primo podio stagionale mentre per Dovizioso arriva la prima beffa stagionale dopo tanti terzi posti e duelli vinti al fotofinish. Alle spalle dei primi 4, in quinta posizione, Ben Spies, partito male e in grande rimonta nel finale, davanti ad un esausto Bradl, rimonta che non basta per guadagnare il primo podio stagionale.

    Staccatissimo, ad oltre 30 secondi di distacco, in settima posizione Nicky Hayden alle prese con i problemi alla mano destra operata poco tempo fa dopo una caduta nelle qualifiche del GP di Indianapolis che gli ha fatto saltare anche l’appuntamento ceco di Brno, anche se lo statunitense non usufruiva delle nuove componenti montate sulla moto del compagno di squadra Rossi. Alle sue spalle Johnny Rea in sella all’altra Honda ufficiale come sostituto di Casey Stoner, anche lui out dopo Indianapolis. Nella top-ten anche le due CRT di Randy De Puniet e Michele Pirro.

    Per Valentino Rossi arriva il miglior risultato della stagione considerando che il secondo posto di Le Mans era arrivato in condizioni atmosferiche particolari, ovvero con asfalto bagnato. Qui a Misano si è vista finalmente una Ducati competitiva anche con condizioni di asfalto asciutto, e la capacità di gestione gara del pesarese hanno fatto la differenza nel finale rispetto agli avversari. Non c’è comunque troppo da illudersi visto che questo secondo posto è stato agevolato dalle assenze di Pedrosa e Stoner, ma la via intrapresa dalla Ducati per migliorare sembra tuttavia essere quella giusta.

    Tutto facile invece per Lorenzo che ha gestito alla grande la gara dando l’impressione di non spingere neanche troppo. Nessuno oggi era alla sua portata, a parte forse Pedrosa che però è caduto e si ritrova a meno 38 in classifica generale. Il secondo titolo del maiorchino nella classe regina, a meno di clamorosi colpi di scena, è sempre più vicino.

  • Pedrosa centra la pole a Misano, Rossi 6°

    Pedrosa centra la pole a Misano, Rossi 6°

    Dopo la pioggia di ieri torna a splendere il sole sul circuito di Misano dove domani si correrà il Gran Premio di San Marino, 13esimo appuntamento del Mondiale 2012 MotoGP. Sulla pista intitolata a Marco Simoncelli, scomparso quasi un anno fa, è Dani Pedrosa a centrare la pole position strappandola di mano al leader della classifica iridata Jorge Lorenzo. Per lo spagnolo della Honda quella odierna è la quarta pole della stagione che gli permette di scattare davanti e recuperare altri punti importanti in classifica sul connazionale in ottica Mondiale.

    Da quando Stoner ha annunciato il suo ritiro a fine stagione le cose in casa Honda sembrano si siano capovolte con Pedrosa che sembra che voli su ogni tipo di circuito vincendo le ultimi due Gran Premi e 3 delle ultime 5 gare e l’australiano campione del mondo in carica non più nelle vesti di cannibale, appellativo che si è guadagnato nella scorsa stagione per lui trionfale. Camomillo ha quindi preceduto di soli 18 millesimi Jorge Lorenzo, 1:33.857 contro 1:33.875, che domani dovrà vedersela contro un avversario che sta attraversando uno splendido periodo di forma, forse il migliore da quando è in MotoGP, diventato il rivale più accreditato nella lotta al titolo iridato.

    Dani Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    A chiudere la prima fila la Yamaha del team satellite Tech3 di Cal Crutchlow che ha accarezzato, anche se per poco, il sogno della pole, seguono in seconda le due Honda clienti di Stefan Bradl e Alvaro Bautista e la Ducati di Valentino Rossi in sesta posizione che con il tempo di 1:34.619 ha chiuso a oltre 7 decimi dalla pole. Per il Dottore, che per l’occasione indosserà un casco particolare sul quale ritrae sè stesso come un pugile suonato ironizzando sulla sua difficile situazione, comunque una prestazione da non buttare via, i nuovi  pezzi che hanno aggiornato la GP12 hanno permesso di fare qualche passo in avanti sul giro secco.

    Apre la terza fila Andrea Dovizioso in difficoltà con la Yamaha che ha accusato oltre un secondo da Pedrosa che ha preceduto Ben Spies in ottava posizione e Jonathan Rea che sostituisce il convalescente Casey Stoner sulla Honda Repsol. Decima piazza per il rientrante Nicky Hayden sull’altra Ducati ufficiale. Domani il via del Gran Premio di San Marino sul circuito di Misano alle 14:00.

  • A Misano la pioggia condiziona le prove libere MotoGP

    A Misano la pioggia condiziona le prove libere MotoGP

    Venerdì praticamente inutile per la MotoGP che in questo week-end fa tappa a Misano per il Gran Premio di San Marino. Sul circuito intitolato a Marco Simoncelli l’acqua ha reso troppo umida la pista condizionandone l’intera sessione odierna con i piloti che si sono concessi qualche giro di pista senza però rischiare cercando la prestazione. Il miglior tempo quindi è stato registrato da Karel Abraham sulla Ducati del team satellite Cardion Ab Motoracing in 1:42.030 seguito dalle CRT, a più agio sulla pista bagnata, di James Ellison (1:43.204), Michele Pirro (1:44.299) e Yonny Hernandez (1:44.565).

    Quinto tempo per Jonathan Rea che sostituisce l’infortunato Casey Stoner sulla Honda ufficiale, il pilota britannico della Honda in Superbike è sceso in pista per prendere confidenza con la RC213V. A seguire Danilo Petrucci, David Salom, Ben Spies, Randy De Puniet, Mattia Pasini e Alvaro Bautista. Tutti i big da Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Andrea Dovizioso a Valentino Rossi sono rimasti rintanati nei box dal momento che per domani le previsioni danno sole e temperature più alte e gradevoli.

    Valentino Rossi © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    Peccato è stato un giorno completamente buttato via. E’ sempre utile girare, ma nel pomeriggio ho provato a fare qualche passaggio, soprattutto per verificare il motore che fumava a Brno, ma appena uscito ha iniziato a piovere” ha commentato Rossi al termine delle prove libere. Nonostante il campionato non esaltante in sella alla Ducati che lascerà a fine stagione per ritornare in Yamaha, il Dottore comunque vorrà fare bella figura sul circuit dedicato alla memoria del suo grande amico Simoncelli: “Vedere il circuito intitolato a Marco fa un certo effetto. E’ molto bello il nome ed è una bella idea. Inizialmente pensavo cambiasse poco, invece è bello vedere il nome Simoncelli proprio nel circuito vicino a casa sua. E’ una bella cosa per ricordarlo“.

  • Iannone-Spies coppia Ducati Pramac per il 2013

    Iannone-Spies coppia Ducati Pramac per il 2013

    La Ducati Pramac ha ufficilizzato la coppia dei piloti che parteciperà al Mondiale 2013 con la casa satellite di Borgo Panigale. La notizia, che circolava già nell’ambiente da qualche settimana, è stata ufficializzata in giornata, alla vigilia del Gran premio di Misano Adriatico, che domenica sarà teatro del 13esimo appuntamento del Motomondiale, e il duo che farà parte della squadra italiana sarà composto da Andrea Iannone e da Ben Spies.

    Il pilota abruzzese compirà il salto di qualità dopo aver provato per due volte nei test quest’anno la nuova Ducati Desmosedici e a partire dal prossimo anno correrà nella classe regina lasciando senza neanche troppi rimpianti la Moto2 che quest’anno sarà, a meno di clamorosi colpi di scena, terra di conquista di Marc Marquez, anche lui passato in MotoGP con il difficile compito di sostituire il due volte campione del mondo Casey Stoner in sella al team ufficiale Honda Repsol.

    Iannone andrà a formare una coppia tutta italiana con la moto di Bologna e sarà affiancato da Ben Spies, che lascerà la Yamaha ufficiale per far posto a Valentino Rossi. Lo statunitense, dopo una stagione fino a questo momento a dir poco deludente, avrà voglia di rivalsa, e porterà l’esperienza accumulata nei tre anni di Yamaha in MotoGP contando anche sul fatto di aver vinto un campionato del mondo sempre in sella alla moto giapponese in Superbike. I due piloti, nonostante facciano parte di un team satellite, disporranno comunque di materiale ufficiale.

    Andrea Iannone © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    La Ducati dunque potrà contare su due delle coppie più forti del campionato. Detto del team satellite, che anche per l’anno prossimo continuerà il rapporto con Pramac che gestirà la squadra, nelle scorse settimane la casa di Borgo Panigale aveva ufficializzato anche la coppia del team ufficiale. Dopo l’addio di Valentino Rossi ha deciso di puntare su uno dei piloti più forti di questa categoria, il forlivese Andrea Dovizioso che molto bene sta facendo in sella alla Yamaha del team Tech 3. L’italiano infatti è l’unico pilota di una moto satellite ad essere salito quest’anno sul podio, per ben 5 volte si è classificato terzo, stracciando il compagno di squadra Cal Crutchlow ma soprattutto “Texas Terror”, che tra cadute e infortuni quest’anno non ne ha combinato una giusta.

    Per quanto riguarda la situazione attuale di Ducati, si saprà in questo week-end se le novità apportate negli ultimi test avranno portato i benefici che da tanto tempo nel team si auspicano, anche se in vista del prossimo anno non ci dovrebbero essere stravolgimenti rispetto alla moto costruita sotto precise indicazioni di Valentino Rossi.

  • Che paura per Stoner e Hayden ad Indianapolis. Video

    Che paura per Stoner e Hayden ad Indianapolis. Video

    Spettacolari ma per fortuna senza grosse conseguenze gli incidenti di Casey Stoner e Nicky Hayden durante le qualifiche del GP di Indianapolis di ieri pomeriggio. L’australiano della Honda inseguito al terribile contatto con l’asfalto ha richiesto l’aiuto dei soccorsi lamentando un problema alla caviglia che però non gli impedirà di prender parte alla corsa di quest’oggi nonostante le sue condizioni non possono esser al meglio. Casey Stoner ha riportato una lesione alla caviglia e durante il warm up ha chiuso con il sesto tempo. Conseguenze più serie per l’americano costretto a dar forfait al GP di Indianapolis. La sua caduta ha fatto temere al peggio con il pilota steso sulla pista e apparentemente privo di conoscenza, in realtà, nonostante la terribile paura le sue condizioni sono apparse da subito positive.

    Nicky Hayden a terra dopo l’incidente sulla pista di Indianapolis | ©Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Gli accertamenti, a cui è stato sottoposto dopo la caduta nelle qualifiche di ieri, hanno evidenziato la frattura del secondo e terzo metacarpo della mano destra mentre la Tac ha dato esito negativo escludendo problemi cerebrali. Nicky Hayden ha trascorso la notte al Methodist Hospital di Indianapolis.

    Video incidente Casey Stoner Indianapolis 2012
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    Video incidente Nicky Hayden Indianapolis 2012
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  • Valentino Rossi lascia la Ducati ufficiale il ritorno in Yamaha

    Valentino Rossi lascia la Ducati ufficiale il ritorno in Yamaha

    Valentino Rossi e la Ducati si dicono addio. Dopo due anni difficili con risultati non all’altezza del Dottore, le due parti si salutano. Ad annunciarlo è stata prima la casa  di Borgo Panicale con un comunicato in cui annunciava la separazione alla fine del 2012 con il pilota italiano. A confermare il tutto è stata la Yamaha che ha ammesso l’arrivo di Vale alla scuderia giapponese con un contratto biennale (per le stagioni 2013 e 2014). Nessun colpo di scena insomma. Le voci circolate negli ultimi giorni si sono rivelate veritiere e l’annuncio che doveva essere dato per ferragosto è stato anticipato alla giornata odierna.

    Si conclude così l’avventura di Rossi in sella alla Ducati. L’arrivo di Audi non è servito a convincere il pilota italiano che non è rimasto affascinato dal nuovo progetto della casa italiana, aiutata dai finanziamenti tedeschi e ha deciso di lasciare la Desmosedici. Due anni (non ancora conclusi) difficili, tante delusioni e poche soddisfazioni anche se proverà fino alla fine a salire almeno una volta sul gradino più alto del podio (cosa che non gli è ancora riuscita dall’inizio dell’avventura in Ducati).

    Valentino Rossi © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Per il Dottore quindi si riaprono le porte della Yamaha, scuderia con la quale ha già corso per sette bellissimi anni dalla stagione 2004 a quella 2010, vincendo 46 gran premi e conquistando 4 titoli mondiali. E’ la moto che si sente più sua, essendo arrivato alla casa giapponese nel periodo più difficile per la stessa e riportando alla vittoria.

    Due anni di contratto per il nove volte Campione del Mondo, che correrà con la Yamaha nel 2013 e 2014 e tornerà a far coppia con lo spagnolo Jorge Lorenzo. Valentino Rossi avrà la possibilità, grazie all’autorizzazione della Ducati, di provare la sua nuova moto nel test del 12 novembre a Valencia, il giorno seguente al gran premio spagnolo.

    In casa Ducati invece è caccia al pilota. Si contendono il posto lasciato liberto dal Dottore, l’italiano Dovizioso e il britannico Crutchlow.

  • Rossi tra Ducati e Yamaha “Decido dopo le vacanze”

    Rossi tra Ducati e Yamaha “Decido dopo le vacanze”

    Termina con una caduta abbastanza strana, non la prima, a due giri dal termine il week-end nero di Valentino Rossi a Laguna Seca. Fortunatamente nessuna conseguenza seria è stata riportata dal 7 volte campione del mondo della classe regina ma se a livello fisico è tutto ok a risentirne è stato il morale. La caduta alla staccata del “Cavatappi” sembra sia stata la pietra tombale sul rapporto che lega il Dottore alla Ducati, la parola fine ad una storia mai decollata.

    Nelle interviste del dopo gara anche lo stesso Rossi, che cerca di nascondere la sua delusione per la situazione di stallo che non accenna a sbloccarsi, conferma le voci che circolano nel paddock da diversi giorni, ovvero quella di una proposta della Yamaha che gli ha offerto la M1 ufficiale, per intenderci la moto che lascerà a fine stagione Ben Spies e quella che è stata sua per 7 anni. Ma se da un lato Rossi è affascinato dall’idea di un ritorno romantico dalla “sua amata”, dall’altro non vorrebbe che la sua avventura in Ducati venga ricordata come un completo fallimento.

    Nei giorni scorsi Valentino si è incontrato con il presidente di Ducati Gabriele Del Torchio il quale gli ha presentato una proposta di rinnovo con la casa di Borgo Panigale: ingaggio ritoccato al rialzo di 17-18 milioni di euro all’anno secondo i ben informati, ritoccato al ribasso invece secondo il diretto interessato, per un contratto della durata pluriennale. Un accordo a lungo termine per tenersi ancora stretto il pilota simbolo dell’ultimo decennio e più del Motociclismo al quale vanno ad aggiungersi le garanzie tecniche assicurate dal nuovo proprietario di Ducati, Audi: «L’offerta economica è pluriennale ma ritoccata al ribasso ma comunque molto più alta di quanto offre Yamaha però per me i soldi per fortuna non sono così importanti e non incideranno sulla mia decisione. Sto pensando al mio futuro: in Ducati ora stanno cambiando tante cose c’è l’Audi e c’è tanta motivazione di tornare ai vertici e risolvere i problemi. Continuare a restare qui però significa fare una scommessa a lungo termine».

    Valentino Rossi © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Ed è proprio da quest’ultima affermazione che si intuisce nelle parole di Rossi la voglia di chiudere il capitolo Ducati e voltare pagina perchè a 33 anni non può permettersi altre stagioni come quelle trascorse con la casa bolognese per tornare sin da subito a lottare con i primi e tentare di vincere un altro titolo Mondiale prima di ritirarsi dalle corse per motivi anagrafici. La decisione sul suo futuro si saprà solo la pausa, i piloti e la MotoGP infatti andranno in vacanza. Tra tre settimane, il 19 agosto, ad Indianapolis un annuncio, per forza di cose, dovrà essere dato: ad oggi la pista più percorribile, ascoltando anche le dichiarazioni neanche tanto sibilline di Andrea Dovizioso nel dopo gara «L’anno scorso avevo deciso di andare in Tech 3 per conquistarmi una Yamaha ufficiale, ma sembra che non sia possibile perché Valentino é molto vicino e quindi valuterò anche altre soluzioni», è quella del ritorno di Rossi in Yamaha. Unica controindicazione la presenza ingombrante nel box di Jorge Lorenzo, pilota che si è riconfermato ai livelli di campione del mondo e sul quale la casa nipponica sta puntando tutto. Non praticabile la terza opzione, quella di un approdo nel team gestito da Fausto Gresini, che aveva offerto la sella della Honda clienti al pilota di Tavullia. Ad ogni modo il divorzio da Ducati pare essere la scelta più saggia da fare, continuare un altro anno, due ad annaspare nel mezzo del raggruppamento non gioverebbe a nessuno, nè a Rossi nè a Ducati.

  • Stoner “mostro della Laguna”, Rossi “a terra”

    Stoner “mostro della Laguna”, Rossi “a terra”

    Chi lo dava ormai per pensionato e privo di motivazioni deve ricredersi. Casey Stoner non ha nessuna intenzione di abdicare facilmente e darà battaglia fino alla fine per il titolo Mondiale ai suoi diretti rivali. Ne ha dato la dimostrazione nella gara di ieri, GP degli Stati Uniti,  vinta a Laguna Seca con grande autorità dopo un duello neanche troppo acceso durato per tutta la corsa con Jorge Lorenzo, che alla fine non ha avuto la capacità di mantenere il ritmo del canguro australiano, ma si è accontentato di 20 punti importantissimi nell’economia del campionato.

    Alle loro spalle un arrendevole Daniel Pedrosa che dopo aver dimostrato nelle prove libere di poter lottare per la vittoria si perde in gara lasciando il palcoscenico ai due protagonisti assoluti di questo mondiale. Ancora una volta malissimo Valentino Rossi, che cade al Cavatappi a 3 giri dalla conclusione del GP.

    Diamo ora i voti ai protagonisti del GP: 

    Stoner 9,5: quasi perfetto per tutto il week-end, gli è mancata solo la pole al sabato ed è per questo motivo che non raggiunge il massimo dei voti. L’australiano dimostra a Lorenzo che non sarà facile togliergli la corona iridata e intanto con la gara di ieri gli recupera 5 punti che lo riportano nuovamente in lizza per la vittoria finale. Purtroppo per lui pesa come un macigno l’errore commesso al Sachsenring.

    Casey Stoner © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Lorenzo 9: sembra poter amministare la gara senza difficoltà anche perchè dopo gli attacchi iniziali di Stoner riesce ad allungare prendendosi un tantino di margine sull’australiano. La mescola dura scelta a inizio gara si somporta però come una morbida perdendo di consistenza nel finale, laciando pista libera al campione del mondo che si invola verso la vittoria. Il minore dei mali per il maiorchino visto che Pedrosa, diretto inseguitore nel mondiale, chiude terzo alle sue spalle e di conseguenza il suo vantaggio in classifica sul connazionale aumenta.

    Pedrosa 8: capisce sin dai primi giri che non può lottare per la vittoria, anche se nelle prove libere aveva dimostrato tutt’altro. Resta vicino ai primi due ma facendo tanta fatica. Appena la gomma comincia a cedere decide di tenere la sua posizione fino alla fine visto che dietro di lui c’era praticamente il vuoto. Un pò troppo arrendevole.

    Dovizioso 7,5: questa volta non è riuscito nell’impresa di ripetere il podio ma era praticamente impossibile tenere il passo dei primi tee. E’ comunque riuscito a vincere nuovamente il duello in famiglia con Crutchlow, il che è già una grande soddisfazione.

    Crutchlow 6,5: buona la gara del pilota britannico che nonostante molti anni passati tra Supersport e Superbike non aveva mai corso su questo circuito. Ma come al solito le prende in gara dal compagno di squadra, che per l’ennesima volta lo beffa nel finale.

    Hayden 8: tira il massimo da una Ducati che più di cosi davvero non va. Il pubblico di casa magari gli da anche una mano ma lui ci mette tanto del suo, e grazie al suo sesto posto finale raggiunge in classifica il compagno di squadra Valentino Rossi. Non sarà più il mostro della Laguna, ma meglio di cosi non poteva proprio fare.

    Rossi 5: riesce a girare più forte di quanto fatto in qualifica, ma non tanto forte per poter stare assieme agli altri piloti. Alla fine, come una premonizione di quello che potrebbe avvenire a fine stagione, la sua Ducati lo scaraventa a terra, terminando la sua gara al Cavatappi a 3 giri dal termine.

    Spies 6,5: sufficienza ampiamente meritata per la gara che disputa fino alla caduta, cioè a 11 giri dal termine. Stava allungando sugli avversari andando a prendersi una quarta posizione che si sarebbe sicuramente meritato ma cade all’uscita del Cavatappi per un problema tecnico al forcellone della sua M1. Quest’anno non gliene va proprio una giusta.