La crudeltà delle parole, a volte, le rende simili a lame affilate. L’inappropriatezza di alcune parole, le rende fastidiose e oltremodo ingiuste, facendo sì che possano oltrepassare ogni limite di decenza, per ferire e infastidire. Particolarmente, in un momento tanto triste per il motociclismo, per lo sport italiano, e per la semplice sensibilità di tutti coloro che, di fronte ad immagini tanto tragiche, hanno sentito una stretta al cuore per un ragazzo di 24 anni, che ora non c’è più. Le parole in questione sono tutte quelle voci, che già da ieri mattina hanno preso a circolare, sul web e sulla stampa estera, andando a riferirsi al “ruolo” di Valentino Rossi, amico fraterno di Marco Simoncelli, nel tragico impatto di Sepang. Un ruolo che non esiste, quando si parla di una dinamica così fatale come quella accaduta, in cui ogni azione per evitare lo scontro appariva quantomeno impossibile. Parole inutili, ma dolorose, soprattutto per chi si trova suo malgrado ad ascoltarle, nonostante debba già combattere con la disperazione, l’angoscia, la tristezza della perdita di un amico, di un “fratello minore”, come Valentino Rossi, ieri sera, ha voluto ricordare. Parole che si accostano, poi, ad altre parole, ancor più insensibili, che fanno riferimento all’ipotesi di un ritiro di Valentino Rossi dalle gare dopo l’accaduto. Parole che, oggi, l’amico ed assitente di Valentino Rossi, Alessio Salucci, smentisce seccamente sulla pagina Twitter, spiegando che “Vale non sta assolutamente pensando di smettere, mi dispiace che circolino certe notizie false, soprattutto in momenti così”. In alcuni momenti, le parole non dovrebbero essere usate affatto, per rispetto, per decenza. A maggior ragione, non voci false e infondate che assumono i connotati di violento sciacallaggio.
Categoria: MotoGP
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In ricordo di Simoncelli. Ciao Marco
Sembra irreale, assurdo. E’ difficile trovare le parole adatte e raccontare quanto accaduto. Marco Simoncelli non c’è più. Il destino beffardo se l’è portato via a soli 24 anni oggi nella lontana Malesia quando in Italia erano all’incirca le 11 del mattino, travolto dalle moto di Edwards e Rossi in seguito ad una caduta nei primi giri del Gran Premio malese. Non era la prima volta per Simoncelli, a cui quest’anno era capitato in più occasioni di rovinare le sue gare per delle cadute causate dalla troppa foga e dalla sua voglia di fare, atteggiamento più volte criticato dall’ex campione del mondo Jorge Lorenzo. Ricordiamo la caduta a Jerez mentre era in testa solitario, lo scontro con lo spagnolo nel GP del Portogallo o ancora la caduta in Gran Bretagna. L’ennesima caduta a Sepang, causata non da un suo errore e che non ha nulla a che vedere con quelle precedenti, è costata cara al povero Marco che non ce l’ha fatta a vincere la propria battaglia personale contro la morte. SuperSic ci ha lasciati alle 10:56 ore italiane dopo essere stato trasportato al centro medico in seguito all’incidente che lo ha coinvolto, al secondo giro della gara nel GP di Malesia, con i sopraggiungenti Edwards e Rossi, che non hanno potuto far nulla per evitarlo in mezzo alla pista. Troppo gravi i traumi riportati al torace e soprattutto al collo e alla testa, punto in cui è stato colpito, da quello che si può vedere dalle immagini, dalla Ducati dell’amico Valentino Rossi, incolpevole per quanto accaduto. L’incidente di Sic ricorda molto quello fatale di Shoya Tomizawa, pilota della Moto2 che 13 mesi fa perse la vita a Misano, e quello di Daijiro Kato a Suzuka, ultima delle tragedie nella top-class che risale al 2003 in cui l’ex campione della 250 e pilota anch’esso del team Gresini, dopo un’impatto violento con il muro di cemento prima dell’ultima chicane passò 13 giorni in coma prima di perdere la vita. La MotoGP perde una grande persona, stimata da tutti anche fuori dalla pista, un ragazzone solare, schietto, reso ancora più simpatico da quella sua capigliatura da leone che lo caratterizzava nel mondo dei motori, amico di tutti perchè non negava mai il saluto a nessuno, ma anche un grande pilota, con l’aspettativa che magari un giorno sarebbe potuto diventare campione del mondo della classe regina. I numeri stavano tutti dalla sua parte: dopo sei anni di 125 passa in 250 dove la sua stazza imponente era meno penalizzante, laureandosi campione del mondo al suo terzo anno. Non riesce ad affermarsi l’anno successivo, ma la sua testa è gia alla MotoGP, dove trova ingaggio con la Honda del team Gresini, ultimo team della sua carriera. Dopo un primo anno di apprendistato in cui ottiene come miglior piazzamento un quarto posto, nel 2011 la Honda riconosce le sue potenzialità affidandogli la moto ufficiale sempre con il team Gresini conquistando due pole position, in Catalogna e all’Università del motomondiale ad Assen, e il miglior piazzamento in MotoGP, secondo a Phillip Island. Marco per molti era un predestinato, uno che non era secondo a nessuno per classe e grinta, ma lo stesso destino beffardo ha voluto che perdesse la vita su quell’asfalto, una volta a lui tanto caro e oggi maledetto, che gli ha consegnato la sua prima vera gioia in carriera, il primo e unico titolo iridato nel motomondiale. Ci sentiamo in dovere di unirci al dolore della famiglia e dei suoi cari, per una persona che non sarà mai dimenticata e che la cui scomparsa ha scosso anche noi. Ciao Sic, ci mancherai.
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Marco Simoncelli, il video dell’impatto mortale a Sepang
Super Sic non ce l’ha fatta. L’ennesima caduta, sul circuito di Sepang, questa volte gli è stata fatale ed ha scosso ovviamente il mondo dei motori ma anche tantissime altre persone che avevano imparato ad apprezzare la sua simpatia e spontaneità. Di seguito vi mostreremo ilvideo tratto da Youtube del tremendo impatto sull’asfalto prima e poi con le moto di Colin Edwards e Valentino Rossi. La dinamica dell’incidente è davvero strana in quanto Simoncelli dopo la caduta, invece di scivolare verso le vie di fughe è stato sbalzato dalla moto proprio in traiettoria andando a finire sotto le ruote di Edwards e Rossi appunto. Sin dall’impatto si è capito che la situazione era gravissima tanto che il giovane pilota della Honda aveva perso anche il casco e dopo un interminabile ora è stato comunicato il decesso. Ciao Sic. [jwplayer config=”120s” mediaid=”101633″]
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Tragedia al GP di Malesia, Simoncelli è morto
Non ce l’ha fatta purtroppo Marco Simoncelli dopo l’incidente che lo ha coinvolto nel GP della Malesia. Il pilota romagnolo, dopo essere stato colpito da Edwards e Rossi che non sono riusciti ad evitarlo, è rimasto a terra immobile senza casco e senza dare segni di vita. Immediati i soccorsi ma Marco è arrivato in clinica mobile già in arresto cardiocircolatorio e i medici non hanno potuto fare nulla per rianimarlo. SuperSic è stato dichiarato morto alle 11:04 al centro medico di Sepang. Tanto sconforto e dolore nel paddock con i ragazzi del team, gli amici, i piloti e lo staff del pilota romagnolo riuniti fuori dal centro medico scossi per quanto accaduto.
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Grave incidente per Marco Simoncelli al GP di Malesia. Gara cancellata
Grave incidente per Marco Simoncelli al GP di Malesia. Il pilota scivola in curva al secondo giro rimanendo attaccato alla moto che attraversa la pista e lasciando Marco immobile al centro di essa. Mentre Alvaro Bautista (Suzuki), riesce ad evitare l’impatto con lo sfortunato pilota, diversamente accade con Valentino Rossi (Ducati) e Colin Edwards (Yamaha Tech3). Nell’impatto ha la peggio SuperSic che perdendo il casco rimane immobile sull’asfalto. La gara è stata immediatamente sospesa, ed il pilota è stato subito trasportato con l’ambulanza clinica mobile. La gara, che in un primo momento doveva riprendere alle 10,45 ora italiana, è stata cancellata mentre non ci sono notizie sulle condizioni del pilota. Vi terremo aggiornati appena possibile
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A Sepang pole per Pedrosa. Beffato Stoner
Dopo essere stato il più veloce nelle terze e ultime libere sul circuito di Sepang, Dani Pedrosa si conferma anche nelle qualifiche e conquista la combattutissima pole position del Gran Premio di Malesia, la seconda stagionale dopo quella ottenuta a Brno. Lo spagnolo di casa Honda firma il tempo di 2:01.462 negando cosi la gioia dell’ennesima pole position al neo campione Casey Stoner, che non può cosi festeggiare al meglio il titolo mondiale conquistato in casa lo scorso week-end a Phillip Island. Sono solo 29 i millesimi che dividono i due centauri della casa giapponese che sono certamente i due più seri candidati alla vittoria per la gara di domani, ma che devono avere un’occhio di riguardo alla altra moto gemella di Andrea Dovizioso, staccato solo di 204 millesimi con il tempo di 2:01.666, velocissimo in qualifica e messo molto bene anche per quanto riguarda il passo di gara. Prima fila tutta Repsol dunque, con i tre piloti unici capaci di scendere sotto il muro dei 2:02. Apre la seconda fila la sorprendente Yamaha di Colin Edwards, rinvigorito dall’ottimo quinto posto nel GP d’Australia e capace di mettersi alle spalle Marco Simoncelli di quel tanto che basta, ovvero 95 millesimi. Otiimo anche Hayden, che chiude la seconda fila con il sesto posto, a sette decimi da Pedrosa ma a solo uno da Sic. Bene anche Aoyama con la Honda clienti del team Gresini, davanti all’unica Suzuki superstite di Alvaro Bautista. Valentino Rossi invece chiude in decima posizione, lontano ma più vicino rispetto alle libere di ieri in cui pagava oltre due secondi di ritardo. Per il Dottore anche una caduta nei 15 minuti finali della sessione che gli ha impedito di proseguire e di migliorarsi. Tuttavia il feeling tra la pista malese e in numero 46 è risaputo, su questa pista risale il suo ultimo successo in MotoGP, e ci aspettiamo di vederlo lottare domani in gara per le posizioni che contano. Fa un pò effetto vedere le due Yamaha nelle ultime due posizioni con Ben Spies penultimo un pò malconcio dopo la caduta in Australia e Nakasuga, il sostituto di Jorge Lorenzo, che pare aver chiuso la stagione, ultimo.
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MotoGP, le pagelle del GP d’Australia. Immenso Stoner
Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio d’Australia 2011 Stoner 10 e lode: vittoria davanti al pubblico di casa, nel giorno del suo 26esimo compleanno e titolo mondiale in cassaforte. Vero, è agevolato dal forfait di Lorenzo che cade rovinosamente nel warm-up, ma, non si ha mai la controprova, avrebbe vinto lo stesso a mani basse. Basti pensare che dopo sole poche tornate aveva già ben sette secondi di vantaggio su Sic secondo in classifica. Resiste anche alla minaccia della pioggia guidando e spazzolando la pista come fosse sull’asciutto. Non poteva chiedere di meglio, week-end perfetto e mondiale meritato e soprattutto avversari bastonati per gran parte della stagione. Merito anche della Honda. Simoncelli 8: si prende la doppia soddisfazione di aver conquistato per la prima volta un secondo posto, e di aver battuto ancora una volta nei giri finali della corsa il compagno-rivale Andrea Dovizioso. Finalmente un Simoncelli concentrato che resiste anche alle insidie della pioggia. Dovizioso 7.5: come Simoncelli. Mezzo punto in meno per aver perso il duello corpo a corpo con il connazionale, ma in definitiva una buona gara anche per lui. Notizia di pochi giorni fa dall’anno prossimo, passerà alla Yamaha Tech3, per poi sperare di passare ad un team ufficiale nel 2013. Pedrosa 5: “week-end nero” per Camomillo che non riesce a tirare il meglio della sua RC212V. La sua è una gara anonima, lo dimostrano i quasi 20 secondi di ritardo dalla vetta. Honda 9: monopolizza il Gran Premio d’Australia conquistando le prime quattro posizioni in classifica, agevolata anche dall’assenza delle due Yamaha di Lorenzo e Spies. In ogni caso si è sempre dimostrata sempre superiore ai rivali giapponesi. Edwards 7.5: gara di spessore per uno dei veterani della MotoGP a cui va il compito di indossare i panni di primo Yamahista visti i forfait di Lorenzo e Spies. Sfrutta al massimo le cadute degli avversari. Rossi 4.5: secondo zero in classifica dopo quello del Giappone per il Dottore a cui non va certo il merito di aver osato di più rispetto agli altri piloti quando la pioggia ha cominciato a farsi più insistente, per di più con una Ducati in queste condizioni. Ducati 3: che sia GP11 o GP11.1 la Ducati non va e si vede. Il progetto della casa di Borgo Panigale andrebbe cestinato, anzi andrebbe ricordato ogni giorno agli ingegneri in Rosso affinchè non si ripresentino in futuro gli stessi errori commessi quest’anno. Bautista 6.5: è la prima vittima delle prime gocce di pioggia che cadono sull’asfalto di Phillip Island, ma lo spagnolo porta la Suzuki a scattare dalla quarta posizione in griglia e a combattere, fino alla sua caduta, a lottare per il quarto e il quinto posto, risulato neanche lontanamente immaginabile a inizio stagione, partita con il piede sbagliato. Da metà stagione in poi la Suzuki (voto 8) è migliorata tantissimo, al contrario di altre….
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MotoGP, le classifiche dopo il GP d’Australia. Stoner campione
Casey Stoner si laurea campione del mondo nel Gran Premio d’Australia, a due gare dal termine della stagione. Epilogo inaspettato per l’australiano che deve ringraziare il forfait di Jorge Lorenzo, infortunatosi nel warm-up e assente dalla gara. Tuttavia per lui non dovrebbe essere a rischio la seconda piazza avendo 48 punti di vantaggio sul nostro Andrea Dovizioso. Altro zero in classifica dopo quello del Giappone per Valentino Rossi che viene raggiunto e superato da Marco Simoncelli.
- CLASSIFICA PILOTI
Pos. Pilota Team Pt. 1. STONER
HONDA 325 2. LORENZO
YAMAHA 260 3. DOVIZIOSO
HONDA 212 4. PEDROSA
HONDA 208 5. SPIES
YAMAHA 156 6. SIMONCELLI
HONDA 139 7. ROSSI DUCATI 139 8. HAYDEN
DUCATI 132 9. EDWARDS
YAMAHA 109 10. AOYAMA
HONDA 94 11. BARBERA DUCATI 77 12. BAUTISTA
SUZUKI 67 13. CRUTCHLOW
YAMAHA 57 14. ABRAHAM
DUCATI 56 15. ELIAS
HONDA 55 16. DE PUNIET
DUCATI 49 17. CAPIROSSI
DUCATI 36 18. AKIYOSHI
HONDA 10 19. HOPKINS
SUZUKI 6 20. ITOH
HONDA 3 - CLASSIFICA COSTRUTTORI
Pos. Team Pt. 1. HONDA
380 2. YAMAHA
305 3. DUCATI
172 4. SUZUKI
73 - CLASSIFICA PILOTI
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Lorenzo, operazione eseguita con successo
Potrebbe essere finita in anticipo la stagione 2011 di Jorge Lorenzo. Il pilota spagnolo, dopo la caduta nel warm-up di questa mattina, in cui ha riportato la perdita parziale della falange dell’anulare della mano sinistra, si è sottoposto ad intervento chirurgico a Melbourne per ridurre la lesione del dito infortunato. L’operazione è perfettamente riuscita, nervi e tendini sono stati completamente ricostruiti quindi lo spagnolo non perderà la funzionalità del dito e della mano, ma quello che preoccupa maggiormente il maiorchino sono i tempi di recupero, previsti piuttosto lunghi in attesa di guarigione. Lorenzo dovrà sicuramente saltare la gara di Sepang in Malesia la settimana prossima, e anche la partecipazione all’ultimo GP stagionale, quello di casa a Valencia è in forte dubbio. Una beffa ulteriore per il pilota della Yamaha, che oltre ad aver dovuto abdicare il titolo in favore di Stoner senza la possibilità di correre, vede allontanarsi la possibilità di chiudere in sella alla sua moto la stagione. Saranno prese delle decisioni nei prossimi giorni, sempre legate alle sue condizioni fisiche Intanto il bollettino medico ufficiale sarà emesso domani mattina.
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Stoner week-end perfetto. Vittoria e titolo mondiale
Giornata di gloria per Casey Stoner che si aggiudica nel Gran Premio di casa di Phillip Island il secondo titolo mondiale, il primo con la Honda dopo quello conquistato con la Ducati. Il pilota australiano dopo la pole conquistata ieri completa un week-end perfetto andando a vincere in solitaria davanti al suo pubblico nel giorno del suo 26esimo compleanno, giornata impreziosita appunto dalla conquista del titolo mondiale. Il compito del canguro australiano è stato agevolato soprattutto dall’assenza di Ben Spies, infortunatosi durante il turno di prove, e soprattutto dal forfait di Jorge Lorenzo che ha dovuto rinunciare a correre la gara a causa di una brutta caduta nel warm-up che gli ha procurato una brutta lesione all’anulare della mano sinistra. Senza lo spagnolo a Stoner sarebbe bastato un sesto posto per chiudere in anticipo i conti mondiali, ma ha preferito chiudere in bellezza davanti al suo pubblico. Nona vittoria stagionale e quinta consecutiva per il portacolori della Honda, che chiude l’era delle 800 cosi come l’aveva iniziata, e cioè vincendo il titolo mondiale. In seconda posizione Marco Simoncelli che proprio nell’ultima parte di gara beffa il connazionale Andrea Dovizioso. Completa il dominio HRC Daniel Pedrosa, deludente a 13 secondi dal leader. Alle spalle della colonia Honda, Colin Edwards con la prima delle Yamaha, davanti a Randy De Puniet che fa meglio del suo ufficiale Nicky Hayden soltanto settimo. Terminano la gara soltanto in dieci piloti: ottavo Toni Elias davanti a Capirossi e Karel Abraham. Gara molto caotica, che miete molte vittime illustri a causa dell’asfalto resi viscido dalla pioggia. A parte Stoner, che sembra andare sul bagnato come sull’asciutto, ne fanno le spese Abraham che però cade e si rialza, Bautista, Aoyama e Crutchlow. Sfortunato invece Valentino Rossi, che complice l’assenza delle due Yamaha ufficiali stava lottando per le posizioni di vertice, ma la Ducati di piegare proprio non ne vuole sapere e dopo un sorpasso a Bautista nel 14esimo passaggio cade in terra mentre si trovava in quinta posizione. LE PAGELLE – CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI
ORDINE D’ARRIVO
Pos. Pilota Team Tempo 1. STONER HONDA 42:02.425 2. SIMONCELLI HONDA +2.210 3. DOVIZIOSO HONDA +2.454 4. PEDROSA HONDA +13.160 5. EDWARDS YAMAHA +30.886 6. DE PUNIET DUCATI +48.800 7. HAYDEN DUCATI +1:16.314 8. ELIAS HONDA +1 GIRO 9. CAPIROSSI DUCATI +1 GIRO 10. ABRAHAM DUCATI +2 GIRI 11. BAUTISTA SUZUKI RIT 12. AOYAMA HONDA RIT 12. CRUTCHLOW YAMAHA RIT 14. ROSSI DUCATI RIT 15. LORENZO YAMAHA NP 16. SPIES YAMAHA NP