Sono passati sette giorni dal terribile incidente che è costato la vita a Marco Simoncelli nel GP di Malesia a Sepang, dopo aver lasciato spazio al ricordo e alla commemorazione è arrivato adesso il momento di interrogarsi sulle cause, analizzando le dinamiche e capire se in termini di sicurezza bisogna ancora fare qualcosa. I dubbi che aleggiano sulla dinamica dell’incidente (video) e sul perchè la moto abbia compiuto quella strana traiettoria resteranno inevitabilmente un punto interrogativo ancora per molto. L’ipotesi prevalente resta quella secondo la quale il sistema elettronico sarebbe intervenuto nel correggere la traiettoria della moto che in un primo momento stava scivolando verso l’esterno. Lo scivolamento dello pneumatico, unito al fatto che Sic abbia desistito a cadere cercando di restare aggrappato alla moto, pare sia stato letto come un’anomalia da tale sistema, che ha corretto il verso della ruota nel senso sbagliato. Di conseguenza, essendo scivolata la moto in un primo momento verso l’esterno, i sopraggiungenti Bautista ed Hayden che gli stavano negli scarichi hanno avuto la possibilità di evitarlo, ma rientrando in traiettoria è stata centrata in pieno da Edwards e Rossi, che hanno letteralmente travolto SuperSic. “Sfortuna nella sfortuna” Marco è stato colpito proprio nella regione cervicale, che è uno dei pochi punti che rimane scoperto dalle protezioni, e non viene protetto dall’airbag che si trova nelle tute. Poi c’è chi smonta questa tesi dell’elettronica come nel caso dell’ingegner Hokubu, responsabile Honda HRC, che parla di una tragica fatalità. Secondo le sue parole “Simoncelli era a gas completamente chiuso e nessuna componente elettronica può intervenire in questa condizione”. “Il fatto che poi Marco abbia cercato con tutte le forze di restare alzato ha fatto si che entrambe le gomme riprendessero aderenza ma il manubrio girato all’interno ha riportato la moto verso il centro della pista”. In ultima ipotesi, ma non meno importante e da non sottovalutare, il problema gomme, che in questo anno ha fatto tanto discutere anche per altre situazioni, sia sul bagnato che sull’asciutto. Con questo si tocca un punto caldo, a cui la Federazione dovrebbe trovare soluzione, poichè piloti di stazza imponente come Marco fanno della piega il loro punto di forza rispetto agli altri, affidandosi al grip della gomma, cosa che, come abbiamo poco fa citato, quest’anno in troppe occasioni è mancato. In questa occasione Sic era stato l’unico pilota a scegliere la mescola dura, scelta che avrebbe potuto portare dei benefici nel finale di gara, ma che andava incontro a qualche rischio in più nelle fasi iniziali quando la temperatura era ancora a bassa. Purtroppo è stato questo il caso e il seguito dello scontro ci dice di un Simoncelli a terra privo di sensi, Edwards a terra con spalla lussata e frattura dei polsi, e di Rossi che capendo la gravità della situazione si mette le mani sul casco scuotendo la testa. L’autopsia al corpo di Sic, che comunque è stata già effettuata nella giornata di martedì darà i suoi esiti fra circa quattro settimane, ci chiarirà almeno le cause della sua inspiegabile morte. Hanno fatto discutere e forse dovranno continuare a farlo i soccorsi che seppur scagionati da Paolo Simoncelli vengono additati per aver perso la barella con Sic sopra. “Marco era troppo perfetto per star tra noi comuni mortali”. Usiamo le parole di Kate, la sua fidanzata, per convincerci. Ciao Sic
Categoria: MotoGP
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Padre di Lorenzo dichiarazione shock su Simoncelli, Jorge: “Papà vergognati”
Clamoroso retroscena a poche ore dai funerali di Marco Simoncelli, il pilota del Team Honda Gresini scomparso tragicamente domenica scorsa sul circuito di Sepang: Chico Lorenzo, padre di Jorge, centauro portacolori della Yamaha nonchè rivale in pista del pilota italiano, ha lasciato dichiarazioni completamente fuori luogo al quotidiano spagnolo “Es”, sottolinenado come il Sic fosse un pilota pericoloso per l’incolumità degli avversari, e che la commissione sportiva avrebbe dovuto prendere provvedimenti molto tempo prima. Parole che hanno fatto rabbrividire perfino suo figlio Jorge, che in passato col povero Marco qualche screzio ce l’ha pure avuto: il maiorchino in un post su Twitter ha dichiarato di essere completamente in disaccordo con le parole di suo padre e di vergognarsi di quanto affermato. Ieri a Coriano si è visto un Lorenzo commosso e ancora shoccato per la morte di Sic e nonostante abbiano avuto diversi battibecchi in passato, gli fa onore essere stato uno dei più vicini alla famiglia di Marco, soprattutto con papà Paolo, con il quale si sono scambiati lunghi e calorosi abbracci. Infine la dedica sul libro delle firme che sa di un totale pentimento per le discussioni del passato: “Ti ricorderò sempre e perdonami se ho discusso con te“. Che il padre impari dal figlio, che nonostante gli attriti e la rivalità in pista e non, ha dimostrato una grande umanità.
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Simoncelli addio davvero speciale. Ciao Sic impenna fra gli angeli
Un abbraccio collettivo, una stretta intensa e forte, colma di lacrime e dolore, di stima e di affetto per quel ragazzo, prima che campione, con i ricci crespi e gli occhi dolci, dal sorriso sempre pronto e la battuta facile, che trasmetteva allegria e solarità a chiunque incontrasse, nel paddock dei circuiti di Moto Gp come nei giri in Paese, nella sua amata Coriano di Romagna. Una persona semplice, anzitutto. Genuino ed altruista, aldilà di ogni retorica di commiato. Tutti lo hanno voluto ricordare così, semplicemente perchè lo era realmente. Coriano lo saluta, l’Italia lo saluta, nell’ultimo atto, celebrato ieri nella chiesa del suo paesello, nella sua Romagna, che portava sempre nel cuore, nelle parole e nelle espressioni colorite quanto genuine, che lo avevano reso un personaggio tanto simpatico, anche a coloro che non seguono il motociclismo. La Chiesa di Coriano, oggi, lo ha abbracciato metaforicamente, stringendosi attorno al papà-amico di Sic, Paolo, alla mamma Rossella, alla sorellina Martina, ed alla fidanzata Kate, che ricorda Marco come “una persona perfetta, e le persone perfette non possono vivere tra di noi comuni mortali” . Il feretro è giunto portato a braccio dai suoi più cari amici, scortato da due moto, simbolico filo di connessione fra la sua vita, la sua passione, e ciò che lo ha portato via, ma anche una nuvola di palloncini rossi, con il suo numero di gara, il 58, che in molti vorrebbero, ora, ritirare dalle competizioni motociclicistiche in suo ricordo. Insieme ai familiari, anche Valentino Rossi, l’amico fraterno, il fratello maggiore, che nel libro dei saluti ha lasciato una frase tipica del loro rapporto fatto di ilarità, goliardia e straordinaria complicità: “Cazzo… mi manchi, Rossi”. Parole semplici e sentite, vere come il vuoto immenso che la scomparsa di Marco lascia per Valentino. E poi altri piloti, come Loris Capirossi, Marco Melandri, Andrea Dovizioso, Sete Gibernau, per citarne solo alcuni, e Jorge Lorenzo, che si scusa nel messaggio di saluti per “aver discusso con lui”, confermando anche oggi la vicinanza che aveva già mostrato nei confronti di papà Paolo appena appresa la tragica notizia. E poi il dottor Costa, medico della Moto Gp, ed in rappresentanza delle istituzioni il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni ed il sottosegretario Rocco Crimi. A suggellare l’essere “speciale” di Super Sic, la sua canzone preferita di Vasco Rossi, che il parroco ha concesso di far risuonare all’uscita del feretro dalla Chiesa: “Siamo solo noi”. Un clima che i tanti fan hanno cercato di mantenere sulla scia del ricordo, non struggente, ma positivo, come era il sorriso contagioso di Sic, quel sorriso che aveva sfoderato anche nell’ ultima intervista rilasciata in Malesia, appena sveglio in hotel, quando si augurava si salire sul gradino più alto del podio, per esser ben visibile dalla televisione. E’ lì che è giusto ricordarlo, mentre vinceva e festeggiava, ondeggiando quei riccioli biondi. La speranza è che ci guardi dal gradino più alto che ci sia, come ha detto il vescovo di Rimini al termine dell’omelia. Addio Marco, riposa in pace ed insegna anche agli angeli ad impennare.
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Addio a Simoncelli. Vale Rossi lo guiderà all’altare, sulle note di Vasco l’ultimo saluto
Anche il cielo ieri con una pioggia triste e incessante commemorava la morte di Marco Simoncelli, un lungo cordone umano per tutto il giorno ha affollato il teatro di Coriano per l’ultimo saluto. Sic, in una bara coperta da un vetro era vestito con jeans ed una maglietta nera, sulle mani le ferite del tremendo impatto e sotto la chioma scompigliata un viso tranquillo e la bocca che abbozza un piccolo sorriso ma questo forse è solo come noi vogliamo ricordarlo.
Il calore della gente, della sua gente, la dignità di una famiglia piombata alle cronache per una tragedia immane, il calore di tutto il paddock dimostrano la bontà di questo ragazzo che quest’oggi alle 15 riceverà l’ultimo saluto.
Quest’oggi ci saranno infatti i funerali con Valentino Rossi e Pasini che lo accompagneranno all’altare guidando le sue moto, la Gilera 250 e la Honda mentre all’uscita della chiesa Coriano saluterà il suo campione sulle note di Vasco Rossi, Siamo solo Noi la canzone preferita dal povero Simoncelli.
La camera ardente ieri è rimasta aperta fino alle 2:30 per permettere a tutte le persone in fila di dar l’ultimo saluto al loro campione e già dalle 6 di questa mattina sono arrivati nuovi fan. Per evitare di collassare il paese questo pomeriggio saranno allestiti tanti maxi schermi e per chi non riuscirà a salutare il Sic ci penserà Valentino Rossi “Per tutti quelli che me lo chiedono e non potranno essere domani a Coriano non preoccupatevi, il Sic ve lo saluto io. Grazie”.
Anche Vasco la cui presenza oggi è ancora incerta ha avuto parole per SImoncelli “Marco Simoncelli era un ragazzo simpatico e pieno di entusiasmo che per una maledettissima disgrazia ha perso la vita. Correre in moto era la sua passione e ha tenuto ‘aperto’ fino alla fine. Onore a lui che continuerà a vivere nei nostri cuori e condoglianze alla sua famiglia”.
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Allestita la camera ardente di Simoncelli
E’ stata aperta questa mattina a Coriano nel teatro comunale, cosi come voluto dalla famiglia, la camera ardente che consentirà a tutti di portare l’ultimo saluto a Marco Simoncelli, scomparso domenica dopo il terribile incidente a Sepang. Nonostante la pioggia intensa sono 60mila le persone attese per portare omaggio al campione romagnolo, il cui feretro sarà coperto da una lastra di vetro per consentire a tutti di vederlo per l’ultima volta. Niente fiori all’interno e la bara sarà sistemata in mezzo alle due moto portate da Valentino Rossi e Mattia Pasini, quella attuale con la quale correva con il team Gresini, e la Gilera 250 con la quale vinse il titolo mondiale nel 2008 e alle sue spalle sarà posta la gigantografia di una sua foto. Tra le persone presenti oltre alla famiglia, gli amici, i conoscenti e persone che renderanno omaggio al centauro della Honda, ma anche tanti sportivi, tra i quali Marco Melandri e Alberto Tomba. Dal teatro comunale la salma verrà poi accompagnata nella Chiesa di Santa Maria, dove da stasera sarà possibile lasciare dei pensieri per Marco che poi saranno raccolti in un libro. A Misano sarà allestito un maxischermo che consentirà alle persone di vedere in diretta i funerali che si terranno alle 15 di domani.
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Papà di Simoncelli assolve i soccorsi “Marco era già morto”
Dietro la solarità di Marco Simoncelli ci doveva esser per forza una famiglia sana, ricca di principi e valori e la dimostrazione arriva in un momento tragico e di sofferenza. Paolo Simoncelli, il papà di Marco, ha infatti voluto subito placare le polemiche di questo pomeriggio in seguito alla divulgazione di un video che ritraeva i soccorritori perder la barella con il corpo del pilota sopra.
“Ero anch’io vicino ai barellieri quando Marco è stato soccorso. – dice Paolo Simoncelli – Mio figlio era già morto, la caduta della barella non ha cambiato la situazione. Vorrei ringraziare le autorità malesiane, l’ambasciatore italiano e i ragazzi del circuito di Sepang che non ci hanno lasciato soli un attimo, sono stati eccezionali. Poi a Roma c’erano tutti, a partire dal presidente del Coni Gianni Petrucci. Centinaia di persone che hanno smesso di lavorare per salutare Marco”.
Un analisi lucida nel dolore che gli fa onore e che viene poi riconfermata in serata, all’arrivo a Coriano con la salma, ai microfoni di Sky.
“Ho provato anche a salutare Marco, ma ormai non c’era più nulla da fare. E’ bellissimo vedere l’affetto della gente, non mi ero reso conto che gli volessero così bene, hanno capito che era un puro: non posso dire di essere felice, ma è una cosa che fa molto piacere. Dicono che Dio chiami in Paradiso i migliori, magari è così”.“Marco era una persona speciale e forse la gente ha capito che era così, era onesto, era un puro e un guerriero e forse è morto proprio per quello. Io gli volevo bene e lui me ne voleva a me, Marco era un grande. Prima di ogni gara ci abbracciavamo sempre e lo abbiamo fatto anche stavolta, ma non è servito. Se avesse lasciato la moto non sarebbe morto. Marco ha goduto di tutte le cose semplici che ha avuto. E sabato mi ha detto, sono stanco voglio tornare a casa. Ma era tornato in forma come all’inizio del Mondiale, avrebbe fatto bene in gara”
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Simoncelli cade dalla barella a Sepang. Il video dei “soccorsi”
In redazione ci eravamo ripromessi di lasciar spazio al dolore e al ricordo di Marco Simoncelli, un simpatico ragazzo ancor prima di un campione. Abbiamo deciso di rimandare le dinamiche dell’incidente, a capire i perchè di questa assurda morte ma da qualche ora su Youtube fa il botto di visualizzazioni un video girato da uso spettatore sugli spalti del cirucito di Sepang e mostra la precarietà dei soccorsi al povero Sic. A differenza di quanto detto dalla Dorna, società che gestisce il campionato mondiale di MotoGp, in conferenza stampa “soccorsi tempestivi ed efficaci” il video mostra tante nefandezze dal mancato ingresso dell’autombulanza in pista ai sbadati soccorritori che nel tentativo di velocizzare le operazioni hanno fatto cadere il corpo a terra con la barella. La gravità dell’incidente e le condizioni di Marco Simoncelli erano comunque critiche ma dopo questo video resta ancora una volta il dubbio di quanto siano sicuri e organizzati questi sport. [jwplayer config=”60s” mediaid=”101982″]
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Simoncelli torna a casa, Coriano si prepara all’ultimo saluto
Non doveva esser cosi il suo ritorno in Italia tanto da aver programmato per domani una visita al suo Milan agli amici Abbiati e Ambrosini e poi a San Siro ad assistere al match, il crudele destino ha però riservato un ritorno diverso e terribile per Marco Simoncelli atterrato questa mattina a Fiumicino all’alba e adesso diretto a Coriano per il suo ultimo viaggio. Ad accogliere Sic all’aereoporto c’era il presidente del Coni Petrucci, tanti giornalisti, ma anche tanti tifosi che hanno voluto commerare un grande campione ma sopratutto un ragazzo perbene con il sorriso sulle labbra e sempre disponibile per i suoi fan. Sul volo ad accompagnarlo in questo triste ultimo viaggio c’era l’amico di sempre Valentino Rossi, la fidanzata Kate e il padre Paolo. Proprio quest’ultimo scosso dal dolore ha però voluto ringraziare i presenti “Grazie, Marco è sempre stato disponibile con voi, spero anche io di fare altrettanto. Grazie veramente a tutti”. Anche Valentino Rossi non si è sottratto ai microfoni ripetendo ancora una volta il forte legame che lo legava a Sic “Marco era un grande e non lo dimenticherò mai. Non è stato bello in queste ore, non ho pensato a niente: ho parlato con Paolo (il papà di Simoncelli, ndr), sta abbastanza male e lo abbiamo abbracciato tutti. Tanti i ricordi che mi porterò dietro, stavamo insieme tutti i giorni, ci allenavamo insieme, poi andavamo con tutto ciò che era a motore, la nostra passione. Noi lo sappiamo già che è una cosa che può succedere”. Poi una nuova precisazione sulle indiscrezioni che ne volevano il ritiro “Non l’ho mai detto, probabilmente è stata una dichiarazione fatta soltanto per vendere i giornali”. Alle 7:32 poi è partito il carro funebre verso la sua Coriano dove la sua gente si sta preparando al meglio per l’ultimo saluto. Questa sera sarà preparata la camera ardente ma l’accesso sarò consentito solamente ai familiari, da domani mattina invece il teatro comuncale del paese aprirà i suoi battenti ai tanti fan e amici che vorranno salutarlo. Giovedi saranno previsti i funerali.
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Il team Gresini non prenderà parte al GP di Valencia
Niente Valencia per il team di Fausto Gresini, che ha deciso di rinunciare all’ultimo appuntamento del motomondiale in programma il 6 novembre, fra due settimane, in memoria dello sfortunato Marco Simoncelli. La squadra di Sic non schiererà neanche Hiroshi Aoyama, che al contrario del pilota romagnolo aveva la moto clienti, ma anche in Moto2 le moto di Takahashi e del nostro Michele Pirro non parteciperanno all’appuntamento conclusivo della stagione. Annullata, sempre da parte del team, anche la sessione di test previsti nei giorni successivi al Gran Premio, che, per la seconda volta dopo i test di qualche settimana fa a Motegi, avrebbe dovuto portare Marco in sella alla Honda ufficiale RC213V, con la quale aveva rinnovato anche per la prossima stagione.
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Mercoledì i funerali di Simoncelli
Si terranno presumibilmente presso la Chiesa di Santa Maria a Coriano, paese natale di SuperSic, i funerali dello sfortunato pilota della Honda che ci ha lasciato ieri mattina sul circuito di Sepang. L’autopsia al corpo è stata già effettuata, grazie all’intervento dell’ambasciata italiana, che ha velocizzato i tempi delle pratiche per riportare già nella mattinata di martedì la salma del pilota romagnolo, che ha lasciato in serata la Malesia con l’unico volo disponibile in partenza. Per gli esiti della stessa si dovranno attendere almeno quattro settimane, ma dovrebbe chiarire molte delle speculazioni che da ieri circolano circa le cause del suo decesso. La salma verrà accompagnata naturalmente dal padre, che resterà insieme a Marco fino all’ultimo momento e anche da Valentino Rossi che volerà verso l’Italia insieme al suo amico. L’aereo dovrebbe atterrare verso le 6 del mattino circa a Fiumicino per poi recarsi presso il teatro comunale di Coriano, dove sarà allestita la camera ardente. Mercoledi invece l’ultimo saluto a Sic. Intanto il team Gresini ha deciso in memoria di Marco di non partire per Valencia e di non prendere parte all’ultimo appuntamento stagionale.