Categoria: Formula 1

  • Formula 1: La Red Bull è delusa e minaccia di lasciare

    Formula 1: La Red Bull è delusa e minaccia di lasciare

    Dietrich Mateshitz, patron della scuderia Red Bull, non le manda a dire ed è letteralmente furioso con questa nuova Formula 1 che proprio non piace.

    Oltre alle polemiche legate, dopo la prima gara, al poco rumore fatto dalle monoposto in corsa, polemiche venute soprattutto dai tifosi e avvallate da qualche illustre ex-addetto ai lavori come Flavio Briatore, ecco che anche qualche membro direttivo dei team inizia a storcere il naso con convinzione.

    Stavolta sotto accusa non è il rombo dei motori ma il regolamento e la direzione che la Formula 1 sta prendendo. Il miliardario austriaco, patron della Red Bull e della Toro Rosso, Dietrich Mateshitz, in una recente intervista al quotidiano “Kurer” ha espresso tutto il suo disappunto su questo inizio di stagione.

    Red Bull | Foto Twitter / Il Pallonaro
    Red Bull | Foto Twitter / Il Pallonaro

    A farlo infuriare innanzitutto è la squalifica comminata a Daniel Ricciardo, giunto secondo al Gran Premio d’Australia e poi cancellato dalla griglia d’arrivo per il consumo eccessivo di carburante:

    “Il team ha presentato una protesta contro la squalifica, perché il sensore del flusso del carburante, che è stato dato alle squadre dalla federazione, ha dato letture divergenti ed è impreciso. Possiamo dimostrare l’esatta quantità di flusso di carburante e questo era sempre entro i limiti”.

    Inoltre a Mateshitz proprio non vanno giù i nuovi regolamenti e la strada che la Formula 1 intende percorrere:

    La Formula 1 non esiste per stabilire nuovi record nel consumo, né per permetterti di parlare sottovoce durante una gara. E’ assurdo fare un giro più lentamente rispetto allo scorso anno. La GP2 con costi molto inferiori garantisce prestazioni ed emozioni quasi uguali alla Formula 1“.

    E poi arriva la stilettata finale, dove il magnate austriaco lascia un velo minaccioso:

    La Formula 1 non e’ l’Economy Run, deve restare la massima espressione del motorismo, altrimenti viene voglia di mollare tutto”.

    Certo che dopo anni passati a dominare le scene della Formula 1, grazie al, sempre straordinario, lavoro di Adrian Newey ed alla guida magistrale di Sebastian Vettel per la Red Bull questo difficile inizio di stagione sembra proprio non avere fine, anche se lo stesso Dietrich Mateshitz rimane fiducioso di quanto saprà apportare la Renault insieme ai tecnici della scuderia per ridurre il gap con le Mercedes.

     

  • Gp Australia, trionfa Rosberg. Alonso quarto?

    Gp Australia, trionfa Rosberg. Alonso quarto?

    Primo Gran Premio della stagione di Formula Uno, prime sorprese: nel Gp Australia trionfa il tedesco Nico Rosberg su Mercedes dopo una gara perfetta, in testa dall’inizio alla fine bruciando in partenza Hamilton che partiva dalla pole position; cadono i “grandi” traditi dall’affidabilità delle rispettive monoposto, dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel  – già in difficoltà nelle qualifiche di sabato – a Lewis Hamilton, dominatore delle qualifiche del sabato ma “abbandonato” in gara dalla sua Mercedes. Al secondo posto l’australiano Ricciardo della Red Bull, anche se il suo ottimo piazzamento potrebbe venir cancellato dai giudici di gara considerando che è finito “sotto inchiesta” per consumo anomalo di carburante. Eventualmente, dunque, il podio potrebbe essere riformulato scalando di una posizione: per ora, però, al terzo posto si è collocato l’esordiente Magnussen su Mc Laren; al quarto posto Button e solo quinto il ferrarista Fernando Alonso (che, dunque, in caso di squalifica di Ricciardo sarebbe quarto) coinvolto in un leggero scontro con Bottas durante un sorpasso, con conseguente foratura di uno pneumatico che ha costretto Alonso ad una sosta ai box per cambiarlo e il conseguente ingresso in pista della Safety Car, che ha portato quasi tutti i piloti ad approfittarne per effettuare la sosta ai box per il cambio pneumatici, mantenendo le soft. Per l’altra Ferrari, quella del finlandese Kimi Raikkonen un’ottava posizione. 

    Gp Australia, trionfa Rosberg |foto da web
    Gp Australia, trionfa Rosberg |foto da web

    Il bilancio del Gp Australia, dunque, sorride alla Mercedes confermando  le ottime sensazioni sia delle qualifiche sia dei test invernali per il team tedesco; deludente, invece, l’inizio stagione delle rosse di Maranello: non hanno brillato per tutto il weekend e, alla fine, è necessario accontentarsi del risultato ottenuto. Ancor più deludente, poi, l’avvio di stagione del campione del mondo in carica Sebastian Vettel: per avere un quadro completo delle reali forze in campo, però, dopo la “prima” è meglio aspettare la prossima gara: appuntamento il 24 Marzo per il Gp di Malesia a Kuala Lumpur.

    Di seguito, il completo ordine d’arrivo del Gp Australia: 1. Rosberg, 2. Ricciardo, 3. Magnussen, 4. Button, 5. Alonso, 6. Bottas, 7. Hulkenberg, 8. Raikkonen, 9. Vergne, 10. Kvyat, 11. Perez, 12. Sutil, 13. Gutierrez, 14. Chilton, 15. Bianchi.

  • Gp Australia, Hamilton in pole. Alonso solo quinto

    Gp Australia, Hamilton in pole. Alonso solo quinto

    Ritorna il Mondiale di Formula Uno e, come di consueto, la prima gara della stagione è in Australia, a Melbourne. Le consuetudini, però, si fermano qui, almeno stando alla griglia di partenza del Gp Australia che si è delineata con qualche sorpresa: se la pole position per Hamilton  con il tempo di 1’44”231 non può essere catalogata nella categoria “non ce lo aspettavamo” considerata la superiorità della Mercedes per tutto l’inverno nei vari test, la sorpresa principale giunge dal secondo posto di Daniel Ricciardo su Red Bull, sebbene staccato di tre decimi da Hamilton, e dalla quarta posizione del debuttante Mc Laren Kevin Magussen. Al terzo posto, invece, a conferma della “gran forma” della Mercedes, Nico Rosberg. La sorpresa ulteriore delle qualifiche del Gp Australia è, poi, la difficoltà di Sebastian Vettel, eliminato in Q2, finendo in dodicesima posizione. In casa Ferrari, Fernando Alonso partirà quinto – probabilmente a causa della scelta non troppo felice degli pneumatici a causa dell’asfalto bagnato ma non troppo – mentre la delusione principale giunge dal “rientrante” Kimi Raikkonen che, però, si è schiantato contro un muro dopo la curva tre andando a sbattere con il muso alle protezioni della curva quattro e, dunque, è stato eliminato in Q2 finendo undicesima posizione. Sesta posizione per la Toro Rosso di Vergne, mentre la quarta fila vedrà Hulkenberg con la Force India e Kvyat su Toro Rosso. Poi, la Williams di Felipe Massa e la Mc Laren di Button.

    Gp Australia, Hamilton in pole | foto da web
    Gp Australia, Hamilton in pole | foto da web

    Come detto, poi, fuori dai primi dieci posti Raikkonen su Ferrari undicesimo e Vettel su Red Bull dodicesimo. A seguire, al tredicesimo posto, Sutil su Sauber, Kobayashi quattordicesimo, Bottas quindicesimo, Perez sedicesimo, Chilton diciassettesimo, Bianchi diciottesimo, Ericsson diciannovesimo, Grosjean ventesimo, Maldonado ventunesimo e Gutierrez ventiduesimo.

    Da segnalare, inoltre, che nel computo delle qualifiche del Gp Australia un fattore determinante è stato il meteo: si è partiti, infatti, in Q1 con pista asciutta (anche se i nuvoloni neri presagivano la pioggia imminente) e si è arrivati al Q2 con asfalto bagnato: proprio questa circostanza ha penalizzato fortemente alcuni big, con grandi difficoltà per Button, Vettel e Raikkonen.

  • Bahrain dedica curva a Schumi. Massa ok in pista

    Bahrain dedica curva a Schumi. Massa ok in pista

    Michael Schumacher lotta per la sua vita e la Formula Uno lo omaggia con la dedica di una curva, la prima, nel circuito del Bahrain che celebra quest’anno il suo decennale e vuol ricordare il primo vincitore del Gran Premio, proprio Michael Schumacher nel 2004, al volante della Ferrari. Per molti potrà sembrare un gesto discutibile, se non altro perchè simili circostanze avvengono come commiato: il senso dell’iniziativa, però, vuol essere un altro e, dunque, la stessa portavoce di Schumacher  Sabine Kehm ha commentato positivamente la notizia “a Michael piacerà”. Il prossimo 6 Aprile si correrà per la prima volta in notturna sul circuito del Bahrain, che può contare su un avvenieristico impianto di illuminazione costato ben 13 milioni di euro e che illuminerà a giorno il deserto. Uno scenario suggestivo, sicuramente, che proprio al via presenterà la curva “Michael Schumacher”.

    Bahrain dedica curva a Schumi | foto da web
    Bahrain dedica curva a Schumi | foto da web

    A questo punto, in vista dell’esordio del Mondiale di Fomula Uno in Australia del 16 Marzo, è bene fare il punto della situazione in termini di “work in progress” fra i diversi team di Formula Uno. Nei test svoltisi in questi giorni proprio sul circuito del Bahrain, si è evidenziato un brillante Felipe Massa a bordo della sua Williams che ha fatto registrae 1’33” 258. Bene anche la Mercedes con Rosberg che ha fatto registrare il secondo tempo: 1’33”484. La Ferrari, invece, non ha brillato particolarmente: Fernando Alonso ha puntato alla quantità più che alla qualità, al fine di rodare bene la vettura con un alto numero di giri, mentre il finlandese Kimi Raikkonen è parso in maggiore difficoltà a causa di un problema al connettore.

    A sorpresa, poi, è da registrare la grande difficoltà della Red Bull del campione del Mondo Sebastian Vettel: dopo il ridotto numero di giri dei giorni scorsi, ancora problemi piuttosto seri alla sua vettura che, appena uscita dai box, alla fine della corsia, ha costretto Sebastian Vettel a parcheggiarla, per poi essere recuperata dal carro attrezzi.

  • Schumacher colpito da polmonite?

    Schumacher colpito da polmonite?

    Le condizioni dTutti gli articolii Michael Schumacher, ricoverato dalla fine del mese di Dicembre presso l’Ospedale di Grenoble a seguito della drammatica caduta dagli sci, sembra siano peggiorate durante il coma farmacologico.

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  • Schumacher, un mese dall’incidente

    Schumacher, un mese dall’incidente

    E’ trascorso ormai un mese dall’incidente sciistico che ha coinvolto Michael Schumacher sulla neve delle Alpi francesi, il 29 Dicembre 2013, mentre sciava insieme a suo figlio e ad altri ragazzi. Una fatalità tremenda, una caduta accidentale, un urto violento nonostante il casco indossato, che ha tenuto con il fiato sospeso per lunghi giorni, tra la diramazione di un bollettino medico e quello successivo. Ad un mese di distanza le notizie non sembrano essere più da prima pagina ma moltissimi tifosi dell’ex pilota ferrarista continuano ad interrogarsi sulle sue reali condizioni e, soprattutto, sulle possibilità di rivederlo in piena salute. Le notizie che trapelano raccontano di una situazione stabile: un fatto positivo in una situazione così delicata, in cui i medici dell’ospedale di Grenoble provano ad allentare la somministrazione di farmaci anestetici che, finora, hanno indotto il coma artificiale. Al fianco di Schumacher è, poi, sempre presente la moglie Corinna, così come il fratello ed ex pilota Ralf Schumacher, del padre e dell’amico fraterno Jean Todt, ex dirigente del team del cavallino rampante ai tempi dei pluri-trionfi mondiali di Schumi.

    Schumacher, un mese dopo l'incidente | © KARIM JAAFAR/AFP/GettyImages
    Schumacher, un mese dopo l’incidente | © KARIM JAAFAR/AFP/GettyImages

     

    I neurologi sostengono tesi contrapposte in merito alle reali possibilità di recupero in una simile situazione, soprattutto considerando il mese di coma: secondo alcuni medici, sarebbe possibile un recupero completo anche dopo tre mesi di coma, ed in tale direzione andrebbero alcuni precedenti casi.

    Per ora, riguardo ai parametri medici, sembra che qualche valore stia migliorando, anche se non ancora sufficiente  a garantire il risveglio completo e la respirazione spontanea. Si tratta solo di supposizioni trapelate, però, perchè attorno alla cartella clinica di Schumacher vige il massimo riserbo, acuito anche dal fatto che secondo le disposizioni dei vertici della struttura sanitaria, anche il minimo sospetto circa una fuga di notizie costerà il posto di lavoro.

    Per “recuperare tempo”, poi, i fisioterapisti provvedono quotidianamente a sottoporre Michael Schumacher a sedute di ginnastica passiva finalizzate a mantenere il tono muscolare nonostante la permanenza a letto. Tutto nella speranza dell’arrivo di buone notizie.

  • Formula 1, la Ferrari F14 T entusiasma i fan

    Formula 1, la Ferrari F14 T entusiasma i fan

    Presentata, finalmente la nuova monoposto della scuderia di Maranello ed è subito amore dei fan. (altro…)

  • Formula 1: McLaren, Dennis di nuovo CEO per vincere

    Formula 1: McLaren, Dennis di nuovo CEO per vincere

    Un gran rinforzo per la scuderia di Woking (Regno Unito) è certamente quello del ritorno al ponte di comando di Ron Dennis. Veterano delle corse che ha guidato la McLaren ai successi più recenti.
    Nel 2009 il suo posto era stato preso da Martin Whitmarsh e nell’ultima stagione la monoposto britannica non ha mai raggiunto il podio, cosa che accadde per l’ultima volta nel 1980, proprio quando la Marlboro in qualità di principal sponsor intervenne sulla scuderia elevando Dennis a Team Manager. Con prima John Barnard e poi Adrian Newey iniziò proprio lì la scalata recenti successi delle frecce d’argento.

    Nella prossima stagione la McLaren ha deciso di cercare di invertire la rotta e riportare in prima linea il vecchio leone che maniacalmente e con modi di fare a volte che lo hanno reso antipatico è riuscito nell’impresa di risollevare la scuderia creata da Bruce McLaren nel 1963.

    Ron Dennis si è ripreso il posto di Ceo (Chief Executive Officer), una posizione che include tra le nuove responsabilità l’esame della competitività del team. Insomma dirigente di alto livello e coordinatore del reparto corse, in pratica è da prevedere una nuova rivoluzione a Woking.

    Ron Dennis e Martin Whitmarsh | © Clive Mason / Getty Images
    Ron Dennis e Martin Whitmarsh | © Clive Mason / Getty Images

    In un’intervista recente, apparsa sul Corriere dello Sport, Dennis dichiara:

    ” I miei colleghi azionisti mi anno dato mandato per scrivere un nuovo capitolo nella storia della McLaren, a cominciare dal migliorare le nostre prestazioni dentro e fuori la pista, nelle prossime settimane ho intenzione di intraprendere una revisione completa e obiettiva di ciascuna delle nostre imprese con l’intento di ottimizzare ogni aspetto della nostra attività esistenti, oltre all’individuazione di nuove aree di crescita da capitalizzare sulle nostre tecnologie ed eventualmente ulteriormente investire in loro. A febbraio articolerò una nuova strategia del Gruppo per implementare la struttura organizzativa più adatta per realizzarlo. Sono eccitato dalla prospettiva di tornare al ruolo di Ceo del gruppo e lavorare con i miei colleghi e gli altri soci per soddisfare il nostro obiettivo, che è quello di vincere qualunque cosa facciamo

    Il lancio della nuova monoposto McLaren, la MP4-9 è previsto per il 24 gennaio. C’è molta attesa per vedere l’inizio di questa seconda era targata Ron Dennis.

  • Perizia, “Schumacher tradito dal destino”

    Perizia, “Schumacher tradito dal destino”

    La Procura di Albertville (Francia), come sappiamo, ha aperto un’inchiesta inerente l’incidente che ha coinvolto Michael Schumacher sulla, o meglio sul fuori, pista da sci di Meribel nelle Alpi francesi.

    Ieri è stata la giornata della conferenza stampa, che come promesso c’è stata, per fare luce su quanto accaduto.

    Intanto è stato fatto un chiarimento molto importante che smentisce parzialmente, almeno, quanto era trapelato nei giorni scorsi. Non ci sono video diversi che riprendono l’incidente, ma esiste solo un video registrato da una telecamera posta sul casco da sci che indossava Michael Schumacher al momento della caduta.

    Ecco i principali passaggi che il Procuratore Patrick Quincy, che segue l’inchiesta, ha rilasciato ieri nella conferenza stampa per svelare la Perizia sull’incidente a Schumacher:

    “Il video della telecamera posta sul casco di Michael Schumacher dura 2 minuti e ci ha fornito elementi molto importanti. Grazie al filmato siamo potuti risalire al punto esatto e al momento preciso dell’impatto contro le rocce“.

    Da qui avviene la ricostruzione di quanto è successo all’ex-pilota di Formula 1 e della Ferrari.

    “Gli sci di Michael erano nuovissimi e non sono la causa della caduta. Al momento dell’incidente Schumacher non stava soccorrendo nessuno, l’impatto è avvenuto contro una roccia posta ad 8 metri dal bordo della pista, coperta dalla neve“.

    Michael Schumacher | © Mark Thompson / Getty Images
    Michael Schumacher | © Mark Thompson / Getty Images

    In tal senso l’emittente locale BFM a tal ha aggiunto altri elementi, pare  infatti che Schumacher si stesse spostando da una pista all’altra, sciando a velocità moderata, in un tratto coperto da neve fresca quando ha incrociato due rocce poste una in fila all’altra. Un fatto quindi che sarebbe potuto capitare a chiunque impegnato in un’azione che avviene normalmente presso un impianto sciistico.

    Quincy comunque ci tiene a precisare che le indagini sono in ogni caso in una fase iniziale:

    In questo momento è impossibile valutare eventuali responsabilità, né se Schumacher abbia commesso un’imprudenza. Posso dire che la pista di Meribel era ben segnalata“.

    Il video ovviamente rimane posto sotto sequestro dalle autorità francesi, tuttavia si può già intendere da queste prime fasi dell’inchiesta che molte delle voci riportate da alcuni media, che indicavano l’incidente come una sciagurata manovra da parte di Michael Schumacher o come un atto eroico da parte dell’ex-pilota per aiutare suo figlio, presente sul “fuori pista” con lui, non trovano assolutamente conferma.

    Adesso l’attenzione dei media si concentra sulla pista “maledetta” e sulla località sciistica, infatti da archivi vari è spuntato un precedente del 2009. La stazione sciistica era stata condannata a pagare un risarcimento di 86 mila euro ad una modella di 24 anni, caduta su una pista blu (facile) riportando un trauma cranico più varie fratture.

  • Ferrari. Montezemolo: “Alonso e Kimi insieme? E’ pericoloso”

    Ferrari. Montezemolo: “Alonso e Kimi insieme? E’ pericoloso”

    Le scuderie di Formula 1 si stanno preparando per la stagione prossima cercando di assemblare il più possibile le proprie squadre. sia in termini di strumenti tecnici a disposizione che in termini di piloti.
    La Ferrari dopo aver avuto per anni una prima guida ed un gregario ha deciso di cambiare strategia. Doveva ancora terminare la stagione scorsa che già aveva annunciato l’ingaggio di Kimi Raikkonen, nuovamente alla guida della “rossa di Maranello” al fianco di Fernando Alonso.

    I ferraristi si sono subito divisi, tra chi era d’accordo sulla scelta e chi, più conservatore, prediligeva un secondo pilota che potesse essere d’aiuto ad Alonso per riportare il cavallino rampante sul trono mondiale.

    Fernando Alonso e Kimi Raikkonen | © Josep Lago / Getty Images
    Fernando Alonso e Kimi Raikkonen | © Josep Lago / Getty Images

    Intervistato dall’agenzia di stampa Reuters è lo stesso Luca Cordero di Montezemolo ad avere qualche dubbio sulla buona riuscita della strategia di avere due prime guide in squadra.

    Mettere uno di fianco all’altro Kimi Raikkonen e Fernando Alonso può essere molto pericoloso, ma è anche vero che tutto in Formula 1, è potenzialmente pericoloso“.

    Questa la frase che ha lasciato molto perplessi, in quanto è lecito pensare, che se qualcuno in particolare poteva e aveva il diritto di esprimersi a monte sulla decisione della Ferrari, quello era proprio lui. Ma subito dopo lo stesso Montezemolo corregge il tiro, quasi a voler giustificare la scelta dando una lettura logica del duo Alonso-Raikkonen:

    Fernando Alonso sa benissimo una cosa. Deve correre per la Ferrari e non per sé. Kimi è nella seconda metà della sua carriera, quindi potremo contare sulla sua esperienza, sul suo senso di responsabilità“.

    Letta in questi termini, ovviamente l’esternazione iniziale cambia notevolmente il suo effetto e viene da pensare che all’inizio i due piloti avranno carta bianca, poi la strategia della Ferrari potrebbe cambiare e a seconda di chi sarà davanti, l’altro pilota dovrà dare il suo supporto alla squadra per il massimo risultato, quindi aiutare il compagno.

    Montezemolo poi non lesina critiche al cosiddetto “simulatore“, che infatti definisce come:

    “Una terribile macchina artificiale che non mi piace affatto, sulla quale la Ferrari ha speso tanto. Kimi ci lavorerà tanto a gennaio, ma sarebbe stato molto più semplice provare a Fiorano e Mugello, test dove però non siamo stati ammessi. E’ una barzelletta…“.

    Certamente la nuova stagione della Ferrari non inizia su basi di certezza assoluta nemmeno per il proprio boss. Però è anche vero che le uniche certezze vengono dai due piloti ingaggiati, nessun’altra scuderia del circus può vantare una coppia simile e solo i primi test su pista potranno dire se anche la monoposto sarà degna del binomio che la piloterà.