Categoria: Formula 1

  • F1: le classifiche dopo il GP del Belgio. Hamilton si riprende il comando

    F1: le classifiche dopo il GP del Belgio. Hamilton si riprende il comando

    Uno splendida vittoria di Lewis Hamilton nel Gran Premio del Belgio consente all’inglese di riprendersi la leadership della classifica piloti. Segue Webber a soli 3 punti. Vettel, Button e Alonso non conquistano nessun punto e perdono terreno.
    In classifica costruttori sembra ormai una corsa a due tra Red Bull e McLaren: le due scuderie sono divise infatti da solo 1 punto mentre la Ferrari, terza, è staccata di 80 punti.

    • Classifica piloti
    1. HAMILTON McLAREN MERCEDES 182
    2. WEBBER RED BULL RENAULT 179
    3. VETTEL RED BULL RENAULT 151
    4. BUTTON McLAREN MERCEDES 147
    5. ALONSO FERRARI 141
    6. MASSA FERRARI 109
    7. KUBICA RENAULT 104
    8. ROSBERG MERCEDES 102
    9. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 45
    10. SCHUMACHER MERCEDES 44
    11. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH 30
    12. KOBAYASHI SAUBER FERRARI 21
    13. PETROV RENAULT 19
    14. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES 12
    15. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH 10
    16. BUEMI TORO ROSSO FERRARI 7
    17. DE LA ROSA SAUBER FERRARI 6
    18. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI 4
    • Classifica costruttori
    1. RED BULL RENAULT 330
    2. McLAREN MERCEDES 329
    3. FERRARI 250
    4. MERCEDES 146
    5. RENAULT 123
    6. FORCE INDIA MERCEDES 57
    7. WILLIAMS COSWORTH 40
    8. SAUBER FERRARI 27
    9. TORO ROSSO FERRARI 11
  • F1, GP Belgio: a Spa dominio di Hamilton, Alonso fuori

    F1, GP Belgio: a Spa dominio di Hamilton, Alonso fuori

    Trionfo di Lewis Hamilton nel Gran Premio del Belgio sul circuito di Spa Francorchamps, il più bello e più tecnico del Mondiale di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren, partito dalla seconda posizione, ha approfittato della partenza maldestra di Webber, scattato dalla pole position, per girare in testa alla prima curva. Hamilton poi ha condotto la gara dall’inizio alla fine senza intoppi fino a quando non è arrivata la pioggia a 9 giri dal termine che ha creato non pochi problemi ai piloti e con lo stesso Hamilton che ha rischiato di finire contro le barriere. Per lui si tratta del primo successo a Spa, il terzo in questa stagione e il 14esimo in carriera.
    Leadership della classifica piloti riconquistata ai danni di Mark Webber, secondo al traguardo, favorito dall’inconveniente ai box occorso a Kubica (fin li perfetto) salito poi sul gradino più basso del podio. Buon quarto posto per Massa mentre Alonso si è ritirato per aver danneggiato irrimediabilmente la sua Ferrari andando in testa coda causato da un cordolo scivoloso.

    Si parte con pista asciutta: al via Hamilton, Button, Vettel e Kubica beffano Webber, autore di una pessima partenza. Massa mantiene la posizione mentre Alonso ne guadagna due (partiva decimo). Ma una leggera pioggia, già al secondo giro, crea scompiglio:  in prossimità dell’ultima curva, al termine del lungo rettilineo, un pò tutti i piloti vanno lungo nella via di fuga, lo spagnolo della Ferrari viene speronato da Barrichello ed è costretto al rientro ai box. La Ferrari azzarda gomme intermedie ma la scelta si rivela errata perchè dopo qualche giro sul circuito esce addirittura il sole. Alonso così deve rientrare per la seconda volta, nell’arco di pochi giri, ai box per montare le gomme slick.

    Hamilton prende subito il largo mentre Button e Vettel ingaggiano un bel duello per il secondo posto. Al 16esimo giro però il tedesco, ormai in scia del campione in carica, perde il controllo della sua Red Bull alla “Bus Stop” tamponando la McLaren di Button mettendola ko. Vettel invece riesce a rientrare in pista ma viene penalizzato con un drive through per aver causato l’incidente.

    Si procede con le posizioni congelate fino al 35esimo giro: Hamilton, Kubica, Webber, Massa, Sutil e Alonso. Il peggio per lo spagnolo però deve ancora arrivare. Arriva la pioggia, Hamilton rischia tantissimo andando lungo alla “Rivage” toccando lievemente le barriere ma senza riportare danni; al cambio gomme Kubica non si ferma in modo adeguato nella piazzola di sosta a causa dell’asfalto viscido perdendo la seconda posizione in favore di Webber che cerca di andare alla caccia di Hamilton inutilmente. Al 38esimo giro Alonso tocca ingenuamente il cordolo bagnato alla “Malmedy” andando a sbattere contro le barriere di protezione con il muso anteriore perdendo l’alettone. Gara finita per lui e Mondiale quasi compromesso. La safety car entra in pista ricompattando il gruppo ma senza alterare l’ordine d’arrivo con Hamilton che controlla negli ultimi km su Webber andando a tagliare per primo il traguardo sotto la bandiera a scacchi. Kubica termina terzo, vanno a punti Massa (quarto), Sutil, Rosberg, Schumacher (ottimo il recupero delle due Mercedes che partivano dalle retrovie), Kobayashi, Petrov e Alguersuari.

    Ordine d’arrivoGUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. HAMILTON McLAREN MERCEDES 1h29’04”.268
    2. WEBBER RED BULL RENAULT + 1”.571
    3. KUBICA RENAULT + 3”.493
    4. MASSA FERRARI + 8”.264
    5. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES + 9”.094
    6. ROSBERG MERCEDES + 12”.359
    7. SCHUMACHER MERCEDES + 15”.548
    8. KOBAYASHI SAUBER FERRARI + 16”.678
    9. PETROV RENAULT + 23”.851
    10. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI + 29”.457
    11. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES
    12. DE LA ROSA SAUBER FERRARI
    13. BUEMI TORO ROSSO FERRARI
    14. HULKENBERG
    WILLIAMS COSWORTH
    15. VETTEL RED BULL RENAULT
    16. KOVALAINEN LOTUS COSWORTH
    17. DI GRASSI VIRGIN COSWORTH
    18. GLOCK VIRGIN COSWORTH
    19. TRULLI LOTUS COSWORTH
    20. YAMAMOTO HISPANIA COSWORTH
  • F1: pole di Webber a Spa, Alonso solo decimo

    F1: pole di Webber a Spa, Alonso solo decimo

    In una qualifica incerta per le bizze metereologiche, Mark Webber ricomincia a martellare con la sua Red Bull esattamente da dove aveva lasciato circa un mese fa e conquista la pole position a Spa dove domani si correrà il Gran Premio del Belgio staccando il miglior tempo in 1’45”778. Per lui si tratta della quinta pole in stagione, la sesta in carriera che permetterà al leader della classifica iridata di partire dalla prima piazza.
    Al suo fianco domani partirà Lewis Hamilton che con un colpo di reni all’ultimo tentativo riesce a beffare Kubica e Vettel migliorando il suo precedente miglior giro nonostante l’asfalto reso scivoloso da una pioggerellina caduta sul circuito negli ultimi minuti di qualifica che ha impedito a tutti gli altri di migliorarsi. Il pilota inglese, apparso in forma, si trova staccato di meno un decimo dall’australiano mentre la McLaren sembra essersi ritrovata dopo lo smarrimento delle ultime gare con Button che fa il quinto tempo.

    Seconda fila firmata Kubica e Vettel: il polacco riesce a portare nuovamente la Renault nelle posizioni che contano dopo un periodo un pò sottotono, il tedesco rivale di Webber sarà costretto a partire dalla quarta posizione. Male le Ferrari: Massa fa il sesto tempo, Alonso addirittura è il più lento del Q3 e partirà dalla decima posizione ma tutto sommato la scuderia di Maranello sembra essere competitiva.
    Da segnalare infine che la Mercedes non era riuscita ad entrare nella top ten: Schumacher e Rosberg partiranno dall’11esima e 12esima posizione ma entrambi verranno retrocessi in griglia rispettivamente di 10 posizioni (Schumacher) per la manovra pericolosa su Barrichello durante l’ultimo Gran Premio d’Ungheria e di 5 (Rosberg) per aver sostituito il cambio sulla propria vettura.

    Griglia di partenza

    1. WEBBER RED BULL RENAULT 1’45”778
    2. HAMILTON McLAREN MERCEDES 1’45”863
    3. KUBICA RENAULT 1’46”100
    4. VETTEL RED BULL RENAULT 1’46”127
    5. BUTTON McLAREN MERCEDES 1’46”206
    6. MASSA FERRARI 1’46”314
    7. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH 1’46”602
    8. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 1’46”659
    9. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH 1’47”053
    10. ALONSO FERRARI 1’47”441
    11. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    12. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES Q2
    13. BUEMI TORO ROSSO FERRARI Q2
    14. KOVALAINEN LOTUS COSWORTH Q2
    15. GLOCK VIRGIN COSWORTH Q2
    16. ROSBERG MERCEDES Q2
    17. TRULLI LOTUS COSWORTH Q2
    18. KOBAYASHI SAUBER FERRARI Q1
    19. SENNA HISPANIA COSWORTH Q1
    20. YAMAMOTO HISPANIA COSWORTH Q1
    21. SCHUMACHER MERCEDES Q1
    22. DE LA ROSA SAUBER FERRARI Q1
    23. DI GRASSI VIRGIN COSWORTH Q1
    24. PETROV RENAULT Q1
  • F1: Alonso primo nelle libere a Spa

    F1: Alonso primo nelle libere a Spa

    In una sessione segnata dalla pioggia sul circuito di Spa-Francorchamps, Fernando Alonso fa segnare il miglior tempo dimostrando subito una buona competitività da parte della Rossa. Lo spagnolo della Ferrari ferma il crono sul tempo di 2.00.797, staccando di oltre 7 decimi il rivale della McLaren Lewis Hamilton.
    Terza la Renault di Robert Kubica, ad oltre un secondo dal leader, davanti alla prima Red Bull di Sebastian Vettel.
    La Force India di Adrian Sutil conferma un buon feeling su asfalto bagnato e chiude in quinta posizione, tenendo alle spalle Button e Webber.
    In decima posizione Michael Schumacher, 11ma l’altra Ferrari di Felipe Massa.
    Tutti si aspettano una seconda sessione con condizioni normali di pista per avere dei rilevamenti più significativi delle reali forze in vista delle qualifiche e de GP di domenica.

    I tempi delle prime libere:

    1. Fernando Alonso Ferrari 2.00.797
    2. Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 2.01.567 + 0.770s
    3. Robert Kubica Renault 2.02.081 + 1.284s
    4. Sebastian Vettel Red Bull-Renault 2.02.450 + 1.653s
    5. Adrian Sutil Force India-Mercedes 2.02.646 + 1.849s
    6. Jenson Button McLaren-Mercedes 2.02.913 + 2.116s
    7. Mark Webber Red Bull-Renault 2.02.926 + 2.129s
    8. Kamui Kobayashi BMW Sauber-Ferrari 2.03.401 + 2.604s
    9. Rubens Barrichello Williams-Cosworth 2.03.424 + 2.627s
    10. Michael Schumacher Mercedes 2.03.489 + 2.692s

  • F1: Schumacher da bandiera nera. Il tedesco si scusa con Barrichello

    F1: Schumacher da bandiera nera. Il tedesco si scusa con Barrichello

    La manovra pericolosa di Schumacher in Ungheria nei confronti dell’ex compagno di squadra in Ferrari Barrichello è costata al tedesco della Mercedes una penalità di 10 posizioni in griglia da scontare nel prossimo Gran Premio del Belgio che si correrà sul bellissimo circuito di Spa-Francorshamp.
    Oggi Schumi ha chiesto pubblicamente scusa, con colpevole ritardo, a Barrichello per quanto accaduto. Il sette volte campione iridato al termine della gara aveva valutato con molta superficialità l’accaduto ma a mente fredda è tornato sui suoi passi facendo ammenda:

    • La manovra è stata troppo dura, chiedo scusa. Non volevo mettere in pericolo Barrichello. Subito dopo la corsa ero ancora preso dalla situazione, poi dopo aver rivisto le immagini dell’episodio che mi ha coinvolto con Rubens, devo dire che gli steward hanno preso la decisione giusta. La mia manovra nei suoi confronti è stata troppo dura. Ovviamente volevo rendergli difficile il sorpasso, gli ho mostrato chiaramente che non volevo lasciarlo passare. Se guardiamo la situazione in maniera razionale, non stavo cercando di danneggiarlo con la mia manovra, se ha avuto questa sensazione mi dispiace. Non era mia intenzione“.

    Barrichello, che in fase di sorpasso ha rischiato di andare a schiantarsi contro il muretto dei box per la manovra di chiusura di Schumacher, ha rivissuto ai microfoni nel dopo gara quegli attimi che potevano essergli fatali:

    • Per fortuna il muro a un certo punto è finito, ero arrivato a pochi millimetri dallo schianto. Adoro correre, ma quello che è successo è stato decisamente troppo. La manovra contro di me è la più pericolosa che abbia mai visto, se Michael vuole andare in paradiso prima di me, faccia pure. Io non voglio andarci“.

    Il malessere che sta vivendo Schumacher in questo momento è evidente e può portare a questi gesti sconsiderati. Il tedesco non pensava di trovare una Mercedes da titolo ma neanche così poco competitiva; certo che una manovra del genere non può essere giustificata in nessun modo e le scuse sono il minimo che si può fare.

    Il video della manovra pericolosa di Schumacher

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  • F1: le classifiche dopo il GP d’Ungheria. Webber e Red Bull spodestano Hamilton e McLaren

    F1: le classifiche dopo il GP d’Ungheria. Webber e Red Bull spodestano Hamilton e McLaren

    La vittoria di Webber e della Red Bull nel Gran Premio d’Ungheria [leggi l’articolo] consente al pilota australiano e alla scuderia austriaca di balzare in vetta alla classifica piloti e costruttori. Hamilton infatti è costretto al ritiro e non prende neanche un punto, Vettel, Alonso lo tallonano. La classifica è cortissima con 5 piloti racchiusi in soli 20 punti (la vittoria è 25).

    • Classifica piloti
    1. WEBBER RED BULL RENAULT 161
    2. HAMILTON McLAREN MERCEDES 157
    3. VETTEL RED BULL RENAULT 151
    4. BUTTON McLAREN MERCEDES 147
    5. ALONSO FERRARI 141
    6. MASSA FERRARI 97
    7. ROSBERG MERCEDES 94
    8. KUBICA RENAULT 89
    9. SCHUMACHER MERCEDES 38
    10. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 35
    11. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH 30
    12. PETROV RENAULT 17
    13. KOBAYASHI SAUBER FERRARI 17
    14. LIUZZI FORCE INDIA 12
    15. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH 10
    16. BUEMI TORO ROSSO FERRARI 7
    17. DE LA ROSA SAUBER FERRARI 6
    18. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI 3
    • Classifica costruttori
    1. RED BULL RENAULT 312
    2. McLAREN MERCEDES 304
    3. FERRARI 238
    4. MERCEDES 132
    5. RENAULT 106
    6. FORCE INDIA MERCEDES 47
    7. WILLIAMS COSWORTH 40
    8. SAUBER FERRARI 23
    9. TORO ROSSO FERRARI 10
  • F1: l’extraterrestre Webber vince il GP d’Ungheria

    F1: l’extraterrestre Webber vince il GP d’Ungheria

    Straordinario, immenso. Mark Webber trionfa nel Gran Premio d’Ungheria sul circuito dell’Hungaroring a Budapest con una Red Bull perfetta e velocissima. La vittoria matura anche grazie ad una perfetta strategia dell’australiano che gli permette di prendere il comando della corsa e di non lasciarlo più fino alla fine. Per l’australiano si tratta della sesta vittoria in carriera e la quarta stagionale, nessuno ha vinto come lui quest’anno. E con il successo arriva anche il primato in classifica, sia per Webber per quanto riguarda la piloti che per la Red Bull nella costruttori.
    Al secondo posto Fernando Alonso, soddisfatto del piazzamento e per aver accorciato le distanze sui rivali rientrando a tutti gli effetti in corsa per il titolo piloti. Lo spagnolo ritrova una Ferrari performante e competitiva, importante per non far rimanere isolato il trionfo di sette giorni fa in Germania ad Hockenheim quando la scuderia di Maranello conquistò la doppietta.
    Sul gradino più basso del podio Sebastian Vettel, autore della pole position e in testa alla gara fino all’entrata in pista della safety car quando il tedesco verrà penalizzato con un drive through che gli farà perdere anche la seconda posizione.
    Ai piedi del podio Felipe Massa, un pò anonimo dopo la convincete prestazione di una settimana fa nonostante il quarto posto portato a casa oggi, a seguire l’ottimo Petrov in quinta posizione, al suo migliore piazzamento in Formula 1. Applausi anche per Hulkenberg e De La Rosa, sesto e settimo, a chiudere le prime dieci posizioni il deludente Button, il grandioso Kobayashi che recupera dall’ultima fila in griglia e il redivivo Barrichello che si “vendica” negli ultimi giri di Schumacher con un grosso brivido. Fuori Hamilton per un problema al cambio della sua McLaren.

    Alla partenza è buono lo spunto di Alonso che beffa Webber e si mette subito dietro negli scarichi di Vettel; Massa mantiene la sua posizione mentre Hamilton ne perde una a favore di Petrov poi riconquistata prontamente al giro successivo. La gara si delinea con Vettel che prende un buon margine di distacco dagli inseguitori ma è la safety car alla 16esima tornata a resettare tutto, anzi a stravolgere la testa della corsa: il tedesco della Red Bull rientra così come tutti gli altri, resta in pista invece Webber che con le gomme morbide farà incredibilmente 43 giri in totale e una trentina in cui farà registrare tempi record portandosi ad un vantaggio di circa 25 secondi che basteranno per conservare la prima posizione dopo il suo pit stop. Nel frattempo Vettel era stato penalizzato con un drive through dalla direzione di gara per aver lasciato troppa distanza fra se e Webber favorendo una fuga del compagno di squadra alla ripartenza dopo il rientro ai box della safety car, errore che gli costerà la seconda posizione; inutili infatti si rivelano gli attacchi del tedesco ad Alonso, marcato stretto per oltre metà gara dal pilota della Red Bull.

    Hamilton deve fermarsi al giro 25 per la rottura del cambio mentre si trovava in quarta posizione, Button non pervenuto: il campione del mondo in carica non riesce a scrollarsi di dosso neanche la Sauber di Kobayashi che rimane incollato negli scarichi della sua McLaren: le Frecce d’Argento sono in calo di prestazioni e oggi perdono entrambe le leadership delle classifiche. Bisognerà lavorare tanto per ritrovare lo smalto della prima parte della stagione.

    Nel finale, a posizioni congelate, è la battaglia Barrichello – Schumacher a riavvivare la corsa in memoria dell’antica “amicizia” (ironia voluta): il pilota brasiliano, con gomme più fresche sulla sua Williams, attacca l’ex compagno ai tempi della Ferrari e sul rettilineo effettua il sorpasso. Schumi però non ci sta e per difendere la decima posizione stringe Barrichello che per un pelo non si schianta sul muro dei box. La manovra del tedesco, pericolosa, è attualmente sotto inchiesta dai commissari di gara che dovranno decidere se punire il sette volte campione del mondo o no.

    La Formula 1 ora va in vacanza: piloti e tecnici rompono le righe, le fabbriche rimarranno chiuse. Si torna il 29 agosto con il Gran Premio del Belgio sul circuito si Spa-Francorshamp.

    Ordine d’arrivoGUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. WEBBER RED BULL RENAULT 1h41’05”.571
    2. ALONSO FERRARI + 17”.821
    3. VETTEL RED BULL RENAULT + 19”.252
    4. MASSA FERRARI + 27”.474
    5. PETROV RENAULT + 1’13”.100
    6. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH + 1’16”.700
    7. DE LA ROSA SAUBER FERRARI + 1 giro
    8. BUTTON McLAREN MERCEDES + 1 giro
    9. KOBAYASHI SAUBER FERRARI + 1 giro
    10. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH + 1 giro
    11. SCHUMACHER MERCEDES
    12. BUEMI TORO ROSSO FERRARI
    13. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES
    14. KOVALAINEN
    LOTUS COSWORTH
    15. TRULLI LOTUS COSWORTH
    16. GLOCK VIRGIN COSWORTH
    17. SENNA HISPANIA COSWORTH
    18. DI GRASSI VIRGIN COSWORTH
    19. YAMAMOTO HISPANIA COSWORTH
  • F1,GP Ungheria: Prima fila tutta Red Bull

    F1,GP Ungheria: Prima fila tutta Red Bull

    Inizia sotto il segno delle “lattine volanti” il GP d’Ungheria. Le monoposto di Milton Keynes hanno mostrato un dominio imbarazzante rispetto agli avversari, e prenotano la doppietta in vista della gara di domani (scontri in famiglia permettendo).
    Sebastian Vettel è stato autore di un giro fenomenale in 1:18.773, l’unico in grado di scendere sotto il muro dell’ 1.19, a soli tre decimi dal record del circuito che resiste dal 2004.
    Mark Webber è stato l’unico a tenere il passo del compagno di squadra, senza però impensierirlo più di tanto. Sono 4 infatti i decimi che separano i due piloti Red Bull.
    In seconda fila le due Ferrari di Alonso e Massa staccati a oltre un secondo, cosi come il leader del mondiale Lewis Hamilton, piazzatosi quinto.
    Seguono Rosberg, a oltre 2″, e le due Renault di Petrov e Kubica che viene battuto in qualifica per la prima volta in stagione dal compagno di squadra.
    Schumacher chiude in 14esima posizione. Male Button che non supera la Q2.

    Griglia di partenza

    1. VETTEL RED BULL RENAULT 1’18”773
    2. WEBBER RED BULL RENAULT 1’19”184
    3. ALONSO FERRARI 1’19”987
    4. MASSA FERRARI 1’20”331
    5. HAMILTON McLAREN MERCEDES 1’20”499
    6. ROSBERG MERCEDES 1’21”082
    7. PETROV RENAULT 1’21”229
    8. KUBICA RENAULT 1’21”328
    9. DE LA ROSA SAUBER FERRARI 1’21”411
    10. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH 1’21”710
    11. BUTTON McLAREN MERCEDES Q2
    12. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH Q2
    13. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES Q2
    14. SCHUMACHER MERCEDES Q2
    15. BUEMI TORO ROSSO FERRARI Q2
    16. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES Q2
    17. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    18. KOBAYASHI SAUBER FERRARI Q1
    19. GLOCK VIRGIN COSWORTH Q1
    20. KOVALAINEN LOTUS COSWORTH Q1
    21. TRULLI LOTUS COSWORTH Q1
    22. DI GRASSI VIRGIN MERCEDES Q1
    23. SENNA HISPANIA COSWORTH Q1
    24. YAMAMOTO HISPANIA COSWORTH Q1
  • F1: Ecclestone sta con la Ferrari. Quando il vero problema è il regolamento…

    F1: Ecclestone sta con la Ferrari. Quando il vero problema è il regolamento…

    Il polverone alzato in questi giorni dal caso Ferrari, ha fatto “scendere in pista” anche il boss della Formula 1 Bernie Ecclestone. Il padre padrone del Grande Circus, in merito a quanto successo nell’ultimo Gran Premio di Germania con il sorpasso di Alonso su Massa platealmente ordinato dal box, si è schierato apertamente con la Ferrari:

    • Gli ordini di scuderia? Devo confessare che sarei d’accordo con chi pensa che sarebbe il caso di abolirlo. Credo che ciò che fanno i componenti all’interno del team, e come gestire il loro team, spetti a loro“.

    La stampa mondiale nei giorni scorsi si era scagliata contro il comportamento della scuderia di Maranello, accusata di aver ridicolizzato la Formula 1. Tante le critiche piovute addosso, ma quello che ha sorpreso di più è stata l’accusa di un quotidiano spagnolo a Massa reo di aver macchiato la vittoria di Alonso con la sua manovra, passando così da vittima a carnefice.

    La regola, istituita a partire dal Gran Premio di Zeltweg del 2002 quando sul traguardo dell’A1 Ring Barrichello fece superare Schumacher, è facilmente aggirabile e per questo inutile anche perchè la pena inflitta in questa occasione alla Ferrari di 100 mila dollari, spiccioli in confronto a quanto si andrebbe a guadagnare con un piazzamento migliore in classifica costruttori, non ha sicuramente gli stessi effetti di come può averli una penalizzazione nell’ordine d’arrivo o in classifica piloti e costruttori. Quindi o vengono applicate pene severe oppure è meglio toglierla perchè diverrebbe una norma inutile.

    I giochi di squadra ci sono sempre stati: la McLaren, ai tempi di Hakkinen e Coulthard, ne ha beneficiato un paio di volte, lo stesso non si può dire quando Alonso ed Hamilton erano i compagni-rivali al volante delle Frecce d’Argento, la Ferrari è la scuderia che ne ha abusato di più con Barrichello costretto a cedere il passo al capitano Schumacher varie volte; in questo caso la cosa che ha fatto imbestialire di più è che non c’era nessun bisogno di avvantaggiare Schumi perchè il tedesco in quegli anni vinceva i campionati già a metà stagione.

    E allora il discorso è semplice: se le regole ci sono vanno rispettate, sia che siano a sfavore della Ferrari sia che lo siano per la McLaren, Red Bull e così via per non far perdere credibilità alla Formula 1. E soprattutto le accuse reciproche dei vari team non hanno ragione di esistere: tanto la questione è “oggi l’hai fatto tu, domani lo faccio io…“. Le polemiche che hanno investito la McLaren nelle settimane scorse, provenienti soprattutto dal team in rosso, ora stanno facendo il percorso inverso: la Formula 1 è una ruota che gira.
    Quello che chiediamo tutti alla Federazione Internazionale dell’Automobile sono regole precise che vengano rispettate e in caso di violazione delle stesse che vengano sanzionate con le giuste pene. Chiediamo troppo?

  • La stampa mondiale attacca la Ferrari

    La stampa mondiale attacca la Ferrari

    Non è piaciuto alla stampa mondiale l’ordine di scuderia evidente impartito dalla Ferrari che ha costretto Massa a lasciare strada al suo compagno di squadra Alonso, che poi è andato a vincere la gara, nell’ultimo Gran Premio disputato in Germania sul circuito di Hockenheim. La FIA, per l’accaduto, ha deciso sanzionare con una multa di 100 mila dollari la scuderia di Maranello per la violazione del paragrafo 39.1 del regolamento della Formula 1.
    Al contrario dei quotidiani italiani, che hanno difeso a spada tratta l’operato della Rossa, quella inglese ma soprattutto quella brasiliana vanno giù pesante.
    Una domenica di vergogna per Massa, per Alonso, per la Formula 1, per lo sport” con queste parole il giornalista del blog brasiliano Folha de Sao Paulo Fabio Seixas descrive il comando partito dai box a Massa. Seixas poi rincara la dose “Da parte della Ferrari e di Alonso, mancanza di sportività; da parte di Massa servilismo e mancanza di coraggio“.

    Fanno eco i tabloid britannici con il Sun in testa che scrive “La reputazione di Fernando Alonso scende di nuovo al minimo e la Ferrari trasforma la Formula 1 in una barzelletta“. Seguono a ruota il Daily MailFernando Alonso usurpa la vittoria a Felipe Massa“, il GuardianLa vittoria di Alonso e Massa al Gp di Germania è in dubbio” e il TelegraphGli “ordini di scuderia della Ferrari sono dannosi per la Formula 1“.
    Critiche, ma più contenute, dalla stampa spagnola: “Il modo in cui ha vinto Alonso rovina la doppietta della Ferrari” è la considerazione generale dei quotidiani iberici. El Pais bacchetta la Rossa scrivendo che “E’ stato un errore perchè lo spagnolo avrebbe superato Massa ugualmente considerato che era il più veloce in pista“.
    Presa di posizione diversa invece per El MundoRistabilito l’esatto ordine di gara in vista della corsa al titolo mondiale” e Marca che difendono le scelte della Ferrari. In particolare quest’ultimo attribuisce la colpa a Massa titolando “Un pastrocchio di Massa abbruttisce una vittoria di Alonso“. Mai come in questo caso è appropriato il detto popolare “cornuto e mazziato”….