F1 Grand PrixQuesta volta la diatriba sembra essere davvero finita. Gli organizzatori del Gran Premio del Bahrain hanno definitivamente rinunciato all’evento cancellato a marzo per disordini di natura politica, e che era stato reintrodotto nel calendario per il 30 ottobre al posto del Gran Premio d’India. La decisione non era stata ben accolta dai team e soprattutto dai piloti, che non hanno approvato il nuovo programma varato recentemente dalla Fia. Preso atto di ciò, Ecclestone si è quindi chiaramente opposto alla proposta del presidente della Fia Jean Todt che prevedeva il prolungamento del campionato fino a dicembre a causa dello slittamento del Gran Premio dell’India. Il Bahrain è diviso da due correnti di pensiero: il capo della camera di commercio del Bahrain Nabeel Kanoo ha giudicato vergognoso il cambiamento di decisione di Ecclestone e definito ipocrita la decisione dei piloti, che hanno parlato della pericolosità dell’ambiente dovuta alle ormai note situazioni politiche quando invece si pensa che il motivo principale dell’opposizione al prolungamento del calendario sia stato per non rinunciare alle vacanze di dicembre. C’è chi invece comprende la decisione presa dal circus. Il presidente del Bahrain International Circuit Zayed R Alzayani ha affermato che “la possibilità di reinserire nel calendario il GP era una soluzione che sicuramente avrebbe reso felici entrambe le parti, ma era chiaro che questo non era possibile dopo l’annullamento del marzo scorso. Sentendo i pareri dei piloti è chiaro che non ci sentiamo di allargare ulteriormente il calendario, il ruolo del Bahrain è stato sempre positivo e costruttivo per il Medio-Oriente. Saremmo felici di ospitare il Gran Premio già a partire dal prossimo anno”. Con la cancellazione ormai definitiva del Bahrain il calendario ritorna a 19 GP, l’India presumibilmente riprenderà il suo posto il 30 ottobre e l’ultima gara avrà luogo in Brasile il 27 novembre.
dal webIl secondo posto ottenuto a Montecarlo ha ridato smalto ad una Ferrari deludente sotto diversi punti di vista e ad un Fernando Alonso, grandioso e incolpevole per le prestazioni negative della Rossa, troppo pessimista nelle ultime uscite. Il pilota spagnolo può finalmente sorridere per il podio auspicando un’altra gara da protagonista come accaduto due settimane fa tra le strade del Principato di Monaco. Nel weekend si correrà a Montreal in Canada, sul circuito intitolato alla memoria di un idolo e del pilota forse più amato di casa Ferrari, Gilles Villeneuve, per il settimo Gran Premio stagionale del Mondiale 2011 di Formula 1. E’ sul tracciato situato sull’isola artificiale di Notre Dame che Fernando Alonso cercherà di interrompere il domio di Sebastian Vettel e la supremazia della Red Bull: “Comincia il secondo terzo della stagione e la situazione in classifica non è certo favorevole ma dobbiamo cercare di dare una sterzata in termini di punti a questo campionato. Vediamo di cominciare subito, dimostreremo che Montecarlo non è stato un fuoco di paglia“. L’asturiano, che nelle scorse settimane si è legato alla Ferrari fino al 2016 firmando il prolungamento del contratto, dimostra fiducia in virtù delle caratteristiche del circuito che si adattano alla perfezione alla 150th Italia: “Qui si avvantaggiano le vetture che salgono sui cordoli senza scomporsi troppo e che sono in grado di avere una buona trazione in uscita dalle curve lente. Allo stesso tempo l’efficienza aerodinamica, il nostro Tallone d’Achille, è meno rilevante e quindi pensiamo di poter avere più chance di lottare per le prime posizioni“. Fattore determinante sulla pista canadese i freni che saranno sottoposti ad un notevole carico di lavoro: sarà importante cercare di mantenere bassa la temperatura dei dischi su un circuito che presenta lunghi rettilinei e brusche frenate che potrebbe causare molti inconvenienti all’impianto frenante. Inoltre l’incognita è sempre quella delle gomme. La Pirelli porterà, come a Montecarlo, le due mescole più morbide, la Soft (scritta gialla) e la Supersoft (scritta rossa) ma il consumo e il degrado degli pneumatici saranno sicuramente più elevati rispetto a Monaco per il diverso tipo di asfalto che caratterizzano i due circuiti, per questo assisteremo ad un numero maggiore di pit-stop che aumenterà lo spettacolo.
Il Consiglio Mondiale del Motor Sport ha ufficialmente annunciato che la gara valevole per il Gran premio del Bahrain, sospesa ad inizio Marzo a causa di tumulti popolari a causa di questioni politiche, è stata reintrodotta nel calendario 2011, e verrà disputata il 30 Ottobre.
Il mondiale torna cosi a 20 gare, cosi come era sta prestabilito a inizio campionato.
Il Gran Premio dell’India, che doveva disputarsi in quella data slitta cosi a data da destinarsi, ma indiscrezioni parlano di una possibile data fissata per il 4 o l’11 Dicembre, evento mai verificatosi in Formula 1.
A mente fredda si ragiona meglio. Lewis Hamilton si è scusato con Felipe Massa e Pastor Maldonado per averli offesi nel dopo gara del Gran Premio di Monaco eticattandoli come “piloti ridicoli”: “Mi scuso se li ho offesi. Entrambi sono piloti fantastici, che io considero molto veloci e in gamba“. L’inglese iridato nel 2008 era stato accusato dal brasiliano e dal venezuelano per aver provocato gli incidenti che li avevano messi fuori gioco invocando ed auspicando in una pena pesante da parte dei commissari da scontare nel prossimo GP del Canada.
Secondo alcuni gli incidenti in questione lasciano ancora qualche perplessità sulla condotta antisportiva di Hamilton che è stato penalizzato con un drive-through in occasione del tentativo di sorpasso su Massa alla Loews, e con 20 secondi da aggiungere al tempo totale di gara che non gli hanno fatto perdere comunque la sesta posizione per il contatto alla Saint Devote con Maldonado. Penalità che risultano assolutamente legittime per la linea adottata dai commissari che hanno inflitto la stessa pena qualche giro prima in circostanze simili al pilota della Force India Paul Di Resta.
Molti giudicano la guida di Hamilton troppo aggressiva, ma allo stesso tempo spettacolare, e al limite della correttezza e ci si chiede se l’anglo-caraibico abbia fatto bene ad osare su un circuito angusto e tortuoso come quello di Montecarlo, sulla pista tanto cara ad Ayrton Senna, dove le possibilità di sorpasso sono prossime allo zero oppure avrebbe dovuto condurre una gara meno aggressiva.
E voi come la pensate? Giusto punire e criticare Hamilton? Esprimete la vostra opinione in merito lasciando un commento e date il vostro giudizio rispondendo al nostro sondaggio qui sotto.
Giusto penalizzare Hamilton a Montecarlo?
Si, la responsabilità è completamente sua (71%, 65 Voti)
No, le colpe sono anche di chi lo precedeva (29%, 27 Voti)
Vettel 8: questa volta lo assiste la fortuna, materializzatasi sotto forma di bandiera rossa al giro 72 quando ne mancavano solo 6 che stoppa la gara consentendogli di cambiare le gomme ormai alla frutta e di conseguenza tenere a bada Alonso e Button minacciosi dietro di lui con gomme più fresche. Vince ma non stravince. E’ la sua prima affermazione a Montecarlo.
Alonso 9: che gara per lo spagnolo della Ferrari. Ha accarezzato, anche se per poco, il sogno della vittoria, sarebbe stata la terza sulle strade del Principato e con tre vetture diverse. Grinta, affidabilità e grande cuore, lo spagnolo, nonostante il brutto avvio di campionato della Rossa, non ci pensa proprio a gettare la spugna. Tenta in tutti i modi di superare un Vettel in crisi con le gomme ma la bandiera rossa gli nega l’impresa.
Button 9: sfortunato perchè se non fosse entrata la safety car forse avrebbe vinto lui dal momento che si trovava in testa alla gara e con un bel margine su Vettel. Risulta il più veloce in pista oggi. E’ il pilota più costante della F1 ma serve anche un pizzico di aggressività ogni tanto, e oggi ha dimostrato di averne parecchio.
Ferrari 7.5: dopo il terremoto dirigenziale che ha portato in settimana all’allontanamento dal muretto del direttore tecnico Aldo Costa spostato a nuovo incarico, si vede finalmente una vettura aggressiva, non che il responsabile fosse il povero Costa, anche se gran parte del merito va ad Alonso che porta la F150th sempre al limite. Un passo in avanti è stato fatto, ora bisogna mantenere questa competitività anche sugli altri circuiti. La strategia è perfetta.
Webber 5: ha una macchina perfetta nella mani ma non riesce a sfruttarne tutto il potenziale come invece fa il compagno di box. Parte terzo, arriva quinto nel GP che l’anno scorso lo vide trionfatore. Sveglia Mark!
Hamilton 5: perde la possibilità di vittoria già sabato quando decide erroneamente di restarsene quieto ai box durante la sessione che assegna la pole per uscire negli ultimi due minuti correndo il rischio di non portare a termine neanche un giro cronometrato; vuole riscattarsi oggi e attacca come un dannato, come se fosse in una sorta di trance, dal primo all’ultimo giro, a volte anche in maniera rude e scorretta, con l’obiettivo di guadagnare più posizioni possibili. Penalizzato una prima volta con un drive-through, ne subisce una seconda a fine gara di 20 secondi da aggiungere al tempo totale di gara.
McLaren 4: sbaglia la strategia in qualifica per Hamilton, la sbaglia in gara per Button. Come se non bastasse durante il primo pit stop i maccanici non sono efficaci. La vettura nelle ultime settiamne ha fatto enormi progressi avvicinandosi di molto alla Red Bull ma per competere bisogna che non si commetta nessuna sbavatura.
Kobayashi 7.5: il samurai porta a casa un quinto posto prezioso grazie ad una strategia conservativa che gli ha permesso di non usurare particolarmente gli pneumatici. E’ uno dei piloti più talentuosi della F1.
Massa 5.5: gara senza particolari acuti, conserva la sua posizione e soffre la “marcatura a uomo” di Hamilton. La sua gara finisce contro le barriere del tunnel dopo che lo stesso inglese gli aveva danneggiato la vettura poche curve prima, alla Loews.
Mercedes 4: giornata storta sia per Schumacher che per Rosberg: il sette volte campione del mondo viene abbandonato dal propulsore alla Rascasse, Rosberg termina la sua gara in 11esima posizione. Gara da dimenticare.
Barrichello 6.5: primi punti stagionali per il “vecchio” Rubens che termina in nona posizione a dimostrazione di quanto su questo circuito conti l’esperienza e la bravura del pilota prima che la vettura.
Montecarlo 10: erano anni che non si assisteva ad un Gran Premio di Monaco così appassionante ed emozionante. Peccato che Hamilton si autoescluda dalla lotta già nelle qualifiche, avrebbe sicuramente entusiasmato lì davanti. Il circuito, il gioiello della Formula 1, la gara più prestigiosa della stagione, non perde mai il suo fascino e ritrova anche quei sorpassi che negli ultimi anni sono letteralmente scomparsi.
Prima vittoria sul prestigioso circuito di Montecarlo dove è andato in scena il Gran Premio di Monaco per Sebastian Vettel che con i 25 punti conquistati aumenta il suo distacco da Lewis Hamilton, sesto al traguardo, portandolo a +58 punti. Tutto questo in soli in 6 GP disputati nel Mondiale 2011 di Formula 1. Terzo Webber a quota 79, guadagna terreno su di lui Button a sole tre lunghezze. Rimane quinto in classifica Alonso nonostante i 18 punti del secondo posto (69).
In classifica costruttori la Red Bull tocca quota 222 seguita da McLaren (161) e Ferrari (93).
Tutti contro Lewis Hamilton. Dopo aver scontato un drive-throught per il contatto con Felipe Massa, il pilota inglese è infatti stato penalizzato per la seconda volta dai commissari di gara dopo il Gran Premio del Principato di Monaco, per aver causato l’incidente che ha messo fine alla gara di Pastor Maldonado. Al pilota inglese sono stati inflitti venti secondi di penalità da aggiungere al suo tempo finale, ma tuttavia è riuscito a mantenere la sesta posizione grazie al grande vantaggio accumulato su Adrian Sutil negli ultimi giri.
E’ stata cosi scartata la possibilità di una penalizzazione nel prossimo Gran Premio del Canada come si era inizialmente ipotizzato.
Al termine del GP Massa non riesce a digerire l’esito della sua gara e accusa l’inglese:”deve avere almeno una gara di squalifica, perchè altrimenti non impara mai. Con le sue manovre non ha rovinato solo la mia gara, ma anche quella di altri”, dice il brasiliano riferendosi al secondo contatto con Maldonado.
Dello stesso avviso il team manager della Rossa Stefano Domenicali:”ha cercato di passare Felipe tra la siepe, il muretto e il guardrail, era un punto impossbile e mi sembra un tantino esagerata la sua manovra.
Furiosa la reazione dell’inglese che ai microfoni della BBC a fine gara difende il suo operato, criticando quello dei commissari:”E’ una follia che su cinque delle sei gare mi sono dovuto presentare dai commissari, è assurdo, forse perchè ho la pelle nera”.
Il pilota della McLaren torna poi sull’incidente con Massa:”ero più veloce di lui e ho cercato di superarlo, ma lui mi ha chiuso e sono andato sul cordolo per evitare il contatto, ma è stato impossibile perchè eravamo incollati. Lui in qualifica mi ha ostacolato e non è stato penalizzato, è una follia. La gente vuole vedere delle gare con dei sorpassi, io cerco di farlo e se sbaglio alzo la mano e chiedo scusa, ma oggi non ho commesso scorrettezze. Questi piloti sono ridicoli.”
E’ stato un Gran premio lungo e ricco di emozioni quello corso sul circuito di Montecarlo nel principato di Monaco, entusiasmante come non si vedeva da tempo. Tanti sorpassi, molti incidenti ed una bandiera rossa che sul finire di gara ha rischiato di mescolare le carte in tavola per la lotta alla vittoria che vedeva coinvolti Vettel, Alonso e Button racchiusi in pochi decimi. Ma alla fine non è stato cosi, e per la quinta volta in stagione su sei Gran premi disputati a salire sul gradino più alto del podio è stato Sebastian Vettel, protagonista di una gara autorevole, condotta sin dall’inizio grazie ad una partenza perfetta ed una grande gestione delle gomme che gli ha consentito di effettuare una sola sosta, rivelatasi la vera arma vincente del Gp. Il tedesco è stato anche fortunato quando, in crisi con le gomme nel finale e braccato da vicinissimo dalla Ferrari di Alonso e la McLaren Button, ha avuto l’aiuto inconsapevole della Safety-car, entrata in pista per un incidente a Petrov alla curva delle piscine. La conseguente bandiera rossa, che ha permesso ai sanitari di soccorrere Petrov che inizialmente aveva perso conoscenza e di trasportarlo per accertamenti in ospedale, ha causato la sospensione della gara a sei giri dal termine, permettendo a Vettel di effettuare il cambio gomme per la seconda partenza, e congelando cosi le posizioni fino al termine della gara.
Dunque i due piloti che non hanno beneficiato dell’entrata in pista dell’ultima safety-car sono stati Alonso e Button, che avevano la possibilità di sfruttare le gomme più fresche rispetto a quelle del tedesco e che alla fine possono ritenersi i grandi sconfitti della corsa.
Tuttavia entrambi i piloti hanno condotto la gara con grande intelligenza, azzeccando le strategie ma purtroppo per loro questo non gli è valso più della seconda e terza piazza.
Al quarto posto Mark Webber, che riesce a rimontare dopo una partenza e un primo pit-stop disastroso. L’australiano dopo aver condotto una gara lontano dai primi beneficia, come il suo compagno di squadra, dell’entrata della safety-car e all’ultimo giro riesce a superare la Sauber di Kobayashi, quinto al traguardo ma protagonista di una gara autorevole. Il giapponese ci ha ormai abituato a disputare gare di sostanza e concretezza, ed è stato abile a rimontare dalla 13esima posizione fino al quinto posto finale. Il samurai giapponese avrebbe sicuramente meritato qualcosa di più ma contenere la Red Bull è davvero difficile.
Soltanto sesto Lewis Hamilton. La giornata dell’inglese comincia male già al mattino, quando viene retrocesso dalla settima alla nona posizione per aver effettuato un taglio di chicane nel suo giro lanciato in qualifica.
Poi in gara come sempre grande spettacolo, come quando ricambia il sorpasso subito a Schumacher superandolo in fondo al rettilineo guadagnando la nona posizione, e anche qualche esagerazione quando tenta di superare Massa alla curva Loews. Inevitabile il contatto con il brasiliano che danneggia l’ala e termina la sua gara dopo poche curve, quando non riesce a sterzare al curvone sotto il tunnel finendo contro il guardrail. Il pilota della McLaren viene penalizzato per questa manovra con un drive-through, dopodichè rimane invischiato nel gruppo nonostante la Freccia d’Argento oggi si sia dimostrata velocissima. Il contatto finale con Maldonado che gli è valsa la sesta posizione, molto probabilmente gli costerà una penalizzazione nel GP del Canada. Il venezuelano invece è stato costretto al ritiro dopo aver distrutto la sua Williams.
Ottima settima piazza per Adrian Sutil, che riesce a chiudere la sua gara davanti ad Heidfeld su Renault, e Barrichello su Williams. La Toro Rosso di Sebastian Buemi chiude tra i primi dieci. Disastro per la Mercedes: Rosberg chiude la sua gara in undicesima posizione e doppiato di un giro, mentre questa volta Michael Schumacher deve fare appello alla sfortuna, abbandonato per un problema tecnico dalla sua Mercedes prima del rettilineo d’arrivo.
Ritirati anche Glock ed Alguersuari, coinvolto nell’incidente a pochi giri dalla fine che ha causato la bandiera rossa per i soccorsi a Petrov.
Servirà davvero un’impresa domani per strappare la vittoria a Sebastian Vettel che a Montecarlo incastona un’altra pietra preziosa nella sua corona. Il campione iridato in carica conquista sul famoso circuito cittadino monegasco la sua quinta pole stagionale su 6 a disposizione e la 20esima in carriera mettendo una seria ipoteca sulla vittoria di domani considerata l’impossibilità di effettuare sorpassi data la conformazione del circuito stesso e la carreggiata stretta. Il pilota della Red Bull ottiene uno strepitoso 1:13.556 rifilando ben 4 decimi a Jenson Button che domani partirà al suo fianco; tedesco e inglese sono stati gli unici a scendere sotto il muro dell’1:14.
Seconda fila per Mark Webber e Fernando Alonso, quest’ultimo soddisfatto del risultato ottenuto anche se la Ferrari aveva dimostrato durante le prove libere della mattina e di ieri di avere il set adatto per fare un’ottima qualifica. Sono 9 i decimi di ritardo da Vettel, quasi mezzo secondo dall’australiano della Red Bull che partirà poco più avanti. Grande la qualifica di Michael Schumacher che partirà dalla quinta piazza in griglia, vicinissimo tra l’altro ai tempi di Alonso, solo tre decimi esatti a dividerli l’uno dall’altro seguito da Felipe Massa con la seconda Ferrari.
Delusione invece per Lewis Hamilton che paga la troppa sicurezza scendendo in pista a pochi minuti dal termine con l’intento di preservare un set di gomme Pirelli supermorbide, che qui a Montecarlo hanno fatto il loro esordio: la sessione interrotta per l’incidente di cui è rimasto vittima Sergio Perez ha fatto sì che l’inglese effettuasse il suo unico giro veloce, programmato con gli ingegneri, in condizioni di pista non ideali, e con la concentrazione non al top, per impensierire la pole position beccandosi ben un secondo e 7 decimi da Vettel nel suo unico tentativo lanciato facendo il settimo tempo. Ottavo Nico Rosberg, che nelle libere della mattina aveva rischiato tanto sfiorando solo, fortunatamente, le barriere nello stesso punto dove invece si è andato a schiantare Perez danneggiando la sua Mercedes poi rimessa a posto a tempo di record dai meccanici della scuderia tedesca. Chiudono la top ten Pastor Maldonado con la Williams e Sergio Perez che non ha effettuato il giro cronometrato.
Restano fuori dalla Q3 le due Renault di Vitaly Petrov, 11esimo, e Nick Heidfeld, 16esimo, chiudono lo schieramento le due Lotus Renault di Heikki Kovalainen e Jarno Trulli, la Toro Rosso di Jaime Alguersuari, le due Virgin di Timo Glock e Jerome D’Ambrosio e le due Hispania di Vitantonio Liuzzi e Narain Karthikeyan che non hanno effettuato neanche un giro, rimanendo fuori dal 107%, ma che hanno ricevuto lo stesso l’ok dalla direzione di gara per partecipare al Gran Premio di domani che scatterà alle 14:00.
Attimi di paura a Montecarlo dove a due minuti e 26 secondi dal termine delle qualifiche valide per ottenere la pole position del Gran Premio di Monaco, Sergio Perez ha perso il controllo della sua Sauber all’uscita del tunnel andando a sbattere prima contro le barriere laterali e poi a schiantarsi, con il fianco destro della vettura, contro le protezioni frontali a velocità sostenuta.
Per diversi minuti si è temuto il peggio: il pilota infatti non ha comunicato con il box della scuderia elvetica e i medici giunti immediatamente hanno prestato soccorso sul luogo dell’impatto. Poi il trasporto in ambulanza all’ospedale Princesse Grace di Montecarlo, mentre veniva diffusa la notizia che Perez era cosciente, e dove gli accertamenti a cui è stato sottoposto il messicano hanno escluso fortunatamente danni seri e fratture al pilota che lamentava solo delle forti contusioni. Perez trascorrerà la notte in ospedale sotto osservazione ma avrebbe già fatto espresso il desiderio di poter correre nella gara di domani, richiesta che difficilmente i medici accoglieranno.