Categoria: Formula 1

  • F1, le classifiche dopo il GP del Giappone. Vettel campione del mondo

    F1, le classifiche dopo il GP del Giappone. Vettel campione del mondo

    Suzuka incorona Sebastian Vettel campione del mondo con 4 gare d’anticipo. Il tedesco, giunto terzo nel Gran Premio del Giappone, ottiene il suo secondo Mondiale dopo il successo dello scorso anno e al quale bastava un solo punto per il titolo iridato. La corsa è stata vinta da Jenson Button, podio inoltre completato da Fernando Alonso che strappa un meraviglioso e, alla vigilia insperato, secondo posto. Poi Mark Webber e Lewis Hamilton. Questi quattro si giocheranno nelle restanti 4 gare (Corea, India, Abu Dhabi e Brasile) il secondo posto nel Mondiale: Button precede tutti dall’alto dei suoi 210 punti, poi Alonso segue a 8 lunghezze (202), Webber a 16 (194), più staccato Hamilton (178).

    In classifica costruttori alla Red Bull mancano solo 42 punti per conquistare aritmeticamente il secondo titolo della loro, breve, storia (la scuderia austriaca del magnate Dietrich Mateschitz è in F1 dal 2005, nata dalle ceneri della Jaguar). Sono 518 i punti conquistati in coppia da Vettel e Webber, ben 130 in più della McLaren e 226 della Ferrari.

    • CLASSIFICA PILOTI
    Pos. Pilota Team Pt.
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 324
    2.   BUTTON McLAREN MERCEDES 210
    3.   ALONSO FERRARI 202
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT 194
    5.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 178
    6.   MASSA FERRARI 90
    7.   ROSBERG MERCEDES 63
    8.   SCHUMACHER MERCEDES 60
    9.   PETROV RENAULT 36
    10.   HEIDFELD RENAULT 34
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 28
    12.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI 27
    13.   DI RESTA
    FORCE INDIA MERCEDES 20
    14.   ALGUERSUARI
    TORO ROSSO FERRARI 16
    15.   PEREZ
    SAUBER FERRARI 13
    16.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI 13
    17.   BARRICHELLO
    WILLIAMS COSWORTH 4
    18.   SENNA
    RENAULT 2
    19.   MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH 1
    20.   TRULLI
    LOTUS RENAULT 0
    21.   D’AMBROSIO
    VIRGIN COSWORTH 0
    22.   DE LA ROSA
    SAUBER FERRARI 0
    23.   LIUZZI
    HISPANIA COSWORTH 0
    24.   KARTHIKEYAN
    HISPANIA COSWORTH 0
    25.   KOVALAINEN
    WILLIAMS COSWORTH 0
    26.   RICCIARDO
    HISPANIA COSWORTH 0
    27.   CHANDHOK
    LOTUS RENAULT 0
    • CLASSIFICA COSTRUTTORI
    Pos. Team Pt.
    1.   RED BULL RENAULT 518
    2.   McLAREN MERCEDES 388
    3.   FERRARI 292
    4.   MERCEDES 123
    5.   RENAULT
    72
    6.   FORCE INDIA MERCEDES
    48
    7.   SAUBER FERRARI
    40
    8.   TORO ROSSO FERRARI
    29
    9.   WILLIAMS COSWORTH
    5
    10.   VIRGIN COSWORTH
    0
    11.   LOTUS RENAULT
    0
    12.   HISPANIA COSWORTH
    0
  • F1: a Button il GP del Giappone, a Vettel il Mondiale

    F1: a Button il GP del Giappone, a Vettel il Mondiale

    Attendevamo solo di avere la certezza aritmetica, a Suzuka gli bastava fare solo un misero punto per vincere il titolo Mondiale. Sul circuito dove nel passato tanti altri campioni hanno celebrato il titolo iridato (Ayrton Senna, Alain Prost, Damon Hill e Michael Schumacher), Sebastian Vettel si laurea campione del mondo di Formula 1 per la seconda volta nella sua carriera, il pilota più giovane ad aver centrato tale obiettivo.

    Vettel e Button | © JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images
    Partito dalla pole position, il tedesco della Red Bull alle fine si accontenta del terzo posto che gli consegna ugualmente l’iride bissando il successo dell’anno passato. Se l’anno scorso il titolo era arrivato all’ultima gara e in seguito al pasticcio degli uomini Ferrari, quello di quest’anno è stato un vero e proprio trionfo per il pilota di Heppenheim che ha dominato la stagione fin dall’inizio a Melbourne con numeri strepitosi e quasi da record: 9 vittorie, 12 pole position, 114 punti di vantaggio sul secondo in classifica e salendo sempre sul podio, a parte il Nurburgring dove è arrivato quarto, nei 15 Gran Premi fin qui disputati. Tutto questo anche merito di quel gioiello di vettura che si ritrova tra le mani progettato da Adrian Newey. Gli è mancata solo la vittoria oggi, il Gran Premio del Giappone è stato vinto infatti da un impeccabile Jenson Button che è riuscito a sopravanzare il tedesco durante la prima sosta ai box per poi rimanergli davanti fino alla bandiera a scacchi. Il pilota inglese della McLaren centra il suo terzo successo in stagione, il 12esimo in carriera, in quello che lui considera come secondo Gran Premio di casa (la fidanzata Jessica Michibata è giapponese) festeggiando così nel migliore dei modi il rinnovo di contratto con la scuderia di Woking e precedendo Alonso e, appunto, Vettel. Button aumenta il suo vantaggio sullo spagnolo nella lotta al secondo posto nella classifica mondiale piloti portandolo a 8 punti (210 contro i 202) diventando il favorito per la conquista del titolo di vice-campione del mondo e, presumibilmente, il pilota di punta della McLaren considerando l’ennesimo flop di Lewis Hamilton.
    Fernando Alonso | © Clive Mason/Getty Images
    Può sorridere Fernando Alonso autore di un’altra straordinaria prestazione in gara dopo la delusione di ieri in qualifica (partiva quinto anche dietro al compagno di squadra Felipe Massa). Il ferrarista è veloce, costante e non sbaglia nulla, ciò gli permette nell’ultimo pit stop di sopravanzare Vettel. Lo spagnolo prima si difende brillantemente dagli attacchi del tedesco e poi va all’attacco di Button arrivandogli addirittura ad 1 secondo di distanza a 2 giri dal termine nonostante fosse con le gomme a mescola più dura che tanto hanno fatto soffrire la Ferrari quest’anno. Al quarto posto si piazza la seconda Red Bull di Mark Webber che solo nel finale da segnali di risveglio, poi Lewis Hamilton con una gara dai due volti: l’inglese parte bene e guadagna una posizione al via agevolato dalla manovra aggressiva, a tagliare la strada, di Vettel su Button; all’inizio sembra l’unico a tenere il ritmo indiavolato del tedesco ma una piccola foratura gli fa perdere pressione allo pneumatico costringendolo ad un pit stop anticipato. Da lì in poi l’anglo-caraibico si perde e si ritrova a lottare con Massa per la quinta piazza (scintille ancora tra i due che arrivano al contatto alla staccata della chicane con il brasiliano che perde un pezzo di carbonio dalla sua vettura). Lewis sta pagando a caro prezzo i molteplici errori commessi quest’anno che lo hanno reso più vulnerabile sotto il profilo psicologico e con Button che ultimamente, a partire dal Gran Premio d’Ungheria, gli finisce costantemente sempre davanti questo non lo aiuta ad uscire dal “tunnel” nel quale è entrato di recente. Sesto Michael Schumacher che per un paio di giri si è ritrovato addirittura in testa alla corsa prima di affrontare il suo ultimo pit stop. Il 7 volte campione del mondo ha preceduto Felipe Massa, a punti vanno anche Sergio Perez, Vitaly Petrov e Nico Rosberg, autore di una grande rimonta dopo essere partito dall’ultima fila sulla griglia di partenza. Fuori dalla top ten le due Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta e la Sauber dell’idolo di casa Kamui Kobayashi che, nonostante sia partito dalla settima posizione, non è riuscito nel suo Gran Premio ad ottenere un risultato soddisfacente. La Formula 1 non si ferma. In settimana il Grande Circus si trasferirà dal Giappone alla vicina Corea, domenica si farà tappa a Yeongam dove andrà in scena il secondo GP coreano della storia della F1.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1h30:53.427
    2.   ALONSO FERRARI +1.160
    3.   VETTEL RED BULL RENAULT +2.006
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT +8.071
    5.   HAMILTON McLAREN MERCEDES +24.268
    6.   SCHUMACHER MERCEDES +27.120
    7.   MASSA FERRARI +28.240
    8.   PEREZ SAUBER FERRARI +39.377
    9.   PETROV RENAULT +42.607
    10.   ROSBERG MERCEDES +44.322
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +54.447
    12.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:02.326
    13.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1:03.705
    14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1:04.194
    15.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1:06.623
    16.   SENNA RENAULT +1:12.628
    17.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1:14.191
    18.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT +1:27.284
    19.   TRULLI LOTUS RENAULT +1:36.140
    20.   GLOCK VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    21.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    22.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +2 GIRI
    23.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH +3 GIRI
    24.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI RIT
  • Vettel in pole a Suzuka, seguono le McLaren

    Vettel in pole a Suzuka, seguono le McLaren

    Sebastian Vettel ha conquistato la pole position anche a Suzuka dove domani, quando saranno le 8 del mattino in Italia, scatterà il Gran Premio del Giappone, quint’ultima prova del Mondiale 2011 di Formula 1.

    Sebastian Vettel | © JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images
    Per il tedesco si tratta della 12esima pole stagionale e della 27esima in carriera scavalcando Mika Hakkinen, fermo a quota 26; inoltre si lascia dietro lo stesso pilota finlandese e Michael Schumacher nella classifica dei piloti che hanno ottenuto più pole position nell’arco di una sola stagione (11) mettendo nel mirino Alain Prost e Ayrton Senna ad una sola pole position di distanza e Nigel Mansell che detiene lo speciale record di 14 pole position conquistate nella stagione 1992. Questa volta Vettel se l’è dovuta sudare più del previsto: il campione del mondo in carica è riuscito a strapparla ai piloti McLaren solo all’ultimo tentativo, un giro praticamente al limite prendendosi anche qualche rischio fermando il cronometro sull’1:30.466. In prima fila con lui partirà Jenson Button, che avrebbe voluto festeggiare il rinnovo del contratto con la scuderia di Woking con una pole sfuggitagli per soli 9 millesimi. Subito dietro l’altra Freccia d’Argento di Lewis Hamilton a 1 decimo e mezzo da Vettel, l’inglese che aveva firmato il miglior giro al primo tentativo disponibile, ha commesso un errore nel secondo che lo ha costretto ad abortire così il suo ultimo tentativo, chiude la seconda fila Felipe Massa (+0.338) che finalmente è riuscito a stare davanti al compagno di squadra Fernando Alonso, una rarità in questa stagione. Alonso, che domani partirà quinto, ha gettato alle ortiche il primo tentativo lanciato per un dritto alla Spoon. I tifosi ferraristi auspicano un’altra delle sue meravigliose partenze anche perchè c’è in ballo il secondo posto nel Mondiale. Sesto tempo per Mark Webber a quasi 7 decimi dal compagno di team chiudono la top ten senza neanche effettuare un giro cronometrato Michael Schumacher, le due Renault di Vitaly Petrov e Bruno Senna e la Sauber dell’idolo di casa Kamui Kobayashi. Sfortuna Nico Rosberg che partirà dall’ultima fila per un guasto idraulico sulla sua Mercedes che non gli ha consentito di prendere parte alle qualifiche. Domani a Vettel basterà un solo punto per laurearsi campione del mondo per la seconda volta, un traguardo strepitoso se si considera che potrebbe avvenire con 4 gare d’anticipo. Sembra di essere ritornati indietro nel tempo all’era del dominio di Schumacher con la Ferrari.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 1:30.466
    2.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1:30.475 +0.009
    3.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1:30.617 +0.151
    4.   MASSA FERRARI 1:30.804 +0.338
    5.   ALONSO FERRARI 1:30.886 +0.420
    6.   WEBBER RED BULL RENAULT 1:31.156 +0.690
    7.   SCHUMACHER MERCEDES NO TIME
    8.   SENNA RENAULT NO TIME
    9.   PETROV RENAULT NO TIME
    10.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI NO TIME
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES Q2
    12.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES Q2
    13.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH Q2
    14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH Q2
    15.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI Q2
    16.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    17.   PEREZ SAUBER FERRARI Q2
    18.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT Q1
    19.   TRULLI LOTUS RENAULT Q1
    20.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH Q1
    21.   GLOCK VIRGIN COSWORTH Q1
    22.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH Q1
    23.   ROSBERG MERCEDES Q1
    24.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH Q1
  • Button domina le libere a Suzuka

    Button domina le libere a Suzuka

    Nelle prove libere del venerdì valide per il Gran Premio del Giappone, Jenson Button è stato il più veloce in entrambe le sessioni. Il pilota inglese della McLaren, fresco di rinnovo contrattuale, al mattino ha ottenuto un 1:33.634 precedendo di soli 91 millesimi il compagno di team Lewis Hamilton e di quasi 4 decimi Sebastian Vettel, che qui a Suzuka può conquistare il suo secondo titolo Mondiale, rimasto vittima di un fuori pista danneggiando contro le barriere l’ala anteriore della sua Red Bull.

    Jenson Button | © TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images
    Quarto tempo per Fernando Alonso che ha concluso il primo turno di libere con un tempo di 1:34.372 seguito da Mark Webber e dall’altra Ferrari di Felipe Massa. Ottime le prestazioni della Toro Rosso, Jaime Alguersuari e Sebastien Buemi si classificano rispettivamente sesto e ottavo. Nelle libere pomeridiane Button si ripete abbassando notevolmente il tempo fatto durante la mattina, di ben un secondo e 6 decimi. L’inglese ferma il cronometro sull’1:31.901 dimostrandosi già in forma per qualifica e gara. Migliora anche Alonso che conclude con il secondo miglior tempo di tutta la giornata (1:32.075) mentre Vettel si riconferma con il terzo tempo ma vicinissimo al ferrarista e staccato di soli 2 centesimi. Seguono Webber e Massa mentre Hamilton, nella seconda sessione, è stato più lento anche delle due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg chiudendo con l’ottavo tempo a un secondo e tre decimi dal compagno di scuderia. Qui a Suzuka Sebastian Vettel ha l’opportunità di laurearsi campione per la seconda volta dopo il successo all’ultima gara dello scorso anno. Il tedesco, che ha a disposizione “5 match ball” deve fare solo 1 punto da qui fino al termine della stagione. Sarebbe un’impresa titanica non farlo. Domani, le 7 del mattino in Italia e le 14 ora locale, le qualifiche del Gran Premio del Giappone precedute poche ore prima dalla terza e ultima sessione di prove libere.

  • Massa-Hamilton, ancora nessun chiarimento

    Massa-Hamilton, ancora nessun chiarimento

    La controversia che vede protagonisti Felipe Massa e Lewis Hamilton va avanti. Il brasiliano, dopo la sfuriata di Singapore, ha chiesto un chiarimento con il collega volendo, alla vigilia del Gran Premio del Giappone, spegnere le polemiche che si stanno trascinando da un pezzo senza però trovare la controparte disponibile, almeno per il momento, al “dialogo”: “L’audio di Smedley? Si ho sentito ma non m’interessa, di questa storia non mi va di parlare” ha risposto Hamilton a chi gli domandava sull’accaduto. Per intendere meglio la vicenda però dovremmo riavvolgere indietro un pò il nastro e ripartire dal contatto di Marina Bay.

    © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images
    Siamo al 12esimo giro della gara ed Hamilton, rimasto indietro alla partenza, si è appena sbarazzato delle due Mercedes di Schumacher e Rosberg mettendo nel mirino Massa. Tutti si apprestano ad assistere all’ennesima rimonta del pilota inglese e invece alla curva 9 i due arrivano al contatto, o meglio, Hamilton tampona Massa causando la rottura del proprio alettone anteriore e la foratura della ruota posteriore della Ferrari del brasiliano. Risultato: entrambi costretti ai box e gara rovinata, inoltre l’inglese si becca anche una penalità per l’incidente provocato. La responsabilità addebitata all’inglese dai commissari di gara è indiscutibile e sacrosanta ma, come avevo spiegato in un precedente articolo, il contatto è stato fortuito e senza nessun tipo di cattiveria da parte di Lewis, accusato molte volte di essere irresponsabile, che aveva anche desistito dall’attacco sul brasiliano in quel punto della pista rientrando in traiettoria.   La gara poi è andata avanti, Hamilton ha acchiappato un quinto posto, nonostante il drive through, mentre il ferrarista è arrivato nono. Tutto tranquillo, fino a quando Felipe non decide di andargliene a dire quattro al “nemico” mentre questi concedeva un’intervista alla BBC con tanto di pollice all’insù sarcastico da parte del brasiliano e pacche sulla spalla dell’inglese poco amichevoli. “Non usa il cervello” aveva tuonato ai microfoni Felipe infastidito dalle continue manovre al limite del collega. Vecchie ruggini che risalgono al Gran Premio di Montecarlo, quando Hamilton con una manovra, questa sì azzardata, alla Loews rovinò irrimediabilmente la Ferrari di Massa e poi proseguite con scaramucce per tutto l’arco della stagione. Poi più niente fino all’altro ieri quando il buon Massa aveva ricevuto la “santa illuminazione” e si era convertito alla “religione del perdono sempre e comunque”, porgendo l’altra guancia all’inglese e cercando di seppellire l’ascia di guerra: “Basta polemiche inutili, sono sicuro che con Lewis avremo modo di chiarirci e mettere una pietra sopra su tutta questa storia, com’è giusto che sia fra due piloti. Quello che succede in pista deve rimanere lì” (ma proprio tu lo dici Felipe? ndr). Ma il tutto avviene dopo, e sottolineo dopo, la pubblicazione di un video da parte del sito ufficiale della Formula 1 nel quale si sente l’ingegnere di pista di Felipe, Rob Smedley, riferirgli testuali parole: “Hold Hamilton as much as we can. Destroy his race as much as we can. C’mon boy” che, tradotto nella nostra lingua, viene così “Teniamo Hamilton più che possiamo. Distruggiamogli la corsa più che possiamo, andiamo, ragazzo!“. Tutto questo, ironia della sorte, al giro 11 della gara proprio poche curve prima del “fattaccio”. Frasi che hanno suscitato clamore in Inghilterra, ma non solo, e imbarazzo all’interno del team del Cavallino Rampante che ha cercato di smorzare il tutto: “Rob si è lasciato prendere dalla foga del momento e ha usato una parola (‘destroy’) non certamente felice ma comunque priva di qualsiasi intento malizioso. Nulla quindi a che vedere con il contatto avvenuto fra lo stesso Felipe e Lewis“. Chiariamo una cosa: nessuno vuole capovolgere la realtà dei fatti, la dinamica dell’incidente è chiara, ma quel “distruggi la sua gara“, da un lato comprensibile per via dell’agonismo e dell’adrenalina che fornisce questo sport in determinati momenti, ad alcuni è risultato un pò “forte” ed inappropriato visto che può essere interpretato in diversi modi. Se prima Hamilton aveva dovuto subire un duro processo mediatico ora sono in molti ad aver cambiato parere: la sua posizione, alla luce dei nuovi fatti, si è ammorbidita ma non perchè la responsabilità dell’accaduto non sia più sua ma perchè Massa, su incitamento del suo ingegnere di pista, era pronto a rendersi protagonista, anche se siamo solo nel campo delle ipotesi, di un comportameneto antisportivo. Ma come? Proprio Massa che denunciava a destra e a manca le manovre pericolose di Lewis era pronto a rovinare la gara del collega un attimo prima che questi l’avrebbe rovinata per davvero a lui qualche secondo più tardi ma con la fondamentale differenza che nel primo caso sarebbe stato fatto intenzionalmente nel secondo invece non è avvenuto di proposito ma è stato solo un normale incidente di gara? Un pò come dire “Il bue che da del cornuto all’asino”, non ti pare Felipe? E’ chiaro il perchè della marcia indietro del brasiliano, che soltanto ora, dopo la pubblicazione del video, cerca di spegnere le polemiche con Hamilton. Lui si difende: “Che devo dire se dovessimo aprire le comunicazioni radio di tutta la F.1 ne sentiremmo tante di cose strane. A parte il fatto che non mi ricordavo proprio di quanto aveva detto, Rob stava semplicemente cercando di incoraggiarmi, di spingermi usando quell’espressione. Penso che non serva a niente adesso fare polemiche e tentare di collegare questo episodio con il successivo contatto con Hamilton: sono due fatti separati, che non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro. In ogni caso ribadisco che ho cercato di spiegarmi (?) con Lewis dopo la corsa, ma lui non ha voluto“. Caro Felipe di una cosa hai proprio ragione: che, a fatti avvenuti, non si può collegare la comunicazione radio con l’incidente perchè, ripeto, la responsabilità è pienamente di Hamilton. Ma se io avessi avuto un solo dubbio, uno solo, su quanto successo due domeniche fa, da leone, fuori dall’abitacolo, e padalino della giustizia saresti passato ad agnellino e grande ipocrita per quante volte hai predicato, giustamente, il rispetto delle regole.

  • F1, Button rinnova con la McLaren

    F1, Button rinnova con la McLaren

    La McLaren scaccia i recenti rumors che volevano Jenson Button in Ferrari a partire dal 2013 annunciando il prolungamento del contratto, in scadenza a fine 2012, con il pilota inglese. La scuderia di Woking non ha chiarito la durata del nuovo accordo precisando solo di averlo esteso per più anni.

    © Mark Thompson/Getty Images

    Il campione del mondo 2009 con la Brawn, resterà così ancora a lungo in McLaren che ora dovrà risolvere la questione legata a Lewis Hamilton, anche lui in scadenza nel 2012, nonostante Lewis abbia reagito con entusiasmo alla notizia del rinnovo di Button “è una grande notizia, Jenson ed io siamo ancora affamati e ambiziosi come sempre di vincere gare e Mondiali in futuro“. Con Button che in questa stagione si è rivelato più efficace del collega, dimostrando maggiore sangue freddo e una maggiore costanza di rendimento del compagno di squadra andato spesso in confusione, il team britannico potrebbe anche decidere di interrompere, alla fine della prossima stagione, il rapporto con l’ex bimbo prodigio, “allevato” proprio dalla McLaren, che strizza l’occhio a quella Red Bull che si appresta a vincere il suo secondo titolo mondiale con Sebastian Vettel. Un campanello d’allarme per la McLaren che non avrebbe mai voluto perdere entrambi i piloti e restare con un palmo di naso.   Button, che si trova al secondo posto in classifica piloti, il primo dei “mortali”, e che in McLaren ha vinto 4 Gran Premi di cui 2 quest’anno (Canada e Ungheria), si è dichiarato entusiasta per aver avuto la possibilità di continuare a gareggiare al volante della Freccia d’Argento:

    Non mi sono mai sentito così a casa come alla McLaren. Con questa squadra ho conquistato quattro vittorie fra le più belle della mia carriera, sono attualmente secondo nel Mondiale e sento di non avere mai guidato meglio di così. Sono risultati che si possono raggiungere solo con l’adeguato livello di supporto e sono fermamente convinto che la passione e la volontà di vincere siano più forti nella McLaren che in qualsiasi altra squadra Non ho mai nascosto di voler continuare a vincere gare e Mondiali e sono sicuro che questo sia il posto giusto per raggiungere questi obiettivi. Alla McLaren sappiamo come si vince.

  • F1, le pagelle del GP di Singapore. Vettel 10 e lode

    F1, le pagelle del GP di Singapore. Vettel 10 e lode

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Singapore 2011 Vettel 10 e lode: quanti ne avrà presi quest’anno di 10 e lode? E’ il trionfatore dell’anno, ha i numeri dalla sua parte: 9 vittorie, 11 pole position e 13 podi in stagione (in pratica sempre, non è salito sul podio solo al Nurburgring). Sfiora il Grand Chelem (pole, vittoria, giro veloce e in testa dall’inizio alla fine) che solo i grandi campioni sono riusciti a fare, non ottenuto a causa del giro più veloce che gli strappa Button nel finale. Cosa chiedere di più ad un ragazzo che a 24 anni si appresta già a vincere (ha praticamente vinto) il suo secondo titolo Mondiale? Per caso vi ricorda qualcuno? (con un anno di differenza…).

    © PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images
    Button 10: la sua seconda parte di stagione è semplicemente da incorniciare, sta scalzando piano piano e zitto zitto Hamilton dal ruolo di prima guida. Anche oggi una gara stupenda, mai un errore, sempre concentrato al 100% dall’inizio alla fine, non una sbavatura. Arriva secondo, magra consolazione il giro più veloce della gara. Webber 7: il punto in più gli vale per il sorpasso deciso su Alonso e per aver vinto alla fine il duello con lo spagnolo. Ma con quel razzo di macchina che ti ritrovi non puoi giungere al traguardo con mezzo minuto di ritardo dal tuo compagno di squadra che guida una vettura al pari (quasi) della tua. Alonso 8: il massimo raggiungibile per uno dei protagonisti del crash-gate del 2008, il podio sarebbe stato come una vittoria. La Ferrari quest’anno soffre troppo le coperture Pirelli, impiega troppo tempo tempo a portarle in temperatura ma allo stesso tempo le usura prima degli altri. Ora biosgnerà lottare per la piazza d’onore nella classifica iridata visto che il Mondiale ormai è saldamente nelle mani di Vettel. Hamilton 3: la rimonta dalla 20esima posizione fino alla quinta è stupenda ma il voto è attribuito unicamente per l’errore, solo uno dei tanti che ne hanno pregiudicato il rendimento durante la stagione nel tamponamento, in occasione del contatto con Massa che ha rovinato la sua gara e quella del brasiliano. Dottor Jekyll e Mr Hyde. Massa 5: parte bene e tiene il passo di Alonso e Webber che lo precedono fin quando Hamilton non lo tampona da dietro. Gara rovinata, ok, ma Lewis con una penalità da scontare in più è riuscito a dargli quasi 40 secondi, ciò vuol dire che qualcosa in Felipe non va. Sarà che spesso fa a sportellate con Hamilton, sarà che soffre tanto un compagno di squadra carismatico, veloce e completo come Alonso ma il brasilaino non si è ancora dimostrato all’altezza della Ferrari. Red Bull 9: la RB7 entrerà sicuramente nella leggenda come una delle vetture più vincenti della storia della Formula 1. La creatura di Adrian Newey è la perfezione nelle mani di Vettel, il binomio è destinato a vincere per tanto altro tempo. Di Resta 8: che gara per lo scozzese che fa il suo miglior piazzamento stagionale (e in carriera dal momento che è al suo primo anno in F1) chiudendo in sesta posizione in un Gran Premio difficile come quello di Singapore, con tante curve e muretti che non lasciano scampo. Da tenere d’occhio il ragazzo… Force India 8: week-end migliore non poteva sperare. La scuderia indiana torna a casa da Singapore con un sesto (Di Resta) e ottavo posto (Sutil). Sempre in crescita costante dopo aver patito un pò di crisi all’inizio della stagione. Perez 7: decimo posto e altro punto portato a casa con personalità. Cresce bene il talento messicano alla sua prima avventura in F1. Renault 4: week-end pessimo per la scuderia anglo-francese. Singapore si rivela un incubo sul circuito che solo 3 anni fa ci fu il famoso crash-gate, l’incidente pilotato dal muretto dell’allora seconda guida Nelsinho Piquet per favorire l’entrata della safety car in pista ed avvantaggiare Alonso che vinse nonostante la Renault di allora era tutt’altro che competitiva. Solo un 15esimo e 17esimo posto per Bruno Senna e Vitaly Petrov.

  • Massa furioso con Hamilton: “Non usa il cervello”. Video

    Massa furioso con Hamilton: “Non usa il cervello”. Video

    Felipe Massa non ci sta ed attacca nuovamente Lewis Hamilton per le sue manovre azzardate che in più di un’occasione hanno penalizzato lui e suoi colleghi. Anche oggi durante il Gran Premio di Singapore vinto da Sebastian Vettel, il pilota brasiliano della Ferrari si è lamentato del comportamento dell’inglese in occasione dell’incidente nei primi giri di corsa: “Ancora una volta Hamilton ha dimostrato di non saper proprio usare la testa. Anche in qualifica ha rischiato di fare un incidente e nonostante le penalità, nonostante i richiami Lewis non vuol proprio fermarsi a riflettere. Non capisce. È importante continuare a condannare certi comportamenti, non ci si può comportare così in pista“.

    © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images
    Tutti sappiamo che il pilota anglo-caraibico ha uno stile di guida particolare, veloce, aggressivo e irruente nei sorpassi e spesso questa sua foga lo spinge a fare a “sportellate” con le altre vetture in pista con contatti più o meno significativi, alcune volte causando il ritiro dell’avversario e, il più delle volte, di sè stesso. Molti si dividono sulle responsabilità, chi considera le sue manovre lecite, lo adora e lo ringrazia per offrire sempre uno spettacolo che in Formula 1 mancava da troppi anni, chi invece vorrebbe togliergli la superlicenza per non farlo più prendere parte ad una gara. Premettendo che la colpa oggi è totalmente sua, non sembra che Hamilton nell’accaduto non “abbia usato la testa” come sostiene Massa. Non si vuole giustificarlo, la responsabilità dell’incidente è pienamente sua. Certo, commette un errore evidente ma nella manovra non si vede “cattiveria” e irruenza, caratteristiche tipiche dell’inglese con i quali spesso compie i sorpassi, e oltretutto la sua azione non resta impunita. Anzi Lewis, che cerca l’attacco su Massa, desiste dal suo intento proprio per evitare conseguenze e si riaccoda alla Ferrari ma fato vuole che la sua ala anteriore tocchi il posteriore della monoposto del ferrarista forandogli lo pneumatico e compromettendo la gara di entrambi. Quello di oggi è stato un normale contatto di gara non condannabile in quanto a “cattiveria”, che comunque è stato giustamente punito. [jwplayer config=”15s” mediaid=”97862″] Anche Hamilton ha subìto un tamponamento con la stessa dinamica a Spa nello scorso Gran Premio del Belgio da Kobayashi con conseguente ritiro del campione del mondo 2008 ma nè “la vittima” nè altri hanno sollevato il polverone che va ad alzare puntualmente Massa. Probabilmente il buon brasiliano si sente un pò bersaglio dell’inglese dal momento che il più delle volte è lui a subire le manovre azzardate (vedi Montecarlo di quest’anno) del pilota della McLaren ma oggi, con tutta la ragione che aveva comprensibilmente, ha sbroccato, ha contribuito ad alimentare anche quanto accaduto ieri in qualifica, un tantino troppo andando anche a dare una pacca un pò troppo energica al rivale mentre questi stava concedendo un’intervista alla BBC. Un gesto legato anche alla frustrazione per il fatto che nonostante il pit stop forzato di entrambi Massa è arrivato nono mentre Hamilton, che ha dovuto scontare anche la penalità, è transitato sotto la bandiera a scacchi quinto recuperando dalla 20esima posizione. L’azzardo, l’aggressività e l’irruenza fanno parte delle corse, poi sta ai piloti dosare queste abilità, c’è chi riesce a trovare la giusta alchimia e trarne vantaggio e chi invece no. E c’era qualcuno un tempo non troppo lontano, connazionale di Massa e che ora guarda le corse da lassù, che in quanto ad azzardo, aggressività ed irruenza era il maestro. Per saperne di più chiedere ad Alain Prost. Di seguito il video della pacca non proprio amichevole di Massa ad Hamilton. [jwplayer config=”120s” mediaid=”97864″]

  • F1, le classifiche dopo GP Singapore. Vettel ad 1 punto dal Mondiale

    F1, le classifiche dopo GP Singapore. Vettel ad 1 punto dal Mondiale

    Un solo punto serve a Sebastian Vettel per diventare campione del mondo con 5 gare d’anticipo lasciando agli avversari solo le briciole. Con la vittoria nel Gran Premio di Singapore il distacco dal secondo in classifica iridata Jenson Button è aumentato a 124. L’inglese della McLaren (secondo al traguardo) si giocherà poi insieme a Fernando Alonso, Mark Webber e Lewis Hamilton il titolo di vice campione del mondo.

    Stesso discorso in classifica costruttori dove alla Red Bull manca poco per bissare il successo della scorsa stagione. La scuderia austriaca può gestire 138 punti di vantaggio sulla McLaren che precede Ferrari e Mercedes.

    CLASSIFICA PILOTI

    Pos. Pilota Team Pt.
    1. VETTEL RED BULL RENAULT 309
    2. BUTTON McLAREN MERCEDES 185
    3. ALONSO FERRARI 184
    4. WEBBER RED BULL RENAULT 182
    5. HAMILTON McLAREN MERCEDES 168
    6. MASSA FERRARI 84
    7. ROSBERG MERCEDES 62
    8. SCHUMACHER MERCEDES 52
    9. PETROV RENAULT 34
    10. HEIDFELD RENAULT 34
    11. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 28
    12. KOBAYASHI SAUBER FERRARI 27
    13. DI RESTA
    FORCE INDIA MERCEDES 20
    14. ALGUERSUARI
    TORO ROSSO FERRARI 16
    15. BUEMI
    TORO ROSSO FERRARI 13
    16. PEREZ SAUBER FERRARI 9
    17. BARRICHELLO
    WILLIAMS COSWORTH 4
    18. SENNA
    RENAULT 2
    19. MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH 1
    20. TRULLI
    LOTUS RENAULT 0
    21. D’AMBROSIO
    VIRGIN COSWORTH 0
    22. DE LA ROSA
    SAUBER FERRARI 0
    23. LIUZZI
    HISPANIA COSWORTH 0
    24. KARTHIKEYAN
    HISPANIA COSWORTH 0
    25. KOVALAINEN
    WILLIAMS COSWORTH 0
    26. RICCIARDO
    HISPANIA COSWORTH 0
    27. CHANDHOK
    LOTUS RENAULT 0

    CLASSIFICA COSTRUTTORI

    Pos. Team Pt.
    1. RED BULL RENAULT 491
    2. McLAREN MERCEDES 353
    3. FERRARI 268
    4. MERCEDES 114
    5. RENAULT
    70
    6. FORCE INDIA MERCEDES
    48
    7. SAUBER FERRARI
    36
    8. TORO ROSSO FERRARI
    29
    9. WILLIAMS COSWORTH
    5
    10. VIRGIN COSWORTH
    0
    11. LOTUS RENAULT
    0
    12. HISPANIA COSWORTH
    0
  • F1, a Singapore la “nona sinfonia” di Vettel

    F1, a Singapore la “nona sinfonia” di Vettel

    Alzi la mano chi ha scommesso un solo euro sulla vittoria di Alonso, Button, Hamilton, Webber o chiunque altro. Sebastian Vettel è il dominatore incontrastato del Mondiale e lo dimostra ancora una volta vincendo anche il Gran Premio di Singapore, disputato in notturna nella cornice suggestiva del circuito di Marina Bay, mettendo in bacheca la sua nona vittoria stagionale (terza consecutiva) e la 19esima in carriera che lo porta ad un solo successo da Mika Hakkinen, due volte campione del mondo proprio come sta per diventarlo lui.

    © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images
    A cinque gare dal termine della stagione infatti solo Jenson Button, che conquista un ottimo secondo posto, è rimasto in corsa, si fa per dire, per il titolo Mondiale. Il pilota inglese della McLaren ha 124 punti da recuperare sul tedesco con 125 punti ancora in palio. In pratica a Vettel basterà conquistare un solo punto da qui fino alla fine della stagione per laurearsi campione del mondo e bissare il successo dello scorso anno. Il tedesco è stato praticamente perfetto per tutto il week-end con pole al sabato, vittoria e in testa per tutto il Gran Premio oggi. A rovinargli un possibile e meritato Grand Chelem Jenson Button che nelle battute finali, nel tentativo di recuperargli terreno, gli ha strappato il giro più veloce della gara. Sul podio anche l’altro pilota della Red Bull Mark Webber che vince il duello con Fernando Alonso con una Ferrari che ancora una volta è andata in difficoltà con le gomme. Per lo spagnolo, che ha combattuto e si è difeso finchè la sua vettura glielo ha permesso, “solo” un quarto posto. Alle sue spalle un confusionario e colpevole Lewis Hamilton che, nonostante la sua McLaren si sia dimostrata molto performante, si è estromesso da solo nella lotta per il podio danneggiando l’alettone anteriore della sua McLaren in seguito ad un contatto con la Ferrari di Felipe Massa che gli è costato il rientro ai box per sostituire l’ala e il giustissimo drive-through per aver rovinato la gara del brasiliano, costretto anche lui al pit stop per la foratura dello pneumatico posteriore destro dopo il tamponamento. E non è la prima volta che i due arrivano al contatto, Felipe infatti in questa stagione si era lamentato molto per la condotta di gara di Hamilton accusandolo di poter causare incidenti piuttosto seri. Nonostante sia scivolato nelle retrovie, Hamilton è riuscito alla fine comunque ha ottenere un quinto posto mentre Massa è giunto nono. Grande gara per Paul Di Resta che taglia il traguardo in sesta posizione ottenendo il suo miglior risultato stagionale al suo primo anno in Formula 1, la Force India lascia Singapore euforica anche per l’ottavo posto di Adrian Sutil. In mezzo alle due vetture indiane, Nico Rosberg. Mercedes che giunge al traguardo solo con il tedesco, Michael Schumacher infatti si è reso protagonista di un incidente spettacolare andando a tamponare Sergio Perez, che porta a casa un punto con il decimo posto, nel tentativo di sorpassarlo rischiando letteralmente di decollare. Fortunatamente nessuna conseguenza per il sette volte campione del mondo. Tra due settimane si vola in Giappone, a Suzuka Vettel, a meno di ritiri o altro, conquisterà quindi il suo secondo titolo Mondiale consecutivo. Manca solo l’aritmetica.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. VETTEL RED BULL 1h59:06.537
    2. BUTTON McLAREN MERCEDES +1.737
    3. WEBBER RED BULL +29.279
    4. ALONSO FERRARI +55.449
    5. HAMILTON McLAREN MERCEDES +1:07.766
    6. DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES 1:51.067
    7. ROSBERG MERCEDES +1 GIRO
    8. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1 GIRO
    9. MASSA FERRARI +1 GIRO
    10. PEREZ SAUBER FERRARI +1 GIRO
    11. MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    12. BUEMI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    13. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    14. KOBAYASHI SAUBER FERRARI +2 GIRI
    15. SENNA RENAULT +2 GIRI
    16. KOVALAINEN LOTUS RENAULT +2 GIRI
    17. PETROV RENAULT +2 GIRI
    18. D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    19. RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +4 GIRI
    20. LIUZZI HISPANIA COSWORTH +4 GIRI
    21. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI RIT
    22. SCHUMACHER MERCEDES RIT