Robert Kubica potrebbe tornare al volante di una Formula 1 nel 2012. Lo ha detto il medico che ha in cura il pilota polacco Roberto Ceccarelli a distanza di 8 mesi dal terribile incidente nel Rally di Andora lo scorso 6 febbraio in cui ha riportato diverse fratture alle gambe e alle braccia e rischiato l’amputazione dell’avambraccio destro:
Robert Kubica “Le lesioni erano talmente importanti che molti colleghi, specialisti, anche della Federazione, avevano escluso a priori un ritorno alla guida di Robert. Il quadro clinico va via via migliorando, anche grazie alla sua incredibile forza di volontà, e le possibilità di vederlo al volante di una F1 nella prossima stagione sono sempre più concrete anche se serviranno ancora alcuni mesi di esercizi specifici“.
La riabilitazione quindi procede bene e il pilota, che non solo ha rischiato la carriera ma anche la vita, ha dimostrato di possedere una notevole forza di volontà per ritornare quanto prima al suo lavoro recuperando, a quanto pare, quasi completamente la funzionalità della mano che ha rischiato di perdere. Dopo 76 giorni di ricovero all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, Robert aveva iniziato un lunghissimo programma di fisioterapia, qualche mese fa era stato anche fotografato per la prima volta dopo l’incidente all’entrata del centro riabilitativo sulle stampelle apparso comunque in buone condizioni. Ora le parole del medico che lo avvicinano sempre di più al suo desiderio di ritornare a correre in Formula 1, se con la Renault, che dall’anno prossimo cambierà denominazione a tutti gli effetti in Lotus Renault e che quest’anno lo ha sostituito prima con Nick Heidfeld e poi con il collaudatore Bruno Senna, scuderia con la quale è sotto contratto fino alla fine del 2012, o con un’altra vettura poco importa. Ricordiamo che Kubica era “promesso sposo” della Ferrari per il 2013. E chissà se il suo sogno di vestire la tuta rossa e mettersi al volante della vettura della scuderia di Maranello non si realizzi per davvero un giorno.
Nonostante il titolo iridato conquistao in Giappone una settimana fa, Sebastian Vettel non lascia neanche le briciole agli avversari vincendo il Gran Premio di Corea. Sul podio salgono Lewis Hamilton, finalmente tornato ai suoi livelli dopo il blackout delle ultime gare, e Mark Webber che ha tentato di tutto per sopravanzare l’inglese senza riuscirvi. Subito dopo alle loro spalle transitano Jenson Button e Fernando Alonso. Saranno questi quattro piloti, racchiusi in 22 punti, a contendersi il titolo di vice campione del mondo con Button attualmente leggermente favorito (secondo), Alonso terzo, Webber quarto ed Hamilton quinto.
La gara di Yeongam regala il secondo titolo costruttori della sua storia alla Red Bull che, così come Vettel, bissa il successo dello scorso anno. La McLaren ormai non può più nulla e potra gestire un vantaggio enorme di 108 punti sulla Ferrari per centrare il secondo posto nei costruttori che equivale a maggiori introiti.
Sono trascorsi 48 anni da quando un giovane pilota neozelandese di 26 anni ebbe il coraggio e l’intuizione di fondare una squadra tutta sua con il sogno un giorno di mettersi al volante della sua creatura e di guidarla personalmente in Formula 1. Era il 1963 e Bruce McLaren, allora pilota della Cooper, fondò la Bruce McLaren Motor Racing Ltd iniziando così anche la carriera di costruttore di vetture sportive facendo esordire la sua vettura nelle serie CanAm. McLaren 700 GP | Facebook McLaren Soltanto 3 anni più tardi, nel 1966, realizzò il suo sogno facendo l’esordio in Formula 1 al volante di una vettura che portava il suo nome nel Gran Premio di Montecarlo tra le strette e insidiose curve del circuito del Principato di Monaco: per Bruce però l’esordio non fu felice perchè fu costretto al ritiro dopo appena 9 giri per una perdita d’olio sulla sua M2B. La prima soddisfazione, dopo quelle con la Cooper con la quale vinse 3 corse, però non tardò ad arrivare perchè in quello stesso anno durante il GP “di casa” in Gran Bretagna a Brands Hatch, Bruce si piazzò sesto regalando il primo punto iridato alla sua “neonata”. Per la prima vittoria dovette aspettare altri due anni, a Spa durante il GP del Belgio, per quella che poi fu soltanto la prima di una lunga serie. Purtroppo il povero Bruce non potè godersi a lungo il frutto del suo lavoro perchè due anni più tardi, nel 1970, perì in un incidente mentre stava provando la nuova M8D sul circuito di Goodwood. Da lì a poco quella vettura sarebbe diventata una delle scuderie più vincenti della Formula 1 annoverando tra le proprie fila piloti del calibro di Emerson Fittipaldi, James Hunt, Niki Lauda, Alain Prost, Ayrton Senna, Nigel Mansell (anche se per qualche GP), Mika Hakkinen, David Coulthard per arrivare fino ai più recenti Kimi Raikkonen, Lewis Hamilton e Jenson Button. In totale 174 vittorie, 146 pole position, 149 giri veloci in gara che sono valsi 12 titoli piloti, dietro solo alla Ferrari (15), e 8 titoli costruttori, terza dietro alla scuderia di Maranello (16) e Williams (9). Il primo titolo giunse nel 1974 grazie all’esperienza di Emerson Fittipaldi, già campione del mondo due anni prima con la Lotus, gli anni più belli furono quelli degli epici scontri interni tra il Professore Alain Prost e The Magic Ayrton Senna che, da compagni di squadra, fruttarono alla McLaren in sole due stagioni 25 vittorie, 28 pole position e 4 titoli Mondiali (2 piloti e 2 costruttori) monopolizzando le stagioni ’88 e ’89 nonostante gli “scontri” in pista. Da ricordare anche l’era Hakkinen, con il primo Schumacher in Ferrari come rivale, che vinse due degli ultimi titoli piloti per la scuderia di Woking prima dell’ultimo datato 2008 e che porta la firma di Lewis Hamilton, trionfo rocambolesco con sorpasso decisivo per il titolo nelle curve finali su Timo Glock sulla pista di San Paolo e vinto ai danni del padrone di casa Felipe Massa dopo che lo stesso inglese l’anno precedente, alla sua stagione d’esordio in Formula 1, gettò al vento il Mondiale perdendolo in favore di Kimi Raikkonen, nel frattempo passato in Ferrari, dilapidando un vantaggio di 16 punti con sole due gare al termine della stagione (l’assegnazione dei punteggi prevedeva ancora 10 punti al primo classificato) nei confronti del finlandese. Quella di domenica in Corea sarà la gara numero 700 per l’eterna rivale della Ferrari, la scuderia di Woking taglierà questo grande e prestigioso traguardo (seconda solo al Cavallino Rampante per numero di Gran Premi) cercando di festeggiarlo nel migliore dei modi. E come se non con una vittoria? Sarebbe però ancor più bello farlo con una doppietta Vettel e Red Bull permettendo….