Categoria: Formula 1

  • Raikkonen torna in F1, ufficiale accordo con la Lotus Renault

    Raikkonen torna in F1, ufficiale accordo con la Lotus Renault

    Il Mondiale 2011 è appena finito da due giorni con la vittoria di Mark Webber in Brasile ma il mercato piloti è già entrato nel vivo. Il primo colpo – e che colpo – lo ha messo a segno la Lotus Renault che di recente ha vinto il contenzioso con la Lotus del malese Tony Fernandes per l’uso esclusivo dello storico marchio britannico con Renault che rimarrà nel team solo come fornitore motoristico della scuderia: si tratta di Kimi Raikkonen.

    Kimi Raikkonen | © Streeter Lecka/Getty Images

    La scuderia capeggiata da Eric Boullier ha infatti reso noto di aver ingaggiato per le prossime due stagioni fino alla fine del 2013 il pilota finlandese ex McLaren e Ferrari che torna così in Formula 1 a due anni di distanza quando, al termine del contratto con la Ferrari, aveva preferito dedicarsi ad una sua grande passione, il Rally, partecipando al campionato del mondo WRC però con scarsi risultati, anzichè gareggiare con un team che non gli avrebbe potuto garantire di lottare per le posizioni di vertice.
    Raikkonen, dopo essere stato per diverso tempo in trattativa con la Williams per prendere il posto presumibilmente di Rubens Barrichello, ha preferito firmare con la scuderia di Enstone un biennale per rilanciarsi e rilanciare la scuderia anglo-francese in F1 nonostante lo scorso anno vi erano stati dei veleni dopo una presunta trattativa tra il pilota finlandese, che accusava il team di essersi fatto pubblicità con il suo nome, ed il team principal Boullier, che invece sosteneva di essere stato contattato dal manager di Kimi, Steve Robertson, che aveva offerto il suo assistito voglioso di rientrare in Formula 1 dopo l’anno sabbatico.

    Il tutto arriva dopo il “divorzio annunciato” tra Robert Kubica e la Lotus Renault che, dopo le belle parole spese e la vicinanza, almeno a parole, dimostrata verso il pilota polacco in tutti questi mesi di riabilitazione dopo l’incidente nel Rally di Andora dello scorso mese di febbraio che poteva causare conseguenze ben peggiori e drammatiche, gli è stato dato il “benservito” dopo la decisione di Robert di non prendere parte almeno alla prima parte del Mondiale 2012 con Boullier che aveva tuonato “Noi non alleniamo i nostri piloti per altri team” alludendo al fatto di un possibile ingaggio, tempo fa dato per scontato prima che avesse l’incidente, di Kubica in Ferrari a partire dal 2013 al posto di Felipe Massa.

    Intanto Raikkonen ha già rilasciato la sua prima dichiarazione dicendosi entusiasta del fatto di poter ritornare nel suo “mondo”:

    Sono felice di tornare in Formula 1 dopo due anni di pausa e sono grato alla Lotus Renault per avermi offerto questa opportunità. E’ stata una scelta facile, perchè sono veramente rimasto sorpreso dalla grande ambizione che regna all’interno del team. Ora però so che mi aspetta un compito importante perchè devo lavorare duramente per riportarlo nella parte che conta della griglia di partenza“.

    Un grande ritorno quello per Iceman che in Formula 1 conta attualmente 18 vittorie, 16 pole position, 35 giri veloci, 62 podi in 157 Gran Premi disputati al volante di Sauber, McLaren e Ferrari.
    Ora resta da capire quale pilota vorrà affiancare la scuderia anglo-francese al finnico, se confermare ancora una volta il russo Vitaly Petrov o Bruno Senna, il nipote di Ayrton, che da quando è stato promosso dal team da collaudatore a pilota titolare ha fatto vedere buone cose terminando spesso davanti al suo compagno di squadra.

    Inoltre l’anno prossimo Raikkonen porterà a 6 il numero dei campioni del mondo che parteciperanno alla stessa edizione di un Mondiale di F1: oltre a sè stesso (campione del mondo nel 2007 con la Ferrari), ci saranno infatti Michael Schumacher, Sebastian Vettel, Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Jenson Button per un totale di 13 titoli iridati in pista, un numero mai visto prima. Bentornato Kimi!

  • F1, le pagelle del GP del Brasile

    F1, le pagelle del GP del Brasile

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio del Brasile 2011.

    Vettel e Webber | © Mark Thompson/Getty Images

    Webber 9: sfata il tabù vittoria in questa stagione, dei primi 5 piloti in classifica mondiale infatti Mark era l’unico rimasto ancora a secco di successi. L’australiano fa una grande qualifica il sabato arrivando vicino al tempo strepitoso stabilito dal poleman dei record Sebastian Vettel, poi in gara finalmente azzecca la partenza – quest’anno è stato il pilota dei top team che ha perso più posizioni allo spegnimento del semaforo rosso – mantenendo la sua seconda posizione e riuscendo a non farsi staccare troppo dal compagno di scuderia che imprime un ritmo forsennato al GP. Poi il “giallo” del problema al cambio di Vettel con il tedesco che gli agevola il sorpasso regalandogli letteralmente la vittoria. Gioco di scuderia, tra l’altro consentito come da regolamento e reinserito in seguito a quanto successo in Germania lo scorso anno tra Massa che lasciò campo libero ad Alonso, per tentare di acciuffare anche la seconda posizione nel Mondiale sperando in un passo falso di Button o reale problema sulla vettura di Vettel svanito “come per magia” subito dopo l’avvicendamento in testa alla gara?

    Vettel 9: è entrato nella storia della Formula 1 per un’altra statistica oltre che per quelle già conquistate, aver battuto il precedente record di pole ottenute in una sola stagione detenuto da Nigel Mansell (14) che resisteva dal lontano 1992 piazzando la 15esima pole position così come se niente fosse. In gara fa il suo solito dovere comandando il gruppo fino a quando non gli viene riferito dai box di avere un problema al cambio. A quel punto alza il piede dall’acceleratore per evitare una rottura della parte meccanica della vettura facilitando il sorpasso di Webber, per poi riprendere il suo ritmo di gara quando l’australiano ha già preso un cospicuo vantaggio e per difendersi dal ritorno di Button che in quel momento guadagnava un secondo al giro sul tedesco.

    Red Bull 10: si è dimostrata ancora una volta la vettura più forte e completa della Formula 1, chiudendo la stagione con una bella doppietta e con la 12esima vittoria su 19 GP. La RB7 si è meritata l’esposizione nel museo delle vetture che hanno fatto la storia della F1. Inarrivabile, solo la McLaren sporadicamente è riuscita a competere con la “Lattina Volante”.

    Button 8: la partenza non è delle migliori ma, come ha dimostrato nell’arco della stagione, la sua forza è nella costanza che ha durante tutto il GP e nel cambiare strategia senza risentirne, anzi avvantaggiandosi, un calcolatore preciso. Si fa beffare da Alonso poco prima del primo pit stop rifacendosi però nel finale quando su gomme dure ricambia il sorpasso sullo spagnolo staccandolo definitivamente e fregiandosi, magra consolazione, del titolo di vice campione del mondo.

    Alonso 8: scatta come una saetta al via mettendosi subito davanti ad Hamilton, poi lo spagnolo attacca Button compiendo un sorpasso da brividi all’esterno alla “Ferradura” e lanciandosi all’inseguimento delle due Red Bull che stavano progressivamente scappando via. Con le gomme morbide tiene bene il ritmo, poi quando passa a quelle dure per affrontare il terzo e ultimo stint inizia il solito calvario con Button che riesce a mangiargli tutto il vantaggio precedentemente accumulato, di sorpassarlo e di rifilargli anche quasi una decina di secondi. Incolpevole, si è dannato facendo miracoli per tutta la stagione ma non se la tua vettura, la Ferrari, non ti assiste è difficile competere con chi ti è superiore come Red Bull e McLaren.

    Massa 6: sperava almeno di poter salire sul podio in occasione della sua centesima gara con la Ferrari, celebrato nel Gran Premio di casa sul circuito di San Paolo. Il brasiliano invece si è dovuto accontentare della quinta posizione.

    Ferrari 4: con la chiusura della stagione 2011 i tifosi della Rossa potranno tirare finalmente un grosso sospiro di sollievo. Se non ci fosse stato Alonso a tirare avanti la “carretta” (ogni riferimento è puramente non casuale) la Ferrari avrebbe chiuso il Mondiale 2011 in maniera indecorosa. Lo spagnolo, tra mille difficoltà, ha portato in cascina una vittoria, in Gran Bretagna, e 9 podi al contrario di Massa che invece è riuscito collezionare come migliori piazzamenti solo diversi quinti posti, a dimostrazione della netta inferiorità della Ferrari in confronto a Red Bull e McLaren e delle grandi abilità al volante di Alonso. Rimandata.

    Hamilton 6.5: poco più della sufficienza per il vincitore del GP di Abu Dhabi che ha come alibi il problema al cambio – questo sì reale – che lo costringerà al ritiro al giro numero 37 mentre era in lotta con Massa. Nonostante questo però l’inglese non è sembrato veloce e performante come dovrebbe essere un pilota della sua caratura.

    Sutil 7.5: zitto zitto il tedesco della Force India ha lavorato duro dopo i problemi avuti ad inizio stagione (in pista e non) che rischiavano di fargli perdere il posto prima del tempo e ha portato a casa punti Mondiali pesanti, gli ultimi qui in Brasile, chiudendo il Mondiale al nono posto davanti ai piloti Renault. Ciliegina sulla torta si permette il lusso di mettersi dietro la più performante Mercedes di Nico Rosberg. Sarà sicuramente uno degli uomini mercato per il 2012.

    Barrichello 6.5: quella che si è conclusa oggi nella sua San Paolo potrebbe essere stata la sua ultima gara in Formula 1. Rubinho, che è il pilota con più Gran Premi sulle spalle in assoluto, è infatti in attesa di conoscere la decisione della Williams. Lui ha già espresso il desiderio di continuare a correre, vedremo se la scuderia inglese di Grove o un’altra glielo consentiranno. Parte male e dalle retrovie è costretto a risalire fino alla 14esima posizione. Speriamo di ritrovarlo ai nastri di partenza per la nuova stagione.

    Senna 7: sul circuito dove suo zio Ayrton era venerato come un dio ed esaltava come pochi la Torcida brasiliana, Bruno dimostra sia in qualifica che in gara di sapere il fatto suo ad Interlagos. Ma purtroppo un contatto con Schumacher, manco a farlo apposta alla “S” di Senna, nel quale viene ritenuto, con troppa severità, responsabile e punito dai commissari di gara con un drive through, gli rovina la gara arrivando 17esimo al traguardo. Fosse stato considerato come normale incidente di gara avrebbe potuto certamente portare a casa punti importanti.

  • F1, GP Brasile: vince Webber, doppietta Red Bull

    F1, GP Brasile: vince Webber, doppietta Red Bull

    Mark Webber archivia la stagione 2011 vincendo la 36esima edizione del GP del Brasile ultimo appuntamento del mondiale sul circuito di Interlagos. Il pilota australiano regala al team il 12esimo centro stagionale, agevolato anche da un presunto problema al cambio al compagno di squadra Sebastian Vettel che non ha potuto far altro che lasciarlo passare consegnandogli di fatto la prima vittoria in una stagione in cui ha mostrato poche luci e molte ombre.

    Mark Webber | © Paul Gilham/Getty Images

    La vittoria tuttavia non è stata sufficiente a consentirgli di superare Button nel mondiale ed ha cosi chiuso in terza posizione beffando per un solo punto lo spagnolo della Ferrari Fernando Alonso.
    Al grande Seb è toccato cosi il premio di consolazione, la seconda posizione, che, dopo il record di pole in una sola stagione ottenuto nella giornata di ieri, gli ha consentito di eguagliare un altro primato che persiste dal 2002, in coabitazione con il suo mentore Michael Schumacher: si tratta del maggior numero di podi conquistati in un campionato, risultato davvero fenomenale per una squadra e un pilota che continuando di questo passo potrebbero battere qualsiasi record.

    Dunque le prime due posizioni non sono mai state in discussione per tutta la gara, ma la vera lotta è stata alle spalle delle lattine volanti con Button e Alonso che si giocavano podio e seconda posizione nel mondiale. Sin dalla partenza lo spagnolo è sembrato pimpante e a suo agio e dopo aver superato in avvio Hamilton fa lo stesso con una manovra fenomenale alla Ferradura all’altra McLaren. Ma la competitività della Ferrari, come molto spesso è accaduto quest’anno e non solo, è terminata al momento dell’ultimo pit-stop, coincisa con l’obbligo di montare le gomme dure che hanno di molto calato le prestazioni della Rossa consentendo cosi Button di recuperare lo svantaggio per poi rendere il favore allo spagnolo superandolo sul rettilineo opposto a quello del traguardo grazie anche al DRS. Doppia beffa per Alonso, che, come detto già sopra, perde anche il terzo posto nel mondiale a favore di Webber, ma anche il giusto riconoscimento alla stagione di Jenson, che porta a casa tre vittorie, tante quante il suo compagno di squadra Hamilton ma premiato dalla maggiore costanza che gli ha permesso di arrivargli davanti nel mondiale, cosa che non era riuscita a nessun altro in passato nella stessa squadra.

    Capitolo Hamilton appunto. Oggi l’inglese è stato molto sfortunato, ha chiuso la sua stagione con un ritiro forzato a causa di problemi al cambio mentre si trovava a lottare per la quinta posizione ancora una volta con Felipe Massa. Il brasiliano ha cosi avuto il via libera dall’anglo-caraibico, arrivando cosi con relativa tranquillità al traguardo con la quinta piazza in tasca. Certo è che nel giorno del suo 100esimo GP in carriera, nella gara di casa oltretutto, ci si aspettava qualcosa di più dal brasiliano, ma la gara di oggi rispecchia pienamente l’andamento di tutto il mondiale, in cui non è riuscito a salire neanche per una volta sul podio. Servirà dimenticare in fretta questa stagione anche perchè per riportare la Ferrari ai massimi livelli c’è bisogno anche del suo aiuto.

    Bella gara ancora una volta della Force India che riesce a battere la Mercedes con Adrian Sutil (sesto) e Paul Di Resta (ottavo) che chiudono nella morsa Nico Rosberg. Chiudono la top-ten Kamui Kobayashi e Vitaly Petrov. Grazie al nono posto del giapponese la Sauber riesce ad arrivare davanti per tre punti alla Toro Rosso nella classifica finale, il che significa più introiti per la prossima stagione per la casa svizzera.
    Bruno Senna invece dopo le belle qualifiche di ieri non riesce a ripetere la prestazione in gara e chiude 17esimo con 2 giri di ritardo.
    Tra i veterani del circus Michael Schumacher non è riuscito ad andare oltre la 15esima posizione anche a causa di un contatto con Senna che ne ha causato la foratura di uno pneumatico e la conseguente perdita di un giro compiuto a velocità ridotta. Il brasiliano è stato poi penalizzato con un drive-throught, mentre l’idolo di casa Rubens Barrichello chiude con la 14esima posizione, e precede proprio l’ex compagno di squadra in Ferrari.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1.   WEBBER RED BULL RENAULT 1h32:17.434
    2.   VETTEL RED BULL RENAULT +16.983
    3.   BUTTON McLAREN MERCEDES +27.638
    4.   ALONSO FERRARI +35.048
    5.   MASSA FERRARI +1:06.733
    6.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1 GIRO
    7.   ROSBERG MERCEDES +1 GIRO
    8.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1 GIRO
    9.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1 GIRO
    10.   PETROV RENAULT +1 GIRO
    11.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    12.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    13.   PEREZ SAUBER FERRARI +1 GIRO
    14.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    15.   SCHUMACHER MERCEDES +1 GIRO
    16.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT +2 GIRI
    17.   SENNA RENAULT +2 GIRI
    18.   TRULLI LOTUS RENAULT +2 GIRI
    19.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +3 GIRI
    20.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +3 GIRI
    21.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH RIT
    22.   HAMILTON McLAREN MERCEDES RIT
    23.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH RIT
    24.   GLOCK VIRGIN COSWORTH RIT
  • F1, stratosferico Vettel in Brasile. Pole e record

    F1, stratosferico Vettel in Brasile. Pole e record

    Sebastian Vettel conquista anche l’ultima pole stagionale del GP del Brasile, sul circuito di Interlagos, pole che gli vale il record assoluto di pole position in una sola stagione stabilito da Nigel Mansell nel 1992, con ben 15 centri. Il campione tedesco già nel suo primo tentativo in Q3 fa capire agli avversari che la prima posizione è solo un affare suo rifilando con un 1:13.2 mezzo secondo al secondo classificato, ma è nel secondo tentativo che il tedesco tira fuori il coniglio dal cilindro completando un giro stratosferico in 1:11.918 che lo porta sotto il muro dell’1:12, neanche a dirlo unico pilota in grado di riuscirci. Il pilota della Red Bull  conquista cosi l’ultimo degli obiettivi di una stagione piena di soddisfazioni e che lo ha visto consacrarsi campione già con largo anticipo.

    Sebastian Vettel | © NELSON ALMEIDA/Getty Images

    Soddisfazione anche per la Red Bull che centra l’ennesima prima fila con la seconda posizione di Mark Webber, che ancora una volta dimostra di essere velocissimo in prova, ma dovrà dimostrare di non perdere di consistenza in gara, anche perchè la seconda posizione nel campionato del mondo è lontana ma ancora possibile.

    Seconda posizione che si trova nelle mani di Jenson Button e che domani partirà dalla seconda fila in terza posizione. L’inglese è distante tre decimi da Vettel ma domani gli basterà arrivare sul podio per essere sicuro del piazzamento d’onore nella classifica mondiale. L’altra McLaren di Lewis Hamilton chiude in quarta posizione, a oltre mezzo secondo dalla prima piazza, deludente prestazione considerando le buone prove libere della giornata di ieri. L’anglo-caraibico cercherà di correre più per il morale che per le proprie ambizioni poichè per la prima volta in carriera chiuderà alle spalle del compagno di team.

    Pronostici rispettati invece in Ferrari, dove quinta posizione si aspettavano e alla fine quinta posizione è arrivata. Sempre con il solito Fernando Alonso che limitai danni e che domani cercherà di correre una gara tutta d’attacco cercando di sfruttare ogni minimo errore degli avversari. Anche lo spagnolo è in lizza per la seconda posizione nel mondiale e l’impresa non è impossibile anche perchè la Ferrari (di Alonso) ha dimostrato di avere sempre un buon passo in gara, simile a quello della McLaren. Certo è che servirà l’aiuto di Felipe Massa, a cui l’aria di casa però proprio non ha fatto bene. Il brasiliano chiude soltanto in settima posizione a 1″ e 1 decimo di distacco preceduto anche dalla Mercedes di Nico Rosberg.

    Ottava posizione per la Force India di Adrian Sutil, che per la quarta volta consecutiva chiude fra i primi dieci ed è buona anche la qualifica dell’altro idolo di casa, nipote del più amato pilota brasiliano di sempre Ayrton, Bruno Senna che termina le sue qualifiche in nona posizione e ritorna nella top-ten che mancava dal GP del Giappone a Suzuka. Chiude la top-ten il vecchio leone Michael Schumacher, che dopo essere entrato nella Q3 proprio per una questione di centesimi, ha deciso di non scendere in pista nell’ultima qualifica e di risparmiare 2 set di gomme morbide per la gara. Schumi è sempre entrato nei migliori dieci del GP del Brasile.

  • Formula 1 Brasile Webber e Hamilton comandano le libere

    Formula 1 Brasile Webber e Hamilton comandano le libere

    Nelle prima giornata di prove libere del week-end brasiliano, ultimo appuntamento del Mondiale 2011 di Formula 1, Mark Webber è risultato il più veloce nel turno della mattina mentre in quello del pomeriggio a firmare la migliore prestazione è stato Lewis Hamilton abbassando di mezzo secondo il tempo dell’australiano della Red Bull.

    Per Webber 1:13.811 che gli ha permesso di precedere di un soffio le due McLaren Mercedes di Jenson Button, di soli 14 millesimi, e dell’anglo-caraibico vincitore ad Abu Dhabi, di un decimo e mezzo.

    Hamilton in Brasile | ©NELSON ALMEIDA/AFP/Getty Images

    Poi Sebastian Vettel, staccato di poco più di due decimi, e le due Ferrari di Felipe Massa, che domenica taglierà un importante traguardo festeggiando i 100 Gran Premi con la scuderia di Maranello proprio nel GP di casa, e Fernando Alonso attardate rispetto ai primi, rispettivamente di 6 e 7 decimi. Chiudono la top ten della prima sessione le due Force India del collaudatore Nico Hulkenberg e Paul Di Resta, chiuse tra la morsa delle due Mercedes di Michael Schumacher, settimo, e Nico Rosberg, decimo. Buona la prestazione di Rubens Barrichello per quello che potrebbe essere l’ultimo week-end della sua carriera. Il brasiliano, che ha terminato il primo turno di prove libere con il 13esimo tempo, rischia di ricevere il benservito dalla Williams proprio nella sua San Paolo per cedere il sedile e il volante a Kimi Raikkonen, intenzionato a rientrare in Formula 1 nel 2012.

    Nella libere 2 Hamilton ha fermato il crono sull’1:13.392 precedendo le due Red Bull del campione del mondo Vettel e Webber. Quarto tempo per Alonso che si è migliorato rispetto alla mattina, seguono Schumacher, Massa, Button e Rosberg. Quello che balza subito agli occhi sono i distacchi minimi tra il primo dall’ottavo, solo 4 decimi infatti separano Hamilton da Rosberg. Oltre ai 4 top team – McLaren, Red Bull, Ferrari e Mercedes, presenti nella top ten la Force India, Sutil nono e Di Resta decimo, che in quest’ultimo Gran Premio cercherà di strappare il quinto posto nel Mondiale costruttori alla Renault distante 15 punti e che ha chiuso immediatamente dietro con Vitaly Petrov e Bruno Senna.

  • Felipe Massa festeggia “in casa” i 100 GP con la Ferrari

    Felipe Massa festeggia “in casa” i 100 GP con la Ferrari

    Quella di domenica per Felipe Massa sarà una domenica particolare. Il pilota brasiliano infatti taglierà lo storico traguardo dei 100 Gran Premi con la Ferrari e a rendere il tutto più speciale è che lo farà sul circuito di casa a San Paolo dove in questo week-end si correrà il Gran Premio del Brasile, ultimo appuntamento del Mondiale 2011.

    Felipe Massa | © Paul Gilham/Getty Images

    Cento Gran Premi al volante della Rossa, sei lunghi anni, più un altro da collaudatore nel 2003, nel corso dei quali ha raccolto 11 vittorie, 15 pole position, 14 giri veloci e un titolo iridato accarezzato proprio nella sua San Paolo nel 2008 quando solo per pochi secondi è stato campione del mondo prima che Lewis Hamilton nelle ultime curve superò la Toyota di Timo Glock arrivando quinto e strappandogli dalle mani nel modo più brutale il Mondiale perso per un solo punto. Avrebbe potuto essere il giorno più bello della sua vita e invece si trasformò in una sorta di maledizione perchè l’incubo si materializzò poco più tardi, il 25 luglio del 2009 nel corso delle qualifiche del Gran Premio d’Ungheria, quando una molla staccatasi dalla vettura di Barrichello che lo precedeva lo centrò in pieno mentre viaggiava ad una velocità di poco superiore ai 200 km/h perforandogli la visiera del casco e provocandogli un taglio alla fronte, la frattura della zona sovraorbitale sinistra del cranio e una commozione cerebrale. Il pilota brasiliano fu costretto a saltare il resto della stagione per poi rientrare in quella successiva, nel 2010, ma le sue prestazioni non furono più all’altezza terminando sesto nella classifica mondiale andando incontro a due stagioni travagliate. Ancora peggio infatti ha fatto quest’anno nel corso del quale il pilota brasiliano non è riuscito mai a salire sul podio, podio che manca dal 24 ottobre 2010 quando arrivò terzo in Corea.

    Felipe Massa domenica con il 100esimo Gran Premio entrerà nella storia della Ferrari, attualmente è il terzo pilota ad avere disputato più gare in assoluto con la scuderia di Maranello. Solo due piloti prima di lui sono riusciti ad arrivare in tripla cifra, l’inarrivabile Michael Schumacher, con 180 GP, e il connazionale Rubens Barrichello che è lì a sole 3 Gran Premi di distanza, 102 contro i 99 di Felipe che spera di addolcire e rendere ancora più speciale tale traguardo facendo una buona prestazione per festeggiarlo sul podio davanti al proprio pubblico sul circuito dove ha già vinto per due volte, nel 2006 e nel 2008:

    Sarà un weekend molto importante per me, perché segnerà la fine della mia decima stagione in Formula 1, anche se non di Gran Premi, visto che nel 2003 feci il collaudatore per la Scuderia.Fortunatamente sono ancora giovane e il mio futuro nelle corse sarà ancora lungo ma dieci anni sono comunque un traguardo particolare nella carriera di un pilota. Inoltre, ci sono sei stagioni come titolare della Scuderia con cui disputerò il mio centesimo Gran Premio, il tutto nella mia corsa di casa. Sarà davvero speciale e sarebbe bello coronarlo con un bel risultato nella corsa di domenica pomeriggio“.

    Per Massa però, nonostante il traguardo imminente, il 2012 dovrà essere l’anno della svolta e della rinascita per guadagnarsi la riconferma in Ferrari anche per il 2013, come affermato nei giorni scorsi dal presidente della casa modenese Luca Cordero di Montezemolo che ha già messo in guardia il pilota.

    A questo punto non resta che fare i nostri migliori auguri a Felipe per i suoi 100 Gran Premi in Ferrari e che possa festeggiarli nel migliore dei modi.

  • F1, Kubica salta anche il Mondiale 2012: “Non sono pronto”

    F1, Kubica salta anche il Mondiale 2012: “Non sono pronto”

    Solo un mese fa scrivevamo dell’ipotesi molto concreta, secondo il dottor Roberto Ceccarelli che sta seguendo la riabilitazione del pilota polacco, del ritorno alle gare di Formula 1 di Robert Kubica e prendere parte al Mondiale 2012, un sogno quello di Robert inseguito sin dai primissimi giorni immediatamente successivi all’incidente dello scorso 6 febbraio mentre era impegnato con la sua auto nel Rally di Andora nel savonese.

    Robert Kubica | © JOHN THYS/AFP/Getty Images

    Oggi invece Robert ha annunciato, a malincuore, a distanza di 9 mesi da quel terribile incidente di dover rinunciare, almeno per il momento, al rientro in Formula 1 perchè non ancora pronto fisicamente e quindi costretto a saltare anche la stagione 2012.
    Nonostante il grande impegno e la sua forza di volontà, il pilota è giunto a questa difficile decisione non essendo riuscito ancora a recuperare al 100%, comprensibilmente, da quelle diverse gravi fratture alla gamba e nel resto del corpo e all’avambraccio destro rischiandone l’amputazione. Ciò non vuol dire però che Robert abbia smesso di inseguire il suo sogno, la riabilitazione procede bene e il desiderio in sè di rimettersi al volante di una F1 è ancora vivo:

    Anche se ho lavorato molto duramente in queste ultime settimane, sono giunto alla conclusione che non sono ancora certo di essere pronto per la stagione 2012. Questa è una decisione difficile da prendere, ma è la più ragionevole per me e per il team che ha la necessità di prepararsi per il prossimo anno.
    Il mio recupero è molto incoraggiante ma prima di rientrare voglio essere sicuro al 100% di aver completamente recuperato. Mi dispiace non aver potuto fornire più notizie su di me in questo periodo e ringrazio i miei amici dei media per aver capito che questo è stato il miglior modo per me di far fronte al periodo più difficile della mia vita“.

    La Lotus Renault resterà comunque vicina al suo pilota e, quando si sentirà pronto, gli verrà messa a disposizione una vettura per i test. Il team principal della scuderia anglo-francese Eric Boullier ha commentato così la decisione di Robert:

    Non poter avere Robert al via della stagione in Australia non è quello che auspicavamo ma ha preso una decisione molto matura, agendo nel migliore dei modi per tutelare gli interessi della squadra. Come team e come famiglia, noi rimaniamo al 100% con lui e lo aiuteremo il più possibile. Un programma composto da test al simulatore e in pista lo sta già aspettando.
    Robert farà un passo alla volta e tornerà nella sua auto quando sentirà che è il momento giusto per farlo. A nome di tutti i 520 membri del team, gli auguro una pronta guarigione“.

    Kubica ha anche un contratto da rinnovare con la Lotus Renault, il suo accordo attuale scade alla fine del 2012. Dopo l’incidente le quotazioni del “promesso sposo Ferrari” di vestire di rosso nel 2013 al posto di Felipe Massa sono scese in virtù di quanto accaduto. Vedremo se Robert riuscirà a realizzare i suoi due sogni, quello di tornare al suo lavoro in pista e guidare una F1 e farlo al volante di una Ferrari.

  • F1, GP Austin verrà cancellato dal calendario 2012

    F1, GP Austin verrà cancellato dal calendario 2012

    Nonostante dalla Commissione Formula 1 sia arrivato l’ok al calendario 2012 che prevede 20 appuntamenti stagionali, come voluto da Bernie Ecclestone, continua a regnare l’incertezza su quello che sarà il calendario definitivo per il prossimo Mondiale.

    Bernie Ecclestone | © SAEED KHAN/AFP/Getty Images

    Il Grande Circus infatti rischia di perdere 3 gare, quella del Bahrain per gli stessi motivi, l’instabilità politica nel paese del Golfo Persico, che hanno portato alla sua cancellazione in questa stagione, quella di Corea, tra l’altro si tratta di un nuovo impianto sorto appena due anni fa, per problemi economici da parte dell’organizzazione dell’evento che vorrebbe rinegoziare il contratto stipulato con Ecclestone dal momento che il bilancio è già in forte perdita dopo appena 12 mesi, e quello degli Stati Uniti, ad Austin, per mancanza di fondi.

    Ed è proprio quest’ultimo che nei prossimi giorni sarà ufficialmente cancellato dal calendario 2012 come ha affermato il padre padrone della Formula 1 Ecclestone: “Austin sarà cancellata dal programma di gara del prossimo anno“. L’ufficialità dovrebbe arrivare nei primi giorni di dicembre quando si riunirà il Consiglio Mondiale della FIA pertanto il Mondiale 2012 dovrebbe essere composto da un massimo di 19 appuntamenti ad un minimo di 17 se anche Bahrain e Corea dovessero saltare.

    I lavori di costruzione dell’impianto che avrebbe dovuto ospitare il Gran Premio degli Stati Uniti sono stati interrotti per il mancato finanziamento alla società organizzatrice dell’evento che avrebbe dovuto ricevere dallo stato del Texas i 25 milioni di euro necessari per l’iscrizione al Mondiale di F1, quindi a questo punto sembra impossibile rispettare i tempi di consegna del circuito di Austin e “tagliare il nastro” prima del prossimo 16 novembre 2012, data di inizio del week-end della corsa americana. Se ne riparlerà per il 2013 sempre che si riescano a trovare i fondi che consentano di riprendere i lavori.

  • Test Abu Dhabi, Bianchi secondo dietro Vergne

    Test Abu Dhabi, Bianchi secondo dietro Vergne

    Al termine della prima della tre giorni di test sul circuito di Abu Dhabi riservati esclusivamente ai giovani test driver delle scuderie di F1 che, per regolamento, non hanno disputato più di 2 Gran Premi di Formula 1, Jean-Eric Vergne è stato il più veloce della sessione al volante della Red Bull.

    Jules Bianchi | © Andrew Hone/Getty Images

    Il pilota francese ha preceduto il connazionale Jules Bianchi sulla Ferrari che ha accusato all’incirca un secondo di ritardo: 1:40.011 per Vergne, 1:40.960 il crono migliore del ferrarista impegnato in un lavoro specifico dedicato all’aerodinamica e in particolare all’ala anteriore montata sulla Rossa di Maranello.
    Terzo tempo per la Lotus Renault del canadese Robert Wickens, staccato di due secondi e due decimi dalla migliore prestazione di Vergne. Poi il pilota elvetico della Sauber Fabio Leimer il quale ha preceduto il collaudatore McLaren Gary Paffett che ha migliorato la prestazione dell’altro pilota impegnato con la scuderia di Woking Oliver Turvey.

    Da segnalare anche la buona sessione del test driver Force India Max Chilton, sesto, e di quello Williams, di nazionalità finlandese, Valtteri Bottas (settimo) nonostante abbia avuto un problema sulla sua vettura che non gli ha consentito di macinare gli stessi chilometri dei migliori. La Mercedes è scesa in pista con l’inglese Sam Bird che ha raccolto solo la nona posizione.

    Domani è prevista la seconda giornata di test sul circuito di Yas Marina che nell’ultimo week-end ha ospitato il Gran Premio di Abu Dhabi, penultimo appuntamento prima che cali il sipario sulla stagione 2011 di Formula 1. In pista ci saranno anche gli italiani Mirko Bortolotti, pilota in orbita Ferrari fino al 2009, che domani sarà al volante di una Williams, e il giovanissimo Kevin Ceccon sulla Toro Rosso e che con i suoi 18 anni e 1 mese diventerà il più giovane pilota a guidare una vettura di Formula 1 battendo il record detenuto da Sebastian Vettel che salì per la prima volta su una monoposto di F1 all’età di 18 anni e 2 mesi.

  • F1, le pagelle del GP di Abu Dhabi. Hamilton e Alonso leoni

    F1, le pagelle del GP di Abu Dhabi. Hamilton e Alonso leoni

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Abu Dhabi 2011.

    Lewis Hamilton | © DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images

    Hamilton 10: visibilmente imbronciato al termine delle qualifiche per aver perso per un soffio una pole position che sembrava già sua, a Luigino torna finalmente il sorriso in gara salendo sul gradino più alto del podio a distanza di quasi 4 mesi. Dopo aver vissuto un periodo negativo tra prestazioni altalenanti e problemi di natura personale, Lewis fa una gara a dir poco perfetta e condotta con una concentrazione tale da non fare neanche una sbavatura. Sempre preciso e veloce ingaggia un bel duello, a debita distanza, con Alonso a suon di giri veloci resistendo alla pressione del ferrarista tenendo i nervi saldi, cosa che di recente non riesce ad avere. Certo, Vettel gli spalanca le porte del successo andando ko alla seconda curva ma l’inglese ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per portare a casa la vittoria anche se Vettel fosse rimasto in gara. Chapeau.

    Alonso 10: tornato sul luogo del “suicidio Ferrari” della scorsa stagione dove un errore di valutazione degli ingegneri nella strategia gli aveva fatto perdere il Mondiale, si mette tutto alle spalle e parte come come un razzo guadagnando subito dopo poche curve la seconda posizione. Pensare che dovrebbe essere normale per uno come lui e per una scuderia gloriosa come la Ferrari puntare alla vittoria invece la vettura mostra ancora delle lacune aerodinamiche e delle difficoltà a mandare in temperatura gli pneumatici che costringono il pilota spagnolo a compiere una vera e propria impresa, l’ennesima della stagione, arrivando secondo ed arrendendosi solo ad un Hamilton irresistibile. E’ l’unico a tenere il passo dell’inglese. Chiunque al suo posto farebbe peggio.

    Button 8: sale sul gradino più basso del podio anche se il suo obiettivo principale era quello di arrivare davanti ad Alonso per aumentare il vantaggio e difendere il secondo posto in classifica piloti. Si fa infilare dallo spagnolo sul primo rettilineo dopo la partenza, poi gli salta il Kers e deve fare gara di contenimento su Webber, cosa che gli riesce alla grande.

    Webber 6: appena la sufficienza per l’australiano che alla partenza si fa beffare da Alonso concedendogli troppa strada e poi non riesce ad avere la meglio su un Button costretto a difendersi dai suoi attacchi senza poter utilizzare il Kers. Ok che la Red Bull nelle mani di Vettel è un’altra cosa, ma il quarto posto odierno non è sicuramente il risultato migliore che ci si aspettava. E’ lontano dalla forma strepitosa dello scorso anno.

    Massa 5.5: nei primi giri è pimpante tant’è che resta agganciato al treno guidato da Button e Webber per diversi giri; poi però il brasiliano molla gradualmente e finirà quinto. Nei giri finali va anche in testacoda, cercherà il riscatto sulla pista di casa a San Paolo tra due settimane per il Gran Premio del Beasile.

    Rosberg 7: con un contratto appena rinnovato con la Mercedes (prolungamento fino al 2013 con opzione fino al 2014 a 12 milioni di euro a stagione) Nico fa il suo dovere in pista finendo davanti al compagno di squadra Schumacher e staccato di un paio di secondi da Massa. E’ la Mercedes che deve migliorare, non il pilota.

    Vettel 10/sv: era doveroso dare due voti, uno per la qualifica stupenda di ieri e che ha un significato ben preciso visto che ha eguagliato il record di pole position conquistate in una sola stagione (14) detenuto da Mansell e che resiste dal lontano 1992 e l’altro per la gara che lo ha visto ko incolpevolmente dopo poche centinaie di metri tradito da una foratura allo pneumatico posteriore destro.

    Sutil 8: pare che la Force India non voglia riconfermarlo per la prossima stagione, un peccato perchè Adrian è pilota costante e competitivo. Meriterebbe il salto in un top team, ma attualmente tutti i sedili sono occupati. Arriva ottavo e ancora una volta davanti al compagno di squadra Di Resta (nono), anche lui protagonista di una gara consistente e di “botte” con Buemi.

    Barrichello 8: quale miglior modo della rimonta dall’ultimo posto fino al 12esimo per rispondere alle voci che lo vorrebbero ormai un bollito e con una Williams che vorrebbe “silurarlo” per affidare il suo volante a Raikkonen. Il pilota più longevo della Formula 1 con le sue 325 gare, quello nella sua San Paolo tra due settimane potrebbe essere il suo ultimo Gran Premio in F1. Noi gli auguriamo, in caso di divorzio dalla Williams, di trovare un’altra sistemazione adeguata.