Categoria: Formula 1

  • MAX VERSTAPPEN è campione del mondo 2021

    MAX VERSTAPPEN è campione del mondo 2021

    Se avete deciso di uscire prima della bandiera a scacchi del Gran Premio di Abu Dhabi forse non crederete al nostro titolo, se lo avete fatto vi siete persi un incredibile finale che ha visto Max Verstappen conquistare il titolo di Campione del Mondo di F1 2021.

    I due contendenti Hamilton e Verstappen erano arrivati a pari punti a quest’ultimo Gran Premio della stagione, in sostanza il vincitore di questa gara si sarebbe portato a casa il titolo.

    Le qualifiche avevano visto un super giro della Red Bull di Verstappen con l’olandese che si era conquistato una Pole Position forse anche a scapito della prestazione in gara.

    Si temeva forse un contatto in partenza, con Verstappen che con entrambi fuori avrebbe ottenuto il titolo per maggior numero di vittorie stagionali, riportando alla mente le sfide di Suzuka 1989 e 1990 tra Ayrton Senna ed Alain Prost.

    In realtà così non è stato, Verstappen è partito male ed è subito stato infilato da Lewis Hamilton, a curva 6 del primo giro Max ha tentato un attacco, Lewis è uscito nella via di fuga ed ha tirato dritto riproponendosi nuovamente al primo posto senza alcun intervento dei commissari di gara.

    La Mercedes con le gomme medie ha mostrato un passo migliore ed ha allungato su Verstappen che dopo il Pit Stop, grazie ad un gran lavoro da scudiero di Perez, ha riportato il suo distacco intorno ad un secondo su Hamilton.

    Lewis però ha dimostrato un passo migliore ed ha allungato nuovamente costringendo la Red Bull ad un nuovo cambio gomme, durante Virtual Safety Car, per permettere una disperata rimonta a Max grazie agli pneumatici più freschi.

    La mossa non è stata vincente, Verstappen ha ridotto il suo distacco sino a 11 secondi ma al termine della gara mancavano solo 5 giri.

    A questo punto è arrivato il colpo di scena, Latifi in lotta con Mick Schumacher ha perso il controllo della macchina ed è finito contro le barriere, costringendo la direzione gara a far entrare la Safety Car.

    Hamilton non si è fermato ed è rimasto con le gomme dure messe nel suo unico pit stop, Verstappen ha montato un set di soft ed è rientrato in pista.

    La confusione ha regnato sovrana, è stato concesso ad alcuni doppiati di sorpassare la Safety Car e Max si è così accodato a Lewis.

    La Safety Car si è spostata con un solo giro da disputare, con le gomme più prestazionali Max Verstappen ha portato l’attacco a curva 5, Hamilton non si è potuto difendere, ha cercato una replica a curva 9 ma il sorpasso non è riuscito e così l’olandese si è presentato per primo sul traguardo, davanti al rivale e Carlos Sainz, ed ha conquistato il suo primo titolo mondiale di F1.

    Grande gioia nel paddock per gli uomini Red Bull e per la Honda, che saluta la F1.

    Poco dopo la cerimonia del podio però si è avuto notizia di un ricorso da parte della Mercedes, relativamente ad alcune infrazioni che avrebbe commesso Verstappen e sulla modalità di ripartenza dopo la Safety Car.

    In serata è arrivata la notizia che i commissari hanno deciso di respingere i ricordi della Mercedes: Max Verstappen è il Campione del Mondo della F1 nel 2021.

    Max Verstappen e Christian Horner festeggiano sul podio | © FORMULA 1

    CLASSIFICA FINALE PILOTI MONDIALE F1 2021 (prime 10 posizioni)

    1° MAX VERSTAPPEN (Red Bull Honda) 395.5 punti

    2° LEWIS HAMILTON (Mercedes) 387.5

    3° VALTTERI BOTTAS (Mercedes) 226

    4° SERGIO PEREZ (Red Bull Honda) 190

    5° CARLOS SAINZ (Ferrari) 164.5

    6° LANDO NORRIS (McLaren Mercedes) 160

    7° CHARLES LECLERC (Ferrari) 159

    8° DANIEL RICCIARDO (McLaren Mercedes) 115

    9° PIERRE GASLY (AlphaTauri Honda) 110

    10° FERNANDO ALONSO (Alpine Renault) 81

    CLASSIFICA FINALE COSTRUTTORI F1 2021

    1° MERCEDES 613.5 punti

    2° RED BULL HONDA 585.5

    3° FERRARI 323.5

    4° MCLAREN MERCEDES 275

    5° ALPINE RENAULT 155

    6° ALPHATAURI HONDA 142

    7° ASTON MARTIN MERCEDES 77

    8° WILLIAMS MERCEDES 23

    9° ALFA ROMEO FERRARI 13

    10° HAAS FERRARI 0

  • Hamilton Campione, la settima meraviglia di Lewis

    Hamilton Campione, la settima meraviglia di Lewis

    Obiettivo centrato, con la vittoria nel Gran Premio di Turchia, Lewis Hamilton si aggiudica matematicamente il mondiale di Formula Uno 2020 ed arriva a quota sette titoli eguagliando così il record di Michael Schumacher.

    Un successo arrivato in una stagione senza dubbio particolare, messa in discussione e stravolta dal Covid19, ma certamente dominata dal campione britannico.

    E’ stata un’annata che ha visto Hamilton prima eguagliare e poi battere il record di vittorie (91) del campione tedesco e poi andare ad issarsi in vetta, con lo stesso numero di mondiali vinti (7).

    Una macchina praticamente perfetta, unita alla classe sopraffina del pilota numero 44, ha reso la strada di Hamilton subito in discesa.

    Gli avversari non sono quasi mai riusciti ad impensierire le Frecce d’Argento, la Red Bull con Verstappen ha cercato in alcune gare di insidiare la squadra anglotedesca mentre la Ferrari ha disputato un’annata a dir poco pessima.

    Sebastian Vettel si complimenta con Lewis Hamilton | © F1

    A dire il vero la prima gara del campionato, il Gran Premio d’Austria, aveva visto il trionfo dell’altra Mercedes, quella di Valtteri Bottas, con Hamilton penalizzato e solo 4° al traguardo.

    Hamilton ha risposto vincendo il Gp di Stiria ma non ha potuto prendere la vetta del Mondiale che è rimasta in mano a Bottas fino al successivo Gp di Ungheria dove Lewis ha vinto ed il compagno è giunto solo 3°.

    Un ultimo giro su sole tre ruote, a causa del cedimento dell’anteriore sinistra avvenuto poco prima anche per Bottas, ha reso ancor più leggendaria la vittoria di Hamilton nella prima delle due gare di Silverstone.

    Nella seconda gara in terra britannica Lewis deve accontentarsi del secondo posto alle spalle di Verstappen che diventa così il primo inseguitore di Hamilton, con però 30 punti da recuperare.

    In una bollente Barcellona post ferragosto è sempre Hamilton a salire sul gradino più alto del podio e lo fa davanti ad un indomito Verstappen e a Bottas.

    Sulla mitica pista di Spa in Belgio non cambiano i protagonisti sul podio, Hamilton sempre primo, sono Verstappen e Bottas che s’invertono i ruoli. Il distacco nel mondiale tra Lewis e Max sale a 47 punti.

    A Monza arriva la peggior gara stagionale del campione britannico che in regime di Safety Car e con la Pit Lane chiusa, entra comunque ai Box e riceve una penalità che lo porta sul fondo dello schieramento, la rimonta gli permetterà di arrivare sino al 7° posto (nella gara vinta da Gasly su Alpha Tauri) perdendo pochi punti su Bottas 5° e guadagnandone sul ritirato Verstappen.

    La prima volta sul circuito del Mugello coincide con la vittoria numero 90 di Lewis che si mette alle spalle Bottas ed Albon. Il vantaggio nel mondiale diventa di 55 punti sul compagno di squadra ed 80 su Verstappen.

    In Russia a Sochi 10 secondi di penalità per prove di partenza fuori dalla zona prestabilita costano cari ad Hamilton che deve accontentarsi del 3° posto dietro a Bottas e Verstappen.

    Nel Gp del Eifel, sul circuito del Nurburgring, Lewis vince ed aggancia a 91 vittorie Michael Schumacher, al termine della gara Mick, il figlio del campione tedesco, consegna una copia del casco del padre ad Hamilton.

    A Portimao, altro circuito all’esordio nel mondiale di F1, il campione britannico, dopo un brutto primo giro anche a causa di una pioggerellina, perde qualche posizione ma non certo la calma, la sua rimonta è inesorabile ed anche stavolta Bottas è costretto ad accontentarsi del 2° posto davanti a Verstappen.

    Ad Imola, pista dove perse la vita Ayrton Senna pilota ammiratissimo da Lewis Hamilton, cambia un po’ lo spartito, il numero 44 parte male dalla seconda piazzola e viene scavalcato da Verstappen, poi però dopo i pit stop di Bottas e dell’olandese della RedBull, Lewis infila una serie di giri spaventosi che sommati ad un pizzico di fortuna con la Virtual Safety Car, gli permettono di mantenere agevolmente il primo posto.

    Veniamo ad oggi, dopo un sabato pazzo con pista allagata e tante sorprese, pole di Stroll ed Hamilton solo sesto, il Gran Premio di Turchia si è dimostrato avvincente e con mille emozioni. A spuntarla è stato sempre lui, Lewis Hamilton che decidendo di non sostituire le gomme intermedie, montate dopo la partenza con le full wet, ha saputo tenere il primo posto così conquistato e portarlo sino al traguardo salendo sul podio insieme a Perez e a Sebastian Vettel.

    Dopo il titolo del 2008 con la McLaren, Lewis Hamilton ne aggiunge così altri sei con la Mercedes negli ultimi sette anni, soltanto Nico Rosberg, sempre su Mercedes, nel 2016 è stato in grado di sedersi sul trono di campione.

  • Addio Niki Lauda, la F1 piange uno dei più grandi di sempre

    Addio Niki Lauda, la F1 piange uno dei più grandi di sempre

    Un pezzo della storia della Formula Uno ci ha lasciato: Niki Lauda è infatti morto ieri, ma lo si è saputo solo questa mattina, all’età di 70 anni.

    A dare la notizia è stata proprio la famiglia dell’ex pilota austriaco con un comunicato pubblicato dal giornale inglese “The Sun”.

    Con profondo dolore annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente circondato dalla sua famiglia lunedì. I suoi successi unici come sportivo e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili così come il suo instancabile entusiasmo per l’azione, la sua schiettezza e il suo coraggio.

    Poche parole per l’annunciare la scomparsa di quello che è stato uno dei più grandi piloti della storia della Formula Uno, tre volte campione del mondo e che era riuscito già una volta a vincere il destino.

    Niki Lauda era stato operato per un trapianto di polmoni nella scorsa estate e da qualche giorno, a causa di alcuni problemi ai reni, era stato ricoverato in un centro per la dialisi.

    Nato a Vienna il 22 febbraio 1949, Niki Lauda aveva iniziato a correre nelle categorie minori prima di passare in Formula Uno, al volante di una March, nella stagione 1972. Dopo un anno con la BMR, Lauda passò alla Ferrari nel 1974 e conquistò il titolo mondiale con la rossa di Maranello nel 1975.

    Il 1976 sembrava l’anno giusto per il bis ma il 1° agosto 1976 durante il secondo giro del Gran Premio di Germania sul circuito del Nurburgring, Lauda perse il controllo della macchina che dopo aver sbattuto nel guardrail tornò in mezzo alla pista incendiandosi e venendo centrata da altre auto. Il pronto intervento dei piloti coinvolti nell’incidente, oltre ad Arturo Merzario fermatosi volontariamente per dare soccorso, permise a Niki Lauda di venir estratto dalla vettura e di salvarsi nonostante alcuni giorni di lotta tra la vita e la morte.

    Dopo solo 42 giorni il Computer, questo era il soprannome che era stato dato a Lauda, tornò in pista nonostante le ustioni e le ferite su varie parti del corpo, volto compreso. Il mondiale si giocò punto a punto con James Hunt con Lauda che si arrese nell’ultima gara, ritirandosi sotto il diluvio del Fuji.

    L’anno successivo sempre con la Ferrari, l’austriaco dominò il campionato vincendolo con due gare di anticipo prima di rompere definitivamente i rapporti con il team italiano.

    Il passaggio alla Brabham non portò grandi risultati tant’è che Lauda decise di ritirarsi al termine del 1979. Tornato alle corse nel 1982 con la McLaren, dovette attendere sino al 1984 per tornare a vincere il Mondiale prima di ritirarsi definitivamente al termine della stagione 1985.

    Lasciate le corse decise prima di dedicarsi alla sua compagnia aerea e poi di tornare nel Circus della Formula Uno, prima come consulente per alcuni team e poi come presidente onorario della Mercedes, scuderia nella quale ha contribuito all’arrivo del fenomeno Lewis Hamilton.

    Il mondo della Formula Uno, ma anche quello dello sport in generale, perde così un pezzo di storia, Niki Lauda è stato un pilota capace di vincere le gare, sfidare la morte, sconfiggerla e tornare poi a vincere sulle piste.

  • Lewis Hamilton in Messico diventa pentacampione del mondo

    Lewis Hamilton in Messico diventa pentacampione del mondo

    Mancava la matematica e, come accaduto anche lo scorso anno, è stato il Gran premio del Messico a consegnare a Lewis Hamilton il titolo di Campione del Mondo della Formula uno, il quinto per il fuoriclasse britannico.

    Proprio come la scorsa stagione anche in questo caso Hamilton non ha potuto festeggiare il titolo salendo sul podio, una Mercedes con evidenti problemi di gomme ha infatti costretto il numero 44 ad accontentarsi del 4° posto alle spalle del vincitore Max Verstappen e dal duo Ferrari Vettel-Raikkonen.

    Hamilton raggiunge così quota 5, agganciando il mito Juan Manuel Fangio e mettendosi alle spalle del super campione Michael Schumacher, 7 titoli mondiali per il tedesco.

    Un successo che non è stato poi così semplice, Vettel e la Ferrari hanno tenuto testa per lunghi tratti al binomio Hamilton Mercedes.

    La partenza era stata migliore per la Ferrari con Vettel capace di fare doppietta nei primi due appuntamenti, Hamilton però non si è dato per sconfitto e dopo un Gp di Cina interlocutorio per entrambi, grazie alle due vittorie in successione del britannico, a Baku e in Spagna, ha provato un primo allungo.

    Monaco, Canada, Francia, hanno mantenuto la Mercedes avanti poi in Austria Hamilton ha incassato il primo zero, ritiro per problemi tecnici, permettendo a Vettel di effettuare il sorpasso per un solo punto. A Silverstone poi la vittoria ottenuta dal ferrarista, con l’inglese secondo, ha permesso a Vettel di portarsi avanti di 8 punti con una rossa che sembrava decisamente più veloce della Mercedes.

    Il Gran Premio di Germania è stato il primo momento decisivo che ha svoltato il mondiale verso Hamilton, eppure dalle prove, Vettel in pole ed Hamilton 14°, sembrava esser il momento giusto per il tedesco di fuggire in classifica ed invece al giro 51 la Ferrari numero 5 ha perso il controllo ed è andata a sbattere, Hamilton ha saputo guidare sul velluto, sulla pista umida, ed ha portato a casa un successo pesantissimo.

    In Ungheria, pista solitamente favorevole alle rosse, la Ferrari non è riuscita a far bene in qualifica e anche qualche errore in gara ha permesso ad Hamilton di vincere, proprio davanti a Vettel e Raikkonen.

    Il successo di Vettel nel Gp del Belgio e una prima fila tutta rossa a Monza sembravano poter riportare il Mondiale in equilibrio ed invece sono iniziati gli errori del tedesco: contatto con il rivale inglese nel primo giro, con testacoda, nel Gp d’Italia, strategia non vincente a Singapore, contatto a Suzuka con Verstappen e ad Austin con Ricciardo (in entrambi i casi con il tedesco sempre a girarsi).

    In questo periodo nero di Vettel è arrivato il Poker di vittorie di Lewis Hamilton, con un terzo posto negli Stati Uniti, che ha sostanzialmente chiuso il campionato.

    Oggi poi sul circuito “Hermanos Rodriguez” Hamilton, praticamente mai in corsa per la vittoria, ha saputo gestirsi, evitare rischi ed alla fine ha potuto gioire per la vittoria del Mondiale di F1 2018.

     

    L’abbraccio a fine gara tra Hamilton e Vettel | Foto Twitter

    CLASSIFICA MONDIALE PILOTI F1 2018 (prime 10 posizioni, a due gare dal termine)

    1- Lewis Hamilton (Mercedes) 358 pt CAMPIONE DEL MONDO

    2- Sebastian Vettel (Ferrari) 294 pt

    3- Kimi Raikkonen (Ferrari) 236 pt

    4- Valtteri Bottas (Mercedes) 227 pt

    5- Max Verstappen (RedBull) 216 pt

    6- Daniel Ricciardo (RedBull) 146 pt

    7- Nico Hulkenberg (Renault) 69 pt

    8- Sergio Perez (Force India) 57 pt

    9- Kevin Magnussen (Haas) 53 pt

    10- Fernando Alonso (McLaren) 50 pt

  • Festa Hamilton, il Gp del Messico incorona Re Lewis IV

    Festa Hamilton, il Gp del Messico incorona Re Lewis IV

    Il Gran Premio del Messico ha proclamato il re della stagione 2017: Lewis Hamilton si è matematicamente laureato campione del mondo con 2 gare d’anticipo.

    Un successo arrivato dopo una gara consumata nelle retrovie, a causa della super partenza di Verstappen che ha infilato Vettel in staccata alla prima curva e che ha visto il ferrarista rovinare la propria ala anteriore tamponando Hamilton che è stato di conseguenza costretto alla sosta per la foratura della ruota posteriore destra.

    Al pilota della Mercedes quindi, a causa della mancata rimonta di Vettel fermatasi al 4° posto, è bastata così la nona posizione sotto la bandiera a scacchi per mantenere 56 punti di vantaggio sul pilota della rossa di Maranello e, con soli 50 punti disponibili nelle prossime due gare, portarsi a casa il 4° titolo mondiale.

    Lewis Hamilton raggiunge così a quota 4 il francese Alain Prost e proprio il suo attuale rivale Sebastian Vettel. Davanti a lui nell’albo d’oro rimangono solo due miti della Formula Uno del calibro di Juan Manuel Fangio (5 mondiali vinti) ed il 7 volte campione del mondo Michael Schumacher.

    La Mercedes conquista per la 4° volta di fila il campionato piloti, oltre a quello costruttori già festeggiato ad Austin, ma quest’anno per il pilota britannico e per le frecce d’argento è stato sicuramente il mondiale più complesso e combattuto.

    Se dal ritorno del Turbo, a partire dal 2014, la Mercedes aveva sempre dominato ed il titolo se lo erano giocato i due piloti della scuderia tedesca, Hamilton e Rosberg, quest’anno c’è stato un rivale piuttosto insidioso che ha provato a contendere il titolo fino alla fine: Sebastian Vettel su Ferrari.

    Un rivale, il tedesco sulla rossa, che ha saputo tener dietro Hamilton sino al Gp d’Italia a Monza dove il britannico e la sua Mercedes, con una grandissima gara, hanno effettuato il sorpasso in classifica.

    Il disastro Ferrari a Singapore, l’affidabilità mancata dal team italiano nelle altre due gare asiatiche, sommato ad una compattezza Mercedes e alla classe alla guida di Hamilton hanno lanciato Lewis verso il titolo che è poi arrivato sull’Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico.

    Lewis Hamilton si è trasformato così in Lewis IV diventando il pilota britannico con il maggior numero di titoli mondiali di Formula Uno vinti.

    La prossima stagione si preannuncia ancora più interessante e combattuta con altri due aspiranti al trono pronti a spodestare il re: nel 2018 sarà Lewis V? Sebastian V? Oppure Max I?

  • Nico Rosberg si ritira, l’annuncio su Facebook

    Nico Rosberg si ritira, l’annuncio su Facebook

    Una notizia incredibile nel mondo della Formula Uno, una di quelle che di solito ci si aspetta il 1° di aprile, una di quelle news che si possono proprio definire come il classico fulmine a ciel sereno: Nico Rosberg si ritira dalla Formula Uno.

    L’annuncio è arrivato tramite la pagina Facebook del pilota tedesco ed è stata poco dopo confermata durante la conferenza stampa per il Galà della FIA a Vienna.

    Rosberg, divenuto campione del mondo di Formula Uno domenica scorsa al termine del gran premio di Abu Dhabi, dopo due secondi posti consecutivi dietro al compagno di scuderia in Mercedes Lewis Hamilton, ha motivato con il post sul famoso social la propria decisione.

    “Da 25 anni, da quando sono entrato nel mondo delle corse” inizia Rosberg nel suo post “Il mio sogno è sempre stato quello di diventare Campione del Mondo di Formula Uno”.

    C’è voluto duro lavoro, sacrifici e dolori, ma ce l’ho fatta, ho scalato la mia montagna ed ora sono in vetta e mi sento bene. Adesso sento di provare profonda gratitudine verso tutti coloro che mi hanno supportato nella realizzazione di questo mio sogno”.

    Nico Rosberg ha poi proseguito spiegando che ha iniziato a pensare ad un eventuale ritiro subito dopo aver vinto il Gran Premio del Giappone a Suzuka che aveva messo il destino del titolo era andato totalmente nelle sue mani, aumentando così la pressione sul pilota tedesco.

    “La mattina del Gran Premio di Abu Dhabi” prosegue ancora Rosberg “sapevo che quella poteva essere la mia ultima gara e quindi ho deciso di godermi al massimo ogni singolo momento, sono stati i 55 giri più intensi della mia vita”.

    La decisione vera e propria Rosberg comunica di averla presa lunedì sera, dopo un giorno di riflessione, andandolo a comunicare al manager della Mercedes Toto Wolff.

    Il post si chiude poi con Rosberg che comunica che nelle prossime settimane avrà il tempo di godersi l’anno appena concluso e anche di pensare alla prossima esperienza di vita che lo attenderà.

    Toto Wolff in prima persona ha commentato questa decisione, spiegando che la chiarezza e le parole di Rosberg lo hanno portato ad accettare serenamente e senza batter ciglio o replicare alla scelta del campione del mondo.

    La Mercedes ora si trova in una difficoltà inaspettata, chi siederà nella macchina al fianco di Hamilton nella prossima stagione? Wolff non si sbilancia ma parla di situazione inaspettata ma eccitante e che sarà preso tutto il tempo per scegliere il giusto pilota.

    Nico Rosberg si ritira quindi dal mondo della Formula Uno con un mondiale vinto, dopo 10 stagioni con Williams e Mercedes con 206 gran premi disputati ed un bottino di 23 vittorie, 57 podi e 30 pole position.

     

     

     

  • Formula 1: Montréal, dove Schumi cuciva mondiali

    Formula 1: Montréal, dove Schumi cuciva mondiali

    Non è facile in Formula 1 trovare un circuito dove Michael Schumacher non abbia lasciato segni indelebili. Tuttavia a Montréal, che allora arrivava in calendario prima di giugno e ad inizio mondiale, il tedesco iniziava da qui la raccolta punti per poi costruirsi il suo cammino vincente.

    La Ferrari si può dire che ha una parte importante della storia della pista ricavata su un percorso cittadino sull’isola artificiale di Notre-Dame. Qui si corre dal 1978 e proprio alla prima il podio si tinse di rosso con la vittoria dell’idolo locale Gilles Villeneuve, a cui il tracciato è stato intitolato dopo la morte avvenuta ne 1982 durante le prove del GP del Belgio.

    Michel Schumacher festeggia la vittoria | Foto Twitter
    Michel Schumacher festeggia la vittoria | Foto Twitter

    La Ferrari è sempre stata congenialmente strutturata rispetto gli avversari per questo tipo di circuiti e il filotto proprio di Schumacher ne è una prova. Il tedesco si portò a casa anche l’edizione del 1994 a bordo della Benetton-Ford, la monoposto che lo mise alla ribalta e in competizione con Ayrton Senna a cui è dedicata una delle più belle curve della pista.

    Dal 1997 è un dominio da parte di Schumacher che nei primi due anni inizia da questa tappa, vincendola, a rincorrere inutilmente prima la Williams di Jaques Villeneuve e dopo la McLaren-Mercedes di Mika Hakkinen. Nel 1999 partendo in prima posizione viene solo fermato da un incidente consentendo al finlandese di vincere e lo stesso chiuderà anche in testa il mondiale alla fine.

    Una delle tante immagini del podio con i due ex rivali Mika Hakkinen e Michael Schumacher | Foto Twitter
    Una delle tante immagini del podio con i due ex rivali Mika Hakkinen e Michael Schumacher | Foto Twitter

    Ma dal 2000 in Formula 1 la musica cambia, la Ferrari e Schumacher, sempre da qui sono partite per iniziare a dettare legge, una legge che continuerà per quattro anni e solo l’edizione del 2001 ha visto trionfare un altro pilota, il fratello Ralf. Tuttavia da qui Michael Schumacher partiva con la raccolta dei punti che gli hanno regalato quattro mondiali consecutivi.

    Il percorso della pista presenta una serie di impegnative che mettono a dura prova ogni parte della monoposto, motore, freni, aerodinamica e coraggio dei piloti. Come ogni circuito cittadino ha le insidie dell’asfalto usurato che a volte giocano brutti scherzi. Rettilinei veloci, varianti rapide, curve a “gomito” e a “cucchiaio“, insomma c’è proprio tutto in una pista nemmeno particolarmente lunga.

    Una pista che alla Ferrari porta gioie e che risulta idonea per le caratteristiche della monoposto, chissà che la riscossa della Rossa di Maranello e di Sebastian Vettel o di Kimi Raikkonen non possa iniziare da qui?

  • Formula 1, a Montreal si ampliano le tribune

    Formula 1, a Montreal si ampliano le tribune

    In Formula 1 si sta attraversando una profonda crisi sugli spalti, soprattutto in Europa dove per diversi motivi gli appassionati snobbano le tribune dei circuiti. Il GP del Canada invece inverte la tendenza e come accadde lo scorso anno con il Gran Premio del Messico si prepara ad un tutto esaurito.

    Nella scorsa stagione il GP messicano però ottenne quello straordinario risultato grazie alla presenza di un pilota di casa, Sergio Perez e soprattutto da una mancanza della Formula 1 nel paese centroamericano decennale. Montreal invece è un appuntamento fisso che ogni anno regala soddisfazioni agli organizzatori e quest’anno annuncia presenze da capogiro.

    Il Canadian Grand Prix | Il Pallonaro
    Il Canadian Grand Prix | Il Pallonaro

    I motivi sono principalmente dovuti, oltre alla costanza degli appassionati locali, alla recente vittoria a sorpresa di Max Verstappen in Spagna seguita dal bel Gran Premio di Montecarlo, dalle previsioni meteo che preannunciano il prossimo week-end soleggiato e dal fatto che il GP canadese si correrà durante il secondo fine settimana di giugno mentre in altre stagioni arrivava troppo presto per il clima locale.

    Una delle curve "mozzafiato" del GP del Canada | Il Pallonaro
    Una delle curve “mozzafiato” del GP del Canada | Il Pallonaro

    Questi fattori hanno dato una spinta significativa alla vendita dei biglietti al punto tale che gli organizzatori hanno annunciato che la tribuna vicina alla pit-lane è già esaurita, così come altre tre tribune in prossimità di curve entusiasmanti come la “Senna”. Proprio in questa zona gli organizzatori del Canadian Grand Prix hanno dichiarato di voler aggiungere ulteriori posti a sedere nella tribuna numero dodici perché la domanda di biglietti continua a salire vertiginosamente.

    Per la Formula 1 il GP di Montreal resta un appuntamento classico che presenta un tracciato non lungo ma denso di ogni tipo di variante, dal rettilineo veloce alla curva a gomito, un circuito dove può verificarsi ogni tipo colpo di scena.

    Il dato che emerge però fa riflettere perché se in Europa la Formula 1 non ha più l’appeal di un tempo oltreoceano invece il prodotto confezionato da Bernie Ecclestone e dalla FIA piace e sempre di più a quanto pare, vedremo se il GP del Canada saprà soddisfare le aspettative.

  • Formula 1, il ritorno della Renault nel circus

    Formula 1, il ritorno della Renault nel circus

    Una news che non sorprende più di tanto in Formula 1, dove c’è una casa in difficoltà economiche ecco spuntarne un’altra pronta a rilevare i diritti sportivi della mal capitata. I rumors davano il ritorno della Renault quasi per una certezza ed oggi la notizia è ufficiale, la casa automobilistica francese tornerà già a partire dal 2016 rilevando la Lotus che non naviga in acque tranquille.

    Carlos Ghosn, Amministratore Delegato di Renault, annuncia il ritorno della casa transalpina come un passaggio reso possibile grazie ad uno studio di fattibilità del management che ha seguito costi e ricavi di una partecipazione al Mondiale e giungendo alla conclusione che l’inserimento di Renault è compatibilmente sostenibile economicamente per l’azienda. Insomma non solo è stato fatto un sensato approccio per non rischiare di dover uscire subito, ma è anche stato valutato il rischio concernente l’acquisizione di Lotus, da qui la conferma dello stesso Ghosn dell’esistenza e la firma sulla famosa lettera d’intenti firmata dalle due aziende a settembre, la base sulla quale si erano formati i rumors che davano pe certo il rientro dopo 11 anni di assenza della Renault in Formula 1.

    La Renault di Fernando Alonso, campione del mondo nel 2006 | Foto Web
    La Renault di Fernando Alonso, campione del mondo nel 2006 | Foto Web

    Ghosn inoltre ha precisato che il ritorno del team francese nel circus sarà graduale, ma l’obbiettivo non sarà quello di essere un team riempitivo del lotto, ma la volontà e il fine del progetto è quello di tornare da protagonisti riducendo il più in fretta possibile il gap iniziale con i top team.

    Renault e Lotus lavoreranno insieme, e non sarà la prima volta visto che per ben 15 anni l’asse franco-britannico è stato protagonista nei circuiti raggiungendo anche il mondiale piloti nel 2005 e nel 2006 con Fernando Alonso, Renault inoltre ha partecipato a più di 600 Gran Premi con 168 vittorie, 12 titoli costruttori e 11 mondiali piloti, insomma un bel pezzo di storia in Formula 1 ritorna in gran cassa.

    Già scelti i piloti, saranno Pastor Maldonado e Jolyon Palmer alla sua prima esperienza in Formula 1 a fare da apripista per la nuova avventura della Renault nel circus dal 2016.

  • Monza si accende per la Formula 1

    Monza si accende per la Formula 1

    Inizia la settimana più attesa per i tifosi italiani della Formula 1, quella che ci porterà al Gran Premio d’Italia a Monza. Una pista leggendaria, ogni anno sotto polemiche per varia natura, ma che resta sempre uno dei circuiti dove ogni pilota vorrebbe correre. Soprattutto è la pista più amata dalla Ferrari che qui ogni anno nel bene e nel male fa il bagno di folla, con quei cancelli che all’arrivo si aprono e riversano migliaia di fan sul tracciato per seguire la premiazione, fare un giro a piedi dove poco prima sfrecciavano i bolidi  e rubare qualche scatto dal vicino paddock.

    Monza raccoglie il fascino italico per la velocità e per la Ferrari in toto, forse anche molto più del Gran Premio di San Marino che il cavallino rampante ce l’ha vicino di casa. Un circuito invidiato e tentato di copiare da altre organizzazioni che abbina tecnica a pura potenza, brucia i motori ma sa anche rilevare ogni minimo difetto aerodinamico delle monoposto, insomma c’è tutto quello che serve per far godere il pubblico di una gara automobilistica.

    Per la Ferrari è ovvio che sia un appuntamento “must” dove cercare di non fallire, per le altre rappresenta un tassello importante, un passaggio dove lasciare il segno che porta il proprio nome in una pista storica e leggendaria della Formula 1.

    Maurizio Arrivabene | Foto Twitter
    Maurizio Arrivabene | Foto Twitter

    Inutile dire che la settimana che porta al Gran Premio d’Italia parta dai punti focali dell’ultimo appuntamento passato, infatti le prime dichiarazioni riguardano il rinnovo a sorpresa di Kimi Raikkonen, quando fino ad un mese prima sembrava imminente il divorzio tra la scuderia e il pilota. Le prime notizie riguardanti il rinnovo del contratto facevano pensare ad una soluzione di ripiego per la rossa, perché non riusciva a mettere le mani su Valtteri Bottas astro nascente anche lui finlandese come Raikkonen.

    Ad iniziare l’avvicinamento a Monza ci pensa Maurizio Arrivabene,  Team Manager scelto da Marchionne per la rinascita della Ferrari, che con semplicità e chiarezza smorza ogni possibile incomprensione sull’operazione di mercato:

    Raikkonen è un vero campione, un pilota di grande esperienza e competenza che si è integrato bene con il compagno di squadra Vettel e questo garantisce inoltre equilibrio nel team”.

    Inoltre Arrivabene snobba anche le voci riguardanti il rinnovo dovuto esclusivamente per la mancanza di alternative a basso costo per la Ferrari ricordando che qualunque pilota che abbia le caratteristiche per guidare la rossa di Maranello ha di conseguenza anche un costo considerevole.