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  • Cade ancora il Borussia, in Liga ok le tre, Liverpool pari con l’Everton

    Cade ancora il Borussia, in Liga ok le tre, Liverpool pari con l’Everton

    Ennesimo week-end pieno di gol nei maggiori campionati europei. In ordine cronologico partiamo dalla Bundesliga: il Bayern vince per la seconda volta di fila e mantiene saldamente la prima posizione, mentre cade per l’ennesima volta il Borussia di Jurgen Klopp, stavolta contro lo Schalke 04. Seconda sconfitta di fila per il Paderborn, che fino a due settimane fa era 3°. Fermato sullo 0-0 il Bayer Leverkusen contro il Friburgo a caccia di punti per allontanarsi dalla zona calda degli ultimi posti.

    Mainz-Hoffenheim 0-0.

    Colonia-Bayern 0-2: 19′ Goetze, 66′ autogol Halfar.

    Friburgo-Leverkusen 0-0.

    Paderborn-Borussia Moenchengladbach 1-2: 8′ Herrmann (B), 14′ Raffael (B), 70′ Wemmer (P).

    Schalke 04-Borussia Dortmund 2-1: 10′ Matip (S), 23′ Choupo-Moting (S), 26′ Aubameyang (B).

    Stoccarda-Hannover 1-0: 69′ Schwaab.

    Wolfsburg-Werder Brema 2-1: 15′ Rodriguez (W), 37′ Busch (B), 57′ Olic (W).

    Augsburg-Hertha Berlino 1-0: 27′ rig. Verhaegh.

    Amburgo-Eintracht Francoforte 1-2: 44′ Seferovic (E), 58′ Mueller (A), 90′ Piazon (E).

    CLASSIFICA: Bayern Monaco 14, Borussia Moenchengladbach 12, Bayer Leverkusen 11, Hoffenheim 10, Mainz 10, Hannover 10, Eintracht Francoforte 9, Augsburg 9, Wolfsburg 8, Schalke 04 8, Paderborn 8, Borussia Dortmund 7, Colonia 6, Hertha Berlino 5, Stoccarda 5, Friburgo 4, Werder Brema 3, Amburgo 2.

    Tornano a vincere tutte e tre le big nella stessa giornata: il Real Madrid di Carlo Ancelotti era impegnato sul complicato campo del Villarreal, ma grazie ai due gol di Modric e Ronaldo i blancos hanno portato a casa i tre punti. Diverso l’andamento di Barcellona-Granada: i blaugrana asfaltano per 6-0 gli avversari: tre gol per tempo firmati da Neymar, Rakitic, Neymar (2), Messi, Neymar (3) e Messi (2). Tanti gol anche per el Cholo Simeone e il suo Atletico prossimo avversario della Juve in Champions League: gol di Koke, Raul Garcia, Saul e Raul Jimenez che stendono il Siviglia.

    L'esultanza di Rakitic dopo il gol
    L’esultanza di Rakitic dopo il gol

    Elche-Celta Vigo 0-1: 90′ Nolito.

    Villarreal-Real Madrid 0-2: 32′ Modric, 40′ Ronaldo.

    Barcellona-Granada 6-0: 26′ Neymar, 43′ Rakitic, 45′ Neymar, 62′ Messi, 66′ Neymar, 82′ Messi.

    Atletico Madrid-Siviglia 4-0: 19′ Koke, 42′ Niguez, 83′ rig. Raul Garcia, 89′ Jimenez.

    Athletic Bilbao-Eibar 0-0.

    Levante-Rayo Vallecano 0-2: 12′ Leo Baptistao, 33′ Leo Baptistao.

    Getafe-Malaga 1-0: 25′ Michel.

    Deportivo La Coruna-Almeria 0-1: 92′ Mendez.

    Real Sociedad-Valencia 1-1: 15′ Gil (V), 36′ Canales (R).

    Cordoba-Espanyol 0-0.

    CLASSIFICA: Barcellona 16, Valencia 14, Atletico Madrid 14, Siviglia 13, Real Madrid 12, Celta Vigo 12, Villarreal 8, Eibar 8, Rayo Vallecano 8, Almeria 8, Granada 8, Espanyol 6, Malaga 6, Getafe 6, Real Sociedad 5, Ahtletic Bilbao 4, Deportivo la Coruna 4, Elche 4, Levante 4, Cordoba 3.

    Continua a vincere il Marsiglia del loco Bielsa che ora è capolista: approfitta dell’ennesimo pari del PSG orfano di Ibraimovich. C’è chi è messo molto peggio, chiaro riferimento al Monaco che perde in casa col Nizza e scende ancora di più in classifica. Il Bordeaux è secondo, seguito dal Lilla che conquista altri tre punti grazie al giovane belga Origi.

    Monaco-Nizza 0-1: 7′ Eduardo.

    Tolosa-Psg 1-1: 8′ Ben Yedder (T), 33′ Bahebeck (P).

    Lille-Bastia 1-0: 39′ Origi.

    Lorient-Evian 0-2: 2′ Kone, 79′ Barbosa.

    Metz-Reims 3-0: 50′ Falcon, 70′ Kashi, 92′ Falcon.

    Montpellier-Guingamp 2-1: 49′ Camara (M), 83′ Beauvue (G), 88′ Montano (M).

    Bordeaux-Rennes 2-1: 73′ Khazri (B), 80′ Habibou (R), 93′ Toure (B).

    Lens-Caen 0-0.

    Nantes-Lione 1-1: 51′ B. Kone (L), 72′ rig. Veretout (N).

    Marsiglia-Saint-Etienne 2-1: 7′ Imbula (M), 28′ Payet (M), 53′ Brison (S)

    CLASSIFICA: Marsiglia 19, Bordeaux 17, Lilla 15, Paris Saint-Germain 14, Metz 14, Saint-Etienne 14, Montpellier 13, Nizza 13, Nantes 12, Lione 11, Tolosa 11, Monaco 10, Caen 8, Lens 8, Rennes 8, Bastia 7, Lorient 7, Evian 7, Reims 7. Guingamp 6.

    Ecco la Premier League. La partita più attesa era il derby Liverpool-Everton che si è concluso 1-1: Gerrard per i reds, Jagielka per i toffees. Il Chelsea piega l’Aston Villa che è comunque sesto. Ma la sorpresa è sicuramente il Southampton di Graziano Pellè: gol in rovesciata spettacolare e vittoria. Il City vince e soffre in casa dell’Hull City: va avanti di due gol ma viene recuperato da un super Mangala (ovviamente super per gli avversari): prima autogol e poi rigore concesso.Alla fine i citizens si salvano grazie a Dzeko e al 4° gol in poco più di una settimana di Lampard. Finisce 1-1 tra Arsenal Totthenam.

    L'esultanza dell'Everton dopo il gol del pari
    L’esultanza dell’Everton dopo il gol del pari

    Liverpool-Everton 1-1: 65′ Gerrard (L), 92′ Jagielka (E).

    Chelsea-Aston Villa 3-0: 7′ Oscar, 59′ Diego Costa, 79′ Willian.

    Crystal Palace-Leicester 2-0: 51′ Campbell, 54′ Jedinak.

    Hull-Manchester City 2-4: 7′ Aguero (M), 11′ Dzeko (M), 21′ autogol Mangala (H), 32′ rigore Hernandez (H), 68′ Dzeko (M), 87′ Lampard (M).

    Manchester United-West Ham 2-1: 5′ Rooney (M), 22′ van Persie (M), 37′ Sakho (W).

    Southampton-Qpr 2-1: 54′ Bertrand (S), 66′ Austin (Q), 68′ Pellè (S).

    Sunderland-Swansea 0-0.

    Arsenal-Tottenham 1-1: 56′ Chadli (T), 74′ Oxlade-Chamberlain (A).

    West Bromwich-Burnley 4-0: 30′ Dawson, 46′ Berahino, 56′ Berahino, 90′ Dorrans.

    Stoke-Newcastle 1-0 15′ Crouch

    CLASSIFICA: Chelsea 16, Southampton 13, Manchester City 11, Arsenal 10, Swansea 10, Aston Villa 10, Manchester United 8, Tottenham 8, Crystal Palace 8, West Bromwich Albion 8, Leicester 8, Stoke 8, West Ham 7, Liverpool 7, Everton 6, Hull 6, Sunderland 5, Qpr 4, Newcastle 3, Burnley 3.

  • Udinese il sogno continua, Djordjevic-tris lancia la Lazio

    Udinese il sogno continua, Djordjevic-tris lancia la Lazio

    I posticipi della 5° giornata di Serie A sono stati ricchi di gol ed emozioni ed hanno visto l’Udinese, guidata dall’inossidabile Totò Di Natale, imporsi per 4-2 su un coriaceo Parma e la Lazio, trascinata da una super tripletta di Djordjevic, espugnare con un netto 4-0 il campo del Palermo.

    Veniamo al racconto delle due gare partendo, in ordine cronologico da quella disputatasi alle 19 allo stadio Friuli.

    Antonio Di Natale
    Antonio Di Natale

    L’Udinese si presentava alla sfida con 9 punti conquistati e con la concreta possibilità di riprendersi il 3° posto. Stramaccioni schiera ancora la difesa a 4 con in avanti Di Natale appoggiato da Koné e Thereau. Il Parma invece veniva messo in campo da Donadoni con un 4-3-3 con Mauri, Acquah e Jorquera a metà campo con un trio d’attacco formato da Coda, Cassano e De Ceglie.

    I primi 20 minuti della gara sono privi di emozioni e con la palla che staziona principalmente a metà campo. Poi al 22° il match esplode con Mauri che, imbeccato da Cassano, controlla e batte Karnezis per il suo primo gol in Serie A ed il vantaggio ospite. Neanche il tempo di gioire che al 28° Badu fa la sponda giusta per Di Natale che solo in mezzo all’area colpisce al volo e pareggia. Karnezis sfodera un paio di super interventi e al 45° Di Natale concede il bis: cross basso di Widmer, velo di Thereau e Totò non perdona Mirante. Al riposo però non si va sul vantaggio dei friulani perchè al 3° minuto di recupero Mauri si inserisce in area e subisce il fallo di Widmer, è rigore! Cassano trasforma con un cucchiaio che tocca sotto la traversa ed entra.

     

    Nella ripresa al 57° Herteaux, su perfetto cross di Widmer, s’inventa una rovesciata fantastica che non lascia scampo a Mirante per il 3-2 Udinese. Al 78° la gara del Parma si complica ulteriormente con Acquah che prende il secondo giallo e lascia i suoi in 10. Al minuto 83° arriva il colpo del definitivo K.o. con Thereau che ruba palla a Lucarelli, entra in area e piazza il colpo vincente. La gara si chiude sostanzialmente qua e al fischio finale è gioia per i  ragazzi di Stramaccioni che si portano a 12 punti, al terzo posto, a -3 dal duo di testa.

     

    UDINESE – PARMA 4-2 (2-2) (22° Mauri (P), 28°, 45° Di Natale (U), 45°+3 rig. Cassano (P), 57° Herteaux (U), 83° Thereau (U))

    UDINESE (4-3-2-1): Karnezis; Widmer, Heurtaux, Danilo, Piris; Badu, Guilherme (87° Pasquale), Allan; Kone (65° Domizzi), Thereau; Di Natale (71° Muriel).

    Allenatore: Stramaccioni.

    PARMA (4-3-3): Mirante; Mendes (46° Santacroce), Felipe, Lucarelli, Gobbi; Acquah, Jorquera (65° Galloppa), Mauri; De Ceglie (60° Belfodil), Cassano, Coda.

    Allenatore: Donadoni.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Koné (U), Widmer (U).

    Espulsi: Acquah (P).

     

    I compagni festeggiano Filip Djordjevic
    I compagni festeggiano Filip Djordjevic

    Nel secondo anticipo entrambe le squadre andavano a caccia di punti. Iachini in partenza confermava il 3-4-1-2 visto con il Napoli con le eccezioni di Feddal e Lazaar dal primo minuto per Bamba e Daprelà. Pioli invece schierava i suoi con un 4-2-3-1 con Onazi e Parolo in mediana, Candreva, Mauri e Lulic sulla trequarti alle spalle di Djordjevic.

     

     

     

     

    Anche a Palermo i primi minuti non sono esaltanti, all’inizio cerca di far pressione la Lazio ma i rosanero pian piano crescono e nella seconda parte del tempo creano due enormi occasioni con Vazquez, fuori di poco, e Dybala, ottima risposta di Marchetti. Quando sembra esser tutto pronto per il vantaggio del Palermo, al 45° è la Lazio a trovare il gol: cross forte e basso di Candreva, Sorrentino è superato e Djordjevic è pronto da due passi a siglare il vantaggio.

     

    Nella ripresa è ancora il Palermo ad avere le migliori chance, Feddal ne fallisce una clamorosa. Anche Djordjevic avrebbe la palla dello 0-2 ma il suo colpo di tacco non sorprende Sorrentino. Doppietta solo rimandata perchè al 75° l’attaccante serbo è bravo con una finta a mettere a sedere il difensore avversario e a piazzare un sinistro vincente. La super serata di Djordjevic non è finita qua perchè al 83° il centravanti sfrutta un errore di Andelkovic e dopo il rimbalzo del pallone fredda Sorrentino con un diagonale da posizione angolata. Lo 0-3 sarebbe già troppo pesante per il Palermo, autore di un buonissimo primo tempo, al 92° arriva addirittura il Poker della Lazio con Parolo che aggancia in area una punizione di Ledesma, si gira e supera il portiere rosanero. La Lazio reagisce allo stop di giovedì ed è concreta, il Palermo, ora ultimo con Empoli e Sassuolo a quota 3, gioca bene, fa bel gioco ma non riesce a portar a casa nemmeno un punto.

     

    PALERMO – LAZIO 0-4 (0-1) (45°, 75°, 83° Djordjevic, 92° Parolo)

    PALERMO (3-4-1-2): Sorrentino; Andelkovic, Terzi, Feddal; Morganella, Rigoni, Barreto (82° Quaison), Lazaar (56° Emerson); Vazquez; Belotti, Dybala (76° Makienok).

    Allenatore: Iachini.

    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Cavanda, De Vrij, Cana, Braafheid (77° Ciani); Parolo, Onazi; Lulic, Mauri (82° Ledesma), Candreva (57° Felipe Anderson); Djordjevic.

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Di Bello.

    Ammoniti: Parolo (L), Morganella (P), Mauri (L), Cana (L), Marchetti (L), Vazquez (P)

  • Inter da paura, Milan ancora pari

    Inter da paura, Milan ancora pari

    L’inter ha vissuto un pomeriggio traumatico, di quelli difficili da smaltire, di quelli che ci si ricorda per tanto tempo.

    Lo sconforto di Vidic che osserva i giocatori del Cagliari esultare
    Lo sconforto di Vidic che osserva i giocatori del Cagliari esultare

    Pesante 1-4 ad opera del Cagliari di Zeman al primo successo stagionale. Il Milan porta a casa un punto dalla trasferta di Cesena, è finita 1-1. Soltanto pareggi, ed entrambi per 1-1, per Chievo-Empoli e Torino-Fiorentina.

    INTER-CAGLIARI 1-4 L’ Inter di Mazzarri esce ridimensionata dal Cagliari di Zeman, un assist involontario di Nagatomo ha permesso a Sau. al 10′, di portare avanti i sardi; Osvaldo ha pareggiato su una punizione battuta velocemente da Palacio al 17′. I padroni di casa sono rimasti in 10 uomini per l’espulsione di Nagatomo. Si scatena Ekdal il quale  realizza una tripletta grazie alla complicità di una difesa imbarazzante; prima del quarto gol degli ospiti Handanovic ha neutralizzato un rigore a Cossu. Per il Cagliari si è trattato della prima vittoria stagionale.

    CESENA-MILAN 1-1 Il Milan esce dal “Manuzzi” di Cesena con un punto e dovrà molto rivedere le proprie dimensioni dopo una settimana senza successi in tre match disputati. Vantaggio della squadra di Bisoli al 10′ con Succi su una gaffe di Abbiati, pari della squadra di Inzaghi con un colpo di testa di Rami al 19′. Milan in dieci uomini nell’ultimo quarto d’ora per l’espulsione diretta di Zapata, fallo da ultimo uomo.

    CHIEVO-EMPOLI 1-1 La partita dello stadio “Bentegodi” ha visto un match dai due volti: meglio la squadra di Corini nella prima frazione di gara ma senza riuscire a concretizzare la mole di lavoro prodotta. Il vantaggio dei padroni di casa è avvenuto ad opera di Meggiorni al 50′ con una zampata vincente. Al 58′ pareggio della squadra di Sarri con Pucciarelli, su assist di Maccarone. Occasione persa da entrambe le squadre relegate nei bassi fondi della classifica.

    TORINO-FIORENTINA 1-1 Un punto a testa per le due squadre che confermano di avere evidenti problemi in fase realizzativa, agli ospiti erano senza Rossi, Gomez e Quadrado. E’ Quagliarella al 62′ ad aver  sbloccare il match con un diagonale incrociato in cui Neto non ha potuto nulla. Al 78′ il neo entrato Bernardeschi ha servito una palla a Babacar il quale ha scartato Gillet e depositato in rete il gol del definitivo pari.

    SASSUOLO-NAPOLI 0-1 Il Napoli è tornato al successo vincendo a Reggio Emilia, in casa del Sassuolo. Prima volta in questo campionato che la squadra di Benitez non subisce reti anche se il forcing del Sassuolo ha prodotto diverse occasioni tra cui la traversa di Peluso. Il gol partita è stato siglato da Cajellon che ha sfruttato al meglio, sul secondo palo il tracciante perfetto di Higuain e ha appoggiato in rete da due passi. Da rivedere il Sassuolo, ancora nelle zone basse della classifica e con un solo gol siglato, quello di Zaza con il Cagliari.

  • Catania batte Pescara, primo ok di Sannino

    Catania batte Pescara, primo ok di Sannino

    Il Catania ha superato 2-1 il Pescara nel match domenicale di Serie B;  si tratta della prima vittoria sulla panchina

    L'allenatore del Catania Giuseppe Sannino
    L’allenatore del Catania Giuseppe Sannino

    etnea di Giuseppe Sannino dopo due pareggi. Gli etnei hanno vinto il match grazie ai gol realizzati in apertura di ambo i tempi con un calcio di rigore realizzato da Rosina e la zampata di Calaiò; il Pescara aveva pareggiato al 20′ con Melchiorri.

    Primo minuto di gioco e Catania in vantaggio: Rosina è stato atterrato in area da Pesoli e lo stesso giocatore ha siglato dal dischetto il vantaggio. I primi venti minuti hanno visto un Catania molto ben messo in campo dal suo allenatore ma con il passare dei minuti il Pescara ha guadagnato metri arrivando al pareggio con Melchiorri abile a liberarsi di Gyomber e a superare Anania con un bel sinistro. Nella ripresa, in apertura nuovo vantaggio etneo con grazie a Calaiò ben servito da Jankovic. Il 2-1, risultato finale, è rimasto in bilico fino agli ultimi minuti, da segnalare nei minuti di recupero un palo colpito da Pasquato. Al 90′ espulso Gyomber, Catania, per doppia ammonizione.

    La vittoria di oggi permette alla squadra di Sannino di allontanarsi dai bassi fondi della classifica, lasciando uno scomodo ultimo posto, prestazione con luci ed ombre per il Catania che chiude la settimana con cinque punti. La squadra di Baroni resta invece invischaita nelle zone basse della classifica.

    Catania (4-1-4-1): Anania; Peruzzi, Gyomber, Spolli, Monzon; Capuano; Rosina, Jankovic (53′ Leto), Castro (92′ Sauro), Martinho; Calaiò. A disp. Ficara, Parisi, Escalante, Garufi, Marcelinho, Cani, Aveni. All. Sannino

    Pescara (4-3-3): Fiorillo; Pucino, Zuparic, Pesoli, Grillo; Nielsen, Bjarnason, Guana; Politano (84′ Pogba), Melchiorri (81′ Sowe), Caprari (73′ Pasquato). A disp. Aresti, Cosic, Boldor, Grillo, Nielsen, Lazzari. All. Baroni

    Arbitro: Ghersini Assistenti: Di Iorio, Caliari IV° Ufficiale: Saia

    Reti: 2′ Rosina (rig.), 20′ Melchiorri, 51′ Calaiò

    Ammoniti: Pesoli, Gyomber, Calaiò, Monzon, Appelt Pires, Leto, Pucino Espulso: al 45′ st Gyomber per doppio giallo

    Recupero: 1′ nel primo tempo, 7′ nella ripresa.

  • Gabbiadini regala alla Sampdoria il Derby della Lanterna

    Gabbiadini regala alla Sampdoria il Derby della Lanterna

    Una punizione laterale insidiosa di Manolo Gabbiadini ad un quarto d’ora dal termine ha consegnato il successo nel Derby della Lanterna alla Sampdoria.

    Una gara non certamente indimenticabile per quanto riguarda il gioco espresso dalle due squadre ma è stato senza dubbio un match intenso, pieno di aggressività da ambo le parti che è vissuto per tutto il tempo sul filo della tensione e dell’equilibrio spezzato al minuto 75° dal tiro da tre punti di Gabbiadini. Gioia in tribuna per il presidente Ferrero, la Sampdoria, in attesa della gara di domani dell’Udinese si trova momentaneamente al 3° posto solitario della classifica.

    La Gradinata Nord | © Luana Ambrico | Il Pallonaro
    La Gradinata Nord | © Luana Ambrico | Il Pallonaro

    Per quanto riguarda la sponda rossoblù, i ragazzi di Gasperini hanno fatto principalmente la gara, cercando di provare a sfondare l’ottima difesa blucerchiata che ha retto sino alla fine. Il tecnico del Genoa, che ha anche provato a modificare lo schema, però può comunque essere contento dello spirito e della grinta messa in campo dai suoi, oggi i punti non sono arrivati ma giocando così non tarderanno ad arrivare.

    Veniamo al racconto della gara, la prima sorpresa è subito nelle formazioni non certo da parte del Genoa con Gasperini che schiera il 3-4-3 pronosticato alla vigilia con Roncaglia, De Maio e Burdisso davanti a Perin, Sturaro e Rincon in mediana con Edenilson ed Antonelli esterni. Davanti trio d’attacco formato da Perotti, Pinilla e Kucka.

     

     

    Come detto la sorpresa arriva da Mihajlovic che lascia in panchina Gastaldello scegliendo la coppia Silvestre, Romagnoli come centrali, Regini e De Silvestri esterni, Obiang, Soriano e Palombo a metà campo, Gabbiadini, Okaka ed Eder in attacco.

    Dopo lo spettacolo delle due tifoserie, si parte.

    Distinti | © Luana Ambrico | Il Pallonaro
    Distinti | © Luana Ambrico | Il Pallonaro

    Primi 10 minuti molto nervosi con più fischi dell’arbitro che gioco con la Sampdoria costretta ad un cambio con Regini che si fa male muscolarmente, entra Mesbah, per inseguire una ripartenza veloce di Edenilson. La prima vera occasione, se si eccettua un inserimento di Eder il cui cross viene agevolmente bloccato da Perin, arriva al 20° con un bel colpo di testa di Pinilla che impegna Viviano nella presa a terra. La gara prosegue con l’intensità dei primi minuti, ma occasioni sostanzialmente non se ne vedono. Sul finale di tempo brivido per il Genoa con Perin che pasticcia sul rinvio e regala la palla agli avversari che però non riescono a sfruttare l’occasione. Dopo due minuti di recupero si va al riposo sullo 0-0.

    Il secondo tempo riparte senza cambi ed il Genoa prova a far subito la gara con aggressività ed un tentativo di fuori di Rincon. Gasperini al 59° cambia lo schema passando al 4-4-2 con l’inserimento di Matri per Kucka, ma è la Sampdoria che prova a rendersi insidiosa in contropiede. Al 75° la gara si sblocca, punizione laterale di Gabbiadini, nessuno la tocca, forse la sfiora De Maio, e la palla si insacca alle spalle di Perin. Il Genoa si lancia in attacco in maniera rabbiosa ma non riesce a rendersi mai pericoloso. Dopo 3 minuti di recupero l’arbitro Damato fischia la fine. Il Derby della Lanterna lo decide Manolo Gabbiadini.

     

    GENOA – SAMPDORIA 0-1 (0-0) (75° Gabbiadini)

    GENOA (3-4-3): Perin 5.5; Roncaglia 6.5, De Maio 5.5, Burdisso 6 (70° Bertolacci 5.5); Edenilson 6.5, Sturaro 6, Rincon 6 (81° Iago Falque sv), Antonelli 6; Perotti 6.5, Pinilla 6.5, Kucka 5 (59° Matri 5.5)

    Allenatore: Gasperini.

    SAMPDORIA (4-3-3): Viviano 6; Regini sv (11° Mesbah 5.5), Romagnoli 7, Silvestre 6, De Silvestri 6.5; Soriano 6.5, Palombo 6, Obiang 5 (90° Krsticic sv); Eder 6, Okaka 6.5, Gabbiadini 6.5(85° Sansone sv).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Silvestre (S), Burdisso (G), Eder (S), Pinilla (G), Okaka (S), Sturaro (G), Obiang (S).

  • Gara folle in MotoGP: caduti Vale, Marquez e Pedrosa, vince Lorenzo

    Gara folle in MotoGP: caduti Vale, Marquez e Pedrosa, vince Lorenzo

    Gara davvero incredibile: l’800° corsa in classe regina regala sorprese ed emozioni incredibili, seppur non tantissime gioie. Inizia male: Valentino Rossi cade ed è costretto al ritiro. I primi controlli medici evidenziano un trauma cranico, ma non è nulla di grave. Poi è il turno di Dovizioso, già caduto in qualifica ieri; ma solo dopo si scatena il finimondo. Inizia a pioviginare, ma presto le poche gocce diventeranno un diluvio: bandiera bianca (se è esposta i piloti possono cambiare la moto). Iniziano le corse nella pit-lane con Di Meglio, poi piano piano entrano anche gli altri, ma non tutti. La situazione in pista è Marquez-Pedrosa-Lorenzo che si scambiano continuamente le posizioni. Saggiamente la Yamaha fa rientrare l’unico pilota che gli è rimasto in gara per evitare di perderne un altro: Lorenzo entra e monta sulla moto con le gomme da bagnato.

    Marc Marquez, leader in classifica davanti a Pedrosa, Vale e Lorenzo
    Marc Marquez, leader in classifica davanti a Pedrosa, Vale e Lorenzo

    In realtà anche la Honda  è dello stesso avviso, ma non lo sono i piloti: Pedrosa e Marquez scelgono di continuare i restanti 5 giri con le slick, ma questa decisione finisce per rovinare la gara dei due spagnoli.  Cade Pedrosa prima dell’ingresso in Curva 1: inizialmente la grafica lo segna come OUT insieme ai due italiani, ma in realtà si è rialzato ed ha cambiato moto. Contemporaneamente Marquez cade alla Curva 3, anche lui si rialza e rientra al giro successivo. Fortunatamente per loro, corrono in MotoGP che ha solo 21 piloti, perché se ciò fosse successo in Moto2 o Moto3, sarebbero scivolati oltre la 30° posizione. Allora i due, con moto nuova e gomme da bagnato, riescono ad arrivare 13° e 14°, guadagnando almeno qualche punticino. A quel punto strada spianata per Jorge Lorenzo, che va a vincere per la prima volta in stagione. Il secondo posto è di Aleix Espargaro, che guadagna il primo podio della carriera. Terzo Cal Crutchlow, che perde il fotofinish con lo spagnolo. La classifica è comunque ancora dominata da Marquez, che non perde punti di vantaggio rispetto a Pedrosa e Rossi.

    In Moto2 si interrompe il monologo delle Kalex di Rabat e Kallio con la vittoria di Maverik Vinales, ma è in Moto3 la notizia più bella della giornata: torna al successo Romano Fenati, che ieri in qualifica si era piazzato 13°, oggi è partito malissimo e si è ritrovato 19°, ma da quel momento è iniziata una grandissima rimonta che lo ha portato alla vittoria.

  • Sassuolo e Napoli, la caccia dei punti preziosi

    Sassuolo e Napoli, la caccia dei punti preziosi

    Per il Napoli diventa a questo punto, la sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo, uno spartiacque veramente pericoloso, nonostante siamo solo alla quinta giornata dalle parti del Vesuvio si respira aria pesante, con un nome caldo e pronto per fare da capro espiatorio, Rafa Benitez. Nonostante gli ottimi rapporti tra il tecnico e De Laurentiis difficile immaginare cosa potrebbe accadere se i partenopei uscissero dal Mapei Stadium senza punti.

    Dall’altra parte c’è un Di Francesco che la scorsa stagione fece delle vittorie sulle grandi il suo cavallo di battaglia e probabilmente il suo miglior biglietto da visita per il suo ritorno post-Malesani, ma che in questo inizio di stagione ha incassato troppe reti e fatto pochi punti contro le dirette concorrenti per la salvezza. Tuttavia il tecnico neroverde gode di maggior appeal nei confronti della sua società rispetto al collega spagnolo e vive la situazione con maggiore tranquillità.

    In ogni caso per entrambe le compagini questo lunch-match non deve rimanere indigesto e quindi tra turn-over e rattoppi in formazione si cerca di far quadrare il cerchio per non sbagliare.

    Per Di Francesco out Berardi per squalifica, ma tridente pronto con Floro Flores, Sansone e Zaza mentre in difesa rientra Cannavaro che affiancherà Antei. Centrocampo confermato con Biondini, Magnanelli e Taider.

    Rafa Benitez | Foto Twitter
    Rafa Benitez | Foto Twitter

    Benitez invece conferma la coppia dei centrali difensivi con Albiol e Koulibaly e sugli esterni Maggio a destra e Zuniga a sinistra. In mezzo al campo spazio a David Lopez affianco a Inler mentre a ridosso dell’imprescindibile Higuain ci sarà il trio Insigne, Hamsik e Callejon. In pratica il tecnico iberico non si discosta dalla sua filosofia e effettua un turn-over per cinque undicesimi della squadra che ha giocato con il Palermo.

    SASSUOLO-NAPOLI LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Antei, Cannavaro, Peluso; Biondini, Magnanelli, Taider; Floro Flores, Zaza, Sansone.

    All.: Eusebio Di Francesco

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Zuniga; Inler, David Lopez; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain.

    All.: Rafa Benitez

  • L’Italvolley di Bonitta è implacabile, Germania ko

    L’Italvolley di Bonitta è implacabile, Germania ko

    L’Italia del volley, ma non solo, ha una Nazionale da ammirare e da tifare tutta d’un fiato nei prossimi giorni, è l’Italvolley di Marco Bonitta coach della Nazionale femminile di pallavolo che ieri contro la Germania ha centrato il quarto successo consecutivo dall’inizio dei Campionati del Mondo ed ora è qualificata alla seconda fase del torneo. La partita di oggi, contro la Repubblica Dominicana serve solo per il primo posto nel girone.

    La vittoria di ieri è stata pesante perché conseguita contro una delle papabili per la vittoria finale della competizione, la Germania. Trascinate da un pubblico fantastico al PalaLottomatica di Roma (10000 persone) le azzurre si sono imposte con un secco 3-1 e si sono prenotate un posto nella seconda fase che si giocherà a Bari, dove nello stesso girone dove andrà l’Italia si sono già qualificate Cina, Giappone e probabilmente con le gare di oggi entrerà anche il Belgio insieme ad una tra Azerbaigian e Porto Rico.

    Lo spettacolo del PalaLottomatica di Roma ieri sera | Foto Twitter
    Lo spettacolo del PalaLottomatica di Roma ieri sera | Foto Twitter

    Dopo un inizio balbettante del primo set, dove le azzurre hanno perso di misura (21-25) a causa dei troppi errori in ricezione e di un attacco che faticava a decollare, nel secondo set Bonitta ha fatto dei cambi importanti, fuori Piccinini e dentro Del Core, Centoni non riusciva ad entrare in partita e così il coach fa entrare Valentina Diouf che sarà determinante con la bellezza di 17 punti, due muri e due ace in battuta a fine match. La regia di Lo Bianco non da modo alle tedesche di prendere le contromisure ed i perfetti attacchi centrali di Arrighetti, che realizzerà 17 punti, 3 muri e 3 ace e di Carolina Costagrande fanno il resto. L’Italvolley di Bonitta diventa una macchina perfetta che tritura le avversarie fino al 3-1 finale.

    L’arma che più nel primo set ha patito l’Italia, soprattutto con Piccinini è stato il servizio, dove il capitano si è trovato in difficoltà più volte, ma poi è divenuta anche l’arma in più per le ragazze di Bonitta che a fine gara contano 10 ace in battuta contro i 3 subiti dalle teutoniche.

    A fine partita lo stesso Bonitta si dichiara stupito delle sue ragazze e tiene il gruppo di valchirie a terra ricordando che il match con la Repubblica Dominicana comunque è importante e l’avversario è forte come quello appena affrontato.

    ITALIA-GERMANIA 3-1 (21-25 / 25-17 / 25-10 / 25-18)

  • Tevez, due volte, e Morata, la Juve fa tris a Bergamo

    Tevez, due volte, e Morata, la Juve fa tris a Bergamo

    La risposta della Juventus al successo nell’anticipo delle 18 della Roma con il Verona, non si è fatta attendere. I bianconeri hanno espugnato il campo dell’Atalanta con un netto 3-0. Protagonisti della serata il solito Tevez autore di una doppietta e Gigi Buffon che al 58° ha parato un calcio di rigore a Denis. La bella serata della Juventus è stata completata dal primo gol in bianconero di Alvaro Morata che a pochi minuti dal termine ha chiuso definitivamente la gara.

    Colantuno può certamente rammaricarsi per la sconfitta ma in campo si è vista una buona Atalanta che quando ha giocato su ritmi alti ha saputo creare difficoltà alla Juventus.

    Per quanto riguarda le formazioni l’Atalanta è scesa in campo con un 4-4-2 con Boakye e Denis coppia d’attacco e con Estigarribia e il Papu Gomez sugli esterni.

    Allegri decide di non rinunciare a Llorente e lo mette in attacco al fianco di Tevez, classica difesa Ogbonna-Bonucci-Chiellini, Lichtsteiner ed Evra esterni con Pogba, Vidal e Marchisio a centrocampo.

    Carlos Tevez
    Carlos Tevez

    Si parte con 10 minuti di ritmi alti da ambo le parti senza però interventi dei due portieri. L’Atalanta pressa bene, non permettendo a Bonucci e Marchisio facili impostazioni e recuperando spesso il pallone sulla trequarti avversaria. Verso la mezz’ora si accende Tevez che va due volte al tiro sempre ben neutralizzato da Sportiello. Al 35° la Juventus la sblocca, Lichtsteiner si inserisce e piazza un cross in mezzo, in diversi, Sportiello compreso vanno a vuoto, arriva Tevez e a porta vuota realizza. La reazione atalantina non si vede e anzi è la Juventus con Llorente a sfiorare il raddoppio. Il primo tempo si chiude coi bianconeri avanti per 1-0.

    Le due squadre rientrano in campo con gli stessi 22 e con la Juventus che prova subito a spingere sul lato di Lichtsteiner. L’Atalanta prova ad alzare i ritmi come ad inizio gara. Al 58° Chiellini commette fallo su Molina ed è calcio di rigore. Dal dischetto va Denis ma Buffon si tuffa e respinge, sul ribaltamento di fronte azione insistita della Juventus con Tevez che dal limite calcia, sorprende Sportiello e raddoppia. L’Atalanta accusa il colpo e nell’immediato non riesce a rendersi praticamente mai pericolosa. Colantuono si gioca anche la carta Bianchi e al 78° i nerazzurri hanno una grossa chance con Molina che spara alto. Al 83° la Juventus la chiude definitivamente con Tevez che imbecca Pereyra, l’assist dell’ex Udinese è praticamente perfetto per Morata che di testa segna il 3-0. Gli ultimi minuti sostanzialmente scorrono via anonimi e dopo 4 minuti di recupero Orsato fischia la fine.

    La Juventus raggiunge così la Roma a 15 punti, mantenendo il punteggio pieno dopo 5 giornate e sopratutto la porta di Buffon ancora inviolata.

     

    ATALANTA – JUVENTUS 0-3 (0-1) (35°, 59° Tevez, 83° Morata)

    ATALANTA (4-4-2): Sportiello; Zappacosta, Biava, Benalouane, Dramé; Gomez (75° Bianchi), Carmona, Baselli (64° Cigarini), Estigarribia (49° Molina); Boakye, Denis

    Allenatore: Colantuono.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (69° Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Tevez (85° Coman), Llorente (66° Morata)

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Benalouane (A), Marchisio (J), Chiellini (J), Molina (A), Evra (J)

     

  • Florenzi e un Destro magico superano l’Hellas

    Florenzi e un Destro magico superano l’Hellas

    Una partita che si stava complicando oltre modo per la Roma, perché i minuti passavano ma il risultato non voleva cambiare, complice un gran bel Verona di Andrea Mandorlini, che si difendeva ordinatamente e rilanciava in modo costante facendo venire a tratti i brividi all’Olimpico. Ci sono voluti l’imprevedibilità di Florenzi ed un eurogol di Destro.

    Nella prima frazione di gioco si è vista una partita equilibrata, con il pallino del gioco in mano agli uomini di Garcia, ma le trame offensive giallorosse, soprattutto nei primi 25′ erano troppo complicate e spesso l’ultimo passaggio era sporcato dai difensori ospiti, il Verona invece nei contropiedi ha trovato tre occasioni da rete, sprecate solo per imprecisione.

    Dopo questa prima fase la Roma si scrolla di dosso eventuali ansie ed aumenta sensibilmente la pressione, ma le azioni sono sempre troppo figlie più di disattenzioni altrui che da una vera e propria manovra collettiva. Al 32° la palla è ad un passo dalla linea di porta veronese, ma nonostante siano in vantaggio i giallorossi è Sorensen a salvare la porta ospite sul tocco ravvicinato di Totti in scivolata.

    L’Hellas si rivede dalle parti di De Sanctis sul finire di primo tempo, bravo il portiere a parare un diagonale insidioso di Juanito Gomez al 39°. Nei minuti finali la Roma avrebbe l’occasione per il vantaggio ma la combinazione tra Totti e Ljajic agevola Destro per un tiro da fuori area bloccato a terra da Gollini. E’ il primo vero intervento del portiere scaligero, il resto della frazione lo ha visto solo impegnato in uscite e anticipi.

    Nella ripresa si capisce subito che la Roma vuole prendersi in fretta la partita e dopo 30″ Totti impegna l’estremo difensore ospite che devia alto sopra la traversa con un bel tiro al volo su appoggio dell’onnipresente Maicon. Garcia, decide di far entrare Gervinho al posto di un poco positivo Ljajic e cambia la gara che adesso è un assedio ma che sembra possa essere comunque solo sbloccata da un episodio. Garcia tenta anche la carta Florenzi per dare ancora più dinamismo alla manovra giallorossa ed al 75° è proprio il neo-entrato che sblocca il match.

    Al limite dell’area scaligera Tachtsidis e Ionita restano indecisi su un pallone, Florenzi senza pensarci su tira secco in porta, ne esce un rasoterra imparabile per Gollini.

    Mattia Destro abbraccia Garcia dopo la rete | Foto Twitter
    Mattia Destro abbraccia Garcia dopo la rete | Foto Twitter

    Al 78° Gervinho si invola tagliando la metà campo veronese da sinistra a destra, tiene palla la nasconde e sgroppa ancora verso l’area avversaria poi serve un pallone d’oro indietro per Destro che spreca malamente alzando sopra la traversa. Sembra quasi una serata maledetta per Destro che al contrario pochi minuti dopo regala una magia all’Olimpico.

    All’86° c’è un rinvio di De Sanctis, a centrocampo Destro stoppa la palla di petto ed al volo colpisce fortissimo di collo pieno verso la porta beffando Gollini per il 2-0 romanista, una rete magica che sigilla la vittoria e il primo posto della Roma, il tutto nel giorno del compleanno di Francesco Totti.

    ROMA-HELLAS VERONA 2-0 (0-0) – 75° Florenzi (R), 86° Destro (R).

    Roma (4-3-3): De Sanctis 6,5; Maicon 7; Manolas 6,5; Yanga-Mbiwa 5,5; Cole 5,5; Pjanic 6; Keita 5,5; Nainggolan 5,5 (83° Paredes S.V.); Ljajic 5,5 (57° Gervinho 6,5); Totti 6 (66° Florenzi 7); Destro 6,5.

    All.: Rudi Garcia 6,5

    Hellas Verona (4-3-3): Gollini 5,5; Sorensen 6; Moras 6,5; Marques 6,5; Brivio 6; Obbadi 6 (43° Campanharo 5,5); Tachtsidis 5; Ionita 5; Juanito Gomez 6; Nenè 6 (70° Toni 5,5); Jankovic 6 (83° Valoti S.V.).

    All.: Andrea Mandorlini 5,5

    Ammoniti: Manolas (R), Nenè (H). Espulsi: