Buone notizie per Eugenio Corini e per i tifosi del Chievo, la Corte di Giustizia Federale, accogliendo il ricorso d’urgenza della società gialloblù, ha deciso di cancellare la squalifica di 3 giornate, con la prova Tv, che era stata inflitta al difensore francese Nicolas Frey dopo Milan-Chievo.
Durante la sfida di sabato scorso a San Siro, Frey all’inizio del secondo tempo aveva avuto un contrasto con l’attaccante rossonero Mario Balotelli, così interpretato, nel proprio referto, dal Giudice Sportivo:
In conseguenza di un contrasto di giuoco nella zona centrale del campo, cadevano al suolo a stretto contatto. In tale frangente, il calciatore clivense, con un repentino movimento della gamba destra, colpiva con un calcio al gluteo destro l’antagonista, che stava rialzandosi e che ricadeva dolorante al suolo.
Questo comportamento veniva considerato volontario e tale da essere considerato come “Condotta Violenta”, per questo motivo era stato deciso di rendere ammissibile l’utilizzo della prova Tv e quindi di infliggere al difensore francese, una squalifica di 3 giornate.
La situazione non era andata giù nemmeno al tecnico del Chievo Eugenio Corini, che nella conferenza stampa pre derby aveva voluto così parlare dell’argomento:
E’ un’ingiustizia. Tre giornate ci sembrano una punizione troppo severa per quella che è stata la dinamica. Balotelli prende posizione, cadono, quando si rialza, Balotelli mette un piede sulle parti intime di Frey. Nicolas lo spinge via perchè sente male, come reazione istintiva.
Oggi la Corte di Giustizia Federale quindi esaminando il ricorso presentato dal Chievo ha deciso che nel caso in questione l’utilizzo della prova Tv è inammissibile e quindi ha cancellato la sanzione inflitta al calciatore francese, permettendo a Nicolas Frey di esser a disposizione domani sera nel derby.
Buone notizie arrivano anche per il Parma di Roberto Donadoni, sempre nella giornata di oggi infatti la Corte di Giustizia Federale ha deciso di accogliere parzialmente il ricorso della squadra emiliana per la squalifica di tre giornate inflitta ad Amauri dopo l’espulsione per la gomitata a Chiellini in Juventus-Parma del 26 Marzo, riducendola a 2 turni.
Amauri che ha già scontato la prima giornata di squalifica a Roma contro la Lazio, sarà assente domenica sera contro il Napoli e potrà tornare a disposizione del tecnico nella 33ma giornata nella trasferta di Bologna.
La 32ma giornata di Serie A tornerà ad essere il classico turno spezzatino che mette in difficoltà i fantallenatori che si trovano a dover schierare le squadre al Fantacalcio senza poter avere tutte le certezze.
Ad aprire le danze sarà in derby di Verona nell’anticipo del sabato alle 18.00, mentre si chiuderà il tutto con i due posticipi del lunedì Juventus-Livorno e Genoa-Milan.
Veniamo quindi ai Fantaconsigli per questa giornata, su chi schierare, chi è meglio lasciare fuori dalla propria squadra al Fantacalcio e chi potrebbe rivelarsi piacevole sorpresa per i fantallenatori.
FANTACONSIGLI PER LA 32MA GIORNATA DI SERIE A
ATALANTA – SASSUOLO
CONSIGLIATI
DE LUCA: e’ in un gran momento di forma.
ZAZA: ai neroverdi servono i suoi gol per sperare nella salvezza.
SCONSIGLIATI
BENALOUANE: rientra dalla squalifica e pare il punto debole del reparto arretrato.
ARIAUDO: non sarà facile contenere gli attaccanti nerazzurri.
SORPRESE
BONAVENTURA: i suoi movimenti possono portare Bonus.
MISSIROLI: la sua grinta ed il suo tiro possono rivelarsi sorpresa.
CAGLIARI – ROMA
CONSIGLIATI
CONTI: quando vede giallorosso di solito regala parecchi Bonus.
GERVINHO: dopo un periodo di calo, sta tornando in grande condizione.
SCONSIGLIATI
AVELAR: contenere Gervinho non sarà per niente semplice.
CASTAN: potrebbe soffrire la rapidità di Ibarbo.
SORPRESE
IBRAIMI: attenzione al talentuoso macedone.
TADDEI: viene da grandi prestazioni, può esser la sorpresa.
CATANIA – TORINO
CONSIGLIATI
BERGESSIO: servono i suoi gol per continuare a sperare.
IMMOBILE: torna dalla squalifica, cerca i gol per il mondiale.
SCONSIGLIATI
ROLIN: non al 100% ed in ballottaggio, meglio evitare.
MORETTI: può soffrire gli attaccanti etnei.
SORPRESE
PLASIL: inserimento e buon tiro, può portare Bonus a sorpresa.
FARNERUD: potrebbe partire dalla panchina ma esser la sorpresa a gara in corso.
CHIEVO – VERONA
CONSIGLIATI
PALOSCHI: dopo la prestazione negativa di San Siro proverà a rifarsi nel derby.
TONI: viene dalla doppietta nello scorso turno, è in forma.
Se la Juventus dovesse riuscire a passare in semifinale di Europa League per il calcio italiano sarebbe certamente un bene, perché la stessa probabilità di accedere alle semifinali che hanno i bianconeri ce l’hanno anche due squadre portoghesi, Il Benfica ed il Porto. Ricordiamo che il Portogallo è la Nazione che nel ranking UEFAci tallona e che proprio dall’Europa League potrebbe cercare di prendere punti preziosi sull’Italia per tentare di scavalcarci ed acquisire una squadra in più per l’accesso all’Europa calcistica.
La sorpresa di questi quarti di finale di Europa League è data dal netto successo del Basilea contro il Valencia. In Svizzera i padroni di casa impongono gioco, e questo era prevedibile, e risultato, questo era meno prevedibile. Veloci, fisicamente in forma e veramente affamati, gli svizzeri hanno piegato agevolmente il Valencia per 3-0 ipotecando, salvo una gara da tregenda al ritorno, la semifinale.
Il Porto in casa propria gioca bene ma è lezioso, in trasferta si scopre più concreto ed il Napoli di Benitez ne sa qualcosa, per questo la partita di Oporto, contro un avversario per nulla facile come il Siviglia, aveva un carattere importante. La spuntano i dragoni, di misura, e questo non preclude nulla per il ritorno, per 1-0 grazie alla rete di Mangala al 31°. Il ritorno a Siviglia sarà per cuori forti, riuscirà il Porto a passare indenne da un campo caldo dopo essere già riuscito a passare vincitore a Napoli?
Il Benfica, l’altra squadra portoghese, doveva vedersela in Olanda contro la rivelazione di questa Europa League, l’ Az Alkmaar e ottiene anche lei un successo di misura ma che ha il valore dello stesso risultato ottenuto dalla Juventus a Lione. A Lisbona la partita potrà essere gestita e i lusitani fra le mura amiche hanno un rendimento decisamente alto, come è apparso più alto il livello tecnico del Benfica in questa sfida di andata.
E’ Leonardo Bonucci il goleador che non ti aspetti e che sblocca la partita nel momento in cui tutti erano ormai convinte che si sarebbe chiusa con un pareggio a reti inviolate.
La Juventus torna da Lione con un risultato molto positivo, lo 0-1 di questa sera mette in condizione, gli uomini di Conte, di poter programmare e gestire al meglio la partita di ritorno a Torino. Diciamolo, per quello che ha fatto vedere il Lione questa sera, la Juventus con questo risultato d’andata ha messo un bel piede in semifinale.
Allo Stade de Gerland di Lione c’è un bell’ambiente, all’entrata in campo delle due squadre i supporters locali mettono in scena una coreografia mozzafiato per intimorire gli avversari, nel settore ospiti i 3000 tifosi della Juvesi fanno sentire eccome.
Il Lione decide di tenere un atteggiamento chiuso e compatto cercando di impedire a Pirlo di costruire il gioco, bloccando anche le fasce laterali ed in contropiede cercando di colpire la Juventus magari protesa in avanti. La Juvedal canto suo procede lenta, cerca con i lanci di Bonucci di aprire la difesa avversaria ma non preme mai alla ricerca affannosa del gol, anzi ci va vicino su un lancio lungo in area, sponda di Osvaldo all’indietro dove Tevez da mezza altezza si coordina di testa e cerca di indirizzare con forza in porta. ne esce un tiro insidioso ma fuori.
Con il passare dei minuti e l’inerzia asfittica del primo tempo sono i francesi a prendere coraggio, Malbranque al 26° esalta i riflessi di Buffon, subito dopo la Juvereagisce rispaventando il Lione con Tevez che a tu per tu con Lopes si mangia un’occasione buona. Il primo tempo si traghetta così alla fine con due squadre che in primo luogo hanno l’obbiettivo di non subire.
Nella ripresa il Lione cala, nel primo tempo per stare dietro al giro palla della Juventus hanno speso molto, Conte finalmente capisce che c’è da cambiare in primis qualcosa davanti per dare più freschezza di movimento, così entrano prima Vucinic al posto di Tevez e poi Giovinco al posto di un Osvaldo veramente evanescente.
E’ Giovinco a creare, saltando l’uomo, quella superiorità numerica davanti che mette in condizione la Juventus di rendersi più pericolosa e più brillante, tuttavia il risultato non cambia per merito del portiere Lopes prima e per la scarsa precisione poi.
Nel contempo il Lione ci proverà sporadicamente con qualche azione in velocità di rimessa, ma sono solo brividi e non incubi. Per risolvere il match ci vuole il classico colpo di biliardo, su un traversone di Marchisio dalla sinistra c’è il liscio di un difensore del Lione, palla a Pogba che calcia verso la porta ma viene murato dalla difesa di casa, la palla carambola a Bonucci che senza pensarci su la sbatte sotto la traversa per il vantaggio dei bianconeri all’85°, quando il Lione ormai è sulle gambe.
La vittoria della Juventus è legittima per la gran mole di gioco, tuttavia la squadra di Conte, come nelle ultime apparizioni in campionato è apparsa troppo prevedibile e in avanti i titolari anche stanchi, non è un caso che Conte abbia rispolverato, appena ha potuto, Mirko Vucinic che per il finire di stagione potrebbe risultare il fattore determinante.
La notizia clamorosa di ieri è stata il blocco del mercato per due anni ai danni del Barcellona, motivo il tesseramento di almeno dieci Under 18 in modo irregolare. Tutto questo è stato rivelato dal quotidiano spagnolo Marca, che ha rivelato anche che sarebbero previste delle sanzioni per la Federcalcio della Spagna: un’ammenda di 410 mila euro e la misura cautelativa sarebbe quella di obbligarla ad adeguare i propri regolamenti a quelli internazionali per non aver fatto rispettare i regolamenti dei piccoli calciatori. Soprattutto, sempre Marca, rivela altre notizie: il Barcellona avrebbe addirittura avanzato l’ipotesi di un complotto, ovvero che dietro a questa operazione possa esserci un mandante (un club) che avrebbe denunciato le irregolarità, dando il via all’operazione investigativa. Oggi però arriva una notizia davvero clamorosa: sono sospettate della stessa colpa di cui è accusato il Barça anche Real Madrid e Atletico Madrid, che subiranno (se confermate le accuse), la stessa pena che hanno ricevuto i catalani: due anni di calciomercato bloccato.
Quanto può influire sulle tre squadre questa punizione? Per il Barcellona davvero tanto: Valdes infortunato per 7 mesi, Pinto in porta e l’affare Ter Stegen che non potrà andare in porto. Di questo ha parlato l’agente del portiere del Borussia Moenchengladbach Gerd Vom Bruch:
“In questo momento il trasferimento di Ter Stegen al Barcellona è da escludere. Se interpreto bene il comunicato della Fifa per quest’estate non c’è alcuna possibilità, ma io resto comunque molto tranquillo riguardo al futuro del mio assistito.”
Non avevano invece grandi progetti le altre due squadre, a cui comunque questa punizione non farà piacere. Farà probabilmente piacere alla Juventus, che potrà dare per certo che né Barça né Real potranno “scippare” Vidal e Pogba ai bianconeri.
E’ da sottolineare che il blocco del Barcellona è ufficiale, seppur i blaugrana possano risolvere la cosa in 90 giorni; il blocco di Real e Atletico non è ufficiale e la FIFA sta ancora investigando.
Dopo il grande freddo invernale, e i lunghi mesi di silenzio e di no-comment, la primavera porta con sè un po’ di speranza per quanto riguarda le condizioni di Michael Schumacher, ex pilota Ferrari pluricampione del mondo, ricoverato dalla fine di Dicembre all’ospedale di Grenoble dopo una sfortunata e rovinosa caduta dagli sci. Sono trascorsi ben 94 giorni da allora ma finalmente in queste ore trapelano per la prima volta notizie confortanti e parole perlomeno di speranza da parte dell’entourage più fidato dell’ex pilota tedesco e, in particolar modo, dalla sua fedele portavoce e manager Sabine Kehm. Michael Schumacher, sempre circondato dall’affetto di parenti, amici e della moglie Corinna, sembra dare segnali di miglioramento e la famiglia, gli amici e l’entourage per mezzo della stessa Kehm hanno rilasciato al giornale tedesco Bild una dichiarazione che si esprime in tal senso: “Posso dire solamente ancora una volta una cosa: ci sono segnali che ci danno coraggio”.
Segnali, dunque: barlumi di speranza, flebili fiammelle o qualcosa di più? Non è dato saperlo ancora, ma è già positivo leggere un commento che si sbilancia verso un cauto ottimismo piuttosto che in un silenzio assordante e teso, come accadeva nei mesi scorsi con tanto di assoluto divieto da parte della struttura ospedaliera ai suoi dipendenti di diffondere qualsiasi tipo di informazione in merito alle condizioni di salute del paziente Michael Schumacher.
La portavoce di Michael Schumacher e della sua famiglia, poi, ha voluto smentire in maniera netta e categorica quell’indiscrezione trapelata qualche giorno fa che raccontava di un probabile e imminente trasferimento di Schumacher dall’ospedale di Grenoble ad una struttura di riabilitazione e che affermava come la moglie Corinna avesse deciso di allestire in casa propria (in Svizzera, a pochi chilometri dalla stessa Grenoble) una sorta di ospedale domestico, con una spesa di circa dodici milioni di euro per i necessari macchinari.
Le parole di Sabina Kehm, su questo aspetto, non hanno lasciato dubbi: tutto inventato. “I rumors secondo cui Corinna avrebbe trasformato casa sua in un ospedale sono assolutamente infondati”.
In attesa di conoscere con maggior sicurezza ulteriori notizie in merito alle condizioni di Michael Schumacher, le parole della sua fidata collaboratrice sono, comunque, un buon segno.
La settimana “europea” sta per concludersi e, come di consueto tutte le attenzioni verranno rivolte al turno di Europa League: considerata come poco importante da chi fa della Champions League un traguardo di vita o di morte, in realtà l‘Europa League, o Coppa U.E.F.A. per i nostalgici, ha sempre dato il via a cicli di vittorie di molti club. Basti pensare, guardando la storia recente, al Porto di Mourinho: nel 2003 i lusitani si aggiudicarono la CoppaU.E.F.A. e l’anno seguente, nel 2004, trionfarono nella massima competizione europea oppure, tornando un po’ indietro, possiamo guardare il cammino dell’Ajax che si aggiudicò la Coppa U.E.F.A. nel 1992 e la Coppa dei Campioni nel 1995 restando ad livelli altissimi per molto tempo.
Uno dei match più affascinanti in programma in questi quarti di finale, è Lione-Juventus. Partita tra nobili decadute della Champions League, le due squadre si sono trovate l’una contro l’altra in Europa League dopo aver affrontato percorsi diversi: il Lione, dopo aver perso il treno dei gironi di Champions League, ad opera del Real Sociedad con un risultato complessivo di 0-4, ha dovuto affrontare un cammino meno complicato dei bianconeri. La vittoria nel girone I composto da Betis, Vitória Guimaraes e Rijeka dominato senza subire sconfitte, e a seguire le vittorie sui Cornomorecnei sedicesimi e Viktoria Plzeň negli ottavi ha permesso ai francesi di arrivare ai quarti di finale senza eccessive difficoltà. Discorso opposto invece per la Juventus che, dopo aver subito l’eliminazione dalla Champions L. nel gruppo con Real Madrid, Copenaghen e Galatasaray, conquistando però il terzo posto nel girone che ha permesso di raggiungere l’accesso in Europa League, ha affrontato ed eliminato, nei sedicesimi, i turchi del Trabzonspor (vincitore del girone della Lazio) e, negli ottavi di finale, i rivali della Fiorentina.
Le recenti dichiarazioni del tecnico del Lione, Remi Garde, che ha sottolineato l’equivalenza di qualità tra Paris Saint Germain e Juventus, fanno pensare a pura pretattica psicologica volta a scaricare la sua squadra di eccessive responsabilità, cercando invece di aggiungere pressione al club bianconero che, si ritroverebbe cosi con il “peso di squadra favorita che non può fallire” contro un avversario minore. In casa Juventus però nessuno sembra essersi nascosto: infatti alcuni tesserati, mister Conte compreso, hanno dichiarato che, per cancellare la sconfitta di Napoli, sarà necessario ottenere una vittoria a Lione. Vedremo chi tra i due tecnici alla fine la spunterà.
I primi 90 minuti di questo confronto dicono che il Paris Saint Germain al confronto con un’altra corazzata della Champions League non solo è alla pari, ma è anche matura per sognare al bottino finale. Che fosse attrezzata, con giocatori formidabili lo sapevamo già, tuttavia aspettavamo una prova da squadra, una prova che dicesse chiaramente quanto i transalpini potessero realmente essere in grado di competere con una big tradizionale della “Coppa dalla grandi orecchie“.
il Paris Saint Germain parte forte, sa che una buona fetta della qualificazione se la deve prendere al “Parco dei Principi“, in trasferta infatti, come tutte le squadre inglesi, il Chelsea di Mourinho non ha un ruolino così irresistibile.
Cavani, Lavezzi e Ibrahimovic davanti, garantiscono al Paris Saint Germain un’ottima potenza di fuoco che può colpire la debole difesa dei Bluesin qualsiasi momento. Infatti proprio Lavezzi dopo appena 4 minuti prende un pallone regalato da un errore di Terry, stoppa di petto e tira appena la sfera tocca terra, ne esce un bolide all’incrocio dei pali imprendibile. Subito dopo, ancora Lavezzi ha già la possibilità di realizzare il raddoppio, ma calcia fuori.
Il Chelsea cambia strategia e mette la partita più sullo scontro fisico recuperando più spesso il pallone e spezzando il ritmo infernale dei parigini. Il Chelsea nel suo possesso palla costruisce e Willian effettua un passaggio filtrante in area per Oscar, Thiago Silva interviene ma non prende il pallone e colpisce l’avversario che cade a terra. Rigore calciato da Hazard e spiazza Sirigu che si tuffa dall’altra parte. Partita in parità.
Siamo al 27° e il destino della partita sembra rovesciarsi quando Hazard al 39° tira al volo verso la porta superando il portiere italiano del Paris Saint Germain che si salva solo grazie al palo che respinge il pallone. Un gran bel gesto tecnico che meritava maggior fortuna.
Nella ripresa l’inerzia del match cambia in modo fortuito a favore del Paris Saint Germain. Su un calcio di punizione la difesa del Chelsea rimane ferma, solo David Luiz arriva sul pallone, ma il suo tocco maldestro tradisce Cech che anziché uscire, in precedenza, è rimasto fra i pali. PSG in vantaggio, ma con una tegola, Ibrahimovic è costretto ad uscire per infortunio, entra al suo posto Lucas.
Passano pochi minuti e anche Verratti deve lasciare il campo acciaccato ed al suo posto entra Cabaye. Mourinho che già aveva fatto entrare Torres decide di inserire nella battaglia anche Lampard per avere più fantasia e corsa in mezzo al campo. Da questo momento in poi il Chelsea non si renderà mai più pericoloso, anzi è il Paris Saint Germain che con Cavani sfiora la terza rete, infatti l’uscita di Ibrahimovic consente all’ex-Napoli di accentrarsi di più e giocare in modo più congeniale alle sue caratteristiche.
La terza rete per i parigini arriva comunque nei minuti di recupero del match. Pastore, entrato da poco, compie una magia delle sue, palla al piede si accentra ed entra in area di rigore, poi beffa Cech sul suo palo. Finisce 3-1 e la settimana prossima sarà una vera e propria battaglia a Londra, perché le distanze, che il risultato suggerisce, non sono veritiere, il Chelsea sarà certamente diverso e dovrà fare la partita, ma il Paris Saint Germain ha giocatori che in contropiede possono fare molto male alla difesa dei Blues.
La Roma recupera il suo match della 22esima giornata di Serie A, che non si era potuto giocare a causa del campo reso impraticabile dalle violenti piogge abbattutesi su Roma in quel periodo.
I giallorossi non hanno perso l’occasione di rosicchiare altri punti sulla Juventus, battendo il Parma 4-2 infatti, complice la sconfitta della Signora a Napoli domenica, hanno preso ben sei punti in tre giorni. Adesso il distacco è ridotto a otto punti, sempre tanti, ma che fanno sperare un po’ di più gli uomini di Garcia.
Considerando che c’è ancora uno scontro diretto tra le due e a Roma da giocare si può ipotizzare un vantaggio risicato addirittura a cinque punti, sempre che la Roma batta i bianconeri all’Olimpico, quindi basterebbe un passo falso e mezzo in più per essere al pari della zebra. Cosa fino a due settimane fa che pareva impossibile.
Si riparte da dove si era interrotta la partita e cioè dall’8° del primo tempo. Entrambe le squadre si affrontano con il medesimo modulo, Roma con il tridente Gervinho, Totti e Destro e dall’altra parte il tridente degli emiliani con Amauri, Schelotto e Biabiany, manca solo Cassano all’appello. Già all’11° minuto si capisce come si svilupperà la partita, la Roma vuole fare suoi i tre punti e crea subito un’occasione concreta. Destro libero servito da Totti calcia verso la porta e colpisce il palo, sul rimbalzo è velocissimo Gervinho ad avventarsi e a ribadire in rete la sfera. Tre minuti giocati e siamo già 1-0.
Passa pochissimo e Acquah sfrutta l’occasione lasciatagli dalla retroguardia parmense che compie uno svarione, in area di rigore controlla e batte con un rasoterra De Sanctis per l’ 1-1.
La Roma tuttavia è un rullo compressore e come la palla viene rimessa a centrocampo riprende a macinare gioco e a mettere sotto pressione gli ospiti. Pjanic dalla destra serve Totti che alla sua maniera carica un tiro preciso e potente su cui Mirante non può fare nulla e i giallorossi sono di nuovo in vantaggio. addirittura prima della fine del primo tempo la Roma potrebbe realizzare una terza rete, ma Destro alza troppo la mira di testa.
Inizia la ripresa con la Roma che vuole chiudere al più presto la pratica. Gervinho in azione solitaria conclude verso la porta, la difesa del Parma ribatte la conclusione e Pjanic si avventa sul pallone superando anche Mirante. Fatta la terza rete, i padroni di casa, non si fermano, mantengono la pressione sugli avversari andando vicino al gol prima sia con Totti che con Taddei. Poi il quarto gol della Roma arriva all’81°, grazie a Taddei che su una calcio d’angolo da sinistra svetta in area deviando in porta sul palo più lontano.
Prima della fine il Parma accorcia le distanze, dal limite dell’area Biabiany tira di destro in maniera impeccabile e De Sanctis è battuto per il 4-2 finale.
Il Real Madrid ha confermato le premesse della vigilia, i Blancos hanno messo in campo tutta la propria classe e tutto il talento mandando al tappeto un Borussia Dortmund che in piena emergenza ha comunque messo tanto orgoglio e tanto cuore che però non è bastato ad arginare lo straripante Real Madrid che ha portato a casa un netto 3-0 al Bernabeu provando a mettere un piede verso le semifinali di Champions League.
Carlo Ancelotti schiera la formazione prevista alla vigilia con l’eccezione di Di Maria che lascia il suo posto in campo ad Isco, per il resto Casillas tra i pali, Carvajal, Pepe, Ramos e Coentrão in difesa, Modric, XabiAlonso e appunto Isco a centrocampo, in attacco il trio stellare Bale, Benzema e Cr7.
Klopp non avendo molte scelte cerca di mandare in campo la miglior formazione, che è poi quella prevista nel pregara, Weidenfeller in porta, Piszczek, Papastathopoulos, Hummels e Durm in difesa, Kehl, Sahin sulla mediana, Großkreutz, Mkhitaryan e Reus dietro alla punta Aubameyang.
Pronti via, passano solo 3 minuti ed il Real si trova subito avanti con Bale che si inserisce su assist di Carvajal e porta subito in vantaggio il Real. Le Merengues premono forte costringendo il Borussia a chiudersi in difesa senza riuscire a ripartire, al 27° infatti arriva il raddoppio di Isco: brutta palla persa al limite in uscita dal Dortmund, l’ex Malaga controlla e poi batte Weidenfeller con un destro rasoterra piazzato. A questo punto parte una reazione dei gialloneri che allentano la pressione dei padroni di casa e provano a creare qualche problema alla porta di Casillas, anche se il risultato al termine della prima frazione non cambia.
Nella ripresa gli uomini di Klopp tirano fuori l’orgoglio e si spingono in avanti con più continuità ma nel momento migliore degli ospiti arriva un’altra palla persa dalla difesa del Dortmund con Cristiano Ronaldo che non perdona e sigla il 3-0 con una bella giocata su Weidenfeller in uscita. Il Borussia però non molla e cerca insistentemente il gol che potrebbe riaprire uno spiraglio in vista del ritorno ma la difesa del Real regge e così i ragazzi di Ancelotti escono con un rassicurante 3-0 dal Bernabeu in vista del ritorno al Westfalenstadion tra 6 giorni.
REAL MADRID – BORUSSIA DORTMUND 3-0 (2-0) (3° Bale, 27° Isco, 57° Cristiano Ronaldo)
Real Madrid (4-3-3): Casillas; Carvajal, Sergio Ramos, Pepe, Coentrão; Modric, Xabi Alonso, Isco; Bale, Benzema, Cristiano Ronaldo