Categoria: In Primo Piano

  • Premier e Liga: sorride il Manchester City, brutto stop per il Real

    Premier e Liga: sorride il Manchester City, brutto stop per il Real

    I recuperi che si sono disputati ieri sera in Premier League e Liga hanno visto sorridere il Manchester City di Pellegrini che grazie al successo sull’Aston Villa si trova ora ad un solo punto dalla conquista del titolo, bene anche il Sunderland che ha conquistato la matematica salvezza. Male invece il Real Madrid che a causa del pareggio contro il Valladolid può quasi definitivamente dire addio al sogno di conquistare la Liga 2013/2014.

    La serata per i Citizens però non è stata cert

    Edin Dzeko
    Edin Dzeko

    o facile, l’Aston Villa s’è dimostrato avversario piuttosto ostico tanto da chiudere la prima frazione di gioco sullo 0-0.  Nella ripresa sembrava poter venir fuori la paura di vincere del Manchester City, a spazzare via il braccino, ci ha pensato Dzeko che al 64° ha trovato il gol apriscatole. Fatto il primo gol tutto è stato più semplice, ancora l’attaccante bosniaco ha raddoppiato al 72°, poi al 89° è arrivato il terzo gol firmato Stevan Jovetic, al 92° Yaya Touré ha siglato il definitivo 4-0. Adesso il City ha 2 punti di vantaggio sul Liverpool e domenica, in virtù di una netta miglior differenza reti, basterà non perdere contro il Southampton per aggiudicarsi la Premier League 2013/14.

    Nell’altra gara di serata in Premier, fa festa il Sunderland che vincendo per 2-0, a segno anche Fabio Borini, la sfida con il Wba si garantisce la salvezza.

     

    PREMIER LEAGUE RECUPERI

    Manchester City – Aston Villa 4-0 (64°, 72° Dzeko, 89° Jovetic, 92° Tourè)

    Sunderland – Wba 2-0 (13° Colback, 31° Borini)

     

    CLASSIFICA DOPO LA 37MA GIORNATA

    Manchester City 83, Liverpool 81, Chelsea 79, Arsenal 76, Everton 69, Tottenham 66, Manchester Utd 63, Southampton 55, Newcastle 49, Stoke 47, Crystal Palace 44, West Ham 40, Swansea 39, Sunderland e Aston Villa 38, Hull City 37, Wba 36, Norwich 33, Fulham (retrocesso) 31, Cardiff (retrocesso) 30.

    Valladolid vs Real Madrid
    Valladolid vs Real Madrid

    Ieri sera non è stata solo serata di Premier, si è infatti disputato anche il recupero di Liga tra Valladolid e Real Madrid. I Blancos avevano la grossa chance, vincendo, di riportarsi a -2 dai cugini dell’Atletico in vetta, così però non è stato. La serata è iniziata male con Cristiano Ronaldo costretto a lasciare il campo al 9° per problemi muscolari. Al 35° però Sergio Ramos ha trovato il gol direttamente da calcio di punizione che sembrava poter garantire il successo al Real. Al 85° però è arrivata la doccia fredda con il gol di Osorio che ha  fissato il risultato sul 1-1 facendo esultare i tifosi del Valladolid ma anche quelli di Atletico e Barcellona che paiono adesso,a due turni dal termine, essere le due compagini a contendersi il titolo con lo scontro diretto dell’ultima giornata al Camp Nou che sarà decisivo sia per i Blaugrana che per i Colchoneros. Per le Merengues, a meno di clamorosi ribaltoni nel prossimo turno, il sogno Liga pare esser finito qua.

     

    RECUPERO LIGA

    Valladolid – Real Madrid 1-1 (35° Sergio Ramos (R), 85° Osorio (V))

     

    CLASSIFICA DOPO LA 36MA GIORNATA

    Atletico Madrid 88, Barcellona 85, Real Madrid 84, Athletic Bilbao 68, Siviglia 60, Real Sociedad 58, Villarreal 53, Celta Vigo e Valencia 46, Levante 45, Rayo Vallecano 43, Espanyol e Malaga 41, Elche 39, Granada 38, Valladolid, Almeria e Getafe 36, Osasuna 35, Betis Siviglia (Retrocesso) 22.

     

     

     

  • Coni, presentato il nuovo logo

    Coni, presentato il nuovo logo

    Il Coni ha svelato il nuovo logo realizzato in occasione dei cento anni di attività celebrati proprio quest’anno. Si tratta, però, di un elemento che sancisce di fatto il ritorno all’antico, al passato ed alla tradizione, riscoprendo il simbolo delle origini proprio in occasione delle imminenti celebrazioni. Il nuovo logo del Coni presenterà un tricolore in bella vista su sfondo bianco ed i cerchi olimpici in testa. Il tricolore, inoltre, riporta la scritta “Italia” mentre la sigla “Coni” è riportata in basso in nero ed in stampatello. Il nuovo logo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano è stato così presentato questa mattina al Foro Italico di Roma, nella Casa delle Armi, alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò e di illustri esponenti dello sport Azzurro e delle istituzioni: Franco Carraro, Gianni Petrucci, Mario Pescante. Presenti, inoltre, importanti campioni dello sport del presente e del passato che hanno fatto da “padrini” e “madrine” al battesimo del nuovo marchio: da Alessandra Sensini ad Armin Zoeggeler, da Giuseppe Abbagnale a Manuela Di Centa, da Jessica Rossi a Mauro Checcoli.

    Coni, presentato il nuovo logo
    Coni, presentato il nuovo logo

    In occasione della presentazione del nuovo simbolo, si è colta l’occasione per fare il punto sulle celebrazioni del centenario del Coni, che proprio nel Giugno del 1914 vide “la luce”. Tali festeggiamenti prenderanno il via il prossimo 8 Giugno e proseguiranno fino al 10 Giugno, prevedendo la giornata clou il giorno 9 con una serie di eventi musicali e concerti, il passaggio delle frecce tricolori e una diretta televisiva su Rai Uno dal Foro Italico. In occasione delle celebrazioni del centenario è stata, inoltre, coniata anche una medaglia commemorativa.

    L’accento posto sulla presentazione del logo del Coni ha, poi, delle importanti implicazioni a carattere di marketing: il presidente Giovanni Malagò, infatti, ha voluto sottolineare la rilevanza dello sfruttamento del merchandising in particolar modo con la creazione dei “Coni-Point” in cui saranno disponibili i prodotti ufficiali che, ovviamente, riporteranno il nuovo logo del Coni.

    Proprio in tal senso, il presidente Giovanni Malagò ha dichiarato come il nuovo logo fosse un suo desiderio, perchè “tengo tantissimo alla striscia di colore oro e alla scritta Italia, e sono sicuro che questo nuovo marchio potrà farci vendere tantissimi nostri prodotti”. 

  • Francia, Helena Costa sarà la prima allenatrice nel calcio maschile

    Francia, Helena Costa sarà la prima allenatrice nel calcio maschile

    Vi ricordate di Carolina Morace, il Bomber della nazionale italiana di calcio femminile che nel 1999 fu scelta da Luciano Gaucci come allenatore della Viterbese, per disputare il campionato di calcio di C1 maschile? La sua avventura sulla panchina durò solo due giornate, una vittoria ed una sconfitta anche se fu lei a lasciare per divergenze nelle scelte dei collaboratori da parte del presidente, adesso in Francia un club di Ligue2, la Serie B transalpina, è pronto a far sedere sulla propria panchina un’allenatrice.

    “Questa nomina è destinata a portare il club in una nuova era” così si legge nel comunicato ufficiale del Clermont Foot, che informa sulla nomina del nuovo allenatore, la 36enne portoghese Helena Costa.

    Helena Costa
    Helena Costa

     

    Nella prossima stagione sulla panchina del Clermont si siederà Helena Margarida dos Santos e Costa, per tutti semplicemente Helena Costa,  nata ad Alhandra, Portogallo, il 15 aprile del 1978. 

    A stupire quindi non solo il fatto di essere la prima donna ad allenare una squadra maschile nel calcio francese ma anche la giovane età del futuro tecnico del Clermont.

    Helena Costa comunque vanta una discreta esperienza, laureatasi in Scienze sportive a pieni voti, ha poi proseguito gli studi approfondendoli ed ottenendo la lode nel master in Game Analysis del calcio, dopo gli studi ha ottenuto il patentino Uefa per allenare. Giovanissima, poco più di ventenne, ha ottenuto dal Benfica l’incarico di assistente nelle giovanili ed in seguito la panchina dei Pulcini, con i quali ha ottenuto brillanti risultati. Nel 2005 lascia il settore giovanile e siede sulla panchina del Cheleirense, sempre calcio maschile, con il quale vince il campionato regionale. Negli anni seguenti, oltre ad ottenere ottimi risultati nel calcio femminile, viene scelta prima dal Leixoes e poi dal Celtic viaggiando lungo l’Europa come Talent Scout o come osservatrice per studiare e stilare rapporti sulle rivali continentali degli scozzesi. Nel 2010 arriva la chiamata del Qatar che la sceglie come ct della nazionale femminile, poi nel 2012 passa alla guida della nazionale femminile dell’Iran.

    Un Curriculum di tutto rispetto per la Costa che già nel web viene paragonata al suo illustre connazionale Josè Mourinho visto che in comune hanno la nazionalità e la giovane età con cui hanno intrapreso la carriere.

    Anche i calciatori del Clermont paiono curiosi ed  impazienti di conoscere il nuovo tecnico, così ha dichiarato a “L’Equipe” l’attaccante Rémy Dugimont:

    È stata una grossa sorpresa, circolavano diversi nomi, il suo è uscito fuori dal nulla. Io non sono un maschilista, so che la Costa ha già lavorato nel mondo professionistico con gli uomini e quindi sa come funzionano le cose. Se le cose sono andate bene altrove, perché non dovrebbe succedere lo stesso qui? Sarà un po’ strano, ma questo durerà solo qualche giorno. Noi non sappiamo granché, ma se il presidente l’ha scelta avrà avuto le sue ragioni. Speriamo che vada tutto bene, ma non credo ci saranno problemi”

    Dunque Helena Costa dalla prossima stagione si troverà dinanzi a questa nuova avventura e visti i suoi risultati in passato, non è escluso che possa togliersi diverse soddisfazioni sorprendendo il mondo del calcio non per per essere una donna alla guida di un club maschile ma bensì per i successi ottenuti sul campo.

  • Lotta per la salvezza Serie A, cinque squadre nella zona calda

    Lotta per la salvezza Serie A, cinque squadre nella zona calda

    Sassuolo, Chievo, Bologna, Catania e Livorno. Cinque squadre che a due giornate dal termine si trovano a lottare per due posti che vorrebbero dire permanenza in Serie A. I neroverdi si sono rilanciati con la pazzesca vittoria al Franchi di Firenze e con una vittoria casalinga col Genoa andrebbero a San Siro col Milan già salvi. Stesso discorso per il Chievo a cui invece basta vincere a Cagliari per giocare con l’Inter con la salvezza conquistata. A quel punto ci sarebbero già i verdetti, ma le tre dietro non si arrendono.

    Bologna-Catania sarà la sfida che deciderà buona parte della corsa alla salvezza: gli etnei retrocederebbero sia pareggiando che perdendo, il Bologna con una sconfitta sarebbero penultimi. Vincendo le ultime due i ragazzi di Pellegrini potrebbero salvarsi, ma solo se il Chievo non fa più di un punto nei prossimi 180 minuti o il Sassuolo zero. Più probabile, anche se difficile, la prima ipotesi; e poi il Livorno, fanalino di coda del campionato che se la dovrà vedere con Fiorentina e Parma, non proprio una passeggiata. Se invece Chievo, Sassuolo, Catania e Bologna dovessero concludere la stagione appaiate a 32 punti, allora si andrebbe a guardare la classifica avulsa che premierebbe clivensi e neroverdi, con felsinei e rossazzurri in Serie B, a meno che questi ultimi non vincano a Bologna con almeno tre goal di scarto.

    Il Sassuolo, attualmente quintultimo
    Il Sassuolo, attualmente quintultimo

    Con solo Chievo, Bologna e Catania a pari punti, sarebbero invece gli etnei ad avere la meglio. A questo punto i favoriti sono Sassuolo e Chievo, ma nel calcio non si può mai dire, e chissà che magari il Catania possa fare una rimonta incredibile, il Livorno tappi improvvisamente i buchi difensivi e il Bologna si svegliasse in attacco. Ora però il Sassuolo ha (forse) ritrovato il suo attaccante goleador Mimmo Berardi, che per qualche tempo, dopo il poker al Milan del girone d’andata, era sparito dai tabellini dei marcatori.

  • Les jeux sont faits, Psg di nuovo campione di Francia

    Les jeux sont faits, Psg di nuovo campione di Francia

    Ancor prima di scendere in campo nel recupero di questa sera della 36ma giornata di Ligue1, il Psg si è laureato per la seconda volta consecutiva, la quarta nella storia del club parigino, Campione di Francia.

    Il successo del Paris Saint Germain è arrivato grazie al pareggio del Monaco che non riuscendo a sorpassare il Guingamp, fresco vincitore della Coppa di Francia, rimane a 7 punti dagli uomini di Laurent Blanc a due turni dalla conclusione della Ligue1.

    Gli uomini di Ranieri, quasi certamente ad un passo dal divorzio con la squadra del Principato, erano costretti a vincere se volevano provare a rimandare la festa dei parigini, anche il Guingamp però aveva una fame enorme di punti in quanto il Sochaux al terzultimo posto distava prima della gara solo un punto. Al Louis II il primo tempo è molto nervoso ed il Monaco non riesce a sorpassare o a creare grossi pericoli ad un Guingamp ben messo in campo, si va al riposo quindi a reti inviolate. Nella ripresa il Monaco ci prova con più insistenza ma il cronometro è il peggior nemico dei padroni di casa e scorre via veloce sino al 77° quando Berbatov perfettamente imbeccato da Dirar trova il gol che rinvia la festa dei parigini. La gioia dei padroni di casa però dura poco, al 85° infatti Atik gela lo stadio trovando il gol del 1-1, un risultato che nonostante gli ultimi attacchi del Monaco, rimasto in superiorità numerica al 87°, non cambierà, la lotta al titolo finisce qui, il campione è il Psg.

    I vincitori della Ligue1 2013/14: il Psg
    I vincitori della Ligue1 2013/14: il Psg

    Il Psg è sceso in campo, a cuor leggero, con il titolo già in tasca e nonostante l’immediato gol di Lavezzi dopo soli 3 minuti si è visto rimontare da un Rennes che prima ha pareggiato al 24° con il gol di Kadir e trovato il sorpasso al 27° con N’Tep. Nella ripresa nemmeno l’ingresso di Ibrahimovic ha permesso agli uomini di Blanc di trovare il pareggio per la gioia del Rennes che con questi 3 punti si porta a +6 dalla terzultima e con due soli turni da giocare può definirsi salva.

     

    RISULTATI RECUPERI 36MA GIORNATA

    Monaco – Guingamp 1-1 (77° Berbatov (M), 85° Atik (G))

    Psg – Rennes 1-2 (3° Lavezzi (P), 24° Kadir (R), 27° N’Tep (R))

     

    CLASSIFICA DOPO LA 36MA GIORNATA

    Psg (Campione di Francia) 83, Monaco 76, Lille 68, St Etienne 63, Lione 58, Olympique Marsiglia 56, Bordeaux 51, Reims 48, Lorient e Tolosa 46, Nantes e Bastia 45, Rennes 43, Montpellier e Nizza 42, Guingamp 39, Evian 38, Sochaux 37, Valenciennes (retrocesso in Ligue 2) 29, Ajaccio (retrocesso in Ligue 2) 20

     

    CLASSIFICA MARCATORI

    1- Ibrahimovic (Psg) 25 gol.

    2- Aboubakar (Lorient), Cavani (Psg) e Gignac (Olympique Marsiglia) 16 gol.

    5- Lacazette (Lione) 15 gol.

     

  • Javier Zanetti, la bandiera nerazzurra dice basta

    Javier Zanetti, la bandiera nerazzurra dice basta

    Era il 5 giugno 1995, a Milano l’Inter presentava una coppia di giovani argentini: l’attaccante dell’Independiente Sebastian Rambert e il difensore del Banfield Javier Zanetti.

    Le aspettative erano tutte per Rambert,  gli attaccanti hanno sempre più fascino, e l’acquisto della punta aveva decisamente oscurato quello del giovane terzino che, come ha raccontato lo stesso Zanetti, arrivò nel ritiro estivo da solo e con un sacchetto del supermercato in mano con solo due giornalisti ad attenderlo.

    Javier, nato a Buenos Aires il 10 agosto 1973, si mise subito in mostra e al contrario del tanto sponsorizzato connazionale, che dopo sole due pessime presenze con la maglia dell’Inter fu ceduto nel mercato invernale della stessa stagione, seppe con corsa, fiato, impegno e tanto lavoro conquistarsi un ruolo da protagonista sino a giungere a quello che nel calcio moderno è un caso davvero raro: una vera e propria bandiera, la bandiera nerazzurra. 

    Javier Zanetti
    Javier Zanetti

    Zanetti da quell’esordio nel 95, ha collezionato la bellezza di 856 presenze con la casacca nerazzurra, 613 (più 3 spareggi) in Serie A. Nel 1999 dopo l’addio al calcio di Beppe Bergomi ha ereditato la sua fascia da capitano. Ha affrontato i periodi neri dell’Inter ma ha saputo brillare in quelli più splendenti, dai 3 scudetti consecutivi con Roberto Mancini all’era Mourinho culminata con lo storico Triplete (Campionato, Coppa Italia e Champions League) della stagione 2009/2010.

    El Tractor, il trattore, soprannome che è stato dato a Zanetti per la sua incredibile potenza sprigionata quando partiva palla al piede, ha saputo anche rialzarsi dopo il terribile infortunio del 28 aprile 2013 quando nella gara persa contro il Palermo si ruppe il tendine d’Achille , uno stop che sembrava aver messo a serio rischio, alle soglie dei 40 anni, la sua carriera. Così non è stato perchè Javier ha lavorato duro e  il 9 novembre, 195 giorni dopo il suo infortunio, in occasione della partita tra contro il Livorno, vinta 2-0 dall’Inter, è subentrato al 82° al posto di Taider disputando gli ultimi 10 minuti dell’incontro.

    Adesso però Pupi, l’altro soprannome di Zanetti, ha deciso di dire basta e lo ha comunicato qualche giorno fa tramite un’intervista al quotidiano argentino “La Nacion”:

    Perché ho deciso di ritirarmi adesso? Perché sento che è arrivato il momento giusto per farlo. Perché il calcio mi ha dato tantissimo e io mi sono goduto ogni attimo. Perché dopo l’infortunio al tendine d’Achille dello scorso aprile, volevo dimostrare di poter tornare comunque ad essere competitivo e ci sono riuscito. Mi sento completo e realizzato: ritirarsi a 41 anni è una sensazione impagabile. Per me è una cosa che ha un valore immenso, e ora è arrivato il momento giusto. 

    A Zanetti è stato chiesto poi del suo futuro, della paura del giorno dopo e di cosa farà una volta appese le scarpette al chiodo:

    Paura no. Sicuramente mi mancheranno certe cose, certi aspetti della routine da calciatore, i momenti negli spogliatoi e soprattutto la competizione. Però penso che la paura deve averla chi non sa come occupare il nuovo tempo libero, e per fortuna io questa questione l’ho risolta. Chiaro che niente sarà più come prima, però sono già pronto perché proseguirò nel mondo del calcio e questo mi manterrà vivo. Sognavo di finire la carriera all’Inter, a casa mia, e ci sono riuscito. E’ stata una scelta di vita quella di chiudere la carriera in Italia, e da adesso, nelle funzioni di manager sportivo, cercherò di essere utile alla squadra anche fuori dal campo. Si aprirà un nuovo mondo per me, e ciò mi entusiasma. Ci saranno mille cose da fare.

    Anche Zanetti, uno di quei calciatori ammirato anche da chi non è tifoso nerazzurro per carriera, costanza, forza di volontà, attaccamento alla maglia e comportamento dentro e fuori dal campo, dopo 5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, una Coppa Uefa, una Champions League ed un Mondiale per Club, tutti con la casacca dell’Inter, ha deciso di dire basta, di lasciare il mondo del calcio e di diventare definitivamente storia di questo splendido sport.

  • Fantacalcio: i top, i flop e le statistiche aggiornate dopo la 36ma giornata di Serie A

    Fantacalcio: i top, i flop e le statistiche aggiornate dopo la 36ma giornata di Serie A

    La 36ma giornata di Serie A si è rivelata ricca di Bonus e Malus per quanto riguarda il Fantacalcio, tra gol, assist, rigori sbagliati e parati, cartellini gialli e rossi, i fantallenatori hanno avuto tanti punti da aggiungere e tanti da sottrarre.

    In questo turno sono stati segnati 33 Gol: Barrientos, Bergessio, Izco (2), Cuadrado, Rodriguez, Rossi, Padoin, Keita, Lulic, Mauri, Mesbah, Paulinho (2), De Jong, Dzemaili, Mertens, Pandev, Cassano, Schelotto, Totti, Berardi (3), Sansone, Badu, Di Natale (2), Fernandes, Gabriel Silva, Iturbe, Marquinho, Romulo.

    Gli assist forniti ed assegnati da ”La Gazzetta dello Sport” sono stati 19: Bergessio, Leto, Borja Valero, Pizarro, Pogba, Candreva, Balotelli, Callejon, Molinaro, Florenzi, Sansone, Allan, Fernandes, Gabriel Silva, Pinzi, Halfredsson (2), Sala

    In questo turno si sono registrati ben 3 rigori sbagliati: quello di Di Natale parato da Anania in Udinese-Livorno, quello di Mauri respinto da Rafael, ma poi nuovamente ribadito in gol dal centrocampista

    Domenico Berardi
    Domenico Berardi

    biancoceleste in Lazio-Verona e quello calciato contro la traversa da Hamsik in Napoli-Cagliari.

    La giornata ha visto anche un autogol, quello di Sardo in Chievo-Torino.

    Il calciatore che ha ottenuto il maggior punteggio di giornata è stato Domenico Berardi, l’attaccante del Sassuolo, non nuovo a marcature multiple ha segnato una tripletta a Firenze che gli è valsa un bel 16.5. La sorpresa Izco ed i bomber Paulinho e Di Natale, che però ha anche fallito un rigore, sono gli altri calciatori ad avere segnato più di un gol in questa giornata, doppietta per tutti e tre.

    Bene anche l’Udinese che piazza ben 3 calciatori tra i top, Gabriel Silva, Badu e Di Natale, ed anche Catania e Livorno che hanno 2 rappresentanti per parte nei migliori 11 di giornata.

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 36° turno diSerie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Rafael 6.5; Gabriel Silva 10.5, Mesbah 8, Gonzalo Rodriguez 7.5, Molinaro 7; Izco 13.5, Barrientos 10, Badu 10; Berardi 16.5, Paulinho 12.5, Di Natale 11.5.

     
    Nei flop di giornata abbondano i calciatori della Fiorentina, partendo dal portiere Rosati e proseguendo con i difensori Diakitè e Pasqual, il centrocampista Wolski e ancora una volta Matri.

    Tra i peggiori di giornata anche grandi nomi del calibro di Hamsik, reo di aver fallito il calcio di rigore, e Icardi autore di una prestazione negativissima nel Derby.

    Questa invece la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 36° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Rosati 1; Sardo 3, Radu 3.5, Diakitè 4, Pasqual 4; Hamsik 2.5, Greco 4.5, Wolski 4.5; Pellissier 4, Matri 4, Icardi 4.5.

     

    Ecco le statistiche aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, per Fantamedia, dopo la 36° giornata di Serie A (considerati calciatori con almeno 10 partite giocate):

    PORTIERI: Buffon (Juventus) 5.70, Handanovic (Inter) 5.59, De Sanctis (Roma) 5.46

    DIFENSORI: Benatia (Roma) 6.84, Lichtsteiner (Juventus) 6.66, Molinaro (Parma) 6.54

    CENTROCAMPISTI: Cerci (Torino) 7.46, Candreva (Lazio) 7.40, Taarabt (Milan) 7.29

    ATTACCANTI: Rossi (Fiorentina) 9.18, Destro (Roma) 8.88, Tevez (Juventus) 8.66

     

    CLASSIFICA ASSIST

    1 – Gervinho (Roma) 9 assist

    2 – Cerci (Torino) e Romulo (Verona) 8 assist

    4 – Borja Valero (Fiorentina) 7 assist

    5 – Alvarez (Inter), Cigarini (Atalanta), El kaddouri (Torino), Florenzi (Roma), Lichtsteiner (Juventus), Pogba (Juventus) e Sansone (Sassuolo) 6 assist

  • Diego Costa dai Colchoneros ai Blues?

    Diego Costa dai Colchoneros ai Blues?

    La stampa d’oltremanica ne è certa, il futuro di Diego Costa è già scritto, la prossima stagione l’attaccante brasiliano naturalizzato spagnolo lascerà l’Atletico Madrid per trasferirsi al Chelsea.

    Secondo i media inglesi il Chelsea si sarebbe deciso a pagare la clausola rescissoria che lega Diego Costa ai Colchoneros e quindi la trattativa si sarebbe chiusa su una base di 40 milioni di euro. A quanto pare manca solo l’ufficialità che però verrà data al termine della finale di Champions League di Lisbona che vedrà l’attaccante sfidare il Real Madrid per poter aiutare i biancorossi a conquistare la coppa dalle grandi orecchie.

    L’accordo tra i Blues di Londra e l’Atletico per il trasferimento di Diego Costa, con la definizione di tutti i dettagli del contratto, sarebbe quindi già perfezionato, per affrettare i tempi infatti i due club e gli emissari dell’attaccante avrebbero avuto un incontro il giorno dopo la semifinale di ritorno di Champions League, dove Diego Costa tra l’altro aveva fornito un’ottima prestazione con il rigore del vantaggio degli spagnoli guadagnato e trasformato, per poter bruciare sul tempo tutti gli eventuali acquirenti.

    Diego Costa
    Diego Costa

    Diego Costa guadagnerà 4 milioni l’anno, un operazione piuttosto costosa tant’è che tra il prezzo del cartellino, l’ingaggio del calciatore e le varie provvigioni, si arriverebbe a toccare una quota di circa 75 milioni di sterline, che equivalgono a circa 91 milioni di euro.

    La stagione di Diego Costa, è stata davvero stellare con un fatturato di 36 gol in 50 presenze tra Liga, Coppa del Re, Supercoppa Spagnola e Champions League, terzo posto nella classifica cannonieri della Primera Division di Spagna con 27 gol alle spalle di due Bomber come Cristiano Ronaldo, distante 4 reti, e Leo Messi, solo una lunghezza di vantaggio per la pulce, e con la concrete possibilità di congedarsi dai tifosi del Vicente Calderon con uno strepitoso Doblete formato da Liga, l’Atletico è in testa a 2 turni dalla fine, e Champions League dove i Colchoneros proveranno a vincere il Derby di Madrid in finale.

    Diego Costa dunque è in procinto di iniziare questa nuova avventura in Premier League, andando a far contenti quei tifosi che, nonostante come già detto l’attaccante spagnolo sia stato tra gli artefici dell’eliminazione dei Blues nella semifinale di Champions League, al termine della gara d’andata al Calderon gli cantavano “Ci vediamo l’anno prossimo”.

  • #Mazzarrivattene, i tifosi dell’Inter contro il tecnico

    #Mazzarrivattene, i tifosi dell’Inter contro il tecnico

    Il derby non è una partita come le altre e perderlo è sempre una brutta faccenda per l’allenatore sconfitto. Se si tratta di Mazzarri, e se poi la squadra è l’Inter, la faccenda è anche peggiore. Perdere ci sta, ma l’Inter ha dato l’ impressione di una squadra spenta, stanca e senza le vere motivazioni. Allora si scatena la rabbia dei tifosi, dopo una stagione che, seppur con un discreto quinto posto finale, è comunque una stagione non da Inter. Ma cosa vuol dire “essere da Inter“? L’Inter del triplete no di certo, sarebbe pretendere troppo, ma qual è la vera Inter se lo chiedono anche i tifosi, che in attesa di una risposta, si scatenano contro Mazzarri. E allora, nei trending topic di questi giorni, su Twitter, c’è anche l’hashtag #mazzarrivattene.

    Davvero un grande successo, tanto che per entrare nei “topics” sono bastate 12 ore circa. Oltre alla sconfitta e all’assenza di gioco al tecnico i tifosi imputano anche il mancato ingresso di Zanetti, al suo ultimo derby della carriera, e contestano anche le dichiarazioni nel post-partita del tecnico livornese, che ha parlato di “inesperienza dei ventenni”. Allora per i tifosi il progetto giovani di Thohir è incompatibile con questo allenatore.

    Zanetti, Mazzarri e Thoir
    Zanetti, Mazzarri e Thoir

    Tra i tanti #mazzarrivattene, troviamo gente che paragona negativamente l’Inter al Liverpool:
    Il Liverpool può vincere la Premier con tre classe 90, un classe 92, un classe 93 e un classe 94 in campo… E il problema dell’Inter sarebbero i 20enni? #mazzarrivattene“.
    Poi capitolo Zanetti:
    Non far giocare  Zanetti, Capitano e bandiera, il suo ultimo derby fa capire che tipo di uomo sei.#mazzarrivattene“.
    Oppure si parla semplicemente di prestazione:
    Non sa dare tranquillità, non sa motivare, non sa leggere la gara, si accontenta di bricioli, non si dà mai nessuna colpa…#mazzarrivattene“.

    Dopo la vergognosa prestazione di ieri e una notte di riflessione (ma quando mai) credo che l’unica cosa da dire sia #mazzarrivattene
    E così via, c’è addirittura chi rimpiange l’Inter di Stramaccioni…

    In difesa del “povero” Mazzarri è andato il terzino nerazzurro Jonathan, che ha detto questo dopo il derby:
    E’ stata una partita brutta quella contro il Milan ma la colpa è solo nostra che non siamo riusciti ad eseguire quanto il mister ci aveva detto, è successa una partita storta ma adesso mettiamocela alle spalle e pensiamo già alla prossima. Noi come gruppo siamo tutti con Mazzarri, è un allenatore fantastico e quest’anno con lui abbiamo fatto tante cose positive, siamo migliorati molto rispetto alla passata stagione e questo è un dato di fatto, l’anno è di transizione e quindi non ci si poteva aspettare di più.”

  • Fair play finanziario, multa per PSG e City

    Fair play finanziario, multa per PSG e City

    Da quanto si parla di fair play finanziario. E da quanto tempo si discute su questi emirati ricchissimi che fanno il calciomercato delle proprie squadre come se giocassero al fantacalcio o semplicemente alla playstation. Le regole della UEFA però parlano chiaro e, secondo l’emittente inglese Sky Sports sono state inflitte delle sanzioni piuttosto pesanti ai due club: 60 milioni di euro da pagare nell’arco di tre anni e rosa ridotta a 21 giocatori per la prossima edizione della Champions League (o in ogni caso per la stagione europea in generale) anziché 25. Secondo L’Equipe i parigini avrebbero avanzato una proposta di patteggiamento ed è probabile che la stessa cosa l’abbia fatta il City. Ci sono altre sette squadre europee che tremano per un’eventuale pena, tra cui potrebbe anche esserci un’italiana.

    Matuidi e Verratti
    Matuidi e Verratti

    Da quando esiste, il fair play finanziario ha già “colpito” varie squadre: il Besiktas è stato escluso per due stagioni dalle coppe europee per dei debiti scaduti. Sempre in Turchia (insieme alla squadra greca del PAOK), il Bursaspor ha ricevuto sanzioni per aver violato le licenze UEFA. A causa di pagamento arretrato di stipendi sono state escluse dalle competizioni europee l’anno scorso anche Malaga, Hajduk Spalato (Croazia), Osijek (sempre Croazia), Rapid Bucarest e Dinamo Bucarest (in Romania) e Partizan Belgrado (in Serbia). Poi ovviamente ci sono i grandi club (tra cui City e PSG) che nonostante ogni anno (o quasi) finiscano la stagione con un saldo nettamente negativo continuano a spendere e investire sul mercato a cifre esorbitanti (basta pensare ai 40 milioni che il Bayern ha pagato per Javi Martinez, i 38 milioni che lo United ha speso per un inutilizzato Fellaini, i 30 milioni del Real Madrid per Illarramendi o semplicemente i 100 che, proprio i galacticos hanno speso per Gareth Bale, i 64 milioni del PSG per Cavani che ha segnato “appena” 16 gol.