Categoria: In Primo Piano

  • Koulibaly primo colpo del Napoli

    Koulibaly primo colpo del Napoli

    Lo ha scritto oggi il Napoli con un tweet:

    “Visite mediche a CastelVolturno per Koulibaly, il difensore francese ha incontrato De Laurentiis e Benitez.”

    Primo acquisto ormai quasi ufficiale (anche se per l’ufficialità vera e propria bisogna aspettare l’apertura del mercato il 1° luglio) del Napoli: il difensore francese Kalidou Koulibaly svolgerà le visite mediche e poi diventerà un giocatore della rosa di Benitez. Era nell’aria già da tempo il trasferimento del 22enne (23 anni a giugno) del Genk, che potrebbe essere un buon tassello per la difesa del Napoli che questa stagione ha mostrato grosse lacune.

    Koulibaly
    Koulibaly

    Koulibaly è un difensore centrale molto alto (1.95 metri) che all’occorrenza può fare anche il terzino destro e ha giocato anche per la Francia U-20. Nella sua carriera partita a livello professionistico nel 2008 ha esordito nel Saint Dié, per poi giocare nel Metz B e nel Metz prima squadra. E’ stato venduto nel 2013 al Genk per 700 mila euro + 1.3 milioni di riscatto.

    In questa stagione ha collezionato 44 presenze (27 in campionato, 9 in Europa League, 6 ai play-off del campionato (in Belgio dopo i due gironi regolari le prime 6 giocano i play-off) e 2 in coppa di Belgio, mettendo a segno 2 reti (entrambe in campionato, la Jupiler Pro League) e servendo anche un assist nei play-off.

    Il numero 5 ha giocato in tutto 3806 minuti, trovando il gol ogni 1903. Nel suo palmarés non ci sono trofei, ma può vantare una presenza con la Francia ai Mondiali U-20 2011 in Colombia, in cui i galletti sono stati eliminati in semifinale dal Portogallo, che poi avrebbe perso la finale col Brasile, mentre Koulibaly, insieme a Lacazette, Griezmann e Fofana, che ora sono calciatori affermati,  perdeva con la sua nazionale la finale 3° e 4° posto (3-1 col Messico). Lacazette arrivò anche primo in classifica marcatori con 5 gol insieme al brasiliano Henrique (ora al Botafogo, omonimo del difensore proprio del Napoli) e allo spagnolo Alvaro Vasquez.

     

  • Fantacalcio: i top, i flop e le statistiche aggiornate dopo la 38ma giornata di Serie A

    Fantacalcio: i top, i flop e le statistiche aggiornate dopo la 38ma giornata di Serie A

    Siamo giunti alle statistiche e a tutti i dati per quanto riguarda il Fantacalcio dell’ultima giornata di Serie A.

    Questo 38° turno lo si può considerare nella media stagionale per quanto riguarda i Bonus, ben 5 marcature multiple 4 doppiette ed una tripletta, mentre i Malus ed i voti negativi sono stati decisamente inferiori a quello visto nel corso dell’anno.

    In questo turno sono stati segnati 31 Gol: Kone, Bergessio, Lodi, Obinna (2), Rebic, Rossi, Fetfatzidis, Andreolli, Marchisio, Llorente, Biglia, De Jong, Muntari, Callejon, Mertens (2), Zapata (2), Amauri (2), Eder, Okaka, Soriano, Zaza, Kurtic, Larrondo, Di Natale (3), Iturbe.

    Gli assist forniti ed assegnati da ”La Gazzetta dello Sport” sono stati 12: Bergessio, Lazarevic, Cuadrado, Callejon, Mertens (2), Cassano, Gabbiadini, Okaka (2), Cerci, Pereyra.

    In questo turno c’è stato un autogol, quello del portiere Silvestri del Cagliari sulla punizione calciata da Pirlo in Juventus-Cagliari e un rigore fallito, quello pesantissimo parato da Rosati a Cerci nel recupero di Fiorentina-Torino.

    Antonio Di Natale
    Antonio Di Natale

    Il miglior calciatore di giornata, per punteggio, è stato l’attaccante dell’Udinese Antonio Di Natale che con una prestazione da 8.5 ed una tripletta alla Sampdoria, ha portato in dote ai Fantallenatori che lo hanno schierato ben 17.5 punti. Molto positivi anche Obinna ed Amauri autori di una doppietta così Mertens che ha tra i top di centrocampo il compagno di squadra Callejon e il bianconero Claudio Marchisio. In porta spicca Rosati, con il rigore parato, davanti una difesa inedita che, Andreolli a parte, si trova  lì solo per il voto in pagella.

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 38° turno diSerie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Rosati 7.5; Andreolli 9, Capuano 7, Henrique 6.5, Paletta 6.5; Mertens 15.5, Callejon 10.5, Marchisio 10; Di Natale 17.5, Amauri 14, Obinna 13.

     

    Per quanto riguarda i Flop male il portiere di riserva del Verona Nicolas che porta a casa uno – 0.5, in difesa male Cannavaro, Mexes, Albertazzi, in attacco ritroviamo ancora una volta Acquafresca che conclude un’annata negativa.

    Questa la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 38° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):

    Nicolas -0.5; Cannavaro 4, Mexes 4, Moras 4.5, Albertazzi 4.5; Cerci 3.5, Vives 4.5, Wszolek 5; Meggiorini 5, Acquafresca 5, Belfodil 5.

     

    Ecco le statistiche aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, per Fantamedia, dopo la 38° giornata di Serie A (considerati calciatori con almeno 10 partite giocate):

    PORTIERI: Buffon (Juventus) 5.74, Handanovic (Inter) 5.60, De Sanctis (Roma) 5.46

    DIFENSORI: Benatia (Roma) 6.79, Lichtsteiner (Juventus) 6.69, Nagatomo (Inter) 6.47

    CENTROCAMPISTI: Cuadrado (Fiorentina) 7.36, Candreva (Lazio) 7.35, Cerci (Torino) 7.31

    ATTACCANTI: Rossi (Fiorentina) 9.07, Toni (Verona) 8.50, Tevez (Juventus) 8.49

    CLASSIFICA ASSIST

    1 – Gervinho (Roma) e Cerci (Torino) 9 assist

    3 – Romulo (Verona) 8 assist

    4 – Borja Valero (Fiorentina) e Lichtsteiner (Juventus) 7 assist

    6 – Alvarez (Inter), Cassano (Parma), Cigarini (Atalanta), El Kaddouri (Torino), Florenzi (Roma), Pereyra (Udinese), Pogba (Juventus) e Sansone (Sassuolo) 6 assist

    TOP 11 STAGIONE 2013/14 schierata in campo con un 4-3-3 (considerati calciatori con almeno 10 partite giocate):

    BUFFON 5.74; BENATIA 6.79, LICHTSTEINER 6.69, NAGATOMO 6.47, JONATHAN 6.44; CUADRADO 7.37, CANDREVA 7.35, CERCI 7.31; ROSSI 9.07, TONI 8.50, TEVEZ 8.49

    FLOP 11 STAGIONE 2013/14 schierata in campo con un 4-3-3 (considerati calciatori con almeno 10 partite giocate):

    BARDI 3.89; MANFREDINI 5.11, CASTELLINI 5.14, CODA 5.16, NOVARETTI 5.20; KUZMANOVIC 5.27, PEREZ 5.42, SCULLI 5.50; ACQUAFRESCA 5.19, BELFODIL 5.43, FLOCCARI 5.50

     

  • Guidolin lascia la panchina, resterà ad Udine come dirigente

    Guidolin lascia la panchina, resterà ad Udine come dirigente

    Francesco Guidolin ha detto basta, la sua carriera di allenatore si ferma qua dopo 28 anni di panchine. La decisione dell’ormai ex tecnico dell’Udinese è stata maturata nelle ultime settimane ed ha preso la svolta definitiva nell’incontro che Guidolin ha avuto questa mattina con il presidente Giampaolo Pozzo.

    La decisione è stata comunicata questo pomeriggio nella conferenza stampa dal Direttore sportivo dell’Udinese Cristiano Giaretta:

    Questa mattina c’è stato un incontro e il mister è rimasto fermo sulle sue posizioni di un mese fa. Dal prossimo anno Guidolin non allenerà più l’Udinese, ma svolgerà un ruolo di supervisore tecnico, si occuperà della supervisione tecnica delle tre squadre della famiglia Pozzo. In bocca al lupo a lui.

    Francesco Guidolin
    Francesco Guidolin

     

    Dunque come già detto Francesco Guidolin lascia il ruolo di allenatore dopo una carriera durata ben 28 anni, gli ultimi 4 dei quali trascorsi sulla panchina bianconera dell’Udinese, con ottimi risultati: un 4°, un 3°, un 5° ed il 13° ottenuto in questa stagione ed ha saputo lanciare e far crescere e valorizzare giovani talenti o giocatori al momento erano sconosciuti, come Sanchez, Benatia, Isla ed Asamoah.

    Per me è un bel giorno, perché non allenerò più, ma potrò rimanere qui. Comincia una nuova avventura e sono curioso di come andrà. Un po’ di tristezza ovvio ce l’ho dentro, ho trascorso una vita in panchina. E mi vedete qui in giacca e cravatta, perché devo cominciare ad abituarmi. Nei prossimi giorni sarò a disposizione del club, poi mi prenderò una vacanza e sarò pronto per la nuova avventura.

    Queste le parole,in conferenza stampa, con le quali Guidolin ha voluto confermare la sua scelta e comunicare l’inizio di questa sua nuova sfida. Alla domanda poi su chi sarà il suo successore, ha risposto così:

    Ho dato dei consigli, dei suggerimenti alla società. Potrò dare il mio contributo, per costruire lo staff giusto.

    Il nome più forte che circola nelle ultime ore, come successore di Francesco Guidolin, è quello di Luigi Del Neri, ma per ora la società sempre tramite Giaretta non ha confermato nessun nome:

    Non è ancora il momento  di parlare del nome del nuovo allenatore. Ci siamo mossi, ma vi chiedo ancora tempo.

  • Il Bari ha finalmente la nuova proprietà, Paparesta si aggiudica l’asta

    Il Bari ha finalmente la nuova proprietà, Paparesta si aggiudica l’asta

    Adesso ci siamo, il Bari ha una nuova proprietà, alla terza asta finalmente si sono avuti diversi acquirenti e ad aggiudicarsi il titolo sportivo è stato l’ex arbitro Gianluca Paparesta con un offerta da 4.8 milioni di euro.

    Quello che è accaduto fino ad oggi a Bari ha il sapore del vero e proprio miracolo sportivo, una società fallita qualche mese fa, e che fino ad oggi era a caccia di un nuovo acquirente, giocatori che pur non ricevendo stipendio hanno inanellato una serie di risultati positivi che hanno portato la squadra dal rischio retrocessione ad un sogno Playoff sempre più vicino a potersi realizzare ed un pubblico incredibile che con grande passione, spinto ed invogliato dai calciatori biancorossi, ha saputo star vicino ala squadra riempiendo il San Nicola come accadeva nei tempi d’oro della società pugliese.

    Veniamo a raccontare un po’ di cronaca degli eventi, il 10 Marzo la sezione fallimentare del Tribunale di Bari ha dichiarato il fallimento dell’Associazione sportiva Bari, società di calcio sorta nel 1928 e dal 1977 nelle mani della famiglia Matarrese. In quel periodo il Bari navigava in 17° posizione in piena lotta Playout, con il rischio retrocessione più che la speranza promozione con lo stadio che riservava molti più posti vuoti che presenze.

    Qualcosa però cambia, i giocatori ci mettono cuore e grinta e la squadra inizia ad ottenere una serie di risultati positivi, l’affetto e l’entusiasmo del pubblico cominciano a crescere ma purtroppo la prima asta per l’acquisto del titolo sportivo finisce deserta.

    A questo punto il centrocampista Daniele Sciaudone realizza e posta sul proprio profilo facebook  una divertente foto in cui lui ed i compagni si “mettono in vendita” con alcuni calciatori che mostrano il cartello “Saldi”.

    I calciatori del Bari si mettono in vendita
    I calciatori del Bari si mettono in vendita

    Nasce anche l’Hastag su Twitter #CompratelaBari al quale aderiscono personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che mostrano i loro selfies con in mano il cartello riportante questa scritta.

    Nonostante questi sforzi anche la seconda asta finisce deserta, intanto la squadra continua ad infilare risultati positivi con il San Nicola che trabocca d’entusiasmo e con tifosi festanti al rientro della squadra dalle trasferte.

    Si giunge alla giornata di ieri in cui è arrivato un primo acquirente, la cordata composta dagli imprenditori Antonio Rosati e Paolo Montemurro ha presentato una offerta presso la cancelleria del Tribunale del capoluogo pugliese, sezione fallimentare e con la squadra che sconfiggendo il Cittadella per  1-0 si è portata al 6° posto con 60 punti in piena zona Playoff.

    Oggi giorno della terza asta i compratori, come riporta la Gazzetta dello Sport, sono arrivati ad essere in quattro: lo stesso Rosati già citato, Antonio Cipollone, Francesco Izzo e Gianluca Paparesta. L’asta è partita dall’offerta di 2.200.000 euro, presentata da Cipollone e Paparesta e si è conclusa, in favore di quest’ultimo per una cifra di 4.8 milioni di euro, dopo 13 battute.

    Adesso che anche il nodo proprietà è stato sciolto, i tifosi del Bari possono guardare con più serenità alle ultime due giornate e dopo l’incubo del rischio della sparizione della squadra, continuare a cullare il sogno di un ritorno nella massima serie.

     

  • La Juventus annuncia: stagione 2014/15, allenatore Antonio Conte

    La Juventus annuncia: stagione 2014/15, allenatore Antonio Conte

    E alla fine è arrivato l’annuncio ufficiale che ha messo fine alla telenovela sul futuro di Antonio Conte e della panchina della Juventus che stava andando avanti da diversi giorni.

    Conte va via perchè non ha più motivazioni? Conte rimane solo se arrivano i top player da lui richiesti? E se se ne va  chi arriva? Spalletti? Allegri? Mancini? Alle 20.34 il Tweet del profilo ufficiale della società bianconera ha tolto ogni dubbio sul futuro dell’allenatore salentino:

    Stagione 2014/15: allenatore Antonio Conte

    Questo il contenuto del messaggio sintetico ma diretto con il quale la società Campione d’Italia ha informato sulla scelta fatta.

    Il dubbio sulla permanenza era nato dalle dichiarazioni di Conte che nella conferenza  post gara di Juventus-Atalanta, match in cui la Juventus aveva festeggiato lo scudetto anche grazie alla contemporanea caduta della Roma a Catania, parole che avevano fatto intendere un possibile addio:

    Difficile se non impossibile migliorare, lo dico a cuore aperto, in un mondo che non perdona niente, perché comunque sembra tutto dovuto. Abbiamo un handicap importante che si chiama storia della Juventus, lo avevamo in Italia e adesso lo passiamo alla Juventus che verrà, perché quello che abbiamo fatto noi, per tre anni in Italia, è qualcosa di storico e di straordinario.
    In Europa c’è un handicap importante perché c’è la storia, che pesa come un macigno, però oggi quella storia non può essere supportata. A me dispiace dire le cose come stanno, le aspettative sono di vincere la Champions, sinceramente non mi sento di prometter niente.

    Antonio Conte
    Antonio Conte

     

    La comunicazione via Twitter della Juventus, è giunta dopo l’incontro che c’è stato oggi, in località top secret lontano da occhi indiscreti, tra lo stesso tecnico Antonio Conte ed il presidente Andrea Agnelli. Si diceva che l’incontro odierno tra i due sarebbe avvenuto per cercare di capire se esistesse la possibilità di un rinnovo del contratto di Conte che andrà in scadenza al termine della prossima stagione sportiva. Il Tweet però non chiarisce se la proposta di rinnovo abbia avuto esisto positivo, anzi molto probabilmente il rinnovo sarà un tema che verrà affrontato nelle settimane che verranno, intanto però le parti, probabilmente, si sono venute incontro trovando un accordo che tende a soddisfare le esigenze di ambo le parti e cosi si è giunti alla conferma dell’allenatore per la prossima stagione sportiva.

    Poche parole quindi che servono al momento a tranquillizzare il popolo dei tifosi bianconeri che vedevano il forte rischio di perdere l’allenatore che era stato capace di prendere una Juventus proveniente da due stagioni disastrose e, con grande merito proprio di Conte, portarla a conquistare tre titoli consecutivi in Serie A, l’ultimo dei quali con il record di 102 punti realizzati.

     

  • Cr7, Ibra, Immobile, Lewandowski e Suarez i 5 Bomber d’Europa

    Cr7, Ibra, Immobile, Lewandowski e Suarez i 5 Bomber d’Europa

    I cinque maggiori campionati europei sono andati in archivio e ci hanno lasciato in eredità cinque capocannonieri di grande rilievo: Cristiano Ronaldo nella Liga, Zlatan Ibrahimovic in Ligue 1, Ciro Immobile in Serie A, Robert Lewandowski in Bundesliga e Luis Suarez in Premier League.

    La  più grande sorpresa è arrivata certamente dal granata Immobile che, reduce da una stagione poco prolifica al Genoa, ha saputo segnare ben 22 gol nella Serie A appena conclusasi, un bottino che non vede nessun calcio di rigore trasformato, l’unico che Immobile ha calciato lo ha infatti fallito. Ciro a suon di gol ha trascinato il Torino alla soglia dell’Europa League, conquistandosi anche la preconvocazione in nazionale con la concreta possibilità di esser tra i protagonisti anche in Brasile.

    Che Cristiano Ronaldo fosse un attaccante capace di segnare molti gol era certamente noto, in questa stagione tra l’altro è stato meno prolifico del solito, ma grazie ad una media di oltre un gol a partita, 31 centri in 30 gare disputate, e ad una stagione non certo brillante del suo consueto rivale Leo Messi, è riuscito a conquistare il titolo di Pichichi della Liga.

    Alla sua ultima stagione con la maglia giallonera del Borussia Dortmund, l’attaccante polacco Robert Lewandowski, prossimo a vestire la casacca del Bayern Monaco, non ha disputato il suo miglior campionato dal punto di vista realizzativo, ma le sue 20 reti gli sono bastate per vincere la sfida con il croato del Bayern Mario Mandzukic e a portarsi a casa, in volata, il titolo di capocannoniere in Bundesliga.

    I 5 Bomber
    I 5 Bomber

    Zlatan Ibrahimovic è riuscito nell’impresa di ripetersi, se nella scorsa stagione Ibra aveva segnato 30 gol per riuscire a stare sul trono dei Bomber di Ligue1, quest’anno anche a causa di un infortunio che lo ha rallentato nella parte finale di stagione è andato in gol “soltanto” 26 volte.

    Infine Luis Alberto Suarez, il trascinatore di un Liverpool che è andato ad un passo dal conquistare la Premier League 2013/2014. El Pistolero ha segnato la bellezza di 31 gol, eguagliando il record di reti di Alan Shearer e Cristiano Ronaldo da quando la Premier League è a 20 squadre. Un risultato ancor più importante se si pensa che Suarez ha dovuto saltare le prime 5 giornate per la squalifica subita nel campionato precedente.

    Un quintetto di grandi attaccanti, quello che abbiamo appena descritto, due di loro, Ibrahimovic e Lewandowski dovranno però assistere al mondiale brasiliano dalla Tv di casa, Svezia e Polonia non hanno superato le qualificazioni, mentre Immobile, Ronaldo e Suarez cercheranno in ogni modo di recitare da protagonisti nello spettacolo calcistico di questa estate.

  • La carica dei 102, la Juve tra record, mercato e allenatore

    La carica dei 102, la Juve tra record, mercato e allenatore

    Record italiano demolito e record europeo quasi raggiunto (quello dei 103 punti del Celtic nel 2002, in un campionato certo meno combattuto della Serie A). Ormai la Juve di Antonio Conte non la smette di frantumare record su record che non saranno battuti certo facilmente. Innanzitutto 19 su 19 in casa e “solo” 14 su 19 in trasferta (1-1 Inter, 1-1 Lazio, 2-2 Verona, 4-2 Fiorentina, 2-0 Napoli). 102 punti su 114, numeri pazzeschi per una squadra pazzesca che però ancora una volta in Europa non riesce a sfondare. Oggi con il Cagliari non è stato un problema portare a casa i tre punti, con un 3-0 maturato nel primo tempo grazie alla solita perla di Pirlo, al gol di piede di Llorente che continua a dimostrare che non è bravo solo di testa e al gran gol di Marchisio, che mostra ancora una volta la sua eleganza col pallone tra i piedi. Per il secondo anno di fila è Juve-Cagliari la partita della premiazione (l’anno scorso finì 1-1). Come sempre grande entusiasmo in casa Juve, in cui però, adesso, bisogna parlare di mercato, a cui è strettamente legato il rinnovo di Conte, che ancora una volta si è mostrato molto ambiguo ai microfoni di SKY e anche con i propri giocatori (Llorente ha detto che Conte non parla di queste cose negli spogliatoi).

    La Juventus campione d'Italia
    La Juventus campione d’Italia

    Proviamo a stilare le pagelle di una stagione che ancora una volta ha visto la Juve protagonista.

     Chiellini 8: come sempre una sicurezza lì dietro, ma ogni tanto si fa male e la difesa bianconera ne risente.

    Caceres 7: il jolly di riserva: se serve un centrale ecco Caceres, se serve un esterno destro ecco Caceres. Qualche disattenzione, ma comunque dimostra di essere un giocatore importante per i bianconeri.

    Ogbonna 6: qualche problema ad ambientarsi, magari per il passato granata, ma quando serviva c’era, magari non svolgendo al meglio il lavoro.

    Pogba 8: qualsiasi sia il suo valore di mercato, è un fenomeno e continua a dimostrarlo ogni giorno che passa, con agganci super e gol fantascientifici.

    Pepe sv: si è rivisto nel finale, ma il numero 7 deve rifarsi l’anno prossimo. Preferibilmente senza altri infortuni.

    Marchisio 7.5: pochi ma importanti i suoi gol questa stagione, iniziata piuttosto male per il principino, che si era sbloccato all’ andata proprio col Cagliari.

    Vucinic- Quagliarella 5.5: rispettivamente uno e due gol e poche apparizioni, chiaro segno che la cessione, già vicina a gennaio, è imminente.

    Tevez 9: chi diceva che non meritava il 10 ora probabilmente si è ricreduto. Il bomber che la Juve cercava lo ha trovato per soli 9 mln. Con lui è tutta un’altra squadra. E come se non bastasse, è stato nominato MVP dell’anno.

    Giovinco 6: poche apparizioni, ma quando la formica atomica è in campo il gioco è più scattante.

    Peluso-Padoin-Isla 5: gli esterni di riserva. Peluso e Padoin hanno trovato un gol a testa, Isla è ancora a secco, ma ormai non si può più dire “deve recuperare dall’infortunio”, perché è passato tanto tempo e l’Isla di Udine non si trova più.

    Llorente 8: arriva tra lo scetticismo generale e conquista i tifosi con 16 gol, tante sponde e non solo gol di testa, ma anche di piede.

    Barzagli 7.5: dietro è una sicurezza, ma la tendinite lo ha lasciato out per troppo tempo

    Osvaldo 7: riscattare o  non riscattare? Ha giocato poco e il Southampton chiede una cifra troppo alta. Si vedrà.

    Bonucci-Pirlo 8: ruoli diversi ma sempre registi, il primo alterna partite perfette a qualche errore, il secondo decide le partite ma in alcune occasioni è quasi invisibile.

    Asamoah-Lichtsteiner 8.5: fenomenali sulla fascia, creano palle gol, fanno giocate e creano confusione in area. Perfetti per il 3-5-2.

    Vidal: 8.5: come sempre perfetto il cileno, che segna 11 gol e si inserisce come un’attaccante. Altro uomo di mercato da trattenere.

    Storari-Rubinho sv: poche presenze se hai Buffon sopra di te. Storari titolare in Coppa Italia e soprattutto con la Roma, facendo grandissime parate. Rubinho, terzo portiere, elogiato oggi da Conte, ha avuto 45° minuti di spazio col Cagliari.

    Buffon 9: come si fa a dire che è finito? copre lo specchio della porta con dei riflessi pazzeschi e spesso salva la Juve. Una sicurezza

    Antonio Conte 9: il condottiero della Juve non sbaglia un colpo: 102 punti e un rinnovo che, con una squadra così, come si fa a non firmare?

     

  • La forza di Novak Djokovic: Roma è sua

    La forza di Novak Djokovic: Roma è sua

    Novak Djokovic interrompe il regno a Roma di Rafael Nadal; il tennista serbo supera lo spagnolo in tre set e conquista gli Internazionali d’Italia BNL per la terza volta: 4-6; 6-3; 6-3 il punteggio a favore del numero due del ranking Atp, che succede nell’albo d’oro proprio a Nadal vincitore delle ultime due edizioni del torneo.

    Nel primo set è nel terzo gioco che si verifica la prima situazione interessante: Djokovic sbaglia due colpi consecutivi e Nadal piazza il vincente per 3 palle break consecutive, il serbo annulla la prima e la seconda ma si arrende al terzo attacco, il maiorchino conduce per 2-1. Il quinto gioco porta il doppio break di Nadal il quale è solido e preciso e si prende facilmente questo break portandosi sul 4-1. é bravo Djokovic a recuperare un break con quattro punti consecutivi, dopo essere andato sotto 0-15, portandosi sul 4-3 per lo spagnolo. Nadal chiude il primo set sul punteggio di 6-4 chiudendo con un ace l’ultimo suo turno di battuta.

     

    Djokovic  re di Roma | Foto twitter
    Djokovic re di Roma | Foto twitter

    Il secondo set si apre con il break di Djokovic il quale si porta sul 3-0; Nadal non si perde d’animo e riesce a rientrare sul 3-2 con il serbo avanti 40-0 che butta al vento il break di vantaggio. Ma Djokovic approfitta nel game successivo di un nuovo break lasciato da Nadal nel momento più importante, e per giunta con un doppio fallo portandosi sul 4-2. Il tennista serbo chiude, a suo favore, il secondo parziale per 6-3: un Nadal ancora non brillantissimo.
    Nel terzo è sempre il serbo a comandare Nadal non trova profondità e Djokovic parte sul 2-0. Il controbreak del maiorchino arriva al sesto gioco quando Rafa trova i suoi momenti migliori riportando in equilibrio il match sul 3-3. Nel game successivo è di nuovo break a favore di Djokovic il quale approfitta, come nel secondo set, dei muscoli e della resistenza e alla fine ha la meglio. Il serbo chiude il terzo parziale sul 6-3.

    Per Djokovic terza finale Master 1000 su tre vinta ai danni di Nadal in questa stagione dopo Indian Wells e Miami.

     

     

  • Infortunio e troppa Serena Williams: Sara Errani capitola

    Infortunio e troppa Serena Williams: Sara Errani capitola

    La finale degli Internazionali d’Italia bnl femminili si conclude a favore di Serena Williams; si infrange dunque il sogno romano di Sara Errani. Davanti a un Centrale gremito in ogni ordine di posto l’americana si dimostra troppo superiore a una Errani la quale gioca con tanto cuore, lottando su ogni palla ma che si deve arrendere verso la fine del primo set ad un problema muscolare alla coscia che penalizza Sara per tutto il secondo set, non concedendole la possibilità di appoggiare bene la gamba sinistra, impedendole di dare la giusta forza nei colpi di dritto.

    Nel primo set Serena Williams parte subito forte riuscendo a fare suo il primo break portandosi sul 3-0. Ma Sara Errani e brava a non perdersi di morale, a reagire riuscendo a prendersi un controbreak sul 4-2 portandosi sul 4-3. Ma la forza e l’esperienza di Serena prevale e la tennista americana riesce a prendere un nuovo break lasciando l’italiana a 0 portandosi sul 5-3: proprio l’ultimo punto realizzato dalla Williams provoca un problema muscolare alla Errani la quale e costretta a ricorere al medical stop. La bolognese rientra con una fasciatura vistosa sulla coscia sinistra; il match riparte e Serena, con il parziale di 6-3, si porta a casa il primo set.

    Serena Williams | Foto twitter
    Serena Williams | Foto twitter

    Il secondo set e’ un monologo della americana la quale, complice l’infortunio muscolare dell’avversaria, porta a casa il match con il parziale di 6-0 conquistando il terzo titolo del 2014 e il terzo titolo a Roma dopo le affermazioni del 2002 e del 2013.

    La bolognese esce dal campo tra gli applausi del pubblico non riuscendo a trattenere l’emozione scoppia in lacrime per l’infortunio, per un match che non è riuscita a giocare come avrebbe voluto, per gli amici e i parenti presenti a tifare per lei ma con la consapevolezza di avere vissuto una grande settimana avendo sconfitto la numero 2 e la numero 10 del ranking WTA.

    Serena Williams si conferma un bulldozer, si conferma in condizione ottimale, si conferma una delle tenniste più forti di tutti i tempi.

  • Coppa di Germania a Berlino vince il Bayern di Guardiola

    Coppa di Germania a Berlino vince il Bayern di Guardiola

    Qualche giorno fa per alcuni la prima stagione di Guardiola al Bayern Monaco, specialmente a causa dell’eliminazione in semifinale di Champions League, era da considerarsi quasi fallimentare. Questa sera a Berlino Pep sconfiggendo il Borussia Dortmund ha messo in bacheca il 4° trofeo stagionale, probabilmente anche i critici saranno costretti a cambiare opinione.

    Contro il Borussia Dortmund non è stata certo una passeggiata, i gol vittoria infatti sono arrivati soltanto nel secondo tempo supplementare e la rete del 2-0 è arrivata nel recupero dopo un grosso pericolo corso dai bavaresi.

    Il Bayern Monaco
    Il Bayern Monaco

    Jurgen Klopp schiera il suo classico 4-2-3-1 con Weidenfeller tra i pali, Piszczek, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer nei 4 di difesa, Jojic e Sahin in mediana, Mkhitaryan, Reus, Grosskreutz sulla trequarti con Lewandowski all’ultima gara in giallonero, di punta.

    Guardiola risponde con un 3-4-3 inedito, Neuer in porta, Boateng, Javi Martinez e Dante in difesa, il giovane Hojbjerg, Lahm, Kroos e Rafinha a centrocampo, Robben, Gotze e Muller nel tridente offensivo.

    Parte meglio il Bayern che prova a metter in difficoltà Weidenfeller con le conclusioni di Muller e Robben. Guardiola perde Lahm per infortunio al 32°, entra Ribery e nel finale di tempo Lewandowski ha l’occasione per trovare il vantaggio ma il polacco calcia alto.

    Nella ripresa si rende pericoloso il Dortmund che colpisce una traversa con Reus e poi al 64° reclama un gol su colpo di testa di Hummels, salvato probabilmente oltre la linea da Dante. Il difensore del Borussia però era in fuorigioco, arbitro e guardalinee non si accorgono di niente e commettono quindi un doppio errore.

    I tempi regolamentari si chiudono sullo 0-0 e se nel primo supplementare è Aubameyang, appena entrato, ad avere la buona occasione, nel secondo, al 107° è Robben a trovare il gol. L’olandese sul secondo palo si fa trovare pronto sull’assist di Boateng e calcia di sinistro battendo un insicuro Weidenfeller. Il Borussia si getta in avanti, sfiora il pareggio con un tiro di Reus deviato da Boateng che sfiora la traversa a Neuer battuto. Nel recupero del secondo tempo supplementare arriva il colpo del Ko con Muller che salta anche Weidenfeller prima di depositare in rete. 

    Il Tiki-Taken (così ribattezzato da quando è in Germania) di Pep Guardiola non sarà divertente, non avrà fatto breccia nei cuori dei tifosi bavaresi ma certamente anche stavolta si è rivelato vincente.

     

    BORUSSIA DORTMUND – BAYERN MONACO 0-2 d.t.s. (0-0 dopo tempi regolamentari ) (107° Robben, 122° Muller)

    Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Papastathopoulos, Hummels, Schmelzer; Jojic (83° Aubameyang), Sahin; Mkhitaryan (60° Kirch), Reus, Grosskreutz (110° Hofmann); Lewandowski.

    Allenatore: Jürgen Klopp.

    Bayern Monaco (3-4-3) Neuer; Boateng, Martinez, Dante; Hojbjerg (102° van Buyten), Lahm (31° Ribery (109° Pizarro)), Kroos, Rafinha; Robben, Götze, Müller.

    Allenatore: Josep Guardiola

    Arbitro:

    Ammoniti: Boateng (B), Hojbjerg (B), Kroos (B), Robben (B), van Buyten (B)