Categoria: In Primo Piano

  • Serie B: ultime da Cesena e Latina

    Serie B: ultime da Cesena e Latina

    Mancano poche ore alle due semifinali di Serie B che decreteranno le squadre le quali disputeranno la finale, in gara di andata e ritorno, per stabilire la squadra che andrà in Serie A.

    Alle ore 18 allo stadio “Manuzzi” di Cesena in programma la prima semifinale tra Cesena e Modena; i ragazzi di mister Bisoli partono dall’1-0 conquistato tre giorni fa al “Braglia”, risultato che li mette in una situazione di vantaggio.

    Nei padroni di casa, prima della partenza per il ritiro di Cesenatico, l’allenatore ha incontrato la stampa: “Non alimento le polemiche post gara come fanno altri. Non ho provocato nessuno; ho stretto la mano a tutti i presenti nel breafing pre gara. A Modena ho viso una squadra molto compatta e sempre sul pezzo; siamo poco spettacolari ma la posta in palio è alta. Abbiamo commesso poche sbavature su cui ho lavorato in questi giorni. Domani non sarà una gara facile, le porte sono aperte a tutti i risultati.”.

    seriebwinIn casa Modena ha parlato mister Novellino il quale sarà squalificato e dovrà assistere al match dalla tribuna per squalifica: “Siamo consapevoli che abbiamo un solo risultato, noi sul campo meritiamo. Faremo una grande partita contro una grande squadra. Sono convinto che possiamo farcela”.

    L’arbitro del match sarà  il signor Baracani di Firenze coadiuvato dagli assistenti Citro di Battipaglia e Peretti di Verona. Quarto uomo sarà Manzini di Verona. Assistenti di porta saranno Nasca di Bari e Roca di Foggia. 

    Alle ore 20.30 allo stadio “Francioni” di Latina scenderanno in campo Latina e Bari. Si parte dal 2-2 maturato al “San Nicola” domenica scorsa.

    Nei laziali, in conferenza stampa mister Breda predica calma: “Non dobbiamo assolutamente pensare di avere maggiori possibilità di loro di andare in finale. E’ vero che potremo giocare con due risultati su tre a disposizione, ma nel complesso cambia poco. Sarà fondamentale mantenere il nostro atteggiamento. Abbiamo delle caratteristiche precise e non dovremo snaturarle”.

    Nei pugliesi mister Alberti carica l’ambiente: ” Andremo a Latina convinti della nostra forza, la partita di andata ci ha dato grande consapevolezza di poter battere i nostri avversari. Sarà una sfida vera che va affrontata con coraggio ed in modo intelligente. Giocheremo senza  nessun timore. Quest’ anno nelle situazioni più difficili ed estreme abbiamo dato il meglio.Sarà una gara complicata ed equilibrata”.

    Arbitro del match il signor Pinzani di Empoli coadiuvato dagli assistenti Lo Cicero di Brescia e Alassio di Imperia. Quarto uomo sarà Ciancaleoni di Foligno. Assistenti di porta saranno Candussio di Cervignano del Friuli e Di Paolo di Avezzano.

  • Juventus, ufficiale il rinnovo di Pirlo, intanto Conte chiama Sanchez

    Juventus, ufficiale il rinnovo di Pirlo, intanto Conte chiama Sanchez

    L’accordo tra Andrea Pirlo e la Juventus per il rinnovo del contratto era stato trovato già da diverse settimane, mancava però l’ufficialità che è giunta da poco tramite un comunicato apparso su Juventus.com che, oltre ad informare sulla nuova data del prolungamento del contratto, celebra anche il recente passato con la maglia bianconera di Pirlo:

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo

    La fantastica storia di Andrea Pirlo in bianconero continua. Il Professore ha infatti firmato il rinnovo del contratto che lo legherà alla Juventus fino al 30 giugno 2016.
    Era il 24 maggio 2011 quando venne annunciato il suo ingaggio e il regista si presentò ai propri tifosi con queste parole: «Non vedo l’ora di tornare a vincere con questi colori: [… ] Sono sicuro che sul campo ricambierò la bella sensazione avuta in questi giorni, con il massimo impegno e speriamo con delle belle vittorie ». Ha mantenuto la parola, prendendo la squadra per mano e accompagnandola verso la storia. Lo ha fatto a suo modo, con la discrezione e l’umiltà del campione che si esprime in campo, tra un’occhiata ai compagni ed al pallone, un cenno tranquillo del capo e una magia. Trascinatore in mezzo al campo, devastante per gli avversari, con lui in cabina di regia sono arrivati tre scudetti consecutivi e due Supercoppe italiane. Per 131 partite Andrea Pirlo è stato il fulcro del gioco, il punto nodale da cui ogni azione ha avuto origine, firmando sei capolavori balistici stagionali e 14 gol in totale. In tre anni ha indicato ai propri compagni la via del gol per ben 30 volte, toccando più di un pallone al minuto (11551 i palloni giocati, rispetto ai 11344 minuti in campo), con una percentuale di riuscita al passaggio che sfiora il 90%. Numeri che sarebbero fantascienza per chiunque. Per il Professore sono la norma. E la lezione continua.

    Dunque Pirlo dopo l’ufficialità del rinnovo di contratto può concentrarsi totalmente sulla nazionale e sulla prossima avventura mondiale che lo attenderà nei prossimi giorni.

    Sistemata la questione rinnovi di Pirlo adesso la Juventus torna a muoversi sull’attacco e pare che in pole position sia tornato Alexis Sanchez.

    Che El Niño Maravilla sia pronto a lasciare Barcellona e che sarebbe felice di ritornare in Serie A, è notizia già di diversi giorni fa, oggi però Tuttosport aggiunge altri dettagli alla possibile trattativa per l’arrivo di Sanchez in bianconero.

    Secondo il quotidiano torinese nelle scorse ore ci sarebbe stato un contatto telefonico tra l’attaccante cileno ed Antonio Conte. Il tecnico salentino, che già l’anno scorso era intervenuto in prima persona nell’affare Tevez, avrebbe voluto far capire a Sanchez gli obiettivi ed i desideri bianconeri, oltre a parlare di tattica e schemi.

    Il problema fondamentale per la buona conclusione della trattativa rimane di carattere economico: il Barcellona continua a chiedere 25 milioni, la Juventus non vuole spingersi oltre a 20. Ci sarà un nuovo contatto tra le due società nei prossimi giorni e potrebbe esser inserito nella trattativa anche Fernando Llorente. L’attaccante navarro, autore di una buona stagione con la Juventus, piace ai blaugrana ed i bianconeri, che lo avevano ingaggiato a parametro zero, potrebbero inserirlo nell’affare Sanchez ottenendo una sostanziosa plusvalenza oltre a portare a Torino il calciatore desiderato da Conte per passare all’amato 4-3-3.

  • Inizia l’era Inzaghi tra l’addio di Seedorf e la Saudade di Kakà

    Inizia l’era Inzaghi tra l’addio di Seedorf e la Saudade di Kakà

    Con il comunicato apparso ieri sul sito ufficiale della società rossonera si è conclusa l’avventura di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan ed ha avuto inizio l’era di Pippo Inzaghi come allenatore della prima squadra. Non è però soltanto la questione tecnico a tener banco in casa Milan, da  qualche giorno infatti si fa sempre più pressante un rumor su una voglia di ritornare in Brasile da parte di Kakà.

    Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi
    Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi

    Partiamo dall’investitura di Inzaghi, che SuperPippo fosse il tecnico del Milan era chiaro già dal 26 maggio scorso, mancava soltanto l’ufficialità che come già detto è arrivata nel primo pomeriggio di ieri. Ora Inzaghi, che ha firmato un contratto che lo legherà ai rossoneri sino al 30 giugno 2016 dovrà dimostrare sul campo di valere la fiducia accordatagli dal presidente Silvio Berlusconi, fiducia che il presidente stesso e la dirigenza del Milan non avevano più in Clarence Seedorf.

    144 giorni, tanto è durato il “Regno” dell’allenatore olandese sulla panchina del Milan, dal giorno della firma sino al comunicato di ieri. Seedorf che era stato fortemente voluto da Berlusconi per sostituire l’esonerato Massimiliano Allegri, ha pagato molto probabilmente la mancata qualificazione in Europa League e le problematiche nate nella gestione dello spogliatoio. Come abbiamo anticipato il destino di Seedorf era già stato deciso il 26 maggio, per giungere all’ufficialità però si è dovuto attendere sino a ieri perchè nei giorni passati si è cercato di trovare un accordo tra il tecnico e la società per giungere ad una risoluzione del contratto. Così non è stato e si è giunti all’esonero con il Milan che sarà costretto a pagare a Seedorf 2,5 milioni di euro netti per le prossime due stagioni o almeno sino a quando non troverà un altro ingaggio.

    Detto dell’arrivo di Inzaghi e dell’addio di Seedorf, veniamo alla situazione Kakà.

    Kakà
    Kakà

    Il brasiliano, ritornato la scorsa estate al Milan dopo 4 anni poco positivi con il Real Madrid, potrebbe lasciare nuovamente i rossoneri per fare ritorno nel suo Brasile e più nel dettaglio nella squadra che lo ha reso grande, il San Paolo. Non sarebbe però un addio per scelta tecnica ma per scelta familiare.

    I Media brasiliani infatti hanno fatto sapere che i rapporti di Kakà con la moglie Caroline non sarebbero più quelli di una volta e ci sarebbe anche il rischio di separazione, anche se la portavoce di Caroline ha smentito il tutto, resta comunque il fatto che lei è tornata da qualche mese a vivere in Brasile e che Kakà per star vicino alla famiglia sarebbe pronto a far ritorno nel proprio paese lasciando a malincuore il Milan potendo sfruttare una clausola nel proprio contratto che permetterebbe di sciogliere l’accordo entro il 30 giugno 2014.

     

  • Calciomercato, Martinez e Tatarusanu le facce nuove di Torino e Fiorentina

    Calciomercato, Martinez e Tatarusanu le facce nuove di Torino e Fiorentina

    Ad un passo dal mondiale e con le vacanze estive in corso le squadre di Serie A non stanno a dormire ed il calciomercato propone nuovi volti, in questo caso parliamo di un nuovo acquisto del Torino, l’attaccante venezuelano Josef Martinez e quello della Fiorentina, il portiere rumeno Ciprian Tatarusanu.

    Ciprian Tatarusanu e Josef Martinez
    Ciprian Tatarusanu e Josef Martinez

    Dallo Young Boys al Torino è stato il tragitto fatto dal giovane centravanti venezuelano Josef Martinez. Classe 93, rapido nelle ripartenze con grande sprint, Martinez è una seconda punta dal fisico compatto e con grande abilità nel tiro sia su azione che da fermo ed è capacissimo di mettere in mostra giocate di gran classe che potrebbe far felici i tifosi granata.

    Oggi è stato presentato alla stampa e si è descritto raccontando tutte le impressioni dal suo arrivo in Italia e precisando di non essere il sostituto di Ciro Immobile partito in direzione Dortmund:

    Josef Martinez
    Josef Martinez

    E’ per me un vero piacere essere qui, sono molto emozionato. Non vedo l’ora di dare il mio contributo alla squadra. Sono un attaccante che può giocare in tutte le posizioni dell’attacco, ma se devo dirla tutta preferisco giocare da seconda punta. In ogni caso, deciderà il mister, con cui a breve mi confronterò. Ho visto molte partite del Toro di quest’anno. E’ una squadra che mi piace molto, soprattutto quando gioca in casa, davanti al suo grande pubblico. Ho visto molti video con le giocate di Cerci, la coppia con Immobile era veramente fantastica. In ogni caso io non sono il sostituto di Immobile ma solo Josef Martinez. Con Alessio vorrei trovarmi bene e arrivare a grandi traguardi insieme. Sono piccolo di statura? Una piccola statura ha degli svantaggi ma anche dei vantaggi. Tanti grandi giocatori hanno un fisico simile al mio, come ad esempio Miccoli. Non temo il calcio italiano, anche se so che la fisicità conta molto”.

    Se a Torino sponda granata si è pensato a rinforzare l’attacco, a Firenze dalla Steaua Bucarest è arrivato un nuovo portiere, che già da tempo la società di Della Valle stava cercando, Ciprian Tatarusanu.

    Questo l’annuncio con cui la società viola, tramite il proprio sito ufficiale, ha comunicato l’arrivo di Tatarusanu:

    ACF Fiorentina comunica di aver tesserato il calciatore Ciprian Tătărușanu. Tătărușanu è nato a Bucarest (Romania) il 9 Febbraio 1986. Nelle ultime 5 stagioni ha giocato con la maglia dello Steaua Bucarest vincendo 2 Campionati rumeni, 1 Coppa di Romania e 2 Supercoppa di Romania. Il nuovo portiere viola ha inoltre indossato 23 volte la maglia della sua nazionale. 

    Ciprian Tatarusanu
    Ciprian Tatarusanu

     

    Tatarusanu, 1.94 per circa 90 kg, oltre a 133 presenze con la Steaua Bucarest vanta anche 24 presenze con la maglia della sua nazionale e si giocherà il posto da titolare con l’attuale portiere viola Neto.

    Queste le prime parole di Tatarusanu relativamente a questa nuova avventura che si appresta ad affrontare:

    Non vedo l’ora di iniziare la mia nuova esperienza professionale. Ho sempre voluto la Fiorentina per i programmi ambiziosi della società. Una squadra che gioca per divertire, tifosi passionali che sono tutt’uno con squadra e città, una delle più belle e culla dell’arte italiana.

     

  • Nazionale, contro il Fluminense è Immobile ed Insigne show

    Nazionale, contro il Fluminense è Immobile ed Insigne show

    Quello di ieri sera per la nazionale, sicuramente non è stato un test tra i più impegnativi e complicati, ma due calciatori impegnati ieri sera da Cesare Prandelli nell’ultima amichevole premondiale contro il Fluminense, si sono messi in luce promuovendo, in maniera netta, la propria candidatura ad un posto da titolare nelle gare mondiali, stiamo parlando di Ciro Immobile e Lorenzo Insigne.

    Ciro Immobile e Lorenzo Insigne
    Ciro Immobile e Lorenzo Insigne

    L’attaccante ex Torino, prossimo a vestire nella prossima stagione la maglia del Borussia Dortmund, si è scatenato e nel 5-3 che ha visto gli azzurri sconfiggere il club brasiliano, è stato assoluto protagonista con 3 gol e due assist.

    Al 23° Immobile ha servito su un piatto d’argento il gol del vantaggio ad Insigne, poi dopo il pareggio di Chiquinho, arrivato al 25°, Immobile ha segnato con un gran colpo di testa, su punizione calciata da Insigne, il 2-1 per gli azzurri, vanificato poco dopo dal 2-2 di Carlinhos.

    Nella ripresa tra il 53° ed il 55° è andato in scena l’Immobile Show, prima due reti, una di rapina ed una con un pregevole tocco d’esterno a superare il portiere in uscita e poi con il perfetto assist ad Insigne che ha trovato la personale doppietta ed il gol del 5-2.

    A quel punto Prandelli ha rivoluzionato la squadra inserendo ben 9 giocatori, in campo dell’undici iniziale son rimasti solo Parolo (sostituito poi nel finale da Candreva) e Darmian.

    C’è stato tempo ancora per qualche emozione, specialmente il bel gol di Matheus Carvalho che con un gran sinistro ha superato un incolpevole Mirante che però si è rifatto a pochi minuti dal termine con una super parata su un colpo di tacco dello stesso Carvalho.

    Immobile Super Star della serata, si è così espresso sulle chance di partire titolare nella gara contro l’Inghilterra:

    Il mister fa le sue scelte e io le accetto. Se non mi dovesse scegliere mi farò trovare pronto. Adesso in avanti c’è Mario. Io e lui insieme? Si può. Con Mario ho un bel rapporto, parliamo sempre, anche lui è disponibile per giocare insieme ma è il ct a prendere le decisioni. Adesso stiamo provando il modulo con un attaccante. Ripeto, decide Prandelli.

    Se dall’attacco giungono notizie positive lo stesso non si può dire per quanto riguarda la fase difensiva, le incertezze in particolar modo di Abate, Ranocchia, Perin e anche di Bonucci e De Sciglio quando sono entrati, non lasciano ben sperare in vista dell’esordio contro la squadra di Roy Hodgson. Cesare Prandelli però ha visto il bicchiere mezzo pieno:

    Ho visto alcune cose interessanti. Questo per noi è l’ultimo giorno di esercitazioni intense dal punto di vista fisico, ora dovremo prepararci diversamente nella settimana che resta. Per quanto riguarda la coppia dei due attaccanti, Lorenzo e Ciro si muovono bene e hanno cercato ostinatamente il gol finché sono rimasti in campo. Dobbiamo crescere, serve un po’ di coraggio per riuscire a conquistare palla più avanti, ma sono soddisfattto dal punto di vista fisico, la condizione dei ragazzi mi è parsa buona e per l’esordio mondiale saremo brillanti.

    Adesso il tempo delle amichevoli è finito, adesso si inizia a fare sul serio, l’esordio con l’Inghilterra si avvicina a grandi passi, Balotelli unica punta? Immobile al suo posto? Oppure entrambi titolari con un attacco a due punte? Lo scopriremo presto anche se i tifosi italiani dopo l’exploit di ieri sera vogliono fortemente vedere il capocannoniere della Serie A in campo contro gli inglesi.

     

  • LeBron James inarrestabile. Vittoria degli Heat sugli Spurs in Gara 2 delle NBA Finals 2014

    LeBron James inarrestabile. Vittoria degli Heat sugli Spurs in Gara 2 delle NBA Finals 2014

    Il re è vivo. Per chiunque ne avesse avuto i dubbi dopo i crampi di Gara 1 delle NBA Finals 2014, LeBron James ha dimostrato che può fare la differenza, tenendo a bada, praticamente da solo, i San Antonio Spurs e guidando i suoi Miami Heat alla vittoria all’AT&T Center.

    MiamiA dirla così sembra facile, ma la partita è iniziata veramente sotto tono per i Miami Heat, con King  James che perde immediatamente palla sotto il canestro avversario, per tutto il quarto lui e compagni faticheranno, la sua prestazione segnerà sul tabellino un 1 su 4 al tiro dal campo e praticamente un non si era mai visto un combinato tra LeBron James e Dwayne Wade di 2 punti nel primo quarto di una finale NBA. Chi invece parte benissimo, nascondendo ancora una volta gli anni e sembrando un ragazzino, è Tim Duncan, che già nel primo quarto segna 11 punti e 3 rimbalzi, che a fine partita diventeranno 18 e 15 e lo affiancheranno a Magic Johnson nel record di doppie doppie in una partita di playoff.

    L’orgoglio italiano ci fa alzare in piedi subito, dopo solo 88 secondi di gioco entra in campo Marco Belinelli, a causa di due falli di Danny Green. Il giocatore di San Giovanni in Persiceto si prende subito un tiro da 3 punti sbagliandolo, ma è in serata coraggiosa e la tripla arriva subito dopo in una azione in transizione, cosa che gli da ulteriore coraggio e lo manda in 1 contro 1, lo fa penetrare, tentare il tiro, anche se la fortuna purtroppo non è dalla sua e chiuderà la partita con un misero 1 su 5 dal campo.
    Il primo quarto va avanti punto punto fino a 4 minuti dalla fine del periodo, quando prima Tony Parker e poi Kawhi Leonard allungano con un tiro da 3 punti ciascuno la distanza tra le due formazioni, opera completata poi da Duncan e Manu Ginobili, inframezzati da Ray Allen, facendo si che il quarto si chiuda sul 26-19 per i padroni di casa.

    L’inizio del secondo quarto è ancora drammatico per i Miami Heat dato che i San Antonio Spurs portano il vantaggio a +11 sul 30-19, toccherà ancora una volta ad uno dei vecchi in campo suonare la sveglia, così la tripla di Ray Allen apre alla rimonta degli Heat, la partita prende una piega diversa dopo che probabilmente coach Erik Spoelstra ha richiamato i suoi giocatori. A questo punto gli Spurs fanno il più grosso errore che potevano fare, lasciano spazio a LeBron James, devastante in campo aperto, segna 6 punti di seguito, con una schiacciata a due mani la cui rincorsa parte dall’arco dei 3 punti, su assist si Mario Chalmers, poi recupera un pallone dalle mani di Tim Duncan, al quale viene anche fischiato un fallo tecnico, segnando il tiro libero e  subito dopo ancora un altro canestro per quello che è il primo momentaneo vantaggio di Miami sul 33-34. Il prescelto finirà il quarto segnando in questa frazione 17 punti e collezionando 6 rimbalzi, gli stessi di Duncan, che però non metterà a segno alcun punto, ci penseranno i suoi compagni di squadra Manu Ginobili e Tony Parker a tenere testa al fortissimo avversario che in Chris Bosh e Dwayne Wade ha i più fidati compagni, tutto ciò farà si che il primo tempo sia tirato e piacevole e che il punteggio in chiusura sul 43-43 rispecchi il gioco reale.

    LeBronIl secondo tempo segna un cambio di campo ma non di passo per LeBron James, nuovamente protagonista con altri 14 punti nell’arco del terzo quarto, poi c’è spazio per Wade  sin da subito, ma tocca a Rashard Lewis ergersi a comprimario numero uno in questa fase di gioco, il tutto mentre invece dall’altra sponda si ha sempre un gioco corale in cui le varie componenti fanno la propria parte e sapientemente dimostrano compattezza e varietà, tanto che negli ultimi due minuti Patrick Mills insacca due bombe essenziali. Tiratissimo anche questo quarto che sul punteggio di 78-77 per i padroni di casa rimanda tutto all’ultima frazione di gioco.

    C’è da aspettarsi un quarto quarto degno delle migliori finali e così è, il tutto anticipato dall’intervista tra un quarto e l’altro di Gregg Popovich che praticamente dice che è impossibile fermare LBJ e che l’unica cosa è sperare che giochi male.
    Bosh si conferma come vero secondo violino di Miami, zittendo critiche che da un poco lo accompagnano, mette subito a segno una schiacciata con tanto di tiro libero aggiuntivo per il fallo subito da Tiago Splitter. Intanto si segna poco, una magia stupenda di Ginobili ed una tripla esplosiva di Green portano nuovamente in vantaggio di misura i San Antonio Spurs, ed un brutto gesto di Mario Chalmers, colto in flagrant foul per una gomitata in penetrazione su Tony Parker, rischia di rovinare la partita e la serie dei Miami Heat, ma lo stesso Parker e Duncan riescono a rovinare tutto, sbagliando 4 tiri liberi consecutivi, tiri liberi che alla fine della partita peseranno tantissimo e condanneranno i texani.
    James invece in risposta al caldo del palazzetto della scorsa settimana è più freddo dell’iceberg che ha affondato il Titanic e segna prima un tiro da 3 punti poi due tiri liberi, per il momentaneo +3 degli ospiti, vantaggio annullato da Boris Diaw con un suo tiro da oltre l’arco che porta la partita sul 90-90.
    La stanchezza si fa sentire, si attacchi lenti, si sbaglia tanto, si segna poco, al canestro del Birdman Chris Andersen Parker risponde con un tiro da 3 punti, poi da entrambi i lati c’è voglia di chiudere, ma manca la forza e così arrivano gli errori da oltre l’arco di Bosh ,che su passaggio di James sbaglia dalla destra, e di Ginobili che vede il suo tiro fermarsi al ferro, così di nuovo con palla in mano a James che aspetta la chiusura della difesa e nuovamente consegna al palla a Bosh che senza paura fa i 3 punti della possibile vittoria quando il cronometro segna 1:17 alla fine.
    Nell’utimo minuto succede che LeBron si prende un fallo, causando l’uscita per falli di Kawhi Leonard, con due tiri liberi, seppur realizzandone solo uno, che Ginobili sbaglia nuovamente da oltre l’arco, che Bosh consegna nella mani di Wade la palla della chiusura definitiva e che Manu l’argentino segna da oltre l’arco quando ormai è troppo tardi, tutto questo fa segnare il risultato finale sul 96-98 per gli ospiti e apre a molti pensieri.

    San Antonio Spurs – Miami Heat sull’1-1 da spazio a molte interpretazioni, con il fattore campo che momentaneamente è stato ribaltato a favore della compagine della Florida, tra meno di due giorni si torna in campo e Gara 3 sarà fondamentale per capire come veramente stanno le cose.

    San Antonio Spurs – Miami Heat 96 – 98
    Punti: James 35 – Parker 21 – Ginobili 19 – Belinelli 3
    Rimbalzi: Duncan 15 – James e Diaw 10
    Assist: Parker 7 – Diaw e Splitter 5

  • Serie B: colpo Cesena, Latina impatta a Bari

    Serie B: colpo Cesena, Latina impatta a Bari

    Nell’andata delle semifinali di Serie B il Cesena espugna Modena per 1-0 mettendo una seria ipoteca sull’accesso alla finale. A Bari i pugliesi sono beffati dall’ex Ristovski e cosi, il Latina, avrà a disposizione due risultati su tre per passare alla finale play off.

    Bari-Latina-2Al “San Nicola” gara spettacolare tra Bari e Latina, due squadre in forma smagliante ma al contempo contraddistinte da troppo nervosismo in campo, espulsi team manager e Presidente del Latina; il Bari recrimina per l’evidente carica di Crimi su Guarna in occasione del primo gol e per il mani in area ospite di Briosco su cross di Defendi non ravvisato da Ostinelli. Al Bari servirà una vittoria in trasferta per accedere alla finale. E’ il Latina ad aprire le marcature al 21′ : su corner di Viviani, la palla respinta da Guarna , ostacolato irregolarmente da Crimi, colpisce Polenta e varca la linea. Il pari per il Bari arriva al 22′ della ripresa: Sebelli crossa dalla destra e Cani anticipa di testa Iacobucci. Al 34′ arriva il vantaggio pugliese: ancora un cross di Sabelli dalla destra, tiro di Cani respinto corto da Cottafava e Joao Silva insacca da pochi metri. Il Latina reagisce con orgoglio e trova il pari con l’ex Ristovski, gran tiro dal limite al 45′.

    Allo stadio “Braglia” di Modena il Cesena porta a casa la posta piena andando a vincere per 1-0 con il gol di Guido Marilungo. Il Modena per poter superare il turno dovrà vincere con almeno due gol di scarto mercoledi al “Manuzzi”. E’ stata la festa del Cesena, la festa degli oltre mille tifosi che hanno accompagnato la squadra. Bravi i romagnoli nel difendere con ardore il risultato: merito di un allenatore, Bisoli, rinomato per il modo in cui costruisce la fase difensiva; Modena sfortuanto. Sono mancati senza dubbio i due bomber titolari in questa serata: Babacar e Granoche.

    La rete decisiva arriva al 18′ del primo tempo quando Marilungo sfrutta, al meglio, un cross di Defrel grazie a una disattenzione della difesa emiliana, in particolare di Cionek. Nella ripresa al 68′ Gagliardini commette fallo su Bianchi; il giocatore del Cesena viene espulso. Cesena in dieci. Espulso anche l’allenatore Novellino per qualche parola di troppo.

  • Roland Garros: Nadal superiore, Parigi è ancora sua

    Roland Garros: Nadal superiore, Parigi è ancora sua

    Nella finale maschile del Roland Garros trionfo in quattro set di Rafael Nadal: 3-6; 7-5; 6-2; 6-4 ai danni di Novak Djokovic conquistando il nono titolo a Parigi. Per Djokovic sfuma ancora il Career Grand Slam.

    Rafael Nadal e Novak Djokovic si sono incontrati per la 42 esima volta in carriera: il maiorchino conduce 23 a 19. Con la loro 12 esima sfida disputata in un torneo dello Slam Nadal-Djokovic è diventata la rivalità più giocata nella storia dei major. Gli ultimi 4 precedenti sono stati tutti vinti dal tennista serbo; gli ultimi 3 precedenti in un torneo del Grande Slam li ha tutti vinti il maiorchino: finale U.S. Open 2013, semifinale ROland Garros 2013 e finale Roland Garros 2012.

    Nadal trionfa ancora al Roland Garros | Foto Twitter
    Nadal trionfa ancora al Roland Garros | Foto Twitter

    Il primo set vive su un sostanziale equilibrio; il momento di svolta arriva all’ottavo game con i due  tennisti fermi sul 4-3 per Djokovic. Il serbo sfrutta due errori di Nadal che mandano Novak sullo 0-30, e con un rovescio incrociato deviato al nastro Djokovic arriva alle prime due palle break dell’incontro. La prima viene annullata dallo spagnolo con il consueto gancio mancino ma alla terza occasione Nadal trova il terzo errore di dritto e il serbo arriva cosi al break che lo manda a servire per il primo set. Djokovic conquista il primo set 6-3 in 44 minuti. Nadal arriva a due palle consecutive del contro break ma sbaglia ancora con il dritto. Ai vantaggi allora, per il terzo game consecutivo, si impone cosi Djokovic che apre il dritto a ventaglio e chiude un primo set caratterizzato dal grande equilibrio.

    Nel secondo set al sesto game, con il set su 3-2 Nadal, lo spagnolo strappa il break: trova profondità Nadal, Djokovic sbaglia qualcosina e Rafa arriva cosi alla palla break, la prima di questo secondo set. Il maiorchino domina lo scambio ma a campo aperto va lungo col rovescio e spreca la chance. Ai vantaggi però Djokovic dimostra di essere un po’ in difficoltà dal punto di vista fisico: break Nadal e 4-2 per lui. Nel settimo game accorcia Djokovic portandosi 3-4; regalo di Nadal che sbaglia un dritto, doppio fallo e a Djokovic basta rimanere attaccato e concentrato. Il secondo set va a Nadal che, in un’ora esatta di lotta, punisce Djokovic: il serbo commette un doppio fallo e trova un nastro nemico: 7-5.

    Nadal parte forte nel terzo set ottenendo il break nel secondo gioco: Djokovic non riesce a tenere testa agli scambi che per ora sono tutti  a favore dello spagnolo il quale sta uscendo alla distanza; il serbo soffre , è meno ludico e sbaglia anche una volè comodissima che porta il break a favore di Nadal: 3-0. Nel quinto gioco lo spagnolo riesce ad annullare la palla break del serbo e si porta sul 4-2: reazione da lottatore di Djokovic. Il settimo è il game chiave con Nadal che salva un’altra palla break in questo game che è il più lungo del match. E’ lo spagnolo a tenere il break di vantaggio e a salire sul 5-2 dopo due ore e mezza di lotta. Rafa Nadal vince il terzo set per 6-2 in 50 minuti di gioco lo spagnolo chiude con un break anche nell’ultimo game. Djokovic sembrava essere rientrato un pò a livello fisico ma ha perso davvero malamente l’ultimo game, permettendo inoltre a Nadal  di partire ancora con il vantaggio del servizio nel quarto set.

    Nel quarto set arriva il break di Nadal al sesto game: Djokovic non sfrutta le 2 palle del 3-3 e la difesa a oltranza del maiorchino paga ancora. Nadal ha trovato nel corso del match sempre più profondità e ora lo spagnolo è avanti 4-2. Nel game successivo arriva il contro break di Djokovic: reazione d’orgoglio del serbo che trova in una delle rare occasioni di giornata aiuto dalla sua risposta e si riprende subito il break levato da Nadal: 4-3. Djokovic riprende Nadal nell’ottavo game portando la partita sul 4-4: lo spagnolo ha sentito la tensione e ha giocato un pò sottotono gli ultimi due game. Rafael Nadal conquista il Roland Garros al decimo game, chiude con un doppio fallo Djokovic. Serbo è stato disturbato da uno spettatore sul lancio della seconda e Nadal chiude cosi.

    Nadal si conferma numero 1 del Mondo, diventando il primo tennista della storia a vincere almeno un titolo dello slam per 10 anni consecutivi e raggiunge Sampras a 14 major.

  • Serie B: al via le semifinali di andata play off

    In Serie B è’ l’ora delle semifinali di andata play off. Mercoledi 1 giugno di disputeranno i match di ritorno

    La prima sfida in programma si disputerà allo stadio “San Nicola” di Bari tra Bari e Latina alle ore 18. Uno sfida molto attesa nel capoluogo pugliese, specie dopo la vittoria ottenuta in settimana in quel di Crotone per 3-0. Oltre 50000 i biglietti venduti con le due curve esaurite già da giovedi scorso, per una gara inedita tra due squadre che hanno rappresentato due fra le più belle storie del nostro calcio: i pugliesi per una eccezionale cavalcata contro tutti e tutti, soprattutto contro chi li dava per spacciati dopo il momentaneo fallimento societario. Il Latina è stata la vera rivelazione del torneo cadetto: risultati sorprendenti ed un grandissimo terzo posto finale per una squadra al suo primo anno in Serie B nella sua storia.

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    In casa Bari mister Alberti ha preso la parola alla vigilia della sfida: “Siamo felici di essere arrivati a giocarci la Serie A insieme ad altre squadre, noi non temiamo nessuno e come sempre rispettiamo tutti. Affrontiamo una squadra solida ma abbiamo grande fiducia nei nostri mezzi. Sarà importante scendere in campo con serenità ed essere bravi a gestire i momenti delicati. Avremo qualche piccolo svantaggio, abbiamo una gara in più nelle gambe, il fattore campo a loro favore e qualche diffidato. Sarebbe importante vincere ma la finale si conquista in 180′”. Questo dovrebbe essere lo schieramento dei pugliesi: (4-3-3) Guarna; Sabella, Ceppitelli, Polenta, Calderoni; Sciaudone, Fossati, Defendi; Galano, Cani, Joao Silva.

    In casa Latina mister Breda ha dichiarato “Ci attende un match difficile e per fare risultato servirà fare una prestazione importante. Il Bari è una squadra con qualità e fisicamente sta molto bene. I play off sono partite che non si possono sbagliare, gare che possono essere decise dal minimo episodio. Sfide del genere si giocano con un tale equilibrio che per quanto ne puoi parlare, poi bisogna attenderne l’inizio per capirne lo sviluppo”.  Questo dovrebbe essere lo schieramento dei laziali: (3-5-2) Iacobucci; Brosco, Cottafava, Esposito; Ristovski, Crimi, Viviani, Bruno, Alhassan; Jonathas, Jefferson.

    Il match sarà diretto dal signor Ostinelli di Como, con Chiocchi e di Francesco come guardalinee e Bagnoli come quarto uomo (addizionali Merchiori e Fabbri).

    La seconda sfida si disputerà allo stadio “Braglia” di Modena tra il Modena e il Cesena alle ore 20.30. Le due compagini si troveranno di nuovo contro nove giorni dopo lo 0-0 prodotto nell’ultima giornata del campionato. Siamo nell’andata che nel ritorno le due squadre non sono andate oltre il pareggio, stavolta l’obiettivo non può essere che la vittoria. Per la curva ospite si parla di più di settecento biglietti venduti e ben quindici pullman già prenotati direzione Modena.

    In casa Modena ha parlato mister Novellino: “Adesso niente calcoli, bisogna giocare. Noi stiamo bene e vogliamo credere a questo bellissimo sogno. Noi giochiamola con convinzione nei nostri mezzi, dobbiamo credere in qualcosa di bello; bisogna essere razionali.  La partita con lo Spezia ha tolto riposo ma ha aumentato l’autostima. In queste partite non si deve sentire la stanchezza. Il Cesena è stata costruita per fare bene con uomini d’esperienza; si chiude e riparte bene”. La probabile formazione dovrebbe essere: (4-4-2) Pinsoglio; Gozzi, Cionek, Zoboli, Garofalo; Molina, Salifu, Bianchi, Signori; Granochè, Mazzarani.

    In casa Cesena le dichiarazioni di mister Bisoli: “Il Modena sarà determinato e cercherà di imporre il proprio gioco; la gara si potrebbe fare dura anche in ottica del ritorno. In settimana abbiamo svolto esercitazioni si tiri e giocate in velocità, Abbiamo curato entrambe le fasi facendo lavori specifici con l’obiettivo di limare gli errori. La condizione atletica e quella psicologica sono strettamente collegate”. La probabile formazione dovrebbe essere: (4-3-3) Coser; Capelli, Volta, Cranjc, Renzetti; De Feudis, Cascione, Gagliardini; Defrel, Marilungo, D’ Alessandro.

    Il match sarà diretto dal signor Mariani di Aprilia con Ciancaleoni e Raparelli come guardalinee. Il quarto uomo sarà Vicinanza. Addizionali Gavillucci e Pairetto.

    Ricordiamo che, a conclusione dei due match andata e ritorno, risulta vincente la squadra che ha ottenuto il maggior numero di punti.  In caso di parità di punteggio, per determinare la squadra vincente si tiene conto della differenza reti. In caso di ulteriore parità si  viene considerata vincente la squadra che ha ottenuto una migliore posizione in classifica al termine del campionato. Non si disputano i tempi supplementari.

     

     

  • Roland Garros: Maria Sharapova è la regina

    Roland Garros: Maria Sharapova è la regina

    A due anni di distanza dal suo trionfo, Maria Sharapova torna regina del Roland Garros battendo Simona Halep in una finale intensa, spettacolare, molto tirata durata più di tre ore: 6-4; 6-7; 6-4.

    E’ stata una bellissima finale e il merito va anche alla tennista sconfitta, Simona Halep: classe 1991, ha vinto il Roland Garros Junior nel 2008 con 7 titoli, da Norimberga a  Doha. Le due tenniste hanno ripetuto, anzi migliorato, lo spettacolo del Premier di Madrid: anch’esso terminato al terzo set.

    Maria Sharapova regina del Roland Garros | Foto Twitter
    Maria Sharapova regina del Roland Garros | Foto Twitter

    Tra Maria Sharapova e Simona Halep ci sono stati tre precedenti prima dell’inizio della finale parigina; tutti e tre sono stati vinti dalla russa: nel 2012 a Pechino e Indian Wells e il mese scorso a Madrid, finale Premier, come unico confronto su terra battuta con finale 1-6; 6-2; 6-3.

    Nel primo set la Halep parte subito forte: doppio fallo Sharapova e game Halep dopo una parità con due rovesci sbagliati da MaSha: è 2-0. Nel quarto game controbreak della russa al termine di un bellissimo gioco (4 break point): è 2-2. Nel sesto game break a quindici con lob e 4-2 Sharapova. Nel nono game quarto doppio fallo della siberiana e controbreak Halep, che accorcia a 4-5, con un brutto errore MaSha: dritto in corridoio a campo aperto. Il decimo game si chiude in 57 minuti 6-4 Sharapova, MaSha attacca per i set point: il primo cancellato dalla Halep con servizio e dritto, il secondo in corridoio con lo stesso colpo: 6-4.

    In apertura di secondo set momento difficile per la Halep. Sharapova allunga 2-0 con un altro dritto in corridoio sul terzo break point della russa. Nel game successivo arriva il controbreak della romena che, anche se con meno lucidità nel timing, non si arrende. Nel nono game la Halep strappa il break sul 4-4 grazie ad un punto incredibile per la palla break ( scambio di 20 colpi muovendo la russa ), un rovescio affossato in rete da MaSha e la romena può servire per il set nel game successivo. Ma la Sharapova non cede è riporta il game in parità, 5-5, in contropiede e all’attacco dalla risposta e fortunatissima sul nastro da 30/40: controbreak. Nell’undicesimo game altro break per SImona Halep e altro servizio per il set. Nel dodicesimo game controbreak a zero per la russa: la romena rompe le corde primadel tie-break.: è 6-6. La Halep riesce a chiudere il secondo set recuperando lo svantaggio  il mini-break di svantaggio (3-5) e risponde tra i piedi della russa con 4 punti consecutivi: 7-6.

    I primi due game del terzo set iniziano sulla falsa riga della fine del secondo set: due controbreak prima Sharapova poi Halep a dimostrazione dell’equilibrio che regna nel match: 1-1. Il quinto game la russa prende il break portandosi 3-2: rovescio lungolinea e rovescio diagonale.La romena non molla e porta la partita sul 4-4 con Sharapova che fa doppio fallo sul set-point. E’ il nono game ad essere decisivo per le sorti dell’incontro: break a zero per la Sharapova con un game strepitoso a tutto braccio della russa. Maria Sharapova batte Simona Halep 6-4; 6-7; 6-4.

    Da oggi la tennista russa si trova al quinto posto della classifica WTA, il quinto titolo del Grande Slam conquistato,  trentaduesimo in carriera nel circuito Wta e 55 esima finale disputata in carriera.